ANVU. Scarico a tetto e a parete: novità dal 1 settembre 2013

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1 ANVU Scarico a tetto e a parete: novità dal 1 settembre 2013 Per impianti termici installati ex novo a partire dal 1 settembre 2013 in tutte le tipologie di immobili vige l'obbligo di scaricare a tetto. Deroghe previste solo per: sostituzioni di impianti aventi scarico a parete (o in canna ramificata) già esistenti prima del 1 settembre; nel caso di case storiche/stabili vincolati; di fronte all'impossibilità tecnica di sbocco a tetto, asseverata da un progettista. In tali casi, è ammesso lo scarico a parete, purché s'installino generatori di calore a gas (secondo norme UNI) ad alta prestazione energetica e basse emissioni. La Legge n. 90/2013, entrata in vigore il 4 agosto 2013, ha stabilito nuove disposizioni riguardanti l'evacuazione dei prodotti della combustione degli impianti termici. In particolare, l'art. 17 bis "Requisiti degli impianti termici", al comma 9 stabilisce che: "Gli impianti termici installati successivamente al 31 agosto 2013 devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco sopra il tetto dell'edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente. 9 bis. E' possibile derogare a quanto stabilito dal comma 9 nei casi in cui: a) si procede, anche nell'ambito di una riqualificazione energetica dell'impianto termico, alla sostituzione di generatori di calore individuali che risultano installati in data antecedente a quella di cui al comma 9, con scarico a parete o in canna collettiva ramificata; c) il progettista attesta e assevera l'impossibilità tecnica a realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto. 9 ter. Nei casi di cui al comma 9 bis è obbligatorio installare generatori di calore a gas che, per valori di prestazione energetica e di emissioni, appartengono alle classi 4 e 5 previste dalle norme UNI EN 297, UNI EN 483 e UNI EN 15502, e posizionare i terminali di tiraggio in conformità alla vigente norma tecnica UNI 7129, e successive integrazioni. 9 quater. I comuni adeguano i propri regolamenti alle disposizioni di cui ai commi 9, 9 bis e 9 ter". In sintesi, rispetto alla precedente norma (per la Legge n. 221/2012,), vanno rilevate le seguenti modifiche: l'obbligo di scaricare a tetto, in via generale, ora è esteso a tutte le tipologie di edifici, anche, ad esempio, a villette unifamiliari (non solo più quindi agli "edifici costituiti da più unità immobiliari"); prima, si poteva scaricare a parete se s'installava una caldaia a condensazione; ora, sono indicati tre casi specifici in cui è possibile scaricare a parete, rispettivamente: se si va a sostituire l'impianto con uno già esistente prima del 1 settembre 2013 che già scaricasse a parete o fosse allacciato a canna collettiva ramificata; se lo scarico a tetto risulta incompatibile con norme di tutela degli edifici; se si dimostra, con un'asseverazione del progettista, che è impossibile tecnicamente realizzare uno sbocco a tetto; lo scarico a parete, ammesso solo per i casi in deroga, è previsto purché gli impianti siano di classe 4 e 5 stelle nel rispetto delle norme UNI EN 297, UNI EN 483 e UNI EN e delle prescrizioni della UNI 7129:2008 (posizionamento dei terminali di tiraggio, distanze da balconi e finestre, aperture di aerazione/ventilazione). Non compare più l'obbligo, come invece veniva riportato nella precedente normativa, di ricorrere esclusivamente alla specifica tipologia di caldaia a condensazione. "VECCHIA" NORMATIVA SU SCARICO A PARETE (Legge n. 221/2012) Sede ANVU: via Del Rosso n Orbetello (GR) tel. 0564/ fax 0564/

