DISTURBI SPECIFICI dell APPRENDIMENTO

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1 Seminari tecnici 2013 «INSEGNANTI EFFICACI» DISTURBI SPECIFICI dell APPRENDIMENTO dalla conoscenza all intervento

2 PER FARE IL PUNTO? Introduzione teorica Strumenti per la rilevazione Normativa (Legge 170/2010) Strumenti compensativi e dispensativi Come valutare Indicazioni operative in situazione

3 ORGANIZZAZIONE DEGLI INCONTRI Condivisione teorica Esercitazioni Simulazioni DSA Lavori di gruppo (per cicli) Video e riflessione finale

4 DI COSA PARLEREMO? Introduzione teorica Strumenti per la rilevazione Normativa (Legge 170/2010) Strumenti compensativi e dispensativi Come valutare Indicazioni operative in situazione

5 ORGANIZZAZIONE DEGLI INCONTRI Condivisione teorica Esercitazioni Simulazioni DSA Lavori di gruppo (per cicli) Video e riflessione finale

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7 Fino a non molto tempo fa la dislessia era una disturbo invisibile ; chi ne soffriva finiva per mimetizzarla e nonostante la sua intelligenza e i suoi sforzi, si vedeva «etichettato» come lento, svogliato, demotivato!!

8 Il rendimento scolastico dell alunno dislessico è spesso DISCONTINUO e INFERIORE alle aspettative. Questo ci porta a credere che il ragazzo NON studi a sufficienza o abbia difficoltà logiche

9 Ma i DSA sono alunni con un intelligenza uguale o superiore alla norma che utilizzano «un diverso modo di apprendere»

10 Dobbiamo evitare che si ripetano queste tragedie silenziose che interessano il 5% della popolazione scolastica! A noi insegnanti compete quindi il compito di diffondere una nuova didattica, più consona a queste difficoltà, ed un uso sapiente delle misure dispensative e compensative.

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12 ORA PROVIAMO A LEGGERE!!

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15 BENE! COME TI SEI SENTITO? QUALI EMOZIONI HAI PROVATO? Ecco IO MI SENTO COSI OGNI GIORNO E OGNI MOMENTO VISSUTO A SCUOLA, PER ME, E UN PROBLEMA SERIO!!

16 PERCHE SONO DISLESSICO? regione occipitotemporale ventrale dell emisfero Sinistro COMPROMESSA

17 Il lembo del lobo temporale sinistro attivato debolmente nei dislessici (Area di Wernicke)

18 Normolettori Dislessici prima dell allenamento Il fatto che la dislessia sia dovuta ad anomalie cerebrali NON SIGNIFICA che non si possano fare reali progressi nella lettura

19 Lo studente dislessico FATICA A LEGGERE perché non ha automatizzato il processo di decodifica grafema/fonema. MA apprende rapidamente attraverso l osservazione e gli aiuti visuali

20 Gli studenti con DSA non riescono a leggere e scrivere in modo corrente e fluente, ma lo riescono a fare impegnando al massimo le capacità attentive e le energie, poiché non riescono a farlo in maniera automatica. Di conseguenza, le loro prestazioni possono essere altalenanti, gettando nella disperazione e nell ira gli educatori, che tendono istintivamente ad appellarsi, di fronte a tali performance, al poco impegno. In realtà il processo non automatizzato implica una perdita di energie nella trascodifica che fa sì che gli alunni si stanchino rapidamente, commettano errori, non imparino.

21 Tali difficoltà possono essere in parte superate se l accesso agli apprendimenti avviene attraverso una modalità diversa dalla letto-scrittura. I dislessici infatti, sono intelligenti e quando l informazione viene fornita per via orale, visiva o cinestesica riescono a comprenderla e a gestirla.

22 IMPORTANZA dell IDENTIFICAZIONE PRECOCE SCUOLA dell INFANZIA A QUATTRO ANNI DIFFICOLTÀ DI LINGUAGGIO INADEGUATEZZA NEI GIOCHI FONOLOGICI DIFFICOLTÀ NELLA COPIA DA MODELLO DISORDINE NELLO SPAZIO DEL FOGLIO DIFFICOLTÀ NELL UTILIZZO DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE DIFFICOLTÀ AD IMPARARE FILASTROCCHE

23 DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE NOMI DI OGGETTI CONOSCIUTI ED UTILIZZATI SPESSO DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE INADEGUATA MANUALITÀ FINE GOFFAGGINE ACCENTUATA NEL VESTIRSI, ALLACCIARSI LE SCARPE, RIORDINARE INADEGUATO RICONOSCIMENTO DELLA DESTRA E DELLA SINISTRA DIFFICOLTÀ A RIPRODURRE RITMI E A MANTENERE IL RITMO PER UN TEMPO PROLUNGATO

