Dlgs 128/10. Decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128
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- Lino Marchese
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1 Decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128 Modifi che ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69. Redatto da Per. Ind. Marco Martinetto Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10 pag. 1
2 Allegato IX Impianti termici civili Parte II Dati tecnici costruttivi pag. 2 Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10
3 Il Decreto 128/10 è l unico riferimento normativo per gli impianti (fumari) con potenzialità sup.35 Kw - centrale termica - Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10 pag. 3
4 Ormai e a conoscenza di tutti,che una signifi cativa sezione dell Allegato IX al decreto, la Parte II Impianti termici civili - requisiti tecnici e costruttivi -, risulta ad oggi essere molto problematica e i riferimenti normativi non sono esaustivi e spesso vanno in contraddizione con altre norme tecniche di riferimento. Alcuni punti sono di diffi cile interpretazione ed altri tecnicamente obsoleti. pag. 4 Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10
5 ALTRE NORMATIVE DI RIFERIMENTO UNI EN parte 1 e 2 UNI EN parte 1 e 2 UNI 10389/09 UNI 10845/00 Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10 pag. 5
6 2. Caratteristiche dei camini 2.1 Ogni impianto termico civile di potenza termica nominale superiore al valore di soglia deve disporre di uno o più camini tali da assicurare una adeguata dispersione in atmosfera dei prodotti della combustione. 2.2 Ogni camino deve avere, al di sotto dell imbocco del primo canale da fumo, una camera di raccolta di materiali solidi ed eventuali condense, di altezza suffi ciente a garantire una completa rimozione dei materiali accumulati e l ispezione dei canali. Tale camera deve essere dotata di un apertura munita di sportello di chiusura a tenuta d aria realizzato in materiale incombustibile. pag. 6 Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10
7 2.3 I camini devono garantire la tenuta dei prodotti della combustione e devono essere impermeabili e termicamente isolati. I materiali utilizzati per realizzare i camini devono essere adatti a resistere nel tempo alle normali sollecitazioni meccaniche, al calore ed all azione dei prodotti della combustione e delle loro eventuali condense. In particolare tali materiali devono essere resistenti alla corrosione. La sezione interna dei camini deve essere di forma circolare, quadrata o rettangolare con rapporto tra i lati non superiore a 1,5. Non sempre è necessario l isolamento, per esempio nel caso di intubamento/risanamento canna fumaria esistente. Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10 pag. 7
8 2.4 I camini che passano entro i locali abitati o sono incorporati nell involucro edilizio devono essere dimensionati in modo tale da evitare sovrappressioni, durante l esercizio. Tale prescrizione è assolutamente obsoleta, è noto a tutti come i generatori di calore di nuova concezione, e in particolare quelle premiscelate, hanno una prevalenza del ventilatore che può arrivare anche fino a 400 Pa. Viene subito da pensare quanto potrebbe essere grande il diametro del camino per lavorare in depressione come prescritto dal Decreto. La maggior parte degli edifici esistenti costruiti nel dopoguerra soggetti a risanamento e ristrutturazione, possiedono la vecchia canna fumaria con dimensioni relativamente piccole. Quindi risulterebbe quasi impossibile dimensionare un camino che lavori in depressione e che abbia anche un diametro relativamente piccolo per essere inserito nelle vecchie canne fumarie. La soluzione potrebbe essere quello di far riferimento alla norma UNI 10845/00, dimensionando un camino in pressione positiva prescrivendo le corrette aperture di ventilazione alla base e al comignolo del vano tecnico/camino esistente e prescrivendo di eseguire a fine lavori una prova di tenuta a 200 Pa del condotto intubato. pag. 8 Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10
9 2.6 Più generatori di calore possono essere collegati allo stesso camino soltanto se fanno parte dello stesso impianto termico; in questo caso i generatori di calore dovranno immettere in collettori dotati, ove necessario, ciascuno di propria serranda di intercettazione, distinta dalla valvola di regolazione del tiraggio. Camino e collettore dovranno essere dimensionati secondo la regola dell arte. Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10 pag. 9
10 2.7. Gli impianti installati o che hanno subito una modifi ca relativa ai camini successivamente all entrata in vigore della parte quinta del presente decreto devono essere dotati di camini realizzati con prodotti su cui sia stata apposta la marcatura CE. In particolare, tali camini devono: Essere realizzati con materiali incombustibili. Avere andamento verticale e il più breve e diretto possibile tra l apparecchio e la quota di sbocco. Essere privi di qualsiasi strozzatura in tutta la loro lunghezza. Garantire che siano evitati fenomeni di condensa con esclusione degli impianti termici alimentati da apparecchi a condensazione conformi ai requisiti previsti dalla direttiva 92/42/C.F.F. del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa ai requisiti di rendimento, nonché da generatori d aria calda a condensazione a scambio diretto e caldaie affi ni come defi - nite dalla norma UNI pag. 10 Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10
