Demenza e terapia riabilitativa: diversificare gli interventi negli stadi di malattia. Dr.ssa Silvia Muraca fisioterapista

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Demenza e terapia riabilitativa: diversificare gli interventi negli stadi di malattia. Dr.ssa Silvia Muraca fisioterapista"

Transcript

1

2 Demenza e terapia riabilitativa: diversificare gli interventi negli stadi di malattia Dr.ssa Silvia Muraca fisioterapista

3 Demenza Stato di progressivo decadimento delle funzioni cerebrali che porta ad un declino della capacità di eseguire le attività della vita quotidiana (ADL IADL) La malattia di Alzheimer rappresenta la forma più comune di demenza

4 Riabilitazione Insieme di interventi che mirano allo sviluppo di una persona, al suo più alto potenziale sotto il profilo fisico, psicologico, sociale, occupazionale ed educativo, in relazione al suo deficit fisiologico o anatomico e all ambiente (OMS)

5 Riabilitazione neurologica Processo che, attraverso un approccio multidisciplinare, è volto a migliorare le funzioni, ridurre i sintomi e incrementare il senso di benessere, all interno del proprio specifico sociale, dei soggetti con problemi neurologici e delle loro famiglie.

6 Riabilitazione demenza: obiettivi Limitare l impatto di condizioni disabilitanti tramite interventi che permettano di conservare il più elevato livello di autonomia Utilizzare un approccio multidimensionale che coinvolga più figure professionali, finalizzato a migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da demenza Promuovere, sostenere e attivare le funzioni neurologiche, psicologiche, motorie e mentali non completamente deteriorate intervenendo sulle potenzialità residue dell individuo.

7 Obiettivo della riabilitazione nella demenza Non è il recupero delle funzioni compromesse ma il rallentamento della progressione della malattia

8 Malattia di Alzheimer Declino cognitivo Deterioramento a livello funzionale Aumenta la rigidità Lentezza nel movimento (bradicinesia) Progressiva perdita di peso (cachessia) Riduzione massa e tono muscolare

9 Malattia di Alzheimer I disturbi di: memoria, orientamento spazio-temporale ed equilibrio, la malnutrizione e la depressione caratteristiche strutturali (ipotrofia muscolare, incremento della fragilità ossea) e funzionali (riduzione della forza e resistenza muscolare, deficit nella deambulazione) insieme alla riduzione della capacità di autonomia nello svolgimento delle attività della vita quotidiana (BADL e IADL).

10 Inoltre. Le alterazioni a carico di equilibrio e orientamento spazio-temporale, i deficit stenici e l incremento della fragilità ossea, predispongono questi individui ad un elevato rischio per cadute e fratture

11 Malattia di Alzheimer ed esercizio fisico Il miglioramento delle condizioni fisiche determina: incremento dell autonomia e della qualità di vita riduzione del rischio per cadute e fratture nonostante la progressione della malattia

12 Effetti dell esercizio fisico

13 Numerosi studi hanno dimostrato che un programma di esercizi fisici può risultare efficace per Ridurre rischio cadute e fratture Duckham RL et al. Age Ageing Jul;44(4): ; Cochrane Database, Syst. Rev.2014 Prevenire malnutrizione, disturbi comportamentali, disturbi del sonno, depressione Kerling et al JAD 2015 may 15; 177 Rallentare il decadimento cognitivo Yu F et al, J Nurs Scholarsh 2006; 38: Migliorare il livello di autonomia e la qualità di vita Tery L, et al. JAMA 2003; 290 (15):

14 L attività fisica aerobica Può rallentare l accumulo di proteina b- amiloide (Adlard P, et al. J Neurosci 2005); Incrementare il flusso ematico cerebrale e stimolare l espressione genica di nerve growth factor (NGF) importante per la neurogenesi, la produzione e l attività dei neurotrasmettitori, la sinaptogenesi, specialmente nella regione ippocampale dove sono più evidenti le alterazioni neurogenerative proprie della M.A. Swain R, et al. NeuroSci 2003; 117: )

15 L attività fisica migliora notevolmente le condizioni di vita delle persone colpite da Alzheimer (AAIC, Washington 2015 atti) 1) Moderate to High Intensity Physical Exercise in Patients with Alzheimer s Disease : Le persone che hanno partecipato al programma sportivo avevano significativamente un minor numero di sintomi quali l ansia, l irritabilità e la depressione rispetto al gruppo che non si era sottoposto agli esercizi 2) Aerobic Exercise Reduces Phosphorylated Tau Protein in Cerebrospinal Fluid in Older Adults with Mild Cognitive Impairment : gli scienziati hanno osservato una riduzione statisticamente significativa di proteine tau nel cervello di soggetti che praticano più tipi di sport. 3) Vascular Cognitive Impairment and Aerobic Exercise: A 6-Month Randomized Controlled Trial : i pazienti che hanno seguito un programma sportivo hanno migliorato le loro funzioni cognitive tra cui la memoria e l attenzione

16 Evoluzione della malattia Durata Media anni Decorso variabile Fase iniziale (demenza lieve) 2-4 anni Fase intermedia (demenza moderata) 2-10 anni Fase avanzata (demenza grave) ~ 3 anni

17 Fase iniziale Disturbo della memoria a breve termine Difficoltà di apprendimento, espressione e comprensione Calo dell attenzione e della concentrazione Diminuizione delle capacità percettive visuo spaziali Disturbo dell umore Difficoltà nel ragionamento logico e capacità di giudizio Disorientamento temporale Ansia, depressione, ritiro sociale Inizio difficoltà nelle attività strumentali(iadl)

18 Fase intermedia Si accentuano i disturbi precedenti Afasia,aprassia, agnosia Disorientamento s/t Sintomi psichiatrici: allucinazioni, deliri(persecuzione, abbandono, gelosia, latrocinio) etc Agitazione psicomotoria (affaccendamento, wandering, sundowing) Disturbi del ritmo sonno-veglia Incoordinazione e disturbi dell equilibrio Sarcopenia e calo ponderale, debolezza muscolare

