PROGRAMMA ATTUATTIVO ANNUALE Obiettivi sociali e di integrazione sociosanitaria del Piano di Zona 2013/2015

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1 PROGRAMMA ATTUATTIVO ANNUALE 06 Obiettivi sociali e di integrazione sociosanitaria del Piano di Zona 03/05 marzo 06

2 INDICE REGIONALE N N... (L)... 5 N... (L)... 6 REGIONALE N N... (L)... 7 REGIONALE N N... (L)... 8 REGIONALE N N. 3.. (L)... 9 REGIONALE N N REGIONALE N N REGIONALE N N REGIONALE N N REGIONALE N N REGIONALE N N REGIONALE N N N N Locale N REGIONALE N N N LOCALE N N N

3 REGIONALE N N REGIONALE N N N N N REGIONALE N N REGIONALE N N N N Locale N REGIONALE N N N N REGIONALE N N LOCALE N Locale N Locale N

4 SCHEDE del Programma Attuattivo Annuale 06 4

5 REGIONALE N.. Rafforzare il coinvolgimento della comunità nella realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali di tipo solidale e universalistico/selettivo Sociale Sociosanitario N... (L) Azioni di area Attivazione e rafforzamento degli strumenti per il coinvolgimento delle persone e delle loro organizzazioni nella progettazione, realizzazione e valutazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali di ambito distrettuale Politiche sanitarie, abitative, dei trasporti, dell'educazione, formative, del lavoro, culturali, ambientali e urbanistiche, dello sport e del tempo libero, nonché finalizzate al benessere della persona e alla prevenzione delle condizioni di disagio sociale Sono riferite agli obiettivi: 4., 4.5, 5., 5., 0., 6., 7., 7., 8., 9. SSC 6.3 (Ufficio direzione e, Servizio sociale professionale), AAS5Distretto sanitario sud, Provincia di Pordenone, Soggetti istituzionali, Terzo Settore, organizzazioni for profit Il SSC dell ambito sud 6.3 ha sviluppato nella sostanza quanto previsto dalla per 0/05. Le attività del 06 si collocano in continuità con l anno e sono volte al loro consolidamento o perfezionamento Realizzazione dell aggiornamento annuo del Profilo di comunità 06 dell ambito distrettuale Prosecuzione dell attività di due Tavoli tematici con funzioni di confronto, co-progettazione, verifica e valutazione nelle aree: Minori e Famiglia, Adulti (Povertà, inclusione sociale, immigrazione), e riattivazione del Tavolo IstituzionaleAnziani l anno 06 - Evidenza di un documento Profilo di comunità dell ambito distrettuale sud 6.3 anno 06 - Evidenza dei verbali di attività dei lavori di tre Tavoli tematici 5

6 N... (L) Azioni di area Attivazione e rafforzamento degli strumenti per l informazione, la comunicazione e la rendicontazione delle attività sociali nel territorio dell ambito distrettuale sud 6.3 Politiche socio assistenziali e sanitarie, per la famiglia, il lavoro, l immigrazione, la mobilità, i trasporti, la casa Le azioni di cui agli obiettivi: 5., 7., 8., 9. SSC 6.3 (Ufficio direzione e, Servizio sociale professionale), Uffici Relazioni Pubbliche (URP) Comunali, AAS5 Distretto sanitario, Provincia di Pordenone, Terzo settore Il SSC nel corso del 05 ha proseguito nell azione di consolidamento dei propri strumenti di comunicazione e informazione (newsletter, sito internet, pagina facebook, ecc) utile anche per la rendicontazione delle proprie attività. Nel corso del 06 si propone di proseguire nell opera di consolidamento già avviata Prosecuzione dello sviluppo degli strumenti di comunicazione interna ed esterna del SSC: l immagine coordinata, gli strumenti informatici (newsletter, sito internet, ecc.) Avvio della redazione del Rapporto annuale delle attività del SSC anno 06 l anno 06 - Consolidamento del sito internet del SSC e della newsletter (ambitovivo) - Avvio della redazione del Rapporto annuale delle attività del SSC anno 06 6

7 REGIONALE N.. Favorire nell ambito dei percorsi di assistenza, di protezione e promozione sociale, la messa a sistema delle attività di soggetti non istituzionali operanti nel territorio, beneficiari di contributi economici regionali, provinciali e comunali erogati a sostegno delle attività degli stessi soggetti a favore di persone in stato di bisogno, allo scopo di capitalizzare, in un ottica di sinergia e di coordinamento, le risorse finanziarie pubbliche erogate Sociale Sociosanitario N... (L) altre politiche Azioni di area Realizzazione di collaborazioni (partnership) con soggetti privati beneficiari di contributi pubblici (regionali, provinciali e comunali), anche attraverso la stipula di convenzione e protocolli operativi, per una gestione sinergica e coordinata di interventi e dei servizi sociali e lo sviluppo di buone pratiche Politiche assistenziali e sociosanitarie, dell immigrazione, della famiglia Sono riferite agli obiettivi: 5., 0., 6., 6., 7., 7., 8., 9. SSC 6.3, Uffici comunali erogatori, AAS5, Distretto sanitario sud, Regione FVG, Provincia di Pordenone, Centro Servizi Volontariato, Terzo settore Il SSC dell ambito sud 6.3 ha continuato nel 05 le azioni per lo sviluppo delle collaborazioni, anche nei tavoli tematici di PDZ, con soggetti privati benefi- ciari di contributi pubblici e non, anche attraverso la partecipazioni a progettualità comuni 3 Aggiornamento della mappatura dei soggetti non istituzionali beneficiari di contributi economici regionali, provinciali e comunali e analisi delle tipologie di contributo e attività realizzate Coinvolgimento di nuovi soggetti in accordi informali e formali (attraverso la stipula di protocolli operativi) tra il SSC e i soggetti non istituzionali mappati per la promozione e realizzazione sinergica di progetti, interventi e servizi finalizzati a fronteggiare bisogni rilevanti o territorialmente emergenti l anno 06. Evidenza di un elenco con i soggetti beneficiari di contributi regionali, provinciali e comunali. Consolidamento dei contatti, relazioni e collaborazioni con soggetti beneficiari di contributi 3. Attivazione di collaborazioni e di protocolli operativi tra il SSC e soggetti beneficiari di contributi 7

