Circolare n. 30/ Oggetto: Modalità e tempi di consegna della programmazione didattica di dipartimento, di classe,
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- Gregorio Randazzo
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1 Ai docenti Al sito WEB Circolare n. 30/ Oggetto: Modalità e tempi di consegna della programmazione didattica di dipartimento, di classe, individuale e il progetto di ASL. Si comunica che i responsabili di dipartimento, i coordinatori di classe, i tutor delle attività di ASL (da nominarsi) ed i docenti tutti sono tenuti a predisporre le programmazioni in base ai format che verranno inviati via mail, già utilizzati lo scorso anno scolastico. In caso di mancata ricezione dei file gli interessati potranno richiederli ai collaboratori del DS. Tutte le seguenti programmazioni dovranno essere caricate sul registro elettronico senza produzione di copia cartacea: 1. PROGETTUALITÀ DIDATTICA DI DIPARTIMENTO entro e non oltre il 5/11/2018; 2. PROGETTUALITÀ DIDATTICA DEL DOCENTE entro e non oltre il 10/11/2018; 3. PROGETTUALITÀ DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE entro e non oltre la data del consiglio di classe del mese di novembre; 4. PROGETTUALITÀ ASL entro e non oltre il 30/11/2018; 5. PROGETTUALITÀ ALUNNI DVA, DSA e BES entro e non oltre il 30/11/2018. La procedura di inserimento sul registro elettronico sarà comunicata mediante tutorial in tempo utile. Di seguito si allega l organizzazione didattica estratta dal PTOF. La Dirigente Scolastica Gabriella Pellegrini Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs. 82/2005 e ss. mm. ii. e norme collegate
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3 Estratto dal PTOF -Sezione 4 Organizzazione 4.1 Modello organizzativo per la didattica A partire dall anno scolastico 2015/16, l impianto progettuale del curricolo per competenze è stato adeguato dalla normativa vigente (DL n.139 del 22 agosto2007 e DPR. n.88 del Regolamento concernente norme di riordino degli istituti tecnici). (Intervento di Miglioramento N. 1 del P.D.M.) L'impostazione generale della riorganizzazione didattica si fonda sui seguenti punti: 1) La funzionalità didattica degli assi culturali, si basa sulla trasversalità dei processi di insegnamento - apprendimento ed è legata, essenzialmente, alla normativa sull obbligo d istruzione3, che tende a caratterizzare i primi due anni del secondo ciclo come orientativi, cioè in grado di consentire agli alunni eventuali spostamenti nei diversi indirizzi di studio; 2) L impianto del secondo biennio + quinto anno, invece, richiede una funzionalità didattica differente, più legata alla specializzazione disciplinare dei diversi indirizzi di studio e fondata su processi di insegnamento apprendimento interni a tali indirizzi, orientati cioè all acquisizione di competenze caratterizzate da un progressivo tasso di professionalizzazione non riconducibile alla trasversalità del primo biennio; 3) Considerata l affinità didattica tra l area dei linguaggi e l area storico-sociale da una parte e tra l area matematica e l area scientifico-tecnologica dall altra, possono essere istituiti due soli dipartimenti, ottenuti attraverso l accorpamento delle suddette aree. In tali dipartimenti, nel primo biennio si lavorerà per assi, mentre nel secondo biennio e quinto anno per indirizzo di studio. Ogni dipartimento e ogni indirizzo sarà coordinato da un docente, che ne faccia parte e si renda disponibile; 4) L attività dei dipartimenti è predisposta, organizzata e monitorata da una commissione formata dal D.S. dai Collaboratori del D.S. e dalle Funzioni Strumentali; 5) La commissione viene presieduta dal dirigente scolastico o da un suo delegato e coordinata dalla funzione strumentale n.1. Il curricolo per competenze Le UDA Il modello curricolare per competenze di questo istituto è articolato, per ogni classe, in un certo numero di unità didattiche di apprendimento (UDA). Le UDA si prefiggono di far acquisire agli studenti le competenze (disciplinari, interdisciplinari e di cittadinanza concorrenti) richieste dalle norme vigenti. Le UDA, sia in fase di elaborazione sia in fase di svolgimento, vengono sottoposte all attenzione degli studenti, i quali sono parte attiva del loro processo di ideazione e realizzazione. Infatti, atteso che il profilo educativo culturale e professionale ha come fine: a) la crescita culturale e professionale dei giovani, per trasformare la molteplicità dei saperi in un saper unitario, dotato di senso, ricco di motivazioni; b) lo sviluppo dell autonoma capacità di giudizio; c) l esercizio della responsabilità personale e sociale. Le UDA, infine, vengono svolte all interno dell orario curricolare, sfruttando, eventualmente, per le attività interdisciplinari, anche la quota di flessibilità del 20% del monte ore annuo di ogni disciplina. Le rubriche Le UDA sono elaborate a partire da rubriche di competenze (una per il primo biennio e una per il
