DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE

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1 Credito Siciliano Società per Azioni Sede Legale: Via Siracusa, 1/E Palermo Codice Fiscale, Partita IVA e Registro delle Imprese di Palermo n Albo delle Banche n Società del Gruppo bancario Credito Valtellinese iscritto all Albo dei Gruppi bancari cod. n Soggetta all'attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese S.c. Indirizzo Internet: creditosiciliano@creval.it Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE Il presente documento costituisce, unitamente ai suoi eventuali supplementi ed ai documenti incorporati mediante riferimento,un documento di registrazione (il Documento di Registrazione ) ai fini della Direttiva 2003/71/CE, così come successivamente modificata ed integrata (la Direttiva Prospetto ) ed è redatto in conformità all articolo 14 del Regolamento 809/2004/CE e successive modifiche e integrazioni ed in conformità alla delibera Consob n del 14 maggio 1999 e successive modifiche. Il presente Documento di Registrazione - contenente informazioni sul Credito Siciliano S.p.A. (Il Credito Siciliano o l Emittente ) - assieme alla nota informativa sugli strumenti finanziari contenente i rischi e le informazioni specifiche connesse agli strumenti finanziari (la Nota Informativa ) alla nota di sintesi che riassume le caratteristiche dell Emittente e dei titoli oggetto di emissione nonché i rischi associati agli stessi (la Nota di Sintesi ) e alla documentazione indicata come inclusa mediante riferimento nei medesimi, costituisce un prospetto ai sensi e per gli effetti della Direttiva Prospetto. L informativa completa sull Emittente e sull offerta di strumenti finanziari può essere ottenuta solo sulla base della consultazione congiunta del Documento di Registrazione, comprensivo di eventuali supplementi ai sensi dell articolo 16, comma 1 della Direttiva Prospetto e dell articolo 94, comma 7, del Decreto Legislativo del 24 febbraio 1998, n. 58 come successivamente modificato (TUF), della Nota Informativa e della Nota di Sintesi nonché delle condizioni definitive. Il presente Documento di Registrazione è stato depositato presso Consob in data 7 luglio 2014 a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n /14 del 3 luglio Si invita il potenziale investitore a leggere con particolare attenzione il Capitolo 3 Fattori di Rischio - del presente Documento di Registrazione, nonché la sezione Fattori di Rischio della Nota Informativa relativa agli Strumenti Finanziari prescelti. Il presente Documento di Registrazione, unitamente alla Nota Informativa sugli Strumenti Finanziari e alla Nota di Sintesi nonché ad ogni eventuale successivo supplemento, sono messi a disposizione gratuitamente del pubblico in forma stampata presso la sede legale dell Emittente in Via Siracusa n. 1/E, Palermo, e presso la Direzione Generale in Acireale, Via Sclafani n. 40/B, e sono consultabili sul sito internet L adempimento di pubblicazione del presente Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della CONSOB sull opportunità dell investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.

2 INDICE 1. PERSONE RESPONSABILI Indicazione delle persone responsabili Dichiarazione di responsabilità REVISORI LEGALI DEI CONTI Nome e indirizzo dei revisori dell Emittente Informazioni circa le dimissioni, revoche, mancati rinnovi dell incarico della società di revisione FATTORI DI RISCHIO ED INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE Rischi connessi alla crisi economico-finanziaria Rischio di liquidità dell Emittente Rischio di mercato Rischio di credito Rischio relativo al deterioramento della qualità del credito Rischio connesso all evoluzione della regolamentazione del settore bancario Rischio operativo Rischio connesso all assenza di rating assegnati all Emittente Rischio Legale Rischio connesso ad eventuali ripercussioni sull emittente relative al Comprehensive Assessment (comprensivo dell Asset Quality Review) a cui è sottoposto il soggetto controllante Rischio connesso al trattamento contabile della partecipazione detenuta in Banca d Italia Informazioni Finanziarie Selezionate Dati finanziari INFORMAZIONI SULL EMITTENTE Storia ed evoluzione del Credito Siciliano S.p.A Denominazione legale e commerciale dell Emittente Luogo e numero di registrazione dell Emittente Data di costituzione e durata dell Emittente Domicilio e forma giuridica dell Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale Qualsiasi fatto recente verificatosi nella vita dell Emittente sostanzialmente rilevante per la valutazione della sua solvibilità PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ Principali attività dell Emittente Breve descrizione delle principali attività dell Emittente con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati Principali mercati nei quali l Emittente opera La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall Emittente riguardo alla sua posizione STRUTTURA ORGANIZZATIVA Il Gruppo Credito Valtellinese Eventuale dipendenza dell Emittente da altri soggetti all interno del Gruppo INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE Cambiamenti negativi sostanziali nelle prospettive dell Emittente Tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell Emittente PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA Consiglio di Amministrazione, Direzione Generale e Collegio Sindacale Conflitti di interesse degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza PRINCIPALI AZIONISTI Assetti proprietari Accordi, noti all Emittente dalla cui attuazione possa scaturire ad una data successiva una variazione dell assetto di controllo dell Emittente INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA, I PROFITTI E LE PERDITE DELL EMITTENTE Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati Bilanci Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati Data delle ultime informazioni finanziarie Informazioni finanziarie infrannuali ed altre informazioni finanziarie Procedimenti giudiziari e arbitrali che possono avere un significativo effetto sull andamento dell Emittente Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell Emittente CONTRATTI IMPORTANTI INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI Pareri provenienti da terzi DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO

3 1 PERSONE RESPONSABILI 1.1 Indicazione delle persone responsabili Il Credito Siciliano S.p.A., con sede legale in Palermo, Via Siracusa n. 1/E e Direzione Generale in Acireale, Via Sclafani n. 40/B, legalmente rappresentato dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Dott. Paolo Scarallo, munito dei necessari poteri, si assume la responsabilità delle informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione. 1.2 Dichiarazione di responsabilità Il Credito Siciliano S.p.A., come rappresentato al paragrafo 1.1, dichiara che, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. 3

4 2 REVISORI LEGALI DEI CONTI 2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell Emittente L'Assemblea dei soci del Credito Siciliano S.p.A. del 28 marzo 2012 ha conferito l'incarico di revisione legale dei conti per gli esercizi dal 2012 al 2020 alla KPMG S.p.A. (la Società di Revisione ), con sede in Milano, Via Vittor Pisani, n. 25, registrata all Albo Speciale delle società di revisione tenuto dalla Consob con il codice n numero d ordine 13 (Delibera n del 16 luglio 1997). La Società incaricata ha sottoposto a revisione con esito positivo i bilanci individuali relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012, e non ha espresso, in nessun caso, rilievi o giudizi negativi sui conti annuali dell Emittente, né ha in nessun caso rilasciato dichiarazioni di impossibilità di esprimere giudizi. La relazione della Società di Revisione è inclusa nel relativo bilancio, messo a disposizione del pubblico come indicato nel successivo Capitolo 14 Documenti accessibili al pubblico, cui si rinvia. 2.2 Informazioni circa le dimissioni, revoche dall incarico o mancato rinnovo dell incarico alla società di Revisione Non si sono verificate dimissioni, revoche, mancati rinnovi dell incarico della società di revisione nel corso degli esercizi