8 AZIONE DI SISTEMA - CONSOLIDAMENTO DEL GOVERNO DEL SISTEMA INTE- GRATO - SCHEDA PDZ N. REGIONALE N.. Consolidare il sistema associato di governo del sistema locale degli interventi e dei servizi sociali Sociale Sociosanitario N... (L) Azioni di area Razionalizzazone e rafforzamento delle risorse umane, strumentali e organizzative volte al consolidamento del sistema associato di governo locale Politiche assistenziali e sociosanitarie Sono riferite agli obiettivi: 5., 5., 0., 6., 7., 7., 8., 9. SSC 6.3 (Ufficio direzione e ), Uffici comunali (URP), ASS6, Distretto sanitario sud, Soggetti for profit, ASP, Terzo settore Il SSC dell ambito sud 6.3 ha proseguito nel 05 nell esercizio delle funzioni delegate, della nuova Convenzione tra i Comuni, alla gestione associata dei servizi e interventi sociali. Le attività nel corso del 06 si conformeranno, per tempi e oggetti di lavoro, ai contenuti di questo documento Prosecuzione dell implementazione del modello organizzativo e funzionale del SSC 6.3: anche sulla base dei contenuti della Convenzione 04 di delega della gestione associata Prosecuzione delle attività di consolidamento dell Ufficio di direzione e Realizzazione di un percorso di formazione professionale per gli assistenti sociali Prosecuzione delle attività di razionalizzazione e di rafforzamento del sistema informativo del SSC (CSI, traporti, amministratore di sostegno ecc.) Consolidamento della struttura del proprio bilancio conformemente all adozione dei modelli regionali di documentazione/rendicontazione delle risorse finanziarie Avvio dell analisi per la predisposizione di un Regolamento di accesso al servizio di assistenza domiciare l anno 06. Evidenza di un documento di illustrazione della composizione e funzionamento dell Ufficio di direzione e ;. Evidenza di un percorso formativo per gli assistenti sociali; 3. Evidenza di un documento con la descrizione degli applicativi che compongono il sistema informativo del SSC, per la componente delle attività e finanziaria; 4. Evidenza dell analisi per la predisposizione di un Regolamento di accesso al servizio di assistenza domiciare 8

9 REGIONALE N. 3. Stabilizzare e consolidare le prestazioni e gli interventi di cui all art. 6 della legge regionale 6/006, definendo un sistema di offerta per tipologie di servizi e prestazioni, trasversale alle aree di bisogno, articolato in: - welfare d accesso, con il ruolo fondamentale riconosciuto al servizio sociale professionale, che ricomprende il servizio di segretariato sociale, le attività di presa in carico e gestione sociale del caso (case management), il servizio di pronto intervento per le situazioni di emergenza sociale; - servizi domiciliari, di tipo educativo, socioassistenziale e di assistenza integrata; - servizi a carattere comunitario semiresidenziale, compresa la rete delle strutture e dei servizi a ciclo diurno; - servizi a carattere comunitario a ciclo residenziale, comprendente la rete delle strutture e dei servizi a ciclo interamente residenziale anche a carattere temporaneo; - misure di sostegno e assistenza economica, nelle diverse forme previste dalla regionale Sociale Sociosanitario N. 3.. (L) Azioni di area Consolidamento del livello degli interventi e delle prestazioni erogate dal Servizio sociale dei comuni, adeguandole alle mutevoli e crescenti richieste, attraverso azioni di razionalizzazione delle risorse e di miglioramento della loro efficienza ed efficacia Politiche sanitarie, del lavoro, dell immigrazione, abitative, dei trasporti, della famiglia, della formazione e dell istruzione Sono riferite agli obiettivi: 5., 5., 0., 6., 7., 7., 8., 9. SSC 6.3, Servizio sociale professionale (SSP), Comuni dell ambito sud, AAS5 Distretto sanitario sud PUAD, ASP Solidarietà, ASP Casa Lucia, Fondazione Micoli Toscano, Cooperativa Sociale Acli, Cooperativa Sociale Abitamondo, Polizia Municipale, Forze dell ordine (Carabinieri), Caritas Diocesana Il SSC dell ambito sud nel corso del 05 ha focalizzato il proprio impegno per l attivazione delle Unità Operative Territoriali (UOT) di Servizio sociale, e per l individuazione dei relativi Coordinatori sociali, e di quelle dell Area tutela minori e dell Area amministrativa 9

10 Il Servizio sociale dei comuni consolida i servizi e le prestazioni, apportando anche azioni correttive e di innovazione, definisce gli obiettivi standard, monitora e valuta gli scostamenti rispetto ai valori target, nelle seguenti aree: Welfare d accesso Servizio sociale professionale. Consolidamento attività dei Coordinatori di area nelle UOT: rivisitazione del Servizio sociale professionale Segretariato sociale Pronto intervento sociale - Individuazione delle modalità di intervento per le urgenze e le emergenze sociali Servizi domiciliari Servizi a carattere comunitario semiresidenziale Servizi a carattere comunitario a ciclo residenziale - definizione di un regolamento sulla compartecipazione economica dei genitori per i servizi semiresidenziali e residenziali, facendo propri i futuri indirizzi regionali (linee guida attese); nonché la definizione della quota del servizio pubblico da e- rogare alla famiglia affidataria; Misure di sostegno e assistenza economica l anno 06. Consolidamento attività dei Coordinatori di area nelle UOT: rivisitazione del Servizio sociale professionale. Recepimento delle linee guida regionali sull affido con la parte di contribuzione economica erogata dal Comune di residenza alla famiglia affidataria 3. Evidenza di un Regolamento sulla compartecipazione economica dei genitori per i servizi semi-residenziali e residenziali, facendo propri i futuri indirizzi regionali (linee guida attese); nonché della definizione della quota del servizio pubblico da erogare alla famiglia affidataria 0

11 AZIONE DI SISTEMA INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA : OBIETTIVI COMUNI A TUTTE LE AREE - SCHEDA PDZ N. 4 REGIONALE N. 4. Definire/migliorare un sistema di accesso integrato ai servizi sociosanitari Sociale Sociosanitario N. 4.. Confermare il Punto unico di accesso come strumento di accesso ai servizi socio-sanitari integrati Azioni di area Sono riferite agli obiettivi: 5.; 6.; 7.; 7.; 8.; 9. SSC, ASS6 (tutti i Servizi e Dipartimenti) Distretto sanitario sud Nuovo modello PUA sperimentato e messo a regime Monitoraggio e valutazione dell applicazione del modello Avvio confronto AAS5-Distretti-Ambiti su Centrale u- nica di accesso l anno 06. Evidenza di un documento di monitoraggio e valutazione del PUA (a cura dell AAS5)

