GIOCHI DI TERRA il laboratorio dove adulti e bambini provano a manipolare la terra e scoprono le tecniche elementari della ceramica

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1 I LIBRI IN FOGLIO materiali per l aggiornamento e la formazione Roberto Pittarello GIOCHI DI TERRA il laboratorio dove adulti e bambini provano a manipolare la terra e scoprono le tecniche elementari della ceramica La terra, l'argilla, è un materiale comune. Si trova, si compra. É abbastanza facile averlo, ma non è semplice farci qualcosa. Anzi il processo di lavorazione è giudicato complesso; la manipolazione, il tornio, le tecniche, il forno, la prima cottura, il biscotto, i colori sottovetrina, quelli soprasmalto, gli effetti, le sorprese, le rotture. [...] Come si potrebbe fare per non rinunciare, per accogliere, invece, la sfida della materia, del fuoco, del colore?... Il mio inizio (agosto 1976) sarà stato simile a quello di tanti altri, prendevo dei piatti e li dipingevo. 'Trasferivo' dalla mia attività di pittore e disegnatore. Ma così la sfida è piccola, mi dicevo. Pian piano ho cercato di comprendere ed esaudire tutto quel processo che parte dalla terra e arriva agli oggetti. Con una attenzione; semplificare. Lontano ormai per sempre dall'idea di fare un monumento. La caratteristica del mio fare è una piccola trovata, la messa a punto della tecnica, la variante che la creatività suggerisce. L anno 1992 segna uno stacco importante nel mio rapporto con la ceramica. Già dal avevo portato questa tecnica a scuola, nella mia classe. Ma è dal '92 che credo di aver realizzato un laboratorio in sé compiuto, dove in ogni passaggio è stata curata la semplicità e la chiarezza degli esempi. L impresa l ho messa a punto con i ragazzi. Loro ovviamente hanno criticato i vari passaggi e aggiustato l'operatività. Ora, il laboratorio 'GIOCHI DI TER- RA' lo propongo agli insegnanti dei vari gradi di scuola, ai genitori e agli animatori che intendono realizzarlo con tanti altri bambini. Nel laboratorio si prendono in esame solo le tecniche elementari della lavorazione della ceramica (impronte, tracce, texture, sfoglia, lucignolo, ingobbio, grafito...) e non si costruiscono degli oggetti, per evitare le banalità dei lavoretti e le brutte copiature. Si fanno invece tanti 'PROMEMORIA' di effetti e lavorazioni diverse, per creare le giuste competenze, ma senza il peso di fare un oggetto, come prodotto. Più avanti, si vedrà. R. P. Nota GIOCHI DI TERRA è ora inserito con nuovi testi e disegni, in Roberto Pittarello, CERAMICA, La Scuola del Fare edizioni, 2001.

2 PUGNO Se stringo un po' di terra nella mano ed esercito una buona pressione esce una forma nuova e straordinaria, sempre diversa, come le mani e texturizzata dalla pelle, una specie di antico osso di dinosauro, un sasso corroso... SFERA Esce una pallina quasi perfetta se provo ad appallottolare la terra con le due mani, sfregandole velocemente in modo circolare. Una variante: provo a fare lo stesso gesto con una sola mano, rigirando velocemente la pallina di terra sopra una superficie operata, un tessuto, una reticella... La forma tridimensionale è quella di due piccoli coni uniti per la base. SFOGLIA Schiaccio e batto la terra con le mani. La stendo con il mattarello. Provo a dare diversi spessori alla sfoglia. Troppo sottile. Magari va in briciole. Ottengo sfoglie anche colando della terra liquida su una base liscia di gesso. Lo spessore è uniforme. Quando il gesso ha assorbito l'acqua che è nella terra, la sfoglia si stacca. LUCIGNOLO - COLOMBINO Sfregando le mani avanti e indietro ottengo uno spaghetto di terra, anche molto sottile. Lo spaghetto o specie di bastoncino si può caratterizzare passandolo e ripassandolo delicatamente sopra una superficie operata. TESSUTI Preparo dei nastri di diverso spessore tagliando una sfoglia e su un piano di gesso realizzo un tessuto con la tecnica del passa sopra passa sotto. Il tessuto di ceramica è leggero in questo caso e lo sposto finché è ancora umido, va toccato con cura. La stessa prova la posso fare con la tecnica del colombino.

3 SUPPORTO La tecnica per preparare un supporto o piastrella prevede l'uso di un telaietto in legno con il foro di 10x10x1 cm. Il telaio è fatto di listelli di faggio di 4x1 cm. Ovviamente posso fare telai anche per ricavare supporti più grandi o più piccoli. Appoggio il telaietto sopra un foglio di compensato o faesite e lo riempio di terra. La stendo bene con le mani, copro bene gli angoli, levo l'eventuale terra in eccesso. Provo a girare il telaietto e vedo che la terra gli resta attaccata. Continuo a lisciare bene tutte e due i lati della piastrella servendomi anche di un mattarello o di un rullo. Poi alzo il telaietto e cerco piano piano, premendo da sotto i quattro angoli, di levare la piastra senza troppo deformarla. IMPRONTE Un oggetto qualunque, un chiodo, un filo, una spazzola, una pallina... premuto sulla terra morbida, lascia la sua impronta statica, occorre fare un po' alla volta una grande raccolta di questi oggetti. Questa tecnica produce anche un'attenzione vigile. Finché cammino raccolgo qualcosa da terra che potrà essere stampato. TRACCE Lo stesso oggetto, invece che premuto, lo striscio o lo rigiro e lascia la sua traccia dinamica. La traccia con la forchetta, se penso, è molto diversa dai suoi effetti impronta. TEXTURE Una superficie ricoperta in modo uniforme si caratterizza senza un disegno dominante ripetendo con un qualche ritmo (in riga, circolare, sparso) gli effetti di impronte e tracce. VETRI Il vetro può fondere appoggiato sul supporto di terra. Sono giuste per questa tecnica le diverse perle che si trovano sul mercato. Aderiscono al supporto fresco con una piccola pressione. Il supporto piano viene lasciato asciugare e trasportato con cura al forno in modo che nessuna perla si sposti. Con le perle, quasi piccole tessere di un mosaico colorato, posso semplicemente comporre un piccolo soggetto o una scacchiera, una struttura. Oppure intervenendo dopo aver giocato con la tecnica delle impronte, lascio cadere le perle in certi punti, come piccole cavità o tracce profonde. Ho cura di non appoggiare perle lungo i bordi della piastra, in modo che non colino in cottura, facendo attaccare il pezzo al piano in refrattario del forno.

