PDZ PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2014

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1 PDZ PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 204 Documento a cura dell Ufficio Direzione e Programmazione

2 INDICE PREMESSE 2 AZIONI DI SISTEMA 4 AREE DI INTERVENTO: AREA MINORI E FAMIGLIA 7 AREA DISABILITA 26 AREA ANZIANI 33 AREA DISABILITA, DIPENDENZE E SALUTE MENTALE 39 AREA POVERTA, DISAGIO ED ESCLUSIONE SOCIALE 44 ALTRA AREA INDIVIDUATA A LIVELLO LOCALE: POLITICHE GIOVANILI 48

3 PREMESSE Gli Ambiti e i Distretti del territorio dell nel corso del 203 hanno proseguito un lavoro di condivisione sistematica in particolare continuando i lavori della Cabina di Regia, che si ricorda essere il dispositivo organizzativo attivato nel PDZ , che tenta di assumere su di sè in primis il compito dell integrazione partendo proprio dai livelli di responsabilità, ed assumendo il compito di tutto il processo che sviluppa, facilita ed implementa a livello operativo l integrazione. La Cabina di Regia in questi mesi ha svolto quindi le seguenti funzioni di: - Promozione e sostegno dei processi verso una cultura professionale che valorizzi l integrazione socio sanitaria; - Attivazione i tavoli trasversali definendo le linee di indirizzo, le priorità e i tempi e le modalità strumenti di valutazione; - Monitoraggio dello stato avanzamento piano; - Supporto metodologico dei processi avviati; - Pianificazione del disegno valutativo rispetto al processo di lavoro proposto e all esito delle azioni previste; - Sviluppo delle ulteriori integrazioni, anche funzionali, in termini di risorse umane e finanziare. Si sottolinea inoltre la scelta assunta dalla Cabina di Regia di definire i tavoli non più su aree tematiche (materno infantile, anziani,..) bensì su aree trasversali. Si sono pertanto individuati i seguenti tavoli trasversali: - abitare sociale, - domiciliarità, - integrazione e inclusione lavorativa, - multiproblematicità e sostegno alla genitorialità. Su tali aree si è cercato di promuovere nei vari tavoli, da un lato un pensiero di intervento non prestazionale ma globale sulla persona, dall altro forme di integrazione funzionale e organizzativa fra servizi e con le comunità di riferimento. Si vuole sottolineare come la scelta delle aree trasversali che hanno dato avvio ai corrispondenti tavoli, è stata fatta in quanto aree in cui: - ci sono aspetti non strettamente sanitari ma riguardano dimensioni complessivi della persona; - costituiscono una cornice reale e condivisibile all interno della quale è possibile sperimentare nuove forme di integrazione socio-sanitaria-comunitaria; - è realistico pensare di testare diversi livelli di integrazione: integrazione istituzionale, integrazione gestionale,integrazione professionale,integrazione di comunità. - i servizi rischiano di moltiplicare e sovrapporre gli interventi senza porsi il problema delle ricadute comunitarie di questi interventi - ricomporre i budget separati attribuiti ai singoli interventi in una logica di budget di salute. Questi processi di cambiamento necessitano, sia per la Cabina di regia che per i tavoli trasversali, dell accompagnamento di un agenzia formativa, in quanto i processi di cambiamento progettati richiedono molta cura perché le persone non solo vi aderiscano ma possano nel tempo farle proprie ed interiorizzarle. L accompagnamento ed il sostegno alla Cabina ha come obiettivo generale l assunzione da parte della stessa, di quel ruolo guida in questo difficile processo per 2

4 realizzare quanto progettato e sostenere nel raggiungimento degli obiettivi attesi, valutando gli esiti attesi e inattesi che emergeranno nel percorso. Infine si precisa che, rientrando le azioni previste per gli obiettivi di integrazione sociosanitaria nell attività ordinaria dei soggetti interessati, esse verranno sviluppate a isorisorse. La Cabina di Regia ha convenuto quindi di non indicare il quadro delle risorse laddove non siano stati previsti nei bilanci dei soggetti coinvolti fondi aggiuntivi per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PAA 204. Per quanto riguarda gli obiettivi identificati come sociali, si darà conto più in dettaglio della loro continuità prima di ogni sezione dedicata tenuto conto di quanto previsto per il 203 e gli indirizzi assunti dall Assemblea dei Sindaci per il

5 PREMESSA AZIONI DI SISTEMA L Ambito 6., dalla fine del 202, ha assunto il metodo dell istruttoria pubblica di co-progettazione quale sistema generale di affidamento dei servizi alla persona e, più in generale, di coinvolgimento delle comunità locali dei Comuni che l Ambito stesso vanno a comporre. Così è stato per la gestione di quello che è stato definito Piano locale per la disabilità, così per il Piano locale per la domiciliarità, così per il sistema integrato di interventi per la promozione dell amministrazione di sostegno (LR 9/200), così per la co-progettazione con il Comune di Sacile per il proprio progetto giovani, così sarà nel 204 per il sistema di trasporto sociale e per il sistema socio-educativo territoriale. Due sono gli aspetti che si ritiene di segnalare in questa sede per evidenziare il processo di sistema in atto: - la favorevole partecipazione dei soggetti del Terzo Settore a tale processo, concertato anche dall Assemblea dei Sindaci con le Organizzazioni sindacali, e che ha visto, per i due piani locali sopra descritti, la presenza di ATI di cooperative sociali che hanno portato in dote una rete in media di 25 di altri soggetti della cooperazione, del volontariato, e anche del profit; - la favorevole partecipazione del personale dell Ambito, complessivamente inteso; per ogni azione, infatti, si sono sviluppati dei gruppi di lavoro misti tra personale della POA e partner che si sono consolidati anche con individuazione di specifici referenti; così ad esempio per il piano per la disabilità, dove c è uno staff di direzione con l ATI selezionale e l, e gruppi di lavoro di assistenti sociali ed educatori; così, ancora, per il piano della domiciliarità, con progetti che vedono anche la partecipazione attiva di OSS. Il 204 sarà segnato anche dall approvazione della nuova Convenzione per la gestione associata dell Ambito: un gruppo di lavoro dedicato, promosso dall Assemblea dei Sindaci, ha elaborato un testo di cornice declinato operativamente in un regolamento attuativo che partendo dall assetto organizzativo dell Ambito arriva alle specifiche funzioni associate. 4