12 REGIONALE N. 4. Sviluppare e qualificare le Unità di valutazione multiprofessionale in tutte le aree di integrazione sociosanitaria Sociale Sociosanitario N. 4.. Rivedere le procedure in uso, migliorandole Azioni di area Sono riferite agli obiettivi: 5.; 6.; 7.; 8.; 9. SSC, AAS5 Distretto sud, NPI, DSM, CF, Ser.T, Medici di medicina generale, Pediatri di libera scelta Applicazione sperimentale dei miglioramenti individuati; monitoraggio e valutazione del nuovo modello unitario. Monitoraggio delle nuove procedure l anno 06. Il 00% dei soggetti non autosufficienti che accedono alla rete dei servizi residenziali e semiresidenziali sono valutati dalle Unità multi professionali integrate. REGIONALE N. 4.3 Utilizzare sistematicamente la valutazione multidimensionale e adottare progressivamente strumenti uniformi e standardizzati Sociale Sociosanitario N Promuovere uniformità innanzitutto sul territorio provinciale secondo le modalità indicate dalla Regione e condivise tra gli ambiti e distretti provinciali Azioni di area Sono riferite agli obiettivi: 5.; 5.; 6.; 7.; 8.; 9. SSC, AAS5 Distretto sanitario sud, NPI, DSM, CF, Dip. Dipendenze, Medici di medicina generale, Pediatri di libera scelta, Enti di formazione I territori sono tutti in linea con le procedure valutative indicate della regione Mantenimento dell attività l anno 06. Tutti i soggetti sono valutati secondo modalità standardizzate definite dalla Regione

13 REGIONALE N. 4.4 Programmare le risorse ritenute appropriate e disponibili attraverso il dispositivo del progetto personalizzato di intervento o del piano di assistenza/intervento Sociale Sociosanitario N Per tutti i casi che a seguito della valutazione multidisciplinare sortiscono una presa in carico, si configuri un progetto secondo format condivisi Azioni di area Sono riferite agli obiettivi: 5.; 7.; 7.; 6.; 8.; 9. SSC, AAS5, Distretto sud, NPI, DSM, CF, Dip. Dipendenze Proseguito il confronto sui LEA in attesa delle indicazioni regionali; A regime il budget integrato in riferimento al FAP psichiatrico. Prosecuzione dell applicazione del budget integrato al FAP psichiatrico l anno 06. Evidenza del documento di monitoraggio dell applicazione del budget integrato (a cura dell AAS5) REGIONALE N. 4.5 Definire/aggiornare la descrizione dell offerta dei servizi e interventi sociosanitari disponibili per i cittadini in ciascun territorio di riferimento Sociale Sociosanitario N Azioni di area Redazione dei cataloghi di servizio integrati ambito-distretto per ciascuna a- rea di integrazione socio-sanitaria, sia cartacei che digitali Sono riferite agli obiettivi: 5., 5., 6., 7., 7., 8., 9., 0. SSC, AAS5, Distretto sud, NPI, DSM, CF, Dip. Dipendenze, MMG, PLS, Enti accreditati/convenzionati Raccolti i cataloghi dell offerta (Nomenclatori sociali e sociosanitari), non ancora pubblicati on line dall AAS5 Aggiornamento costante dei cataloghi e manutenzione dell implementazione sul web, Pubblicazione on line dei cataloghi l anno 06. La descrizione dell offerta dei servizi è consultabile in rete 3

14 REGIONALE N. 4.6 Migliorare i livelli organizzativi e operativi di integrazione sociosanitaria finalizzati alla presa in carico integrata assicurando la continuità assistenziale tra ospedale e territorio/domicilio, tra diversi tipi di servizi sanitari e tra servizi sanitari e servizi sociali, in modo particolare nel momento del passaggio all età adulta Sociale Sociosanitario N Azioni di area Confermare, modificare o condividere tra SSC, AAS5 e privati convenzionati/accreditati protocolli relativi alla continuità assistenziale, sia riferita ai passaggi correlati alle varie fasi di età sia ai passaggi tra strutture di ricovero e territorio Politiche regionali in materia sociosanitaria e assistenziale Sono riferite agli obiettivi: 5., 5., 6., 7. SSC, AAS5, Distretto sud, Azienda ospedaliera, Strutture residenziali, Enti convenzionati/accreditati Protocollo esistente ma da rivisitare in base alla riorganizzazione dell AAS5 Rivisitazione del protocollo alla luce della riorganizzazione del sistema sociosanitario l anno 06. Evidenza della bozza del nuovo protocollo (a cura dell AAS5) 4

15 INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA: AREA MATERNO INFANTILE INFANZIA E ADOLESCENZA - SCHEDA PDZ N. 5 e N. 0. REGIONALE N. 5. Promuovere la permanenza dei minori in famiglia Sociale Sociosanitario N. 5.. Rivalutazione e qualificazione dei percorsi valutativi tramite apposita équipe di valutazione multiprofessionale dedicata ai minori e ai nuclei familiari connotati da multiproblematicità Politiche per la famiglia Sono riferite agli obiettivi: 4.4; 4.6 SSC della Provincia di PN, AAS5: C.F., SNPI, Dip. dipendenze, DSM Documento su UVMF approvato dall Assemblea dei Sindaci Applicazione dei nuovi strumenti e loro monitoraggio Composizione UVMF uniforme nei 5 ambiti/distretti, comprendente il DSM e il DD 3 Mantenimento del tavolo provinciale Minori come luogo di monitoraggio dell azione l anno 06. Documento di monitoraggio dell applicazione dei nuovi strumenti. Evidenza dell attività delle UVMF in tutti e 5 gli ambiti/distretti 5

16 N Definizione delle modalità di presa in carico, nonché di protocolli per il trattamento dei minori e delle loro famiglie con priorità a favore degli adolescenti con esordi psichiatrici Politiche per la famiglia Le azioni di cui agli obiettivi: 4.4, 4.6 SSC e AAS5: CF, S.NPI, Dip. Dipendenze, DSM Confronto avanzato ambiti-distretti-aas5 Sperimentate le modalità operative condivise Bozza del documento descrittivo le nuove modalità o- perative per l avvio della rete dei servizi di salute mentale dell età evolutiva (ob PAL 06). Sperimentazione di una nuova unità d offerta predisposta dall AAS5 Confronto in cabina di regia sui primi risultati dell azione l anno 06. Bozza documento di cui all azione 3. Su tutto il territorio provinciale si applicano le nuove modalità di presa in carico 3. Evidenza della sperimentazione di una nuova unità d offerta predisposta dall AAS5 N Ridefinizione delle modalità di presa in carico e di trattamento dei minori e delle loro famiglie nelle situazioni di adozioni problematiche Politiche per la famiglia Le azioni di cui agli obiettivi: 4.4; 4.6 SSC e AAS5: CF, S.NPI, Dip. Sipendenze, DSM Attuata la rivalutazione interna delle prassi operative Partecipazione al tavolo adozioni regionale l anno 06. Condivisione in cabina di regia dell attività svolta nel Tavolo regionale 6

