Aggiornamento N 7 Fukushima:Impatto radiologico e ambientale

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1 Aggiornamento N 7 Fukushima:Impatto radiologico e ambientale Aggiornamento al 13/09/2011 La dispersione nell ambiente Situazione entro la recinzione degli impianti I quattro processi esplosivi che si sono verificati dal 12 al 16 di marzo hanno comportato quattro rilasci impulsivi in aria contenenti quasi esclusivamente iodio e cesi radioattivi. Questi si sono depositati anche entro la recinzione del sito comportando all inizio livelli di esposizione anche superiori alla decina di millisievert/ora. A distanza di quasi sei mesi i valori di esposizione in aria si sono attenuati di circa un fattore 10. I ratei di dose risultano di qualche decina di microsievert/ora e solamente in due punti di monitoraggio nella recinzione nord del sito i valori sono di circa 100 μsv/h. Fig. 1 - Punti di monitoraggio entro la recinzione del sito degli impianti di Fukushima Daiichi

2 Fig 2 Andamento del rateo di dose nei punti fissi di monitoraggio alla recinzione del sito. Modesti rilasci dagli impianti disastrati, che tutt ora si verificano, comportano entro il sito un livello di concentrazione di radionuclidi volatili e corpuscolati in aria, che misurati nel punto di monitoraggio all ingresso ovest del sito, forniscono valori variabili tra 10-5 Bq/cm 3 e 10-6 Bq/cm 3. I valori misurati dal 12 giugno al 12 luglio sono riportati nella figura seguente unitamente con il rateo di dose misurato nello stesso punto di campionamento. Tali valori indicano un sia pur lieve abbattimento degli analoghi dati riscontrati nel mese precedente e una sostanziale riduzione rispetto a quelli di marzo e aprile.

3 Fig. 3 Andamento della concentrazione di attività in aria all ingresso ovest del sito degli impianti. La contaminazione al suolo presente sul sito è stata ormai fissata su tutta l area per impedire il risollevamento del materiale corpuscolato, onde consentire ai lavoratori della TEPCO di operare a più bassi livelli di esposizione. Si è reso infatti necessario ripulire il sito dai detriti dispersi dalle esplosioni di idrogeno, dal terremoto e dallo tsunami al fine di introdurre nel sito macchinari, strumentazione e componenti necessari per il definitivo arresto a freddo degli impianti. Lo sgombero, praticamente conclusosi nell ultimo mese con mezzi remotizzati, ha portato al riempimento di circa 700 containers di materiale contaminato proveniente dai solai e dalle coperture degli edifici delle Unità 1-3-4, dall'abbattimento di alberi e da altri impedimenti alla agibilità delle zone di accesso e transito dei mezzi. Merita segnalare che nel mese di agosto sono stati individuati due hot-spot, uno alla base del camino che serve le unità 1 e 2, dove è stato riscontrato un rateo di 10 Sv/ora, ed uno nei pressi del locale dove sono installati i sistemi di emergenza per il trattamento dei gas al secondo piano dell edificio turbine dell Unità 1, dove è stato misurato un rateo di 5 Sv/ora. Si tratta di valori riscontrati all esterno degli edifici dovuti a deposito di notevole quantità di materiale corpuscolato, che richiederanno particolari precauzioni e l impiego di robot.

