La riabilitazione dell ictus. Caterina Pistarini ICS MAUGERI Genova Nervi
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1 La riabilitazione dell ictus Caterina Pistarini ICS MAUGERI Genova Nervi
2 Prevalenza =Disabilità per ictus circa di persone Incidenza = su 80% sopravvissuti 50 mila pazienti perdono l autonomia. ICTUS emergenza medica il cui esito dipende dalla gestione CLINICO- ORGANIZZATIVA delle diverse fasi di assistenza
3 LA RIABILITAZIONE È un processo educativo e di soluzione dei problemi finalizzato a ridurre la disabilità e l handicap dell individuo con ictus, considerando le limitazioni dovute alle risorse disponibili e alla condizione morbosa Non sono disponibili dati sufficienti ed analisi approfondite riguardanti i territori regionali per dare risposta alle domande e ai complessi bisogni di cura e riabilitazione
4 COMPLESSITÀ E ANALISI DEI BISOGNI A cosa serve la riabilitazione? Dove si fa la riabilitazione? Quanto dura la riabilitazione? Come avviene il recupero dopo un ictus? Per quanto tempo continua il recupero? Il paziente deve avere un ruolo attivo nella riabilitazione? È possibile ritornare come prima? Cosa può fare la famiglia?
5 RIFLESSIONI CRITICHE L assenza di continuità tra UO per acuti e UO di Riabilitazione determina significativi ritardi nel trasferimento dei pazienti e quindi nella possibilità di un intervento riabilitativo precoce. La continuità assistenziale è spesso ottenuta attraverso la somma di molti interventi singoli non realizzando una completa e precoce presa in carico globale della persona.
6 CONTESTO LEGISLATIVO Assistenza all ictus-modelli organizzativi Regionali predisposto nell ambito del Progetto di ricerca finalizzata 2004 ex art. 12 e 12 bis del DLgs502/1992 come modificato e integrato dal DLgs229/1999 Come garantire l applicazione degli interventi efficaci nell assistenza allo stroke. Quaderni del Ministero della Salute, Organizzazione dell'assistenza all'ictus: le Stroke Unit Quaderni Ministero Salute" dedicato a ictus Criteri di appropriatezza strutturale, tecnologica e clinica nella prevenzione, diagnosi e cura della patologia cerebrovascolare, 9 maggio Percorsi di cura dell Ictus in Italia Strategia e Principi attuativi Consiglio Superiore di Sanità Sessione L ( ) ARS Liguria DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n.3 del
7 Necessità di stabilire un PDTA specifico per l ictus Piano di Indirizzo 2011 L aumento della popolazione con ictus, creando complessità a livello delle persone e della società, richiede una nuova healthpolicy e social policy inserite in un valido sistema di cure continue. cure integrate finalizzate alla stabilizzazione clinica (fase acuta): alcuni giorni o settimane al recupero funzionale, alla continuità terapeutica (fase riabilitativa): alcune settimane o mesi con allocazione in strutture intermedie fino al rientro a domicilio (fase assistenziale/sociale): alcuni mesi, alcuni anni, tutta la vita il processo riabilitativo globale è inserito in tutti e tre questi stadi che si succedono cronologicamente
8 LA CORRETTA ASSISTENZA RIABILIATIVA IN ITALIA È BASATA SU 3 CARDINI FONDAMENTALI: 1. COLLEGAMENTO IN RETE DEI SERVIZI 2. LAVORO IN EQUIPE 3. FORMULAZIONE DEL PRI
9 LAVORO IN EQUIPE GRUPPO MULTIDISCIPLINARE formato da operatori che con diverse professionalità e competenze lavorano sullo stesso paziente per raggiungere obiettivi comuni
10 Progetto e programmi riabilitativi Predisposizione di un progetto riabilitativo individuale e realizzazione di tale progetto mediante uno o più programmi riabilitativi. Si definisce progetto riabilitativo individuale l insieme di proposizioni, elaborate dal team riabilitativo, coordinato dal medico responsabile. Esso tiene conto delle specifiche caratteristiche degli assistiti per quanto riguarda le abilità residue e recuperabili, i bisogni, le preferenze, la situazione familiare ed i fattori ambientali e personali. Deve, quindi, contenere al suo interno le caratteristiche clinico-funzionali del paziente, informazioni riguardo la condizione familiare, lavorativa ed economica.
