IL SISTEMA MUSEALE DELLA PROVINCIA DI PARMA
|
|
- Assunta Costantini
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 IL SISTEMA MUSEALE DELLA PROVINCIA DI PARMA Analisi su base economico gestionale delle realtà museali provinciali, per una progettazione consapevole di sviluppo futuro del Sistema museale provinciale. Luca Confalonieri
2 1. L indagine 62 differenti realtà museali (di cui 7 istituzioni costituenti il circuito del musei dell Ateneo universitario); L indagine è stata condotta coinvolgendo 57 delle realtà facenti parte del Sistema; Dei 57 musei contattati: 50 sono le realtà che hanno proceduto alla compilazione del questionario (tasso di risposta pari all 87%) per il Museo Renato Brozzi di Traversatolo e Museo di Storia e civiltà di Varano Marchesi sono stati utilizzati i dati estratti dal questionario proposto dall Ibc dell Emilia Romagna per l ottenimento del Riconoscimento di Museo di Qualità. In totale sono stati quindi considerati i dati afferenti a 52 delle realtà museali del Sistema museale provinciale, ovvero l 91% del totale dei dati che si sarebbero potuti ottenere.
3 Ai musei è stato somministrato un apposito questionario volto a valutare distinte aree gestionali (Anagrafica e Status giuridico; Patrimonio; Assetto economico e finanziario; le Strutture; il Personale; il Pubblico; la relazione tra il museo e il Sistema). Ai fini dell analisi è stato chiesto ai musei di fornire i documenti economico finanziari di sintesi afferenti agli ultimi tre anni. Esigui sono stati i musei che hanno provveduto all invio dei documenti gestionali e finanziari redatti negli ultimi tre anni. Sono pervenuti esclusivamente quelli di Il mancato invio è tendenzialmente legato al fatto che: per i musei pubblici tali dati sono di difficile reperimento poiché inseriti nei bilanci generali dell ente pubblico proprietario; mentre per gli altri musei, specialmente quelli di piccole dimensioni, non sempre questi documenti vengono redatti con perizia e secondo una strutturata cadenza temporale. Per semplificare la compilazione, cercando di generare un più elevato tasso di risposta da parte dei musei, a 20 delle realtà museali coinvolte è stato somministrato un questionario precompilato, facendo ricorso ai dati inseriti dagli stessi musei all interno del Questionario somministrato dall Ibc dell Emilia Romagna per l ottenimento del Riconoscimento di Museo di Qualità.
4 2. Il Sistema 52 REALTA MUSEALI 31% localizzate a Parma 69% nel territorio provinciale Il 90% di queste è stato aperto negli ultimi sessant anni 31% gestione indiretta dell ente 69% gestione diretta dell ente
5
6 62% (pari a 20 musei) natura giuridica privata. 38% (pari a 32 musei) natura giuridica pubblica (l ente proprietario è prevalentemente il Comune). I musei del Sistema si definiscono in relazione a singoli fattori e/o elementi denotabili quali specificità locali. Intento di tutelare, preservare e dare testimonianza a quelle specificità locali che definiscono la storia, le tradizioni, la cultura e i saper fare che hanno caratterizzato il territorio di riferimento.
7 3. Statuto e Regolamento 20 Musei aventi natura giuridica privata: 9 Sono dotati di Statuto (2 di questi anche di Regolamento) 5 Sono dotati unicamente di un Regolamento 6 i musei che non sono dotati di nessun documento istitutivo (30% dei medesimi) 32 Musei aventi natura giuridica pubblica: 14 Sono dotati di un Regolamento quale apposito documento istitutivo (47% dei medesimi) 18 i musei che non sono dotati di nessun documento istitutivo 23 dei musei coinvolti nell indagine (44% dei medesimi) attualmente non sono dotati ne di uno statuto ne di un regolamento 28 musei si sono dotati di almeno uno dei due strumenti gestionali Dei 52 musei: 19 presentato un documento istitutivo completo secondo quanto previsto dalla L.R. 24/03/2000, n.18 in materia di Standard di Qualità. Di questi: 12 musei hanno natura giuridica pubblica e 6 privata.