24 DIFFICOLTÀ rilevabili alla SCUOLA PRIMARIA INADEGUATA PADRONANZA FONOLOGICA DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE LE LETTERE DIFFICOLTÀ A RICONOSCERE I DIVERSI CARATTERI TIPOGRAFICI LETTERE E NUMERI SCAMBIATI: 42/24 - SC/CS SOSTITUZIONE DI SUONI SIMILI: P/B - D/T - M/N - R/L - S/Z DISGRAFIA ERRORI DI SCRITTURA VARI

25 PERDITA DELLA RIGA E SALTO DELLA PAROLA DURANTE LA LETTURA LENTEZZA E SCORRETTEZZA NELLA LETTURA DIFFICOLTÀ: A COPIARE DALLA LAVAGNA AD UTILIZZARE LO SPAZIO DEL FOGLIO AD IMPARARE LE TABELLINE NEL CALCOLO MENTALE E A CONTARE IN SENSO REGRESSIVO A MEMORIZZARE I GIORNI DELLA SETTIMANA, I MESI

26 DIFFICOLTÀ: AD IMPARARE L ORDINE ALFABETICO E AD USARE IL VOCABOLARIO CON DESTRA E SINISTRA, NELLA MEMORIZZAZIONE DI SEQUENZE, NELL ORIENTAMENTO SPAZIALE A MEMORIZZARE LE PROCEDURE DELLE OPERAZIONI ARITMETICHE ED I SEGNI ARITMETICI AD IMPARARE I TERMINI SPECIFICI DELLE DISCIPLINE DI ESPOSIZIONE ORALE (esposizione vincolata) A RICONOSCERE LE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DELLA LINGUA ITALIANA

27 A RICORDARE GLI ELEMENTI GEOGRAFICI, LE EPOCHE STORICHE, LE DATE DEGLI EVENTI (Natale, proprio compleanno) AD UTILIZZARE IL DIARIO A MEMORIZZARE LO SPAZIO GEOGRAFICO ED I NOMI NELLE CARTE AD APPRENDERE LE LINGUE STRANIERE DI ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE AD ORGANIZZARE IL TEMPO IN ANTICIPO ED A LEGGERE L OROLOGIO A MEMORIZZARE I GIORNI DELLA SETTIMANA,I MESI, L ORDINE ALFABETICO

28 COSA PUÒ ACCADERE SE UN DSA NON VIENE RICONOSCIUTO?

29 Le frustrazioni conseguenti alle sue difficoltà di apprendimento possono ridurre il suo livello di autostima e aumentare il rischio psicopatologico di disturbi emotivi e psicologici: ansia, disturbi del comportamento, instabilità psicomotoria, depressione,.. Il bambino inizia a demotivarsi e a disinvestire energie in ambito scolastico Si percepisce inadeguato e inizia a crearsi una visione di sé negativa, soprattutto a scuola Sperimenta nuovi insuccessi che confermeranno il suo senso di inadeguatezza

30 Dalla RILEVAZIONE alla COLLOQUIO con i GENITORI SEGNALAZIONE VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA (neuropsichiatra psicopedagogista - pedagogista) PRESENTAZIONE AL CONSIGLIO DI CLASSE NOMINA di un REFERENTE DSA INCONTRI CON OPERATORI SANITARI E SPECIALISTI PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO (PEP)

31 COLLOQUIO CON I GENITORI

32 LA NORMATIVA

33 La legge 170/2010 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana

34 UN MAESTRO VICINO AI SUOI ALUNNI CON IL CUORE!! IL VALORE DELL EMPATIA

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36 DISLESSIA EVOLUTIVA quando un bambino, esposto a normale iter scolastico, non sviluppa o sviluppa in maniera molto incompleta o con grandi difficoltà la capacità di identificare in modo automatico la parola scritta

37 COME RICONOSCERE UN DISLESSICO Sostituzione dei suoni vicini come n/m, f/v, t/d, s/z, c/g, p/b, Inversione di lettere e di numeri Sostituzione di lettere scritte in modo simile o ribaltate (n/u, d/p/b/q) Errori di tipo fonologico (scambi, omissioni, aggiunte, inversioni di lettere, grafema incompleto) Errori di tipo non fonologico (grafema omofono, h, doppie, attaccatura-staccatura delle parole).

38 DISGRAFIA difficoltà nella grafia scrittura irregolare per dimensione e/o pressione scarsa capacità ad utilizzare lo spazio sul foglio e a mantenere la direzione orizzontale dello scritto margini non rispettati spazi tra i grafemi e tra le parole sono irregolari difficilmente decifrabile

39 DISORTOGRAFIA difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici confusione tra fonemi simili ad esempio F e V; T e D; B e P; L e R, ecc. confusione tra grafemi simili segni alfabetici che presentano somiglianza nella forma, ad esempio: b e p; Omissioni ad esempio la doppia consonante (palla-pala); la vocale intermedia (fuoco-foco) Inversioni ad esempio: sefamoro anziché semaforo.

