COMUNE DI BUSSI SUL TIRINO (PE)
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- Teodora Berti
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1 1 COMUNE DI BUSSI SUL TIRINO (PE) LA POLITICA TORNI NELLE MANI DEI CITTADINI PROGETTO per la creazione e l attuazione degli istituti di partecipazione popolare nel Comune di Bussi 2014
2 2 Sommario RELAZIONE... 3 TAPPE E FASI PROGRAMMATICHE/CRONOLOGICHE... 4 Premessa... 4 ADEGUAMENTO DEGLI STRUMENTI NORMATIVI (STATUTO E REGOLAMENTI)... 5 PIANO OPERATIVO PER L ISTITUZIONE DELL ALBO DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE CONSULTE DI SETTORE... 5 UFFICIO DI FACILITAZIONE PER LA GESTIONE DEL PROGETTO... 6 PIANO OPERATIVO PER L ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI... 6 PIANO OPERATIVO PER LA REALIZZAZIONE DEL BILANCIO PARTECIPATIVO... 7 PREMESSA... 7 PIANO OPERATIVO PER LA CITTADINANZA ATTIVA... 7 PIANO DI COMUNICAZIONE GENERALE... 8 CONFERENZA STAMPA DI LANCIO... 9 COMUNICAZIONE RADIO-TELEVISIVA:... 9 COMUNICAZIONE VIA WEB: COMUNICAZIONE CULTURALE E CONVEGNISTICA:... 10
3 3 RELAZIONE Il Comune di Bussi intende trasformare termini e logiche dei rapporti fra cittadini e politica. A tale finalità è improntata tutta l attività futura degli organi comunali, sia di carattere politico che gestionale. Energie, risorse, attrezzature e strutture organizzative del Comune si orientano alla trasformazione del rapporto fra cittadini e potere, ponendo al centro l effettiva partecipazione di tutti all amministrazione della cosa pubblica. Si tratta, nel nostro Comune, di percorrere una strada già tracciata da altri comuni abruzzesi e di altre regione, ma partendo dalle specificità del nostro territorio, intendendo per esso non più come nel passato un insieme di quote da lottizzare secondo logiche speculative, bensì un insieme di contenitori dove si trovano risorse (umane, materiali, culturali, di intelligenze, di donne e di giovani) da valorizzare per renderli attivi e protagonisti della politica del futuro. La partecipazione popolare che nella nostra Costituzione (art. 3, 2 co) costituisce la linfa vitale della Repubblica pluralista, rappresenta l elemento centrale di una trasformazione radicale della politica per dare speranza ai giovani, per affrontare le problematiche sociali con i cittadini e capovolgere alle radici lo stesso concetto di amministrazione. Essa non deve più svolgersi SUI cittadini, bensì CON essi. Questo progetto, di seguito dettagliato prevede tappe fondamentali fra esse collegate.