4 Fig. 4 Hot spot alla base del camino di scarico delle unita 1 e 2 e vicino al locale del sistema di emergenza per il trattamento dei gas dell unità 1. Sul sito degli impianti è anche accumulata una notevole quantità di acqua contaminata che è servita per la refrigerazione dei reattori. Il trattamento di queste circa tonnellate di acqua viene ralizzato mediate l impianto di filtraggio denominato SARRY ("Simplified Active Water Retrieve and Recovery System") messo a punto dalla società Toshiba e dall americana Shaw, impianto che si affianca al Kurion americano e a quello dell AREVA francese, e che insieme consentono il ricircolo dell acqua nei reattori per la refrigerazione fino all arresto a freddo. La quantità di acqua trattata è stata, a fine agosto, di circa tonnellate e il fattore di decontaminazione oggi raggiunto dai sistemi di trattamento è di Fig. 5 serbatoi di contenimento dell acqua contaminata Situazione al di fuori della recinzione degli impianti Il rilascio in aria e la contaminazione al suolo I primi rilasci in atmosfera sono stati la conseguenza delle operazioni di depressurizzazione (venting) del vessel dei reattori già il giorno 12 marzo, questi si sono ripetuti in modo più consistente a seguito delle esplosioni di idrogeno. Questi episodi di rilascio impulsivo da allora non si sono verificati più,

5 anche in grazia dell immissione di azoto all interno dei reattori per inertizzare l atmosfera. Vi è però un altra fonte di rilascio nell ambiente dovuta essenzialmente al fatto che l acqua di raffreddamento dei reattori in parte evapora e una frazione del vapore fuoriesce dai contenitori danneggiati. A fine agosto, come riferito nel Rapporto aggiuntivo del Governo Giapponese all IAEA, la TEPCO, tramite modelli, ha stimato, che ai primi di agosto, per i due isotopi del cesio, il rateo di rilascio era di 2 x10 8 Bq/h. La stessa TEPCO ha calcolato che, con un anno di tali ratei di rilascio, una persona che si trovasse ai bordi della recinzione dell impianto, riceverebbe una dose annua di 0,4 msv. Fig. 6 - Attività rilasciata in aria nelle varie fasi incidentali. Il MEXT (Ministry of Education, Culture, Sports, Science and Technology of Japan) assieme al DoE ha già iniziato in agosto, nella provincia di Fukushima ed in altre tre province un nuovo rilevamento aereo della contaminazione al suolo, onde aggiornare i dati di esposizione. Il programma prevede il rilevamento su 22 province, compresa Tokyo, entro ottobre prossimo, in modo da disporre di dati prima della caduta delle prime nevi. Lo scopo è chiaramente anche quello di decidere in merito alla revisione della disposizione di evacuazione nelle zone a ridotti livelli di contaminazione, nelle quali è possibile quindi il rientro della popolazione. Le misure effettuate, messe a raffronto con quelle ottenute nella mappatura precedente, indicano chiaramente la regressione dei livelli di contaminazione da cesio.

6 Fig. 7 Ratei di dose rilevati in punti fissi nelle aree a maggiore contaminazione. Il MEXT ha poi effettuato, tra luglio e agosto, misure di livelli di radioattività in 2696 località all interno della zona di esclusione di 20 Km e in quella adiacente di evacuazione. I livelli massimi sono stati misurati a Okuma Town nella prefettura di Fukushima a circa 1 km dal perimetro dell impianto: 139 μsv/ora, che outdoor comporterebbero una dose >1,2 Sv/anno. Aree con ratei di dose superiori a 19 μsv/ora (160 msv/anno) si estendono fino a 32 km dall impianto. Lungo le coste, a 3 km a nord dell impianto, il rateo è risultato inferiore a 1 μsv/ora. In aggiunta il MEXT ha raccolto campioni di suolo fino a 100 km dal sito degli impianti e ha misurato i ratei di dose in aria e quindi la quantità di materiale radioattivo depositato a suolo. Si ripropone di redigere una mappa che servirà al governo per stabilire i piani di recupero delle aree contaminate e gli interventi per indirizzare meglio i criteri di allontanamento o ritorno della popolazione. Le misure effettuate messe a raffronto con quelle ottenute nella mappatura precedente indicano chiaramente la regressione dei livelli di contaminazione da cesio alla distanza di circa un mese (Fig. 8).

