anno cinque - numero undici - settembre 2014 SOMMARIO

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1 anno cinque - numero undici - settembre 2014 SOMMARIO La pastorale della salute nelle periferie esistenziali p. 2 La filosofia dell U.N.I.T.A.L.S.I. all interno di Villa San Giuseppe p. 3 Nate per questo: donne vicino alla donna p. 4 - p. 5 Settembre: mese mondiale dedicato all anziano p. 6 Nuove tecniche di riabilitazione della psicosi p. 7 Voce dell amministrazione: standard assistenziali p.8

2 LA PASTORALE DELLA SALUTE NELLE PERIFERIE ESISTENZIALI ALFREDO MANCINI - COLLABORATORE DI V.S.G. DALLE CRESCENTI DISUGUAGLIANZE ALLA COMUNITÀ CHE ACCOGLIE, CHE EDUCA, CHE CURA Il XVI Convegno Nazionale dei Direttori degli uffici diocesani, delle Associazioni e degli Operatori di pastorale della salute tenutosi ad Abano Terme il Giugno ha lasciato a mio avviso, nel cuore e nella mente di molti religiosi, operatori sanitari e come me laici impegnati, un messaggio di speranza e di solidarietà verso tutte le categorie che operano a contatto con la sofferenza e che si impegnano in ogni centro a far conoscere e rendere visibile l azione della Chiesa che ha il compito di annunciare l amore misericordioso di Dio che non abbandona mai i suoi Figli. E emerso in modo chiaro, che il tempo del discernimento e della riflessione non devono e non possono occupare l intera giornata. Ha aggiunto Monsignor Merisi, E tempo di agire e andare incontro alle periferie esistenziali dei cuori che gridano aiuto... Non bisogna solo ascoltare, ma agire, muoversi il prima possibile con azioni attive attraverso gesti forti, concreti in quelle periferie esistenziali che si esprimono nel volto umano e soffrente di Cristo presente nel Malato. Tre giorni di confronto e di discussione molto costruttivi dove ho avuto modo di confrontarmi con chi condivide come me la Filosofia Ospedaliera. Con la Dr.ssa Morena Ciarrocchi (Psicologa-Psicoterapeuta di Villa San Giuseppe) e il Dr. Michele Venanzi (responsabile della Pastorale Sanitaria di Villa San Benedetto), che ringrazio per aver accettato l invito a partecipare a questo convegno, abbiamo condiviso e provato a far emergere alcune idee su come far arrivare il messaggio di aiuto verso le nostre periferie esistenziali. Quelle periferie che avvolte si manifestano nella difficoltà di capire e fare propri quei valori umanizzanti ed evangelici che contraddistinguono l azione Ospedaliera nelle nostre Case. Sono sicuro che da oggi, l azione Pastorale appunto nelle nostre case, oltre che arricchirsi spiritualmente sarà ancora più decisa e attiva verso quel mondo periferico che non si manifesta solo attraverso la distanza geografica (appunto periferica), ma vive come non mai radicata nei nostri cuori e in quelli che vivono il disagio e la malattia. Diversi sacerdoti con i quali ci siamo relazionati hanno richiesto informazioni sulla nostra realtà Ospedaliera e i principi ispiratori che muovono l azione delle Suore. E stato per me e penso anche per il collega di Albese un privilegio essere stati portavoce della Missione Ospedaliera delle nostre rispettive Case che sono parte integrante dell intera grande Famiglia Ospedaliera. Sono sicuro, che questa occasione abbia fornito gli strumenti ideali e di confronto per rispondere al meglio alle sfide periferiche esistenziali verso le quali siamo chiamati ad agire e alle quali dobbiamo fornire risposte concrete ed efficaci. 2