19 Fase avanzata Gravi disturbi del comportamento Disturbi del controllo sfinterico Ipocinesia Perdita degli schemi corporei Ridotta motilità volontaria Disturbi della deglutizione Marcato decadimento delle condizioni di salute generali con complicanze infettive e broncopolmonari che inducono solitamente al decesso Stato vegetativo

20 Pazienti difficili Spesso il fisioterapista si trova in difficoltà con il malato Alzheimer che non comprende gli esercizi proposti, per i problemi di memoria ed orientamento non riconosce la figura del fisioterapista né si spiega il motivo per il quale si trova in quell ambiente. Non collabora o si oppone

21 L approccio capacitante Si fonda sulla capacità degli operatori e dei familiari di gestire diversamente la relazione interpersonale con il paziente fragile (soprattutto quelli ricoverati nelle RSA), basandosi su un uso più efficace del linguaggio e della comunicazione.

22 L Approccio Capacitante si focalizza sulle capacità e non sui deficit: considera essenziali: l osservazione e l ascolto attivo del paziente; L attività considerata dal suo punto di vista. Ha come obiettivo la realizzazione di una Convivenza sufficientemente felice fra i pazienti, i loro caregiver e gli operatori. Il metodo utilizzato è il Riconoscimento delle competenze elementari ed è utilizzabile in diversi contesti.

23 Approccio capacitante in fisioterapia Non aver fretta di seguire subito il programma riabilitativo Stabilire l alleanza terapeutica Ascoltare il paziente, la sua voice per individuare bisogni desideri e aspettative Contrattare un obiettivo che sia significativo per il paziente, secondo il suo punto di vista(in questo modo si evitano atteggiamenti oppositivi)

24 Approccio capacitante in fisioterapia Invece di costringerlo ad eseguire un esercizio, il fisioterapista capacitante asseconda l iniziativa e i movimenti del paziente accompagnandolo a fare una fisioterapia possibile Il fisioterapista si adatta, ridimensiona obiettivi e metodi, tenendo conto delle possibilità e della volontà del paziente

25 Comportamento del fisioterapista Entrare in empatia instaurando la cosiddetta ALLEANZA TERAPEUTICA legame volto a mantenere una collaborazione attiva tra paziente e terapeuta, basata sulla fiducia e l accettazione reciproca (Bordin,1979) Senza l Alleanza terapeutica con questi pazienti nessuna fisioterapia è possibile.

26 Comportamento del fisioterapista Conoscere il carattere del paziente Ascoltare Rassicurare Essere calmo, cortese, disponibile Usare un tono di voce pacato Guardare negli occhi Usare frasi brevi e chiare per facilitare la comprensione

27 To care to cure

28 Setting terapeutico Ambiente tranquillo Sicuro Ordinato Non deve fornire stimoli luminosi o sonori diretti o improvvisi Fornire al paziente solo gli stimoli utili Evitare fonti di distrazione

29 Progetto riabilitativo Insieme di proposizioni elaborate dal team riabilitativo che, tenendo conto dei limiti, dei bisogni del paziente e delle risorse disponibili, definisce gli outcomes desiderati in tempi definiti Definisce in linea generale gli obiettivi a breve, medio e lungo termine

30 Programma riabilitativo All interno del progetto riabilitativo, il programma riabilitativo definisce: Le aree di intervento specifiche Gli obiettivi immediati (goal) o a breve termine e li aggiorna nel tempo I tempi e le modalità di erogazione degli interventi Gli operatori coinvolti La verifica degli interventi

31 Programma riabilitativo: equipe multidisciplinare Medico/i Infermiere Oss Fisioterapista Educatore professionale Psicologo Logopedista Assistente sociale Terapista occupazionale Familiare - caregiver

32 Centralità del paziente

33 Valutazione multidimensionale Barthel Index The Instrumental ADL Scale Katz Index of ADL Tinetti Berg balance scale Functional Assistment Staging 6 MWT PAINAD GDS CIRS MMSE NPY ucla neuropsc Conley Cornell CDR Exton Smith Mna

34 Programma riabilitativo All interno dello schema generale di programma vi sarà un sottoprogramma per ciascuna area specifica.

35 Criteri per la strutturazione di un programma di riabilitazione neurologica per soggetti con Malattia di Alzheimer (1) (P. Pillastrini; TECNICHE NEUROMOTORIE, in:. MARCO Monticone, L'evoluzione della Riabilitazione per le Malattie Neurodegenerative, PAVIA, PIME, 2010) Gli esercizi devono essere selezionati e proposti con l obiettivo primario di incrementare forza, resistenza, range of motion e migliorare l equilibrio cinestesico e le capacità di prassia È fondamentale catturare e mantenere l attenzione e la partecipazione attraverso l utilizzo di esercizi piacevoli e divertenti Può essere utile identificare e proporre alcune delle attività fisiche e pattern di esercizi che il paziente eseguiva in passato. Per esempio se il soggetto giocava a basketball, il rinforzo muscolare può essere ottenuto proponendo esercizi di sollevamento di leggere palle mediche, e la coordinazione tramite esercizi di lancio di palle di gomma in un cerchio

36 Criteri per la strutturazione di un programma di riabilitazione neurologica per soggetti con Malattia di Alzheimer (2) È importante insegnare strategie comportamentali e stimolare le capacità di problem-solving per il superamento delle possibili difficoltà nello svolgimento di tali esercizi Ciascuna sessione dovrebbe comprendere una fase iniziale di riscaldamento (3-5 min), seguita dalla fase di allenamento fisico (30-40 min), quindi concludersi con una fase di socializzazione/ defaticamento (5-10 min) Gli esercizi devono essere introdotti in modo graduale, preferibilmente proponendo esercizi di bassa intensità e da effettuare in posizione seduta nelle prime sessioni, per poi arrivare agli esercizi nella posizione eretta, dopo il raggiungimento di un adeguato livello di allenamento

