COLLEGIO DI BARI. Membro designato dalla Banca d'italia. Membro di designazione rappresentativa degli intermediari.

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1 COLLEGIO DI BARI composto dai signori: (BA) DE CAROLIS (BA) TUCCI (BA) RUSSO (BA) BALENA (BA) D'ANGELO Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia Membro di designazione rappresentativa degli intermediari Membro di designazione rappresentativa dei clienti Relatore ESTERNI - MAURILIO DANGELO Seduta del 12/10/2017 FATTO Il ricorrente rappresenta di aver concluso con l intermediario resistente due contratti di finanziamento: il primo - finalizzato all acquisto di un autoveicolo - di ,52 (TAN 8,25% e TAEG 9,81%) stipulato in data 17/03/2010; il secondo - utilizzato per pagare la rata finale del primo - di 7.268,74 (TAN 9,45% e TAEG 13,47%) stipulato in data 09/04/2013. Lamenta, in relazione ad entrambi i contratti, la non corretta indicazione del TAEG. In particolare, richiamandosi ai risultati della allegata perizia, ricostruisce il predetto indicatore includendovi il costo relativo ad alcune polizze assicurative (due per ciascun finanziamento), stipulate contestualmente agli strumenti creditizi e ad essi strettamente collegate. In particolare, in ordine al primo finanziamento, la concessione del credito sarebbe stata, come si ricava dall analisi testuale delle condizioni contrattuali, necessariamente legata alla assicurazione del veicolo per i rischi furto/incendio, a spese del cliente e con vincolo a favore dell intermediario. Quanto alla polizza vita, l obbligatorietà della medesima deriverebbe dalla previsione contrattuale secondo cui «il recesso dalla copertura assicurativa determina l annullamento del finanziamento». Quanto, poi, al secondo finanziamento, l obbligatorietà delle polizze sottoscritte discenderebbe dalla clausola, contenuta nel relativo modulo di adesione, a mente della quale «in caso di recesso da una copertura, automaticamente decadono anche le altre. [ ] Il recesso dalle coperture assicurative determina la cessazione degli effetti del contratto di finanziamento». Pag. 2/6

2 In aggiunta a ciò, ulteriori indici (comuni ad ambedue i finanziamenti) confermerebbero l obbligatorietà delle coperture assicurative: ed infatti, si tratta di polizze collettive stipulate tra l intermediario e la compagnia assicurativa; le medesime sono state sottoscritte contestualmente al finanziamento con durata pari allo stesso; il premio è stato pagato anticipatamente dal ricorrente e dallo stesso rimborsato secondo il correlato piano di ammortamento; il beneficiario della copertura è direttamente l intermediario. In ragione di tali considerazioni, le polizze devono farsi rientrare tra quelle da considerarsi ai fini del calcolo TAEG, ai sensi dell art. 122 TUB, del D.M. 8 luglio 1992 e delle Disposizioni di trasparenza del 2009; chiede, pertanto, l applicazione dell art. 124, comma 5, e dell art. 125-bis, D.lgs. n. 385/93 e la conseguente rideterminazione del piano di ammortamento con la restituzione di quanto versato in eccedenza. Rispetto al secondo contratto, il ricorrente lamenta altresì l erroneità della determinazione del TEG, che non contempla il costo delle predette coperture assicurative, come invece previsto nelle Istruzioni della Banca d Italia. Una volta correttamente calcolato, il TEG si pone irrimediabilmente al di sopra del tasso-soglia dell usura, come determinata ai sensi della L. 108/96, con conseguente applicazione dell art c.c., rideterminazione al tasso zero del piano di ammortamento e restituzione di quanto versato in eccedenza. L intermediario, costituendosi, eccepisce la correttezza del proprio comportamento. In particolare, in relazione alla pretesa erroneità del TAEG, ricorda che da tale indice rimangono esclusi i costi accessori di natura facoltativa, quali, ad es., le polizze assicurative offerte al cliente, ma non obbligatoriamente imposte; e tali sono