6 GOVERNANCE DEL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE SCHEDA PAA OB. OBIETTIVO REGIONALE N.. Rafforzare il coinvolgimento della comunità nella realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali di tipo solidale e universalistico. SOCIALE.. AZIONI DI AREA SERVIZI E INTERVENTI PER L ANNO 204 Il SSC si attiva per sostenere e promuovere il mantenimento e/o rafforzamento della comunità e della rete sociale perseguita con la costruzione del PDZ. Obiettivi 5., 5.2, 6., 6.2, 7., 7.2, 8., 9., 0.. SSC, ASS, soggetti istituzionali e non partecipanti ai tavoli L Ambito ha promosso e gestito i tavoli di concertazione e tematici come previsti dalle linee Guida regionali e dal PAA 203. In particolare sono stati organizzati 2 incontri di concertazione, 5 tavoli anziani (coprogettazione), 5 tavoli disabilità (coprogettazione), 3 incontri nell area inclusione e partecipazione ai tavoli provinciali nell area minori. L assemblea dei sindaci ha stabilito con delibera che l attività progettuale d ambito debba essere condotta attraverso l applicazione della coprogettazione su tutte le aree. Continuazione dei percorsi partecipativi imbastiti nel corso del 203 x x Soggetti coprogettazione Altri soggetti Terzo settore N. tavoli di concertazione, consultazione e coprogettazione attivati N. intese operative sottoscritte con i partner della co-progettazione (distinte per tipologia) N. riunioni operative coprogettazione (distinte per tipologia) Almeno 2 tavoli di concertazione Almeno 5 tavoli tematici (fuori coprogettazione) Almeno nuova intesa operativa sottoscritta con i partner della coprogettazione Almeno 5 riunioni con i soggetti di ciascun gruppo di coprogettazione SSC ASS6 SOGGETTO ATTUATORE Soggetti coprogettazione Altri soggetti Terzo settore QUADRO DELLE RISORSE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE PER LA REALIZZAZIONE DELLE AZIONI E PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI VALORI ATTESI RISORSE FINANZIARIE RISORSE NON FINANZIARIE Continuazione delle attività previste e partecipazione ai tavoli di partecipazione /coprogettazione (isorisorse) Partecipazione ai tavoli di livello locale (ove previsti) e provinciali (isorisorse) Partecipazione alle riunioni di coprogettazione (isorisorse) Partecipazione ai tavoli di consultazione (isorisorse) 5

7 OBIETTIVO REGIONALE N..2 Favorire, nell ambito dei percorsi di assistenza, di protezione e promozione sociale, la messa a sistema delle attività di soggetti non istituzionali operanti nel territorio, beneficiari di contributi economici regionali, provinciali e comunali erogati a sostegno delle attività degli stessi soggetti a favore di persone in stato di bisogno, allo scopo di capitalizzare, in un ottica di sinergia e di coordinamento, le risorse finanziarie pubbliche erogate. SOCIALE.2. AZIONI DI AREA SERVIZI E INTERVENTI 2 Perseguire il processo di messa a sistema dei soggetti non istituzionali attraverso la conoscenza più approfondita degli stessi e rafforzando la collaborazione attraverso la realizzazione di buone prassi operative e la stipula di intese (convenzioni, protocolli, accordi sostitutivi di procedimento, ) Obiettivi 5., 5.2, 6., 6.2, 7., 7.2, 8., 9., 0.. SSC, Comuni, Amministrazione provinciale, Amministrazione Regionale, ASS, Associazioni di volontariato. Riproposizione delle attività non ancora completate nel corso del 203 Definito accordo operativo con Associazione Nuovi Vicini Onlus e Coop. Soc. Abitamondo Condivisione con altri enti pubblici erogatori di contributi economici degli elenchi dei soggetti beneficiari di contributi erogati dai medesimi Sviluppo di ulteriori protocolli operativi con soggetti beneficiari che già collaborano nel processo del Piano di zona Soggetti erogatori Soggetti beneficiari N. progetti condivisi con i soggetti non istituzionali per l ottenimento di contributi regionali. N. intese operative sottoscritte con i partner della co-progettazione beneficiari di finanziamenti pubblici (distinte per tipologia) PER L ANNO 204 Valore atteso Nel triennio almeno il 70% dei soggetti non istituzionali beneficiari di contributi economici pubblici sottoscrivono protocolli operativi con il SSC. Il raggiungimento del valore atteso è condizionato alla reale disponibilità degli elenchi dei soggetti beneficiari di contributi da parte degli erogatori dei contributi (Regione, Provincia, Comuni, ASS), alla collaborazione con il SSC manifestata dai soggetti beneficiari di contributi e infine alla possibilità reale di attivare con i soggetti disponibili progettualità condivise e formalizzate in protocolli operativi. Completamento mappatura dei soggetti beneficiari Almeno accordo operativo con soggetti beneficiari che già collaborano nel processo del Piano di zona SSC ASS6 SOGGETTO ATTUATORE QUADRO DELLE RISORSE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE PER LA REALIZZAZIONE DELLE AZIONI E PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI VALORI ATTESI RISORSE FINANZIARIE RISORSE NON FINANZIARIE Completamento mappatura in collaborazione con altri soggetti erogatori (isorisorse) Sviluppo degli accordi operativi previsti (isorisorse) Fornitura degli elenchi dei soggetti beneficiari 6

8 AZIONI DI SISTEMA PER IL CONSOLIDAMENTO DEL SISTEMA INTEGRATO SCHEDA PAA OB. 2 OBIETTIVO REGIONALE N. 2. Consolidare il sistema associato di governo del sistema locale degli interventi e dei servizi sociali. SOCIALE 2.. Il consolidamento del sistema associato di governo degli interventi e dei servizi sociali prevede: - il rinnovo della convenzione dei Comuni associati tenuto conto delle indicazioni dell Assemblea dei Sindaci, il necessario consolidamento dell Ufficio di Direzione e Programmazione prevedendo ove possibile le risorse professionali dedicate necessarie, l integrazione della Convenzione anche con le finalità programmatorie generali regionali per il Piano di Zona; - l adeguamento del bilancio di Ambito ai modelli di rendicontazione e di documentazione proposti dalla Regione; - l aggiornamento del vigente Regolamento di Ambito per l accesso dei cittadini ai servizi e alle prestazioni socio assistenziali e per la compartecipazione degli utenti al costo dei servizi, tenendo conto anche degli sviluppi della normativa nazionale e regionale. AZIONI DI AREA Obiettivi 5., 5.2, 6., 6.2, 7., 7.2, 8., 9., 0. SERVIZI E INTERVENTI SSC, Assemblea dei Sindaci, Comuni. Sviluppato il nuovo assetto organizzativo dell Ambito Presentata bozza di nuova Convenzione Completata la messa in rete di tutti i Comuni dell Ambito Aggiornamento in corso del Regolamento per l accesso dei cittadini ai servizi e alle prestazioni socio assistenziali e per la compartecipazione degli utenti al costo dei servizi. Approvazione della nuova convenzione d Ambito x Assemblea dei Sindaci, Comuni 2 4 PER L ANNO 204 Aggiornamento del Regolamento per l accesso dei cittadini ai servizi e alle prestazioni socio assistenziali e per la compartecipazione degli utenti al costo dei servizi. Monitoraggio del nuovo assetto organizzativo ed implementazione di eventuali modifiche x x Assemblea dei Sindaci, Comuni N. operatori equivalenti dedicati all attività dell Ufficio di direzione e programmazione N. modelli regionali di documentazione/rendicontazione adottati e compilati; N. schede del vigente Regolamento di Ambito monitorate ed aggiornate Valore atteso: L Ufficio di direzione e programmazione del SSC è dotato di risorse professionali dedicate. I sistemi informativi previsti dalla regione vengono alimentati sistematicamente. Vengono adottati modelli regionali di documentazione/rendicontazione. È presente e continuamente aggiornato un regolamento per l accesso e la compartecipazione degli utenti al costo dei servizi. Aggiornamento del Regolamento Unico Approvazione della Convenzione I sistemi informativi di Ambito sono aggiornati in raccordo con la programmazione regionale SOGGETTO ATTUATORE QUADRO DELLE RISORSE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE PER LA REALIZZAZIONE DELLE AZIONI E PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI VALORI ATTESI RISORSE FINANZIARIE RISORSE NON FINANZIARIE 7