7 Fig. 8 raffronto tra i ratei di esposizione al suolo tra il primo (29 aprile) e il terzo (26 maggio) monitoraggio effettuati da MEXT e DoE In contemporanea il Ministero dell Agricoltura delle foreste e della pesca (MAFF) ha raccolto campioni di suolo in 360 punti nella prefettura di Fukushima e in circa 220 punti nelle prefetture circostanti (Miyagi, Tochigi, Gunma, Ibaraki e Chiba) per raccogliere informazioni sullo stato della contaminazione e per l attuazione di eventuali azioni di rimedio. A tal fine con gli altri organismi dello stato e con quelli scientifici ha costituito un gruppo di esperti per promuovere la verifica dell efficacia di metodi e mezzi fisici, chimici e biologici di decontaminazione dal materiale radioattivo. Il Ministro dell ambiente ha dato priorità assoluta al programma di decontaminazione del territorio ed ha stimolato il gruppo di esperti a formulare possibili soluzioni, che tradotte nel progetto di un modello di decontaminazione, verranno trasmesse ai vari sindaci e prefetti, per procedere agli interventi più appropriati, tenendo in particolare considerazione le aree scolastiche e quelle di interesse sociale. Nella figura che segue, tratta da: Additional Report of the Japanese Government to the IAEA dei primi di settembre, sono riportati i punti di campionamento e i valori di deposizione al suolo riscontrati nella mappatura, chilometro quadrato per chilometro quadrato, effettuata dal MEXT.

8 Fig. 9 - Punti di campionamento e i valori di deposizione al suolo (Bq/m 2 ) riscontrati nella campagna del MEXT effettuata in agosto

9 Il rilascio in acqua Dopo i rilasci accidentali di fine marzo-inizio aprile non si sono ripetuti episodi comportanti grossi sversamenti di acqua contaminata in mare. Fig. 10 Via di sversamento in mare dell acqua fortemente contaminata. La concentrazione di radioattività nelle acque circostanti l impianto, fino alla distanza oggetto di misurazioni da parte della TEPCO e del NEXT, è andata continuamente riducendosi ed oggi anche nei punti di scarico è giunta a valori prossimi a quelli imposti dalla legge che prevede 90 Bq/L per il Cs 137 e 60 Bq/L per il Cs 134 (lo iodio ormai non viene più rilevato). Fig. 11 Livelli di concentrazione nell acqua di superficie in corrispondenza della griglia di scarico dell unità 2

10 In sul finire di aprile è stato varato l Enforced Plan on Environmental Monitoring (EPoEM) al quale partecipano varie istituzioni giapponesi in particolare oltre alla TEPCO il MEXT (Ministry of Education, Culture, Sports, Science & Technology) ed anche il DOE americano, per intensificare le misure ambientali sia del suolo, che dell aria, che delle acque, che delle matrici ambientali nella zona di 20 km dagli impianti. In particolare da quella data sono aumentati i punti di campionamento e misura della contaminazione dell acqua marina (Fig. 10) che si spingono fino a 30 Km dalla riva. Figura 12 punti di campionamento marino e misura del programma EPoEM A metà giugno i valori che venivano riscontrati erano praticamente nulli come si può vedere dalla fig. 13, nella quale ND indica che la concentrazione di radioattività è inferiore ai limiti di rivelabilità della strumentazione, limiti che sono di circa 6 Bq/L per lo iodio 131, 14 Bq/L per il Cs 134 e 15 Bq/L per il Cs 137.

11 Fig Valori di concentrazione in acqua a distanze fino a 30 km dalla riva. La raccolta dei campioni negli stessi punti di prelievo effettuati l 8 settembre non mostra la presenza di valori di radioattività rilevabili. Fig Valori di concentrazione in acqua rilevati in settembre.