8 4. Patrimonio 37 musei sono dotati di un inventario completo 36 musei hanno avvitato la catalogazione informatizzata del proprio patrimonio 46% musei sono dotati di una biblioteca (nel 63% dei casi liberamente accessibile) 44% musei sono datati di un archivio 26 musei hanno eseguito opere di restauro negli ultimi cinque anni In 28 musei gli ambienti museali sono oggetto di monitoraggio periodico dei parametri conservativi. 71% dei musei non rileva problematiche di conservazione e ritiene l allestimento idoneo a preservare in maniera adeguata i materiali da possibili deterioramenti. I musei che hanno rilevato problemi in tal senso hanno prevalentemente natura giuridica pubblica. 56% dei musei effettua ricerca scientifica sulle collezioni e/o su altre tematiche correlate a specifici aspetti della propria collezione.
9 5. Assetto economico 10 musei sono dotati di personalità giuridica (pari al 19% dei musei considerati): Hanno tutti natura giuridica privata ed una tipologia di gestione diretta dell ente 9 di questi predispongono apposito bilancio annuale accompagnato dalla relazione degli amministratori, quale documento gestionale 42 musei non sono dotati di personalità giuridica 26 di questi non si sono attualmente dotati di alcun documento, programmatico e/o consuntivo, relativamente gli aspetti gestionali ed economico-finanziari dell ente 16 di questi provvedono a predisporre un apposito documento programmatico annuale ed una relativa relazione a consuntivo che renda conto dell andamento nella gestione dell ente 32 musei pubblici: il 59% non predispone alcun tipo di questi documenti 20 musei privati: il 58% non predispone alcun tipo di questi documenti
10 Fonti di finanziamento ordinate per tasso di utilizzo da parte dei musei: Distribuzione delle fonti di finanziamento per forma giuridica dell'ente Pubblico Privato Finanziamenti pubblici Finanziamenti privati Sponsorizzazioni Fundraising Partnership Donazioni Attività di biglietteria Bandi pubblici Bandi UE Bandi Fondazioni bancarie Altro
11 35 Distribuzione della tipologia di fonti finanziarie utilizzate per natura giuridica dell'ente Privato Pubblico Fonti di natura pubblica Fondi di natura privata Risorse da attività propria Altro Fonti di natura pubblica: Finanziamenti pubblici - Bandi pubblici - Bandi UE Fonti di natura privata: Finanziamenti privati - Sponsorizzazioni - Donazioni - Bandi delle Fondazioni bancarie Risorse da attività propria: Fundraising - Partnership - Attività di biglietteria Nessun ente museale facente parte del Sistema sviluppa attività di Fundraising. Bassa dipendenza dalle fonti di finanziamento derivanti da attività caratteristica propria; elevata dipendenza da fonti esterne. Sia per i musei pubblici che per quelli privati.
12 Gli investimenti posti in essere negli ultimi cinque anni dai musei del Sistema, sono stati orientati: Distribuzione degli investimenti per forma giuridica dell'ente Privato Pubblico Opere Restauro Opere Conservazione Didattica Esposizioni Acquisizioni Manutenzione Strutture Iniziative culturali Assunzione incarichi professionali Altro Nessun investimeniti Il 20% dei musei coinvolti nell indagine non ha sostenuto alcun investimento all interno del periodo considerato.