4 4 TAPPE E FASI PROGRAMMATICHE/CRONOLOGICHE Premessa A seguito di varie consultazioni popolari che saranno avviate nel prossimo mese di marzo 2014, lo Statuto comunale potrebbe prevedere una serie di nuovi strumenti di partecipazione e di decisione popolare. Alcuni di essi sono già previsti: 1. Consiglio comunale dei ragazzi (art. 5) 2. Forum dei cittadini (art. 33); 3. Assemblee e dibattiti pubblici (art. 33/bis); 4. Petizioni (art. 34) 5. Proposte d iniziativa popolare (art. 35); 6. Referendum (consultivo, propositivo e abrogativo, artt. 35/ter, 35/quater,35/quinquies); 7. Bilancio partecipativo; 8. Interrogazioni popolari (art. 38) Tali strumenti possono essere attivati solo attraverso l approvazione di un regolamento attuativo per la partecipazione popolare del Comune. I primi adempimenti di carattere istituzionale, pertanto sono i seguenti: Conferimento di un incarico di sussidiarietà orizzontale e volontariato, previa evidenza pubblica, per l apertura di una fase di forum, dibattiti pubblici ed assemblee della durata di due mesi, per raccogliere le proposte dei cittadini mirati anche all adeguamento normativo del Comune (modifiche statutarie e approvazione del regolamenti per la partecipazione popolare e la cittadinanza attiva); Nomina di una Commissione di esperti che gestisca tutto l iter di attuazione dei procedimenti di trasformazione del rapporto fra cittadini e amministrazione comunale. Questa potrebbe coincidere, in secondo tempo, con una Commissione di Garanzia eventualmente da disciplinare ex novo dallo Statuto comunale; A conclusione del ciclo di assemblee forum e dibattiti pubblici, redazione di una bozza di modifica dello Statuto; una bozza di regolamento attuativo per la
5 5 partecipazione popolare; una bozza di regolamento per la cittadinanza attiva da parte della Commissione di esperti Approvazione delle modifiche allo Statuto; una volta entrate in vigore dette modifiche, approvazione del regolamento per la partecipazione popolare e del regolamento per la cittadinanza attiva del Comune di Bussi. Il percorso degli adeguamenti normativi del Comune che comprende le tre fasi appena esposti, non inficia l avvio di un altro percorso parallelo: quello del bilancio partecipativo. A partire da Marzo 2014, infatti, anche se la modifica degli strumenti normativi sono ancora in itinere, a statuto invariato è possibile l attivazione delle consultazioni ex articolo 33 dello Statuto vigente, approvando un regolamento minimale e provvisorio come previsto dalla stessa norma. Tali consultazioni porteranno ad acquisire materiale partecipativo (verbali di assemblee e consultazioni) da parte del soggetto incaricato di cui alla precedente lettera a), utilizzabile successivamente all entrata in vigore delle modifiche statutarie e dei regolamenti attuativi per la redazione del bilancio partecipativo. ADEGUAMENTO DEGLI STRUMENTI NORMATIVI (STATUTO E REGOLAMENTI) Gli strumenti normativi comunali devono essere adeguati alle innovazioni che il presente progetto contiene. L adeguamento in parola, proprio nello spirito del rinnovamento della politica, deve essere compiuto dopo un ampia consultazione dei cittadini e delle associazioni mediante l articolazione di più forum cittadini. Successivamente, una Commissione di esperti lontani dai partiti tradizionali (no alle nomine da parte dei partiti politici rappresentati o meno in Consiglio comunale) e dotati di provata competenza ed esperienza, dall esame dei verbali e atti delle consultazioni popolari proporrà all Amministrazione comunale una serie di adeguamenti e innovazioni dello Statuto comunale, e il testo di due regolamenti: quello per la partecipazione popolare e quello per la cittadinanza attiva. Il Consiglio comunale procederà successivamente alle relative deliberazioni. PIANO OPERATIVO PER L ISTITUZIONE DELL ALBO DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE CONSULTE DI SETTORE Sarà proposto al ciclo di assemblee l Albo delle Associazioni operanti nel Comune, quale strumento per la loro valorizzazione e per promuovere con esse idonee forme di collaborazione, quale necessario passaggio per sostanziare il principio di sussudiarietà orizzontale. L Albo potrebbe essere suddiviso in due sezioni: nella la prima (sez. A) andrebbero comprese le associazioni aventi finalità sociali e del lavoro; nella seconda (sez. B), quelle aventi finalità sportive, culturali e di qualità della vita. In un secondo momento, una volta