40 DISCALCULIA mancato riconoscimento dei simboli numerici incapacità di comprendere i concetti base delle quattro operazioni, i termini e i segni aritmetici difficoltà ad allineare correttamente i numeri secondo i principi del valore posizionale delle cifre incapacità di apprendere in modo soddisfacente la tavola pitagorica (fatti aritmetici) difficoltà di identificare i dati rilevanti per la corretta risoluzione di un problema aritmetico (problem solving)

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48 La legge 170/2010 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana

49 E OBBLIGATORIO proporre una didattica diversa clima di classe positivo utilizzare tabelle, mappe ecc. con tutta la classe riferimenti visivi materiali concreti, manipolabili. audiovisivi per proporre argomenti disciplinari. far utilizzare il PC

50 IL PRIMO MEDIATORE DIDATTICO È L INSEGNANTE

51 COMORBILITA ANSIA DA PRESTAZIONE FOBIA SCOLASTICA EVITAMENTO DELL ATTIVITA DISTURBI DEL COMPORTAMENTO DEPRESSIONE INFANTILE PERDITA AUTOSTIMA AGGRESSIVITA REGRESSIONE

52 CIRCA IL 5% DEI BAMBINI E DISLESSICO ALMENO 1 PER CLASSE E IMPORTANTE SAPERE COSA FARE

53 COLLOQUIO CON I GENITORI Parlare ai genitori delle difficoltà del figlio in modo sereno Avere un atteggiamento non giudicante Essere propositivi sulla strada da intraprendere per aiutarli Conoscere l aspetto psicologico del problema dalla parte dei ragazzi Conoscere l aspetto psicologico del problema dalla parte dei genitori Chiedere insieme aiuto ai tecnici, incontrarsi, mettersi in discussione Essere oggettivi Presentare dati certi e rilevabili oggettivamente Studio Pedagogico con strumenti D'Alessandro oggettivi e scientifici

54 OSSERVIAMO E RIFLETTIAMO COLLOQUIO con i GENITORI

55 Il corretto atteggiamento con la famiglia e con gli specialisti è di FIDUCIA RECIPROCA COMUNICAZIONE E CONDIVISIONE AZIONI COORDINATE: incontrarsi spiegarsi raccontarsi verificare

56 COME POSSO INTERVENIRE SCUOLA DELL INFANZIA

57 LAVORO FONOLOGICO LEGGERE E RIPRODURRE RITMI AFFINARE LA CONSAPEVOLOZZA DEI SUONI CHE SI POSSONO PRODURRE ATTRAVERSO LA VOCE LEGGERE MOLTO AI BAMBINI DARE LIBRI COSTRUIRE LIBRI STIMOLARE LA PERCEZIONE E LA DISCRIMINAZIONE GIOCHI DI MEMORIA VISIVA, UDITIVA E VERBALE ORGANIZZARE UN AMBIENTE MOTIVANTE E STIMOLANTE SEGNALARE ALLA SCUOLA PRIMARIA ATTIVITÀ DI SCREENING

58 GIOCHI SULL ASCOLTO TOMBOLA CON I VERSI DEGLI ANIMALI GIOCO DEI SUONI E DEI RUMORI IO SONO IL TUO SPECCHIO PARLANTE

59 GIOCHI SUL RITMO La scuola dell infanzia può svolgere un essenziale funzione di riequilibrazione, di attivazione e di sensibilizzazione, offrendo ai bambini proposte che consentano di conoscere la realtà sonora, di orientarvisi, di esprimersi con i suoni e di stabilire per il loro tramite le relazioni con gli altri-

60 GIOCO DEI SOLDATINI: marcia al ritmo del tamburello, accompagnato da un suono, silenzio nel momento di pausa. GIOCO DELLA RANOCCHIA SALTERINA: si preparano alcuni cerchi colorati che fungono da stagno. Al suono del tamburo, si salta nello stagno. Durante la pausa la ranocchia deve accovacciarsi. GIOCO DELLE CORSE DEGLI ANIMALI: ogni bambino sceglie di rappresentare un animale, imitando l andatura. Al suono del tamburello e seguendo il ritmo e le pause devono camminare all interno di un tracciato segnato sul pavimento. GIOCO DEI CAVALLINI: i bambini sono tanti cavallini che, a secondo del ritmo del tamburello, devono andare al passo, al trotto, al galoppo. Prima si fa sentire alcune volte il ritmo del tamburello nelle varie andature facendo vedere anche il movimento