9 SSC Attuazione di quanto previsto nelle azioni 204 (isorisorse) 8

10 STABILIZZAZIONE/CONSOLIDAMENTO DEI LIVELLI DI PRESTAZIONE SCHEDA PAA OB. 3 OBIETTIVO REGIONALE N. 3. Stabilizzare e consolidare le prestazioni e gli interventi di cui all art. 6 della legge regionale 6/2006, definendo un sistema di offerta per tipologie di servizi e prestazioni, trasversale alle aree di bisogno, articolato in: - welfare d accesso, con il ruolo fondamentale riconosciuto al servizio sociale professionale, che ricomprende il servizio di segretariato sociale, le attività di presa in carico e gestione sociale del caso (case management), il servizio di pronto intervento per le situazioni di emergenza sociale; - servizi domiciliari, di tipo educativo, socio-assistenziale e di assistenza integrata; - servizi a carattere comunitario semiresidenziale, compresa la rete delle strutture e dei servizi a ciclo diurno; - servizi a carattere comunitario a ciclo residenziale, compresa la rete delle strutture e dei servizi a ciclo interamente residenziale anche a carattere temporaneo; - misure di sostegno e assistenza economica, nelle diverse forme previste dalla programmazione regionale. SOCIALE 2.. AZIONI DI AREA SERVIZI E INTERVENTI Mantenere e consolidare l attuale livello di prestazioni e interventi garantito dall Ambito e attivare percorsi e azioni finalizzate al miglioramento, al miglior utilizzo delle risorse, alla razionalizzazione e al potenziamento. Obiettivi 5., 5.2, 6., 6.2, 7., 7.2, 8., 9., 0.. SSC, Comuni, ASS, ASP e strutture residenziali del territorio, Soggetti pubblici e del privato sociale. Sistema di offerta integrata di servizi e interventi sociali dell Ambito gestito anche in funzione delle attività del PAA 203 attivate (es: coprogettazione) L Ambito consolida servizi e prestazioni nelle seguenti aree:. welfare d accesso: mantenimento degli attuali livelli raggiunti avviando una riflessione sui temi propri del servizio sociale professionale (segretariato sociale, presa in carico, integrazione socio-sanitaria, sviluppo di comunità) avvalendosi di supporti formativi mirati (da progettare) anche per coniugare l attenzione professionale con la situazione sociale delle comunità locali di competenza; 2. servizi domiciliari, di tipo educativo, socioassistenziale, compresa la rete delle strutture e dei servizi a ciclo diurno: pieno sviluppo del piano locale per la domiciliarità approvato dall Assemblea dei Sindaci dell Ambito 6. in accordo con la rete della co-progettazione, l ASS e i Comuni sede di x 9

11 strutture semiresidenziali; 3. servizi a carattere comunitario a ciclo residenziale, compresa la rete delle strutture e dei servizi a ciclo interamente residenziale anche a carattere temporaneo; 4. misure di sostegno e assistenza economica, nelle diverse forme previste dalla programmazione regionale.: valutazione delle misure adottate nel Regolamento per l accesso ai servizi dell Ambito. (vedi ob: 2..); PER L ANNO 204 Valori target definiti nelle schede di cui all Allegato 3) delle Linee guida regionali. Valori attesi Gli scostamenti dei valori target registrati annualmente sono oggetto di valutazione. Valori target anno 203 (allegato 3) implementati e valutati nei loro scostamenti SOGGETTO ATTUATORE SSC QUADRO DELLE RISORSE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE PER LA REALIZZAZIONE DELLE AZIONI E PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI VALORI ATTESI RISORSE FINANZIARIE RISORSE NON FINANZIARIE Consolidamento dei servizi e delle prestazioni anche alla luce delle modifiche progettuali e normative intervenienti (es: sviluppo Piano domiciliarità e disabilità) (isorisorse) 0

12 AZIONE DI SISTEMA - INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA: OBIETTIVI COMUNI A TUTTE LE AREE SCHEDE PAA OB. 4 OBIETTIVO REGIONALE N. 4. Definire/migliorare un sistema di accesso integrato ai servizi sociosanitari. SOCIALE SOCIOSANITARIO 4.. AZIONI DI AREA SERVIZI E INTERVENTI Confermare il Punto unico di accesso come strumento di accesso ai servizi socio-sanitari integrati SSC Distretto Ovest Gli ambiti e i distretti si sono confrontati nel corso del 203 sulle diverse modalità di attuazione del PUA, individuando gli elementi comuni che costituiranno la base per le azioni del 204. Studio preliminare delle possibili forme di integrazione tra Ambiti,, Distretti. 2 PER L ANNO 204 Applicazione sperimentale del PUA. Monitoraggio e valutazione del nuovo modello. Evidenza documento descrittivo del sistema di accesso. Applicazione del nuovo modello Monitoraggio e valutazione

