Dott.ssa Nicoletta Natalini, Responsabile Organizzativo Assistenza Domiciliare (ROAD) Distretto di Carpi

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1 Dott.ssa Nicoletta Natalini, Responsabile Organizzativo Assistenza Domiciliare (ROAD) Distretto di Carpi

2 ASSISTENZA DOMICILIARE DIRITTO DEL CITTADINO ACN 2005 e smi ART L'assistenza domiciliare programmata, costituisce, livello assistenziale da garantire al cittadino da parte del medico iscritto negli elenchi

3 ALLEGATO G ADP x PZ NON AMBULABILI VISITE PERIODICHE SETTIMANALI, QUINDICINALI O MENSILI (comma 1) FINALITÁ (monitoraggio dello stato di salute; - indicazione al personale infermieristico per la effettuazione delle terapie, da annotare sul diario clinico; indicazioni circa il trattamento dietetico, da annotare sulla scheda degli accessi fornita dalla Azienda; collaborazione con il personale dei servizi sociali; interventi riabilitativi) SCHEDA CLINICA DOMICILIARE (tenuta al domicilio di una apposita scheda degli accessi fornita dalla Azienda sulla quale sono annotate le eventuali considerazioni cliniche, la terapia, gli accertamenti diagnostici, le richieste di visite specialistiche, le prestazioni aggiuntive, le indicazioni del consulente specialista e quant'altro ritenuto utile e opportuno)

4 ALLEGATO H ADI ASSISTENZA INTEGRATA TRA DIVERSI PROFESSIONISTI E SERVIZI DESTINATARI CONSENSO DEL MALATO 5. Il medico di assistenza primaria: - ha la responsabilità unica e complessiva del paziente; - tiene la scheda degli accessi fornita dalla Azienda presso il domicilio del paziente sul quale gli operatori sanitari riportano i propri interventi; - attiva le eventuali consulenze specialistiche, gli interventi infermieristici e sociali programmati; - coordina gli operatori per rispondere ai bisogni del paziente.

5 Modalità di pagamento 2. Il numero degli accessi segnalati dal medico deve trovare riscontro nella quantità degli accessi annotati dal medico sulla scheda degli accessi presso il domicilio del paziente. 3. In caso di discordanza fa fede quanto risulta dalla scheda degli accessi.

6 La SCHEDA CLINICA DOMICILIARE ha dunque molteplici finalità: - INFORMATIVA / COMUNICATIVA - DOCUMENTAZIONE DEI PERCORSI ASSISTENZIALI anche a fini medico-legali - AMMINISTRATIVA / CONTABILE

7

8 Privacy

9 Informativa su corretta tenuta della cartella firmata MODALITÀ DI RICONSEGNA CONCORDATA

10 FASCICOLO INTERNO TERAPIA TERAPIE PER SITUAZIONI PARTICOLARI ISTRUZIONI COMPILAZIONE La terapia cronica NON deve essere scritta sul diario clinico. Deve essere ri-trascritta ogni volta che si volta pagina affinché risulti immediatamente evidente il trattamento farmacologico in atto (non si tratta di un mero atto formale ma presuppone una rivalutazione delle prescrizioni). Eventuali consulenti dovranno proporre l eventuale terapia specialistica nel diario clinico. Il MMG (responsabile terapeutico), qualora ritenga di confermare la terapia consigliata, la dovrà trascrivere sul foglio di terapia. In ogni caso deve essere comprensibile la data di inizio e di fine della terapia e il prescrittore. Devono essere prescrizioni precise a fronte del verificarsi di situazioni particolari ma prevedibili. Rappresenta uno strumento molto utile per i familiari referenti o il personale infermieristico di riferimento e può contribuire a ridurre il ricorso a Medici di Continuità Assistenziale o Pronto Soccorso in assenza del medico responsabile terapeutico (MMG).

11 SCHEDE CLINICHE DOMICILIARI RIENTRATE Distretto NO SI Totale Modena Sassuolo Pavullo Vignola Castelfranco Totale Lettera Direttore DACP del 24 novembre 2011

12 ANALISI Leggibilità/grafia (72 no) Frontespizio compilato Privacy firmata Informativa su corretta tenuta della cartella firmata 138/200 SCHEDA TERAPIA Compilata Leggibile Principio attivo Nome commerciale Dosaggio Posologia (17 poco comprensibile; 4 senza)

13 ANALISI SCHEDA DEL DOLORE Lettera DS del 28/7/2011 Presente Compilata Quante rilevazioni/ giornate di assistenza (poche) Quante rilevazioni con NRS > 4 (es. 22 su 26)

