PSICOLOGIA DELLO SPORT 13/11/2012
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- Renata Conti
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1 PSICOLOGIA DELLO SPORT 13/11/2012
2 La vittoria non dipende solo dalla prestanza fisica, ma anche da caratteristiche proprie dell atleta. 1925: Coleman Griffit istituisce il primo laboratorio di psicologia dello sport presso l università dell Illinois Roma 1965: primo congresso mondiale di psicologia dello sport ad opera di Ferruccio Antonelli e fondazione International Society of Sport Psychology.
3 PSICOLOGIA DELLO SPORT Psicologia: è la scienza che studia il comportamento degli individui e i loro processi mentali. Sport: insieme di quelle attività fisiche compiute al fine di intrattenere chi le pratica o anche chi ne è spettatore.
4 COMPITI DELLA PSICOLOGIA DELLO SPORT Diagnosi e valutazione: test su personalità, talento, abilità cognitive e sensomotorie, aggressività, capacità di resistenza alle frustazioni, stabilità emotiva e valutazione dei bisogni soggettivi; Migliorare l apprendimento del gesto atletico; Creare programmi di preparazione mentale personalizzati: training autogeno, mental training.
5 ATTIVITA MOTORIA Chiusa: il gesto motorio non deve mai adattarsi all ambiente circostante. personalità, autostima, gestione stress. Aperta: il gesto motorio deve adattarsi all ambiente prendendo in considerazione diverse variabili. adattabilità, dinamiche di gruppo..
6 CAPACITA VS ABILITA Capacità: caratteristiche strutturali dell individuo determinate geneticamente; Scarsamente modificabile dalla pratica. Abilità: competenze raggiunte in un determinato compito cognitivo-motorio; non determinate geneticamente; modificabili.
7 ABILITA Alcune sono di base e universali: - Velocità; - Destrezza manuale; - Sensibilità cinestesica; - Stabilità braccio-mano.
8 ABILITA MOTORIE Capacità di conseguire un obiettivo di prestazione massima in tempi e modi ottimali e con il minimo dispendio di energia fisica e mentale. Si dividono in: - Aperte: gesto adattato all ambiente; - Chiuse: gesto che deve conformarsi ad un gesto ideale; - Miste: ambiente + gesto ideale;
9 ABILITA MOTORIE - Discrete: inizio e fine ben definite, breve durata. (rigore, tiro libero); - continue: durata ampia, ripetizione del gesto all infinito (nuoto); - seriali: sequenza di abilità discrete protratte nel tempo (ginnastica artistica, nuoto sincronizzato);
10 ABILITA MOTORIE - Propriamente dette:abilità caratterizzate da come fare il gesto atletico (sollevamento pesi); - Cognitive: cosa fare, abilità di pianificazione e strategia (tirare la palla, piuttosto che passare).
11 MOVIMENTO L ambiente in cui l uomo si muove non è statico, ma mutevole e imprevedibile, per muoversi l uomo compie degli atti motori complessi che dipendono dalla coordinazione di più di 750 muscoli.
12 CLASSIFICAZIONE - Riflessi: movimenti involontari che procedono attraverso l attivazione di schemi fissi di contrazione e rilassamento muscolare (midollo spinale); - Ritmici:schemi di movimento alternati che si ripetono anche alla cessazione dello stimolo scatenante (troncoencefalico); - Volontari: avvio ed esecuzione sono controllarli direttamente dalla volontà (corteccia).
13 MOVIMENTO A circuito chiuso: sono movimenti che si possono correggere durate l esecuzione mediante i feedback sensoriali. (ad es. afferrare una palla al volo); A circuito aperto: migliorano solo con risposte successive perché sono eseguiti tramite l innesco automatico di schemi di movimento consolidati in memoria e sono basati sulla capacità di previsione e sul controllo anticipatorio.
14 SPORT Fianco a fianco: l avversario è distante, nel senso che non si riscontra materialmente nessuna interferenza dell azione dell atleta con quella del suo antagonista. Faccia a faccia: l atleta è vicino, l azione dell atleta si lega direttamente a quella del suo avversario modificandola.
15 SPORT FIANCO A FIANCO Paralleli: la prestazione di un concorrente è contemporanea a quella degli altri atleti; Differiti: l esecuzione della performance di ciascun atleta è successiva a quella degli altri.
16 SPORT FACCIA A FACCIA Mediati: l interazione tra gli atleti non è diretta, ma si realizza attraverso un mezzo, come ad esempio la palla; Di contatto: l interazione tra i due avversari è diretta e si risolve in un contatto fisico.
17 GIOCO VS DISCIPLINA Sport individuali: valorizzano maggiormente l aspetto del gioco. Sport di squadra: sottolineano la parte disciplinare, dovendo l atleta ridefinire la propria azione in base a quella dei compagni. FIANCO A FIANCO INDIVIDUALE DISCIPLINA (ginnastica artistica, corsa) DI SQUADRA DISCIPLINA/GIOCO (ciclismo, nuoto sincronizzato) FACCIA A FACCIA DISCIPLINA/GIOCO (tennis, pugilato) GIOCO (calcio, pallavolo)
18 DISCIPLINE SPORTIVE Indipendenti: ai singoli atleti non è richiesta alcuna attività coordinata (vedi tiro con l arco); Reattivo- proattive: le attività dei singoli atleti osservano una determinata sequenza (vedi pallavolo);
19 DISCIPLINE SPORTIVE Coattive dipendenti: i singoli atleti svolgono contemporaneamente una stessa attività, coordinata da un unica persona secondo uno schema fisso e sempre uguale (vedi canottaggio); Interattive: i componenti di una squadra dipendono l uno dagli altri per le varie attività che svolgono e per il gioco in sé stesso, dal momento che ognuno può prendere un iniziativa a seconda della situazione (vedi basket)
20 APPRENDIMENTO È un processo che coinvolge diverse aree e procede per tutto il corso della vita, comportando un cambiamento relativamente permanente nell organismo.
21 APPRENDIMENTO - Non associativo: si verifica quando un organismo esposto più volte ad uno stesso stimolo modifica la sua risposta (abitudine). - Cognitivo: si basa su operazioni mentali che vengono condotte dall individuo e prevedono l analisi dello stimolo, il confronto con informazioni già presenti in memoria.
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