Le determinanti del capitale umano
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- Silvestro Conte
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1 Le determinanti del capitale umano T E O R I E E M O D E L L I D E I P R O C E S S I F O R M A T I V I C D L I N S C I E N Z E D E L L A C O M U N I C A Z I O N E I N D I R I Z Z O C O M U N I C A Z I O N E D I M A S S A U N I V E R S I T À D E G L I S T U D I D I M A C E R A T A
2 La funzione di produzione del capitale umano Quali sono i fattori e gli attori che contribuiscono a determinare l ammontare e la qualità del capitale umano? La scuola, l ambiente familiare, i compagni di scuola e il contesto locale La metodologia utilizzata per render conto dell influenza esercitata da tali fattori nell accumulazione del capitale umano è costituita dalla stima di parametri в di una funzione di produzione (educationl production functions) del tipo: Y... u i 1Y1 i 2Y2 i i
3 La funzione di produzione del capitale umano L utilizzo della funzione di produzione in educazione si deve al Coleman Congressional Report The Equality of Educational Opportunity (U.S. Government), nel Tale metodologia mette in luce come non sia solo la scuola a determinare i risultati in termini di capitale umano conseguito. Il principale problema: i fattori considerati possono agire sia direttamente sia indirettamente combinandosi con altri fattori È difficile identificare dei nessi causali che vadano oltre la semplice correlazione tra variabili
4 Il ruolo della scuola e delle risorse educative Un filone di ricerca dell economia dell istruzione cerca di analizzare il ruolo dalla scuola nella funzione produzione del capitale umano: School Improvement Questo considera i risultati degli studenti nei test standardizzati come un prodotto (output) della qualità della scuola a sua volta espressa da un serie di misure di input (ad es. la dimensione della classe, la spesa per studente, l esperienza degli insegnanti, ecc.) Il fine è identificare il fattore sul quale la politica può intervenire al fine di aumentare le performance degli studenti, e per questa via la loro produttività lavorativa, i loro guadagni futuri e quindi la crescita economica.
5 Il ruolo della scuola e delle risorse educative Per buona parte del secolo scorso, la maggior parte dei policy makers erano convinti che bastasse aumentare le risorse educative per ottenere il successo degli allievi. Nel corso degli ultimi anni, invece, la ricerca ha evidenziato come la relazione diretta tra risorse e risultati scolastici sia in realtà molto debole e controversa.
6 Il Rapporto Coleman Il primo studio sull impatto della qualità della scuola sul capitale umano è il Rapporto Coleman del 1966 Si tratta di una ricerca commissionata dal Governo USA per accertare l uguaglianza delle opportunità educative, degli studenti statunitensi, senza distinzioni di razza, colore della pelle, religione e origine nazionale È stato il primo studio sistematico finalizzato a raccogliere dettagliati dati a livello nazionale sulle scuole, sui punteggi dei test e sulle caratteristiche degli studenti
7 Il Rapporto Coleman Il Rapporto mise in evidenza come differenti livelli di risorse scolastiche allocate tra i vari gruppi di studenti, non fossero in grado di produrre un effetto significativo sulle performace. Le circostanze familiari, il background socio-economico dello studente incideva maggiormente Il Rapporto concludeva: la scuola non ha alcuna influenza sull apprendimento degli studenti, al netto degli effetti della famiglia e dei coetanei
8 Il ruolo della scuola e delle risorse educative Il lavoro di Coleman generò numerose ricerche tese ad accertare se la scuola fa la differenza I risultati di tale filone di studi, però, sono piuttosto contrastanti E. Hanushek documenta un forte aumento delle spese per studente nel corso degli ultimi quaranta anni negli Stati Uniti Il dato sorprendente, però, è che queste modifiche non sono state accompagnate dal miglioramento nel rendimento degli studenti, che invece paradossalmente è declinato.