13 Musei Privati: Maggior livello di differenziazione delle fonti di finanziamento rispetto ai musei pubblici Minor grado di dipendenza dalla singola fonte di finanziamento rispetto ai musei pubblici Principale fonte di finanziamento: Finanziamenti privati Il 65% degli stessi fa ricorso a fonti miste di finanziamento (pubbliche e private); mentre il 35% tende a far ricorso ad una o più fonti afferenti la medesima categoria (solitamente quelle di natura privata) Musei Pubblici: Minor livello di differenziazione delle fonti di finanziamento rispetto ai musei privati Maggior grado di dipendenza dalla singola fonte di finanziamento rispetto ai musei privati Principale fonte di finanziamento: Finanziamenti pubblici Il 33% degli stessi tende a diversificare la tipologia di fonti di finanziamento (pubbliche e private); mentre il 67% tende a far ricorso ad una o più fonti afferenti la medesima categoria (solitamente quelle di natura pubblica)
14 6. Strutture 73% dei musei considerati la proprietà dell edificio è la medesima del museo In media il 6% dei musei considerati non rispettano la normativa vigente in materia di sicurezza relativamente alle strutture ed agli impianti Il 69% dei musei non presentano barriere architettoniche Il 27% dei musei ha predisposto specifici protocolli per l accoglienza di persone con disabilità Oltre la metà dei musei dispone di spazi dedicati a: Esposizioni permanenti Esposizioni temporanee Sala conferenze Servizi igienici Area informazioni Il 40% dei musei dispone di: Spazi dedicati alla didattica Biblioteca Uffici del personale Nel 75% dei casi considerati il patrimonio museale è coperto da apposita poliza assicurativa
15 7. Personale L 85% dei musei ha identificato un apposito referente per la Direzione Il 75% dei musei ha identificato un referente per la Conservazione L 83% dei musei ha identificato un referente per la Didattica ed i relativi servizi Il 73% dei musei ha identificato un responsabile per l attività di Custodia Tali funzioni sono garantite, e normalmente fanno capo ad uno specifico referente, il quale però non è sempre esclusivamente dedicato a questi compiti Tali funzioni sono garantite in maniera adeguata secondo: l 85% dei musei privati e il 48% dei musei pubblici Il 21% dei musei predispone un piano annuale relativamente alla Formazione del proprio personale. Il 42% dei musei non ha mai predisposto alcun piano in merito e non incentiva la partecipazione del Personale ad appositi eventi formativi All interno dei musei del Sistema poche sono le figure professionali dedicate. Sovente il personale impiegato all interno delle strutture museali è incaricato di sovrintendere allo svolgimento di differenti funzioni Si registra dunque un basso livello di figure professionali specificatamente qualificate
16 Figure professionali presenti nei musei del Sistema museale Direttore Conservatore/curtore Responsabole servizi educativi Responsabile sicurezza Educatore museale Sorvegliante/custode Addetto alla comunicazione Amministrativo Restauratore Addetto alla biblioteca Addetto ai laboratori Guide 5 0 Full time Part time Full time Part time Full time Part time In organico Non in organico Volontari
17 8. Pubblico Il 73% dei musei del Sistema garantisce un apertura settimanale superiore alle 24 ore. Numero di musei per tipologia di apertura garantita: solo apertura settimanale: 10 [4 garantiscono anche apertura a su richiesta] solo apertura sabato e/o domenica: 8 [7 garantiscono anche aperture su richiesta] garantiscono sia apertura settimanale che il sabato e/o domenica: 26 [24 garantiscono aperture anche su richiesta] aperti solo stagionalmente: 4 visitabili solo a richiesta / prenotazione: 5 Il 75% garantisce l accessibilità, previa richiesta, anche nei periodi di chiusura. 26 sono i musei che garantiscono la completa accessibilità (durante l intero arco dell anno, sia in settimana che il sabato e/o la domenica, che previo appuntamento nei periodi di eventuale chiusura).
18 Il 65% dei musei è dotato di un sistema di quantificazione del numero dei visitatori [numero dei biglietti staccati o registro visitatori] Nella tabella viene riportato il totale di visitatori, degli ultimi tre anni, registrato dai musei del Sistema: Categoria Visitatori annui Media visitatori per anno A = Parma , , ,909 B = entro 30 km da Parma , ,533 C = tra i 30 ed i 60 km da Parma , ,2 2333,4 D = oltre i 60 km da Parma , , ,17 totale visitatori per anno