37 Criteri per la strutturazione di un programma di riabilitazione neurologica per soggetti con Malattia di Alzheimer (3) Le sessioni dovrebbero essere effettuate preferibilmente nella mattinata La musica può essere utilizzata in alcuni momenti della sessione; è necessario prestare attenzione perché potrebbe facilitare la distrazione dei pazienti o provocare un sovraccarico sensoriale in alcuni soggetti

38 Fase iniziale della malattia: outcome globale Vivere autonomamente nel proprio ambiente di vita Garantire la migliore qualità di vita

39 Fase iniziale della malattia: outcome funzionale Migliorare la performance motoria la resistenza allo sforzo la coordinazione

40 Fase iniziale (gravità lieve): aspetti funzionali Non sono presenti in questa fase importanti deficit funzionali legati alla demenza. Bisogna valutare eventuali squilibri muscolari o deficit specifici e proporre esercizi individualizzati. Prevenire future disabilità

41 Programma riabilitativo fisioterapico Esercizi di allungamento Utile come riscaldamento e preparazione per altri esercizi L allungamento deve essere mantenuto per sec Seguire una progressione logica, in senso cranio-caudale

42 Esercizi di allungamento (..nel limite delle proprie capacità)

43 Programma riabilitativo fisioterapico Esercizi aerobici e di resistenza Deambulazione: attività ben appresa, è facile variarne l intensità; La deambulazione inizia ad intensità normale, per poi gradualmente aumentare la velocità ed ottenere il miglioramento delle capacità aerobiche e un lieve incremento della frequenza respiratoria; L obiettivo: incrementare la durata complessiva in cui un soggetto riesce a deambulare durante la giornata, fino ad un tempo di almeno 20 min.

44 Programma riabilitativo fisioterapico Esercizi di rinforzo Rinforzo muscolare arti inferiori Rinforzo muscolatura tonica del tronco Rinforzo muscolare arti superiori Rinforzare la muscolatura per contenere il rischio cadute ed implementare la deambulazione Gli esercizi devono essere semplici Si possono eseguire con o senza pesi a seconda del grado di forza

45 Programma riabilitativo fisioterapico Esercizi di equilibrio e coordinazione Da seduti con pallone Bobath In piedi con riduzione base d appoggio, occhi chiusi, in appoggio monopodalico,su pedana basculante Deambulazione su punte e su talloni È preferibile eseguire questi esercizi davanti allo specchio quadrettato(soltanto nella fase iniziale) che fornisce stimoli visivi per l autocorrezione della postura.

46 Fase intermedia della malattia: outcome globale Prevenire,ridurre o contenere la disabilità in atto Sollecitare l autonomia deambulatoria Migliorare la qualità di vita come attività e partecipazione coinvolgendo i familiari in previsione del permanere del quadro di decadimento cognitivo

47 Fase intermedia della malattia: outcome funzionale Mantenere la massima capacità deambulatoria possibile e l autonomia nei trasferimenti Recuperare la massima autonomia possibile nello svolgimento delle ADL Stimolare le abilità residue

48 Fase intermedia (gravità moderata) aspetti funzionali Iniziano le incertezze della marcia Regressioni delle reazioni di protezione a paracadute Ipocinesia Aprassia ideativa e ideomotoria Incoordinazione e disturbi dell equilibrio Debolezza muscolare Agitazione psicomotoria(wandering,affaccendamento)

49 Programma riabilitativo fisioterapico fase intermedia Mobilizzazione passiva e attiva AASS,AAII e tronco Allungamenti Ginnastica medica di gruppo Esercizi di rinforzo muscolare Esercizi di coordinazione ed equilibrio Deambulazione con percorso,scale Durante gli esercizi è importante offrire stimoli visivi, uditivi e tattili per preservare il più possibile le funzioni cognitive

50 Ginnastica medica di gruppo

51

52

53 Fase avanzata:outcome globale Contenere la disabilità in atto

54 Fase avanzata: outcome funzionale Prevenire le complicanze secondarie all allettamento Prevenire l aggravamento delle retrazioni muscolo-tendinee Mantenere il ROM ai 4 arti Recuperare la posizione assisa prevedendo sistemi posturali adeguati Curare la postura a letto

55 Fase avanzata: aspetti funzionali Grave perdita dell autonomia funzionale Cammina con difficoltà,non cammina più,non mantiene la stazione eretta,è allettato Retrazioni muscolo-tendinee, rigidità articolare,ipotono-trofismo muscolare Esegue movimenti stereotipati delle mani o altri gesti involontari e afinalistici Incontinenza doppia Piaghe da decubito Non si alimenta autonomamente(sns,peg) Perde la capacità di comunicazione verbale (ripete in modo continuativo un suono o un lamento)

56 Retrogenesi

57 Programma riabilitativo fisioterapico fase avanzata Cauta mobilizzazione passiva ai 4 arti Passaggi posturali Corretto posizionamento a letto con ausili

58 Fase avanzata di malattia percepisce la realtà circostante ad un livello più semplice suoni, tono di voce, variazioni di luce, movimento degli oggetti, stimoli tattili, dolore : unica modalità di rapporto con l ambiente Non si esprime ma conserva la comunicazione non verbale (mimica, sorriso, espressione del volto e la gestualità: carezza) Chi assiste trasmette le proprie emozioni al malato attraverso il canale non verbale ; necessario uso consapevole della propria espressività La stimolazione tattile (sfioramenti, carezze) insieme alle altre stimolazioni sensoriali (suoni rilassanti) rappresentano forme di cura gradite per i soggetti in questa fase.