4 TERRE COLORATE Posso mescolare un po' di terra liquida bianca (barbottina) e del colore in polvere in un piattino. È bene usare colori intensi come nero, marrone, verde scuro, rosso scuro. Uso questo miscuglio liquido e cremoso come colore, dipingendo, segnando, puntinando con tutte le tecniche del pennello, del tampone, della spugna e delle dita. Dipingo direttamente una piastra quasi asciutta. Dopo la cottura noto i bellissimi effetti dei colori polverosi, abbastanza chiari perché la barbottina fa la parte del bianco aggiunto al colore. Variante di questo esperimento sarebbe anche lavorare con comuni terre di diverso colore (bianca e rossa). Ad esempio, sul supporto rosso comporre un soggetto bianco, avendo cura di tenere le terre pulite e separate tra loro, sovrapponendole con una certa pressione solo alla fine della lavorazione. COLORAZIONI I pezzi cotti la prima volta sono chiamati biscotti. La loro superficie è assorbente. I colori sono in polvere. Li diluisco con dell'acqua in un piattino. Uso pennelli, piccoli tamponi, spugne. Alcuni di questi colori ceramici cambiano con la cottura. Per cui bisogna saper preventivare l'effetto e questo viene con l'esperienza e tante prove. INGOBBIO Preparo della terra liquida bianca e vi immergo il mio oggetto, che si riveste così in qualche secondo di una sottile pellicola. Lo lascio asciugare e poi posso graffiare con un chiodo o un ago il pezzo che era di terra rossa. Disegno cioè in negativo, tolgo quel che si chiama l'ingobbio e metto a nudo l'argilla rossa sottostante. GRAFITO - INCISIONE Occorre che prepari tanti piccoli strumenti che sono semplici chiodi, chiodini, punteruoli, aghi, oggetti appuntiti, cutter, bisturi, coltellini, lamette... Mi servono per incidere o graffiare. Incido direttamente il supporto asportando la terra. Graffio invece uno strato di diverso colore disteso sul supporto fino a coprirlo, come nell'ingobbio. Nell'incisione intervengo sul mio pezzo direttamente, oggetto o piastrella che sia, nel grafito intervengo solo sulla buccia che ricopre il pezzo. In base a quanto profonde sono queste azioni ottengo dei rilievi bassi o bassissimi o così profondi da essere vere perforazioni. Capisco che questa tecnica di incidere è molto legata al segno, al gesto, alla pressione.

5 STAMPI Faccio lo stampo di una ciotola usando un prototipo originale di vetro, di plastica, di legno. Uso del gesso a presa rapida. Appoggio la ciotola rovesciata sul fondo di una scatola robusta e ci verso sopra l'impasto cremoso di gesso che subito indurisce. Levo quindi la scatola rompendola e, facendo leva sui bordi, levo anche la ciotola prototipo. Mi resta un blocco di gesso con incavata la forma del mio pezzo originale o recuperato. Quando fra qualche giorno il gesso sarà asciutto, vorrò usare questo incavo di ciotola per farne tante altre con la tecnica del colombino, della sfoglia o del colaggio. STAMPA Incidendo una matrice preparo delle specie di stampi che userò sulla terra fresca e morbida. Incido pezzetti di adigraf con gli appositi strumenti e li stampo con una buona pressione avendo cura di sollevarli senza sciupare il supporto. Oppure, più facile, incido con il pirografo dei pezzi di polistirolo denso e resistente. L'effetto è sorprendente e permette di ricavare interessanti rilievi, disegni, texture originali. Stampando dei nastri di terra si potranno ancora comporre per formare ciotole, piastrelle, tessiture... COLAGGIO È la tecnica con cui verso della terra liquida (barbottina) in uno stampo di gesso che ha la forma scavata. Aspetto un po', almeno 10 minuti, e poi rovescio lo stampo, versando la terra in eccesso. Il gesso intanto ha raccolto lungo le pareti uno strato abbastanza sottile e uniforme di terra, che ora lascio asciugare lentamente all'ombra. Quando la ciotola si è un po' asciugata, si stacca da sola dallo stampo e la rifinisco sui bordi con una spugnetta bagnata. Lo stampo in gesso lo posso anche incidere segnandolo con qualche punta. Il pezzo che esce da questo stampo dopo l'operazione-colaggio conserva a rilievo ogni minimo segno o forma corrispondenti alle incisioni sul gesso. I LIBRI IN FOGLIO Luglio 1998 Roberto Pittarello LA SCUOLA DEL FARE Castelfranco Veneto info@lascuoladelfare.it