14 1ª VISITA CONGIUNTA: MMG+INF COMPILAZIONE: EQUIPE DOVE? STRATEGIA DI INTERVENTO CONSAPEVOLEZZA PREPARARE/PREPARARSI AL FINE VITA

15

16 LA CONGIURA DEL SILENZIO COMUNICARE CATTIVE NOTIZIE: IL DIRITTO DEL MALATO DI SAPERE E IL DOVERE DELL EQUIPE CURANTE DI INFORMARE 5 buoni motivi 1) Il malato vuole essere informato: per poter essere consapevoli e prendere parte alle decisioni di cura; 2) Fa parte dei compiti professionali del medico: Codice di Deontologia Medica, 2006, Art.33; 3) E un diritto della persona sancito dalla legislazione: sia da un punto di vista giuridico (articolo 4/1995 della Carta dei Servizi Pubblici Sanitari), che etico (Comitato Nazionale di Bioetica, argomentazioni riguardo al consenso informato); 4) Può avere effetti positivi sul modo di affrontare la malattia: effetti positivi di una corretta comunicazione sul modo di affrontare la malattia da parte del paziente dopo una fase iniziale di ansia 5) Migliora la relazione di fiducia tra equipe curante, pazienti e familiari

17 Procedura farmacologica per la sedazione palliativa con Midazolam Dalla letteratura risulta che la ST/SP debba essere effettuata con sedativi e non con aloperidolo od oppioidi. Midazolam è la benzodiazepina più utilizzata in letteratura. Le vie di somministrazione preferenziali sono quella sottocutanea ed endovenosa La procedura prevede l inizio con dosi basse ed un progressivo incremento, sulla base del livello di sedazione che si è concordato di ottenere o del livello sufficiente a controllare il sintomo refrattario per il quale si è deciso di iniziare la sedazione stessa. INDUZIONE Bolo di Midazolam: mg/kg quindi una dose di 1-5 mg portata a 10 ml in fisiologica. Somministrare lentamente mezza quantità e dopo 15/20 minuti la metà rimanente. MANTENIMENTO: mg/kg/h pari a mg/die La quantità di farmaco da somministrare per ottenere il livello di sedazione concordato varia anche in relazione all abitudine agli oppiacei e all alcool da parte del paziente. Nei pazienti che già hanno assunto o assumono oppiacei o hanno una storia di abuso etilico il dosaggio del farmaco necessario per ottenere l effetto predeterminato potrà essere superiore. CONTROLLO 1) Monitorare il grado di saturazione di ossigeno del paziente durante tutta la procedura. 2) Controllare le condizioni cliniche ed il livello di sedazione ottenuta nel paziente ogni 4/6 ore, in continuità con la Guardia Medica.

18 Principio attivo Specialità Quantità presente nel kit Aloperidolo (Es: serenase im mg 2 ml fle) 5 fiale ( 1 scatola) scopolaminabutilbromuro (Es: Buscopan mg 20/m1 fle) 6 fiale ( 1 scatola ) Midazolam mg 5 fle (Es. Midazolam mg 5 fle) 8 fiale Desametasone mg 4 ml fle (Es.soldesan mg 4 ml fle 3 fiale ( 1 scatola ) Metoclopramide 2 ml fle (es: plasil 2 ml fle) 5 fiale ( 1 scatola ) Ketorolac (es: Toradol 30mg/ml) 6 fiale ( 2 scatole ) Furosemide (es: furosemide 20mg) 5 fiale ( 1 scatola ) Morfina cloridrato (Es. Morfina mg 10 ml fle) 30 fiale (da richiedere su apposita modulistica) L-sulpiride 50 mg fl (Es. Levopraid 50 mg fle) 6 fiale ( 1 scatola ) Elastomero 24h 2ml/h (Es: Infusor single) 2 Elastomero multiday 0.5ml/h (Es: Infusor multiday) 2 Telo sterile 75x90 (Es: telino verde ) 2 Disinfettante x la cute monouso (Es. Poviderm ) 1 Lavaggio alcolico x mani (Es: Esosan mani 150 ml) 1 Siringhe da 2,5 cc (cono centrale) (Es: siringa ml 2.5) 5 Siringhe da 5 cc (cono centrale) (Es: siringa ml 2.5) 5 Siringhe da 10 cc (cono centrale) (Es: siringa ml 2.5) 5 Siringhe da 20 cc (cono eccentrico) KIT EMERGENZE (Es: siringa ml 2.5) 2

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