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1 La consulenza infermieristica : esperienze italiane a confronto può l infermiere consulente* determinare un salto di qualità nell assistenza al paziente garantendo un alto livello di performance infermieristica? * INFERMIERE CONSULENTE = RUOLO DI PRATICA AVANZATA è il valore aggiunto in termini di competenza che si mette a disposizione dell assistenza di base

2 Percezione RISULTATI della : : figura 36 studi primari : IMPATTO 21 qualitativi (99%) e 15 quantitativi Revisione sistematica di 36 del consulente da parte studi con analisi del percezione dei del paziente ESITI ESITI PROFESSIONALI CLINICI percepito dai consulenti, Smith (1993) consulenti intervistati dai pazienti e 44% grande impatto valutazione di esiti clinici - Miglioramento - Miglioramenti Kennedy et al. (2011) 55% della modesto clinici, qualità impatto sia e frequenza fisici che delle registrazioni psicologici (pz(es. Coster con riduzione insufficienza et al. (2006) dell ansia) respiratoria) Lo standard di cure è migliorato (92) Aumento - Incidenza dell accuratezza sulla qualità delle di vita diagnosi del I servizi rispondono - meglio Miglioramento paziente alle 3 delle conoscenze 35 dello staff, 59 (94) 0.7 necessità dei pazienti dell impatto - Miglioramento sui processi della decisionali comprensione e sulla e E migliorata la comunicazione capacità fiducia di documentarli. ( i pz si sentono più preparati per (86) 1 il trattamento) tra le professioni - Miglioramento della quality of work life del personale - Riduzione dei tempi di attesa C è una cultura più centrata - Contribuzione - Miglioramento sul 6 alla rilevanza dell utilizzo 45 sociale dei del servizi 41 (86) 5 paziente personale socio-sanitari (es. estensione con conseguente del ruolo) sviluppo I colleghi affrontano - più Mantenimento degli stessi 4 dei posti di lavoro, 45 favorire 45 (90) 2 efficacemente le sfide l assunzione a tempo indeterminato - Riduzione del singolo carico di lavoro - Implementazione dei servizi presso i MMG

3 ESPERIENZA PRATICA Competenza (conoscenze applicate alla pratica) Capacità di padroneggiare la situazione assistenziale Benner (1984,2003) LEADERSHIP Informale di un membro pari al gruppo (centro focale, punto di riferimento) Bass (2008) FACILITAZIONE (competenza trasversale) Aiuta l equipe ad acquisire nuove conoscenze Modello di consulenza di processo : trasmettere la capacità di diagnosticare ed intervenire Shein (1987) Accrescimento professionale generale (empowerment) Dellai et al. (2006) RICERCA E SVILUPPO (solo se coesistono le precedenti)

4 Tabella III : riassunto dei risultati delle interviste telefoniche alle A.O. del Centro-Nord Italia TIPO DI PERCORSO Il miglior percorso è quello generato direttamente dal Servizio Infermieristico aziendale, perché evidenzia una presa di posizione a livello manageriale

5 Tabella III : riassunto dei risultati delle interviste telefoniche alle A.O. del Centro-Nord Italia wound care e gestione delle lesioni cutanee gestione delle entero-urostomie gestione delle tracheostomie gestione degli accessi vascolari educazione al paziente e ai caregivers gestione delle medicazioni chirurgiche case management Tutorship

6 Tabella III : riassunto dei risultati delle interviste telefoniche alle A.O. del Centro-Nord Italia ESITI Le pubblicazioni in letteratura sono il miglior modo per pubblicizzare i percorsi implementati e favorire la creazione di ulteriori progetti

7 All inizio del 2012 tutti i percorsi di consulenza infermieristica intrapresi dalle aziende intervistate erano ancora attivi. Grazie ai risultati ottenuti, alcune di queste hanno deciso di introdurne di nuovi e/o di potenziare quelli esistenti.

8 PROBLEMATICHE RELATIVE ALL INTRODUZIONE DEL RUOLO L introduzione del ruolo di infermiere consulente non ha comportato un miglior utilizzo delle risorse finanziarie, né ha incrementato il risparmio sulla spesa sanitaria. Il non sostegno e la reticenza da parte dei colleghi infermieri è stato un grande ostacolo da superare. Glen & Waddington (1998), Tye & Ross (2000), Adam (2002), Brandi et al. (2002), Warr (2006), Stevenson et al. (2010) Interessarsi della gestione delle funzioni manageriali comporta una maggiore conflittualità con i Coordinatori. Woodward et al. (2005), Coster et al. (2006), Stevenson et al. (2011) Il consulente NON gestisce le risorse ma le attiva per il paziente, la sua attività NON è centrata sulla gestione/amministrazione ma sull assistenza diretta al paziente.

9 In ITALIA il ruolo non è sempre formalizzato dalle Aziende, spesso le consulenze sono informali o i nomi che vengono dati a questi percorsi sono diversi tra le Regioni. (es. Referenti di Area a Ferrara vs Consulenti a Bologna) In un reparto che NON eroga e NON riceve consulenza infermieristica : solo il 10% degli infermieri sa che esistono gli infermieri consulenti. In un reparto che eroga consulenza : poco meno del 10% dello staff non sa che cosa sia la consulenza infermieristica. In un ospedale dove la consulenza infermieristica nasce senza l intervento direttivo della Direzione Infermieristica : Il 75% dei lavoratori non sa che nel proprio ospedale si può richiedere l intervento di un collega consulente.

10 CONCLUSIONI : Ulteriori ricerche sono necessarie per esplorare l'impatto che hanno gli infermieri consulenti sugli outcomes per i pazienti e per i professionisti della salute. Gli studi proposti per valutare la necessità di un introduzione sistematica di questo ruolo nelle attività infermieristiche potrebbero essere utilizzati per : orientare la ricerca futura ed incentivare la discussione sui ruoli di pratica avanzata vedi Piano Socio Sanitario Regionale del Veneto 12-14

11 CONCLUSIONE: Aumento dell apprezzamento da parte di paziente e caregivers; Accrescimento dell integrazione tra professionisti nel percorso assistenziale; Maggiore creazione di protocolli aziendali per la pratica avanzata; Sviluppo di una maggiore soddisfazione tra il personale; Miglior standard qualitativo nell erogazione dell assistenza; CHE SIGNIFICA una migliore continuità di cure qualificate per il paziente

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