2 Dal 19 dicembre 2012 al 31 agosto 2013, bastava installare una caldaia a condensazione per poter scaricare i fumi a parete, mentre per l'installazione di tutti gli altri tipi di impianti termici c'era l'obbligo di collegamento a camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti di combustione con sbocco sopra il tetto dell'edificio. In particolare, la Legge n. 221/2012, all'art.34 comma 53, stabiliva che: "Gli impianti termici siti negli edifici costituiti da più unità immobiliari devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti di combustione, con sbocco sopra il tetto dell'edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione vigente, fatto salvo quanto previsto dal periodo seguente. Qualora si installino generatori di calore a gas a condensazione che, per valori di prestazione energetica e di emissioni nei prodotti della combustione, appartengano alla classe ad alta efficienza energetica, più efficiente e meno inquinante, prevista dalla pertinente norma tecnica di prodotto UNI EN 297 e/o UNI EN 483 o UNI EN 15502, il posizionamento dei terminali di tiraggio avviene in conformità alla vigente norma tecnica UNI 7129 e successive integrazioni". PRECISAZIONI IN MERITO ALLO SCARICO A PARETE RELATIVO A GENERATORI DI CALORE ASSERVITI AD IMPIANTI TERMICI Quando è possibile "scaricare a parete" Al fine di fornire giusto chiarimento in merito alla questione è necessario anticipare come sia possibile individuare 3 casistiche: gli impianti termici di portata termica non superiore a 35 kw; gli impianti termici di portata termica superiore a 35 kw; gli scaldaacqua unifamiliari. Esaminiamo il primo caso, ovvero quello relativo agli impianti termici di portata termica non superiore a 35 kw. L'art. 5, comma 9, del DPR 412/93 così come integrato dal DPR 551/99 è stato completamente sostituito a far data dal dal contenuto dell'art. 17 bis del decreto legge 4 giugno 2013, n. 63 così come modificato dalla Legge 90/2013. Il nuovo testo di tale disposto normativo diviene dunque il seguente: 9. Gli impianti termici installati successivamente al 31 agosto 2013 devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco sopra il tetto dell'edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente. 9 bis. E' possibile derogare a quanto stabilito dal comma 9 nei casi in cui: a) si procede, anche nell'ambito di una riqualificazione energetica dell'impianto termico, alla sostituzione di generatori di calore individuali che risultano installati in data antecedente a quella di cui al comma 9, con scarico a parete o in canna collettiva ramificata; c) il progettista attesta e assevera l'impossibilita' tecnica a realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto. 9 ter. Nei casi di cui al comma 9 bis e' obbligatorio installare generatori di calore a gas che, per valori di prestazione energetica e di emissioni, appartengono alle classi 4 e 5 previste dalle norme UNI EN 297, UNI EN 483 e UNI EN 15502, e posizionare i terminali di tiraggio in conformita' alla vigente norma tecnica UNI 7129, e successive integrazioni. 9 quater. I comuni adeguano i propri regolamenti alle disposizioni di cui ai commi 9, 9 bis e 9 ter "

3 Tale disposto normativo, quando gli impianti termici di portata termica non superiore a 35kW siano alimentati a gas combustibile e si rientra nei casi di cui al comma 9 bis, deve essere correlato alla norma UNI 11071:2003, applicabile ai soli apparecchi a condensazione, che così recita: L'evacuazione dei prodotti della combustione può essere realizzata in uno dei seguenti modi: a) in camino/canna fumaria collettiva operante in depressione; b) in camino operante con pressione positiva rispetto all ambiente di installazione collocato all esterno dell unità abitativa e non addossato ad essa; c) tramite un condotto per intubamento funzionante con pressione positiva rispetto all ambiente di installazione collocato in vani tecnici dell edificio; d) tramite un condotto per intubamento operante in depressione; e) diretto a parete (nei casi consentiti) o a tetto a mezzo di terminale. quando sia vietato da regolamenti locali (edilizio e/o d'igiene) che impongano lo scarico a tetto a prescindere dal tipo di generatore utilizzato. quando si utilizzi un generatore di calore a condensazione avendo cura di posizionare il relativo terminale di scarico o di tiraggio nel rispetto del punto o della norma UNI :2008 a seconda che l'apparecchio sia dotato o meno di ventilatore e si possa rientrare in uno dei seguenti casi: a) si procede alla riqualificazione energetica dell'impianto termico il cui generatore di calore individuale risulta installato in data antecedente a quella di cui al comma 9 e utilizza già uno scarico a parete o è allacciato ad una canna collettiva ramificata; c) il progettista attesta e assevera l'impossibilita' tecnica, (non economica!), a realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto. Esaminiamo il secondo caso, ovvero quello relativo agli impianti termici di portata termica superiore a 35 kw. In questo caso, in cui non è possibile disporre della deroga di cui al punto precedente, la norma tecnica vigente è la UNI 7129:1972 che richiede per questi impianti l'utilizzo di sistemi fumari con sbocco a tetto ed al fine che il vento non possa ostacolare la dispersione dei prodotti della combustione gli stessi dovranno disporre di comignoli il cui orifizio sovrasti di almeno 40 cm qualsiasi struttura adiacente allo stesso (compreso il colmo del tetto dell'edificio) distante meno di 8 metri. Se il tetto presenta una pendenza inferiore a 15 dovranno innalzarsi dallo stesso di almeno 1,4 metri se è presente un parapetto, di almeno 1 metro in caso contrario

