SCUOLA ELEMENTARE DEL TEATRO verso un Conservatorio Popolare per le Arti della Scena

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1 SCUOLA ELEMENTARE DEL TEATRO verso un Conservatorio Popolare per le Arti della Scena ideazione e direzione Davide Iodice cura e organizzazione Michele Vitolini promosso e finanziato da FORGAT Onlus accolto e sostenuto da L Asilo Comunità dei Lavoratori delll Arte, della Cultura e dello Spettacolo triennio di sperimentazione ottobre 2013 / giugno 2016

2 PER UNA SCUOLA ELEMENTARE DEL TEATRO [di Davide Iodice] Penso alla meraviglia delle cose quando appaiono per la prima volta, all utopia del senso quando si fa corpo, spasimo, vibrazione, a un fare quotidiano e minuto. Penso al sublime artigianato di Tadeusz Kantor che scarnifica la Storia e l Arte incarnandola nei vissuti dei suoi attori, chiedendo loro con forza impegno intenso, rischio, costruzione ; all idea di laboratorio di Antonio Neiwiller, al suo infinito tendere anarchico e poetico, a quella sua attenzione delicata e profonda verso tutto cio che teatro non è ma lo alimenta ; a quel teatro laboratorio di Leo De Berardinis così centrale nell utopia di un teatro popolare e audacemente contemporaneo insieme. Esperienze diverse alle quali mi riferisco più che ad altre per l importanza che hanno nella mia prassi e per l abiura che hanno proclamato verso ogni dogma, solo credendo nel teatro come misterioso perdersi, come pratica cocente, equivoca, rischiosa; in modi differenti estrema. Esperienze e insegnamenti che pongono con percorsi diversi al proprio centro l attore testimone del tempo e avanguardia della Storia, l attore-autore, l attore artista e persona, l attoremedium, l attore poeta, l attore musicista, l attore scrittura vivente. Continuo a immaginare un luogo laboratorio come luogo della ri/creazione in cui la natura di ogni attore/persona e la vita, non la lettera, la natura di ogni attore/persona che è la vita, venga smontata e rimontata all infinito, non come un mero esercizio tecnico e quindi vuoto, ma come un solfeggio ostinato e vivo che lentamente si fa musica. Una SCUOLA ELEMENTARE DEL TEATRO, che si orienti per senso e non per discipline, che articoli progetti e processi strettamente legati alla creazione, che non sia solo preparazione al fare ma fare in se stesso profondamente legato alla vita del teatro e agli artisti che la animano in reciproco scambio. Un officina nella quale circuitino intorno al nucleo centrale degli attori/ artisti, poeti, drammaturghi, artisti visivi, musicisti, gruppi già attivi; innescando un processo di formazione reciproca e di autoformazione permanente. Un luogo in cui la pluralità delle grammatiche e dei linguaggi sia orientamento fondante; un luogo in cui muovere tra riscrittura e creazione originaria, tra visionarietà e testimonianza, tra narrazione e biografia, tra costruzione poetica e teatralità immediata, tra drammaturgia dei testi e drammaturgia delle esistenze. Penso quindi alla fondazione di un luogo/pensiero di ricerca e creazione per il TEATRO D ARTE CONTEMPORANEO che sia insieme luogo di studio e formazione sui linguaggi espressivi, spazio di reale scambio formativo, di elaborazione di linguaggi e pedagogie, strumento di radicamento nel territorio, luogo di cooperazione tra le realtà che in esso operano, ponte verso altre esperienze nazionali ed internazionali. Penso ad un luogo aperto-appartato, duttile e multiforme, luogo di elaborazione e di radicamento forte di una pratica espressiva precisa ma attento a creare confluenze, sensibile alla cura delle realtà più fragili. Uno spazio di ricerca e creazione mobile rispetto alle evoluzioni dei linguaggi, un TEATRO LABORATORIO che articoli permanenza della ricerca espressiva e creazione vera e propria. 2