13 OBIETTIVO REGIONALE N. 4.2 Sviluppare e qualificare le Unità di valutazione multiprofessionale in tutte le aree di integrazione sociosanitaria. SOCIALE SOCIOSANITARIO 4.2. AZIONI DI AREA SERVIZI E INTERVENTI 2 PER L ANNO 204 Rivedere le procedure in uso, migliorandole SSC Distretto Ovest - NPI DSM CF DDP- Medici di medicina generale Pediatri di libera scelta Gli ambiti e i distretti si sono confrontati nel corso del 203, focalizzando le criticità delle procedure in atto e definendo prime ipotesi di miglioramento.. Applicazione sperimentale dei miglioramenti individuati Monitoraggio e valutazione del nuovo modello unitario Evidenzia documento descrittivo delle Unità multi professionali integrate e del loro funzionamento. N. soggetti che accedono alla rete dei servizi sociosanitari valutati dalle specifiche Unità multi professionali integrate. Valore atteso Il 00% dei soggetti che accedono alla rete dei servizi residenziali e semiresidenziali sono valutati dalle Unità multi professionali integrate. Evidenza del documento descrittivo delle procedure individuate Il 00% dei soggetti non autosufficienti che accedono alla rete dei servizi residenziali e semiresidenziali sono valutati dalle Unità multi professionali integrate. 2

14 OBIETTIVO REGIONALE N. 4.3 Utilizzare sistematicamente la valutazione multidimensionale e adottare progressivamente strumenti uniformi e standardizzati. SOCIALE SOCIOSANITARIO 4.3. AZIONI DI AREA SERVIZI E INTERVENTI 2 PER L ANNO 204 Promuovere uniformità innanzitutto sul territorio provinciale secondo le modalità indicate dalla Regione e condivise tra gli ambiti e distretti provinciali SSC Distretto Ovest NPI DSM CF DDP- Medici di medicina generale Pediatri di libera scelta Enti di formazione Gli ambiti e distretti si sono confrontati nel corso del 203 individuando strumenti uniformi di valutazione che saranno oggetto di un percorso di autoformazione finalizzato alla messa a sistema delle nuove metodologie e strumentazioni Sviluppo di un percorso di auto formazione accompagnamento sulla base di quanto emerso dal confronto fra i territori e dal documento unico-condiviso Applicazione uniforme a livello territorisale delle nuove conoscenze e delle nuove pratiche valutative individuate a titolo sperimentale Documento descrittivo dei percorsi progettati N. soggetti valutati secondo modalità standardizzate definite dalla Regione N. soggetti valutati secondo altre modalità Valore atteso Entro il 205 tutti i soggetti sono valutati secondo modalità standardizzate definite dalla Regione. Evidenza delle nuove metodologie e strumentazioni 3

15 OBIETTIVO REGIONALE N. 4.4 Programmare le risorse ritenute appropriate e disponibili attraverso il dispositivo del progetto personalizzato di intervento o del piano di assistenza/intervento. SOCIALE SOCIOSANITARIO 4.4. AZIONI DI AREA SERVIZI E INTERVENTI 2 PER L ANNO 204 Per tutti i casi che a seguito della valutazione multidisciplinare sortiscono una presa in carico, si configuri un progetto secondo format condivisi SSC Distretto Ovest S.NPI DSM CF DDP Gli ambiti e distretti hanno avviato nel corso del 203 un primo confronto, volto ad individuare i livelli minimi di intervento socio-sanitario per il territorio provinciale Formulazione di una proposta di livelli essenziali di intervento socio-sanitario nel territorio provinciale. condivisione delle modalità di definizione del Budget integrato socio-sanitario circoscritta ai FAP psichiatrici Documenti descrittivo dei livelli minimi di intervento sociosanitario Documenti descrittivo del budget integrato sociosanitario Rapporto tra n. minori a rischio di allontanamento o con provvedimento giudiziario segnalati ai Servizi di allontanamento e n. progetti personalizzati di intervento. Rapporto tra n. anziani non autosufficienti a rischio di istituzionalizzazione segnalate ai Servizi e n. progetti personalizzati di intervento o piani di assistenza/intervento. Rapporto tra n. persone fragili dimesse dall ospedale che richiedono continuità delle cure e protezione sociale segnalate ai Servizi e n. progetti personalizzati di intervento o piani di assistenza/intervento. Rapporto tra n. persone con disabilità a rischio di esclusione sociale e di istituzionalizzazione segnalati ai Servizi e n. progetti personalizzati di intervento o piani di assistenza/intervento. Valore atteso Nel triennio il rapporto tra le grandezze rappresentate diminuisce (aumenta il numero dei progetti personalizzati d intervento). - Stesura di un documento condiviso e sottoscritto fra le parti relativo ai livelli essenziali d intervento in caso di progetto personalizzato integrato; - Bozza di documento per la definizione del budget integrato sociosanitario circoscritto agli interventi supportati con FAP psichiatrico 4

16 OBIETTIVO REGIONALE N. 4.5 Definire/aggiornare la descrizione dell offerta dei servizi e interventi sociosanitari disponibili per i cittadini in ciascun territorio di riferimento. SOCIALE SOCIOSANITARIO 4.5. AZIONI DI AREA SERVIZI E INTERVENTI Redazione dei cataloghi di servizio integrati ambito-distretto per ciascuna area di integrazione socio-sanitaria, sia cartacei che digitali. Politiche regionali in materia sociosanitaria e assistenziale SSC Distretto Ovest NPI DSM CF DDP MMG PLS Privato accreditato/convenzionato Terzo settore Enti/organizzazioni religiosi/e Gli Ambiti e i Distretti hanno proceduto alla stesura dei cataloghi cartacei dell offerta e hanno predisposto lo schema logico per la strutturazione del la versione web. Messa in rete del catalogo integrato provinciale PER L ANNO 204 Distretto Ovest La descrizione dell offerta dei servizi è disponibile in versione cartacea e tramite web dei SSC e dell ASS6 La descrizione dell offerta dei servizi è consultabile in rete 5

17 OBIETTIVO REGIONALE N. 4.6 Migliorare i livelli organizzativi ed operativi di integrazione sociosanitaria finalizzati alla presa in carico integrata assicurando la continuità assistenziale tra ospedale e territorio/domicilio, tra diversi tipi di servizi sanitari e tra servizi sanitari e servizi sociali, in modo particolare nel momento del passaggio all età adulta. SOCIALE SOCIOSANITARIO 4.6. AZIONI DI AREA SERVIZI E INTERVENTI 2 PER L ANNO 204 Confermare, modificare o condividere tra SSC, ASS, Azienda Ospedaliera, e privati convenzionati/accreditati protocolli relativi alla continuità assistenziale, sia riferita ai passaggi correlati alle varie fasi di età sia ai passaggi tra strutture di ricovero e territorio. Politiche regionali in materia sociosanitaria e assistenziale SSC Azienda ospedaliera Strutture residenziali - Privati convenzionati/accreditati È stata effettuata una prima ricognizione dei protocolli esistenti che sono stati adeguati alle nuove esigenze rilevate e predisposti per l applicazione e la conseguente verifica da effettuarsi nel corso del 204 Verifica dell applicazione del protocollo relativo alle continuità assistenziale ospedale territorio. Individuazione delle strategie necessarie per la puntuale applicazione dell accordo, anche sulla base degli indirizzi regionali Verifica delle continuità fra età evolutiva e età adulta N. persone fragili per i quali sono stati attivati percorsi di dimissioni protette a tutela della continuità assistenziale tra strutture sanitarie e servizi territoriali e a domicilio. Evidenza di un documento con la proposta che definisce il fabbisogno e il piano di allocazione dei posti letto con specifico riferimento agli anziani e agli adulti fragili. Valore atteso Nel triennio , il rapporto tra le persone fragili dimesse con l attivazione di percorsi protetti e le persone fragili dimesse con l attivazione di percorsi protetti aumenta. Il protocollo viene applicato su scala provinciale I livelli di continuità fra età evolutiva e età adulta vengono monitorati evidenziando punti di forza e punti di debolezza 6