3 LA FILOSOFIA DELL U.N.I.T.A.L.S.I. ALL INTERNO DI VILLA SAN GIUSEPPE ALFREDO MANCINI - COLLABORATORE DI V.S.G. UN SORRISO, UNA CAREZZA, UN ABBRACCIO <<La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù>>: con queste parole si apre l esortazione apostolica sull annuncio del Vangelo nel mondo attuale di papa Francesco, più comunemente designata, secondo l uso, con l incipit latino Evangelii gaudium (EG). L U.N.I.T.A.L.S.I sezione di Ascoli Piceno da anni impegnata nel volontariato assistenziale nella Casa Cura Villa San Giuseppe è espressione visibile, tangibile di cosa voglia dire incontrare Gesù nel prossimo. Il Prossimo, come sappiamo, è colui che soffre, è colui che ogni giorno porta la sua croce, le sue ansie i suoi dolori con la speranza di guarire, di sorridere, di sentirsi anche solo per un istante felice. I volontari con la loro formazione, il loro carisma che bene si integra con quello delle Suore Ospedaliere trovano il punto massimo nel dono dell accoglienza. Accoglienza, come la capacità non solo di dare riparo, ristoro, ma accoglienza come condivisione della propria croce. Avere la capacità di ascoltare, farsi carico delle debolezze altrui. Per usare un espressione di Papa Francesco andare dunque incontro alle periferie esistenziali che investono l agire di ogni uomo. La solitudine, la mancanza di sorriso, portano l Ospite ma la persona in generale a perdere fiducia nei propri mezzi e quindi a non reagire. Queste persone donando il loro tempo, il loro sorriso mettono in pratica il vissuto del Vangelo come terapia che agisce nella mente ma soprattutto nel cuore. Ogni lunedì, per circa tre ore i volontari fanno compagnia ai pazienti della Casa Protetta, recitano il rosario nei reparti e in diverse occasioni invitano gli Ospiti della Casa a partecipare alle varie iniziative che la sezione ascolana propone nelle varie parrocchie. E un volontariato a 360, un servizio attento e rispettoso che porta all interno della struttura una ventata di serenità e di fiducia. Le suore, l amministrazione e tutto il personale medico-infermieristico attraverso la voce di questo semplice notiziario dicono grazie a queste persone per la loro presenza caritatevole continua ed efficace a sostegno dell operato di tutta la grande Famiglia Ospedaliera. 3

4 NATE PER QUESTO: DONNE VICINO ALLA DONNA MELISSA PANICHI - PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA La Casa di Cura Villa San Giuseppe fondata dalla Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesu, sin dalla sua nascita si e presa carico dei pazienti con patologie psichiatriche con particolare attenzione alla salute mentale della donna. Attenzione che si e mantenuta sempre viva nel tempo, fino ad essere premiata nel dicembre 2013 con il Bollino Rosa per il biennio dall Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna O.N.Da. Il programma Bollini Rosa di O.N.Da individua e premia gli ospedali italiani vicini alle donne che offrono percorsi diagnosticoterapeutici e servizi dedicati alle patologie femminili di maggior rilievo clinico. In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale il 10 ottobre O.N.Da coinvolge gli ospedali Bollino Rosa affinche offrano servizi gratuiti, clinicodiagnostici e informativi alla popolazione femminile. Gli obiettivi di questa iniziativa, patrocinata dalla Societa Italiana di Psichiatria, sono sensibilizzare la popolazione sull importanza della diagnosi precoce, favorire l accesso alle cure e contribuire a superare pregiudizi e paure sui disturbi mentali. La Casa di Cura partecipa con un Open Day nella giornata del 16 ottobre dalle ore 9,00 alle 18,00 in cui l equipe di professionisti della clinica (psichiatri, neurologi, psicologi e tecnici della riabilitazione) offrono gratuitamente a tutte le donne i seguenti servizi: Durante la giornata si svolgeranno: Visita psichiatrica Visita neurologica Visita nutrizionale Consulenza psicologica individuale e familiare Consulenza psichiatria e psicologica per patologie alcol correlate e persone con problemi di alcol Gruppo di Training Autogeno Gruppo di DanzaMovimentoTerapia Gruppo sostegno per familiari di pazienti affetti da demenza. Per ulteriori informazioni e per consultare il programma della giornata: tel Coerentemente alla vocazione delle Suore Ospedaliere della cura delle patologie e della sofferenza femminile la Casa di Cura sta attivando un servizio ambulatoriale di sostegno ed accoglienza alle donne vittima di violenza. La violenza contro le donne e una violazione dei diritti umani che consiste in qualunque atto e provoca o puo provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche. Nella Regione Marche pochi sono i dati quantitativi che evidenziano il fenomeno in tutta la sua gravità, per il ritegno e la reticenza delle vittime delle diverse forme di violenza in atto. Tuttavia la realtà locale registra un aumento degli episodi di violenza sulle donne, di cui solo una minima parte vengono denunciati. I dati che riguardano la provincia di Ascoli Piceno, ambito di intervento del nostro progetto dicono che nel periodo dal 1 luglio 2011 al 30 giugno donne sono state vittime di violenza fisica e psicologica 7 donne vittime di violenza fisica e sessuale 14 donne vittime di violenza psicologica 8 donne hanno denunciato di essere vittime di stalking. Autore della violenza e stato in 45 casi il marito compagno ex compagno, in 2 casi si tratta di un parente. Il progetto mira a fornire ascolto e sostegno alle donne vittima di violenza e uno spazio di accoglienza ed ascolto allo scopo di favorire l emersione del fenomeno nel nostro territorio, aiutare le vittime a riconquistare il benessere psicofisico e di un piano di 4