19 27 musei garantiscono l accesso gratuito alle proprie strutture 25 quelli il cui accesso non è gratuito Il 77% dei musei ha provveduto nel dotarsi di didascalie e/o pannelli informativi a supporto della visita. Tali strumenti, ove presenti, sono sempre in lingua italiana. Solo 13 musei hanno predisposto gli stessi anche in lingue straniere Il 69% dei musei si è dotato di un sito internet [non sempre sito web dedicato] Strumenti di comunicazione utilizzati : brochure / mezzi stampa / sito web / incontri con le scuole/ newsletter Il grado di diversificazione degli strumenti di comunicazione in base alla natura giuridica del museo non differisce in maniera fortemente rilevante Il 52% dei musei sviluppa appositi progetti in base ad una apposita segmentazione del proprio Pubblico di riferimento. Rare le iniziative sviluppate per attrarre nuovi pubblici. Il 58% dei musei predispone un Piano delle attività didattiche [visite guidata; laboratori; conferenze; attività di apprendimento ludico] Tali attività sono prevalentemente dirette a: Scuole / Bambini / Adulti / Famiglie / Gruppi organizzati Il 48% dei musei del Sistema ritiene l investimento annuo in didattica non congruo alle necessità percepite
20 9. Standard Analizzando l ottemperanza dei musei del Sistema a quanto definito all interno della Delibera recante i criteri e le linee guida per il riconoscimento dei musei sulla base degli Standard e gli obiettivi di qualità della Regione Emilia-Romagna, emerge che: Requisito obbligatorio N. musei che % ottemperano requisito Requisito 1: Ogni museo deve essere dotato di uno statuto e/o di un regolamento % Requisito 2: Nel caso di musei con personalità giuridica si richiede la redazione di un bilancio consuntivo e la relazione degli amministratori; nel caso di musei pubblici privi di personalità giuridica si richiede la presenza di un documento programmatico annuale e la relazione a consuntivo %
21 Requisito 5: L edificio deve essere a norma sotto il profilo statico, impiantistico, igenicosanitario e del superamento delle barriere architettoniche % Requisito 6: Il responsabile di direzione deve essere individuato mediante un atto 33 63% formale. Requisito 7: Funzioni devono essere garantite in modo adeguato e continuativo: 33 63% direzione; conservazione e dura delle collezioni e del patrimonio museale; educazione e didattica; sorveglianza e custodia Requisito 8: Monitoraggio periodico degli ambienti museali % Requisito 9: Il museo deve essere dotato di un registro di carico/scarico e di un 20 38% inventario/inventari completi. È necessario, inoltre, che il museo abbia avviato la catalogazione informatizzata Requisito 10: Garantita l apertura al pubblico per almeno 24 ore settimanali, compreso o il 24 46% sabato o la domenica. Requisito 11: Indicazione chiara del nome completo del museo e dell orario di apertura % Requisito 12: Presenza di un sistema di quantificazione oggettiva del numero di visitatori % Requisito 13: Il museo deve predisporre alcuni strumenti informativi essenziali per il pubblico. 6 12% Requisito 14: redazione di un piano annuale delle attività educative %
22 10. Il punto di vista dei musei Il raggiungimento di quali aspetti relativamente alla Qualità museale è ritenuto di primaria importanza: Accessibilità: interventi relativi alle architetture museali + interventi mirati all eliminazioni di quelle barriere che ostacolano l accesso ai contenuti ed al patrimonio Patrimonio: interventi diretti sul patrimonio e sulle collezioni Comunicazione e Promozione Didattica museale Personale Risorse: individuazione di nuove risorse che consentano l attuazione dei progetti promossi dai musei Rafforzare il legame con il territorio Strutturare una Rete tra i vari soggetti del Sistema Rapporto con le scuole
23 Aspetti della "qualità museale" da raggiungere: musei di medio-piccole dimensioni Rapporto con le scuole 3 Rete 4 Patrimonio 15 Comunicazione 16 Accessibilià 10 Personale 11 Didattica 10 Risorse 2 Territorio 4 Aspetti della "qualità museale" da raggiungere: musei di medio-grandi dimensioni Rete 1 Patrimonio 10 Comunicazione 7 Accessibilià 17 Personale 6 Rapporto con le scuole 1 Didattica 7 Risorse 5 Territorio 1
24 Cosa può fare il Sistema Museale Provinciale per i propri musei? A. SUPPORTARE I MUSEI E LA RETE MUSEALE (supportare il singolo in un ottica integrata): sostegno nel reperimento delle risorse finanziarie - aiuto e sostegno nello sviluppo delle attività - supporto nello sviluppo dei piani didattici (da attuarsi anche in forma allargata) - favorire l ottimizzazione delle risorse - favorire la creazione di relazioni e contatti tra le diverse realtà interne al Sistema (favorendo confronto e collaborazione) - corsi di formazione per il personale - programmi condivisi di attività - sviluppare e consolidare azioni mirate alla comune promozione, alla formazione e aggiornamento, alla valorizzazione di peculiarità tematiche, alla didattica museale e alla valorizzazione dei valori territoriali di comune interesse. B. COMUNCAZIONE E PROMOZIONE: progetto merchandising provinciale - favorire un supporto per le attività di comunicazione e promozione (sia delle attività dei singoli musei all interno ed all esterno del Sistema, sia di attività/iniziative esterne al Sistema facilitando l accesso alle informazioni). C. INTERFACCIA VERSO L ESTERNO: migliorare i collegamenti scuola-museo - promuovere la specificità del singolo museo e favorire la creazione di relazioni e contatti all esterno del Sistema museale (museo-territorio) - far dialogare i musei con chi si occupa di cultura e turismo.