4 secondo biennio). Le rubriche individuano, per ogni disciplina, le competenze da declinare e sono strutturate in modo tale da indicare: a) per il primo e per il secondo biennio, le competenze di profilo comuni a tutti gli indirizzi presenti nell istituto (primo biennio: D.M. 139/2007; secondo biennio: allegati C del DPR n.88/2010); b) per il secondo biennio, le competenze di profilo relative agli indirizzi del settore tecnologico (Allegato C, DPR n.88/2010)), distinte in competenze dell indirizzo C1 Meccanica, Meccatronica ed Energia c) per il secondo biennio, le competenze di profilo relative agli indirizzi del settore tecnologico (Allegato C, DPR n.88/2010)), distinte in competenze dell indirizzo C2 Trasporti e Logistica d) per il secondo biennio, le competenze di profilo relative agli indirizzi del settore tecnologico (Allegato C, DPR n.88/2010)), distinte in competenze dell indirizzo C3 Elettronica ed Elettrotecnica e) per il secondo biennio, le competenze di profilo relative agli indirizzi del settore tecnologico (Allegato C, DPR n.88/2010)), distinte in competenze dell indirizzo C4 Informatica e Telecomunicazioni Le rubriche inoltre consentono: a) una lettura verticale, attraverso cui si individuano le competenze che devono essere perseguite da ogni singola disciplina; tali competenze possono essere: disciplinari, riguardanti solo quella disciplina; interdisciplinari, riguardanti quella disciplina insieme ad altre discipline; b) una lettura orizzontale, individuante tutte le discipline coinvolte nel perseguimento di ogni singola competenza; Dalla lettura delle rubriche è possibile ricavare, classe per classe e indirizzo per indirizzo, le discipline che andranno a costituire le UDA del curricolo per competenze. Negli allegati del POF sono elencati le rubriche di competenze che costituiranno la base programmatica del curricolo, consentendo una declinazione delle competenze adeguata all impostazione generale data. La valutazione nel nuovo curricolo per competenze L art.6, comma 1, del DPR n.88/2010 richiama le norme a cui i docenti devono attenersi nell espletamento della funzione valutativa. Facendo riferimento a tali norme il Collegio dei docenti definisce, sulla base delle proposte formulate dalla commissione interdipartimentale, i seguenti criteri e procedure di valutazione: 1. Il Collegio dei docenti individua gli ambiti di valutazione in rapporto all esperienza didattica pregressa, codificata negli atti di valutazione intermedia e finale degli anni scolastici precedenti, riconoscendone la coerenza con le indicazioni contenute nelle linee guida per il Biennio e nelle linee guida per il Triennio, in particolare con la necessità di operare una valutazione che, essendo centrata sulle competenze acquisite dagli alunni, non si limiti ai soli aspetti cognitivi (i quali pure devono continuare ad essere valutati), ma che consideri anche gli aspetti meta cognitivi ed extracognitivi, altrettanto importanti nella costruzione delle competenze; gli ambiti, con i relativi indicatori, tavole di corrispondenza voti di profitto/livelli di competenze, descrittori, sono quelli della tabella ambiti indicatori corrispondenza voti di profitto/livelli di competenza descrittori di valutazione di seguito riportata; 2. I voti di profitto, che continuano a essere previsti dalla normativa vigente ai fini della valutazione dell acquisizione delle conoscenze e abilità disciplinari da effettuare negli scrutini intermedi e finali, saranno registrati, come negli anni scolastici precedenti, nel registro personale del professore, avendo cura di distinguere tra prove orali, scritte, pratiche e/o grafiche previste per ogni singola disciplina; 3. Per le azioni didattiche previste dalle UDA si utilizzeranno griglie di valutazione finalizzate
5 all indicazione dei risultati ottenuti da ogni alunno, in termini di competenza. 4. L indicazione dei risultati riportati nella griglia di valutazione, oltre che stabilire una corrispondenza ponderata e non automatica tra i voti di profitto e i risultati delle azioni didattiche realizzate definisce il livello di competenza acquisito dall alunno ai fini della certificazione prevista alla fine del primo biennio (come richiesto dal già citato DM n.09 del ), nonché il livello di competenza raggiunto dall alunno nel secondo biennio e nel quinto anno, ai fine del conseguimento del diploma, 5. come previsto dall art.6, commi 3-4, DPR n.88/2010; 6. La valutazione sarà riassunta dal consiglio di classe, a fine anno scolastico, in sede di scrutinio, per ogni alunno, previa discussione e deliberazione collegiale, in una griglia di valutazione complessiva delle competenze (da inserire nel verbale dello scrutinio finale), indicante tutte le competenze previste per il periodo didattico di riferimento (primo biennio, secondo biennio, quinto anno).
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