59 Quando non sai cosa fare delle tue mani..trasformale in carezze (Jaques Salomè)

LA RIABILITAZIONE DELLA MALATTIA DI PARKINSON

LA RIABILITAZIONE DELLA MALATTIA DI PARKINSON LA RIABILITAZIONE DELLA MALATTIA DI PARKINSON Emanuela Bartolomucci terapista occupazionale Angela Parlapiano logopedista Isabella Valenza fisioterapista Alberto Busetto fisioterapista RIABILITAZIONE Processo

Dettagli

Il progetto riabilitativo nel paziente anziano fragile fratturato Pasquale Rifino Fisioterapista (Cassino)

Il progetto riabilitativo nel paziente anziano fragile fratturato Pasquale Rifino Fisioterapista (Cassino) XVIII Convegno Nazionale Geriatrico Dottore Angelico - San Raffaele Cassino L INTEGRAZIONE OSPEDALE TERRITORIO: per il recupero e il mantenimento dell autonomia CASSINO 11-12-13 Giugno San Raffaele - Cassino

Dettagli

FINALITÀ METODOLOGIA STRUMENTI VERIFICHE. ludica, introducendo di volta in volta

FINALITÀ METODOLOGIA STRUMENTI VERIFICHE. ludica, introducendo di volta in volta CURRICOLO DI EDUCAZIONE FISICA SCUOLA PRIMARIA Classe Prima TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA L alunno: utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed

Dettagli

Come promuovere il mantenimento delle capacità residue degli anziani affetti da demenza senile?

Come promuovere il mantenimento delle capacità residue degli anziani affetti da demenza senile? Come promuovere il mantenimento delle capacità residue degli anziani affetti da demenza senile? Studio condotto presso i 5 Istituti di cura per anziani della Città di Lugano. Giornata RAI 2011 Lugano 27

Dettagli

Infanzia Obiettivi di apprendimento

Infanzia Obiettivi di apprendimento I DISCORSI E LE PAROLE IMMAGINI, SUONI, COLORI IL CORPO E IL MOVIMENTO Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo Asse linguistico-espressivo Infanzia-Primaria -Secondaria I grado- NUCLEI FONDANTI

Dettagli

JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA

JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA L età d oro della motricità La prima età scolare DAI 6 AI 10 ANNI Tratti dominante del comportamento motorio per i bambini dai 6 ai 10 anni Notevole vivacità Bisogno di imitazione

Dettagli

la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA

la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA auditorium di s. apollonia, firenze 17 aprile 2012 la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA Sandra Moretti Bruna Lombardi U.O. Recupero e Rieducazione Funzionale Azienda

Dettagli

WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 2 Edizione

WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 2 Edizione IPAB Casa Albergo per Anziani WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 2 Edizione LA PERSONALIZZAZIONE DEL PIANO ASSISTENZIALE INDIVIDUALIZZATO: I PERCORSI DELL UNITA OPERATIVA

Dettagli

Il paziente neurologico ICTUS

Il paziente neurologico ICTUS ICTUS ICTUS ICTUS ICTUS Fattori di rischio modificabili Ipertensione arteriosa Diabete mellito Stenosi carotidea Fumo/alcool Sovrappeso Sedentarietà Fattori di rischio non modificabili Età Sesso Predisposizione

Dettagli

Parte IV - TRATTAMENTO PSICO-SOCIALE

Parte IV - TRATTAMENTO PSICO-SOCIALE Parte IV - TRATTAMENTO PSICO-SOCIALE Luc De Vreese, Rabih Chattat, Guido Gori, Elisabetta Mecatti, Anna Maria Mello, Sara De Montis, Pier Luigi Oscari, Silvia Ragni INTRODUZIONE (1) I farmaci oggi a disposizione

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

Terapie non farmacologiche per i malati di Alzheimer

Terapie non farmacologiche per i malati di Alzheimer WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 3 Edizione Terapie non farmacologiche per i malati di Alzheimer Castellanza, 24 marzo 2015 a cura di Vigato Federico Alla luce degli

Dettagli

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria Roberto Trinchero Dipartimento di Filosofia e Scienze dell Educazione Università degli studi di Torino roberto.trinchero@unito.it

Dettagli

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti

Dettagli

ADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza. O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia

ADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza. O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia ADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia CONTESTO GENERALE In Italia l 80% circa dei pazienti affetti da demenza è assistita

Dettagli

IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA

IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA Anna Vagnetti LAVORO DI EQUIPE SVOLTO DAI FISIOTERAPISTI DELL UNITA SPINALE DELL OSPEDALE S. CORONA DI PIETRA LIGURE: BERNARDIS E., DELL ANNO F., FIRPO L., MANDRACCIA S.,

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

La Malattia di Alzheimer: approccio neuropsicologico

La Malattia di Alzheimer: approccio neuropsicologico La Malattia di Alzheimer: approccio neuropsicologico Dott.ssa Sara Fascendini Centro Alzheimer, Fondazione Europea di Ricerca Biomedica (FERB), Ospedale Briolini, Gazzaniga (BG) CHE COSA È LA DEMENZA?