12 Non è la stessa cosa invece per quanto riguarda le misure che vengono effettuate sul fondo marino, dove i radionuclidi si sono depositati. I valori riscontrati sono riportati nella figura 15. Fig Contaminazione nei sedimenti marini di Cs 137 (14 luglio - 10 agosto) A seguito dei rilasci in mare di marzo-aprile il MEXT ha cercato di modellare l andamento della dispersione in mare per lo iodio radioattivo. Le condizioni idrologiche e le correnti marine comporterebbero la diffusione secondo un pennacchio abbastanza stretto per alcuni chilimetri entro l oceano, come mostrato nella figura seguente (Fig. 16). Fig. 16 rappresentazione modellistica della diffusione di iodio in mare.

13 Oggi lo iodio non è praticamente più presente, mentre, come indicato dalla figura precedente, è presente il Cesio che per la maggior parte è depositato sui fondali dell oceano, in una zona abbastanza vicino alla riva e che comporta una limitazione nelle attività ittiche. La contaminazione delle matrici ambientali Il passaggio dei radioelementi nella catena alimentare ha comportato la messa al bando di alcune matrici di interesse alimentare come latte e pesce. In precedenza le verdura a foglia larga (alcuni vegetali coltivati nell area di Tokio hanno mostrato un livello di radioattività di 890 Bq/kg), con alcuni vegetali e specie di funghi sono stati oggetto di analoga disposizione. Analoga sorte è toccata alle piante di tè in alcune zone a più alta contaminazione. Nelle prefetture di Chiba e Saitama, vicine a Tokyo, le foglie di tè sono risultate contaminate fino a livelli di 2720 Bq/kg, oltre 5 volte i limiti consentiti. Tè contaminato è stato rilevato anche in quello commercializzato al di fuori del Giappone (es. Francia). Al contrario della generale riduzione della contaminazione degli alimenti che si va riscontrando giorno dopo giorno, in accordo con le previsioni sulla sequenza e tempi di trasferimento dei radionuclidi nella catena alimentare, negli ultimi mesi (luglio-agosto) è stata riscontrato un aumento di radioattività nelle carni vaccine. Il riso, la cui raccolta è avvenuta nel periodo di agosto non ha, contrariamente alle aspettative, mostrato segni di contaminazione, di contro ai livelli riscontrati invece sulla paglia di riso, che è stata messa al bando come foraggio per il bestiame. E stato rilevato infatti, come da aspettative circa la dinamica del trasferimento tra le matrici alimentari (fig. 17), che la carne bovina proveniente dalle zone a contaminazione più elevate aveva livelli di contaminazione superiore ai limiti. Pertanto dal mese di luglio la carne vaccina proveniente da alcune zone è stata messa al bando e lo è tuttora per quella proveniente dalle prefetture di Tochigi, Miyagi e Ivata, dove vengono eseguite ispezioni da parte degli organi di vigilanza. Il fieno e la paglia di riso, che sono risultate la causa della contaminazione, sono state messe al bando, e il governo ha stabilito di acquistare tutta la carne che risulta contaminata e avrebbe deciso di acquistare 3500 capi di bestiame con sospetta contaminazione da Cs137. Sono stati sottoposti a controllo fino ad oggi oltre prodotti alimentari. In marzo ed aprile molti vegetali, latte frutta e pesce sono risultati contaminati a livelli superiori ai limiti, ma recentemente, salvo qualche eccezione come una specie di funghi raccolti nella prefettura di Fukushima, che contenevano fino a circa Bq/kg, i livelli di contaminazione, qualora presenti non risultano superiori ai limiti previsti dal codex alimentarius. Il latte è stato bandito già qualche giorno dopo l 11 marzo, ed è stato già da tempo riammesso al commercio anche nelle zone della provincia di Fokushima, che, come detto, è quella a contaminazione più elevata.