5 NATE PER QUESTO: DONNE VICINO ALLA DONNA MELISSA PANICHI - PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA vita autonomo. La donna al termine del percorso di sostegno potra progettare un percorso di autonomia lavorativa, abitativa, relazionale. L aspetto innovativo che il servizio della clinica propone e puntare lo sguardo sulla variabile maschile all interno del fenomeno della violenza. Il programma di intervento sugli uomini maltrattanti hanno l obiettivo di far confrontare gli autori della violenza con il loro comportamento violento e criminale; promuovere l assunzione di responsabilita dei propri comportamenti. Servizi prestati per le donne vittima di violenza sono: Fornire uno spazio di accoglienza ed ascolto allo scopo di favorire l emersione del fenomeno nel nostro territorio Fornire sostegno psicologico, sanitario, medicolegale L attivazione di una linea telefonica rivolta alle donne vittima di violenza di ogni genere garantendo l anonimato Sostenere un percorso di riconquista delle competenze genitoriali e riattivare relazioni familiari funzionali. Consulenza informativa legale Partecipazione al gruppo di auto-mutuo aiuto l attivazione di una linea telefonica con la finalita di facilitare l accesso ad un colloquio individuale Il servizio per il trattamento degli uomini violenti prevede: l attivazione di una linea telefonica la presa in carico individuale diagnosticaterapeutica dell uomo il sostegno alla nascita di un gruppo di auto-mutuo aiuto Numero Verde Il numero è attivo tutti i giorni per 24 ore al giorno, con la possibilità di parlare con l operatore dal lunedi al venerdi, dalle ore 9,00 alle 16,00 5

6 SETTEMBRE: MESE MONDIALE DEDICATO ALL ANZIANO PETRITOLA DONATELLA - NEUROLOGO Da qualche anno l opinione pubblica, la medicina, la psicologia ha sempre posto maggiore attenzione alla salute mentale degli anziani tanto da istituire un mese ad essi dedicato ed una nuova branca in cui convogliano più professioni sanitarie e psicologiche: la neuropsicogeriatria. Proprio in quest ottica anche la Congregazione delle Suore Ospedaliere di Villa San Giuseppe ha organizzato tre importanti appuntamenti: il 20, 26 e 27 settembre. Il 20 settembre, giorno della XXI giornata mondiale dell Alzheimer, inizierà il triduo per celebrare il mese mondiale dedicato agli anziani. Presso l auditorium della Casa di Cura Villa San Giuseppe, alle ore 21:30 si terrà l anteprima della sezione speciale memoria corta del Fluvione Corto Festival. In collaborazione con il Cinecircolo don Mauro nel corso del tempo e l associazione culturale non profit Marsia 360 è stata indetta una sezione speciale dal titolo memoria corta all interno del bando nazione del Fluvione Corto Festival. Durante l anteprima verranno proiettati i migliori dei corti a tema che hanno partecipato alle edizioni precedenti del festival. Il 27 settembre alle ore 21:30 presso l auditorium della parrocchia di S.S. Simone e Giuda, si terrà la serata finale del festival con la proiezione di corti inediti e con la premiazione delle varie categorie tra cui la sezione memoria corta (per il premio in palio si ringraziano gli sponsor Centro Analisi, Maven edee Pharma, Privata Assistenza). Il 26 settembre si svolgerà presso l auditorium interno della Casa di Cura, un congresso dedicato proprio alla neuropsicogeriatria con argomento dedicato ai disturbi psicotici dell anziano. Scopo del corso è fornire gli strumenti necessari per conoscere e riconoscere i principali quadri nosologici al fine di una efficace pianificazione dell intervento farmacologico e non. Esperti del campo illustreranno la specificità della psicopatologia della terza età, esporranno i criteri diagnostico-strumentali utili ai fini dello screening, della diagnosi, della diagnosi differenziale, ed il monitoraggio dei disturbi del pensiero dell anziano. Nell invecchiamento si osserva infatti una significativa presenza di psicopatologie di ordine funzionale e organico, come i disturbi affettivi con o senza psicosi e disturbi psicotici funzionali, che in questa fase della vita hanno caratteristiche specifiche, ponendo quesiti diagnostici particolari ed interventi mirati, in relazione alle possibili differenze fisiopatogenetiche tipiche di questa fascia d età, dovendo tener conto delle polifarmacoterapie, delle malattie internistiche o neurologiche che possono sottendere un disturbo psicotico. 6