5 FATTORI DI RISCHIO 3 FATTORI DI RISCHIO Si invitano i potenziali investitori a leggere attentamente il presente Capitolo, che descrive i fattori di rischio, prima di qualsiasi decisione sull investimento, al fine di comprendere i rischi collegati all'emittente e di un migliore apprezzamento delle capacità dell Emittente di adempiere alle obbligazioni relative agli strumenti finanziari che potranno essere emessi dall Emittente e descritti nella nota informativa ad essi relativa. Gli Investitori sono altresì invitati a valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari stessi. Di conseguenza, i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente sia alle altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione sia ai fattori di rischio relativi ai titoli offerti ed alle informazioni di cui alla Nota Informativa, Nota di Sintesi o al Prospetto di Base e Condizioni Definitive rilevanti (a seconda dei casi). I rinvii a Capitoli e Paragrafi si riferiscono a capitoli e paragrafi del Documento di Registrazione. Nello svolgimento delle proprie attività, l Emittente potrà essere esposto a una serie di rischi caratteristici del settore bancario, quali il rischio connesso al reperimento della liquidità sui mercati, alla fluttuazione dei tassi d interesse e all adeguatezza delle riserve strategiche di copertura, ai tassi di cambio nonché quello più generale connesso alla debolezza dell economia e alla volatilità dei mercati finanziari. Di seguito sono sinteticamente esposti alcuni dei rischi significativi che potrebbero influenzare negativamente la situazione finanziaria ed i risultati operativi della Banca. Alcuni di questi sono gestiti secondo politiche e procedure di gestione del rischio prestabilite, la maggior parte delle quali è descritta nella Parte E-Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della Nota Integrativa della Relazione e Bilancio Avvertenza Si richiama l attenzione dell investitore sulla circostanza che, per l Emittente, non è possibile determinare un valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di un obbligazione plain vanilla di propria emissione e il tasso Interest Rate Swap su durata corrispondente) atto a consentire un ulteriore apprezzamento della rischiosità dell Emittente. 3.1 Rischi connessi alla crisi economico-finanziaria generale La capacità reddituale e la stabilità dell'emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari ed, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita delle economie del paese in cui la Banca opera, inclusa la sua affidabilità creditizia. Al riguardo, assume rilevanza significativa l'andamento di fattori, quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità ed il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l'inflazione ed i prezzi delle abitazioni. Tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico/finanziaria, potrebbero condurre l'emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Si rappresenta, inoltre, che la capacità reddituale e la stabilità dell Emittente sono influenzati, tra l altro, dalla solidità e dalle prospettive di crescita della c.d. Area Euro nel suo complesso. In Tale ambito potrebbe essere utile richiamare, tra i fattori che assumono rilevanza significativa, la possibilità che uno o più paesi fuoriescano dall Unione Monetaria o, in uno scenario estremo, che si pervenga ad uno scioglimento dell Unione Monetaria medesima, con conseguenze in entrambi i casi non prevedibili. 3.2 Rischio di liquidità dell Emittente Si definisce rischio di liquidità il rischio che l Emittente non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza. La liquidità dell Emittente potrebbe essere danneggiata dall incapacità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), dall incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, da imprevisti flussi di cassa in uscita o dall obbligo di prestare maggiori garanzie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa di circostanze indipendenti dal controllo dell Emittente, come una generale turbativa di mercato o un problema operativo che colpisca l Emittente o terze parti, o anche dalla percezione tra i partecipanti al mercato che l Emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore rischio di liquidità. La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità. Le manifestazioni di tale rischio sono normalmente declinate nel funding liquidity risk, ossia il rischio di non essere in grado di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità a reperire fondi, senza pregiudicare la propria attività caratteristica e/o la propria situazione finanziaria, e nel market liquidity risk, ossia il rischio di non essere in grado di liquidare un asset, se non a costo di incorrere in perdite in conto capitale, a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza dei tempi necessari per realizzare l operazione. Alla data del prospetto l Emittente ritiene che né il funding liquidity risk né il market liquidity risk comportino un rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di liquidità. Per ulteriori informazioni si rimanda al bilancio dell Emittente al 31 dicembre 2013 (Nota Integrativa Parte E rischio di liquidità sui rischi e sulle relative politiche di copertura pag

6 FATTORI DI RISCHIO 3.3 Rischio di mercato Si definisce rischio di mercato il rischio riveniente dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti dall Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale dell Emittente. L Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari, ivi inclusi i titoli emessi da Stati sovrani, dovuti a fluttuazioni di tassi di interesse, dei tassi di cambi e di valute, nei prezzi dei mercati azionari e delle materie prime e degli spread di credito, e/o altri rischi. Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell economia, dalla propensione all investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale e da conflitti bellici e atti di terrorismo. Si segnala che il valore di bilancio delle Esposizioni Sovrane detenute dall Emittente, rappresentate da titoli di debito, ammonta alla data del 31/12/2013 a migliaia di Euro con un incidenza sul portafoglio del 59,69%. Per ulteriori informazioni in merito, si rinvia al paragrafo del presente Documento di Registrazione. Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book) sia al portafoglio bancario (banking book). Rischio di mercato del portafoglio di negoziazione I principali fattori di rischio per il portafoglio di negoziazione dell Emittente si rinvengono nell oscillazione dei tassi di interesse (rischio di posizione generico su titoli di debito) e nella sfavorevole variazione dei prezzi dovuta a fattori connessi con la specifica situazione di merito creditizio dell emittente (rischio di posizione specifico su titoli di debito). Rischio connesso all andamento dei tassi di interesse Il rischio di tasso di interesse può definirsi quale il rischio originato da variazioni potenziali dei tassi di interesse che hanno impatto su attività/passività diverse dalla negoziazione (banking book). Più in particolare, si tratta del rischio connesso alla possibilità di subire minori ricavi o perdite in conseguenza di uno sfavorevole andamento dei tassi di mercato, sia in termini di peggioramento del saldo dei flussi finanziari attesi sia in termini di valore di mercato di strumenti finanziari detenuti e/o contratti in essere. L Emittente, incentrando la propria politica operativa nell attività tipica bancaria di raccolta e di impiego, è particolarmente esposto all andamento dei tassi di mercato, i quali incidono in misura rilevante sulla dinamica del margine di interesse e, in ultima analisi, sui risultati di periodo. Rischio di cambio Il rischio di cambio rappresenta il rischio di variazioni del valore delle posizioni in valuta per effetto di variazioni dei corsi delle divise estere. La Banca non opera sul mercato dei cambi in conto proprio per finalità speculative. Le transazioni in valuta sono perlopiù connesse all operatività della clientela a pronti e a termine. Le attività e le passività denominate in valuta sono di entità modesta. I derivati su valuta sono costituiti da compravendite a termine. L esposizione al rischio di cambio e al rischio emittente è pertanto marginale. I titoli obbligazionari detenuti nel portafoglio di negoziazione sono prevalentemente emessi dalla Repubblica italiana e da Banche del Gruppo. Per ulteriori informazioni si rimanda al bilancio dell Emittente al 31 dicembre 2013 (Nota Integrativa Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura pag Rischio di credito Il rischio di credito è rappresentato dalla valutazione della capacità da parte di un cliente o di altre controparti di onorare i rispettivi obblighi contrattuali; tale aspetto incide sul recupero del credito erogato dall'emittente quindi l attività e la solidità economica, patrimoniale e finanziaria dell Emittente dipendono dal grado di affidabilità creditizia dei propri clienti. Il settore dei servizi bancari e finanziari, in cui l Emittente opera, è influenzato da numerosi fattori fra i quali, inter alia, l'andamento generale dell'economia, le politiche fiscali e monetarie, la liquidità e le aspettative dei mercati dei capitali e le caratteristiche specifiche di ogni controparte dell Emittente i quali possono avere ripercussioni negative sulla solvibilità dei soggetti affidati o da affidare. Essendo l Emittente esposto ai tradizionali rischi relativi all attività creditizia l'inadempimento delle controparti dei contratti stipulati e delle proprie obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte delle stesse in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell Emittente. Più in generale, le controparti potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti dell Emittente a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamento operativo o per altre ragioni. Il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l Emittente. L Emittente può essere inoltre soggetto al rischio, in determinate circostanze, che alcuni dei suoi crediti nei confronti di terze parti non siano esigibili. Inoltre, una diminuzione del merito di credito di terzi soggetti di cui l Emittente detiene titoli potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli a fini di liquidità. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle controparti dell Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui risultati dell Emittente stesso. Mentre in molti casi l emittente può richiedere ulteriori garanzie a controparti che si trovino in difficoltà finanziarie, potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all ammontare della garanzia che l emittente ha diritto di ricevere e al valore delle attività oggetto di garanzia. 6