6 6 istituito l Albo il Consiglio comunale potrebbe istituire varie Consulte di Settore, di cui le Associazioni iscritte sarebbero chiamate a fare parte. La collaborazione fra il Comune e le libere forme associative sopra descritte, si sostanzierà attraverso forme relazionali che prevedono, fra l altro, la messa a disposizione di strutture e mezzi per l organizzazione di attività associative secondo vari criteri e modalità. Da tale collaborazione le Associazioni potranno ricavare vantaggi economici anche sotto forma di godimento di beni comunali; convenzioni relative ad iniziative che il Comune potrebbe realizzare in collaborazione con essi; concessione a titolo gratuito e/o oneroso (pur se di vantaggio) di edifici, impianti, strutture, attrezzature, automezzi, personale del Comune, locali e beni mobili di proprietà del Comune per conferenze, convegni, manifestazioni anche patrocinate o promosse in collaborazione con il Comune. Ai fini della svolta democratica e partecipativa che da quanto sopra di intende effettuare nel nostro Comune, tutte le libere forme associative e di volontariato, le fondazioni, i comitati anche a livello territoriale e altre istituzioni private presenti nel Comune o in esso operanti, saranno invitate a presentare domanda di iscrizione all Albo. UFFICIO DI FACILITAZIONE PER LA GESTIONE DEL PROGETTO Si costituisce l Ufficio di facilitazione formato da soggetti esperti e addestrati dall Associazione DEMOS, con il compito di fornire l informazione capillare secondo una programmazione di presenze dirette nei quartieri con gazebo e eventuali riunioni e/o assemblee informative di caseggiato. L obiettivo è quello di diffondere l informazione dettagliata su tutte le fasi del progetto e la realizzazione dei programmi operativi. L Ufficio di facilitazione entra in funzione contemporaneamente all avvio del progetto, fin dalle prime fasi della pubblicizzazione istituzionale. Informa e orienta tecnicamente i cittadini prima e durante lo svolgimento delle operazioni di realizzazione di tutti i piani operativi. Resta a disposizione dei cittadini ogni qualvolta essi lo richiedano. PIANO OPERATIVO PER L ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Il Consiglio comunale dei ragazzi è previsto nell articolo 5 dello Statuto comunale, ma nella parte dei principi generali, quasi come una mera dichiarazione di intenti. Si tratta, invece, di un importantissimo strumento di partecipazione popolare che pone la massima attenzione nell attività amministrativa locale, agli aspetti relativi alla delicata sfera dell'età evolutiva. Le finalità sono volte alla sensibilizzazione dei ragazzi e al loro fattivo coinvolgimento nelle politiche di programmazione comunali nei settori de tempo libero, giochi, sport, pubblica istruzione, cultura e spettacolo, politica ambientale, assistenza ai giovani ed agli anziani, rapporti con l'unicef. Attraverso questa esperienza, in altre parole, si punta al cambiamento del senso comune che avvolge la politica, vista unicamente come appannaggio dei partiti politici, oggi, ricettacolo di ogni sorta di malaffare. L idea
7 7 che la politica debba tornare nelle mani dei cittadini deve farsi strada nelle coscienze dei più giovani con le modalità della partecipazione popolare. Potrebbero essere previsti organi di partecipazione dei ragazzi come ad es. il Sindaco, il Consiglio Comunale dei Ragazzi, la Giunta Comunale dei Ragazzi. Tali organi svolgeranno attività propositive e di impulso nei confronti del Comune. Il Regolamento per la partecipazione popolare dettaglierà strumenti, criteri e modi di coinvolgimento delle scuole e dei piccoli cittadini. PIANO OPERATIVO PER LA REALIZZAZIONE DEL BILANCIO PARTECIPATIVO PREMESSA Il regolamento per la partecipazione popolare conterrà una disciplina di dettaglio per lo svolgimento delle attività annuali per la realizzazione dei bilanci di previsione secondo modalità di partecipazione popolare. La logica da cui muove questo progetto è quella del ruolo attivo e di controllo