quelle sottoscritte nella specie dal ricorrente, come si deduce sia dal tenore letterale della documentazione contrattuale, sia da ulteriori elementi, quali il fatto che a) l assicurazione era stata stipulata con società diversa dall intermediario erogante, b) il rischio coperto era diverso da quello relativo alla integrale restituzione dell importo finanziato e c) gli importi delle singole polizze erano riportati singolarmente, di modo che il cliente poteva agevolmente avvedersi del diverso importo dovuto in caso di adesione o meno a ciascuna singola copertura assicurativa. La contestualità della stipula, viceversa, non è rilevante; né il ricorrente ha fornito prova che la sottoscrizione sia stata indotta dall intermediario, basandosi le affermazioni di controparte su mere presunzioni e deduzioni non adeguatamente supportate e documentate. Peraltro, il ricorrente non avrebbe fornito prova nel suo esatto ammontare del quantum richiesto in restituzione. Quanto alla asserita usurarietà del secondo finanziamento, l intermediario ribadisce che il tasso effettivo applicato ai finanziamenti era ben al di sotto della soglia dell usura e che gli interessi moratori non devono essere inclusi nel calcolo del TEG. Il ricorrente, nel rivolgersi all ABF chiede: - in relazione al contratto n , stipulato nel marzo 2010, dichiararsi la nullità della clausola determinativa degli interessi, ai sensi degli artt. 122 e 124 TUB, nel testo vigente all epoca, e condannare l intermediario a rideterminare il piano di ammortamento del finanziamento ed a restituire le somme versate in eccedenza, pari ad 2.439,06 (somma determinata dalla differenza tra il totale degli interessi versati e il totale degli interessi dovuti in seguito al ricalcolo al tasso minimo dei BOT), oltre rivalutazione ed interessi legali; - in relazione al contratto n , stipulato nell aprile 2013, di dichiarare l usurarietà ab origine del contratto di finanziamento ai sensi della L. 108/1996, e condannare l intermediario alla rideterminazione del piano di ammortamento al c.d. tasso zero ed alla restituzione delle somme versata in eccedenza che, al 24/06/2016, risultano pari ad 1.409,86, oltre rivalutazione ed interessi legali; Pag. 3/6

3 - in subordine, sempre in relazione al contratto n , stipulato nell aprile 2013, dichiararsi la nullità della clausola determinativa degli interessi, ai sensi dell art. 125bis, cc. 6 e 7, TUB e condannare l intermediario a rideterminare il piano di ammortamento del finanziamento al tasso nominale minimo dei buoni del tesoro emessi nei dodici mesi precedenti la stipula del contratto, e a restituire le somme versate in eccedenza, che, al 24/06/2016, risultano pari ad 1.287,74, oltre rivalutazione ed interessi legali. Con vittoria di spese e competenze di lite. La resistente chiede che le domande del ricorrente siano respinte in quanto infondate in fatto e in diritto e comunque indimostrate, con condanna della ricorrente al rimborso delle spese del presente procedimento sostenute dall intermediario. DIRITTO La questione sottoposta al Collegio attiene agli effetti conseguenti alla mancata inclusione nel calcolo del TAEG (in relazione a due finanziamenti) e nel calcolo del TEG (in relazione ad un solo finanziamento) del costo relativo a alcune coperture assicurative. Sotto il profilo normativo, al primo finanziamento, stipulato a marzo 2010, si applicano le norme del TUB in tema di credito al consumo, nel testo precedente alle modifiche introdotte dal D.lgs. n. 141/2010, entrate in vigore solo dopo l emanazione delle disposizioni attuative (cfr. art. 3 D.lgs. cit. e provvedimento della Banca d Italia del 9 febbraio 2011). Ai sensi della normativa sul calcolo del TAEG all epoca vigente (art. 2, D.M. 8 luglio 1992), erano incluse nel TAEG le spese per l'assicurazione o garanzie, imposte dal creditore, intese ad assicurargli il rimborso totale o parziale del credito in caso di