3 UN PROGETTO D ARTE E INCLUSIONE SOCIALE PER NAPOLI Avviata nell ottobre 2013 con il sostegno finanziario dell associazione Forgat Onlus che ne ha consentito lo start-up, e accolta dalla comunità di lavoratori dello spettacolo dell Asilo Filangieri, la SCUOLA ELEMENTARE DEL TEATRO / Conservatorio Popolare per le Arti della Scena è un luogo dove le docenze sono fortemente specializzate e di alto profilo, la metodologia non accademica e la platea privilegiata è quella segnata dal disagio economico e sociale. Esempi storici significativi in tal senso sono le esperienze avviate negli anni settanta nel campo della musica a Roma con la Scuola Popolare di Musica di Testaccio, o a Milano con i Corsi Popolari Serali di Musica interni al Conservatorio Giuseppe Verdi. Per quanto concerne i modelli didattici, si pensi al Sistema ideato e promosso in Venezuela da José Antonio Abreu, che consiste in percorsi di educazione musicale pubblica, diffusa e capillare, con accesso gratuito e libero per adolescenti allievi di ogni ceto sociale. Scuola Elementare del Teatro, primo incontro di laboratorio. Davide Iodice, Giuseppe Cafarella [presidente Forgat Onlus], Fabrizio Elvetico [musicista, abitante de L Asilo], gli allievi [7 ottobre 2014, Asilo Filangieri]. 3

4 Primo ciclo di formazione e ricerca. Chiara Alborino (docente Danza Flux) conduce il training che precede i momenti dedicati allo studio su movimento, voce e creazione scenica. METODICA I ciclo Il primo ciclo è dedicato a percorsi individuali e ha come obbiettivo l emersione di necessità e temi espressivi personali. Ciascun allievo è accompagnato in un percorso di autoralità che riveli qualità della vocazione e orientamento delle abilità personali. II ciclo Il II ciclo si articola come una vera e propria officina produttiva aperta a gruppi formatisi all interno della Scuola o già attivi professionalmente. La pratica laboratoriale adottata per questi ensemble tende ad accompagnare il processo creativo sia sul piano drammaturgico e compositivo che su quello produttivo vero e proprio. Ciascun gruppo ha libero accesso alle dotazioni tecniche della Scuola ed è supportato con specifiche competenze. La Scuola accompagna quindi le creazioni fino al momento del debutto, collocandole in un contesto specifico di presentazione al pubblico e istruendone successivamente l iter distributivo e relazionale necessario alla vita autonoma di ciascun progetto. 4

5 Questa metodica ha come risultato ulteriore una vera e propria ricognizione delle realtà creative del territorio favorendo lo scambio, la collaborazione, la relazione in rete. III ciclo Il terzo ciclo è strutturato con principi e metodi propri a un laboratorio di produzione. Affidato ciascun anno a un regista diverso, mette in campo e attua tutti i presupposti teorici della scuola: centralità dell attore persona, scrittura scenica, ricerca antropologica e sociologica, rapporto con le comunità, espressione del disagio sociale. Il terzo ciclo costituisce anche un volano alla professionalizzazione degli allievi, accompagnandoli verso un autoformazione permanente e l acquisizione di competenze diverse: da quelle espressive a quelle tecniche ed organizzative, orientando le attitudini e le abilità emerse. Il terzo ciclo si definisce anche in relazione e col supporto di enti e istituzioni operanti sul territorio, con l obbiettivo di realizzare azioni culturali sensate e di prospettiva. BIOGRAFIA Nel 2013 è stato avviato il I ciclo di laboratori di formazione e ricerca dedicati a percorsi individuali, aperti a 25 allievi appartenenti a fasce disagiate dal punto di vista economico e sociale, attenti alla disabilità fisica e intellettiva. La durata del percorso è stata di sette mesi con un numero di ore di formazione superiore a 300. Nell ottobre 2014 il I ciclo è stato affiancato da un II ciclo di formazione e ricerca aperto a piccoli gruppi di lavoro e ricerca teatrale e performativa che intendevano realizzare un progetto teatrale comune. L invito è stato accolto dagli allievi del primo anno e a gruppi esterni già attivi professionalmente o formatisi giusto in relazione alle possibilità offerte dalla Scuola. Sono stati ammessi agli incontri di laboratorio 36 allievi attori ed attori distribuiti nei due cicli di studio e ricerca. La durata complessiva dei percorsi formativi è stata di sette mesi ciascuno, con un numero di ore di formazione superiore a 400. A gennaio 2016 infine, è avviato il III ciclo di laboratori di formazione e ricerca finalizzati alla creazione di un esito corale ed aperti a 44 allievi attori ed attori, danzatori e performer con età compresa tra i 18 ed i 35 anni. Il terzo ciclo è suddiviso in tre sessioni di lavoro che si svilupperanno nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2016 per un monte di 400 ore di lavoro. 5