7 FATTORI DI RISCHIO Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione della garanzia aumentano significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato. Il Credito Siciliano, onde mantenere entro limiti contenuti l assunzione del rischio di concentrazione -originato dall attività creditizia-, mira a limitare l impatto economico dell inadempienza di singole controparti, rivolgendosi ad un mercato ampio e diversificato, costituito da soggetti economici famiglie, artigiani, professionisti, imprese operanti in settori differenziati. Si evidenzia la presenza di un rischio di concentrazione per area geografica in quanto un l emittente opera principalmente nel contesto geografico della regione Sicilia. Al fine di acquisire ulteriori informazioni sul rischio di credito si fa rinvio al fascicolo di bilancio dell Emittente chiuso al 31 dicembre 2013 (Nota Integrativa Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura pag. 132 incluso per riferimento nel presente documento e consultabile nel sito dell Emittente Rischio relativo al deterioramento della qualità del credito La classificazione e la valutazione dei crediti vengono effettuate con prudenza, per cogliere in modo tempestivo e corretto le conseguenze dell evoluzione negativa del contesto economico. La rapidità e l ampiezza dell aggravamento e del propagarsi della crisi richiedono una continua revisione sia degli impieghi che presentano sintomi di problematicità, sia di quelli privi di evidenti sintomi di deterioramento. Anche nel bilancio per l esercizio sociale chiuso al 31 dicembre 2013 tutte le categorie di crediti deteriorati sono state valutate con i consueti criteri di prudenza, come evidenziato dalle consistenti percentuali medie di accantonamento delle esposizioni in sofferenza (50,3%) e in incaglio ( 14,3%). Nell ambito dei crediti in bonis, la copertura del portafoglio costituita dalle rettifiche collettive si è mantenuta sullo 0,64%. Al 31 dicembre 2013 i crediti in bonis erano, complessivamente, coperti da accantonamenti per Euro 16,4 milioni. Quanto agli indicatori di rischiosità creditizia si rileva che al 31/12/2013 il rapporto sofferenze lorde impieghi lordi è pari all 8,19% ( rispetto al 5,90% del 2012) mentre il rapporto partite anomale lorde su impieghi lordi si attesta al 19,56% (rispetto al 15,05% del 2012). Per i principali indicatori di rischiosità creditizia relativi all esercizio chiuso il 31/12/2013 si rinvia alla tabella 2 del successivo paragrafo Dati selezionati. Nella tabella che segue sono riportati gli indici di rischiosità creditizia al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 posti a confronto con i corrispondenti dati di sistema (*) riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (banche piccole) Fonte: Banca d Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria del 1 maggio 2014 (n.1 del 2014) e del 29 aprile 2013 ( n.5 del 2013) Tavola 3.1. Raffronto degli indicatori di rischiosità creditizia BANCA 31/12/2013 SISTEMA 31/12/2013* BANCA 31/12/2012 SISTEMA 31/12/2012* Sofferenze lorde / impieghi lordi 8,19% 9,1% 5,90% 7,4% Sofferenze nette / impieghi netti 4,74% n.d 3,16% n.d Partite anomale lorde / impieghi lordi 19,56% 16,6% 15,05% 14,4% Partite anomale nette / impieghi netti 15,32% n.d 11,57% n.d Copertura delle partite anomale 28,97% 39,9% 12,13% 37,8% Copertura delle sofferenze 50,30% 54,7% 53,40% 56,0% Sofferenze nette/patrimonio netto 70,25% n.d 50,13% n.d Costo del Credito 1,12% 1,33% Per ulteriori informazioni si rinvia al paragrafo Informazioni finanziarie selezionate del presente Documento di Registrazione. 3.6 Rischio connesso all evoluzione della regolamentazione del settore bancario L Emittente è soggetta ad un articolata e stringente regolamentazione, nonché all attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l Emittente è soggetta a specifiche normative, in tema, tra l altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). Tenendo conto, altresì, della propria natura di impresa, si ha riguardo anche ai contenuti della legislazione giuslavoristica, in materia di sicurezza sul lavoro e di privacy. La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1 gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell introduzione di policy e di regole quantitative per l attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari. Nonostante l evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di 7

8 FATTORI DI RISCHIO adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità della disciplina di riferimento, si segnala la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Direttiva Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD), che s inserisce nel contesto di una più ampia proposta di fissazione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della BRDD si evidenzia l introduzione, in caso di insolvenza delle banche, di un meccanismo di autosalvataggio da parte delle stesse banche (c.d. bail-in). In particolare, in base a tale Direttiva, in caso di apertura di una procedura concorsuale nei confronti di un istituto di credito, si registra il passaggio da un sistema di superamento della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di debito junior (strumenti ibridi), ai detentori di titoli di debito senior unsecured (non garantiti) ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro ,00 (c.d. bail-in). In caso di necessità ulteriormente eccedenti alle perdite trasferite come sopra indicato, dovrà intervenire un fondo unico di risoluzione, che dovrà essere creato dagli Stati Membri. La Bank Recovery and Resolution Directive dovrà essere recepita negli ordinamenti dei singoli Stati nazionali entro il 31/12/2014 e sarà applicabile, per le parti che concernono il bail-in, al più tardi a far tempo dal 1 gennaio Sebbene l Emittente ponga la massima attenzione e destini risorse significative all ottemperanza del complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell Emittente. 3.7 Rischio operativo L Emittente è esposto a molti tipi di rischio operativo, compresi il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti ed il rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione rischio informatico-. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. A tale scopo sono messe in atto mette in atto periodiche attività di valutazione e monitoraggio destinate all identificazione delle aree più critiche nell ambito del rischio informatico e finalizzate all attuazione di interventi destinati alla mitigazione dei rischi individuati. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell Emittente. Per ulteriori informazioni in merito, si rinvia alla Parte E - Informazioni sui Rischi e sulle relative politiche di copertura Nota Integrativa sez 4- pagg. 174 e ss. 3.8 Rischio connesso all assenza di rating assegnati all Emittente All Emittente non è stato assegnato alcun rating ; non esiste pertanto una valutazione indipendente della capacità dell Emittente di assolvere i propri impegni finanziari, ivi compresi quelli relativi agli Strumenti Finanziari. 3.9 Rischio Legale Nello svolgimento delle proprie attività, l'emittente è coinvolto in alcuni procedimenti giudiziari, tuttora pendenti, per un importo di ca. 33,281 milioni di euro. Il contenzioso in essere è stato debitamente esaminato e, alla luce di tali analisi, l Emittente ha provveduto ad effettuare, ove necessario, congrui accantonamenti in bilancio per la copertura dei relativi rischi. L ammontare di tali accantonamenti al 31/12/2013 è di 5,597 milioni di euro. Si dichiara che un eventuale esito sfavorevole dei procedimenti in essere non sarebbe comunque tale da incidere sulla solvibilità dell Emittente. Si rinvia la paragrafo 11.6 e per ulteriori informazioni in merito, alla Parte E - Informazioni sui Rischi e sulle relative politiche di copertura Nota Integrativa- sez. 4 pagg Rischio connesso ad eventuali ripercussioni sull emittente relative al Comprehensive Assessment (comprensivo dell Asset Quality Review) a cui è sottoposto il soggetto controllante. Il Credito Valtellinese, soggetto controllante dell Emittente, rientra tra i quindici istituti di credito italiani che saranno soggetti alla vigilanza unica da parte della BCE a partire da novembre 2014 e che sono, quindi, attualmente sottoposti al Comprehensive Assessment della durata di un anno, condotta dalla BCE in collaborazione con le autorità nazionali competenti. Una volta conclusa l Asset Quality Review è previsto che venga svolto l esercizio di stress test. L orizzonte temporale per la prova di stress sarà di tre anni (dal dicembre 2013 al dicembre 2016). Alla luce di quanto sopra, qualora ad esito dell Attività di Verifica della BCE, che dovrebbe concludersi entro la fine del mese di ottobre 2014, dovesse evidenziarsi la necessità di applicare parametri valutativi della qualità degli attivi ancora più conservativi rispetto a quelli utilizzati dal Gruppo nel Bilancio Consolidato 2013, potrebbero determinarsi effetti negativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici del Gruppo, quindi della controllante Credito Valtellinese con ricaduta di tali effetti sull Emittente Rischio connesso al trattamento contabile della partecipazione detenuta in Banca d Italia Il Credito Valtellinese detiene 110 quote di partecipazione al capitale della Banca d Italia, I recenti interventi normativi hanno portato a mutare radicalmente la fisionomia dei titoli rappresentativi delle quote di partecipazione al capitale di Banca d Italia, cambiando strutturalmente i diritti patrimoniali ed amministrativi ad essi connessi e, 8

