COME GARANTIRE CHE UNA INFRASTRUTTURA LOGISTICA RISPONDA ALLE NORMATIVE DI SICUREZZA
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- Bianca Meloni
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1 COME GARANTIRE CHE UNA INFRASTRUTTURA LOGISTICA RISPONDA ALLE NORMATIVE DI SICUREZZA Stefano Bianchi Alfa Coplan s.r.l. 1
2 CONTENUTI Le normative di riferimento Layout e Antincendio Il fabbricato I Sistemi di Handling Ergonomia e Picking 2
3 LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO DPR 303/56 (Igiene del Lavoro) DPR 547/55 (Antinfortunistica) Legge 46/90 (Impianti) D.Lgs.626/94 (Sicurezza) SICUREZZA SALUTE FATTORI TRSVERSALI 3
4 RISCHI PER LA SICUREZZA Fattori Strutturali: ALTEZZA DEGLI AMBIENTI AMPIEZZA DEGLI AMBIENTI VOLUME DEGLI AMBIENTI PAVIMENTI PARETI SCAFFALATURE VIABILITÀ ESTERNA CANCELLI CARRABILI VIABILITÀ del Personale BANCHINA DI CARICO SCALE PARAPETTI USCITE USCITE DI EMERGENZA ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA ASCENSORI E MONTACARICHI SERVIZI IGIENICI PRESIDI SANITARI RICAMBI DI ARIA 4
5 RISCHI PER LA SICUREZZA Altri Fattori: RISCHI DERIVANTI DA MACCHINE, ATTREZZATURE, IMPIANTI Formazione e informazione del personale. I manuali d uso e manutenzione devono essere disponibili per il personale. Registro di manutenzione delle apparecchiature e macchinario. Controllo della dotazione e uso dei DPI assegnati a ciascun addetto. CARRELLI ELEVATORI Divieto di utilizzo da parte del personale non formato ed addestrato. Manutenzione periodica affidata a ditta qualificata. 5
6 RISCHI PER LA SICUREZZA Altri Fattori: ELETTRICITA Per quanto riguarda le verifiche periodiche dell impianto di terra, con periodicità quinquennali o biennali ai sensi del DPR 22/10/2001, N. 462, si deve provvedere alla scadenza del periodo ad inoltrare richiesta alla ASL o all ARPA di competenza. Manutenzione dell impianto elettrico affidata a ditta qualificata. In vicinanza dei quadri elettrici dovrà essere posta la segnaletica con la dicitura:- PERICOLO DI SOVRATENSIONE- VIETATO SPEGNERE CON ACQUA Formazione e informazione del personale. 6
7 RISCHI PER LA SICUREZZA Altri Fattori: INCENDIO Formazione e informazione del personale. Affissione della planimetria antincendio e delle norme comportamentali per l emergenza. Formazione e addestramento degli addetti all emergenza. Devono essere elaborati il piano d emergenza con le procedure di evacuazione e/o le norme comportamentali da tenere in caso d incendio Istituzione del registro della sorveglianza e controllo dei mezzi di estinzione Deve essere sviluppato e aggiornato il programma di informazione per tutto il personale sulle procedure di emergenza. Devono essere programmate esercitazioni con simulazioni di evacuazione dai locali e dai fabbricati. Anche gli addetti delle ditte esterne devono essere informati sui rischi e sulle procedure d emergenza. 7
8 RISCHI PER LA SICUREZZA Altri Fattori: SCOPPIO Tutti gli interventi devono essere annotati sui libretti d impianto e di centrale con particolare riguardo alla manutenzione dei sistemi di sicurezza. Installare segnalazioni di sicurezza su Centrale Termica. CARICA BATTERIE La postazione dei caricabatterie deve essere fissa e dotata di cappa di aspirazione dei fumi con tubazione di scarico all esterno. In prossimità della postazione dovrà essere affissa la segnaletica di sicurezza indicante:pericolo DI SOVRATENSIONE;VIETATO FUMARE E USARE FIAMME LIBERE;VIETATO SPEGNERE CON ACQUA. Le attività di ricarica e rabbocco dei liquidi devono essere eseguite esclusivamente da personale incaricato opportunamente formato. 8
9 RISCHI PER LA SALUTE / FATTORI TRASVERSALI Fattori di RISCHIO: AGENTI CHIMICI RUMORE VIBRAZIONI RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI NON IONIZZANTI FATTORI MICROCLIMATICI ILLUMINAZIONE AGENTI CANCEROGENI AGENTI BIOLOGICI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO FATTORI PSICOLOGICI MOVIMENTAZIONE MANUALE VIDEOTERMINALI 9