4 mai. ANVU Esaminiamo il terzo caso, ovvero quello relativo agli scaldaacqua unifamiliari. Questi apparecchi asserviti ad impianti per l'acqua calda sanitaria non sono da considerarsi impianti termici, vedasi specifica definizione. Dovranno dunque disporre di sistemi fumari secondo la specifica norma di installazione: la UNI :2008 se apparecchio non a condensazione; la UNI 11071:2003 se apparecchio a condensazione. Nel primo caso lo scarico dei prodotti della combustione dovrà avvenire a tetto e solo in caso di impossibilità di scarico a tetto, ove consentito, possono essere adottati altri sistemi di scarico quale lo scarico a parete. Nel secondo caso vale quanto già evidenziato in precedenza realtivamente all'applicazione della norma UNI 11071:2013. quando sia vietato da regolamenti locali (edilizio e/o d'igiene) che impongano lo scarico a tetto a prescindere dal tipo di generatore utilizzato o quando si utilizzi un apparecchio non a condensazione e sia comunque possibile realizzare uno scarico a tetto. quando si utilizzi un generatore di calore a condensazione avendo cura di posizionare il relativo terminale di scarico o di tiraggio nel rispetto del punto o della norma UNI :2008 a seconda che l'apparecchio sia dotato o meno di ventilatore o quando sia impossibile realizzare un sistema di scarico a tetto. ATTENZIONE: Si consiglia di realizzare, anche quando possibile a norma di legge, lo scarico a parete solo quando si è certi di non recare disturbo a nessuno! Si fa difatti presente che l'art. 674 del c.p., vieta l'emissione di fumi che possano arrecare danno o molestia al vicinato. SCARICO A PARETE STUFE A PELLET Le stufe a pellet come del resto tutti gli altri apparecchi a combustibile solido, devono scaricare a tetto tramite la realizzazione di un nuovo camino, ove non esistente, così come disposto dal p della norma tecnica UNI La realizzazione di un nuovo camino, implica quindi in questo caso, la richiesta di una D.I.A. (Dichiarazione di Inizio Attività) o permesso di costruire (ex concessione edilizia) da presentarsi all Ufficio Tecnico del Comune ove è situata l abitazione oggetto dell intervento, redatta da un Tecnico (Geometra, Architetto, Ingegnere ecc iscritto all Albo) il quale oltre alla preparazione della documentazione necessaria, deve comunque visionare e verificare lo stato di fatto dell immobile con tutti i risvolti che ciò potrebbe comportare.(costi e tempi) - 4 -

5 Si ricorda che in mancanza di autorizzazione specifica, l installatore si troverebbe nella condizione, per un eventuale segnalazione o controllo da parte delle autorità competenti, (es. Vigli Urbani o Tecnico Comunale) ad aver compiuto un illecito amministrativo ( concorso in abuso edilizio ) e soggetto quindi suo malgrado, alla disciplina del Codice Civile (D.I.A. in sanatoria con sanzione pecuniaria in aree non soggette a vincoli) e nel caso di centri storici o aree soggette a vincoli paesaggistici/ambientali, alla disciplina del Codice Penale (l abuso in questi casi non è sanabile ed è prevista la rimozione o la demolizione dell illecito con condanna penale ) Inoltre, sempre nel caso di installazione di un nuovo camino, in assenza di D.I.A. o permesso di costruire, il Responsabile Tecnico nella Dichiarazione di Conformità prevista dal D.M. 37/08, DICHIARA sotto la propria personale responsabilità, che l impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell arte, secondo quanto previsto dall art. 6 Art. 6 Realizzazione ed installazione degli impianti 1. Le imprese realizzano gli impianti secondo la regola dell arte, in conformità alla normativa vigente e sono responsabili della corretta esecuzione degli stessi. Gli impianti realizzati in conformità alla vigente normativa e alle norme dell UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell Unione Europea o che sono parti contraenti dell accordo sullo spazio economico europeo, si considerano eseguiti secondo la regola dell arte. Dato che proprio l art. 6 del D.M. 37/08 rimanda alle norme dell UNI per la realizzazione alla regola dell arte degli impianti, il paragrafo 5.1 di UNI cita testualmente: art. 5.1 Generalità La verifica di compatibilità dell impianto, delle eventuali limitazioni disposte da regolamenti amministrativi locali, prescrizioni particolari o leggi o atti amministrativi, può essere preliminare o contestuale all attività di progettazione ma deve precedere altra operazione di montaggio o posa in opera. Non ottemperando al disposto normativo del punto 5.1 sopraccitato dove viene espressamente richiesto di conformarsi ai regolamenti locali applicabili, che implicano ove previsto, la richiesta dell autorizzazione necessaria all installazione del nuovo camino esterno, andrebbe a ulteriormente ad aggravare la propria situazione, dichiarando anche il falso in atto pubblico, nella stessa Dichiarazione di Conformità. D altra parte anche chi installa una stufa a pellet con lo scarico direttamente a parete, (circa il 50% delle stufe di questo tipo sono installate così!) si troverebbe ad aver eseguito anche in questo caso un installazione non a norma e, nel momento in cui avesse compilato la Dichiarazione di Conformità, così come previsto dal D.M. 37/08, andrebbe anche in questo caso a dichiarare il falso in atto pubblico, non avendo osservato pienamente le indicazioni previste dal p di UNI che cita testualmente: Lo scarico dei prodotti della combustione deve avvenire a tetto. E vietato lo scarico diretto a parete o verso spazi chiusi anche a cielo aperto. Quindi se fate il camino esterno senza DIA, avete torto, se non lo fate e scaricate a parete, avete torto lo stesso! In tutti i due casi, l installatore rimarrebbe con il classico cerino acceso, sperando che non ci siano i vicini di casa spioni o confidando nella buona sorte

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