Cucaramacara, titere fue...
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- Alice Antonia Sarti
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1 Cucaramacara, titere fue... Tin marin de do pingue Cucaramacara, titere fue Yo no fui, fue Jose Saca la mano y pegale el pie! (strofa di una filastrocca colombiana) Newsletter di aggiornamento sui progetti di Ai Bi in Colombia N. 6 Luglio 2011
2 IL VENTOTTESIMO NUMERO DI CUCARAMACARA, TITERE FUE Cari Sostenitori, Siamo al settimo numero di Cuuccarramaccarra,, ttiitteerree ffuuee..., il mensile on line che vi informa sul nostro lavoro a sostegno dell infanzia abbandonata in Colombia. In questo periodo Vi inviamo tre articoli in cui troverete delle esperienze vissute da noi, come osservatori delle attivita che svolgono i nostri bambini della Colombia. Questo é il nostro lavoro, che possiamo svolgere grazie all aiuto di persone come Voi che tutta l equipe Ai. Bi. Colombia ha nel cuore. In questo numero troverete dunque riassunte le attività realizzate in questo ultimo mese. Regionale Antioquia Regional Choco Un affettuoso saluto Lo staff di Ai.Bi. Colombia Con la speranza di farvi partecipare ai colori, rumori e profumi della Colombia, vi auguriamo una buona lettura!
3 LABORATORIO: CREATIVITÀ, ESPRESSIONE ORALE E ABILITÀ NARRATIVE Il mese scorso alla Regionale Antioquia è iniziato il ciclo delle attività proposte da Amici dei Bambini nel suo progetto. L'obiettivo principale era spingere i partecipanti ad esplorare la loro creatività attraverso la parola, al fine di sviluppare una delle intelligenze multiple: L'intelligenza Linguistica, legata alla capacità di elaborare rapidamente messaggi linguistici, mettere in ordine le parole, dare senso ai messaggi ed esprimere i pareri di forma ordinata e coerente. Tra le abilità che fanno parte di questa tipologia d'intelligenza ci sono: la narrazione, il raccontare storie e scherzi. Durante l'esecuzione di queste attività, tutti i partecipanti sono stati coinvolti in modo da aver l'opportunità di scoprire il loro potenziale. Evidentemente, sono spiccati alcuni ragazzi con grandi potenziali di questo tipo. Per raggiungere l' obiettivo specifico di questa attività, è stata contattata la Corporazione Arca di N.O.E, gruppo di narratori che realizzano svariati progetti artistici che coinvolgo il palco scenico in tutte le sue manifestazioni: raccontare storie, improvvisazione, teatro, clown, musica e burattini. Il nome di questa Corporazione: N.O.E, sta per Narración Oral Escénica (Narrazione Orale Scenica). I narratori di questa corporazione hanno rappresentato la loro città Medellín e in genere la Colombia in diversi eventi di arte scenica in tutto il paese e anche in Venezuela, Spagna, Argentina, Ecuador, Perù e Cile. Il workshop svolto è stato composto da tre incontri, ciascuno di due ore, ed è stato progettato per far crescere nei partecipanti il senso di creatività ed anche per fare sviluppare loro le competenze e le abilità di comunicazione, in modo pratico e versatile, attraverso concetti e idee che potessero essere applicate facilmente alla vita quotidiana, puntando verso una comunicazione più assertiva e verso il miglioramento delle proprie capacità a livello orale, corporeo e scritto. Durante il primo incontro si è lavorato su: Sblocco, spontaneità, ascolto e accettazione: Ognuno di questi concetti ha a che vedere con le fasi che si presentano nel affrontare un processo creativo. Questi concetti fanno parte della tecnica Impro di Keith Jhonstone e vengono svolti dal corpo come base fondamentale per il processo di comunicazione. Quello che si cerca con ciascuno di questi concetti e con gli esercizi ad essi associati, è che i partecipanti mettano da parte
4 una serie di concetti che li blocca a livello corporeo, mentale, psicologico e creativo e che imparino a fare proposte in modo semplice e pratico, che imparino ad ascoltare e a non imporre le proprie idee e neanche bloccare quelle degli altri, e ad accettare ciò che accade intorno. Durante le attività i ragazzi sono stati ricettivi anche se, non essendo abituati a questo tipo lavoro, all'inizio hanno fatto un po di resistenza per la paura di fare una figuraccia. Juan Diego, il responsabile di questo workshop, ha cercato di coinvolgere tutti i partecipanti a farli sentire a loro agio in modo da raggiungere l'obiettivo delle attività. Tuttavia, un gruppo di cinque ragazzi non è stato in grado di superare la timidezza durante lo svolgimento di alcuni esercizi. Il resto del gruppo invece, è riuscito a portare a