11 La prescrizione di incombustibilità è una contraddizione con l impiego di camini marcati CE e di raccordi caldaia-canale da fumo appartenenti a caldaie marcate CE, realizzati con prodotti combustibili, purché compatibili con la temperatura di uscita dei prodotti della combustione. Tale prescrizione è altresì non coerente con il punto 3.4 del Decreto, dove è permesso l installazione di canali da fumo in materiale plastico purché il generatore di calore sia a condensazione. La norma UNI 10845/00 (norma tecnica per impianti domestici ma anche unica norma di riferimento per il risanamento di camini esistenti) prescrive che il vano tecnico/camino esistente deve essere di classe A1, requisito più che suffi ciente, al fi ne della sicurezza per il progettista, che è intenzionato a utilizzare un camino plastico. Inoltre si consiglia di verifi care che il generatore a condensazione abbia un dispositivo di limitazione della massima temperatura dei fumi e che non siano vigenti particolari regolamenti e divieti da parte dei Vigili del Fuoco. Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10 pag. 11
12 2.9. Le bocche dei camini devono essere posizionate in modo tale da consentire una adeguata evacuazione e dispersione dei prodotti della combustione e da evitare la reimmissione degli stessi nell edifi cio attraverso qualsiasi apertura. A tal fi ne le bocche dei camini devono risultare più alte di almeno un metro rispetto al colmo dei tetti, ai parapetti ed a qualunque altro ostacolo o struttura distante meno di 10 metri Le bocche dei camini situati a distanza compresa fra 10 e 50 metri da aperture di locali abitati devono essere a quota non inferiore a quella del fi lo superiore dell apertura più alta. Le presenti disposizioni non si applicano agli impianti termici a condensazione conformi ai requisiti previsti dalla direttiva 90/396/ CE del consiglio, del 29 giugno 1990, concernente gli apparecchi a gas. pag. 12 Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10
13 Già la prescrizione del DPR 1391/70 era di diffi cile applicazione negli ambienti urbani lo è a maggior ragione la prescrizione del D.Lgs. 128/10. Trascuriamo i casi di progettazione di un impianto che asserve un generatore tradizionale ( e quindi non condensazione) perché sarebbe impossibile stabile la quota di sbocco secondo la prescrizione, il Decreto esula gli impianti a condensazione da tali distanze da mantenere, ma non specifi ca poi quali vanno mantenute. Anche in questo caso si consiglia prima di verifi - care se sono vigenti particolari Regolamenti d igiene comunali e poi infi ne far riferimento alle distanze previste dalla norma UNI 11071/06 Impianti a gas per uso domestico asserviti ad apparecchi a condensazione e affi ni ( unica norma di riferimento per apparecchia condensazione). Criteri per la progettazione, l installazione, la messa in servizio e la manutenzione che sono poi quelle riportate nella norma UNI 7129/08 norma madre. In tal caso si faccia anche riferimento alle norme UNI EN parte 1 e 2 Camini - Progettazione, installazione e messa in servizio dei camini. Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10 pag. 13
14 3. Canali da fumo 3.1. I canali da fumo degli impianti termici devono avere in ogni loro tratto un andamento suborizzontale ascendente con pendenza non inferiore al 5%. I canali da fumo al servizio di impianti di potenzialità uguale o superiore a di kcal/h possono avere pendenza non inferiore al 2%. pag. 14 Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10
15 3.2. La sezione dei canali da fumo deve essere, in ogni punto del loro percorso, sempre non superiore al 30% alla sezione del camino e non inferiore alla sezione del camino stesso. Tale prescrizione risulta essere tecnicamente non adeguata. E la stessa considerazione di cui al punto 2.4, i diametri di uscita fumi dei generatori (specialmente i moduli pensili) sono molte ridotte per via dell alta prevalenza dei ventilatori. Non avrebbe senso predisporre un diametro grande come quello del camino. In tal caso per il dimensionamento far sempre riferimento alle norme UNI EN parte 1 e 2 Camini - Metodi di calcolo termico e fl uido dinamico Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10 pag. 15
16 3.4. I canali da fumo devono essere costituiti con strutture e materiali aventi le medesime caratteristiche stabilite per i camini. Le presenti disposizioni non si applicano agli impianti termici alimentati da apparecchi a condensazione conformi ai requisiti previsti dalla direttiva 92/42/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa ai requisiti di rendimento, nonché da generatori d aria calda a condensazione a scambio diretto e caldaie affi ni come defi nite dalla norma UNI pag. 16 Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10
17 3.5. I canali da fumo devono avere per tutto il loro sviluppo un effi cace e duraturo rivestimento coibente tale che la temperatura delle superfi ci esterne non sia in nessun punto mai superiore a 50 C. È ammesso che il rivestimento coibente venga omesso in corrispondenza dei giunti di dilatazione e degli sportelli d ispezione dei canali da fumo nonché dei raccordi metallici con gli apparecchi di cui fanno parte i focolari. Il rivestimento coibente sui canali da fumo non e sempre necessario. La temperatura dei fumi sui generatori a condensazione può arrivare talvolta anche sotto i 50 C, temperatura limite prevista dal punto sopradescritto. Una volta verifi cata la temperatura esterna di parete della tubazione si potrà scegliere a progetto di predisporre anche un canale da fumo non coibentato. Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10 pag. 17
18 3.7. Sulle pareti dei canali da fumo devono essere predisposte aperture per facili ispezioni e pulizie ad intervalli non superiori a 10 metri ed una ad ogni testata di tratto rettilineo. Le aperture dovranno essere munite di sportelli di chiusura a tenuta d aria, formati con doppia parete metallica Nei canali da fumo dovrà essere inserito un registro qualora gli apparecchi di cui fanno parte i focolari non possiedano propri dispositivi per la regolazione del tiraggio. pag. 18 Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10
19 3.9. Al fi ne di consentire con facilità rilevamenti e prelevamenti di campioni, devono essere predisposti sulle pareti dei canali da fumo due fori, uno del diametro di mm 50 ed uno del diametro i mm 80, con relative chiusure metalliche, in vicinanza del raccordo con ciascun apparecchio di cui fa parte un focolare. Stabile S.p.A. Estratto del Dlgs. 128/10 pag. 19
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