11 PROGRAMMA RIABILITATIVO Rieducazione funzioni motorie Rieducazione funzioni sensitive e dolore Rieducazione funzioni cognitive Rieducazione deficit comunicazione Rieducazione funzionale Rieducazione cammino
12 Dispositivi robotici per l arto inferiore
13 Il training convenzionale può risultare monotono e non stimolante per il paziente Interazione e Cooperazione del paziente MONITORAGGIO DEL PERCORSO: il dispositivo assiste, corregge o semplicemente segue il movimento del paziente lascia tempo libero al pz supporta ma non limita
14 Dispositivi robotici per l arto inferiore
15 Dispositivi robotici per l arto superiore
16 Dispositivi robotici per l arto superiore Risultati di studi clinici indicano che la riabilitazione robotica della mano riduce le difficoltà motorie della mano colpita e del braccio, e migliora l'uso funzionale della mano interessata
17 Mehrholzet al., CochraneReview 11 RCT studies, 7 robot MIME (2002, 2006) In-Motion (2000, 2003, 2005, 2008) ARM Guide (2006) REHAROB (2007) NeReBot(2007) Bi-ManuTrack(2005) Gentle-S (2007)
18 In Italia
19 NR & Robot Born to interact with man Ought to have high adattamento Allows voluntary movements Lower rigidity
20 OUTCOME FINALE O GLOBALE RISULTATO DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO SULLA BASE DELLE POTENZIALITÀ DEL SOGGETTO PRESO IN CURA IL MOMENTO DELLE DIMISSIONI COINCIDE CON L OUTCOME FINALE O GLOBALE
21 PAZIENTE E FAMIGLIA SONO SOGGETTI DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO, COMPONENTI ATTIVE DEL PROCESSO DI CURA Diventa necessaria: la presa in carico precoce e continuativa dei familiari, fin dalla fase acuta, con procedure informative strutturate, gestione psicologica professionale della situazione di "crisi", coinvolgimento nelle decisioni assistenziali e di percorso; nella decisione degli obiettivi riabilitativi strategiee programmiinformazione/formazioneall'assistenzadeifamiliariper icaregivers; Strategiedi empowerment deifamiliarichehannoun lororuolospecificodi espertidellapersona
22
23 Dopo le dimissioni obiettivi assistenziali a lungo termine limitare la comorbosità e le complicanze prevenire le recidive di ictus e la morte per cause cardiovascolari delineare potenzialità ed effettive limitazioni (piano assistenziale e addestramento caregiver) mantenere e/o completare il recupero dell'autonomia
24 COSA FARE DOPO LA DIMISSIONE. Quali trattamenti?
25 Il ruolo della teleriabilitazione Quali Esercizi?
26 ABILITÀ COGNITIVO COMPORTAMENTALI Gestione disturbi comunicazione
27 Clear User Interface
28 Theoretical: Architecture
29 La gestione del paziente complesso non compete soltanto all ospedale e alla Medicina Interna o alla Neurologia, componenti importanti del sistema curativo. OCCORRE SENSIBILIZZARE LE REGIONI per sostenere studi più ampi (tante variabili legate agli individui e all ambiente)e dimostrare l appropriatezza e l efficacia di un percorso lineare di presa in carico riabilitativa globale nel continuum assistenziale dalla fase acuta fino al rientro in comunità, per sostenere mezzi di informazione che diano una risposta alle domande del paziente quando rientra a casa.
30 Il Ritorno a Casa: quali domande? Come si assiste la persona quando torna a casa? Di quali ausili può aver bisogno? Cosa sono gli ausili, a cosa servono, come si fa ad averli? Se si consumano o si rompono, è possibile rinnovarli? L ictus modifica il carattere delle persone? Cosa si può fare per migliorare i rapporti in famiglia? Cosa bisogna fare per riprendere a guidare? È possibile riprendere il lavoro? Che qualità di vita ci si può aspettare dopo l ictus? Quali aiuti economici possono essere richiesti? Come si ottiene l assegno di accompagnamento? Riconoscimento dello stato di invalidità civile Quali sono i servizi di trasporto per disabili?
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