buon fine tutte le attività. Il responsabile del workshop ha manifestato la sua soddisfazione con il lavoro ottenuto, anche se ha rilevato come punto debole dei ragazzi la bassa tolleranza alla frustrazione poiché alcuni ragazzi si scoraggiavano facilmente quando dovevano realizzare esercizi di agilità mentale i quali erano di aiuto per sviluppare l'improvvisazione. RICREAZIONE E SPORT La Regionale di Chocó ha svolto, il mese scorso, svariate attività al fine di fornire ai giovani gli strumenti necessari per la costruzione del proprio progetto di vita, offrendo spazi che consentono lo sviluppo di abilità, competenze e interazione con gli altri. Una tra le attività più amate dai giovani è stata quella di Ricreazione e Sport. Lo scopo di questa attività era quello di far vedere ai ragazzi un modo sano e divertente di ricrearsi attraverso lo sport, le attività di gruppo, le riflessioni e il collegamento con la natura. Le attività in cui hanno partecipato 28 giovani, sono state organizzate da tre responsabili e hanno avuto una durata di 8 ore. Il gruppo di ragazzi è stato portato in Piscina la Speranza dove c'erano, oltre la piscina, diversi giochi ed un ampio spazio per fare sport. La mattina, prima di iniziare con le attività sportive, è stata fatta una riflessione riguardo i pregiudizi cioè, il fatto che alcune persone abbiano pensieri negativi nei nostri confronti senza neanche conoscerci. I ragazzi sostenevano che era
5 molto comune dare un giudizio su di una persona senza nemmeno aver scambiato una parola con essa e si è giunti quindi alla conclusione, che la maggior parte dei ragazzi ha dato giudizi sugli altri prima di conoscerli. Si è cercato dunque, di far capire ai ragazzi che tutti i pregiudizi ci portano ad essere ingiusti e a giudicare le persone, le situazioni e le idee in un modo sbagliato senza conoscere di certo la essenza di essi. In seguito a questa attività, i ragazzi sono andati in piscina dove hanno fatto giochi di gruppo quali: palla a volo in acqua e gare di nuoto. Inoltre, dopo il bagno, i ragazzi hanno giocato a calcio, tennis, e pallacanestro. Alla fine della giornata, i giovani hanno ringraziato di aver avuto un momento di svago come questo e le responsabili delle attività hanno segnalato che i ragazzi si sono affiatati di più tra di loro e sono stati molto contenti di questa giornata di ricreazione. IMPARANDO A RISOLVERE I NOSTRI CONFLITTI NELL'AMBITO FAMILIARE Altre attività svolte alla regionale Chocó, sono state le visite domiciliari che avevano come scopo il far riflettere alle famiglie affidatarie sulla violenza come forma inadeguata per affrontare i conflitti e fornire alle famiglie i passi necessari per dare una soluzione pacifica ai problemi intrafamiliari. Queste visite sono state fatte dalla psicologa Gina Marelvis Mosquera Rentería nelle case di 8 famiglie affidatarie dei nostri bambini beneficiari. Le famiglie partecipanti hanno parlato a lungo con la psicologa che ha fatto loro diverse domande ed esercizi psicologici al fine di poter capire come era il rapporto vissuto tra esse e i rispettivi bambini. Inoltre, la psicologa ha preso in considerazione le visite fatte in precedenza per poter giungere ad una conclusione con ciascuna delle famiglie e dare loro i consigli più appropriati a seconda di ogni situazione. Durante le visite è emerso che la maggior parte delle famiglie ha un rapporto affettuoso con i bambini e una buona comunicazione il che, serve come elemento fondamentale per far crescere il loro rapporto in modo adeguato. La psicologa è stata insistente con le famiglie riguardo al fatto che l'aggressività e la violenza non sono mai il modo giusto per educare i bambini e ha dato loro dei consigli rispetto al modo giusto di far capire ai bambini quando questi sbagliano e devono correggere il proprio comportamento.
6 Alla fine della visita la psicologa ha fatto un reso conto per ogni famiglia sul quale evidenziava il modo in cui i genitori affidatari correggevano i bambini quando essi avevano un cattivo comportamento oppure, in che modo venivano puniti. Oltre a ciò, ha manifestato la sua soddisfazione per l'attiva partecipazione che hanno avuto le famiglie a questa attività e la loro disponibilità e interesse a stringere i legami con i bambini. STAFF DI AMICI DEI BAMBINI COLOMBIA Per l invio della vostra corrispondenza o di pacchi dono per i bambini da voi sostenuti, vi preghiamo di far riferimento al seguente indirizzo:
7 Suerte! Fino al prossimo numero e... Suerte
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