10 LAYOUT E ANTINCENDIO Il DM ha aggiornato l ELENCO DELLE ATTIVITA SOGGETTE AL CONTROLLO DEI VVFF, identificando 97 ATTIVITA Trascurando i punti relativi alle sostanze tossiche, infiammabili o esplosive, il magazzino normalmente compare nei seguenti punti: 43: deposito di carta/cartoni in quantità maggiori di 50 q.li 88: magazzini di superficie maggiore di mq 91: impianti termici superiori a kcal (1 ROBUR ca ) 10
11 LAYOUT E ANTINCENDIO Le compagnie assicurative praticano tariffe vantaggiose se sono ottemperate normative elaborate da società specializzate (es. Factory Mutual International) Per valori superiori a: -altezza 8 m - superficie 2500 mq Spesso occorre prevedere impianti sprinkler inseriti nelle scaffalature (non solo sotto volta) e compartimentazioni con muri tagliafuoco Uscite di sicurezza e via di fuga vincolano il layout 11
12 LAYOUT E ANTINCENDIO La norma UNI 9489 APPARECCHIATURE PER ESTINZIONE INCENDI IMPIANTI FISSI DI ESTINZIONE AUTOMATICI A PIOGGIA (SPRINKLER) consente di individuare la tipologia di impianto di spegnimento tenendo in considerazione i seguenti parametri: SETTORE (tipologia di materiale) IMBALLO (tipologia di imballo) STOCCAGGIO (tipologia di stoccaggio) + ALTEZZA LIMITE DI IMPILAMENTO = TIPOLOGIA DI DEPOSITO TIPOLOGIA DI IMPIANTO 12
13 IL FABBRICATO: LA PAVIMENTAZIONE Pavimentazione industriale: - portata adeguata - indeformabile a variazioni termiche e ai carichi - antisdruciolo -antipolvere In più la pavimentazione dei magazzini deve avere: - durezza superiore a kg/cmq - tolleranze di livellamento nell intervallo del 3% - possibilità di scaricare cariche elettrostatiche - armature a profondità > 50 mm - giunti longitudinali non in corrispondenza dei corridoi e dei montanti delle scaffalature 13
14 IL FABBRICATO: BANCHINE DI CARICO/SCARICO E PIAZZALI Soluzione ottimale: banchina a quota + 1,2 m rispetto al piazzale Occorre prevedere comunque una rampa di accesso all interno del magazzino Ampio dimensionamento del n di bocche attrezzate Piazzale di manovra antistante la banchina: - profondità minima 30 m - profondità consigliata 40 m Banchina ferroviaria possibilmente all interno del fabbricato 14
15 IL FABBRICATO: AREE SPECIALI DI STOCCAGGIO Materiali pericolosi: - fabbricato isolato - pavimento ribassato per raccolta liquidi - ricambio d aria adeguato Celle a temperatura controllata - pareti con coefficiente di trasmissione tecnica molto basso - pavimentazione particolare per evitare salto termico rispetto a platea 15
16 IL FABBRICATO: LOCALE CARICA BATTERIA Pavimentazione speciale: - resistente all acido - lavabile Ricambio d aria adeguato (norme CEI) Grado di protezione impianti elettrici elevati (IP44) 16
17 IL FABBRICATO: I SERVIZI L energia elettrica L energia elettrica viene utilizzata per due scopi principali: 1. Provvedere all illuminazione e alimentare le aree di servizio del personale 2. Azionare macchinari E buona norma che il progettista dell impianto elettrico sia affiancato dai responsabili di: Produzione Manutenzione Sicurezza L impatto dell impianto elettrico è molto rilevante sul fabbricato, basti pensare alla presenza di locali trasformatori di potenza adeguata, o alla necessità di avere generatori di corrente che sopperiscano alle interruzioni dell alimentazione dalla rete elettrica in tutte quelle aziende in cui anche un breve fermo macchina può mettere a rischio la sicurezza degli operatori o causare gravi danni economici. 17