18 PREMESSA AREA MINORI E FAMIGLIA In quest area i filoni di intervento seguiranno sostanzialmente tre binari: ) Il lavoro in atto, e che avrà seguito per tutto il 204 a livello provinciale, con il coinvolgimento di tutti gli Ambiti, Distretti, e servizi specialistici socio-sanitari, meglio descritto nelle schede che seguono; 2) Il percorso avviato nel 203 e in definizione nel 204, promosso dal Gruppo Inclusione dell Ambito, che storicamente costituito dalle assistenti sociali che nei Comuni si occupano di disagio adulto si è integrato con le colleghe che seguono le famiglie e che in tema di prevenzione e politiche di conciliazione hanno seguito percorsi formativi ad hoc; 3) Lo sviluppo nel corso del 204 di un istruttoria pubblica di co-progettazione per la gestione di un sistema integrato di interventi socio-educativi per comprendere e coordinare in un unica cornice innovativa alcuni servizi ed interventi già in atto o di nuova previsione, mettendo sinergicamente in linea alcuni percorsi che l Ambito ha sviluppato in questi anni come ad esempio il proprio servizio socio-educativo, il progetto Scuola a Colori per la facilitazione dell integrazione multietnica, le varie collaborazioni con tutta la rete scolastica del territorio. 7

19 AREA MINORI E FAMIGLIA INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA - AREA MATERNO INFANTILE Infanzia e adolescenza SCHEDE PAA OB OBIETTIVO 5. REGIONALE N. 5. Promuovere la permanenza dei minori in famiglia SOCIALE SOCIOSANITARIO 5.. AZIONI DI SISTEMA SERVIZI E INTERVENTI PER L ANNO 204 Rivalutazione e qualificazione dei percorsi valutativi tramite apposita équipe di valutazione multiprofessionale dedicata ai minori e ai nuclei familiari connotati da multiproblematicità Politiche per la famiglia 4.4 e 4.6 SSC della Provincia di PN e : Consultori Familiari (CF), Servizio di Neuropsichiatria Infantile (S.NPI), Dipartimento delle dipendenze (DD), Dipartimento di Salute Mentale (DSM), Agenzia Formativa individuata Gli Ambiti e i Distretti stanno operando congiuntamente alla definizione di nuove modalità di presa in carico e alla strutturazione di nuovi modelli di intervento. Avvio dell accompagnamento da parte dell agenzia formativa individuata, sulle buone prassi di presa in carico delle famiglie, con periodici momenti di confronto a livello provinciale e nella Cabina di Regia Valutazione del percorso di accompagnamento per l individuazione di nuove prassi e linee operative e organizzative da adottare Costituzione delle unità funzionali sul territorio provinciale Assunzione di impegno da parte dell Assemblea dei Sindaci e della Direzione dell ASS6 per l adeguamento organizzativo dei servizi coinvolti nella nuova prassi operativa (unità organizzativa funzionale) con eventuale adeguamento delle risorse DU DU Agenzia Formativa individuata Agenzia Formativa individuata n. minori d età allontanati con provvedimento dell autorità giudiziaria e tempi di allontanamento. Valori attesi Con riferimento ai dati di flusso 202, il rapporto tra il numero di minori accolti in strutture comunitarie e il numero della popolazione con età inferiore ai 8 anni, nel triennio , tendenzialmente diminuisce. Rispetto al numero di richieste di allontanamento dai genitori registrate nel 202, nel triennio i tempi di allontanamento dalla famiglia di minori con provvedimento dell autorità giudiziaria diminuiscono Completamento del percorso formativo Avvio sul territorio provinciale delle unità funzionali SOGGETTO ATTUATORE QUADRO DELLE RISORSE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE PER LA REALIZZAZIONE DELLE AZIONI E PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI VALORI ATTESI RISORSE FINANZIARIE ASS ,00 RISORSE NON FINANZIARIE 8

20 5..2 AZIONI DI SISTEMA SERVIZI E INTERVENTI 2 PER L ANNO 204 Definizione delle modalità di presa in carico, nonché di protocolli per il trattamento dei minori e delle loro famiglie con priorità a favore degli adolescenti con esordi psichiatrici Politiche per la famiglia 4.4 e 4.6 SSC e ASS6: Consultori Familiari (CF), Servizio di Neuropsichiatria Infantile (S.NPI), Dipartimento delle dipendenze (DD), Dipartimento di Salute Mentale (DSM) Gli Ambiti e i Distretti stanno operando congiuntamente alla definizione di nuove modalità di presa in carico e alla strutturazione di nuovi modelli di intervento (vedi obiettivo 5..) a cui sono anche concatenate le azioni 5..2, 5..3 Approvazione nuove modalità operative condivise da attuare a miglioramento della situazione emersa dalla rivalutazione, anche tenendo conto della costituenda nuova organizzazione SNPI. Sperimentazione di nuove modalità operative condivise da attuare a miglioramento della situazione emersa dalla rivalutazione, anche tenendo conto della costituenda nuova organizzazione SNPI. n. minori d età allontanati con provvedimento dell autorità giudiziaria e tempi di allontanamento. n. minori adolescenti con esordi psichiatrici presi in carico in modo integrato Valori attesi Con riferimento ai dati di flusso 202, il rapporto tra il numero di minori accolti in strutture comunitarie e il numero della popolazione con età inferiore ai 8 anni, nel triennio , tendenzialmente diminuisce. Nel corso del triennio il numero dei minori adolescenti con esordi psichiatrici presi in carico in modo integrato cresce e vengono formalizzate in tutti gli Ambiti/Distretti le linee guida di collaborazione tra i servizi del territorio Su tutto il territorio provinciale si applicano le nuove modalità di presa in carico 9