25
26 Cosa possono fare i singoli musei per il Sistema? disposizione per partecipare alle attività ed alla crescita del Sistema. rendere disponibile e fruibile al Sistema la propria struttura per lo svolgimento di attività comuni. collaborare alle iniziative anche a livello progettuale. condividere le esperienze fatte sia in ambito scientifico che didattico e divulgativo. contribuire con i propri strumenti di comunicazione alla visibilità del sistema museale e dei singoli musei ad esso aderenti. mettere in rete la propria catalogazione e patrimonio. portare un contributo in termini di singola specificità sul territorio. favorire la divulgazione degli eventi degli altri enti [ampliare le tradizionali fasce di utenza delle singole istituzioni]. implementare il lavoro di rete, supportandolo in eventuali esigenze di carattere tecnico ed amministrativo. partecipare a progetti di interesse comune per il territorio. proporre iniziative ed attività, relativamente al proprio patrimonio, all interno di progetti/eventi comuni all interno del Sistema. partecipare alla realizzazione di progetti didattici attraverso le specificità del proprio patrimonio.
27 Grazie
*4. Proprietà. Informazioni sul museo. 1. Denominazione Museo. 2. Provincia. 3. Tipologia. Page 1. nmlkj. nmlkj. nmlkj. nmlkj. nmlkj. nmlkj.
SI Informazioni sul museo 1. Denominazione Museo 2. Provincia Avellino 5 6 Benevento Caserta Napoli Salerno 3. Tipologia storico archeologico artistico demoetnoantropologico scientifico naturalistico composito
DettagliCOMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo
COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 Premessa Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma
DettagliCOMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.
COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI
DettagliIl riconoscimento dei musei di qualità della Regione Emilia Romagna
Il riconoscimento dei musei di qualità della Regione Emilia Romagna Laura Carlini Responsabile del Servizio Musei e Beni Culturali FORUM PA e AIQ 10 x 10 storie di qualità Roma, 12 maggio 2011 IBC Istituto
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola
ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire
DettagliRegolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007
Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità
DettagliLinee guida per le Scuole 2.0
Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ
Premessa PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma della P.A. impongono agli Enti Locali il controllo e la
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliL accessibilità in Piemonte. Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità
L accessibilità in Piemonte Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità COSA SI INTENDE PER ACCESSIBILITA L accessibilità è la possibilità, anche per persone
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliQuestionario di autovalutazione
Questionario di autovalutazione SCHEDA ANAGRAFICA i Denominazione del museo e recapiti A.1.1 Denominazione. A.1.2 Complesso di appartenenza (1). A.1.3 Indirizzo (2) A.1.4 Località (3). A.1.5 CAP A.1.6
DettagliQUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA
QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager
DettagliREGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA
REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliPIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005
PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti
DettagliIntranet e risorse umane. Un portale per: - Apprendere - Conoscere - Comunicare. - erogare Servizi in rete
Il Personale.in informa Un portale per: - Apprendere - Conoscere - Comunicare - erogare Servizi in rete La rete Intranet è uno straordinario mezzo tecnologico di comunicazione e informazione di cui la
DettagliBANDO. Progetti di formazione per il volontariato
BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione
DettagliELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01)
TITOLO DEL PROGETTO: Storiche biblioteche crescono ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETT e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01) OBIETTIVI DEL
DettagliBandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it
Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliCOMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n.