6 ESITI DEL BIENNIO Nell aprile 2015, nel corso dell apertura al pubblico, 2 gruppi hanno messo in scena il proprio progetto in forma compiuta, altri 3 si sono rivelati prossimi a tale obiettivo, in scena anche il risultato di 15 percorsi individuali. Aprile 2015, in scena. A sinistra Pasquale Saggiomo e Sefora Russo in Uwe e Franz, drammaturgia originale regalata alla Scuola Elementare del Teatro dal poeta Silvestro Sentiero. A destra backstage di Love Circus (scritto e interpretato da Francesco Riccio, Caterina Di Matteo, Rita Paolella, Angela Severino). Ad ottobre 2015 tre spettacoli (ovvero Il Vuoto di Dieci Donne Teatro, Mamma: piccole tragedie minimali della Compagnia Matremo e La geisha che danza per amore di Danza Flux) sono in scena al Teatro Area Nord di Napoli. Continua inoltre il percorso avviato nel corso del primo anno da uno degli allievi della Scuola che si era distinto per valore artistico espresso: Damiano Rossi. Ricevuta nel gennaio 2015 una borsa di studio istituita dall Associazione Forgat Onlus, Damiano frequenta i laboratori del secondo anno e insieme ad altri allievi della Scuola (Tommaso Renzuto Iodice e Ivan Alfio Sgroi) si prepara per l ultima fase del lavoro che porterà ad una messa in scena definitiva di RAP RequiemAPulcinella nell aprile La residenza teatrale è realizzata allo START e al Teatro Area Nord grazie alla collaborazione con l associazione Interno5, nell ambito del progetto nazionale promosso dal MIBACT. 6

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8 BORSE DI STUDIO PREMIO NICOLA ZACCARIELLO ALLA VOCAZIONE TEATRALE È stato garantito l accesso al II ciclo con una borsa di studio, completa di contributo di euro volto a sostenere spese di vitto e viaggio nei mesi di frequenza, all allievo che si è distinto per dedizione e talento espressi nel corso del primo anno d Scuola Elementare del Teatro. Il 29 dicembre 2014 è organizzato un incontro spettacolo di presentazione della Scuola per promuovere temi e finalità del progetto, ma anche momento pubblico per conferire a Damiano Rossi il premio con la relativa borsa di studio. È in corso la discussione in seno al Direttivo della Forgat Onlus per l assegnazione della borsa di studio con contributo associata alla seconda edizione del Premio Nicola Zaccariello alla Vocazione Teatrale, la cui consegna è prevista per la fine di febbraio di quest anno. 8

9 RELAZIONI Nel corso dei mesi di marzo e aprile 2015 la Scuola Elementare del Teatro ha collaborato con il Teatro Stabile di Napoli alla realizzazione della messa in scena de Il Velo, sostenuto dalla Commissione Europea nell ambito del progetto Città in scena/cities on stage, realizzato insieme al FolkTeatern di Göteborg e grazie al sostegno della città (Università degli Studi di Napoli L Orientale, Complesso Museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, Museo Cappella Sansevero) ed esponenti napoletani della cultura e dell arte. Il progetto anche quest anno si pone in relazione con altre realtà territoriali sia istituzionali che indipendenti, nell intendimento di realizzare un laboratorio articolato e vivo nel corpo della città. Gli allievi della Scuola Elementare del Teatro partecipano al workshop Il Velo guidato da Davide Iodice. Aprile 2015, Teatro San Ferdinando. 9

10 LA SCUOLA SUI MEDIA L Espresso scrive della Scuola Elementare del Teatro [22 gennaio 2015]. 10

11 Raccontano della Scuola Elementare del Teatro la testata giornalistica regionale [12 febbraio 2015], le telecamere di Rai2 Storie [23 marzo 2014], la trasmissione radiofonica StaiSerena [RadioRaiDue, Serena Dandini e Ivan Cotroneo, 26/01/2015], Teatro.it [21/3/2014, 23/09/2014], quartaparetepress.it [3/09/2013, 23/9/2014], fanpage.it [28/9/2013], libero.it [22/09/2014], teatrostabilenapoli.it [19/04/2015], La Repubblica [07/04/2015], Il Mattino [19/04/2015] e siti web, quotidiani, riviste locali e di settore. La Scuola Elementare del Teatro si racconta: frammenti video raccolti da Michele Vitolini durante le attività di laboratorio e diffusi sul web nel gennaio

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