17 Locale N Realizzazione di interventi di promozione dell agio e di contrasto al disagio dei minori nella scuola e in famiglia Politiche per la famiglia, Politiche educative, Politiche sociosanitarie Le azioni di cui agli obiettivi: 4.4; 4.6 Scuole materne, primarie e secondarie di I grado dell ambito distrettuale, SSC 6.3, AAS5: Servizio di Neuropsichiatria Infantile (S.NPI) Il Servizio sociale dei Comuni nel corso del 05 ha proseguito nel riordino delle attività del progetto Monitor Dis-agio e nel consolidamento dell Ufficio tutela minori di ambito distrettuale Monitoraggio, analisi e valutazione dell andamento delle attività integrate del progetto Monitor Dis-agio finalizzandole ad una ri delle attività (PDZ) (LOCALE) Prosecuzione della formazione legale per l Ufficio tutela minori, per le implicazioni giuridiche, civilistiche e penalistiche (LOCALE) SOCIALE l anno 06. Realizzazione di un documento di sintesi delle attività integrate del progetto Monitor Dis-agio utile alla ri delle attività future. Miglioramento delle competenze giuridico-legali dell equipe minori 7

18 REGIONALE N. 5. Potenziare e qualificare il processo di sostegno e allontanamento del minore nonché il sistema di accoglienza dei minori collocati all esterno della propria famiglia di origine Sociale Sociosanitario N. 5.. altre politiche Sviluppo di un progetto di sensibilizzazione, reperimento, supporto e accompagnamento delle famiglie affidatarie sul territorio locale Politiche per la famiglia (LR /006); Progetti dell area famiglia e genitorialità Le azioni di cui agli obiettivi:.;. I singoli ambiti si sono mossi a livello autonoma. Sacile ha attivato un tavolo con associazioni I singoli ambiti si sono mossi a livello autonoma Integrazione dell attività sull affido con le linee regionali Prosecuzione delle iniziative in atto nei singoli ambiti 3 Almeno un incontro di confronto all anno 4 5 Coinvolgimento di associazioni del privato sociale del territorio disponibili a collaborare in progettualità sul tema dell affido per una co-progettazione (AV) (L) Partecipazione al progetto Programma nazionale di Intervento per la Prevenzione dell Istituzionalizzazione (PIPPI): costituzione del gruppo tecnico, formazione degli operatori, individuazione delle famiglie target, somministrazione strumento di assessment, attivazione dei dispositivi (gruppo genitori, bambini, educativa domiciliare, collaborazione con la scuola, famiglie di appoggio) (LOCALE) l anno 06. Evidenza delle attività implementate. Evidenza del verbale dell incontro di confronto 3. Rafforzamento del coinvolgimento delle ONP in progettualità sull affido (L) 4. Realizzazione delle attività afferenti al Programma nazionale di Intervento per la Prevenzione dell Istituzionalizzazione (PIPPI) 8

19 N. 5.. Definire le comunità di accoglienza secondo tipologie diversificate. Garantire il proseguo della presa in carico del nucleo secondo una linea di continuità prima dell inserimento, durante e dopo la dimissione del minore in comunità e/ in situazione di affido Politiche della famiglia (L.R. /006) Le azioni di cui agli obiettivi: 4.4; 4.6 SSC, CF, S. NPI, DSM, Dip. Dipendenze, Terzo Settore impegnato nell accoglienza di minori Le azioni previste per il 05 sono slittate al 06 Prosecuzione del cantiere comunità per confronto tra Servizi e Comunità 3 Applicazione di criteri omogenei di compartecipazione alla spesa della retta tra SSC e AAS5 Definizione a livello provinciale delle forme di governance nella presa in carico sociale e sanitaria del minore inserito in comunità o in affido l anno 06. Documento di ri-orientamento delle strutture;. Stesura di un documento relativo alle prassi operative per la gestione di progetti personalizzati e per la definizione dei criteri di condivisione del budget fra AAS5 e Ambiti 9

20 LOCALE N. 5.3 Promuovere e realizzare interventi e servizi a sostegno dei minori e della famiglia, attivando e mettendo in rete le risorse comunitarie Sociale Sociosanitario N Realizzazione di attività a sostegno dell integrazione sociale di minori e dei loro familiari, e della conciliazione dei tempi di lavoro e cura della famiglia Politiche per la famiglia, educative, formative Le azioni di cui agli obiettivi:.,.,., 3., 4. SSC, Uffici dei Comuni dell ambito distrettuale Sud 6.3, AAS5 Distretto sanitario sud, Scuole materne, primarie e secondarie di I grado dell ambito distrettuale, Terzo Settore (Ass. Scarabeo onlus, Ass. Mediatori di comunità onlus, Coop. Sociale Itaca) Il SSC dell ambito 6.3 ha proseguito nel 05 le iniziative di pre e post scuola e le altre programmate per il sostegno di minori e delle loro famiglie. Inoltre è stato avviato un nuovo progetto a favore dei cittadini stranieri le cui azioni proseguiranno nel 06 sulla base di un co-finanziamento regionale. Similmente sono state rifinanziate le azioni per il contrasto alla devianza dei mino- ri e volti al loro reinserimento sociale 3 4 Prosecuzione del servizio di pre e post scuola; valutazione degli esiti del progetto ed eventuale rimodulazione Mantenimento degli interventi di sostegno socio educativo a domicilio dei minori in difficoltà Prosecuzione degli interventi di mediazione culturale a favore di minori e adulti stranieri e di Rom Sinti e di altre iniziative di sostegno alla popolazione di origine straniera soggiornante nei Comuni dell ambito sud (Progetto Nuovi Cittadini Nuove Relazioni ), anche attraverso un rafforzamento della gestione integrata tra i comuni dell ambito distrettuale Consolidamento degli interventi di contrasto alla devianza dei minori e volti al reinserimento sociale ( Contributi del Fondo Sociale regionale), attraverso il sostegno socio educativo, le consulenza psicosociale e psicoterapeutica), ecc. l anno 06. Prosecuzione del servizio di pre e post scuola. Prosecuzione degli interventi di sostegno socio educativo domiciliare per i minori in stato di disagio 3. Interventi di mediazione transculturale a favore di minori e adulti stranieri e di etnia Rom Sinti 4. Realizzazione del progetto Nuovi Cittadini Nuove Relazioni 5. Realizzazione di iniziative di contrasto alla devianza dei minori 0