9 FATTORI DI RISCHIO dunque, mutando la natura stessa dei titoli oltre che il relativo profilo rischio- rendimento, come evidenziato anche da pareri professionali diffusi da associazioni di categoria. Considerata l esiguità della partecipazione della società controllante si ritiene che eventuali rettifiche non possano avere alcuna ricaduta sul Credito Siciliano INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE DATI FINANZIARI SELEZIONATI Si riportano di seguito alcuni dati finanziari, patrimoniali e di solvibilità selezionati relativi all Emittente e tratti dai bilanci sottoposti a revisione relativi agli esercizi chiusi al 31/12/2013 e 31/12/2012 incorporati mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione. Il bilancio al 31/12/2013 è stato approvato dall Assemblea dei soci del Credito Siciliano in data 9 aprile I dati sono stati redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS: Tabella 1- Patrimonio di Vigilanza e Coefficienti Patrimoniali* (dati dello stato patrimoniale) 31/12/ /12/2012 Var% Patrimonio di Vigilanza (Total Capital in migliaia di euro) (1) ,76 % Patrimonio di Base ( Tier 1) ,41 % Patrimonio Supplementare (Tier 2) ,04 % Importo attività ponderate per il rischio ,66 % Ratios minimi stabiliti da Banca d Italia Total Capital Ratio (2) (Patrimonio di Vigilanza / Attività di rischio ponderate) 14,37 % 13,64% 0,73 % 8% Tier 1 Capital Ratio (3) (Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate) 9,98 % 9,08% 0,90 % 4% Core Tier 1 Capital Ratio 1 (4) 9,98 % 9,08% 0,90 % 2% RWA / Totale Attivo (5) 43,25 % 46,59% - 3,34 % I Coefficienti patrimoniali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e conformemente a quanto disciplinato dalle istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d Italia con la Circolare n 263/2006 (e successivi aggiornamenti) Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche e con Circolare n 155/91 (e successivi aggiornamenti) Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul Patrimonio di vigilanza e sui Coefficienti patrimoniali. (1) Il Patrimonio di Vigilanza alla data del 31 dicembre 2013 ammonta a migliaia di euro registrando una variazione in diminuzione, pari a migliaia die euro rispetto a quello rilevato alla data del 31 dicembre 2012 ( migliaia di euro). Il patrimonio di vigilanza nelle sue componenti di dettaglio risulta composto dal patrimonio di base e da quello supplementare. Il Patrimonio di base, dopo l'applicazione dei filtri prudenziali, assomma a migliaia di euro con un incremento di 700 migliaia di euro di euro rispetto al 31/12/2012 ( migliaia di euro). La variazione è dovuta prevalentemente alla quota di utile di esercizio oggetto di patrimonializzazione. Il Patrimonio supplementare, dopo l'applicazione dei filtri prudenziali, ammonta a migliaia di euro, con un decremento di migliaia di euro rispetto al 31/12/2013 ( migliaia di euro) da ascrivere quasi esclusivamente al rimborso di prestiti subordinati. (2) Il Total Capital Ratio Il valore dell indice è passato dal 13,64% del 31/12/2012 al 14,37% del 31/12/2013 con un incremento di 0,73 punti percentuali. La variazione dell indice è dovuta al decremento del Patrimonio di Vigilanza, che decresce in misura meno significativa rispetto alla riduzione delle Attività di rischio ponderate che passano da migliaia di euro a migliaia di euro con un decremento pari all 8,66%. A partire dal 1 gennaio 2014 è in vigore la regolamentazione di Basilea 3 che, tra le altre disposizioni, disciplina anche la nuova modalità di determinazione del Patrimonio di Vigilanza (cosiddetto Fondi Propri ) e stabilisce per i relativi indicatori patrimoniali differenti livelli minimi. L attuazione della nuova disciplina prudenziale seguirà un regime di applicazione transitorio (cosiddetto Phased-in ) che, nella maggior parte dei casi, è articolato su 4 anni (dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2017) seppure con alcune importanti eccezioni per le quali sono previsti tempi di applicazione più lunghi (es. norme transitorie su partecipazioni in assicurazioni, filtro prudenziale su titoli di stato, grandfathering degli strumenti di capitale non più computabili). Relativamente alle nuove modalità di composizione dei Fondi Propri le principali novità riguardano innanzitutto la suddivisione del Tier 1 in Common Equity Tier 1 (CET1) e Tier 1 aggiuntivo. Nel primo comparto rientreranno gli strumenti di maggiore qualità in termini di capacità di assorbire le perdite e grado di subordinazione in caso di crisi (come ad esempio il capitale, le riserve, i sovrapprezzi di emissione ecc.) mentre nel secondo verranno classificati alcune tipologie di strumenti finanziari che avranno un grado di subordinazione superiore a quelli del CET1, ma inferiore a quelli del Tier 2. Oltre a ciò il CET1 subirà anche un incremento in termini di volumi rispetto a quanto dettato da Basilea 2 dal momento che verranno inglobate delle componenti che prima erano classificate nel Tier 2 (ad esempio le leggi speciali di rivalutazione). L unica componente di rilievo che, di conseguenza, rimarrà nel computo del Tier 2 saranno i prestiti subordinati emessi dalla Banca. 9

10 Per quanto concerne invece i nuovi livelli minimi riferiti ai coefficienti patrimoniali, il Common Equity Tier 1 Capital Ratio dovrà essere pari al 4,5% rispetto alle attività di rischio ponderate, mentre con riferimento al Tier One Capital Ratio la normativa prevede per il 2014 un periodo di transizione nel quale tale indicatore non dovrà essere inferiore al 5,5% per poi passare dal 2015 al 6%; il limite del Total Capital Ratio è rimasto invariato all 8%.Oltre a stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la normativa di Basilea 3 ha anche previsto l introduzione del Buffer di Conservazione del Capitale che rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale con l obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito. Aggiungendo tale buffer i coefficienti patrimoniali assumeranno livelli minimi pari al 7% per il Common Equity Tier 1 Capital Ratio, all 8,5% per il Tier 1 Capital Ratio ed al 10,5% per il Total Capital Ratio. In linea con tale innovazione normativa la Banca sta implementando le procedure per allinearsi alle nuove indicazione normative che avranno impatto sulla segnalazione del primo trimestre 2014 che andrà effettuata entro il 30 giugno L Emittente dichiara di non aver fornito coefficienti patrimoniali fully phased e pertanto non ha provveduto a rappresentare dato pro-forma. L Emittente non è assoggettato a ulteriori requisiti prudenziali, rispetto a quelli vigenti, imposti da Banca d Italia. (3) Il Tier 1 capital ratio è costituito dal rapporto tra il Patrimonio di Base e le Attività di rischio ponderate. Il valore dell indice è passato dal 9,08 % del 31/12/2012 al 9,98 % del 31/12/2013 con una percentuale quindi superiore rispetto ai minimi requisiti richiesti da Banca d Italia. I motivi dell incremento sono imputabili sia all aumento del Patrimonio di base, 0,41%, sia alla riduzione delle Attività ponderate per il rischio (con un decremento dell 8,66%). (4) Il Core Tier 1 Capital Ratio coincide con l indicatore Tier 1 Capital Ratio in quanto l Emittente non ha fatto ricorso a strumenti ibridi di patrimonializzazione. Il valore raggiunto dagli indicatori risulta ampiamente al di sopra dei minimi attualmente previsti dalla normativa (4% per il Tier 1 Capital Ratio). (5) Il totale delle attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets RWA) passa da migliaia di euro di fine 2012 a migliaia di euro al 31/12/2013, in diminuzione di migliaia di euro pari a -8,66%. Il totale dell attivo di bilancio del Credito Siciliano ammonta alla fine del 2013 a migliaia di euro. Rapportando il valore RWA a tale data al totale attivo il rapporto si attesta al 43,25%. L Emittente, ai fini della misurazione del rischio, per la determinazione del valore delle Attività ponderate per il rischio (RWA), ha utilizzato un approccio di tipo standardizzato. Per quanto riguarda gli altri rischi quantificabili, il metodo standard viene utilizzato anche per il calcolo dell assorbimento patrimoniale a fronte dei rischi di mercato. A decorrere dalle segnalazioni di vigilanza riferite al 31 dicembre 2012, la Banca ha adottato il metodo standardizzato (TSA) per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi. Tabella 2 Principali indicatori di rischiosità creditizia (dati dello stato patrimoniale) 31/12/2013 SISTEMA 31/12/2013** 31/12/2012 SISTEMA 31/12/2012** Sofferenze lorde / impieghi lordi (6) 8,19% 9,1% 5,90% 7,4% Sofferenze nette / impieghi netti (7) 4,74% n.d 3,16% n.d Partite anomale lorde * / impieghi lordi (8) 19,56% 16,6% 15,05% 14,4% Partite anomale nette * / impieghi netti (9) 15,32% n.d 11,57% n.d Copertura delle partite anomale 28,97% 39,9% 29,02% 37,8% Copertura delle sofferenze 50,30% 54,7% 53,40% 56,0% Sofferenze nette/patrimonio netto (10) 70,25% n.d 50,13% n.d Costo del credito (11) 1,12% 1,33% * Include le seguenti voci: sofferenze, incagli, esposizioni ristrutturate, esposizioni scadute, rischio paese. ** dati di sistema riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (banche piccole) Fonte: Banca d Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria del 1 maggio 2014 (n.1 del 2014) e del 29 aprile 2013 ( n.5 del 2013) Tavola 3.1. (6) Sofferenze lorde/impieghi lordi l indicatore che rappresenta, in termini percentuali l incidenza delle sofferenze lorde sul totale degli impieghi anch essi lordi, risulta pari al 8,19%, in aumento (2,29%) rispetto all esercizio precedente (quando si attestava al 5,90%) per effetto, soprattutto, dell incremento delle posizioni a sofferenza e della diminuzione degli impieghi. (7) Sofferenze nette/impieghi netti che rappresenta, in termini percentuali l incidenza delle sofferenze nette sul totale degli impieghi anch essi netti; per impieghi netti si intendono gli impieghi lordi (crediti in bonis più partite anomale) al netto di tutti i fondi rettificativi. Tale rapporto evidenzia un incremento di 1,58 punti percentuali (passando dal 3,16% del 2012 al 4,74% del 2013) sia in conseguenza dell incremento delle sofferenze lorde(si veda il punto precedente) sia per la contrazione degli impieghi netti dovuta all attuale fase congiunturale che sta attraversando l economia nazionale, quadro caratterizzato da un lato da una debole domanda di credito e dall altro da una maggiore attenzione e prudenza da parte del sistema creditizio nella fase di erogazione; a questa fase congiunturale non risulta chiaramente estranea il sistema economico della nostra Regione. (8) Partite Anomale Lorde si intendono le sofferenze, gli incagli, i crediti ristrutturati e i crediti scaduti e/o sconfinanti da almeno 180 giorni e ristrutturati. L indicatore è in aumento rispetto al precedente esercizio e si attesta al 19,56% (rispetto al 15,05% del 2012). Tra le Partite Anomale Lorde si evidenzia un incremento delle sofferenze lorde (che passano da 190 milioni di euro a dicembre 2012 ad 253 milioni di euro a dicembre 2013 crescita di 63 milioni di euro pari ad un incremento dell' 33,15%), un aumento delle esposizioni incagliate, ristrutturate e delle esposizioni scadute. Più precisamente le posizioni incagliate lorde passano da 198 milioni di euro del 2012 a 240 milioni di euro del 2013 (aumento di 42 milioni di euro, ovvero 21%), così come le esposizioni ristrutturate che si attestano a fine 2013 a 21 milioni di euro contro i 19 milioni di euro di fine 10