7 NUOVE TECNICHE DI RIABILITAZIONE NELLE PSICOSI DI LUDOVICO VALENTINA - TECNICO DELLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA La schizofrenia è un grave disturbo mentale caratterizzato da un profondo deficit del rapporto con la realtà, con pensiero ed eloquio disorganizzato, delirio, allucinazioni e un disturbo del comportamento motorio. La psicosi raggiunge, spesso, un livello di compromissione sindromica invalidante, incidendo profondamente nella vita sociale, lavorativa e relazionale dei pazienti e delle loro famiglie. Il Cognitive Remediation Experts Workshop, tenutosi nell aprile 2010 a Firenze,ha definito come le tecniche di rimedio cognitivo per la schizofrenia siano interventi basati su un training comportamentale che mirano a migliorare i processi cognitivi (attenzione,memoria, funzioni esecutive, social cognition e metacognizione) con l obiettivo della persistenza e della generalizzazione degli effetti. L obiettivo principale è rappresentato dal miglioramento del funzionamento globale e della qualità di vita del paziente. La maggior parte delle tecniche di rimedio cognitivo prende in considerazione le funzioni che maggiormente si correlano alle disabilità del paziente. Le funzioni esecutive, la memoria e l attenzione hanno rappresentato aree di particolare interesse nella ricerca sulla schizofrenia durante gli ultimi decenni, si sono dimostrate importanti indicatori di outcome funzionale e rappresentano pertanto tra i principali target degli interventi di rimedio cognitivo. È possibile che i diversi approcci possano essere complementari e sinergici, e che il potenziamento di specifiche funzioni cognitive favorisca l apprendimento di nuove strategie compensatorie di problem solving, da applicare e generalizzare alla vita quotidiana. Le attuali modalità di somministrazione della riabilitazione cognitiva comprendono un insieme di interventi eterogenei, computerizzati e non, individuali o di gruppo, che utilizzano specifiche strategie e tecniche. Le più recenti strategie si basano sul modello di recovery piuttosto che su quello di deficit. Alcuni interventi si propongono di fare apprendere nuove abilità o di stimolare l utilizzo di quelle residue, al fine di raggiungere un determinato obiettivo, agendo anche sull ambiente, in modo da modificare ed adattare il contesto in cui vive il paziente, per aiutarlo a superare le sue disabilità. Gli interventi basati sull utilizzo di supporti computerizzati possono essere svolti sia individualmente che da più pazienti contemporaneamente, mentre gli interventi basati sull utilizzo di carta e penna vengono solitamente condotti individualmente. Negli interventi computerizzati esistono una vasta disponibilità di software, questi costituiscono generalmente pacchetti integrati, caratterizzati da esercizi specifici presentati in modo progressivo. Tra i programmi di training cognitivo computerizzati il metodo Cogpack è uno dei più studiati. Gli esercizi del Cogpack si raggruppano a seconda del dominio cognitivo esercitato: abilità visuomotorie, vigilanza, linguaggio, memoria, logica e calcoli matematici, abilità quotidiane, cultura e orientamento. Gli esercizi possono essere presentati in forma randomizzata e presentano un livello di difficoltà in grado di adattarsi automaticamente alle capacità del paziente evitando così sia l esecuzione di compiti troppo semplici, sia la frustrazione dovuta a compiti troppo complessi. Il Cogpack si è dimostrato efficace nel migliorare le funzioni esecutive, la velocità di pro cessazione dell informazione, l apprendimento e la fluenza verbale e, se somministrato insieme ad un programma di riabilitazione psicosociale abituale, si è rivelato efficace anche nelle misure di esito funzionale. In conclusione possiamo dire che questi interventi mirano alla riacquisizione di competenze e all incremento dell articolazione sociale. Nel definire il progetto terapeutico bisogna tenere conto di diversi parametri di valutazione che riguardino da un lato il sistema del paziente, dall altro il sistema curante. Gli obiettivi della riabilitazione vanno individuati ponendo attenzione alla storia del paziente, ai modelli di socializzazione acquisiti, allo stile di vita familiare e del gruppo sociale di appartenenza. La necessità di rispettare le scelte del paziente e dei contesti con cui egli entra in relazione questo costituisce la base indispensabile affinchè i programmi di riabilitazione trovino il massimo consenso e le minime resistenze possibili (Siani, Siciliani e Burti 1990). 7

