Passato Futuro Lanfranco Santocchi La nuova tecnologia si affaccia con prepotenza nel mondo

Transcript

1 Passato Futuro Lanfranco Santocchi La nuova tecnologia si affaccia con prepotenza nel mondo odontotecnico, le sistematiche Cad/Cam stanno contribuendo enormemente allo sviluppo del nostro lavoro, semplificano, rendono costante la nostra qualità produttiva, fanno risparmiare tempo nell esecuzione dei lavori (Figg. da 1 a 5). Tutte queste bellissime caratteristiche hanno contribuito a migliorare la produzione standard (Fig. 6). Ma l estetica? Il sublime tocco dell artista? Certamente questo le macchine non sono in grado di realizzare; la fantasia, la manualità e il colpo di genio del tecnico non potranno (almeno spero) essere sostituiti. In questo articolo voglio condividere con i colleghi la mia esperienza riguardo l evoluzione dell estetica in metalceramica. Come dice una rinomata pubblicità la forza senza controllo è nulla, così come la bella struttura progettata da sofisticatissimi software e realizzata dalla migliore robotica, diventa inutile se poi il rivestimento estetico che apportiamo non ha la forma e l estetica appropriata. Il progresso estetico/funzionale nella nostra professione ha avuto la sua maggior notorietà nei primi anni 80, quando la ricerca condotta dal mai abbastanza compianto, Prof. Mario Martignoni che, confrontandosi con altre realtà scientifiche come quelle americane e tedesche, contribuì all innovazione della tecnica di preparazione dei siti dentali per migliorare l estetica della protesi dentale fissa. Il desiderio di migliorarsi ha indotto tutti noi operatori del settore a provare i tutti i nuovi materiali messi in commercio sperimentandoli sempre oltre ogni limite alla ricerca della massima estetica e della perfezione. La stratificazione estetica della ceramica, nonostante venga usata da tempo, non smette mai di sorprendermi; quando mi appresto ad usare questo materiale resto impressionato per ciò che riesco ad ottenere. Ovviamente, grazie alla ricerca delle aziende, il materiale oggi è molto migliorato, infatti ci sono in commercio moltissimi materiali da rivestimento estetici che consentono di realizzare manufatti protesici di ottima qualità. Fig. 1 Grazie alle nuove tecnologie si possono realizzare manufatti estesi in zirconia, resina calcinabile e provvisori Fig. 2 Prova della struttura in cromo-cobalto ( COMPARTIS). Dr. Vincenzo De Sivo 56 dental dialogue anno XVII 6/2010

2 Fig. 3 Prova della ceramica Ducera press. Dr. Vincenzo De Sivo Fig. 4 risultato dopo la cementazione Dr. Vincenzo De Sivo Fig. 5 Caso finito nel cavo orale Fig. 6 Visualizzazione del progetto iniziale anno XVII 6/2010 dental dialogue 57

3 Fig. 7 Prima cottura di lucentezza; incremento di salita di 80 C con vuoto Fig. 8 Ultima cottura di brillantezza, senza vuoto con un incremento di salita di 90 C Fig. 9 Prova di forma, colore e luminosità prima dell ultima cottura di luminosità Fig. 10 Risultato finale dopo la cottura di brillantezza Fig. 11 Visione laterale Scegliere la ceramica giusta è molto difficile e secondo me (naturalmente in base alle mie esigenze lavorative) deve avere una serie di caratteristiche quali: traslucenza, fluorescenza, trasparenza e opalescenza, oltre la semplicità nella modellazione delle masse. La qualità delle cotture è importante per assicurare una lucentezza ed una luminosità simile a quella del dente naturale (Figg. da 7 a 11). Il design della struttura ed il metallo utilizzato sono indispensabili per ottenere un risultato esteticamente valido. La prima cottura dell opaco (wash) viene eseguita applicando uno strato sottile. Il secondo strato di opaco deve essere applicato sempre con uno spessore minimo, ma nello stesso tempo deve coprire perfettamente la struttura metallica (Figg. da 12 a 15). La stratificazione viene eseguita con un impasto delle masse molto liquido (Fig. 16) per evitare che le masse stesse si mescolino tra di loro, provocando l inaridimento della massa posizionata in precedenza. La stratificazione dei centrali (Figg. 17 e 18) naturalmente non può essere simile a quella dei posteriori (Fig. 19). 58 dental dialogue anno XVII 6/2010