21 5..3 AZIONI DI SISTEMA SERVIZI E INTERVENTI Ridefinizione delle modalità di presa in carico, e di trattamento dei minori e delle loro famiglie nelle situazioni di adozioni problematiche Politiche per la famiglia 4.4. e 4.6 SSC e ASS: Consultori Familiari (CF), Servizio di Neuropsichiatria Infantile (S.NPI), Dipartimento delle dipendenze(dd), Dipartimento di Salute Mentale (DSM), Servizio aziendale Adozioni Gli Ambiti e i Distretti stanno operando congiuntamente alla definizione di nuove modalità di presa in carico e alla strutturazione di nuovi modelli di intervento (vedi obiettivo 5..) a cui sono anche concatenate le azioni concatenate 5..2, 5..3 Rivalutazione delle prassi operative attraverso incontri di confronto delle esperienze già attuate (protocollo adozioni) per la gestione delle adozioni problematiche, alla luce delle linee guida internazionali (criticità e punti di forza). Individuazione di modalità operative condivise da attuare a consolidamento e/o a miglioramento della situazione emersa dalla rivalutazione. Formalizzazione ed approvazione nuove modalità operative condivise Avvio della prima fase della sperimentazione che attua le nuove modalità operative condivise. Distretto Ovest Servizi aziendali Distretto Ovest Servizi aziendali 5 Monitoraggio della prima fase sperimentale PER L ANNO 204 n. minori d età allontanati con provvedimento dell autorità giudiziaria e tempi di allontanamento. n. minori in situazioni di adozioni problematiche presi in carico in modo integrato Valori attesi Con riferimento ai dati di flusso 202, il rapporto tra il numero di minori accolti in strutture comunitarie e il numero della popolazione con età inferiore ai 8 anni, nel triennio , tendenzialmente diminuisce. Nel corso del triennio il numero dei minori in situazioni di adozioni problematiche presi in carico in modo integrato cresce e vengono formalizzate nuove modalità operative di collaborazione tra servizi. Sul territorio provinciale si sviluppa la sperimentazione. Realizzazione di un documento condivisi che sintetizza i punti di forza e di debolezza della sperimentazione 20

22 OBIETTIVO REGIONALE N. 5.2 Potenziare e qualificare il processo di sostegno e allontanamento del minore nonché il sistema di accoglienza dei minori collocati all esterno della propria famiglia di origine. SOCIALE SOCIOSANITARIO N AZIONI DI SISTEMA SERVIZI E INTERVENTI 2 3 Sviluppo di un progetto di sensibilizzazione, reperimento, supporto e accompagnamento delle famiglie affidatarie sul territorio locale Politiche per la famiglia e progetti dell area famiglia e genitorialità. e.2 e servizi, CF, SSC e associazioni che già si occupano di affido a livello provinciale Le azioni di confronto fra Ambiti distrettuali e Azienda Sanitaria, considerati anche i tempi necessari per il confronto fra organizzazioni, ha determinato un inevitabile slittamento degli obiettivi, considerato anche il processo di riorganizzazione dell area materno infantile dell ASS6. Definizione di una progettualità (di livello provinciale) per la sensibilizzazione delle famiglie che si avvicinano all affido e per il sostegno delle famiglie già affidatarie. Verifica della fattibilità della stessa progettualità, alla luce delle buone prassi pubblico-privato già sperimentate in alcuni territori. Coinvolgimento di associazioni del privato sociale del territorio disponibili a collaborare in progettualità sul tema dell affido per una co-progettazione. 4 Avvio delle azioni previste nel 203 PER L ANNO 204 Distretto Ovest Servizi aziendali Distretto Ovest Distretto Ovest Servizi aziendali Associazioni Distretto Ovest Servizi aziendali N famiglie coinvolte in progetti/intervento di recupero; Risorse impiegate in progetti di promozione dell affido familiare. Valori attesi: Con riferimento ai dati di flusso 202 nel triennio : Il numero delle famiglie coinvolte in progetti/interventi di recupero cresce; Evidenza delle risorse dedicate a progetti di promozione dell affido familiare. Evidenza di un documento progettuale (di livello provinciale) per la sensibilizzazione delle famiglie all affido Verifica distrettuale della fattibilità operativa del piano provinciale di sensibilizzazione all affido Verifica delle associazioni disponibili a coprogettare 2

23 N AZIONI DI SISTEMA SERVIZI E INTERVENTI PER L ANNO 204 Definire le comunità di accoglienza secondo tipologie diversificate. Garantire il proseguo della presa in carico del nucleo secondo una linea di continuità prima dell inserimento, durante e dopo la dimissione del minore in comunità e/ in situazione di affido Politiche della famiglia 4.4. e 4.6 SSC, Consultorio Familiare e S. NPI, DSM, DD. e Terzo Settore impegnato nell accoglienza di minori Nel corso del 203 sono state interpellate le varie realtà locali che offrono risposte di accoglienza per minori. Avvio del confronto tra l offerta ed i bisogni di accoglienza espressi dai territori e costruzione di modalità condivise per la gestione dei progetti individualizzati di residenzialità Studio di fattibilità per un ri-orientamento delle strutture ai bisogni emersi (terapeutici, di pronta accoglienza, di percorsi di autonomia post 8) Individuazione di criteri per la compartecipazione a livello economico fra i 5 Ambiti per la sostenibilità del progetto Pronta Accoglienza Applicazione di criteri omogenei di compartecipazione alla spesa della retta tra SSC e Definizione a livello provinciale (Tavolo Minori) delle forme di governance nella presa in carico sociale e sanitaria del minore inserito in comunità o in affido Individuazione di accordi tra Aziende Sanitarie per la presa in carico terapeutica di minori collocati fuori del territorio provinciale Servizi aziendali Servizi aziendali Servizi aziendali Servizi aziendali Servizi aziendali Servizi aziendali Terzo settore Terzo settore Terzo settore Terzo settore N minori inseriti in strutture comunitarie; N minori in forme di affidamento familiare; N giornate di permanenza nelle comunità per minori; N famiglie coinvolte in progetti/intervento di recupero; Risorse impiegate in progetti di promozione dell affido familiare. Valori attesi Con riferimento ai dati di flusso 202 nel triennio : Il numero di famiglie affidatarie cresce; Il numero di minori inseriti in strutture comunitarie diminuisce; Il numero dei minori in affidamento familiare aumenta; Le giornate di permanenza nelle comunità per minori diminuiscono; Il numero delle famiglie coinvolte in progetti/interventi di recupero cresce; Evidenza delle risorse dedicate a progetti di promozione dell affido familiare. Evidenza di un documento relativo alle prassi operative per la gestione di progetti personalizzati e per la definizione dei criteri di condivisione del budget fra ASS6 e Ambiti Definizione della nuova offerta strutturata in base alla riorganizzazione delle comunità minori 22