61 Giochi di rinforzo dei movimenti bucco-fonatori avviare alla comunicazione contanti giochi fonetici che coinvolgono tutte le parti degli organi di fonazione (bocca, labbra,denti,..) Giochi fonologici adatti alla fascia d età dell ultimo anno della scuola dell infanzia e alle attività di continuità tra scuola dell infanzia e scuola primaria

62 SPIEGARE LA DISLESSIA IN CLASSE

63 ALLA SCUOLA PRIMARIA/SEC I GRADO IN CLASSE PRIMA Individuare gli alunni che fanno fatica nell apprendimento e si trovano in difficoltà Ripetere le prove di scrittura ogni settimana Ripetere le prove di riconoscimento/lettura delle singole lettere/sillabe/parole Proporre lavori per tutta la classe, e/o per un piccolo gruppo e/o individualmente

64 COSA FARE PER TUTTI STAMPATO MAIUSCOLO SCRITTURA SPONTANEA LETTURA PER ANTICIPAZIONE PROPOSTE DI LAVORO FONOLOGICO LETTURA SILENZIOSA GIORNALIERA

65 NELLE CLASSI SUCCESSIVE Uso di strategie compensative e dispensative insieme a: UN LINGUAGGIO SEMPLICE E CHIARO CONCETTI SPIEGATI CONTENUTI SELEZIONATI lavorare per ridurre i testi far lavorare a piccoli gruppi

66 MISURE DISPENSATIVE Sono misure che non violano l imparzialità, ma al contrario mettono il dislessico sullo stesso piano dei suoi compagni (Giacomo Stella) dispensa da alcune prestazioni (lettura ad alta voce, prendere appunti, i tempi personalizzati di realizzazione delle attività, valutazione ( non viene valutata la forma ma solo il contenuto, ),

67 STRUMENTI COMPENSATIVI La sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto; il registratore, che consente all alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione; i programmi di video scrittura con correttore ortografico la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo; altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali Tavola pitagorica Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche

68 VERIFICHE ORALI iniziare la prova orale con un argomento a piacere dello studente porre domande aperte, non troppo specifiche, per sondare ad un primo livello le conoscenze acquisite e la loro comprensione. solo successivamente, quando l alunno ha superato l ansia iniziale e percepisce come positivo l andamento della prova, procedere ponendo domande atte a verificare e valutare capacità e competenze più complesse dare la possibilità di utilizzare durante l esposizione orale schemi e mappe di sintesi per organizzare il discorso

69 VERIFICHE ORALI Non interrompere durante un test orale per sottolineare gli errori Lasciare il tempo per rielaborare la domanda e per predisporre la risposta: le domande non devono essere incalzanti Prevedere una interrogazione orale a compenso di una prova scritta non sufficiente

70 VERIFICHE SCRITTE Semplificare i testi e rendere più chiaro e leggibile il testo cartaceo usare font semplice. ES: Arial o Verdana, corpo 14/16 NON usare l allineamento giustificato ma a sinistra Usare frasi semplici Evitare le doppie negazioni Raggruppare i concetti per blocchi tematici Leggere la consegna ad alta voce e verificarne la comprensione Prediligere gli esercizi di inserimento (una regola per volta), le scelte multiple, l abbinamento, il riconoscimento e il vero/falso. Concedere più tempo per lo svolgimento o assegnare meno esercizi Incentivare l uso degli strumenti compensativi e favorire l uso di schemi, mappe mentali e mappe concettuali Programmare i test senza spostare le date, evitando le sovrapposizioni con altre materie

71 METODO DI STUDIO Affrontare lo studio per paragrafi o piccoli pezzi perché leggere tutto il materiale da studiare risulta inadeguato e controproducente (prolungamento importante del tempo di studio e fatica cognitiva) Produrre dei promemoria efficaci sul testo o su altri supporti (ad esempio schemi, mappe concettuali, ecc.)

72 COME VALUTARE SEPARARE GLI ERRORI DAL CONTENUTO TENERE CONTO DEI PUNTI DI PARTENZA FARE IN MODO CHE IL BAMBINO IN DIFFICOLTÀ SENTA DI ESSERE APPREZZATO EVITARE DI RIEMPIRE I QUADERNI DI SEGNI DEGLI ERRORI VALUTARE UNA VOLTA LO STESSO ERRORE RIPETUTO FAVORIRE L USO DEGLI STRUMENTI DI COMPENSAZIONE ATTUARE MISURE DISPENSATIVE PASSARE LE INFORMAZIONI ALL ORDINE DI SCUOLA SUCCESSIVO COLLABORARE CON GLI OPERATORI DEI SERVIZI COLLABORARE CON I GENITORI E COINVOLGERE IL BAMBINO COLLABORARE CON I COLLEGHI

73 DISTURBI D APPRENDIMENTO La vera sfida è educare chi non lo ha!!!

74 GRAZIE PER L ATTENZIONE!! Silvia D Alessandro

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