Dettagli

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Dettagli

P.E.I. (piano educativo individualizzato) alunno/a: nato/a a:

P.E.I. (piano educativo individualizzato) alunno/a: nato/a a: ( denominazione scuola) P.E.I. (piano educativo individualizzato) classe: sez. alunno/a: nato/a a: Ins. Specializzato/a Ins. Curricolari Operatori A.S.L. Genitori Anno Scolastico 20 20 NOTIZIE DELL ALUNNO/A

Dettagli

La forza. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara

La forza. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara La forza La definizione di forza Per forza s intende la capacità dell apparato neuro- muscolare di vincere o contrapporsi a un carico esterno con un impegno muscolare. La classificazione della forza Tipi

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

Punto Unico di Accesso. Violetta Ferrari Emanuela Malagoli 17 Maggio 2012 Bologna

Punto Unico di Accesso. Violetta Ferrari Emanuela Malagoli 17 Maggio 2012 Bologna Punto Unico di Accesso Socio-SanitaroSanitaro nella provincia di Modena Violetta Ferrari Emanuela Malagoli 17 Maggio 2012 Bologna Il Punto Unico d'accesso Socio Sanitario (PUASS) è una modalità organizzativa

Dettagli

FITNESS E WELLNESS GEROMOTRICITÀ

FITNESS E WELLNESS GEROMOTRICITÀ FITNESS E WELLNESS GEROMOTRICITÀ Dottoressa Loredana D Alessandro Primo semestre primo anno UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ENNA KORE loredana.dale@gmail.com 1 GEROMOTRICITÀ Possibile presenza di deficit cognitivi,

Dettagli

A PROPOSITO DI TERAPIA OCCUPAZIONALE

A PROPOSITO DI TERAPIA OCCUPAZIONALE A PROPOSITO DI TERAPIA OCCUPAZIONALE Che cosa è - perché è importante - come funziona obiettivo dei trattamenti COS E LA TERAPIA OCCUPAZIONALE E un trattamento per le persone che sono state colpite da:

Dettagli

STATO COMATOSO - cause

STATO COMATOSO - cause STATO COMATOSO STATO COMATOSO - cause INTRACRANICHE Infiammatorie (meningiti encefaliti) Vascolari (ictus edemi) Traumatiche Neoplastiche EXTRACRANICHE Alterazioni del metabolismo (coma ipoglicemico, diabetico,

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA EDUCAZIONE FISICA (Classe 1ª)

SCUOLA PRIMARIA EDUCAZIONE FISICA (Classe 1ª) SCUOLA PRIMARIA EDUCAZIONE FISICA (Classe 1ª) Riconoscere le parti del corpo ed acquisire consapevolezza delle funzioni senso-percettive. Controllare gli schemi motori e posturali di base adattandoli alle

Dettagli

STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA

STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA AZIENDA ULSS N. 8 OPERE PIE D ONIGO STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA attività innovativa (delibera del Direttore Generale dell Azienda ULSS n. 8 del 29 novembre 2007 n.

Dettagli

TRATTAMENTI RIABILITATIVI NELLA SCLEROSI MULTIPLA: A CHE PUNTO SIAMO?

TRATTAMENTI RIABILITATIVI NELLA SCLEROSI MULTIPLA: A CHE PUNTO SIAMO? TRATTAMENTI RIABILITATIVI NELLA SCLEROSI MULTIPLA: A CHE PUNTO SIAMO? Marco Rovaris Centro SM UO Riabilitazione Neuromotoria IRCCS Santa Maria Nascente Fondazione Don Gnocchi - Milano Riduzione dei sintomi

Dettagli

EDUCAZIONE FISICA - SCUOLA INFANZIA Prerequisiti

EDUCAZIONE FISICA - SCUOLA INFANZIA Prerequisiti Competenze Conoscere e utilizzare le proprie capacità motorie sia nei punti di forza sia nei limiti. Utilizzare gli aspetti comunicativi del linguaggio motorio per entrare in relazione con gli altri EDUCAZIONE

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

La riabilitazione neuromotoria nel Parkinson e nei Parkinsonismi Riabilitazione individuale e di gruppo

La riabilitazione neuromotoria nel Parkinson e nei Parkinsonismi Riabilitazione individuale e di gruppo La malattia di Parkinson e i Parkinsonismi. Dalla corretta diagnosi ai modelli assistenziali Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) 12-13 ottobre 2006 La riabilitazione neuromotoria

Dettagli

Medicina di famiglia e UVA. Un rapporto complesso da intensificare ovvero Il futuro della continuità assistenziale per le persone affette da demenza

Medicina di famiglia e UVA. Un rapporto complesso da intensificare ovvero Il futuro della continuità assistenziale per le persone affette da demenza 52 Congresso Nazionale SIGG Paese vecchio, assistenza nuova: il caso Italia Firenze, 1 dicembre 2007 Medicina di famiglia e UVA. Un rapporto complesso da intensificare ovvero Il futuro della continuità

Dettagli

Vite sbilanciate. Su comportamento problema e autismo

Vite sbilanciate. Su comportamento problema e autismo Vite sbilanciate Su comportamento problema e autismo Una riflessione Ogni persona ha il compito di trovare un equilibrio nella sua esistenza. Un equilibrio tra: Se stessa e l ambiente Le possibilità e

Dettagli

Curricolo verticale. Educazione Motoria/ Educazione Fisica

Curricolo verticale. Educazione Motoria/ Educazione Fisica 1 Curricolo verticale Educazione Motoria/ Educazione Fisica 2 Competenza 1 al termine della scuola dell Infanzia Obiettivi di apprendimento Dimensione Competenza Abilità Eseguire piccoli compiti motori

Dettagli

Il nursing riabilitativo nell ictus. Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive

Il nursing riabilitativo nell ictus. Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive Il nursing riabilitativo nell ictus Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive Nursing Nel contesto delle cure atte al mantenimento della salute, il nursing ha lo scopo

Dettagli

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Caterina D Ardia Neuropsichiatria Infantile Università Sapienza, Roma Disturbi dello Sviluppo Sono Disturbi che accompagnano la persona

Dettagli

LE CAPACITÀ FISICHE: DEFINIZIONE E LORO SVILUPPO. Tecnico Nazionale Maurizio Castagna

LE CAPACITÀ FISICHE: DEFINIZIONE E LORO SVILUPPO. Tecnico Nazionale Maurizio Castagna LE CAPACITÀ FISICHE: DEFINIZIONE E LORO SVILUPPO Tecnico Nazionale Maurizio Castagna CAPACITÀ FISICHE E SVILUPPO LE CAPACITÀ FISICHE SONO: FORZA, RESISTENZA, RAPIDITÀ. La mobilità articolare è una capacità

