ALLEGATO 3 C LINEE PROGRAMMATICHE PER GLI INTERVENTI A FAVORE DEGLI ANZIANI 1. Ambiti di intervento 2. Obiettivi del piano socio-assistenziale nel set
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71 ALLEGATO 3 C LINEE PROGRAMMATICHE PER GLI INTERVENTI A FAVORE DEGLI ANZIANI 1. Ambiti di intervento 2. Obiettivi del piano socio-assistenziale nel settore anziani 3. I servizi e gli interventi 3.1. Servizio sociale di base 3.2. Assistenza domiciliare 3.3. Il centro diurno 3.4. Le strutture residenziali per anziani 3.5. Le residenze di assistenza sociale 3.6. Le residenze protette (1) 4. Aspetti di integrazione tra sanità ed assistenza 5. Priorità da perseguire nel triennio (1) Parole sostituite da art.. 13, comma 1, L.R. 51/1993.
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80 pubblica comunale o intercomunale, privata o convenzionata, mentre le prime si presentano a strutturazione mista come <<residenze protette>> (1) con finanziamenti proporzionali tra assistenza e sanità, sulla base di quanto stabilito dal progetto-obiettivo anziani del piano sanitario regionale che ha anticipato di fatto il D.P.C.M. dell'8 agosto 1985 e la legge 595/ Le residenze di assistenza sociale Si intendono qui individuare alcune tipologie di strutture residenziali che, pur offrendo accoglienza notturna, consentono una piena autonomia di gestione della propria vita, garantendo nel contempo, da un lato adeguati servizi integrativi anche a domicilio, e dall'altro il sostegno e l'appoggio conseguente al fatto di vivere con altre persone in condizioni analoghe. Il nucleo abitativo elementare per anziani autosufficienti può essere tendenzialmente indicato nella Comunità alloggio Con tale denominazione si intende comunemente un'unità abitativa singola in cui convivono non più di 10 persone anziane che presentano semplici problemi abitativi o di solitudine o di limitata autosufficienza tale da non consentire di vivere da soli. In questi casi non è necessaria una assistenza tutelare continuativa, ma un sostegno che vicendevolmente possono fornirsi i membri della comunità con il supporto dei servizi domiciliari e dei centri diurni. Va sottolineato, tuttavia, che laddove l'unità abitativa assume la semplice configurazione di appartamento si possono presentare problemi di coesistenza non (1) Parole sostituite da art. 13, comma 1, L.R. 51/1993.
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83 ti reparti protetti ovvero nelle strutture di cui al successivo paragrafo. 3.6 Le residenze protette (1) È questo il settore dell'ospitalità per anziani, che va potenziato e in gran parte ridefinito sul piano organizzativo e funzionale per rispondere anche all'esigenza di eliminare il ricovero improprio nelle strutture ospedaliere. La politica avviata dal progetto-obiettivo del P.S.R. può oggi fondarsi su provvedimenti legislativi di carattere nazionale che meglio delimitano e integrano le rispettive competenze dei settori sanitario o assistenziale e che contribuiscono a prefigurare in sede locale soluzioni più idonee; ai fabbisogni esistenti. La Residenza protetta che occorre individuare per anziani non autosufficienti, ivi comprendendo i casi definibili psicogeriatrici, deve quindi configurarsi come una struttura in grado di offrire la gamma completa dei servizi di tipo comunitario e assistenziale contestualmente all'assistenza sanitaria continuativa infermieristica e specifica riabilitativa. Va sottolineato che anche in questo caso il fine primario è quello del mantenimento alberghiero e assistenziale dei cittadini in condizioni di autosufficienza menomata. L'assistenza infermieristica ed i trattamenti riabilitativi di mantenimento per prevenire ulteriori aggravamenti intervengono come fattori complementari per quanto indispensabili. Per quanto concerne inoltre l'assistenza medico-generica e specialistica valgono le considerazioni e le indicazioni relative alle Case albergo. In questo caso il dimensionamento minimo può es- (1) Parole sostituite da art. 13, comma 1, L.R. 51/1993.
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