18 IL FABBRICATO: I SERVIZI (2) Riscaldamento e condizionamento Oltre al riscaldamento potrebbe esserci l esigenza di avere un clima controllato (temperatura e umidità). Nel primo caso ci sarà la necessità di avere un locale centrale termica di grandezza adeguata e dotato di tutti i requisiti di sicurezza previsti dalle disposizioni di legge. Nel caso di clima controllato ci saranno delle unità di trattamento aria, dimensionate in base alle condizioni climatiche (esterno/interno) e al volume di aria da trattare; queste unità possono risultare a volte molto rumorose, pertanto bisognerà posizionarle con molta cura. In alcuni casi particolari vi è la necessità di controllare anche i livelli di polveri presenti nell aria, in questi casi le unità di trattamento aria saranno implementate con appositi filtri e dovranno comunque essere posizionate in luoghi facilmente accessibili per la manutenzione. 18
19 IL FABBRICATO: CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Protezioni alla base dei pilastri Pluviali inseriti nei pilastri Impianti di servizio flessibili Illuminazione ad hoc per le diverse aree (minima stoccaggio, massima picking e imballo) Aspetti psicologici : - abbondare nell illuminazione naturale - evitare il parallelepipedo grigio 19
20 I SISTEMI DI HANDLING STANDARDIZZAZIONE AUTOMAZIONE OTTIMIZZAZIONE VOLUMETRICA OBSOLESCENZA SICUREZZA STANDARDIZZARE I METODI DI MOVIMENTAZIONE, LE TIPOLOGIE E LE DIMENSIONI DELLE ATTREZZATURE E DELLE UNITA DI CARICO INTRODURRE L AUTOMAZIONE PER LE OPERAZIONI DI PRODUZIONE, MOVIMENTAZIONE, STOCCAGGIO OTTIMIZZARE L UTILIZZAZIONE VOLUMETRICA DEGLI EDIFICI SOSTITUIRE METODI E ATTREZZATURE OBSOLETI QUANDO NE ESISTONO DI PIU EFFICIENTI UTILIZZARE METODI E ATTREZZATURE APPROPRIATE A GARANTIRE LA MASSIMA SICUREZZA 20
21 I SISTEMI DI HANDLING UNITA DI CARICO 626 SCAFFALATURE 626 MEZZI DI MOVIMENTAZIONE 626, Direttiva Macchine 21
22 I SISTEMI DI HANDLING - UDC Unità di carico primaria (confezione) Unità di carico secondaria (imballo o collo) Unità di carico terziaria (pallet) astucci blister fusti scatole sacchi casse di legno cartone stecca contenitore di plastica o acciaio cassa di legno termoretraibile pallet gabbie culle carton pallet cassa di legno 22
23 I SISTEMI DI HANDLING - SCAFFALATURE a mensole a ripiani porta pallet SCAFFALATURE TRADIZIONALI a gravità profondità multipla dinamiche SCAFFALATURE SPECIALI 23
24 I SISTEMI DI HANDLING - MOVIMENTAZIONE Movimentazione orizzontale Mezzi senza vincoli di mobilità Carrelli Movimentazione verticale Mezzi vincolati a specifici percorsi operativi Trasloelevatori; trasportatori a rulli, a catena; trasportatori aerei; elevatori, ascensori, montacarichi; AGV; navette Mezzi localizzati presso stazioni operative Dispositivi di alimentazione; dispositivi di posizionamento; robot Mezzi vincolati a specifiche aree operative Carroponti; gru a portale; paranchi; manipolatori bilanciati 24
25 ERGONOMIA E PICKING SI MUOVE. Operatore Materiale.VERSO una stazione di picking n stazioni di picking OPERATORE a piedi A bordo di carrelli A bordo di trasloelevatore con possibilità di sorpasso senza possibilità di sorpasso ALTEZZA DI PRELIEVO Picking a tutta altezza Picking ad altezza d uomo 25
26 ERGONOMIA E PICKING TL= TEMPO DI LETTURA PICKING GUIDATO DOCUMENTO CON CODICE DI UBICAZIONE DOCUMENTO CON CODICE PRODOTTO TP= TEMPO PERCORRENZA SI MUOVE IL MATERIALE OPERATORE CON TRASLOELEVATORE OPERATORE CON CARR. COMMISS. OPERATORE A PIEDI TA= TEMPO DI ATTESA SI MUOVE L'OPERATORE SI MUOVE IL MATERIALE CON TRASLOELEVATORE SI MUOVE IL MATERIALE CON SCAFFALI MOBILI (rotanti e traslanti) TPK=TEMPO DI PRELIEVO CONDIZIONI ERGONOMICHE OTTIMALI MATERIALE PICCOLO E LEGGERO CONDIZIONI ERGONOMICHE CATTIVE MATERIALE VOLUMINOSO E PESANTE TC= TEMPO DI CONTROLLO SI PRELEVA PER CODICE E SI RAGGRUPPA AUTOMATICAMENTE CONTROLLO IN CASCATA CONTROLLO ORDINE COMPLETO PICKING CON FISPOSITIVI AUTOMATICI TEMPI CRESCENTI 26
27 ALTEZZA DI PRELIEVO ERGONOMIA E PICKING max 0,6-0,7m altezza/profondità 2,0 m 1,8 m max 1,8m 1,5 m 1,0 m min 0,4m 0,5 m 0,4 m PROFONDITA PRELIEVO 0,2 m 0,4 m 0,6 m 0,8 m 1,0 m 27
28 Vi ringrazio per l attenzione Stefano Bianchi s.bianchi@alfacoplan.it
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