21 N Realizzazione di azioni di sensibilizzazione dei portatori di interesse e di attivazione di comunità a sostegno e a promozione dei minori e della famiglia Politiche per la famiglia, educative, formative Le azioni di cui agli obiettivi:.,., 4., 4.4, 4.5 SSC 6.3, Scuole, Provincia, Terzo Settore Sono proseguite nel 05 le iniziative del SSC per favorire il coinvolgimento delle realtà territoriali, pubbliche e private, ricercando anche il raccordo con il tavolo di coordinamento dei Progetti Giovani comunali Collegamento con il Tavolo di raccordo dei Progetti Giovani comunali, per eventuali connessioni tra le iniziative svolte da entrambi i fronti l anno 06. Evidenza della partecipazione agli incontri con il tavolo di coordinamento dei Progetti giovani comunali

22 REGIONALE N. 0. Collegare gli interventi sociali e sociosanitari programmati nei PDZ con specifiche azioni inerenti le politiche familiari Sociale Sociosanitario N. 0.. Creare sinergia e coordinamento tra i vari interventi socio-sanitari programmati da SSC e ASS a favore delle famiglie e le attività messe in atto da soggetti non istituzionali beneficiari di risorse pubbliche Politiche della famiglia Le azioni di cui agli obiettivi:., 4.5 SSC, AAS5, Associazioni locali che intervengono a favore della famiglia Nel 04 si è proceduto all analisi delle risorse regionali e locali assegnate a sostegno delle famiglie al fine di chiarire il quadro degli interventi Consolidamento delle nuove modalità operative, sottoscrizioni di eventuali convenzioni Monitoraggio delle attività messe in atto Indicatori di risultato individuati per il triennio I SSC comprendono nella prevista dal PDZ specifici interventi inerenti la famiglia con riferimento alle diverse fasi del suo ciclo di vita e ai relativi compiti, con particolare riferimento a quelli genitoriali. Nello specifico: a) sostegno alla solidarietà, alle adozioni e all affidamento familiare (LR /006, art. 3%); b) sostegno allle attività informative e formative finalizzate al sostegno della vita di coppia e familiare, nonché per la valorizzazione sociale della maternità e della paternità (LR /006, art. 7 bis); c) sostegno ai progetti delle associazioni / organizzazioni familiari (LR /006 artt 7 e 8) da attuare a livello territoriale, anche mediante coprogettazione; d) promozione dei rapporti intergenerazionali e coinvolgimento delle persone anziane in attività di cura dei minori nell ambito della conciliazione dei tempi di lavoro dei genitori (LR /006, artt 7 e 7.); e) sostegno e valorizzazione delle Banche dei tempi (LR /006, art. 4); f) sostegno economico delle gestanti in difficoltà, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni che perseguono il sostegno alla maternità (LR /006, art. 8)

23 Indicatori di risultato individuati per il triennio l anno 06 N. adozioni e affidamenti sostenuti; N. iniziative informative, normative realizzate; N. progetti attivati mediante percorsi di coprogettazine che coinvolgono associazioni / organizzazioni familiari; N. iniziative inerenti i rapporti intergenerazionali realizate; N. di Banche del tempo sostenute nel territorio di ambito distrettuale; N. progetti di sostegno realizzati (in collaborazione con quali servizi e organizzazioni). Valore atteso Con riferimento al 30--0, nel triennio i valori connessi agli indicatori di risultato registrano un numero di attività/iniziative/progetti complessivamente superiore.. Evidenza dell attività di coordinamento ambito, Consultorio Familiare e privato sociale 3

24 INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA: AREA DISABILITÀ - SCHEDA PDZ N. 6 REGIONALE N. 6. N. 6.. Avviare un percorso di riqualificazione dei Centri diurni per persone con disabilità finalizzato a: - diversificare il sistema semiresidenziale per adulti disabili con offerte adattabili alle esigenze dei soggetti - promuovere soluzioni innovative alternative o integrative dei centri diurni maggiormente in grado di promuovere, in continuità educativa con la scuola e la famiglia, percorsi di autonomia personale e di inclusione sociale nei diversi contesti comunitari Sociale Sociosanitario Definizione di un assetto organizzativo modulare nel Centro diurno di Poincicco (Fiume Veneto) per favorire una presa in carico delle persone più flessibile e congrua, e legata al loro percorso evoluto in un ottica di governo partecipato territoriale Politiche per la non autosufficienza Le azioni di cui agli obiettivi: 4. SSC, Comuni dell ambito sud, AAS5, SIL, Distretto sud, Servizi in delega per la disabilità, Servizio di Fisioterapia, Servizio di Neuropsichiatria infantile, Dip. salute Mentale, Provincia di Pordenone, Terzo settore, Scuole di ogni ordine e grado Prosecuzione delle attività sviluppate nel triennio e monitoraggio Prosecuzione delle attività sviluppate nel triennio e monitoraggio l anno 06. Un numero crescente di disabili sperimenta percorsi educativi e di inclusione alternativi ai centri diurni 4

25 N. 6.. Individuazione di contesti comunitari inclusivi nei quali sperimentare processi di autonomia individuale e promuovere nuovi modelli organizzativi alternativi a quelli dei centri diurni Politiche per la non autosufficienza Le azioni di cui agli obiettivi: 4., 4.4, 4.5 SSC, Servizi in delega per la disabilità, Coordinamento Socio-sanitario, Servizio di Integrazione Lavorativa, AAS5: Distretto sud, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Dip. Salute Mentale, Servizio di Fisioterapia Distrettuale, Provincia di Pordenone, Terzo Settore, Imprese for profit, Fattorie Didattiche e sociali, Reti territoriali formali ed informali Prosecuzione delle attività sviluppate nel triennio e monitoraggio l anno 06. Aumento delle persone disabili che sperimenta percorsi educativi e di inclusione sociale alternativi ai centri diurni N Sviluppo del modello organizzativo a rete delle fattorie sociali come modello inclusivo innovativo da attuare in contesto rurale Politiche per la non autosufficienza Le azioni di cui agli obiettivi: 4., 4.3, 4.4 SSC, Servizi in delega per la disabilità, Servizio di Integrazione Lavorativa, AAS5: Distretto sud, Provincia di Pordenone: Forum delle Fattorie Sociali, Politiche sociali e Politiche del lavoro Prosecuzione delle attività sviluppate nel triennio e monitoraggio Prosecuzione delle attività sviluppate nel triennio e monitoraggio l anno 06. Aumento del N di soggetti disabili inseriti nelle progettualità avviate 5

