APEA Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate in Provincia di Bologna

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1 APEA Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate in Provincia di Bologna Treviso, 16 ottobre 2009

2 COSTITUZIONE EUROPEA Articolo 1-3 Obiettivi dell'unione L Unione Europea promuove la coesione economica, sociale e territoriale

3

4 POLITICHE PER LE ZONE INDUSTRIALI - nessun nuovo ambito produttivo - sviluppo solo in 14 ambiti, dei 190 esistenti, collocati in relazione alla viabilita primaria ed esternamente al passante - i 14 ambiti diventeranno aree ecologicamente attrezzate

5 GLI STRUMENTI PER LA COESIONE TERRITORIALE PREMESSA: LE ASSOCIAZIONI INTERCOMUNALI

6 Indice della presentazione 1. Apea: cosa sono 2. La sperimentazione della Provincia di Bologna: - Il PTCP - Le Linee Guida - Il progetto pilota di Ponte Rizzoli

7 Apea: cosa sono I. Industria tradizionale (processo lineare) II. Eco-sistema (ciclo chiuso) Energia e Risorse Illimitate Discariche e Rifiuti Illimitati Energia e Risorse Limitate III. Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata Energia e Risorse Limitate Rifiuti Limitati Consumare meno risorse, produrre meno rifiuti, condividere servizi infrastrutture impianti Il modello a cui tendere

8 Apea: cosa sono aree produttive dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell ambiente Le Apea rappresentano soluzioni di eccellenza per: qualità urbanistico territoriale qualità ambientale qualità gestionale: un soggetto gestore e servizi integrati Art. 26 D. Lgs. N. 112/1998 Art. A-14 l.r. n. 20/2000 D.G.R. 1238/2002 punto 3.5 (Direttiva Via) Delib. A.L.R. 118/2007 (Atto di indirizzo Apea) Nta Ptcp art. 9.3

9 Regione Emilia-Romagna: Apea: cosa sono Atto di Indirizzo e coordinamento tecnico Approvato con Delibera dell Assemblea Legislativa Regionale 118/2007 Definisce le Aree Ecologicamente attrezzate come aree di qualità superiore agli standard Distingue aree nuove da aree esistenti, prevedendo due percorsi distinti Definisce il ruolo di Soggetto responsabile della gestione, indicando le sue possibili identità, il percorso di costituzione e i possibili compiti Definisce la funzione di indirizzo e controllo attribuendola alla Provincia (nel caso di aree sovracomunali nuove ) o al Comune Fornisce un primo elenco di caratteristiche urbanistiche di qualità

10 Nuovo assetto delle aree produttive nessun nuovo ambito produttivo su 190 ambiti esistenti, sviluppo solo in 14 ambiti sovracomunali. Condizioni: o Attuazione mediante Accordo Territoriale o qualificazione APEA La sperimentazione della Provincia di Bologna: il PTCP da subito gli ampliamenti progressivamente le parti esistenti

11 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il PTCP Contenuto degli Accordi Territoriali: QUALE E QUANTO SVILUPPO LE AREE DIVENTANO ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE FONDO DI PEREQUAZIONE TERRITORIALE

12 La sperimentazione della Provincia di Bologna: le Linee Guida La progettazione di una Apea: 7 Temi 19 Obiettivi declinati in Azioni operative e specifiche

13 La sperimentazione della Provincia di Bologna: le Linee Guida Temi Sistema socioeconomico e insediativo Trasporti e Mobilità Acqua Habitat e Paesaggio Energia Materiali e Rifiuti Rumore Obiettivi 1. Ridurre i consumi di energia primaria per riscaldamento e/o raffrescamento e garantire il comfort termoigrometrico negli ambienti interni. 2. Controllare/ridurre l utilizzo delle fonti non rinnovabili per l approvvigionamento energetico e massimizzare l utilizzo di fonti rinnovabili. 3. Ottimizzare le prestazioni dei sistemi di illuminazione naturale e artificiale negli ambienti interni ai fini del risparmio energetico e del comfort visivo. 4. Perseguire il risparmio energetico e il contenimento dell'inquinamento luminoso negli ambienti esterni pubblici e privati.