11 2012 (aumento di 3 milioni di euro paria un 15%); infine aumentano le esposizioni lorde scadute e sconfinate che raggiungono a fine 2013 i 91 milioni di euro contro i 76 milioni di euro di fine 2012 (crescita di 15 milioni di euro pari a un 19%). (9) Partite Anomale Nette ; si intende la sommatoria degli impieghi classificati a: sofferenza, incaglio, scaduti e/o sconfinati da oltre 180 giorni e ristrutturati al netto dei fondi rettificativi. L indicatore è in aumento rispetto al precedente esercizio e si attesta al 15,32% (rispetto al 11,57% del 2012). Tra le Partite Anomale Nette si evidenzia un incremento delle sofferenze nette (che passano da 97 milioni di euro a dicembre 2012 ad 138 milioni di euro a dicembre 2013 crescita di 41 milioni di euro pari ad un incremento dell' 42,26%), una aumento delle esposizioni incagliate, ristrutturate e delle esposizioni scadute. Più precisamente le posizioni incagliate lorde passano da 168 milioni di euro del 2012 a 206 milioni di euro del 2013 (aumento di 38 milioni di euro, ovvero 22%), così come le esposizioni ristrutturate che si attestano a fine 2013 a 19 milioni di euro contro i 16 milioni di euro di fine 2012 (aumento di 3 milioni di euro paria un 18,75%); infine aumentano le esposizioni lorde scadute e sconfinate che raggiungono a fine 2013 gli 85 milioni di euro contro i 74 milioni di euro di fine 2012 (crescita di 11 milioni di euro pari a un 14,86%). (10) Sofferenze nette/patrimonio netto : l indice registra un peggioramento da ricondurre alla crescita dell aggregato delle sofferenze nette dovuto essenzialmente all ampiezza della crisi generale a fronte di un patrimonio netto rimasto costante. (11) Costo del credito : è determinato come rapporto delle rettifiche nette su crediti netti alla clientela per l anno 2013 pari a 1,12% ( rettifiche su crediti 32,723 milioni di euro crediti netti alla clientela milioni di euro) per l anno 2012 pari a 1,33% ( rettifiche su crediti 40,891 milioni di euro crediti netti alla clientela milioni di euro) I dati in tabella esprimono un andamento sostanzialmente in linea con il sistema bancario italiano per classe di appartenenza del Credito Siciliano (banche piccole), evidenziando valori inferiori per il rapporto di copertura delle sofferenze e per il rapporto di copertura dei crediti deteriorati. Tabella 3 composizione dei crediti deteriorati * (dati in milioni di euro) Esposizione lorda 31/12/2013 Rettifiche di valore 31/12/2013 Esposizione netta 31/12/2013 Esposizione lorda 31/12/2012 Rettifiche di valore 31/12/2012 Esposizione netta 31/12/2012 Variazione percentuale Esposizione netta Sofferenze ,28% Incagli ,61% Ristrutturate ,75% Scadute ,70% Totale esposizioni deteriorate ,10% Crediti in bonis ,32% *Il Credito Siciliano sta implementando le indicazioni fornite dall E.B.A. sulle Forbearance measures che specificano in modo più dettagliato le modalità di gestione delle posizioni ristrutturate. La percentuale delle esposizioni deteriorate risulta negli ultimi esercizi in crescita; tale andamento si ritiene sia in linea con l attuale fase congiunturale, caratterizzata dal perdurare di una crisi economica che non ha risparmiato nessun settore dell economia reale. L ammontare complessivo dei crediti deteriorati risulta pari 448 milioni di euro, al netto di rettifiche di valore per complessivi 157 milioni di euro; rispetto all esercizio precedente (355 milioni di euro) si registra un incremento pari al 26,1%. I crediti deteriorati, che risultano pari all 15,3% degli impieghi totali, in dettaglio presentano l andamento di seguito descritto e riassunto nello specifico prospetto: le sofferenze, al netto delle previsioni di perdita, si attestano a 138 milioni di euro (97 milioni di euro al 31 dicembre 2012), con un incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al 4,7% (3,2% nel 2012); la variazione registrata rispetto all esercizio precedente in valore assoluto è di 41 milioni di euro. Il loro valore al lordo delle relative rettifiche si attesta a 253 milioni di euro presentando una copertura del rischio di credito in essere pari al 50,3% (al 31 dicembre 2012 pari al 53,4%); gli incagli, al netto delle previsioni di perdita, si attestano a 205 milioni di euro (168 milioni di euro al 31 dicembre 2012), con un incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al 7,0% (6,4% nel 2012); la variazione registrata rispetto all esercizio precedente in valore assoluto è di 37 milioni di euro. Il loro valore al lordo delle relative rettifiche si attesta a 240 milioni di euro presentando una copertura del rischio di credito in essere del 14,3% (al 31 dicembre 2012 pari al 15,2%); i crediti ristrutturati, al netto delle relative svalutazioni, passano da 16 milioni di euro dell esercizio precedente a 19 milioni di euro di fine anno 2013; i crediti scaduti, al netto delle previsioni di perdita, si attestano a 85 milioni di euro (74 milioni di euro a fine 2012) e rilevano un incremento in valore assoluto pari a 11 milioni di euro. (vedasi tabella 3). L'aumento dei crediti a sofferenza e delle partite anomale è da ascrivere ad una situazione di forte deterioramento della qualità dei prestiti a seguito della ben nota crisi economica che sta interessando il mercato nazionale e locale, in particolare nei settori edilizia e immobiliare, e che ad oggi non dà segni di inversione di tendenza. 11

