IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore] Finanziario

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1 composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale IL COLLEGIO DI ROMA Presidente Avv. Bruno De Carolis Avv. Massimiliano Silvetti Prof. Avv. Diego Corapi Prof. Avv. Maddalena Rabitti Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 11/01/2013 dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO Il ricorrente riferisce che l intermediario aveva concesso in data 9 marzo 1998 un mutuo fondiario a determinati soggetti per un importo di lire ( ,69), garantito da iscrizione ipotecaria su di un immobile che è stato poi acquistato dal ricorrente, in data 15 febbraio Nell atto di acquisto il ricorrente si accollava il mutuo e subentrava nelle relative obbligazioni. Il calcolo degli interessi compresi quelli di mora veniva effettuato, a norma dell art.3 del contratto, in base al RIBOR, che tuttavia dal , data di adesione dell Italia alla moneta unica europea, non è stato più pubblicato. Fa presente altresì che la banca ha sostituito in modo unilaterale e senza alcun accordo con il ricorrente detto tasso con il tasso EURIBOR. Secondo il ricorrente, la banca avrebbe dovuto invece applicare il criterio suppletivo di calcolo degli interessi previsto dall art 3 del contratto stesso. Produce al riguardo una perizia tecnica predisposta nel suo interesse, dalla quale risulta che alla data del (data della perizia) mentre l intermediario evidenzia un debito residuo di ,40, costituito per ,97 da capitale e per 3.496,03 da rate di mutuo scadute e non ancora pagate, in realtà il residuo debito ammonterebbe a ,43 di cui 9.964,40 per capitale residuo ed 3.496,03 per rate insolute. Sempre secondo la C.T. risulterebbe superato il tasso della soglia di usura, stabilito dalla l. n. 108 del 1996, Pag. 2/6

2 per quanto riguarda i tassi di mora, fin dalla data del e pertanto, per effetto delle conseguenze previste dalla normativa per tale evenienza, il debito residuo risulterebbe ridimensionato a 3.300,88. Contesta inoltre che l intermediario non ha provveduto a fornirgli la documentazione richiesta, con particolare riguardo alla ricostruzione delle rate, con distinzione della quota capitale e quella degli interessi, con riferimento anche alle rate precedenti all accollo. Nelle sue controdeduzioni l intermediario ricostruisce i fatti nel modo seguente. Nel contratto di mutuo fondiario era previsto un rimborso in 30 rate semestrali a partire dal 31 dicembre 1998, con fine ammortamento al 30 giugno Al momento dell accollo, avvenuto in data 15 luglio 2007, il mutuo era in regolare ammortamento con un debito residuo di ,60 al 30 giugno L EURIBOR per i Paesi aderenti alla Uem ha sostituito il RIBOR dal 30 dicembre 1998 per forza di legge (decreto del 31 dicembre 1998 del Ministero dal Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica). Il carattere usurario del tasso è da valutare con riferimento al momento della pattuizione degli interessi, cioè della stipula del contratto (d.l. 394 del ) e nel caso specifico il tasso di stipula al 9 marzo 1998 corrispondeva al 7,34% mentre il tasso di mora prevedeva una maggiorazione di 3 punti rispetto al tasso contrattuale, a fronte di un tasso soglia di usura per del 14,22%. Quanto ai documenti richiesti dal ricorrente, osserva che la convenzione di accollo è parte dell atto di compravendita che è in possesso del ricorrente e che comunque potrà richiedere al notaio rogante; circa la documentazione relativa ai precedenti mutuatari, la banca ritiene che non possa essere rilasciata considerato che al momento dell accollo il mutuo era in regolare ammortamento. Sulla specifica della composizione delle rate, con distinzione tra capitale e interessi, fa presente di aver già replicato al cliente con lettere del 25 maggio 2010, 25 gennaio 2011, 18 gennaio 2012 (allegato 4), recanti l invito a rivolgersi direttamente alla propria filiale. Precisa anche che una specifica relativa alle rate a scadere non può essere fornita, trattandosi di mutuo a tasso variabile. Fa ulteriormente presente che alla data del 30 maggio 2011 il mutuo presentava un arretrato pari a 4.254,51 relativo a una rata semestrale scaduta (scad ) e non pagata, oltre a una rata parzialmente pagata (scad , residuo da pagare 713,18). Alla data del 30 giugno 2011 le rate sono state Pag. 3/6