24 OBIETTIVO LOCALE N. 5.3 Promuovere interventi di aggregazione e sostegno nell area dell infanzia ed adolescenza SOCIALE 5.3. Definizione di un piano coordinato di interventi nell area dell infanzia ed adolescenza dell Ambito Distrettuale 6. Politiche per la famiglia AZIONI DI AREA 3., 4., 4.5, 5. SERVIZI E INTERVENTI Scuole primarie e secondarie, Comuni, Terzo settore Nel corso del 203 si sono consolidate le attività previste dal PAA 203. Con deliberazione dell Assemblea dei Sindaci, l Ambito ha deciso di delegare la gestione di un Sistema socioeducativo territoriale per l infanzia e l adolescenza, da attuarsi attraverso una specifica istruttoria pubblica di coprogettazione Scuole primarie e Avvio dell Istruttoria pubblica di coprogettazione secondarie Terzo Settore 2 Affidamento dei servizi al gruppo coprogettante Scuole primarie e secondarie Terzo Settore PER L ANNO 204 N. bambini / ragazzi seguiti dal Sistema socioeducativo territoriale per l infanzia e l adolescenza dell Ambito N. scuole coinvolte nei progetti di promozione dell area infanzia ed adolescenza N. soggetti Terzo settore coinvolti N. Incontri di coordinamento con la rete scolastica anti dispersione N. incontri di raccordo con le strutture per minori con sede nel territorio dell Ambito e della Provincia N. incontri e progetti congiunti con il Gruppo Inclusione sociale. Almeno 5 riunioni di coordinamento con la rete della coprogettazione Almeno 4 incontri con gruppo Inclusione Sociale Almeno 4 progetti con gruppo Inclusione Sociale SOGGETTO ATTUATORE QUADRO DELLE RISORSE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE PER LA REALIZZAZIONE DELLE AZIONI E PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI VALORI ATTESI RISORSE FINANZIARIE RISORSE NON FINANZIARIE SSC Attuazione degli impegni previsti nell anno (isorisorse) 23

25 OBIETTIVO REGIONALE N. 0. Collegare gli interventi sociali e sociosanitari programmati nei PDZ con specifiche azioni inerenti le politiche familiari. SOCIALE SOCIOSANITARIO N. 0.. AZIONI DI SISTEMA SERVIZI E INTERVENTI 2 Creare sinergia e coordinamento tra i vari interventi socio-sanitari programmati da SSC e ASS a favore delle famiglie e le attività messe in atto da soggetti non istituzionali beneficiari di risorse pubbliche (L.R./2006) Politiche della famiglia.2 SSC, ASS e associazioni locali che intervengono a favore della famiglia Nel 203 si è proceduto all analisi delle risorse regionali e locali assegnati a sostegno delle famiglie al fine di chiarire il quadro degli interventi. Confronto tra l offerta ed i bisogni che i vari soggetti leggono nel territorio dei Comuni dell ambito e costruzione di possibili collaborazione per la gestione di progetti a sostegno delle famiglie Studio di fattibilità per nuove prassi e risposte ai bisogni emersi (progetti di coinvolgimento di associazioni/organizzazioni di famiglie) 3 Avvio delle nuove modalità operative 4 Monitoraggio delle attività messe in atto PER L ANNO 204 Servizi aziendali Distretto Ovest Servizi aziendali Distretto Ovest Servizi aziendali Distretto Ovest Servizi aziendali Distretto Ovest N famiglie coinvolte in progetti/intervento di recupero; Valori attesi: Il numero delle famiglie coinvolte in progetti/interventi di recupero cresce; Terzo settore Terzo settore Terzo settore Terzo settore Coinvolgimento, sulla base dell analisi effettuata, di un numero crescente di soggetti 24

26 0..2 AZIONI DI AREA SERVIZI E INTERVENTI PER L ANNO 204 Predisposizione del Piano locale per la Famiglia dell Ambito 6. Piano regionale per la Famiglia 3., 4., 4.5, 0. SSC, Comune di Sacile, Terzo Settore, Forum famiglie Sacile Attività 203 non attuate in forza di vincoli di bilancio, riproposizione delle progettualità nell anno 204 Realizzazione, in collaborazione con il Comune di Sacile,di un Punto per le Famiglie di Ambito che costituisca uno sportello informativo e di coordinamento unitario per le attività di sostegno ai nuclei familiari residenti N. incontri del gruppo di lavoro per il Piano per la Famiglia N. associazioni di famiglie aderenti al Piano Avvio e implementazione del Punto per le Famiglie di Ambito Avvio e messa a regime del Punto per le Famiglie di Ambito Comune di Sacile Terzo Settore Forum famiglie Sacile SOGGETTO ATTUATORE QUADRO DELLE RISORSE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE PER LA REALIZZAZIONE DELLE AZIONI E PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI VALORI ATTESI RISORSE FINANZIARIE RISORSE NON FINANZIARIE SSC Attuazione degli impegni previsti nell anno (isorisorse) 25

27 PREMESSA AREA DISABILITA Il 204 vedrà il definitivo sviluppo del Piano locale per la disabilità dell Ambito, avviato con un avviso pubblico a fine 202 e concretizzatosi, dopo un lungo lavoro di co-progettazione in una Convenzione di esercizio (ai sensi della DGR 032/20) siglata a dicembre 203. E stato un percorso lungo sia perché assolutamente innovativo, sia perché si è sperimentata la forza della co-progettazione quando alcune idee, presenti nell avviso pubblico ed anche nel progetto selezionato sono cambiate con il lavoro del personale dell Ambito e dei soggetti partner anche e soprattutto per venire incontro alle mutate esigenze delle comunità. Un esempio per tutti può chiarire la filosofia di quanto realizzato ed in corso d opera: la tradizionale assegnazione di educatori professionali per i servizi di cui alla LR 4/96 in ambito scolastico (un certo numero di ore, un certo numero di educatori, un certo numero di bambini o ragazzi) si è trasformata strada facendo (grazie ai ragionamenti progettuali condotti con le cooperative sociali coinvolte e le direzioni scolastiche) in pool di educatori assegnati ad ogni plesso scolastico, con funzioni dirette di azione nei confronti dei bambini con progetti validati dall EMDH e con funzioni indirette di osservazione, partecipazione, collaborazione con il mondo della scuola. Il 204 vedrà anche l azione sinergica tra il piano locale per la disabilità dell Ambito e gli interventi promossi in tale area dall ed in modo specifico nel Distretto socio-sanitario Ovest: infatti il riordino delle strutture residenziali e semiresidenziali site a Sacile, ad opera del Coordinamento sociosanitario (e non a caso con il sistema della co-progettazione) si innesta nelle azioni del piano di Ambito quali ad esempio lo sviluppo della fattoria sociale di Sacile o la rete di interventi di integrazione dei bambini con gravi disabilità nel mondo della scuola. 26