12 Tabella 4 Grandi rischi e incidenza sugli impieghi netti* 31/12/ /12/2012 Var% (in migliaia di euro) Ammontare-valore di bilancio ** ** 2,4 Ammontare valore ponderato ,1 Impieghi classificati come grandi rischi/impieghi netti 5,16% 7,31% -22,24% Numero dei clienti * Dati non pubblicati ** I dati contengono le posizioni infragruppo, per un importo pari a migliaia di euro per l anno 2013 e migliaia di euro per l anno La normativa di Vigilanza definisce i grandi rischi come le esposizioni delle Banche nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi qualora le stesse siano maggiori o uguali al 10% del patrimonio di vigilanza, e stabilisce che le Banche non possono detenere posizioni di rischio nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi eccedenti il 25% del patrimonio di vigilanza. Nel limite del 25% non vengono considerati i crediti verso le controparti bancarie e verso lo stato. L ammontare degli impieghi su grandi rischi, calcolato sugli importi ponderati senza considerare le controparti bancarie e lo stato, è pari migliaia di euro 31/12/2013 per n. 6 posizioni, a fronte di migliaia di euro a fine 2012 su n. 8 posizioni. Alla luce del valore assunto dall indicatore impieghi grandi rischi / impieghi netti, pari a 5,16% al 31/12/2013 e a 7,31% al 31/12/2012, il rischio di concentrazione dei crediti verso clientela per settore di attività è praticamente inesistente mentre per area geografica può essere considerato limitatamente al fatto che il Credito Siciliano opera esclusivamente nella Regione Sicilia. Tabella 5 Indicatori di liquidità 31/12/ /12/2012 Loan to Deposit Ratio (Impieghi clienti/raccolta diretta da Clientela) 87,29% 89,57% Liquidity Coverage Ratio* n.d. n.d. Net Stable Funding Ratio* n.d. n.d. * gli indicatori sono calcolati esclusivamente a livello di Gruppo Il Loan to Deposit Ratio esprime il rapporto tra l ammontare totale degli Impieghi vs clientela e l ammontare totale della raccolta diretta. L'indicatore al 31/12/2013 evidenzia una diminuzione all anno precedente. Alla data del presente Documento di Registrazione i valori del Liquidity Coverage Ratio (LCR) e del Net Stable Funding Ratio (NSFR) non risultano disponibili. Si precisa altresì che sono in corso le attività di implementazione di tali indicatori e che la Banca disporrà degli stessi nel rispetto delle tempistiche previste dalla normativa. In particolare, le prime risultanze relative a tali indicatori si avranno in occasione delle segnalazioni di vigilanza da inviare entro il termine ultimo del 30 giugno 2014, rispettivamente con riferimento alle fine mese di marzo, aprile e maggio 2014 per l LCR e con riferimento al 31 marzo 2014 per l NSFR. Nello specifico, Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime la capacità della Banca di far fronte alle esigenze di liquidità, in condizioni di moderato stress, a breve termine. E' determinato come rapporto tra le attività prontamente liquidabili e lo sbilancio tra entrate e uscite di cassa stimate nell'arco dei 30 giorni. Tale indicatore non è disponibile in quanto entrerà obbligatoriamente in vigore a far data 1 gennaio Il requisito minimo sarà fissato inizialmente al 60% e innalzato gradualmente ogni anno in misura uguale fino a raggiungere il 100% il 1 gennaio Questo approccio progressivo, unitamente alle modifiche apportate alla versione originaria dei requisiti di liquidità pubblicata nel 2013, intende assicurare che l introduzione dell LCR non arrechi turbative di rilievo all ordinato processo di rafforzamento dei sistemi bancari o al finanziamento corrente dell attività economica. Il Net Stable Funding Ratio (l NSFR), definito come rapporto tra l ammontare di provvista stabile disponibile e l ammontare di provvista stabile obbligatoria, verrà introdotto come previsto il 1 gennaio Questo rapporto deve mantenersi continuativamente a un livello almeno pari al 100%. La provvista stabile disponibile è definita come porzione di patrimonio e passività che si ritiene risulti affidabile nell arco temporale considerato ai fini dell NSFR, ossia un anno. L ammontare di provvista stabile richiesto a una istituzione specifica dipende dalle caratteristiche di liquidità e dalla vita residua delle varie attività detenute dall istituzione, nonché delle sue esposizioni fuori bilancio (off-balance sheet, OBS). Per quanto concerne la capacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk) l Emittente ha da sempre manifestato un elevato grado di indipendenza dal mercato interbancario, essendo la raccolta della banca derivante principalmente dalla clientela retail. In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (market liquidity risk) per far fronte ad eventuali sbilanci da finanziare, l Emittente presenta al 31 Dicembre 2013 un ammontare di titoli caratterizzati da un elevato grado di liquidabilità, anche in condizioni di stress. In considerazione del proprio stato di liquidità l Emittente ritiene che alla data di approvazione del Documento di Registrazione né il funding liquidity risk né il market liquidity risk comportino un rischio apprezzabile. Non sono presenti finanziamenti outstanding erogati dalla BCE. 12

13 Tabella 6 Titoli di debito emessi da Governi Centrali (dati in migliaia di euro) 31/12/ /12/2012 Rating Moody s Emittente Repubblica Italia Repubblica Italia BBB Valore nominale Valore Bilancio Fair value Categoria - AFS % di incidenza su portafoglio 59,69% 53,38% Tabella 7 Principali dati economici 31/12/ /12/2012 Variazione % (dati in migliaia di euro) Margine d interesse (12) ,75 % Margine d intermediazione (13) ,37 % Risultato netto della gestione finanziaria (14) ,21 % Costi operativi (15) ,96 % Risultato lordo dell attività operativa (16) ,48 % Utile del periodo ,54 % (12) Il margine di interesse a fine esercizio 2013 si attesta a 82,0 milioni di euro e presenta, rispetto all esercizio precedente (83,5 milioni di euro), un decremento dell 1,75%, pari in valore assoluto a 1,5 milioni euro. La contenuta variazione del margine di interesse, registrata in presenza di una riduzione delle masse amministrate, sia sul fronte della raccolta diretta che su quello degli impieghi economici, ed in regime di tassi di mercato sostanzialmente costanti nel corso dell esercizio, è stata ottenuta attraverso l adeguamento alle mutate condizioni di mercato dei tassi praticati alla clientela. In particolare la progressiva riduzione dello spread BTP/BUND e delle relative tensioni di mercato, ha consentito di calmierare il livello dei tassi di remunerazione della raccolta, con conseguente contenuta riduzione del margine di interesse. (13) Il Margine di Intermediazione è la somma algebrica del margine di interesse, delle commissioni nette, dei dividendi, del risultato netto delle attività di negoziazione su titoli di proprietà, degli utili o delle perdite da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie (quali ad esempio BTP, CCT, etc.). Confrontando i dati al 31/12/2013 rispetto al 31/12/2012 il valore registra un incremento dello 0,37%. (14) Il Risultato Netto della Gestione Finanziaria è costituito dal Margine di Intermediazione al netto delle rettifiche/riprese di valore per deterioramento crediti. La voce registra un incremento dell 8,21%. (15) Gli oneri operativi registrano una diminuzione del 5,96% ed ammontano a 101,6 milioni di euro contro 108,2 milioni di euro dell esercizio 2012; la riduzione in valore assoluto è pari a 6,6 milioni di euro e consolida un trend decrescente che si registra ormai da più esercizi. (16) Il risultato di esercizio registra, a seguito di quanto descritto in precedenza, un utile pari a 3,0 milioni di euro, rilevando, rispetto alla perdita registrata nell esercizio precedente (5,8 milioni di euro), un incremento pari in valore assoluto a 8,8 milioni di euro. Tabella 8 Principali dati patrimoniali e finanziari 31/12/ /12/2012 Variazione % (dati in migliaia di euro) Crediti verso clientela ,69 % Attività finanziarie* (17) ,98 % Raccolta diretta da clientela (18)** ,20 % Raccolta indiretta da clientela (19) ,36 % Debiti verso banche ,07% Crediti verso banche ,68% Totale Attivo ,58 % Patrimonio netto (20) ,08 % Capitale Sociale (21) ,00 % * Include le seguenti voci: 20-Attività finanziarie detenute per la negoziazione ; 40-Attività finanziarie disponibili per la vendita ** Include le seguenti voci del passivo: 20 Debiti verso la clientela ; 30 Debiti rappresentati da titoli (17) La voce 20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione presenta un saldo pari a 8,8 milioni di euro, con un decremento in valore assoluto, rispetto allo scorso esercizio, pari a 4,1 milioni di euro ed è essenzialmente costituita da titoli obbligazionari a tasso variabile e comprende i titoli di debito e di capitale acquisiti principalmente al fine di ottenerne profitti nel breve periodo e i contratti derivati diversi da quelli designati come strumenti di copertura efficaci, 13

