ATTENZIONE E APPRENDIMENTO MOTORIO
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- Albano Spinelli
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1 Santo Di Nuovo Università di Catania ATTENZIONE E APPRENDIMENTO MOTORIO
2 Apprendimenti non attentivi
3 APPRENDIMENTI NON ATTENTIVI - riflessi psicofisiologici - risposte spontanee - funzioni organiche memoria biologica
4 Attenzione non intenzionale
5 ATTENZIONE NON INTENZIONALE Stimoli non attenzionati volontariamente - vengono comunque elaborati - conservati in memoria - possono essere ricordati e riutilizzati Percezione subliminale Apprendimento incidentale
6 PROCESSO CONTROLLATO / AUTOMATICO Monitoraggio della sequenza intenso nullo Accesso alla memoria frequente raro
7 PROCESSO CONTROLLATO / AUTOMATICO Compatibilità di sequenze diverse in sequenza in parallelo Limitazione di capacità del sistema molta poca
8 PROCESSO AUTOMATICO / CONTROLLATO ROSSO VERDE MARRONE NERO
9 PROCESSO AUTOMATICO / CONTROLLATO ROSSO VERDE MARRONE NERO
10 SET Schema che predispone ad un percorso cognitivo, emozionale, comportamentale già prefissato FUNZIONALE addestramento, automatizzazione consentono risparmio di tempo e di impegno mentale
11 Il set e l esperienza L automatizzazione consente all atleta ben allenato di svolgere la prestazione senza l intervento cosciente e volontario: senza pensare all azione motoria in se stessa. L esecuzione è perfetta quanto è più uguale al modello ideale che l atleta ha interiorizzato, raffinando continuamente il programma motorio attraverso lunghi allenamenti (Cox, 2002).
12 Il set e l esperienza Molti atleti campioni del mondo affermano di essersi trovati in una condizione automatica, quando hanno fornito le loro migliori prestazioni: si sono trovati in una situazione di alta focalizzazione, senza avere però la percezione dell impegno fisico e mentale che stavano producendo. (Williams e David, 1995)
13 Gli atleti esperti : Il set e l esperienza sviluppano migliori abilità anticipatorie riconoscono e codificano strutture situazionali complesse estraggono velocemente informazioni corrette durante la prestazione. Al contrario, i principianti: trattano l informazione prevalentemente a livello di visione centrale seguono gli avvenimenti in ordine cronologico hanno minore abilità nei processi di anticipazione (Williams e David, 1995)
14 Il set e l esperienza Nel calcio, ad esempio: le risorse attentive prima dedicate al controllo della palla, e al gesto tecnico sono in seguito dirette verso altri compiti: controllo di ciò che avviene alla periferia visiva, decisione tattica da effettuare (Boixadòs et al., 2004).
15 SET Schema che predispone ad un percorso cognitivo, emozionale, comportamentale già prefissato DISFUNZIONALE se non adatto alla situazione diventa un ostacolo
16 RIGIDITA DEL SET attenzione selettiva fissa, trascurando altri aspetti importanti generalizzazione (estensione indebita)
17 RIGIDITA DEL SET Un eccessiva rigidità dell attenzione può inibire l esecuzione fluida dell azione ad esempio, un atleta esperto si concentra in modo troppo analitico sull azione tecnica da eseguire, ripercorrendo esattamente gli schemi comportamentali che in quell occasione e in quel contesto andrebbero modificati
18 Consapevolezza
19 CONSAPEVOLEZZA spostamento volontario del focus dell attenzione acquisizione delle novità anche se contrastanti con i propri schemi appresi
20 Meta-cognizione
21 META-COGNIZIONE Coscienza: di sé come attore nel rapporto con la realtà dei propri processi motori dei propri processi cognitivi delle proprie emozioni delle proprie scelte nel rapporto automatico / controllato
22 META-COGNIZIONE In psicologia dello sport, Nideffer (1976) fu il primo autore a servirsi del concetto di stile attentivo, per evidenziare l importanza dello stile cognitivo personale dell atleta e di come è possibile passare dalla valutazione dello stile attentivo alla formulazione di sistemi di allenamento psicologico.
23 META-COGNIZIONE Il modello di Nideffer descrive i processi attentivi in un sistema a due dimensioni: l ampiezza e la direzione. Ampiezza = quantità d informazioni cui un soggetto può prestare attenzione; può essere ampia o ristretta. Direzione = se l oggetto dell attenzione è interno all individuo (pensieri, stati emotivi o fisici) o esterno (stimoli ambientali). L incrocio di queste due caratteristiche dà luogo a quattro dimensioni degli stili attentivi (Nideffer, 1980).
24 META-COGNIZIONE E fondamentale per l atleta conoscere il proprio stile attentivo al fine di dirigere l attenzione verso gli stimoli rilevanti mantenendo nel tempo un area attentiva fluttuante e flessibile.
25 META-COGNIZIONE E fondamentale per l atleta conoscere il proprio stile emozionale al fine di controllarne gli effetti negativi utilizzando al meglio l attivazione emotiva.
26 Per concludere: Attenzione guidata dai dati o attiva? Automatismi o controllo? Abitudine agli schemi o flessibilità? Involontarietà o intenzionalità? Ruolo dell educazione nello stimolare questi processi di apprendimento
27 Schemi automatici Controllo e intenzionalità Nuovi schemi appresi
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