4 Fig. 13 La connessione nei posteriori superiori è più vestibolarizzata Fig. 12 Progetto della struttura Fig. 15 Seconda cottura dell opaco Fig. 14 La struttura deve seguire precisamente l anatomia desiderata Fig. 17 L effetto della dentina è solo quello di definire la tinta Fig. 16 E indispensabile l uso di una piastra umidificante Fig. 19 L attenzione dell operatore nella stratificazione deve essere a 360 Fig. 18 Cottura della massa dentina anno XVII 6/2010 dental dialogue 59

5 Fig. 20 Nei triangoli incisali aggiungiamo ocean e sky Fig. 21 La dentina viene ricoperta da una miscela di masse, D.B2-ST-BY-SUNRISE per ottenere la profondità Fig. 22 Lobi mesiali e distali vengono ricoperti dallo smalto S2-S3 Fig. 23 Stratificazione ultimata con massa opalescente OS1-OS2 Fig. 24 Nella zona palatale ricopriamo la struttura con la massa PC 4 come prima fase Fig. 25 I lobi palatali sono realizzati con una miscela di dentina e smalto e ricoperti con massa opalescente Fig. 26 Il cingolo viene eseguito con smalto biancastro White Surface Fig. 27 L aureola si realizza in ultima cottura irregolarmente con una miscela di dentina A2+S2 Nei gruppi anteriori si adoperano per prima cosa le masse traslucenti nelle zone dentinali e gli opalescenti nelle zone incisali (Figg. da 20 a 27); al contrario, nei posteriori si maschera l opaco con un complesso leggermente più opaco della dentina che successivamente sarà ricoperto con altre masse di diversa opacità (Figg. da 28 a 36). Per dare naturalezza alla zona incisale dei frontali si alternano masse di colore e trasparenza diversa (Figg. 37 a 39). 60 dental dialogue anno XVII 6/2010

6 Fig. 28 Nei posteriori ricopriamo con Power Crome le quattro facce dell elemento; la zona occlusale viene realizzata con PC4 Fig. 29 Nella seconda fase poniamo la dentina del colore scelto fino al termine della struttura Fig. 30 Nella terza fase realizzo una miscela di dentina e smalto con cui definisco i coni Fig. 31 Nella cuspide disto-palatale inseriamo un sottile strato di TC Fig. 32 La disto-palatale in natura è la cuspide più grigia del dente Fig. 33 Lo spessore delle masse è determinante per il buon risultato finale Fig. 34 Smalto S3 nella zona linguale Fig. 35 La realizzazione della zona occlusale avviene solo quando ho ultimato la circonferenza Fig. 36 Cottura didattica per illustrare il colore occlusale PC4 anno XVII 6/2010 dental dialogue 61

7 Fig. 39 L alternanza di guglie con differente opacità rende la zona incisale naturale Fig. 37 Il diametro del tavolato occlusale è il 55% del diametro dell equatore Fig. 38 Costruzione del piatto incisale Fig. 40 Inizio la zona occlusale con la cresta triangolare della centro buccale Fig. 41 Realizzo prima le cuspidi di stampo Fig. 42 Cuspide mesio-linguale Fig. 43 Le secondarie sono eseguite con il White Surface Nei posteriori le creste triangolari vengono realizzate con una miscela al 50% di dentina e smalto (Figg. da 40 a 42). Le secondarie sono realizzate con uno smalto biancastro (Fig. 43). La zona occlusale viene completata ricoprendo il tutto con smalto (Figg. da 44 a 46). Un altra caratteristica fondamentale che la ceramica deve avere, è quella di restituire una superficie compatta e priva di micro porosità; dopo i cicli di cottura in forno, dovrà avere una superficie assolutamente affine a quella che possiede il dente naturale (Figg. da 47 a 49). 62 dental dialogue anno XVII 6/2010