9 Il ruolo della scuola e delle risorse educative Hanuschek ha eseguito pure una sintesi di numerosi studi condotti sull argomento. Non si riscontra una robusta evidenza del fatto che un maggiore investimento scolastico (in termini di spesa per studente, retribuzione degli insegnanti ed il numero di studenti per docente) abbia un effetto positivo sul risultato scolastico.
10 La dimensione delle classi Un corpo della letteratura cerca di individuare un nesso di causalità tra la dimensione della classe e l apprendimento degli studenti (risultati nei test). Intuitivamente ci si dovrebbe attendere che i risultati scolastici migliorino all aumentare del numero di insegnanti a disposizione degli studenti In modo speculare: classi meno numerose contribuendo a migliorare il clima in classe, dovrebbero aumentare l attenzione degli studenti, influendo così, positivamente, sul rendimento scolastico.
11 - i responsabili politici potrebbero voler raggiungere elevati risultati in speciali piccole classi, al fine di creare un élite di talento. La dimensione delle classi In realtà i risultati empirici sono contrastanti. Esiste un problema di distorsione endogena, rappresentato dall allocazione non casuale degli studenti in classi di dimensione diverse all interno delle scuole Potrebbe succedere ad esempio che: - per effetto di politiche di tipo compensativo, gli studenti con più bassi apprendimenti vengono assegnati in piccole classi in cui possono però essere seguiti meglio;
12 La dimensione delle classi A causa di questi problemi di endogeneità, molti ricercatori hanno cercato di trovare fonti di variazione esogena nella dimensione della classe, come strategie quasisperimentali o l utilizzo di variabili strumentali. Hoxby è scettico sul beneficio per lo studente di frequentare piccole classi Sarebbe insignificante l impatto della dimensione della classe sfruttando la variazione della dimensione della classe causate dalle fluttuazioni naturali nelle dimensioni della coorte.
13 La dimensione delle classi Nel progetto S.T.A.R. condotto in Tennesse negli anni 80, invece, i ricercatori hanno potuto beneficiare di un esperimento ad hoc Tale esperimento prevedeva l allocazione casuale di studenti ed insegnanti in classi di dimensioni diverse Gli studenti furono seguiti fino al terzo grado, e testati alla fine di ogni anno. I risultati dimostrarono che classi più piccole erano associate a migliori performance individuali.
14 La dimensione delle classi Secondo Hanuschek l impatto positivo del progetto STAR è stato relativamente piccolo rispetto alla forte riduzione della dimensione della classe e difficilmente generalizzabile ad altri contesti educativi, per la costosità dell operazione. Hoxby esprime dei dubbi sulla bontà dell esperimento sottolineando l eventualità di un comportamento inusuale degli studenti, degli insegnanti che sanno di essere controllati
15 L effetto Hawthorne Si tratta del cosiddetto effetto Hawthorne: gli studenti otterrebbero una performance migliore proprio in conseguenza del fatto di essere parte di un esperimento, più che per effetto dell intervento stesso Anche gli stessi insegnanti e i presidi sarebbero più sollecitati a fare bene il proprio mestiere per via dello stimolo psicologico derivante dal fatto di essere oggetto di osservazione Entrambe le situazioni potrebbero limitare la validità dei risultati sperimentali
16 Gli insegnanti Un altra componente della qualità scolastica capace di influenzare l apprendimento degli studenti sono gli insegnanti Intuitivamente i livelli di qualificazione e di esperienza didattica degli insegnanti dovrebbero essere positivamente correlati con l apprendimento degli studenti Per valutare l importanza della qualità degli insegnanti, in genere si analizzano le differenze nel rendimento medio degli studenti assegnati a diversi insegnanti (per qualifica e preparazione): Gli insegnanti più competenti, dovrebbero essere quelli i cui studenti raggiungono performance più elevate.