da parte dei cittadini di tutte le tappe del percorso annuale di formazione del bilancio comunale. In altri termini, gli strumenti di bilancio, prima fra tutti la relazione previsionale e programmatica, poi il piano triennale delle opere pubbliche e il Piano Esecutivo di Gestione, sono sottoposti a un percorso che inverte parzialmente l onere della stesura degli strumenti stessi. Il Regolamento per la partecipazione popolare conterrà uno specifico capo in cui saranno disciplinate le fasi (possibilmente tre) in cui si articolerà l intervento dei cittadini in vari momenti dell anno. La prima fase (marzo-giugno) sarà caratterizzata dall intervento dei cittadini in una serie di assemblee aperte; la seconda (luglio/agosto), sarà caratterizzata dal funzionamento di tavoli di lavoro più specialistici; la terza (settembre/dicembre), costituirà il momento operativo di stesura congiunta del bilancio, fra i rappresentanti eletti nelle assemblee popolari e i tecnici del Comune. PIANO OPERATIVO PER LA CITTADINANZA ATTIVA Un progetto di cittadinanza attiva come sulla scìa di altre esperienze che si stanno attuando in altri comuni d Italia come Bologna, muove dall esigenza di una gestione dei beni comuni che veda attivi tutti i cittadini della collettività locale. La cittadinanza attiva consiste nel prendersi cura dei beni comuni. La collaborazione fra cittadini e amministrazione comunale, in tutto ciò che appartiene alla collettività, darà vita ad un rapporto (incluse le associazioni) che darà risalto al ruolo attivo dei cittadini ed i comitati di quartiere potrebbero svolgere un ruolo di coordinamento e di organizzazione. L art. 118 della Costituzione, per la prima volta, pone il principio della sussidiarietà, e se questo principio è inteso in senso orizzontale esso stabilisce un nuovo rapporto fra Comune e cittadinanza. In altri termini, i cittadini, singoli o associati, coordinati dai comitati di quartiere o in altra forma, si prendono direttamente cura dei beni comuni della
8 8 collettività locale (beni culturali, parchi, vie, campi sportivi, piazze ecc..) con l appoggio logistico, operativo, materiale e finanziario del Comune. La cittadinanza attiva assume così i caratteri del ruolo attivo dei cittadini che stabiliscono con l Amministrazione comunale una collaborazione mirata al tenersi cura dei beni di tutti. Un regolamento comunale disciplinerà in via di dettaglio condizioni, forme e organizazione della collaborazione di cittadinanza attiva. PIANO DI COMUNICAZIONE GENERALE Per tutti i piani operativi saranno approntati piani di comunicazione, ma sarà aperta in via prioritaria una massiccia campagna d informazione volta a suscitare dapprima la curiosità dei cittadini, poi il loro interesse e infine il loro attivismo. La realtà cittadina, infatti, esce da un modo di intendere la politica che li ha visti soggetti passivi e remissivi, facendo loro maturare una profonda sfiducia. L idea che questa possa tornare nelle loro mani non è facile da diffondere nelle coscienze comuni. In particolare: Manifesti (6x3) per l informazione generale Per l informazione generale che punti a creare una diffusa curiosità, sono utilizzabili gigantografie di dimensione 6x3 contenenti informazioni complessive sulla validità della scelta del Comune a favore della democrazia partecipativa come metodo politico nuovo e come canale di rafforzamento dei legami fra politica e società. Contiene immagini significative e brevi frasi capaci di riassumere con immediatezza la scelta democratica e partecipativa del Comune. Sono distribuiti per la città in almeno tre punti particolarmente frequentati e hanno una durata di esposizione piuttosto costante: l affissione verrà ripetuta ogni tre mesi, restando esposti per almeno un mese ogni volta. Devono essere esposti altresì. Manifesti 200x140 e brochures Hanno la stessa finalità dei precedenti. Quattro di queste gigantografie sono poste negli ingressi a della città. I contenuti saranno gli stessi delle altre gigantografie, ma queste contengono un saluto a chi entra, che potrebbe essere il seguente: BENVENUTI NELLA CITTA DELLA PARTECIPAZIONE PO- POLARE ecc e devono avere una esposizione costante, rinnovabile a seconda del grado di deterioramento del materiale cartaceo. Le brochures hanno una funzione informativa capillare. Contengono tutte le informazioni concernenti gli strumenti di partecipazione attivabili nel Comune di Bussi, secondo un linguaggio accessibile, breve e accompagnato da immagini significative. Lo studio grafico della brochure, deve catturare l attenzione dei cittadini e suscitare la curiosità necessaria per farsi osservare in ogni particolare. Il linguaggio non deve essere né