14 La sperimentazione della Provincia di Bologna: le Linee Guida Una Specifica Per ogni Azione è indicato: una descrizione tecnico-qualitativa, e laddove possibile anche quantitativa, di come realizzare l azione Un Livello di priorità 1 = priorità molto elevata 2 = priorità elevata 3 = priorità media Un Livello di attuazione U = urbanistico/insediativo A = architettonico/edilizio Uno Strumento di attuazione

15 La sperimentazione della Provincia di Bologna: le Linee Guida Esempio: scheda energia

16 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli Maggio 2004 Accordo Territoriale dell Associazione intercomunale Valle dell Idice: Ponte Rizzoli unico ambito di sviluppo, con caratteristiche Apea Ponte Rizzoli 1/3 dei nuovi terreni assegnati tramite bando pubblico ad un prezzo convenzionato Istituzione del Fondo di perequazione territoriale

17 Il progetto pilota di Ponte Rizzoli 1 tappa: Accordo Territoriale per condividere lo sviluppo di Ponte Rizzoli come Apea 2 tappa: redazione del Piano Particolareggiato sulla base delle Linee Guida Ponte Rizzoli 3 tappa: redazione di un Programma Ambientale sulla base delle Linee Guida per la qualificazione Apea dell ambito esistente

18 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli nuova espansione: 23,6 ha di ST pari a: mq di SU

19 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli Orientamento eliocentrico degli edifici Vincolo ad ospitare attività di gestione dei rifiuti rete di teleriscaldamento e Centrale di Cogenerazione Alimentata a metano e biomassa Implementabile (anche a servizio dell esistente) Bando pubblico per la realizzazione (FTT) Totem e valorizzazione fronte autostrada Centro Servizi (sede soggetto gestore al Comune) progettista responsabile arch. Mario Zuccotti (tecnicoop)

20 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli Rete per il recupero delle acque meteoriche pubbliche Laminazione delle acque meteoriche:risagomatura e qualificazione ecologica della Fossa dei Galli (corridoio ecologico) Polifera per rete trasmissione dati in fibra ottica Pista ciclabile di collegamento con stazione FS progettista responsabile arch. Mario Zuccotti (tecnicoop)

21 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli Attuazione per Unità minime di intervento (UMI): progetto guida unitario Progettazione del verde Sup. permeabile >24% della St Accorpamento del verde privato al verde pubblico Parcheggi alberati Ampia fascia verde perimetrale potenziata nel tratto lungo il Rio Centonara progettista responsabile arch. Mario Zuccotti (tecnicoop)

22 1 Sezioni: _ stradelli guelfi 2 _ rio centonara 3 _ via marconi 4 _ autostrada progettista responsabile arch. Mario Zuccotti (tecnicoop)

23 Il Centro Servizi: L unica destinazione d uso ammessa è quella commerciale e terziaria (mensa, sportello bancario, ufficio postale, etc) Al suo interno una unità immobiliare di 150 mq di SU è ceduta al Comune per ospitare la sede del Soggetto Gestore progettista responsabile arch. Mario Zuccotti (tecnicoop)

24 Il fronte autostrada: Il TOTEM: una struttura per schermare dal sole il fronte sud degli edifici e per sostenere in futuro pannelli fotovoltaici e insegne pubblicitarie progettista responsabile arch. Mario Zuccotti (tecnicoop)

25 Tipologia degli edifici: progettista responsabile arch. Mario Zuccotti (tecnicoop)

26 Tipologia degli edifici: esemplificazioni: progettista responsabile arch. Mario Zuccotti (tecnicoop)

27 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli Indicazioni per la progettazione degli edifici (NTA): orientamento N-S Shed esposti a nord e predisposti ad ospitare pannelli solari e fotovoltaici distanze minime tra fabbricati per consentire il diritto al sole a tutti gli edifici realizzazione di un impianto per il recupero delle acque meteoriche e il loro riutilizzo per usi privati tetto verde su almeno il 10% della superficie coperta miglioramento del 10% delle prestazioni indicate dal D.Lgs 311/2006 rispetto al Fabbisogno di Energia Primaria (FEP); misure per il controllo dell irraggiamento solare e per l illuminazione e la ventilazione naturale progettista responsabile arch. Mario Zuccotti (tecnicoop)

28 Vista d insieme: progettista responsabile arch. Mario Zuccotti (tecnicoop)

29 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli La gestione: Nelle Norme e nella Convenzione urbanistica è previsto l impegno dei soggetti attuatori e dei nuovi insediati a garantire la gestione transitoria delle infrastrutture e dei servizi del nuovo ampliamento; a tale scopo, attuatori e aziende insediate costituiranno un Consorzio, che opererà fino all insediamento del Soggetto Gestore dell intero ambito.