17 Gli insegnanti Rockoff (2004) utilizzando dati panel che consentono di osservare più classi con lo stesso insegnante, stima differenze significative nei punteggi in matematica tra gli insegnanti nelle scuole elementari, con diverse esperienza (anni di servizio) Utilizzando i dati TIMMS 2005, Woessman trova punteggi migliori per gli studenti con docenti di sesso femminile giovani e con più elevati titoli di studio Con gli stessi dati, Jürgens e Schneider (2004) osservano come docenti in possesso della laurea e che abbiano svolto un periodo di formazione professionale migliorino le performance dei loro studenti
18 Gli insegnanti Hanuschek, Kain e Rivkin (2005) utilizzano un enorme dataset, il panel dell UTD Texas School Project, con informazioni su tre coorti di studenti in gradi adiacenti, più di studenti, in oltre scuole pubbliche, per un periodo di 6 anni. Risultati: il miglioramento della qualità degli insegnanti è associata ad incrementi nei punteggi nei test. Un impatto equivalente agli effetti di una politica scolastica che riduca la dimensione della classe di 10 studenti nel 4 grado, 13 o più studenti nel 5 grado, e un numero più elevato nel 6 grado
19 Gli insegnanti Gli Autori sottolineano, però, che esperienza e qualificazione degli insegnanti non catturano in modo efficace la qualità dell insegnamento. Esistono, secondo Hanuschek, altre componenti che sfuggono all osservazione esterna ma determinanti per la formazione della competenza dei docenti, in primis la motivazione. Il solo modo di incidere sulla motivazione dei docenti e migliorare il rendimento degli studenti è di creare un sistema di incentivi per tutti gli attori coinvolti nel processo educativo, in base al quale premiare o sanzionare gli insegnanti sulla base dei risultati degli studenti.
20 Il ruolo della scuola e delle risorse educative In sintesi, la complessità dei processi educativi e la diversa efficacia delle scuole sono elementi da tenere in considerazione Essi spiegherebbero la scarsa evidenza empirica a conferma di un effetto positivo della quantità di risorse educative investite per la miglior performance degli studenti.
21 Il background familiare La famiglia influisce sulle performace scolastiche dei figli attraverso più dimensioni: la struttura della famiglia il capitale economico il capitale culturale il capitale sociale.
22 Struttura familiare: Ordine di nascita Ordine di nascita dei figli. Il primogenito nei primi anni viene accolto in un ambiente familiare oggettivamente diverso rispetto a quello dei fratelli minori. È difficile stabilire quale sia la direzione dell effetto che tale fattore produce sul capitale umano dei figli Tale fattore potrebbe interagire con altri elementi relativi alla struttura familiare, ad es il numero dei figli e l età dei genitori
23 Ordine di nascita Per un verso, un ordine di nascita elevato potrebbe influenzare positivamente le performance scolastiche dei secondogeniti: a) l esperienza dei genitori è presumibilmente migliore rispetto ai primi figli b) in famiglie meno abbienti i figli maggiori potrebbero essere spinti ad abbandonare anzitempo la scuola per andare a lavorare, alimentando il reddito del nucleo familiare, e garantendo, quindi, ai fratelli minori le risorse finanziarie per proseguire gli studi; c) gli ultimogeniti potrebbero beneficiare del tempo loro dedicato da genitori e figli maggiori.
24 Ordine di nascita Potrebbero, però, esistere anche effetti negativi legati ad un alto ordine di nascita, in quanto esso potrebbe implicare una riduzione delle risorse familiari in termini di: - reddito disponibile; - tempo da dedicare alla cura de figli più giovani. L evidenza empirica evidenzia l esistenza di un effetto negativo dell ordine di nascita sulle performance scolastiche dei figli nati successivamente.