8 Fig. 44 Zona mesiale Fig. 45 Zona distale Fig. 46 Con la massa smalto S3 si definisce l anatomia Fig. 47 L elevata compattezza della ceramica ed una corretta luminosità sono indispensabili per ottenere una buona estetica 48 Fig. 49 Bocca naturale anno XVII 6/2010 dental dialogue 63

9 Fig. 50 La cera migliora la conoscenza dell anatomia Fig. 51 Ceramica ultimata della zona linguale del sesto inferiore Fig. 52 Un esercizio utile per comprendere l anatomia è quello di terminare la corona senza utilizzare il trapano Fig. 53 Dettaglio occlusale del solco mesio-distale Fig. 54 Effetto innaturale della protesi superiore Fig. 55 I triangoli interdentali mesiali e distali sono colmati con massa PC4 Fig. 56 Mesiale Fig. 57 I triangoli vengono ultimati con dentina B2 Fig. 58 La zona messale: questa è la giusta umidità che deve avere la ceramica La conoscenza della morfologia e dell anatomia dentale, ci consente di ottenere una migliore naturalezza estetica (Figg. da 50 a 53). La ceramica non deve mai perdere l umidità; se tale evenienza si verifica, certamente il risultato protesico sarà modesto se non, addirittura, antiestetico (Figg. da 54 a 58). L obiettivo di ogni tecnico è la realizzazione di una protesi simile all effetto naturale: ovviamente questo risultato si ottiene se si ha una profonda conoscenza del materiale estetico che stiamo lavorando (Fig. 59). La reale competenza sulla ceramica presuppone che l odontotecnico, dopo la stratificazione, sappia già quale sarà a fine cottura il colore della massa che sta utilizzando e la contrazione della modellazione. La conoscenza scientifica è sostanziale, ma senza la visione diretta del paziente appare impraticabile la bontà del risultato finale (Figg. da 60 a 65). 64 dental dialogue anno XVII 6/2010

10 Fig. 59 Il prodotto utilizzato deve essere realizzato con materie prime di ottima qualità Fig. 60 Con questa scala non si può definire il colore Fig. 61 Con questa scala definiamo il colore perfettamente perché è realizzata con la stessa ceramica utilizzata da noi Fig. 62 Presa del colletto con power croma Fig. 63 Effetto S BY + gum 1 Fig. 64 La presa del colore al colletto con masse Sunset-Sunrise Fig. 65 Con questa scala si riesce a realizzare con semplicità tutti gli effetti interni dei denti naturali anno XVII 6/2010 dental dialogue 65

11 Fig. 66 Caso iniziale Fig. 67 La prova estetica; il contatto tra paziente ed il laboratorio odontotecnico è di primaria importanza Fig. 68 Prova della brillantezza Fig. 69 Risultato finale Fig. 70 E importante periodicamente riunire tutto lo staff odontoiatrico per stabilire un piano di trattamento Per tale motivo il rapporto tra odontotecnico e odontoiatra si deve fondare sulla stima ed il rispetto dei ruoli, in assoluta e incondizionata interazione (Figg. da 66 a 69). Il team odontoiatrico dovrà seguire un protocollo operativo ben definito, che, scrupolosamente osservato, gli permetterà di giungere all obiettivo con meno dispendio di energie e più velocemente (Fig. 70). Il cofanetto di ceramica deve contenere poche masse ma ben calibrate. L obiettivo NATURALEZZA si ottiene osservando lungamente ed attentamente le immagini dei denti naturali (Figg. da 71 a 73). La rifinitura dell elemento avviene mediante l impiego di frese diamantate (Fig. 74). Il tecnico, a cottura ultimata, dispone di una struttura già ben definita (Fig. 75). La tessitura avviene sempre in un senso, cioè dalla zona incisale verso la zona cervicale (Fig. 76). 66 dental dialogue anno XVII 6/2010