Dettagli

PSICOLOGIA E DISABILITÀ Confini e ambiti di sviluppo professionali per lo Psicologo

PSICOLOGIA E DISABILITÀ Confini e ambiti di sviluppo professionali per lo Psicologo 22 maggio 2010 PSICOLOGIA E DISABILITÀ Confini e ambiti di sviluppo professionali per lo Psicologo Valutazione dei vari strumenti alternativi e/o complementari nell approccio alla disabilità intellettiva

Dettagli

SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE - LINEE GENERALI Al termine del percorso liceale lo studente deve aver acquisito la consapevolezza della propria corporeità intesa come conoscenza, padronanza e rispetto del

Dettagli

Corso aggiornamento allenatori Comitato Provinciale di Modena

Corso aggiornamento allenatori Comitato Provinciale di Modena Corso aggiornamento allenatori Comitato Provinciale di Modena Aspetti metodologici e pratici del periodo preparatorio nella pallavolo. Organizzazione della seduta fisico tecnica. Utilizzo di attrezzi e

Dettagli

La Malattia di Alzheimer: sviluppi scientifici, servizi e terapie non farmacologiche

La Malattia di Alzheimer: sviluppi scientifici, servizi e terapie non farmacologiche La Malattia di Alzheimer: sviluppi scientifici, servizi e terapie non farmacologiche La gestione dei disturbi comportamentali tramite interventi di Musicoterapia e Terapia della Bambola con pazienti affetti

Dettagli

LA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA. Numeri e spazio, fenomeni e viventi (MATEMATICA)

LA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA. Numeri e spazio, fenomeni e viventi (MATEMATICA) COMPETENZE EUROPEE INFANZIA CAMPO D ESPERIENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ATTIVITA E CONTENUTI LA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA Numeri e spazio, fenomeni e viventi (MATEMATICA) Ha interiorizzato le nozioni

Dettagli

Attività motoria Attività sportiva Alimentazione

Attività motoria Attività sportiva Alimentazione Club Rapallo Attività motoria Attività sportiva Alimentazione Dott.Lorenzo Marugo Piattaforma dell Unione Europea su dieta, attività fisica e salute Presupposto: I Cittadini dell Unione Europea si esercitano

Dettagli

Corso Argo Secondo Livello. Coadiutore dell animale. ULSS 4 Alto Vicentino

Corso Argo Secondo Livello. Coadiutore dell animale. ULSS 4 Alto Vicentino R3/IT Te.D learning programme in Italian Corso Argo Secondo Livello Coadiutore dell animale ULSS 4 Alto Vicentino PREMESSE: Si definiscono Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) le prestazioni a valenza

Dettagli

Istituto Comprensivo Gandhi a.s. 2014/2015. Curricolo di Educazione Fisica: Scuola Primaria

Istituto Comprensivo Gandhi a.s. 2014/2015. Curricolo di Educazione Fisica: Scuola Primaria Curricolo di Educazione fisica Istituto Comprensivo Gandhi Prato Istituto Comprensivo Gandhi a.s. 2014/2015 Curricolo di Educazione Fisica: Scuola Primaria TRAGUARDI DI COMPETENZA : COMPETENZA CHIAVE:

Dettagli

ALLIEVI. Programma MILAN LAB

ALLIEVI. Programma MILAN LAB ALLIEVI Programma MILAN LAB SEDUTA DI ALLENAMENTO ALLIEVI CAPACITÀ MOTORIE 100% CAPACITÀ COORDINATIVE 10% 90% CAPACITÀ CONDIZIONALI Rapidità/Velocità 20% Resistenza 30% Forza (didattica) 20% Flessibilità

Dettagli

Servizi per gli anziani

Servizi per gli anziani Servizi per gli anziani Servizi per gli anziani Il Merri Community Health Services offre servizi individuali e assistenza comunitaria coordinata con l obiettivo di rispondere ai bisogni quotidiani degli

Dettagli

Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici Associazione di Promozione Sociale

Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici Associazione di Promozione Sociale Il percorso clinico assistenziale riabilitativo L'Unità Spinale Unipolare (U.S.U.) rappresenta una struttura complessa unipolare espressamente destinata all'assistenza delle Persone con lesioni al midollo

Dettagli

ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA

ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA IL CASE MANAGEMENT: UN MODELLO ORGANIZZATIVO PER LA CURA DEL PAZIENTE PSICHIATRICO La presa in carico e la pianificazione Dott.ssa

Dettagli

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione

Dettagli

CURRICOLO DI COMPETENZE DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

CURRICOLO DI COMPETENZE DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE CURRICOLO DI COMPETENZE DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Competenze in uscita per la classe prima Nuclei fondanti ^Percezione e conoscenza del corpo ^ Gioco Obiettivi specifici di apprendimento - Le varie

Dettagli

L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv - 2010-2011

L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv - 2010-2011 L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre figure mv - 2010-2011 è l operatore che, al termine di specifica formazione professionale consegue un attestato di qualifica ed è abilitato

Dettagli

Autoefficacia e apprendimento

Autoefficacia e apprendimento Autoefficacia e apprendimento Definizione di autoefficacia Convinzione della propria capacità di fornire una certa prestazione organizzando ed eseguendo le sequenze di azioni necessarie per gestire adeguatamente

Dettagli

Il Comune per le demenze: che cosa fa

Il Comune per le demenze: che cosa fa Il Comune per le demenze: che cosa fa Roberta Papi Assessore Politiche Sociosanitarie Comune di Genova La demenza non colpisce solo il paziente, ma tutta la sua famiglia, sulla quale grava l enorme carico