14 quando il loro fair value è positivo. La voce 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita, che passa da 79 migliaia di euro a 20 migliaia di euro, comprende le attività finanziarie non derivate designate come disponibili per la vendita e non classificate come crediti, attività finanziarie detenute fino a scadenza, attività finanziarie di negoziazione o valutate al fair value. In particolare rientrano in questa categoria, oltre ai titoli di debito che non sono oggetto di attività di trading e non sono classificati negli altri portafogli sopra citati, le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione o non qualificabili come di controllo, collegamento e controllo congiunto. La variazione è dovuta alla cessione di interessenze avvenuta nel corso dell esercizio. (18) La raccolta diretta dalla clientela che a fine esercizio registra un decremento in valore assoluto pari a 75 milioni di euro, passando da milioni di euro di fine anno 2012 a milioni di euro di fine 2013, registra un decremento del 2,2%. In dettaglio si evidenziano le seguenti variazioni : una crescita del 5,2% dei conti correnti e depositi liberi che si attestano a milioni di euro; una diminuzione dei depositi vincolati che passano da 361 milioni di euro di fine anno 2012 a 322 milioni di euro di fine esercizio 2013; una sensibile riduzione delle operazioni in pronti contro termine che attestandosi a 93 milioni di euro registrano una variazione in diminuzione, rispetto al dato di fine anno 2012, pari a 53 milioni di euro; un decremento dei prestiti obbligazionari che, attestandosi al 31 dicembre 2013 a 658 milioni di euro, registrano una variazione in diminuzione pari all 11,9%. Nell aggregato sono compresi prestiti obbligazionari subordinati per un valore nominale di 114 milioni di euro, tutti collocati presso la clientela retail, che concorrono alla determinazione del patrimonio di vigilanza supplementare per 79 milioni di euro; in questo aggregato sono altresì ricompresi anche 49 milioni di euro di obbligazioni infragruppo che a fine anno 2012 erano invece pari a 120 milioni di euro; una diminuzione in valore assoluto pari a 24 milioni di euro per i certificati di deposito. (19) La raccolta indiretta che a fine esercizio 2013 risulta pari a 993 milioni di euro, rispetto allo scorso esercizio (952 milioni di euro), registra un incremento del 4,36%, pari in valore assoluto a 41 milioni di euro. Dall analisi delle singole componenti, nelle quali si articola la raccolta indiretta, si evince che la componente amministrata registra una variazione in aumento in valore assoluto di 6 milioni di euro pari al 1,4%, mentre il risparmio gestito varia in aumento del 6,8% registrando in valore assoluto un incremento di 35 milioni di euro; nell ambito di questa componente della raccolta indiretta si evidenzia in particolare l aumento registrato dai fondi comuni nella misura del 39,6% pari in valore assoluto a 53 milioni di euro. (20) Il patrimonio netto ammonta a 197,0 milioni di euro con un incremento del 2,1% rispetto all importo di 193,0 milioni di euro registrato alla chiusura dell anno precedente. Lo scostamento si riferisce principalmente al risultato registrato alla fine dell esercizio 2013 (+ 3,0 milioni di euro) ed alla rilevazione nella specifica riserva da valutazione, degli utili attuariali derivanti dalla valutazione dei piani a benefici definiti (TFR) e pari a circa a 0,9 milioni di euro. (21) Nel corso del 2013 non è intervenuta alcuna variazione del valore del Capitale Sociale della Banca; Alla data del 31 dicembre 2012 il Capitale Sociale della Banca, pari ad euro , risulta interamente sottoscritto e versato ed è composto da n azioni ordinarie del valore nominale unitario di 13 euro. La Banca non detiene azioni proprie. ESPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO AI RISCHI DI MERCATO Il rischio di mercato si manifesta relativamente sia al portafoglio di negoziazione (trading book) comprendente gli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, sia relativamente al portafoglio bancario (banking book), che comprende i titoli diversi da quelli costituenti il trading book. I rischi di mercato relativi al portafoglio titoli, per entrambe le componenti banking book e trading book, vengono misurati tramite il Valore a Rischio (Value-at-Risk o VaR). Dato un portafoglio di strumenti finanziari, il VaR esprime la massima perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una definita probabilità. La misurazione dei rischi si avvale sia di calcoli analitici (determinazione della duration del portafoglio obbligazionario per l esposizione al rischio di tasso) sia di tecniche statistiche di stima del Value at Risk (VaR). Il VaR consente di valutare la massima perdita che il portafoglio di negoziazione può subire sulla base di volatilità e correlazioni storiche dei singoli fattori di rischio (tassi di interesse, prezzi dei titoli azionari e tassi di cambio). La stima viene effettuata utilizzando l approccio parametrico, basato sulla volatilità e le correlazioni dei fattori di rischio osservate in un certo periodo, in un orizzonte temporale di 10 giorni con un intervallo di confidenza del 99%. Nel corso dell esercizio il VaR si è mantenuto su valori modesti in rapporto all'entità del portafoglio. I principali fattori cui esso è esposto sono il rischio di prezzo e il rischio di tasso di interesse. L esposizione al rischio di cambio e al rischio emittente è marginale. I titoli obbligazionari detenuti nel portafoglio di negoziazione sono prevalentemente emessi dalla Repubblica italiana e da Banche del Gruppo. Value at Risk (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2012 Var massimo Var medio Var minimo

15 4. INFORMAZIONI SULL EMITTENTE 4.1 Storia ed evoluzione del Credito Siciliano L Emittente nasce il 19 giugno 2002 dalla fusione per incorporazione della Banca Popolare Santa Venera S.p.A. e della Leasingroup Sicilia S.p.A. nella Banca Regionale Sant'Angelo S.p.A., che contestualmente assume la nuova denominazione di Credito Siciliano S.p.A. Il Credito Siciliano fonda le proprie radici nella storia bancaria dell'isola. Si sono infatti riunite sotto il nuovo nome tre realtà di antica tradizione: le origini della Banca Popolare Santa Venera risalgono al 1908 quando venne costituita ad Acireale con il nome di Cassa Operaia Santa Venera, quelle della Cassa San Giacomo al 3 ottobre del 1896 quando don Luigi Sturzo fondò a Caltagirone la Cassa Rurale di Prestiti San Giacomo e quelle della Banca Regionale Sant'Angelo al 1920, quando nacque a Licata come Banca Popolare Sant'Angelo, società cooperativa. Il 1 luglio 2002 il Credito Siciliano acquisisce anche la rete di sportelli della Cassa San Giacomo e diventa una realtà bancaria nuova, presente su tutto il territorio della Regione Sicilia. La missione del Credito Siciliano è quella di partecipare attivamente allo sviluppo dell'economia e della collettività dell'isola. Tra i punti di forza dell Emittente si segnalano la rete distributiva capillare ed il consolidato rapporto con il territorio di riferimento, caratteristiche queste ultime che rafforzano la sua connotazione di Banca locale. Il Credito Siciliano è la Banca di riferimento del Gruppo Credito Valtellinese in Sicilia, grazie alla propria rete territoriale composta da 136 filiali ed è attiva nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Roma, Siracusa, Torino e Trapani. Per maggiori informazioni sul Gruppo si rimanda al capitolo Il Gruppo Credito Valtellinese - pagina 13 del presente Documento di Registrazione Denominazione legale e commerciale dell Emittente La denominazione legale dell Emittente è Credito Siciliano - Società per Azioni, mentre la denominazione commerciale corrente è Credito Siciliano S.p.A Luogo e numero di registrazione dell Emittente L Emittente è iscritto nel Registro delle Imprese di Palermo al numero L Emittente è iscritto all Albo delle Banche al numero 5228 (Cod. ABI 3019) ed è una società del Gruppo bancario Credito Valtellinese, iscritto all Albo dei Gruppi bancari con il codice numero Entrambi gli Albi sono tenuti dalla Banca d Italia Data di costituzione e durata dell Emittente La Nuova Banca del Monte Sant Agata S.p.A. è stata costituita in data 25 maggio 1994 con atto a rogito dott.ssa Maria Craparotta, Notaio in Palermo, n di Rep., già facente parte del Gruppo Bancario Sant Angelo. In data 5 dicembre 2000 la Banca Popolare Sant Angelo S.c. a r.l, con atto di scissione parziale a rogito dott.ssa Maria Craparotta n di Rep., ha conferito un ramo d azienda a favore della Nuova Banca del Monte Sant Agata S.p.A., la quale ha assunto contestualmente la denominazione di Banca Regionale Sant Angelo S.p.A. Il 19 giugno 2002, con atto a rogito dott. Enrico Rocca, Notaio in Palermo, n di Rep., la Banca Popolare Santa Venera S.p.A. e la Leasingroup Sicilia S.p.A. sono state fuse per incorporazione nella Banca Regionale Sant'Angelo S.p.A., la quale ha assunto contestualmente la nuova denominazione di Credito Siciliano S.p.A.. La durata dell Emittente è fissata, ai sensi dell art. 3 dello Statuto, sino al 31 dicembre 2100 e potrà essere prorogata a norma di legge Domicilio e forma giuridica dell Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale Il Credito Siciliano è una società per azioni, costituita in Italia, regolata ed operante in base al diritto italiano. Essa ha sede legale in Palermo, Via Siracusa n. 1/E (telefono ) e Direzione Generale in Acireale, Via Sclafani n. 40/B (telefono ) Qualsiasi fatto recente verificatosi nella vita dell Emittente sostanzialmente rilevante per la valutazione della sua solvibilità Il Credito Siciliano S.p.A. dichiara che non si sono verificati fatti recenti nella vita dell Emittente che siano sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità. 15