25 Numero dei figli Un ulteriore elemento della struttura familiare è costituito dal numero dei figli di cui si compone il nucleo familiare In letteratura un elevato numero di figli è spesso considerato una determinante negativa degli apprendimenti dei figli Esso porterebbe ad una diminuzione delle risorse materiali e immateriali familiari disponibili con ripercussioni negative sui risultati scolastici
26 Numero dei figli Non è chiaro se tale correlazione implichi o meno un nesso causale La decisione relativa a quanti figli avere può dipendere anche da caratteristiche non osservabili che possono influenzare i risultati scolastici dei bambini Ad esempio, famiglie caratterizzate da un peggiore ambiente intellettuale potrebbero avere in media un numero maggiore di figli. In questo caso il n. dei figli potrebbe catturare anche l effetto di tali caratteristiche negative
27 Numero dei figli Non esiste un evidenza empirica ampia e univoca dell effetto causale del numero dei figli sulle performance scolastiche Due studi, uno di Guo e Van Wey (1999), l altro di Black, Devereux e Salvanes (2005) non trovano un effetto statisticamente significativo della numerosità dei figli sui livelli degli apprendimenti Booth e Kee (2009), invece, pur trovando un effetto negativo di entrambe le variabili, ordine di nascita e numero dei figli, ritengono non sia possibile isolare l effetto delle due componenti
28 Il divorzio Un fattore legato alla struttura familiare è il divorzio Un ampia letteratura confermerebbe l esistenza di una robusta correlazione negativa (ma non un nesso causale) che lega il divorzio a cattivi risultati scolastici Potrebbe non essere tanto il trauma causato dal divorzio ad incidere negativamente sui risultati scolastici dei figli, ma altre variabili che precedono o seguono il divorzio
29 Sanz de Galdeano e Vuri (2004) trovano che i figli di genitori divorziati presentano performance negative sia prima che dopo il divorzio è l ambiente familiare che ha generato il divorzio, più che il divorzio stesso Il divorzio Ad es. l ambiente familiare che ha portato a questa decisione, e cioè un ambiente in cui tensioni, litigi, violenze erano all ordine del giorno, potrebbe avere pesato in tal senso. Per cui il cattivo andamento scolastico dei figli si sarebbe comunque manifestato, anche in assenza di divorzio
30 Madri single Menagham (1997) rileva come i figli di madri single soffrano per minori sollecitazioni cognitive ed affitive rispetto alla famiglia tradizionale Anche in questo caso, però, è difficile dimostrare un nesso di causalità tra condizione di single dell unico genitore e i risultati scolastici dei figli Infatti lo stato di genitore single sembra interagire con altri fattori, quali il reddito, il titolo di studio e il tipo di lavoro del genitore, che hanno contemporaneamente un impatto sul capitale umano dei figli.
31 Capitale economico familiare Il canale più intuitivo, però, attraverso il quale il background familiare esplica i sui effetti sugli apprendimenti scolastici dei figli è quello economico I genitori più abbienti, disponendo di più risorse possono aiutare materialmente i figli, scegliendo scuole migliori, mandando i figli a ripetizione ecc. A livello empirico non esiste una convincente evidenza del capitale economico familiare sul rendimento scolastico dei figli, con la sola eccezione rappresentata delle famiglie in condizioni di povertà e disagio sociale
32 Il tempo di cura Strettamente collegato all influenza del capitale monetario familiare è anche il tempo dedicato dai genitori alla cura ed educazione dei figli. Nella fase prescolare molti studi mettono in rapporto famiglie in cui entrambi i genitori lavorano con quelle in cui solo la madre non lavora, perché impegnata nell educazione dei figli
33 Il tempo di cura Si osserverebbe un effetto negativo dell impiego lavorativo della madre durante l infanzia sullo sviluppo cognitivo dei figli Tale effetto tende però a ridimensionarsi verso i anni Meno convincente risulta, invece, l evidenza di un possibile effetto positivo del tempo dedicato dai genitori ai figli durante il periodo scolare
34 Il capitale culturale/sociale familiare Il capitale culturale familiare è approssimabile sia con il titolo di studio dei genitori sia con il possesso di oggetti fisici che incorporano/esprimono significati culturali (ad es. libri) e contribuiscono a creare uno stimolante ambiente familiare Il capitale sociale familiare fa riferimento all insieme di legami sociali facenti capo alla famiglia e delle quali i membri della stessa possono beneficiare in diverse situazioni, come ad una carriera scolastica dei figli.