26 N Avvio di un processo di sperimentazione finalizzato alla diversificazione dei sistemi residenziali e semiresidenziali, attraverso soluzioni integrative e o- rientate ad offrire una risposta mirata alle persone disabili adulti con prevalenza di bisogni assistenziali legati all età Politiche dei trasporti Politiche dell abitare Le azioni di cui agli obiettivi: 4., 4., 4.4, 4.5, 7. SSC, Servizi in Delega per la disabilità, Sportello Amministratori di sostegno, Provincia di Pordenone: sportello Assistenti familiari, ASS6: Distretti sanitari, Medici di Medicina Generale, Strutture residenziali e semiresidenziali (ASP D. Moro di Morsano al T.), Terzo Settore Prosecuzione delle attività sviluppate nel triennio e monitoraggio l anno 06. N beneficiari delle esperienze avviate articolati per classi di età 6

27 INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA: AREA ANZIANI - SCHEDA PDZ N. 7 REGIONALE N. 7. Promuovere interventi di promozione della salute e di prevenzione delle disabilità nell anziano Sociale Sociosanitario N. 7.. Azioni di area l anno 06 Sviluppo di opportunità inerenti la promozione di stili di vita sani (almeno un programma all anno), attraverso la costituzione di una rete territoriale di soggetti portatori di interesse per la promozione della salute e la prevenzione degli incidenti domestici nella terza età Politiche relative all inclusione delle persone anziane e delle persone disabili. Politiche culturali che sviluppano il tema del ruolo dell anziano nella comunità locale. Politiche educative che sviluppano il tema dell intergenerazionalità Le azioni di cui agli obiettivi:., e 3. nei punti: servizi domiciliari; servizi a carattere comunitario e semiresidenziale SSC, AAS5 (Distretto sud, Coordinamento socio-sanitario, Dip. della Prevenzione), Comuni dell ambito che attuano già iniziative in materia di promozione alla salute e di stili di vita sani, Terzo Settore Realizzazione di iniziative quali i Gruppi di cammino avviati a livello comunale nel corso del triennio Raccordo del SSC con i Gruppi di cammino avviati nei Comuni dell ambito con la collaborazione dell AAS5 Realizzazione dell attività di prevenzione degli incidenti domestici (almeno per ambito distrettuale). Evidenza di iniziative di raccordo con le azioni di prevenzione intrapprese a livello di singoli territori comunali (es. Gruppi di cammino);. Evidenza di iniziative di prevenzione sugli incidenti domestici 7

28 REGIONALE N. 7. Sviluppare la domiciliarità, sostenere le famiglie, qualificare il lavoro di cura degli assistenti familiari, sperimentare soluzioni innovative di risposta residenziale (es. utilizzo condiviso di civili abitazioni per favorire forme di convivenza per anziani soli ) per ampliare le possibilità anche di coloro che necessitano di assistenza e cure di vivere in contesti di vita non istituzionalizzanti Sociale Sociosanitario N. 7.. per la promozione della domiciliarità Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche a sostegno della famiglia e della non autosufficienza Politiche abitative Mobilità e trasporti Le azioni di cui agli obiettivi:., 3., 4., 4., 4.3, 4.4, 4.5, 4.6 SSC, Sportello Amministratori di Sostegno, AOSMA Centro di valutazione Neurologico di San Vito al T., AAS5 (Distretto sud, Coordinamento sociosanitario, Dip. Prevenzione, DSM), ASP Casa Lucia, ASP Solidarietà, Fondazione Micoli Toscano, Terzo Settore, Telesoccorso e Teleassistenza Nel corso del 05 è proseguito un percorso di integrazione tra gli utenti in carico al SAD e quelli in carico all ADI, nonché le attività legate al Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) e all attività di trasporto sociale con il privano non profit 3 4 Sostegno e accompagnamento delle reti locali (esistenti) a supporto dello sviluppo della domiciliarità diffusa, e consolidamento e accompagnamento delle nuove sinergie create tra Servizi (SAD, ADI, Servizio per la riabilitazione domiciliare e le strutture per autosufficienti) per lo sviluppo di nuovi modelli gestionali interistituzionali (AV) Pubblicazione del nuovo bando di gara per l affidamento del Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) e realizzazione delle azioni ad esso conseguenti (LOCALE) Sperimentazione dell attivazione della Equipe anziani per fare fronte in modo orgnico alle crescenti complessità e alla necessità di garantire una continuità di presa in carico tra gli operatori (LOCALE) A) Stipula della Convenzione regolante, per l anno 06, i rapporti per la gestione di un sistema integrato e razionalizzato di trasporti socio-assistenziali sul territorio dell ambito sociale 6.3 tra il Servizio sociale dei Comuni e il soggetto del privato sociale; B) Avvio del tavolo di coprogettazione con i soggetti del privato sociale per la valutazione della scelta più appropriata di gestione del trasporto sociale (ascrivibile in termini di sussidiarietà orizzontale o viceversa di un contratto d appalto) (LOCALE) 8

29 l anno 06. Sviluppo di nuovi modelli gestionali interistituzionali tra i Servizi (SAD, ADI, Servizio per la riabilitazione domiciliare) e delle reti locali per domiciliarità diffusa;. Evidenza del nuovo bando per la gestione del SAD e conseguenti procedure di incarico (L); 3. Attivazione della equipe anziani del SSC (L); 4. Evidenza della nuova convenzione per la gestione del servizio di trasporto sociale e del tavolo di confronto con i soggetti del privato sociale (L) N. 7.. Messa a regime della lista unica e monitoraggio delle liste d attesa per ingressi nelle strutture residenziali Politiche per la famiglia Politiche a sostegno della non-autosufficienza Le azioni di cui agli obiettivi: 3., 4.5, 4.6 AAS5, SSC, ASP Casa Lucia, ASP Solidarietà, Fondazione Micoli Toscano Durante il 05 è proseguito il confronto sull applicazione delle procedure della Lista Unica Consolidamento delle procedure di accesso nelle strutture residenziali (AV) (L) l anno 06. Evidenza di un documento condiviso che descrive gli interventi correttivi per il superamento delle criticità rilevate 9