16 5 PANORAMICA DELLE ATTIVITA 5.1 Principali attività Breve descrizione delle principali attività dell Emittente con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati Il Credito Siciliano S.p.A. ha per oggetto sociale la raccolta del risparmio e l esercizio del credito. Esso può compiere, con l osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti dalle disposizioni in vigore, compresi, nei limiti e con i presupposti di cui all'articolo 48 del D. Lgs. 1 settembre 1993 n. 385, l'attività di credito su pegno, nonché ogni altra attività ed operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale. L Emittente offre alla propria clientela un ampia gamma di servizi essendo attivo nell intermediazione creditizia, che consiste per lo più in attività di raccolta ed impieghi nei confronti di clientela retail e corporate, nell intermediazione finanziaria, nel collocamento e nella negoziazione di strumenti finanziari (anche mediante trading on line), nei servizi di incasso e pagamento (anche offerti mediante l on-line banking). L Emittente, inoltre, offre alla propria clientela prodotti di bancassicurazione, leasing e factoring. Nella tabella sottostante si riportano le principali categorie di prodotti/servizi offerti alla clientela. RACCOLTA DEL RISPARMIO SERVIZI DI INVESTIMENTO ALTRI SERVIZI conti correnti a condizioni personalizzate conti correnti a condizioni agevolate per i soci conti correnti a pacchetto a canone fisso o agevolato conti correnti a canone fisso conto di deposito in euro a termine conti correnti in euro per non residenti conti correnti in divisa estera conto di deposito e conto corrente online programma di risparmio del capitale mediante accantonamento della liquidità (creval crescendo) depositi a risparmio obbligazioni di propria emissione certificati di deposito pronti contro termine Si precisa che tutti i conti correnti citati sono utilizzabili on-line. ESERCIZIO DEL CREDITO mutui ipotecari a medio lungo termine finanziamenti chirografari a breve e a medio lungo termine crediti personali affidamenti in conto corrente anticipazioni al salvo buon fine, su fatture e documenti e su crediti vantati nei confronti dell Agenzia delle Entrate. finanziamenti in divisa estera senza vincolo di destinazione crediti di firma crediti agevolati e finanza specializzata credito agrario leasing beni strumentali, immobili, autoveicoli, imbarcazioni e aeromobili credito su pegno factoring anticipi e finanziamenti Import/Export forfaiting negoziazione per conto proprio esecuzione di ordini per conto dei clienti sottoscrizione e/o collocamento con assunzione a fermo ovvero con assunzione di garanzia nei confronti dell emittente collocamento senza assunzione a fermo né assunzione di garanzia nei confronti dell emittente ricezione e trasmissione di ordini consulenza in materia di investimenti SERVIZI ACCESSORI altri servizi bancari direttamente connessi ai servizi distribuzione di prodotti assicurativi (ramo vita e ramo danni) carte di credito carte di debito/carte prepagate/carte conto servizi di incasso e pagamento, domestici e transfrontalieri, per privati ed imprese sia in euro che in divisa estera portafoglio commerciale servizi di internet banking per privati ed imprese servizio di mobile banking ATM per operazioni ed informazioni sul conto 24/24 POS fisici, virtuali e mobile per effettuare pagamenti di beni o servizi presso esercenti convenzionati, utilizzando carte di pagamento - applicazione dedicata a smartphone e tablet per i servizi di mobile banking - prestito titoli 16

17 5.1.2 Principali mercati nei quali l Emittente opera Il Credito Siciliano svolge l attività di intermediazione creditizia tradizionale in Sicilia e nelle città di Roma e Torino attraverso n. 136 filiali (dato 31 dicembre 2013). Il numero dei dipendenti ammonta a 845 unità al 31/12/2013. Nella tabella seguente si riepiloga l articolazione territoriale per provincia del Credito Siciliano al 31 dicembre PROVINCIA N. FILIALI Agrigento 4 Caltanisetta 7 Catania 51 Enna 2 Messina 19 Palermo 26 Ragusa 9 Siracusa 6 Trapani 10 Roma (SPORTELLO PEGNI- Regione Lazio) 1 Torino (SPORTELLO PEGNI- Regione Piemonte) 1 Totale La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall Emittente riguardo alla sua posizione concorrenziale Il presente Documento di Registrazione non contiene dichiarazioni dell Emittente in merito alla propria posizione concorrenziale. 17

18 6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 6.1 Il Gruppo Credito Valtellinese Il Gruppo bancario Credito Valtellinese, di cui l Emittente fa parte è costituito da banche territoriali, società specializzate e società di produzione per la fornitura di servizi - in un ottica di sinergie ed economie di scala - a tutte le società del Gruppo. L attuale struttura del Gruppo è graficamente di seguito rappresentata. Il modello organizzativo del Gruppo, definito ad impresa-rete, attribuisce alle banche territoriali il presidio del mercato di riferimento e alle società specializzate e di produzione il necessario supporto operativo. Si fonda pertanto sulla piena valorizzazione delle competenze distintive di ciascuna componente, con l obiettivo di conseguire la massima efficienza e competitività, sulla correlazione funzionale e operativa delle stesse, sull adozione nel governo dei processi aziendali delle medesime regole e metodologie. Ciò consente di superare i vincoli dimensionali e beneficiare pienamente del vantaggio di prossimità rispetto agli ambiti territoriali di elezione, coniugando efficacemente specializzazione e flessibilità, funzioni produttive e attività distributive. Al 31 dicembre 2013 il Gruppo Credito Valtellinese è presente sul territorio nazionale in undici regioni con un network di 543 Filiali, attraverso le banche del territorio che connotano l Area Mercato : Credito Valtellinese S.c., società capogruppo, presente con la propria rete di 367 sportelli, la maggior parte dei quali in Lombardia, oltre che in Valle d Aosta, Piemonte, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. Carifano S.p.A., con una rete operativa di 40 sportelli, prevalentemente nelle Marche, nonché in Umbria, a Perugia ed Orvieto. Credito Siciliano S.p.A., è presente con una rete di 136 sportelli in tutte le province della Sicilia, oltre a Roma e Torino, con due sportelli dedicati al credito su pegno. Le seguenti società connotano l Area Finanza Specializzata : Mediocreval S.p.A., banca specializzata nei finanziamenti a medio e lungo termine, finanza d impresa e leasing. Finanziaria San Giacomo S.p.A., società specializzata nella gestione dei crediti non performing principalmente degli intermediari finanziari del Gruppo. Creset Servizi Territoriali S.p.A., società specializzata nella gestione della fiscalità locale, servizi di tesoreria e cassa per conto degli enti pubblici locali presenti nei territori delle banche del Gruppo. Global Assicurazioni S.p.A.(1), agenzia assicurativa plurimandataria partner nell attività di Bancassicurazione e, più in generale, nella distribuzione di polizze assicurative standardizzate tramite reti di vendita. Global Broker S.p.A.(2), società specializzata nell intermediazione assicurativa rivolta al segmento delle PMI. Completano il perimetro del Gruppo le società di servizi strumentali all attività bancaria, che ne connotano l Area Produzione : Bankadati Servizi Informatici società consortile per Azioni, società di gestione e sviluppo delle attività afferenti l Information and Communication Technology (ICT), l organizzazione, il back office e i processi di supporto. Stelline Servizi Immobiliari S.p.A., gestisce il patrimonio immobiliare delle società del Gruppo, svolge attività di redazione di stime e valutazioni immobiliari a supporto dell erogazione del credito da parte delle banche territoriali e sviluppa, in via autonoma, iniziative a favore delle comunità locali di riferimento. 6.2 Eventuale dipendenza dell Emittente da altri soggetti all interno del Gruppo Il Credito Siciliano S.p.A. è direttamente controllato dalla capogruppo Credito Valtellinese s.c. ai sensi dell art. 93 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (Testo Unico Finanza). (1) Società sottoposta all attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese e pertanto inserita nel perimetro di consolidamento, tuttavia non inclusa nel Gruppo, ai sensi delle disposizioni di vigilanza, in quanto esercenti attività assicurativa (2) Cfr. nota precedente 18

19 7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 7.1 Cambiamenti negativi sostanziali nelle prospettive dell Emittente Il Credito Siciliano attesta che dal 31 dicembre 2013, data dell ultimo bilancio annuale dell Emittente, sottoposto a revisione e pubblicato, non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali nelle prospettive dell Emittente. 7.2 Tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell Emittente Il Credito Siciliano dichiara di non avere conoscenza di tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell Emittente almeno per l esercizio in corso. 19

20 8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI In conformità con la facoltà prevista al punto 8 dell Allegato XI al Regolamento CE 809, l Emittente non ritiene di fornire previsioni o stime degli utili nel presente Documento di Registrazione. 20

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