14 Fig. 17 andamento del trasferimento quantitative e temporale del cesio nelle matrici alimentari L Autorità ha proibito l attività di pesca entro decine di chilometri dal sito di Fukushima. I livelli di contaminazione riscontrati nel pescato vanno comunque rapidamente decrescendo, in parte per la diluizione dei radionuclidi ed in parte per il decadimento ecologico. Il 14 aprile sono stati rilevati livelli di contaminazione di 12,5 kbq/kg di iodio e di 12 kbq/kg di cesio nel pesce. (livelli ammissibili 500 Bq/kg e 2000 Bq/kg rispettivamente). Il tipo di pescato che sembra raggiungere le più alte concentrazioni di cesio è il cicerello (sand lance), in un campione del quale nel mese di maggio sono stati rilevati valori più bassi, ma fino a 3200 Bq/kg. Tra il 10 e il 16 agosto, il MEXT ha reso noti i dati relativi a 1526 campioni alimentari, frutta (fragole, ciliegie e uva), foglie di tè, funghi, carne di maiale, carne di mucca, prodotti del latte (latte, latte non pastorizzato, yogurt), uova e pesce raccolti in differenti intervalli temporali tra il 13 giugno e il 16 agosto in 25 prefetture (Akita, Aomori, Gifu, Hiroshima, Iwate, Kochi, Shimane, Shizuoka, Toyama, Hokkaido, Hyogo, Yamanashi, Tokigi, Tokyo, Fukushima, Gunma, Ibaraki, Kanagawa,, Yamagata, Chiba, Nagano, Niigata, Miyagi, Kyoto, Niigata, Saitama). Le misure hanno mostrato per 1516 campioni livelli di I-131, Cs-137 e Cs-134 non rilevabili o inferiori ai limiti stabiliti dalle autorità giapponesi; i restanti 10 campioni (1 di pesce in Fukushima, 4 di carne in Miyagi e Tokigi e Fukushima, 2 di funghi in Fukushima e 3 di pesce in Fukushima e Miyagi) hanno mostrato valori di concentrazione di Cs 134/137 superiori ai livelli di riferimento. Dal 2 agosto, è in vigore la restrizione alla distribuzione di carne proveniente dalle prefetture di Iwate, Miyagi e Tochigi. In base ai dati del 7 agosto i valori di concentrazione di I-131 e di Cs-134/137 nell acqua potabile

15 sono risultati per tutte le prefetture al di sotto dei limiti di rilevabilità della strumentazione (limiti per il consumo sono pari a 300 e 200 Bq/L per lo iodio ed i cesi rispettivamente). Gli aspetti sanitari Popolazione Le disposizione di evacuazione entro l area di 20 km è stata data dal governo giapponese fin dal giorno 12 marzo e formalmente, dal 21 aprile, l area di 20 km dell incidente è stata designata come zona di esclusione con divieto di accesso e di residenza ad eccezione naturalmente delle persone esplicitamente autorizzate dai sindaci delle città. Il giorno successivo sono state definite altre due aree quella di evacuazione programmata entro il periodo di un mese e quella di preparazione all evacuazione in caso di emergenza. Si ricorderà che nella fascia tra 20 e 30 km dal centro nucleare era stata consigliata l evacuazione ai minori di 40 anni; detta area dopo il 22 aprile diventa di preparazione all evacuazione nel caso di successive situazioni critiche con rilasci dagli impianti: cosa che non si è verificata e che probabilmente, essendo ormai gli impianti in avanzata fase di arresto a freddo, non dovrebbe più verificarsi. L area invece di evacuazione deliberata o programmata è un area che comprende una zona entro i 30 km e un altra al di fuori dei 30 km, e cioè quella nella quale più alta è stata la deposizione al suolo a seguito della direzione dei venti e delle precipitazioni atmosferiche. La programmazione deriva dal fatto che la permanenza in questa zona potrebbe comportare alla popolazione una dose proiettata nel primo anno di oltre i 20 msv (valore indicato dalla ICRP). Vi sono poi delle zone nelle quali vi sono depositi a spot di radioattività che hanno fatto stimare per i residenti il possibile superamento dei 20 msv nel primo anno e che perciò sono state nel giugno definite come aree specific spots recommended for evacuation (SSRE) nelle quali sono state programmate azioni di assistenza anche al fine di promuovere l evacuazione delle popolazioni ivi residenti. A fine agosto sono state individuate 227 limitate aree (con contaminazione a spot) comportanti esposizione a 245 famiglie. Nella figura 18 è riportata la zonizzazione delle aree ora ricordate. Fig. 18 suddivisione in zone del territorio in base ai livelli di contaminazione