3 pagate e il mutuo presenta un arretrato di 2.228,62 relativo alla rata semestrale con scadenza In conclusione, chiede il rigetto del ricorso perché infondato. Con una nota di replica, il ricorrente contesta di non aver ricevuto le lettere indicate dalla banca (eccetto quella del ); fa inoltre presente che in data ha corrisposto all intermediario la somma di ,74 su ,60. In conclusione, domanda che sia disposta la consegna da parte della banca di tutta la documentazione relativa al mutuo comprensiva di copia dei versamenti eseguiti, estratto conto di tutti i versamenti con indicazione di quota capitale e interessi e ogni altra condizione economica; chiede inoltre copia dell atto di accollo del mutuo e altra documentazione eventualmente sottoscritta dal ricorrente presso la filiale. Chiede altresì di accertare e dichiarare che l intermediario ha applicato interessi usurari, per cui applicando la sanzione civile dell art. 118 tub, il debito residuo sarà non superiore a 3.300,88. In subordine domanda che si proceda a un ricalcolo del credito secondo i criteri indicati in contratto e determinare il debito residuo a favore dell intermediario che si stima al pari a ,43 costituito per 9.964,40 per capitale residuo e per 3.496,03 per rate insolute. Ricorda di citare che le domande ulteriori formulate in sede di replica sono inammissibili. DIRITTO Le questioni sollevate dal ricorrente, accollante del mutuo fondiario, riguardano essenzialmente la variazione, asseritamente unilaterale e illegittima, effettuata dalla banca convenuta dei parametri di riferimento stabiliti contrattualmente per il calcolo degli interessi debitori. Più precisamente, il ricorrente contesta che, in occasione dell ingresso dell Italia nell area dell euro, la banca avrebbe illegittimamente sostituito il RIBOR con l EURIBOR, contravvenendo alla clausola del contratto di cui all art. 3, lettera b, secondo cui in caso di cessazione della rilevazione del RIBOR il tasso sarebbe stato calcolato con riferimento al Tasso ufficiale di sconto maggiorato di uno spread. A detta doglianza si aggiunge quella relativa al tasso degli interessi di mora applicati dalla banca, sempre in base ai Pag. 4/6

4 nuovi parametri contestati dal ricorrente; più precisamente, essendo tali interessi, a norma dell art. 5 del contratto di mutuo, previsti nella misura di 4 punti percentuali in più del tasso nominale annuo, l applicazione del tasso EURIBOR avrebbe comportato l usurarietà degli interessi stessi con le conseguenze di legge in tema di nullità parziale del contratto e obbligo di rideterminazione del residuo debito, che secondo una perizia prodotta dal ricorrente risulterebbe sensibilmente ridimensionato. Ciò posto, il Collegio osserva che le suddette doglianze si riferiscono a vicende applicative del contratto risalenti nel tempo, circostanza che rende necessario esaminare l eventuale presenza di profili di inammissibilità delle relative domande ai sensi della vigente normativa che regola il funzionamento dell ABF. In particolare, la vicenda relativa all applicazione da parte della banca convenuta del parametro EURIBOR, in luogo di quello RIBOR, soppresso a norma del D.M. 23/12/1998, risale al 1 gennaio 1999 e quindi trova applicazione il disposto delle Disposizioni applicative emanate dalla Banca d Italia, in vigore dal 1 gennaio 2012, in forza delle quali Non possono essere sottoposte all ABF controversie relative a operazioni o comportamenti anteriori al 1 gennaio Pertanto, ai sensi della su citata norma, il Collegio non può procedere all esame delle domande sopra indicate. Si ritiene invece meritevole di accoglimento l ulteriore domanda formulata nel ricorso relativa all acquisizione della documentazione riguardante il contratto e i pagamenti delle rate di rimborso, anche con riferimento al periodo precedente all accollo, che risale al febbraio del Infatti, a norma dell art.119, comma 4, del D.lgs. n.385/1993 (testo unico bancario), il cliente e colui che gli succede a qualunque titolo hanno diritto di ottenere, a proprie spese, la documentazione relativa agli ultimi dieci anni. In proposito, appare infondata e irrilevante l eccezione sollevata dalla banca convenuta secondo cui, al momento dell accollo, il mutuo era in regolare ammortamento. In conclusione, il Collegio ritiene che il ricorso meriti accoglimento limitatamente alla richiesta di documentazione. Ritiene invece che le ulteriori domande siano inammissibili. Pag. 5/6

5 P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6