35 Il capitale culturale/sociale familiare Bratti (2006) sostiene la centralità del ruolo del capitale culturale nella spiegazione dei vantaggi di performance rilevati a favore degli studenti di estrazione sociale più elevata Alla stessa conclusione perviene Barone (2006) utilizzando i dati PISA Nel suo lavoro Barona valuta l influenza del capitale culturale, attraverso il possesso di beni culturali (capitale culturale materiale) e attraverso la sua dimensione relazionale riguardante le risorse comunicative condivise in famiglia (competenze linguistiche).
36 Il capitale culturale/sociale familiare Barone riscontra una significativa importanza del capitale culturale, ed in particolare di quello relazionale, nello spiegare le differenti performance scolastiche (in lettura e matematica) di ragazzi provenienti da famiglie di diverse classi sociali. A risultati analoghi perviene anche Turmo (2004) per i paesi scandinavi,
37 Il capitale culturale/sociale familiare Nello studio Turmo mette a confronto le tre dimensioni di capitale familiare: - culturale (libri, titoli di studio) - economico (identificato dall occupazione dei genitori) - sociale (espresso da un indicatore relativo alle comunicazioni sociali a casa) Lo scopo dello studio è di verificare se effettivamente gli studenti più brillanti a scuola sono anche quelli che possono beneficiare di maggiori risorse familiari e/o di un positivo contesto di relazioni sociali (buoni rapporto di collaborazione tra genitori e docenti)
38 Il capitale culturale/sociale familiare Dall indagine emerge un alta correlazione tra capitale culturale familiare e i punteggi nei test di literacy per gli studenti scandinavi, Molto più bassi risultano, invece, l effetto del capitale economico familiare e del capitale sociale familiare
39 Peer effects Poiché l istruzione viene impartita in classi di studio, è presumibile che il contesto scolastico e soprattutto l interazione con i compagni di classe/scuola abbia un effetto sull apprendimento di ciascun ragazzo Avere bravi compagni di scuola/classe, può innescare un confronto proficuo specie per i meno dotati I meno bravi possono ricevere consigli, conforto e assistenza anche oltre l orario scolastico.
40 Peer effects I compagni possono influire direttamente sui risultati scolastici in più modi: - possono rappresentare un modello di successo da seguire, influenzando anche i tratti personali di ciascuno, come motivazione, scala di valori, impegno, aspettative ecc; - possono anche stimolare una sana competizione, all interno della classe. In entrambi i casi, in linea teorica, si dovrebbe registrare un impatto positivo sulla performance scolastica degli studenti.
41 Peer effects I compagni di scuola, però, possono influire sul rendimento dello studente anche in modo indiretto, Infatti studenti con migliori caratteristiche è più probabile scelgano scuole di più elevata qualità In questo modo, però, l effetto dei peer-effects potrebbe confondersi con quello di altri fattori contestuali.