28 AREA DISABILITA INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA AREA DISABILITA SCHEDA PAA OB. 6 OBIETTIVO REGIONALE N. 6. Avviare un percorso di riqualificazione dei Centri diurni per persone con disabilità finalizzato a : - diversificare il sistema semiresidenziale per adulti disabili con offerte adattabili alle esigenze dei soggetti; - - promuovere soluzioni innovative alternative o integrative dei centri diurni maggiormente in grado di promuovere, in continuità educativa con la scuola e la famiglia, percorsi di autonomia personale e di inclusione sociale nei diversi contesti comunitari. SOCIALE SOCIOSANITARIO N. 6.. AZIONI DI SISTEMA SERVIZI INTERVENTI E 2 Definizione di un assetto organizzativo modulare nel centro diurno di Sacile volto a favorire una presa in carico delle persone più flessibile e maggiormente aderente ai percorsi evolutivi individuali, in un'ottica di governance di territorio. Nel novembre 20 è stata siglata tra Ambito Distrettuale 6. e ASS6 siglata una Convenzione quadro per la realizzazione concertata di interventi. Nel corso del 203 è stato adottato uno schema operativo di esecuzione della Convenzione 4.2 SSC 6., Servizi in Delega per la disabilità, Servizio Inserimento Lavorativo (Distretto Sanitario Ovest, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Dipartimento di Salute Mentale, Servizio di Fisioterapia Distrettuale), RTI coordinato da Coop. Universiis per la coprogettazione; scuole di ogni ordine e grado, Provincia di Pordenone. La nuova organizzazione modulare è stata supportata nel corso del 203 da una formazione in situazione, estesa a tutti centri diurnia gestione diretta. A seguito della presentazione, da parte della Provincia, dello studio sulla situazione dei trasporti a favore delle persone con disabilità, è stato avviato in ciascun Ambito un confronto orientato alla definizione di nuove soluzione operative volte a razionalizzare e rendere più economico il sistema trasporti. È stata altresì potenziata l offerta di funzioni respiro, sia diurne che residenziali, con l apertura, a Sacile di una nuova unità dedicata. Attivato un tavolo per la gestione della Coprogettazione per la disabilità che vede presenti l Ambito 6., la NPI, il Distretto Ovest e i soggetti del terzo settore attuatori della coprogettazione (Coop. Universiis, Coop. Itaca, Coop. Acli); Atteso a fine ottobre bando di coprogettazione per la gestione innovativa delle strutture per disabili dei Servizi in delega di Sacile; Avviati nell estate 203 presso la fattoria sociale di San Giovanni di Livenza: Orti sociali, laboratorio per ragazzi disabili; Presentato il 25/0 la ricognizione sul sistema di trasporti per disabili nell ambito 6.; Progetto mansarda Sacile (Grizzo) Avvio sperimentale del nuovo assetto organizzativo modulare aperto anche ai soggetti provenienti dal territorio e dalla scuola Analisi condivisa dei punti di forza e di debolezza dei percorsi avviati Servizi aziendali Distretto Ovest Servizi aziendali Terzo settore Terzo settore 27

29 3 4 PER L ANNO 204 Introduzione dei correttivi eventualmente necessari ed estensione degli interventi modulari secondo un calendario articolato settimanale Prosecuzione e sviluppo delle attività laboratoriali presso la fattoria sociale di Sacile Servizi Aziendali Servizi Aziendali Terzo Settore Provincia Sistema di offerta diversificato per intensità della cura e dell assistenza N giovani disabili che a conclusione del percorso scolastico sono inseriti in programmi educativi e di inclusione sociale alternativi e integrativi dei centri diurni. Valore atteso Con riferimento al ,nel triennio un numero crescente di disabili sperimenta percorsi educativi e di inclusione sociale alternativi ai centri diurni - Documento di analisi valutativa della sperimentazione del nuovo assetto organizzativo ed eventuali correttivi introdotti; - Evidenza delle attività della FS San Giovanni di Livenza 28

30 N AZIONI DI SISTEMA SERVIZI E INTERVENTI 2 3 PER L ANNO 204 Individuazione di contesti comunitari inclusivi nei quali sperimentare processi di autonomia individuale e promuovere nuovi modelli organizzativi alternativi a quelli dei centri diurni L.R. 4/96; Nel novembre 20 è stata siglata tra Ambito Distrettuale 6. e ASS6 siglata una Convenzione quadro per la realizzazione concertata di interventi; Nel corso del 203 è stato adottato uno schema operativo di esecuzione della Convenzione. 4.2 SSC 6., Servizi in Delega per la disabilità, Servizio Inserimento Lavorativo,, Distretto Sanitario Ovest, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Dipartimento di Salute Mentale, Servizio di Fisioterapia Distrettuale, Soggetti del Terzo Settore Effettuato confronto con ASS6 volto a definire in forma congiunta gli obiettivi territoriali di integrazione sociosanitaria da sviluppare attraverso la costituzione di unità educative territoriali che si interfacciano con i progetti territoriali in essere (coprogettazione) Il Tavolo di coprogettazione d ambito ha individuato e avviato nel corso del 203 le attività previste dal PAA203 (azioni e 2 Ob. 6..2), compatibilmente con i vincoli economofinanziari imposti. Concluso il percorso con Area Welfare per la creazione di una Fondazione di Partecipazione; costituzione legale entro dicembre 203. Valutazione e apporto delle eventuali modifiche necessarie all implementazione dei percorsi avviati Analisi di possibili altre situazioni dove poter avviare sperimentazioni di autonomia individuale Esecuzione di quanto espresso dallo studio di fattibilità per l avvio sperimentale di una fondazione di partecipazione per l housing sociale Servizi aziendali Distretto Ovest Servizi aziendali Servizi aziendali Soggetti coprogettazione Soggetti coprogettazione Soggetti coprogettazione Sistema di offerta diversificato per intensità della cura e dell assistenza N giovani disabili che a conclusione del percorso scolastico sono inseriti in programmi educativi e di inclusione sociale alternativi e integrativi dei centri diurni. Valore atteso Con riferimento al ,nel triennio un numero crescente di disabili sperimenta percorsi educativi e di inclusione sociale alternativi ai centri diurni - Il N. persone con disabilità che prendono parte ai percorsi avviati aumenta rispetto al Costituzione della fondazione di partecipazione per l housing sociale. 29

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