Dettagli

SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Istituto Istruzione Superiore A. Venturi Modena Liceo artistico - Istituto Professionale Grafica Via Rainusso, 66-41124 MODENA Sede di riferimento (Via de Servi, 21-41121 MODENA) tel. 059-222156 / 245330

Dettagli

WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ

WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ Imparare a convivere con la BPCO significa cambiare i propri comportamenti in modo da massimizzare lo sfruttamento delle proprie capacità e minimizzare gli effetti negativi della

Dettagli

CORPO MOVIMENTO SPORT Competenza 1 al termine della scuola dell Infanzia. Dimensione Competenza Abilità Conoscenze Eseguire piccoli compiti motori

CORPO MOVIMENTO SPORT Competenza 1 al termine della scuola dell Infanzia. Dimensione Competenza Abilità Conoscenze Eseguire piccoli compiti motori Competenza 1 al termine della scuola dell Infanzia 1 Eseguire piccoli compiti motori Essere in grado di riconoscere le possibilità di Il proprio corpo e quello degli altri movimento dei diversi segmenti

Dettagli

Abitare con l Alzheimer: spazi di vita terapeutici, P. Valla (Milano)

Abitare con l Alzheimer: spazi di vita terapeutici, P. Valla (Milano) Abitare con l Alzheimer: spazi di vita terapeutici, P. Valla (Milano) Il Settore Servizi Sociali della Provincia di Milano ha accettato nel 1994 la sfida di creare il Giardino dell Eden, un giardino per

Dettagli

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO 1. Continuità dell intervento X Nuovo ( Centro diurno) X In continuità con servizio già attivato ( Assistenza Domiciliare)

Dettagli

PROGETTO BUTOKU 360 supporto allo studio, ascolto e benessere

PROGETTO BUTOKU 360 supporto allo studio, ascolto e benessere PROGETTO BUTOKU 360 supporto allo studio, ascolto e benessere Il PROGETTO BUTOKU 360: supporto allo studio, ascolto e benessere è un progetto ideato dall A.S.D. BUTOKU KARATE- DO di Solaro, Associazione

Dettagli

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare

Dettagli

Operatore socio sanitario

Operatore socio sanitario Operatore socio sanitario Allieva Murgo Teresa POR 07032aINTOSS83 Sede Operativa di TARANTO Via Umbria n. 162 Che cos è un Project Work? Il P. W. è la sperimentazione attiva dei contenuti appresi durante

Dettagli

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO OBIETTIVI MINIMI 1. ASCOLTARE/PARLARE: Ascoltare e comprendere testi orali di diverso tipo. Esprimersi oralmente in modo corretto (e pertinente), producendo testi

Dettagli

MEDIA M.M.S.E. SU GRUPPO CAMPIONE E SU GRUPPO SPERIMENTALE ( IL MINESTRONE )

MEDIA M.M.S.E. SU GRUPPO CAMPIONE E SU GRUPPO SPERIMENTALE ( IL MINESTRONE ) L importanza della stimolazione cognitiva nella malattia di Alzheimer confermata in una ricerca coordinata dal dr. Bergami Antonio e condotta c/o la Casa Natività di Maria. Nell aprile 2012 una équipe

Dettagli

PROGETTAZIONE DIDATTICA CLASSI PRIME ANNO SCOLASTICO 2012-2013 EDUCAZIONE FISICA. Traguardi per lo sviluppo delle competenze

PROGETTAZIONE DIDATTICA CLASSI PRIME ANNO SCOLASTICO 2012-2013 EDUCAZIONE FISICA. Traguardi per lo sviluppo delle competenze PROGETTAZIONE DIDATTICA CLASSI PRIME ANNO SCOLASTICO 2012-2013 EDUCAZIONE FISICA L educazione fisica promuove la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità in relazione con l ambiente, gli altri e gli

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori

Dettagli

Corso La complessità in geriatria

Corso La complessità in geriatria Corso La complessità in geriatria Argomento La complessità dell assistenza domiciliare Materiale didattico Dott.ssa Fausta Podavitte Direttore del Dipartimento ASSI 11 marzo 2011 Dalle cure domiciliari

Dettagli

La Ginnastica Dolce e Posturale

La Ginnastica Dolce e Posturale La Ginnastica Dolce e Posturale Utilizza una metodologia flessibile, a orientamento psicomotorio, con una plasticità di adattamento alle esigenze dell individuo e del gruppo E finalizzata principalmente

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello Drssa Grazia Foti MALATTIE CARDIOVASCOLARI Più importante causa di morte nel mondo, (17.3 milioni di morti ogni anno)

Dettagli

Salute in tutte le politiche. Carlo Favaretti Università Cattolica del Sacro Cuore

Salute in tutte le politiche. Carlo Favaretti Università Cattolica del Sacro Cuore CIVES CITTÀ VIVE, EQUE E SANE 20-2323 APRILE 2015 Salute in tutte le politiche Carlo Favaretti Università Cattolica del Sacro Cuore Concetti chiave Che cos è la salute Che cos è la promozione della salute

Dettagli

LA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO

LA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO CONVEGNO INTERNAZIONALE MALCESINE 2010 LA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO D. M. Fisioterapista LINO FIA Il trattamento è rivolto a pazienti: in fase di stabilizzazione

Dettagli

PROGETTO DISABILITA MULTIPLE COMPLESSE

PROGETTO DISABILITA MULTIPLE COMPLESSE PROGETTO DISABILITA MULTIPLE COMPLESSE Il progetto si inscrive nell ambito di una più ampia proposta psicoeducativa basata su un modello integrato d intervento rivolto al trattamento di bambini/e in situazione

Dettagli

Servizi per persone con disabilità

Servizi per persone con disabilità Servizi per persone con disabilità Servizi per persone con disabilità Il Merri Community Health Services mira a promuovere l inclusione e la partecipazione nella comunità di persone con una disabilità.