30 N Potenziamento di funzioni respiro orientate alla domiciliarità, unitamente alla qualificazione del lavoro delle assistenti familiari, sperimentando formule di assistenza diversificate ed innovative Politiche della formazione professionale Politiche di sostegno alla famiglia Politiche a sostegno della non-autosufficienza Le azioni di cui agli obiettivi: 4., 4.3, 4.4 SSC, AAS5, Distretto sanitari, Terzo Settore, Provincia di Pordenone (Sportelli Assistenti familiari ) Nel corso del 05 sono state avviate iniziative di tipo formativo con lo scopo di migliorare il benessere delle assistenti familiari e dei care givers più in generale. È proseguita inoltre l attività di animazione nei Centri diurni e del Tavolo istituzionale anziani con incontri per buona parte dell anno Prosecuzione delle attività di animazione con educatori professionali nei tre Centri diurni dell ambito (LOCA- LE) Prosecuzione dell attività di formazione congiunta SSC e Distretto sanitario sud dei care givers per il miglioramento dell intervento domiciliare a favore degli utenti del Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD); (cfr. Progetto immigrazione Az. n. 9..) (LOCALE) l anno 06. Realizzazione di attività di animazione con educatori professionali nei tre Centri diurni dell ambito 6.3;. Realizzazione di una o più azioni in-formative di supporto degli assistenti familiari e dei care givers degli utenti anziani / disabili 30

31 Locale N Implementazione delle reti locali a supporto della domiciliarità Politiche a sostegno della non-autosufficienza Politiche a sostegno della famiglia Politiche formative Le azioni di cui agli obiettivi:.,., 4.5 SSC 6.3, AAS5, Tribunale Ordinario, Ass. di Volontariato San Pietro Apostolo, Amministratori di Sostegno Nel corso del 05 è proseguita l attività dello sportello dell Amministratore di sostegno conformemente a quanto programmato 3 Prosecuzione delle iniziative per il consolidamento dell istituto dell Amministratore di sostegno (LOCALE) Prosecuzione dell attività dello Sportello Amministratori di Sostegno (es. informazione e formazione) (LO- CALE) Riavvio del Tavolo Istituzionale Anziani con la presenza di figure del Distretto sanitario sud per il rafforzamento della integrazione sociale e sanitaria (LOCA- LE) l anno 06. Evidenza di un documento di sintesi dell attività realizzata dallo sportello Amministratori di Sostegno e delle azioni volte al potenziamento dell istituto Amministratore di sostegno, con il reclutamento di nuovi volontari;. Evidenza di incontri del Tavolo istituzionale Anziani 3

32 INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA: AREA DISABILITÀ, DIPENDENZE, SALUTE MENTALE IN TEMA DI INSERIMENTO LAVORATIVO - SCHEDA PDZ N. 8 REGIONALE N. 8. Favorire lo sviluppo di opportunità lavorative e di inclusione sociale per le persone svantaggiate nell ambito di nuovi accordi pubblico-privato, di reti locali di economia solidale e di filiere produttive di economia sociale Sociale Sociosanitario N. 8.. Altre azioni o per offrire personale volontario per ADS Incremento delle opportunità di integrazione lavorativa delle persone svantaggiate attraverso forme di integrazione funzionale dei servizi che si occupano istituzionalmente di percorsi d inclusione e di reinserimento lavorativo di persone disabili, con patologie psichiatriche o con problematiche di dipendenza Politiche del lavoro Politiche della formazione Politiche scolastiche ed educative Le azioni di cui agli obiettivi:., 3., 4., 4.3, 4.4,4.6 Altre azioni : - 6., 9. Linee Guida Regionali - Accordo operativo tra l Amministrazione Provinciale e l Ente Gestore del Servizio Sociale dei Comuni dell Ambito Distrettuale Est, dell Ambito Distrettuale Sud, dell Ambito Distrettuale Ovest, dell Ambito Distrettuale Nord, dell Ambito Distrettuale Urbano, l Azienda per i Servizi Sanitari n 6 Friuli occidentale per la realizzazione delle azioni nell area della disabilità e del Piano Triennale Sperimentale della disabilità Sistema d inserimento lavorativo l.68/99 Legge per il collocamento mirato disabili AAS5, (DSM, D.D. SIL), SSC, Provincia (Politiche sociali e Politiche del lavoro) Nel corso del triennio di vigenza del PdZ è stato fatto uno sforzo specifico di integrazione operativa tra i diversi servizi dell Aas5 (documento approvato nel corso dell anno) e si è cercato un allineamento con il parallelo sforzo di razionalizzazione e sviluppo dei servizi promossi dai SSC. All interno del FAP salute mentale gli Ambiti hanno previsto una quota a sostegno delle figure educative dedicate all inclusione lavorativa. Un documento sulla gestione dei flussi di transito di utenti tra servizi sociosanitari e sociali è stato redatto e pronto per la discussione. L azienda si farà carico della formazione alla sicurezza e Haccp esteso ai SSC (Borse e tirocini lavorativi). Confronto sul documento sui transiti (vedi Programmazione ) l anno 06. Documento sulla gestione dei flussi di transito (a cura dell AAS5) 3

33 N. 8.. Azioni di area Altre azioni Incremento delle opportunità di integrazione lavorativa delle persone svantaggiate attraverso progetti di sviluppo dell agricoltura sociale e di contesti sperimentali osservativi con particolare attenzione alle azioni propedeutiche di sviluppo di autonomie Politiche del lavoro, politiche della formazione Le azioni di cui agli obiettivi:.,., 3., 4., 4.3, 4.4, Azioni di area n.: 6., 9. Linee Guida Regionali - Accordo operativo tra l Amministrazione Provinciale e l Ente Gestore del Servizio Sociale dei Comuni dell Ambito Distrettuale Est, dell Ambito Distrettuale Sud, dell Ambito Distrettuale Ovest, dell Ambito Distrettuale Nord, dell Ambito Distrettuale Urbano, l Azienda per i Servizi Sanitari n 6 Friuli Occidentale per la realizzazione delle azioni nell area della disabilità e del Piano Triennale Sperimentale della disabilità Piano Triennale Sperimentale della disabilità AAS5, (SIL,CSS DSM Ser.T. Dip. Prevenzione), Provincia (Politiche sociali, Politiche del Lavoro), SSC Gli Ambiti distrettuali hanno intrapreso attività inclusive in agricoltura sociale sia raccordate con l AAS5 che con la Provincia. In particolare, con l AAS5 è stato realizzato un accordo di coordinamento sulla presentazione di progetti di agricoltura sociale sul bando regionale (Ambiti di Maniago e Sacile). Documento di monitoraggio della con ISS (a cura dell AAS5) sperimentazione Mantenimento delle attività sviluppate nel corso del 05 3 Sviluppo nuovi progetti a valere sul bando provinciale (ad esclusione dell ambito 6.5) l anno 06. Documento di monitoraggio della sperimentazione con ISS. Evidenza delle nuove progettazioni 3. N. di persone svantaggiate inserite in contesti lavorativi 33