42 Peer effects Potrebbe verificarsi che nella scuola di qualità lavorino insegnanti più preparati, e ciò basterebbe per affievolire l effetto dei compagni di scuola In sostanza bisogna prendere in considerazione tutti i fattori che potrebbero esplicare un effetto sulle performance degli studenti Gli studi sui peer-effects si propongono di verificare se sia possibile stimare un aumento del rendimento scolastico, sulla base di un test sottoposto ad un alunno che venga spostato dalla sua classe ad una assolutamente identica, ma con un livello medio di rendimento scolastico più elevato
43 Peer effects Hoxby (2000) ha stimato che nelle scuole elementari texane l incremento di punteggio ottenuto inserendo uno studente in una classe con punteggio medio più alto di un punto varia tra 0,15-0,40 punti Checchi e Zollino (2001) stimano che il voto ottenuto agli esami di maturità di uno studente aumenta di circa 0,7 punti se il voto medio della sua classe cresce di un punto rispetto a quello medio della scuola
44 Peer effects Sacerdote (2001) e Zimmerman (2003) hanno analizzato il problema con un approccio diverso, indagando gli effetti peer del compagno di stanza, sfruttando il fatto che nei college USA l assegnazione degli studenti alle camere è casuale. Entrambi hanno verificato che gli studenti universitari che condividevano la stanza nei dormitori con uno studente più bravo della media, sulla base dei punteggi riportati nei test di ammissione, avevano voti più elevati
45 Peer effects In Italia Brunello, De Paola, Scoppa (2009), sfruttando l assegnazione casuale di studenti dell Università della Calabria del primo anno ai dormitori, indagano se gli effetti peer esistono e variano a seconda del campo disciplinare di appartenenza Essi trovano che gli effetti peer sono effettivamente positivi e per gli studenti iscritti alle facoltà scientifiche, mentre nulli o addirittura negativi nel caso di studenti di facoltà umanistiche e delle scienze sociali
46 Peer effects Per gli Autori laddove il rendimento offerto dal mercato del lavoro per il titolo di studio è elevato, ciò è associato ad un impegno maggiore da parte degli studenti che, a sua volta, si riflette positivamente sul compagno di stanza. In generale, però, le prove fornite a favore degli effetti peer-compagno di stanza sono limitate, con diversi studi, a trovare piccoli effetti o nessun effetto
47 Peer effects In sintesi il ruolo dei peer effects è complicato da rilevare: - in parte perché risulta difficile distinguere il loro ruolo da quello di altri fattori non osservabili e attribuibili alla scuola o alla famiglia (fattori contestuali) - in parte perché gli studi empirici misurano un effetto parziale del gruppo dei pari, nel senso che questi non riescono a catturare l influenza del gruppo ristretto di amici scelti dal ragazzo, e che realmente giocano un ruolo importante tanto quanto i genitori nell influenzare il comportamento dello stesso.
48 Il contesto locale Il contesto locale è dato dalla combinazione di amici, parenti, vicini di casa, strutture ed istituzioni che gravitano intorno alla famiglia di provenienza L influenza del contesto locale può combinarsi con altre determinanti dei risultati scolastici, quali: le risorse educative, e il background familiare, incidendo ancora più sull apprendimento (anche in termini negativi, qualora lo studente viva in zone degradate)
49 Il contesto locale Jenks e Mayer (1990), in particolare, individuano 4 canali principali attraverso i quali il contesto locale esplica i suoi effetti sull apprendimento dei ragazzi: 1) i canali di contagio: le norme sociali comunemente accettate in zone disagiate e che possono incidere negativamente sui comportamenti dei ragazzi 2) i modelli di socializzazione collettiva: comportamenti virtuosi tenuti da persone adulte, esemplari per i più giovani
50 Il contesto locale 3) modelli istituzionali: nel senso che diversi contesti locali possono determinare differenti comportamenti da parte delle istituzioni 4) i modelli di deprivazione relativa: il condizionamento negativo che contesti migliori possono esercitare sul comportamento di coloro che, confrontandosi con un termine di paragone impegnativo, non si sentono capaci di emularlo
51 Il contesto locale Esistono numerosi studi che tentano di analizzare l effetto del contesto locale Essi tendono a verificare se variazioni nella caratteristiche del contesto locale, rilevato da indicatori quali il reddito medio, il livello di istruzione medio, lo status socioeconomico medio del contesto locale, sono correlate a variazioni nelle performace degli studenti La maggior parte di questi studi trova una correlazione positiva tra contesti agiati e risultati scolastici.
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