morte, invalidità, infermità o disoccupazione del consumatore (comma 3, lett. d), mentre ne restavano escluse le spese per le assicurazioni o garanzie diverse da quelle di cui alla lettera d ) del comma precedente (comma 4, lett. e). In base alla documentazione contrattuale, il richiedente era tenuto ad assicurare il veicolo in relazione ai rischi furto ed incendio, vincolando la liquidazione a favore dell intermediario; non risulta tuttavia che il ricorrente abbia adempiuto a tale obbligo avvalendosi della copertura offerta tramite il contratto di finanziamento stesso. Infatti dai documenti a disposizione, si evince che il ricorrente ha sottoscritto solamente le polizze denominate Vita/invalidità/disoccupazione/ric.osp. e Patente Protetta. Entrambe le polizze sono indicate come facoltative nella richiesta di finanziamento sottoscritta dal ricorrente. Avendo riguardo alla giurisprudenza di questo Collegio (dec. del Collegio di Coordinamento nn /17, 10620/17, 10621/17, infra richiamate) in merito agli elementi che assumono rilevanza ai fini della qualificazione di una polizza come obbligatoria, si riportano alcuni dati relativi alle polizza non inclusa nel TAEG dall intermediario nel caso di specie. Rispetto alla polizza Vita/invalidità/disoccupazione/ric.osp. si rileva che: - si tratta di una polizza a copertura del credito, in quanto destinata ad assicurare i sinistri suscettibili di incidere sulla solvibilità del cliente (decesso, invalidità, perdita d impiego); - la polizza è stata sottoscritta contestualmente al finanziamento ed ha pari durata; - in caso morte e invalidità totale permanente l indennizzo è parametrato al debito residuo; - beneficiario della copertura è l intermediario. Pag. 4/6

4 In ogni caso, si fa presente che, secondo quanto previsto dal contratto, il recesso dalla copertura assicurativa determina l annullamento del finanziamento (art. 13 cond. gen.). Si rileva, al riguardo, che il Collegio di coordinamento, richiamando quanto previsto dal par. 2., Sez. VII, delle Disposizioni in materia di trasparenza della Banca d Italia (cfr. riferimenti normativi infra), ha precisato che la polizza assicurativa può certamente ritenersi obbligatoria qualora l esercizio del recesso previsto a favore del debitoreassicurato determini l applicazione di costi o qualsiasi altra modifica delle condizioni del contratto di credito; ha quindi escluso, in tal caso, la possibilità per l intermediario di offrire una prova contraria. Non sono a disposizioni informazioni in relazione alla polizza Patente Protetta. Dalle informazioni pubblicamente rinvenibili, sembrerebbe tuttavia trattarsi di una protezione volta a garantire l assistenza stragiudiziale e giudiziale in caso di incidente stradale o violazioni del C.d.S. e a proteggere dal rischio di costi imprevisti in caso di decurtazione di punti/sospensione/ritiro della patente di guida; rischi estranei rispetto alla garanzia del credito del finanziatore. Ad ogni buon conto si osserva che l art. 13 delle condizioni generali di finanziamento e assicurazione, dopo aver stabilito che «il recesso dalla copertura assicurativa determina l annullamento del finanziamento», prevede altresì che «in caso di recesso da una copertura automaticamente decadono anche le altre». Non è del tutto chiaro l ambito di applicazione dell articolo in parola, che si inserisce in una serie di norme (artt cond. gen.) dedicate alla polizza Vita/invalidità/disoccupazione/ric.osp. Ciò premesso, considerando nel calcolo anche il costo della polizza Vita/invalidità/disoccupazione/ric.osp., risulta un TAEG pari al 11,84%, superiore a quello contrattualmente indicato (9,81%). In relazione al secondo finanziamento, stipulato ad aprile 2013, si applicano le norme in materia di credito al consumo nel testo introdotto dal D.lgs. n. 141/2010, attuato con delibera CICR 3 febbraio 2011, n. 117 e con provvedimento della Banca d Italia del 9 febbraio In base a