16 Meglio il significato delle zone indicate può esser rilevata dalla seguente piantina (Fig. 19) tratta dal recente rapporto del Governo giapponese all IAEA Additional Report of the Japanese Government to the IAEA che integra quello già prodotto dal governo giapponese ai primi di giugno. Fig. 19 Suddivisione in zone del territorio contaminato in relazione all intervento di evacuazione Al fine dell attuazione dell evacuazione vengono effettuate valutazioni di dose proiettata (anche l agenzia per la sicurezza francese ha fatto la sua valutazione), ma il governo giapponese nel decidere l evacuazione nelle zone interessate, si basa sulla dose integrata, cioè la dose ad oggi accumulata dalla popolazione residente. La seguente piantina (Fig. 20) unitamente ai dati di dose

17 integrata (tab. 1) indicano alcune posizioni di monitoraggio e mostrano come in alcuni punti la dose di 20 msv sia già stata superata. Fig. 20 Alcuni dei punti di monitoraggio fisso per la valutazione della dose integrata. Punti di rilevamento Dose integrata (msv) 41 3, , , , , ,06 Tab 1 - Dose integrata rilevata dai monitori disposti in punti fissi al 12 settembre 2011 La prefettura di Fukushima conta di seguire una survey sui circa 2 milioni di abitanti. Il disegno di questa indagine, con particolare attenzione agli evacuati, verrà condotta tramite inchiesta, e

18 tenderà a rilevare gli aspetti comportamentali. Inoltre, per i soggetti di età eguale o inferiore ai 18 anni, verranno eseguiti esami ecotiroidei. Già valutazioni di contaminazione interna tramite whole body counter sono state eseguite su 122 residenti delle aree maggiormente contaminate e nei quali quindi la contaminazione interna avrebbe potuto essere relativamente elevata. È stato già valutato così che l esposizione totale dovuta ai cesi comporterà una dose efficace impegnata inferiore a 1 msv. Le valutazioni delle dosi integrate estese alle zone SSRE e di preparazione all evacuazione sono indicate nella piantina seguente (fig. 21). Fig. 21 Valori stimati della dose integrata ad 1 anno dall incidente nelle zone SSRE e di preparazione all evacuazione. Già un primo comune, quello di Kawauchi, situato entro la zona dei 20 km, il 90% della popolazione del quale è evacuata, ha pianificato gli interventi di ripristino del territorio e chiesto di consentire il rientro della popolazione entro marzo prossimo.

19 Fig. 22 localizzazione della cittadina di Kawauchi di circa 2800 abitanti Come indicazione di una migliore valutazione della reale situazione entro la zona di evacuazione, si può considerare la recente diramazione, da parte del Direttore generale della Nuclear Emergency Response Headquarters, della decisione di consentire l accesso per tempi limitati nella zona di esclusione di 3 km, condizionandolo a particolari restrizioni. Già dai primi di giugno, i valori di esposizione riscontati nelle varie prefetture risultavano misurabili in frazioni di microsievert (minori di 0,09 μsv/h), ad eccezione della prefettura maggiormente interessata, quella di Fukushima, dove si registravano valori di picco di circa 1,6 μsv/h. Tali valori seguitano ad essere inferiori a 0,09 msv/h e si può rilevare come il picco della prefettura di Fukushima si vada progressivamente attenuando (fig. 23). Fig Valori di rateo di dose rilevati nelle varie prefetture.