8 STANDARD ASSISTENZIALI QUALI NOVITÀ? AMMINISTRAZIONE La delibera 1011/2013 della Regione Marche ha ridefinito gli standard di personale nei servizi per la salute mentale e, anche la ns. Casa di Cura, ha dovuto adeguarsi. La delibera ha come oggetto la Definizione degli standard assistenziali e dei criteri di rilevazione dei costi gestionali della residenzialità e semiresidenzialità delle aree sanitarie extraospedaliere e socio sanitarie nei settori anziani non autosufficienti, disabili e salute mentale. Con il mese di settembre, tutta la turnistica del personale sanitario coinvolto ha subito alcune, ma sostanziali, differenze nell ottica di un progressivo adeguamento alla normativa, al massimo entro il 30 giugno Quali sono le novità? Vediamole insieme. Indubbiamente le ore di assistenza infermieristica e di persona OSS si sono contratte, a favore di figure più riabilitative come psicologi e tecnici della riabilitazione psichiatrica. Questi ultimi, certamente, hanno un ruolo prettamente riabilitativo che, per la tipologia di paziente che ospitiamo, dovrebbero aiutarli ad un miglior equilibrio con se stessi e nel rapporto relazionale con l altro. Certamente ogni cambiamento crea piccoli terremoti e disordini momentanei. In definitiva nel reparto Struttura Residenziale Terapeutica ecco i nuovi standard assistenziali (su modulo base di 20 pazienti): 3 ore per il personale medico. 20 ore per il personale infermieristico; 10 ore per il personale oss; 30 ore per il personale educativo riabilitativo (educatori e tecnici della riabilitazione psichiatrica); 10 ore per gli psicologi; Nel reparto Casa Protetta ecco la nuova situazione: 3 ore per Medici e psicologi; 14 ore per il personale infermieristico; 7 ore per il personale oss; 16 ore per personale educativo riabilitativo (educatori e tecnici della riabilitazione psichiatrica); L azienda, dinanzi a questa delibera, non ha potuto far altro che adeguarsi, al momento parzialmente, in attesa di capire come riclassificare professionalmente alcune figure professionali presenti in azienda. Si avrà tempo fino al , salvo eventuali proroghe. Non ci sono state riduzioni di personale ma solo una riorganizzazione interna della turnistica, e, al fine di evitarle, l azienda si è attivata nel chiedere tempo alla Regione per potersi adeguare completamente ai nuovi standard dettati dalla delibera. Nel frattempo non sono mancate anche riduzioni delle tariffe giornaliere riconosciute alla struttura per il mantenimento del paziente sia nel reparto di riabilitazione alcologica che nel reparto di lungodegenza post acuzie per adeguamenti alla normativa nazionale. Certamente sono tempi duri, ma ci auguriamo che, specie nelle ns. strutture dove ogni operatore è chiamato a far parte della famiglia ospedaliera, non venga mai a mancare lo spirito di collaborazione che muove ogni lavoratore verso il benessere ultimo del paziente. CORSI E.C.M DI VILLA S.GIUSEPPE REDAZIONE: Suor Agnese Baldi-Superiora, Massimo Badolato, Alessandro Valchera, Alfredo Mancini COLLABORATORI: Alfredo Mancini, Melissa Panichi, Petritola Donatella, Di Ludovico Valentina

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