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

SINTESI DELLA RELAZIONE AL SIR 2007

SINTESI DELLA RELAZIONE AL SIR 2007 SINTESI DELLA RELAZIONE AL SIR 2007 AZIENDA OSPEDALIERA "C. POMA" (Mantova) Dipartimento di Medicina U. O. di Riabilitazione Specialistica Divisione di RRF e Reumatologia Direttore: G. Arioli DISABILITA

Dettagli

Fondazione Santa Chiara Centro multiservizi per la popolazione anziana Onlus

Fondazione Santa Chiara Centro multiservizi per la popolazione anziana Onlus Carta dei Servizi RSA aperta Fondazione Santa Chiara Centro multiservizi per la popolazione anziana Onlus 1 INDICE Destinatari p. 3 Descrizione dell unità d offerta p. 3 Modalità di erogazione delle prestazioni

Dettagli

I CAMPI DI ESPERIENZA

I CAMPI DI ESPERIENZA I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando

Dettagli

IC SIGNA-Secondaria-PROGRAMMAZIONE ANNUALE di Ed. Fisica (In raccordo con Curricolo verticale e Indicazioni nazionali)

IC SIGNA-Secondaria-PROGRAMMAZIONE ANNUALE di Ed. Fisica (In raccordo con Curricolo verticale e Indicazioni nazionali) IC SIGNA-Secondaria-PROGRAMMAZIONE ANNUALE di Ed. Fisica (In raccordo con Curricolo verticale e Indicazioni nazionali) CLASSE PRIMA GRIGLIA N 1 IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO Ha cura

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

IL LAVORO D EQUIPE TRA LAVORO DI RETE E RETE SOCIALE

IL LAVORO D EQUIPE TRA LAVORO DI RETE E RETE SOCIALE IL LAVORO D EQUIPE TRA LAVORO DI RETE E RETE SOCIALE Persone al centro Quarrata, 21 febbraio 2009 IL LAVORO DI RETE E un processo finalizzato/tendente a legare fra loro più persone tramite connessioni

Dettagli

Bambini e nonni insieme per una vita più bella. incontro con la Malattia di Alzheimer

Bambini e nonni insieme per una vita più bella. incontro con la Malattia di Alzheimer Bambini e nonni insieme per una vita più bella incontro con la Malattia di Alzheimer Società Cooperativa Sociale Occhio Magico BAMBINI E NONNI INSIEME PER UNA VITA PIÙ BELLA incontro con la Malattia di

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

Psicopatologia dell anziano. Prof.ssa Elvira Schiavina 02 marzo 2016

Psicopatologia dell anziano. Prof.ssa Elvira Schiavina 02 marzo 2016 Psicopatologia dell anziano 02 marzo 2016 Invecchiamento e Psicopatogia Salute mentale dell anziano: nuovo campo della psicopatologia. Affinamento dei criteri di diagnosi, costruzione e validazione di

Dettagli

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie. Keeping Care Complete Sintesi dei risultati internazionali Keeping Care Complete ha l obiettivo di esaminare e creare consapevolezza circa le questioni emotive e sociali associate al trattamento e all

Dettagli

Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico. Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5.

Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico. Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5. Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5. I disturbi pervasivi dello sviluppo si caratterizzano per la presenza di disabilità almeno

Dettagli

Istituto comprensivo. Publio Vibio Mariano. Via Vibio Mariano, 105 Roma. Educativo. Alunno classe. Scuola Plesso. Insegnante di sostegno

Istituto comprensivo. Publio Vibio Mariano. Via Vibio Mariano, 105 Roma. Educativo. Alunno classe. Scuola Plesso. Insegnante di sostegno Istituto comprensivo Publio Vibio Mariano Via Vibio Mariano, 105 Roma Progetto Educativo individualizzato Alunno classe Scuola Plesso Insegnante di sostegno Insegnanti di classe AEC Anno scolastico 20

Dettagli

Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento

Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento Arezzo, 18 marzo 2006 Ordine dei Medici, Viale Giotto 134 Dott.

Dettagli

Autore Faouzi Lahbi - Comitato Fidal Veneto

Autore Faouzi Lahbi - Comitato Fidal Veneto La qualità della formazione di un atleta di mezzofondo si giudica a lungo termine, dopo un paziente lavoro progressivo dalle categorie giovanili fino alla categoria senior. Durante tutto il periodo di

Dettagli

MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER

MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER Dai primi sintomi alla diagnosi Roberto De Gesu Medico di Med. Generale - Responsabile della attività medica di base e del coordinamento sanitario RSA Cialdini

Dettagli

Programmazione Nido Monti 2014-2015

Programmazione Nido Monti 2014-2015 Programmazione Nido Monti 2014-2015 OBIETTIVI GENERALI L obiettivo generale è ambientare il bambino nel contesto educativo e relazionale dell Asilo Nido rispettando e valorizzando l individualità del bambino

Dettagli

Aspetti psicologici della vulvodinia. Dott.ssa Chiara Micheletti Consulente per la psicoterapia H San Raffaele - Resnati Milano. obiettivi Quando deve intervenire lo psicoterapeuta. Cosa deve fare. Cosa

Dettagli

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it

Dettagli

SCIENZE MOTORIE. Competenze disciplinari Competenze di base Abilità/Capacità Contenuti Tempi

SCIENZE MOTORIE. Competenze disciplinari Competenze di base Abilità/Capacità Contenuti Tempi Primo Anno SCIENZE MOTORIE a) Rielaborazione degli schemi motori propri di varie discipline a carattere sportivo e/o espressivo; b) Sviluppo della consapevolezza di sé; c) Sviluppo delle capacità coordinative

Dettagli

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA CURRICOLO D ISTITUTO COMPRENDERE COMUNICARE RIFLETTERE RIELABORARE PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA AREA DEI LINGUAGGI (italiano, lingua inglese, musica, arte e immagine) TRAGUARDI PER LO

Dettagli