20 Merita infine segnalare che nella stessa città di Fukushima si è tenuto recentemente un congresso internazionale organizzato dalla fondazione nipponica e dalla ICRP cui hanno partecipato circa 40 esperti di 14 nazioni diverse e la conclusione, pur con le dovute cautele, è stata che non vi saranno conseguenze per la salute dovute alle radiazioni in grazia della rapida attuazione delle contromisure e quindi per la modesta dose ricevuta dalla popolazione Lavoratori La situazione più impegnativa per i lavoratori degli impianti di Fukushima non è certo stata l aspetto radiologico, quanto piuttosto lo stato di disagio e di sacrificio personale supportato con stoicismo nel corso di questi sei mesi di intensa attività, condotta per ridurre in sicurezza le 4 unità presenti sul sito. Sono stati già segnalati i dati relativi alle situazioni espositive che si sono verificate fino a fine maggio, ora si può rilevare come: - il valore totale medio dell esposizione sia esterna che interna di 3715 lavoratori è stata di 22,4 msv in marzo, - valore che è andato diminuendo a 3,9 msv per 3463 lavoratori in aprile - e a 2,72 msv per 2721 lavoratori in maggio. - La TEPCO si è dato l obbligo di non consentire le attività ai lavoratori che hanno superato i 200 msv. La situazione complessiva aggiornata ai primi giorni del mese di settembre è la seguente: - è stata valutata l esposizione di lavoratori impiegati nelle operazioni di emergenza, - complessivamente 103 hanno ricevuto,dosi superiori a 100 msv, - di questi 6 lavoratori hanno ricevuto dosi tra 309 e 670 msv, in massima parte come dose da contaminazione interna alla tiroide per assenza di indumenti di protezione individuali (maschera protettiva). - Nel mese di agosto 4 lavoratori sono stati contaminati, senza conseguenze, durante le attività svolte sui sistemi di filtraggio dell acqua contaminata. - Un lavoratore è stato contaminato il 31 agosto dall acqua fuoriuscita da uno degli impianti di filtraggio dell acqua contaminata. Il lavoratore è stato prontamente decontaminato e la dose è risultata di 0,14-0,16 msv. - Almeno 4 lavoratori non hanno seguito le indicazioni del loro monitore che indicava livelli di radiazioni beta al di sopra del limite di 5 msv/h. La dose stimata è stata al massimo di 9,5 msv. Nelle due tabelle seguenti (Tab. 2 e Tab. 3) sono riassunti i valori di esposizione suddistinti in esterna ed interna e l esposizione complessiva per i circa lavoratori che sono stati impiegati nelle attività di emergenza.

21 Table 2 Situazione a fine giugno delle dosi esterne e interne ai lavoratori del sito di Fukushima Dai-ichi

22 Tab. 3 Dose totale ricevuta nei primi 4 mesi dell emergenza dai lavoratori del sito di Fukushima Dai-ichi Dalle precedenti tabelle si evidenzia che la dose maggiore si è avuta nei mesi di marzo e aprile e che questa è andata diminuendo nei mesi successivi. Ad oggi pertanto si può rilevare che non vi sono stati effetti deterministici tra i lavoratori esposti e che le dosi ricevute, solo in via ipotetica, potrebbero comportare nel futuro effetti di tipo stocastico. In ogni caso detti lavoratori saranno sottoposti a sorveglianza sanitaria. Attualmente per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori la TEPCO ha installato dormitori provvisori e locali di ristoro e riposo. È stata predisposta anche una stazione medica (in edificio simicamente isolato) per far fronte alle varie esigenze ed emergenze lavorative, presidiata da uno staff medico operativo 24 ore su 24. La Situazione fuori del Giappone e in Italia I controlli ambientali eseguiti da ISPRA e i rilievi dalle stazioni di monitoraggio ambientale non evidenziato la presenza di radioattività aggiuntiva rispetto a quella presente prima dell incidente di Fukushima; i livelli di esposizione e quelli di contaminazione coincidono quindi praticamente con il fondo naturale di radiazioni.

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