COMUNE DI MORNICO AL SERIO (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 (art. 10 del D.Lgs. n. 33/2013) Introduzione Il principio di trasparenza deve essere inteso
DettagliWomen In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE
Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate
DettagliStatuto del Museo d'arte contemporanea Zavattarello (Pv) approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n,30 del 10/08/2009
Statuto del Zavattarello (Pv) approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n,30 del 10/08/2009 1 Art. 1 Denominazione e sede del museo Per iniziativa del Comune di Zavattarello è costituito il del
DettagliRegolamento di organizzazione delle strutture amministrative dell Università degli Studi di Teramo
Regolamento di organizzazione delle strutture amministrative dell Università degli Studi di Teramo Articolo 1 Finalità ed obiettivi 1. Il presente regolamento definisce le linee fondamentali di organizzazione
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014
COMUNE DI BORORE Provincia di Nuoro PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 (Art. 11, comma 2, del D. Lgs. 27.10.2009, n. 150) Allegato alla Deliberazione Giunta Comunale
DettagliGLI APPROFONDIMENTI DELL UFFICIO UNICO PER I CONTROLLI INTERNI Aprile 2011
GLI APPROFONDIMENTI DELL UFFICIO UNICO PER I CONTROLLI INTERNI Aprile 2011 In relazione alla pubblicazione di dati personali nei siti web delle pubbliche amministrazioni, in particolare per ciò che concerne
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliREGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 (Art. 11 comma 1 e comma 8) lettera a) del D.Lgs. n. 150/2009) ENTE PARCO REGIONALE DELLA MAREMMA via del Bersagliere, 7/9-58100 Alberese
DettagliComune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione
Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute
DettagliPremesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):
CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA DELLA FONDAZIONE MUSEO NAZIONALE DELL EBRAISMO ITALIANO E DELLA SHOAH TRIENNIO 2014-2016
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA DELLA FONDAZIONE MUSEO NAZIONALE DELL EBRAISMO ITALIANO E DELLA SHOAH TRIENNIO 2014-2016 Premessa La Fondazione Museo Nazionale dell Ebraismo Italiano
DettagliAnalisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa
Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella Provincia di Pisa A cura di Katia Orlandi Il territorio della Provincia di Pisa si caratterizza
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015 Via Mario Angeloni, 80/A 06124 Perugia Posta certificata aur@postacert.it Sito web: www.aur-umbria.it INDICE n. pagina Premessa 3 Parte I
DettagliREPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI
REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI - Area informatica - Area linguistica - Area commerciale e vendita - Area amministrazione e controllo - Area produzione e logistica - Area energia e ambiente
Dettagliin collaborazione con PROGETTO
in collaborazione con PROGETTO Edizione 2015-2016 Introduzione La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (di seguito abbreviata in Fondazione), persona giuridica privata senza fini di lucro con piena autonomia
Dettagli7 Forum Risk Management in Sanità Arezzo, 20-23 novembre 2012
7 Forum Risk Management in Sanità Arezzo, 20-23 novembre 2012 Resoconto di fine evento Il 7 Forum Risk Management in Sanità, svoltosi dal 20 al 23 novembre 2012, si è confermato un appuntamento irrinunciabile,
DettagliAREA 5. RAPPORTI CON ENTI ESTERNI
A.S. 2014/2015 AREA 1. REVISIONE E GESTIONE DEL POF REVISIONE E GESTIONE DEL POF ATTIVITA INTERNE PER IL POTENZIAMENTO E AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA AREA 2. SERVIZI AL PERSONALE DOCENTE GESTIONE
DettagliVISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;
Oggetto: LEGGE 12.03.1999 N. 68 - APPROVAZIONE CONVENZIONE PROGRAMMATICA PER L ASSUNZIONE DI 1 UNITÀ DI PERSONALE APPARTENENTE ALLE LISTE EX ART. 8 L. 68/1999. ASSICURAZIONI GENERALI SPA. VISTA la legge
DettagliAssistenza tecnica funzionale alla