tale normativa, il TAEG deve essere calcolato tenendo conto di «tutti i costi, compresi gli interessi, le commissioni, le imposte e tutte le altre spese che il consumatore deve pagare in relazione al contratto di credito e di cui il creditore è a conoscenza, escluse le spese notarili. Sono inclusi i costi relativi ai servizi accessori, ivi compresi quelli di assicurazione, connessi con il contratto di credito, qualora la conclusione del contratto avente ad oggetto il servizio accessorio sia obbligatoria per ottenere il credito o per ottenerlo alle condizioni contrattuali offerte» (prov. Banca d Italia, 9 febbraio 2011, sez. VII, par. 2). Risultano sottoscritte dal ricorrente le polizze vita/invalidità/inabilità/disoccupazione/ric.osp. e Guida Protetta, entrambe qualificate dal contratto come facoltative. Le parti non hanno prodotto le condizioni generali delle polizze sottoscritte. Con riguardo alla prima delle due polizze, dal contratto di finanziamento e dal modulo di adesione alla polizza emerge che a) si tratta di una polizza a copertura del credito, in quanto posta a copertura di sinistri suscettibili di incidere sulla solvibilità del cliente (decesso, invalidità, perdita d impiego, ricovero ospedaliero); b) la durata è pari a quella del finanziamento; c) il recesso è consentito entro trenta giorni dalla conclusione del contratto[ ]» e il suo esercizio determina la cessazione degli effetti del contratto di finanziamento». Pag. 5/6

5 Quindi trovano applicazione i medesimi criteri di valutazione sopra illustrati, tratti dalle citate decisioni del Collegio di coordinamento, per cui la polizza in questione deve ritenersi obbligatoria. Pertanto, considerando nel calcolo anche il costo della polizza Vita/invalidità/inabilità /disoccupazione/ric.osp., il TAEG risulta pari al 15,99%, superiore a quello contrattualmente indicato (13,47%). In conclusione, il ricorso, rispetto alla domanda indirizzata alla declaratoria di nullità delle clausole contrattuali relative alla determinazione del TAEG, deve trovare accoglimento, con conseguente applicazione del tasso legale sostitutivo sia per il contratto stipulato in data 17/3/2010, in forza di quanto previsto dall art. 124, comma 5, TUB allora vigente, sia per il contratto stipulato il 9/4/2013, in applicazione del disposto dell art. 125-bis, commi 6 e 7 (v. Collegio di Coord., Dec. n. 1430/2016) A diversa conclusione, deve giungersi rispetto alla domanda finalizzata all accertamento della usurarietà che il ricorrente lamenta rispetto al secondo finanziamento per il quale, una volta correttamente calcolato il TEG con l inclusione delle polizze Vita/invalidità/inabilità/disoccupazione/ric.osp. e Guida Protetta, risulterebbe applicato un interesse pari al 18,15% e, dunque, superiore al tasso soglia relativo al periodo e alla categoria di operazioni di riferimento (II trimestre 2013; credito finalizzato all acquisto rateale), pari al 16,8125%. Orbene, indipendentemente dalla circostanza che la domanda deve ritenersi inammissibile in quanto investe questo Arbitro di attività tipicamente consulenziale, va rilevato che parte ricorrente considera superato il tasso soglia includendo entrambe le polizze allorquando invece includendo solo quella a copertura del credito il tasso-soglia non risulta superato. Per le ragioni esposte, la domanda non può essere comunque accolta. P.Q.M. Il Collegio accerta la nullità delle clausole contrattuali relative al TAEG con riferimento ad ambedue i contratti cui si riferisce il ricorso; dispone conseguentemente l applicazione del tasso sostitutivo di legge e la restituzione delle somme versate in eccedenza. Respinge la domanda relativa all usurarietà delle condizioni applicate. Il Collegio dispone inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di 200,00 quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente la somma di 20,00 quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6