9 9 trionfalistico, né propagandistico, ma sobrio e convincente. Deve contenere recapiti e indicazioni per favorire il contatto. Trattandosi di uno strumento che offre informazioni sull intero sistema della partecipazione popolare di cui allo Statuto e al Regolamento comunali, deve essere nella disponibilità di ogni famiglia per essere consultato ad ogni esigenza. Ne discende che deve essere inviato a tutte le famiglie anche in più riprese. Ad esempio in occasione di iniziative dei forum, delle associazioni ecc.. La sua distribuzione deve essere assicurata anche nei bar, nei locali pubblici, nelle sedi comunali, nelle scuole, e in ogni altro luogo di aggregazione dei cittadini e dei giovani. Per ognuo dei piani operativi di realizzazione del progetto, saranno stampati: Manifesti 70 x 100 l affissione dei manifesti in determinati periodi ha lo scopo di diffondere l informazione alle associazioni e ai cittadini. Manifesti 70 x 100 e Flyers per l istituzione del Consiglio comunale dei ragazzi l affissione dei manifesti in determinati periodi, come meglio specificato di seguito, ha lo scopo di diffondere l informazione alla cittadinanza. Lo studio grafico del manifesto e dei flayer, deve catturare l attenzione dei cittadini, dei giovani, dei ragazzi e delle famiglie per suscitare la necessaria curiosità. Saranno distribuiti presso tutte le scuole e saranno chiesti incontri informativi con le scolaresche. CONFERENZA STAMPA DI LANCIO Il Comune convoca una Conferenza stampa di lancio e di pubblicizzazione per l avvio delle iniziative di realizzazione degli strumenti della partecipazione popolare. È un avvenimento importante e richiede il coinvolgimento del maggior numero possibile di cittadini. L iniziativa informativa è accompagnata da un evento festoso (un concerto, una rappresentazione teatrale o altro, che catturi la curiosità dei cittadini e li induca a partecipare) durante il quale possono essere distribuiti i materiali informativi. COMUNICAZIONE RADIO-TELEVISIVA: Radio e TV locali - Attraverso questo piano di comunicazione, che per il Comune ha una valenza istituzionale, bisogna puntare all obiettivo dell utilizzo della rete televisiva locale e regionale (pubblica o privata). Sarebbe illusorio pensare che le reti possano svolgere autonomamente un positivo e soddisfacente ruolo informativo. Bisogna invece stabilire con esse uno o più programmi che prevedano calendari di interventi possibilmente gratis, ma, laddove si pensi che gli interventi (interviste, programmi e servizi) possano essere discrezionali, anche a pagamento. Tali programmi, potrebbero prevedere interventi in trasmissione, interviste e spazi autogestiti da effettuare a cadenza mensile nella fase di avvio del progetto, a cadenze trimestrali per tutto l arco dell anno.
10 10 COMUNICAZIONE VIA WEB: Sito web del Comune Il Comune riserva una o più pagine al progetto, facilmente individuabili dalla home page istituzionale, aggiornate ogni giorno. Prevede in esse spazi di intervento diretto dei cittadini (forum e gruppi di discussione) che dovranno essere seguiti da facilitatori e tecnici. Tutte le iniziative partecipative devono essere scrupolosamente pubblicizzate sul web. COMUNICAZIONE CULTURALE E CONVEGNISTICA: Collaborazione con enti, associazioni e Università Il Comune stipula con altri enti, con Associazioni culturali e del volontariato che abbiano attinenza ai temi della democrazia e della partecipazione, nonché con l Università di Teramo, intese e convenzioni volte all approfondimento delle tematiche della democrazia partecipativa anche con convegni, seminari, studi e pubblicazioni che possano far emergere il profilo culturale (giuridico, sociologico ed etico) del progetto partecipativo.
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