30 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli I costi di urbanizzazione: 105 euro/mq IL COSTO COMPLESSIVO DELL APEA DI PONTE RIZZOLI È IN LINEA CON L ANDAMENTO DEL MERCATO IMMOBILIARE BOLOGNESE (castenaso 100 euro, castelguelfo 135 euro) Va sottolineato che nei Comuni del territorio bolognese, indipendentemente dalle caratteristiche di Apea, è ormai prassi richiedere un elevato livello di dotazioni territoriali anche in termini di opere e oneri aggiuntivi

31 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli I costi edilizi: 1. l applicazione del D.Lgs 311/06 richiede un rilevante miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici; 2. la recente legislazione ha introdotto importanti forme di incentivazione economica (agevolazioni fiscali, Conto Energia ) legate all efficienza energetica e alle fonti rinnovabili pertanto: I maggiori costi iniziali (dovuti a materiali, tecniche costruttive e impianti tecnologici più sostenibili) sono: 1. in parte già richiesti dalla Legge, 2. ammortizzabili in tempi accettabili, 3. nel medio-lungo periodo generano risparmi nella gestione (riduzione delle spese per l approvvigionamento energetico).

32 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli Ambito esistente: 105 ha di Superficie territoriale 219 aziende insediate di cui 158 (72%) manifatturiere Coinvolgimento delle aziende esistenti incontri tematici per affrontare gli aspetti ambientali e gestionali più significativi questionario per rilevare: livello dei consumi, problematiche ed esigenze delle aziende Analisi Ambientale è attivo un confronto con le Associazioni di categoria

33 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli Individuazione di un Soggetto Gestore unitario soggetto consortile misto, la base sarà formata da imprese insediate in esso confluirà il gestore transitorio della parte nuova Avvio di una gestione ambientale di qualità in corso di redazione il Programma Ambientale attraverso cui perseguire gli Obiettivi APEA, portando a sintesi le esigenze delle aziende esistenti e delle aziende nuove

34 La sperimentazione della Provincia di Bologna: il progetto pilota di Ponte Rizzoli Compiti del Soggetto Gestore unitario E responsabile dell area nel suo complesso, comprese infrastrutture e reti comuni. E responsabile della redazione di: - analisi ambientale - programma ambientale - monitoraggio della corretta gestione ambientale dell area. Fornisce servizi alle aziende, sulla base delle concrete necessità rilevate: Gestione collettiva dei rifiuti Energy management Gestione comune delle emergenze Organizzazione della logistica Ottimizzazione degli spostamenti casa lavoro Manutenzione del verde, strade interne e opere di urbanizzazione Monitoraggio ambientale Formazione, supporto tecnico in campo ambientale Marketing, promozione

35 Conclusioni Perché un APEA conviene al territorio? benefici ambientali: Riduzione delle emissioni di Co2 Riduzione dei consumi di energia e di acqua pregiata; Riduzione e controllo della produzione di rifiuti; Riduzione della mobilità privata su gomma (persone e merci); Riduzione dell impatto paesaggistico benefici economici e sociali: Miglioramento della gamma e della qualità dei servizi offerti alle imprese e ai lavoratori; Miglioramento della qualità della vita negli ambienti di lavoro; Miglioramento dell immagine delle aziende

36 Conclusioni Perché un APEA conviene alle Imprese? Le soluzioni urbanistiche ed edilizie proprie di una Apea, consentono una riduzione dei consumi energetici ed idrici Infrastrutture, servizi e bacini d utenza comuni generano economie di scala, quindi risparmi È più facile trovare soluzioni tecniche ecoefficienti applicandole all intero ambito e non a singole imprese In particolare la pmi è sostenuta e guidata nello sviluppare la gestione ambientale dell area e di ogni singola attività produttiva

37 Perequazione territoriale: strumento per lo sviluppo sostenibile e policentrico. IDEA Sviluppo economico produttivo Politiche di infrastrutturazione del territorio Coerente allocazione degli insediamenti (no sprawl)

38 PEREQUAZIONE TERRITORIALE Principio di pianificazione finalizzato alla equità ed efficacia delle politiche territoriali di area vasta. DEFINIZIONE Una equa distribuzione dei costi e dei benefici connessi al disegno di assetto territoriale di area vasta tra gli enti pubblici locali coinvolti. La eliminazione degli effetti della concorrenza fra i Comuni in materia insediativa nella gestione del territorio in ambito sovracomunale.