12 Fig. 71 Bocca naturale Fig. 72 Posteriori naturali Fig. 73 Sezione del dente naturale Fig. 74 La rifinitura con frese diamantate definisce il dettaglio realizzato in precedenza con il pennello Fig. 75 Si sabbia la superficie Fig. 76 Le caratteristiche verticali sono riprodotte con una fresa diamantata anno XVII 6/2010 dental dialogue 67

13 Fig. 77 Linee di Retius Fig. 78 Fasi di lavorazione per la creazione della superficie Fig. 80 Dalla tesssitura superficiale può dipendere la naturalezza del restauro Fig. 79 Per migliorare la superficie, passare un gommino sulla zona labiale Fig. 81 Prima di stendere lo stani, passare il liquido sulla zona da intensificare La trama della superficie vestibolare sarà più evidente nei denti giovani, poiché con il passare del tempo si attenua. Queste depressioni hanno una profondità diversa, non sono linee: partono dal centro della zona incisale e si dirigono verso la zona cervicale, mesialmente e distalmente, attenuandosi. In ultimo si delineano le linee di Retius che sono sottilissime ed irregolari, eseguite orizzontalmente sulla superficie del dente (Fig. 77). Prima di creare l effetto della lucentezza è necessario utilizzare una gomma su tutta le superficie del manufatto (Fig. 78). Nei frontali la gomma leviga tutte le zone convesse del dente: le zone labiali risulteranno più lucide e simili a quelle che si rinvengono negli elementi naturali (Figg. 79 e 80). Lo stains che normalmente utilizzo ha pochi ossidi metallici, e viene miscelato con un 10% di polvere di glasura, affinchè divenga più luminoso e tenue (Fig. 81). I supercolori servono solo per richiamare il colore interno in superficie e dunque non possono essere impiegati per cambiare la tinta (Fig. 82). La metal-ceramica, pur essendo un materiale vetusto, attualmente è sempre uno dei prodotti più affidabili in commercio. 68 dental dialogue anno XVII 6/2010

14 Fig. 82 Il colore e la superficie sono soddisfacenti da qualsiasi angolazione Le case produttrici investono risorse in questa direzione, ed a breve certamente il mercato proporrà nuovi prodotti, altamente innovativi che agevoleranno il nostro lavoro. Ringraziamenti Un ringraziamento particolare al mio socio Paolo Visani, fonte di forti stimoli giornalieri. Ringrazio anche i colleghi Giuseppe Moroncelli e Nicola Prunella per la preziosa collaborazione, e l odontoiatra, Dr. Vincenzo De Sivo per il materiale fotografico di studio. Lanfranco Santocchi è nato a Roma. Diplomato presso l Istituto G. Eastman nel Titolare di laboratorio a Roma, dove risiede, dal 1983; attualmente dal 1990 titolare laboratorio SA.VI.DENT, Roma. All inizio degli anni ottanta si appassiona in modo particolare allo studio dei denti naturali, nel tentativo di realizzare una protesi funzionale ed estetica con superfici masticatorie fedeli al modello anatomico-naturale. Tiene corsi e conferenze in Italia ed all estero dal 1991, ed è autore di numerosi articoli, pubblicati su riviste di diffusione nazionale ed internazionale, specializzate nel settore. Membro del comitato scientifico della rivista dental dialogue e del comitato di lettura del periodico mensile Il Nuovo Laboratorio Odontotecnico. Ha tenuto lezioni integrative al quinto anno del corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, per la materia Tecnologie protesiche e di laboratorio. Titolare per affidamento: Prof. Marco Gargari - Anno accademico 1999/2000 Università degli studi di Roma - Tor Vergata. Dal 2003 tiene corsi di anatomia coronale accreditati (E.C.M.) dal Ministero della Sanità. Savident srl Viale delle Gardenie Roma Tel Fax anno XVII 6/2010 dental dialogue 69