34 N Azioni di area Altre azioni Incremento delle opportunità di integrazione lavorativa delle persone svantaggiate in carico con progetti personalizzati ai servizi socio sanitari attraverso progetti di sviluppo di servizi di comunità Politiche del lavoro, Politiche della formazione Le azioni di cui agli obiettivi:., 3., 4., 4.3, 4.4, 4.6 Accordo operativo tra l Amministrazione Provinciale e l Ente Gestore del Servizio Sociale dei Comuni dell ambito distrettuale Est, dell ambito distrettuale Sud, dell ambito distrettuale Ovest, dell ambito dbito Duale Ovest, dell Ambito Dtria e dei servizi per le dipendenze allo scopo di favorire dei percorsi di reale inclusione socistrettuale Nord, dell Ambito Distrettuale Urbano, l Azienda per i Servizi Sanitari n 6 Friuli occidentale per la realizzazione delle azioni nell area della disabilità e del Piano Triennale Sperimentale della disabilità Sistema d inserimento lavorativo L. 68/99 Legge per il collocamento mirato disabili Linee Guida Regionali AAS5, (SIL, DSM Ser T), Provincia (Politiche del lavoro e Pol. sociali ) SSC L esperienza di progetti orientati allo sviluppo di iniziative di economia sociale con un forte impatto di comunità con un approccio continuativo esplicitato per l Aas5 in un bando di coprogettazione biennale con la cooperazione sociale B, conferma una prosecuzione delle attività e impegno da parte dell Aas5 favorendo uno scambio di informazioni su contenuti e risultati della attività che saranno promosse e sostenute. In tema di microcredito si è ormai ad un passo dalla costituzione di una Fondazione di Partecipazione con un vasto partenariato pubblico e privato e lo sviluppo dell attività nello specifico settore proseguirà quindi all interno di altre cornici organizzative. Continuazione dell attività sul microcredito Avvio della fondazione sul microcredito 3 Confronto AAS5-Ambiti sulle attività sviluppate con la cooperazione di tipo B l anno 06. Evidenza dell avvio della Fondazione per il microcredito. Documento riassuntivo l attività di raccordo con la cooperazione di tipo B 34

35 MISURE DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ INTEGRAZIONE CON LE POLITICHE DEL LAVORO - SCHEDA PDZ N. 9 REGIONALE N. 9. Promuovere misure di contrasto alla povertà che accanto agli interventi di integrazioni economiche prevedano l utilizzo di strumenti di re-inserimento lavorativosociale secondo una logica di attivazione che miri all autonomia della persona Sociale Sociosanitario N. 9.. Realizzare un progetto provinciale di sistema finalizzato a migliorare la capacità dei territori di realizzare l inclusione sociale e lavorativa di persone in carico al SSC, a rischio di povertà ed esclusione sociale, attraverso l attivazione di una rete di accompagnamento e la promozione e ridefinizione dei servizi per l inclusione socio lavorativa Politiche della famiglia, della casa, dell immigrazione, del lavoro, della formazione, dell'istruzione e orientamento Azioni di cui agli obiettivi:.; 3.; 4.; 4.3; 4.4; 4.6 Altre azioni : - 8./. Linee Guida Regionali per la predisposizione del Piano di Zona - 8./.,., 3. Linee Guida Regionali per la predisposizione del Piano di Zona Documento di provinciale: Sistema provinciale per l integrazione e l inserimento lavorativo delle persone in condizione di svantaggio sociale e lavorativo Provincia (settori politiche del lavoro e politiche sociali), ASS6 (SIL, Servizi sanitari), SSC e Terzo Settore (cooperazione sociale, Associazioni di volontariato e di promozione sociale), Associazioni di categoria dei datori di lavoro (artigiani, commercianti, industriali, ecc.), Organizzazioni Sindacali Sviluppate le attività previste nel PAA 05, ad esclusione della sperimentazione di forme innovative di collaborazione con il terzo settore. 3 Consolidamento delle attività sperimentate in area vasta durante il triennio, integrandole con le indicazioni e le misure regionali Messa a regime della collaborazione attuata con la A- AS5 rispetto alla formazione generale in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro per le persone svantaggiate in carico al Servizio Sociale dei Comuni che vengono avviate all esperienza delle borse sociali. Al riguardo verranno previsti specifici corsi di formazione che aggregheranno l utenza segnalata dai cinque Sperimentazione di interventi di sorveglianza sanitaria ove previsti intesi come prima visita medica a cura della AAS5 a favore dei borsisti di cui all azione n. che vengano inseriti presso soggetti che risultano privi dell obbligo della nomina del medico competente, prima dell inserimento del borsista 35

36 Indicatori di risultato individuati per il triennio SSC e CPI promuovono strumenti e percorsi di re-inseriment lavorativo - sociale. Un maggior numero di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale trae beneficio in termini di opportunità lavorative tramite: - l attuazione della Misura attiva di sostegno al reddito LR 5/05 e DPReg 6/05 e nello specifico lo sviluppo della presa in carico e della valutazione congiunta tra SSC, CPI e COR e nei casi in cui risulti necessario con altri servizi e in particolare con le AAS (anche in raccordo con l obiettivo regionale 8.); - le collaborazioni, gli accordi e i partenariati locali in grado di sostenere percorsi di economia locale inclusiva; - la sperimentazione di nuove modalità di gestione degli strumenti destinati all inserimento lavorativo (borse lavoro, tirocini, ecc.) anche attraverso un più efficace raccordo con i percorsi di integrazione lavoro; - l utilizzo di lavori socialmente utili (LSU) e lavori di pubblica utilità (LPU). N. di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale per le quali è stato previsto un percorso di reinserimento lavorativo. VALORE ATTESO Con riferimento ai dati di flusso 03, nel triennio 0 / 05 un maggior numero di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale intercettate dai servizi potranno sperimentare percorsi di re-inserimento lavorativo l anno 06. N. delle persone valutate idonee all inserimento lavorativo dalle ETO che trovano effettivamente collocamento in percorsi di avvicinamento al lavoro e/o nel mercato del lavoro grazie anche all intermediazione del CPI 36

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