39 Equità territoriale: Eliminare gli effetti della concorrenza fra i Comuni in materia di offerta insediativa per le attività produttive. OBIETTIVI Efficienza allocativa: Contrastare il processo di dispersione e polverizzazione insediativa e ridurre gli impatti della mobilità e ambientali. Efficace uso delle risorse: Assicurare le risorse per la qualificazione degli ambiti produttivi e per la realizzazione di infrastrutture e servizi di interesse comune.

40 DIFFERENZE FRA LA PEREQUAZIONE TERRITORIALE E LA PEREQUAZIONE URBANISTICA Perequazione territoriale Scala sovracomunale Perequazione urbanistica Scala urbana Pubblico pubblico Pubblico privato Equa distribuzione di costi e benefici per lo sviluppo territoriale Acquisizione di aree o servizi

41 LA PEREQUAZIONE TERRITORIALE SI CONCRETIZZA NEL FONDO DI COMPENSAZIONE REALIZZAZIONE

42 LE RISORSE Oneri di urbanizzazione secondaria Contributi sul costo di costruzione Contributi D ed S per gli insediamenti produttivi ICI per insediamenti, terziari e commerciali Eventuali ulteriori risorse provenienti da altri Enti

43 Roveri-Villanova CASTENA SO Associazione Valle dell Idice Cicogna SAN LAZZARO DI SAVENA Z.I. Ponte Rizzoli OZZANO DELL`EM ILIA Z.I. Ozzano

44 Il 100% dell ICI sui terreni edificabili e sui fabbricati (aliquota minima delle 3 aliquote oggi esistenti). Di tutti i nuovi insediamenti produttivi, terziari e commerciali, a cui si rilasciano titoli edificatori a partire dal 1 gennaio Ovunque localizzati nell intero territorio dei Comuni dell Associazione. ICI: Imposta Comunale sugli Immobili

45 ASSOCIAZIONE VALLE DELL IDICE Sottoscrizione Accordo Territoriale ( ) Approvazione del Regolamento del Fondo di compensazione da parte di tutti i Comuni ( ) Risorse del Fondo: contributi concessori e ICI derivanti dallo sviluppo di tutte le nuove aree produttive e terziarie previste a partire dalla sottoscrizione dell Accordo Territoriale. Utilizzo del Fondo per opere, infrastrutture e servizi: di qualificazione dell ambito produttivo sovracomunale Ponte Rizzoli di valenza sovracomunale di valenza comunale, tramite una ridistribuzione concordata Equità nella ripartizione patrimoniale o di finanziamento: Castenaso Ozzano dell Emilia San Lazzaro di Savena 34,5% 30,1% 35,4% Gestione del Fondo tramite trasferimenti tra Comuni, con affidamento della gestione contabile al Comune Capofila (San Lazzaro)

46 IMPIEGO DELLE RISORSE USO DEL FONDO: Realizzazione di opere, infrastrutture e servizi: per qualificare l ambito produttivo sovracomunale di PONTE RIZZOLI come area ecologicamente attrezzata di valenza sovracomunale di valenza comunale Eventuale redistribuzione tra i Comuni.

47 LA GESTIONE IL CAPOFILA: Comune di SAN LAZZARO DI SAVENA Gestione finanziaria e contabile. Gestione connessa alla realizzazione delle opere previste dall Accordo Territoriale. Rendicontare la gestione. Approvare e recepire il bilancio del Fondo.

48 Simulazione delle risorse afferenti fino al 2016: Comune CASTENASO OZZANO S. LAZZARO VALLE IDICE DISTRIBUZIONE TEMPORALE DELLE ENTRATE DELLE AREE INTRODOTTE CON ACCORDO TERRITORIALE anni di attuazione tipologia entrate oneri ICI aree agricole ICI aree edificabili ICI fabbricati TOTALE oneri ICI aree agricole ICI aree edificabili ICI fabbricati TOTALE oneri ICI aree agricole 254 ICI aree edificabili ICI fabbricati TOTALE oneri ICI aree agricole ICI aree edificabili ICI fabbricati TOTALE

49 Equità nella ripartizione patrimoniale o di finanziamento: Potenzialità di sviluppo Abitanti POPOLAZIONE 60,0% 54,7% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 24,9% 20,4% COMUNI CASTENASO OZZANO DELL`EMILIA SAN LAZZARO DI SAVENA

50 Fine Grazie dell attenzione. LINK UTILI: Il PTCP Le Linee Guida Apea L'Atto di indirizzo della Regione Emilia Romagna

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