definizione, alla identificazione ed alla gestione dei Sistemi Turistici Locali ed altri idonei strumenti di promozione turistico territoriale complementari agli STL, e utili allo sviluppo del settore
DettagliCENTRO FORMAZIONE REGIONALE
CENTRO FORMAZIONE REGIONALE ANPAS EMILIA ROMAGNA Istituito ai sensi della delibera Giunta Regionale 44 del 26.1.2009 ACCREDITAMENTO REQUISITI ACCREDITAMENTO RENDICONTAZIONE ACCREDITAMENTO FORMAZIONE Mission
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliCOMUNE DI GENOVA DIREZIONE CULTURA SETTORE MUSEI E BIBLIOTECHE INDAGINE SULLA QUALITA PERCEPITA RIFERITA ALLE BIBLIOTECHE PODESTA E SERVITANA
COMUNE DI GENOVA DIREZIONE CULTURA SETTORE MUSEI E BIBLIOTECHE INDAGINE SULLA QUALITA PERCEPITA RIFERITA ALLE BIBLIOTECHE PODESTA E SERVITANA Nell anno 2014 sono state realizzate 2 indagini mirate di Customer
DettagliRegolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi
Regolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi PREMESSA L articolo 6 del Regolamento per la formazione professionale continua dell Ordine territoriale di Catania,
DettagliApprovato dalla Giunta Provinciale nella seduta del 15 Febbraio 2006 O.d.G. n.10
.. Approvato dalla Giunta Provinciale nella seduta del 15 Febbraio 2006 O.d.G. n.10 Settore Assetto Territorio- Servizio Cartografico DISCIPLINARE PER LA DIFFUSIONE DEI DATI CARTOGRAFICI PROVINCIALI INDICE
DettagliAllegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015
Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO
DettagliUniversità di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno
Università di Parma Facoltà di Ingegneria Polo Tecnologico Nettuno Guida ai servizi FINALITÀ...2 COORDINATORE...3 SEGRETERIA DIDATTICA E CEDI...4 TUTORI...5 DATI UTILI...6 Finalità L obiettivo di questa
DettagliRUOLO DELLA PROVINCIA PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI ALL IMPIEGO - IL MODELLO LOMBARDO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI LECCO
RUOLO DELLA PROVINCIA PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI ALL IMPIEGO - IL MODELLO LOMBARDO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI LECCO La rete degli operatori - L.R. 22/2006 Il sistema regionale è composto da
DettagliPROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia
PROVINCIA DI SONDRIO PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia Radar dalla conoscenza allo sviluppo delle politiche attive del lavoro PROGETTAZIONE
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
CITTA DI ORBASSANO PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA ANNI 2012 2014 Indice Premessa pag. 3 1. Riferimenti normativi pag. 3 2. Finalità del Programma pag. 3 3 Il sito istituzionale del
DettagliBILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni
INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni
DettagliNati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario
Linee guida per la compilazione del questionario Maggio 2014 Introduzione Gli indicatori e le relative linee guida riportati in questo breve documento sono stati elaborati da Fondazione Fitzcarraldo attraverso
DettagliSCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE Ente proponente il progetto: COMUNE DI TORINO DI SANGRO Codice di accreditamento: NZ02655 Albo e classe di iscrizione:
DettagliI.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici
Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici
DettagliRiferimenti normativi
CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi
DettagliProgramma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato
D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A E S V I L U P P O R U R A L E, C A C C I A E P E S C A Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale Programma di Sviluppo Rurale
DettagliLINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA
LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di
DettagliPROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA
Allegato A PROGETTO AUSER PER LA REALIZZAZIONE DI VARIE ATTIVITA DI PUBBLICA UTILITA AUSER Volontariato Parma, Associazione di volontariato per l autogestione dei servizi e la solidarietà, ha predisposto
DettagliVuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.
MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare
DettagliDECRETO DIRETTORIALE
DECRETO DIRETTORIALE N. 2 DEL 18/01/2016 OGGETTO: Avvio selezione mediante procedura comparativa per incarichi di lavoro autonomo per attività progetto ``ClicLavoro Veneto anni 2015-2017`` adotta il provvedimento
DettagliPadova, 13 gennaio 2011. Il cruccio del Provider: ci sono o ci faccio? Marisa Sartori e Mauro Zaniboni
Il cruccio del Provider: ci sono o ci faccio? Fase sperimentale ECM 2002 Fase a regime ECM Accordo Stato-Regioni Novembre 2009 LA NOVITA PIU RILEVANTE: Non si accreditano più gli EVENTI MA si accreditano
DettagliDocumento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente
Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere
Dettagli5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI
5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI FUNZIONI STRUMENTALI: Sono funzioni strategiche nell organizzazione della scuola autonoma, che vengono assunte da docenti incaricati i quali, oltre alla
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati
DettagliINDICE PR 13 COMUNICAZIONE E GESTIONE DELLE INFORMAZIONI 1 SCOPO 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3 TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4 RESPONSABILITÀ
PAG 1 /7 INDICE 1 SCOPO 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3 TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4 RESPONSABILITÀ 5 MODALITÀ ESECUTIVE 5.1 Comunicazione verso l'esterno 5.1.1 Utenti dei corsi 5.1.2 Potenziali utenti 5.2
DettagliProgetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia
Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte
DettagliREGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
SERVIZIO AMBIENTE REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.63 del 09.08.2012 1 Sommario ART. 1 - Finalità
DettagliPROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI
legali 0 18/05/09 1 6 PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI INDICE PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI...1 INDICE...1 1 Scopo...2 2 Campo di applicazione...2 3 Terminologia ed abbreviazioni...2
DettagliCittà di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliTitolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi
Titolo XII Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi CAPO I IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Art. 63 Le disposizioni contenute nel presente
DettagliALLEGATO A. Dipartimento I Politiche delle Risorse Umane e Decentramento ALBO DOCENTI ESTERNI
ALLEGATO A Dipartimento I Politiche delle Risorse Umane e Decentramento ALBO DOCENTI ESTERNI ALBO DOCENTI ESTERNI Art. 1. Istituzione e finalità Il Comune di Roma istituisce un Albo di tipo aperto per
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA
DettagliLA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE
LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO DEL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI PRODUTTIVI E LA VALORIZZAZIONE
DettagliAllegato A Guida ai Diritti Guida al sito dell Autorità
Criteri per la selezione e il finanziamento di progetti da realizzare nell ambito del Protocollo di intesa tra l Autorità per l energia elettrica e il gas e il Consiglio nazionale dei consumatori e degli
DettagliPSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT
PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità
DettagliDisabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento
Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
Dettagli+ Il Questionario Scuola
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Direzione Generale + Il Questionario Scuola Il format delle sperimentazioni VM e VALES 1 + Il Questionario
DettagliAlla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente
Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI INDICE
C O M U N E D I B A Z Z A N O REGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n.104 del28/11/2011 INDICE Art. 1 - Finalità Art. 2- Registro comunale delle associazioni
DettagliA.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...
Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6
DettagliPROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA. Parte I
PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA Parte I 1) Ente proponente il progetto : Università degli Studi di Firenze-Polo Scientifico di Sesto Fiorentino 2) Indirizzo : viale delle
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliIL RESPONABILE DEL SERVIZIO
AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI DI PROMOZIONE, TURISTICA, CULTURALE, SPORTIVA PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI DA PARTE DEL COMUNE DI LERICI ANNO 2016 IL RESPONABILE DEL SERVIZIO - Ritenuto
DettagliIncontro con gli Enti sulla valorizzazione del requisito D2. 18 marzo 2014 Sala Tirreno
Incontro con gli Enti sulla valorizzazione del requisito D2 18 marzo 2014 Sala Tirreno La Direttiva regionale sull accreditamento prevede che: Gli Enti sono tenuti a somministrare, ad almeno l 80% degli
DettagliMinistero dell Economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Direzione del Debito Pubblico - Ufficio IV PROGETTO CEAM
Ministero dell Economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Direzione del Debito Pubblico - Ufficio IV PROGETTO CEAM Monitoraggio Indebitamento Enti Locali e Territoriali e Accesso ai Mercati Rilevazione
DettagliREGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI FINI DELLA ELIMIAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE.
REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI FINI DELLA ELIMIAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE. (Approvato con atto di Consiglio comunale n. 81 del 11/11/2005) indice ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4
DettagliVALeS Valutazione e Sviluppo Scuola
Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni
DettagliIDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA
IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA Ottobre 2009 Sono passati dieci anni dall avvio del progetto regionale Fattorie Didattiche che ha creato nel periodo un apertura di dialogo
DettagliLa diffusione dell ICF nell inserimento lavorativo dei disabili - Roma, 28 marzo 2012. Masterplan disabilità Collocamento mirato ex L.
La diffusione dell ICF nell inserimento lavorativo dei disabili - Roma, 28 marzo 2012 Masterplan disabilità Collocamento mirato ex L.68/99 Destinatari Persone in possesso dei requisiti previsti dalla Legge
Dettagli