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1 i n s e g n a n t e I N S I E M E P E R g u i d a

2 i n d i c e I N S I E M E P E R I i n d i c e Il pacchetto didattico CONTENUTI ll pacchetto è composto da una guida per l'insegnante, da schede didattiche fotocopiabili per i bambini, da filmati, da un poster, da un segnalibro e da un questionario di verifica che serve a misurare gli atteggiamenti dei bambini di una classe nei confronti di persone disabili. Presentazione Unità 1 Unità 2 Unità 3 Unità 4 Unità 5 Conclusioni Varie (Di ndrea Canevaro) La mano nel cappello Muoversi e agire Sentire e ascoltare Vedere e guardare Capire e comprendere Questionario di uscita Segnalibro e miniposter Questionario di Ingresso (I-0) Lettera ai genitori (I-1) Video:Insieme per (SPOT) Gioco: La mano nel cappello Scheda di lavoro: Uguali e diversi (I-2) Le parole per dirlo Gioco iniziale e discussione guidata Scheda di lavoro: Leggi e rispondi. (F-1) Caccia all'ostacolo (F-2) Ridurre handicap motori L'intervista La lettera al sindaco Conclusioni: definiamo assieme la disabilità motoria Definizione Iniziale Simulazione: l'alunno sordo (U-1) Brainstorming Video: Intervista a Roberto, una persona sorda. Scheda di lavoro: domande sul video (U-2) La L.I.S. Cosa succede quando non si sente bene Video: Pinocchio Moderno Scheda di lavoro: analisi del video (U-3) Gioco di movimento Comunicare con una persona sorda Gioca gioca... con gli organi di senso a Scheda di lavoro: la vita di una persona cieca (V-1; 1 parte) Video: Intervista a Giancarlo, una persona cieca a Scheda di lavoro: la vita di vuna persona cieca (V-1; 2 parte) Scheda di lavoro: domande sul video (V-2) Scheda di lavoro: misura la tua vista. (V-3) Il sistema Braille (V-4) Video: Il Braille e la sintesi vocale Caccia al tesoro sensoriale Brainstorming: una giornata di scuola Discussione guidata Esercitazione Scheda di lavoro: Capire e comprendere (M-1) iutare una persona con disabilitˆ mentali Video: Diversilandia Il gioco dei ruoli Questionario di uscita (usare scheda I-0)

3 i n s e g n a n t e I N S I E M E P E R I g u i d a C r e d i t s Hanno realizzato questo progetto educativo: Marco Lucarelli graphic designer ndrea Canevaro supervisione scientifica generale Guido Morozzi riprese video Bambine, bambini e insegnanti classi quinte elementari e C Castel Del Piano (Perugia) Nadia Polzoni interprete LIS Nicoletta Menghini unità 5 (capire e comprendere) Matteo Martinelli unità 2 (muoversi e agire) Ragazze, ragazzi ed insegnanti classi prime della scuola media Castel Del Piano (Perugia) Paolo Lollini dirigente scolastico (scuola capofila di progetto) Michele Capurso ideazione, progettazione, coordinamento generale e unità 1 (introduzione) Corinne Minore regia e montaggi video Elvira Spallaccini unità 3 (sentire e ascoltare) Roberto Zuccari esperto unità 3 Bambine, bambini e insegnanti classi quinte elementari S.Martino in Colle (Perugia) Giovanna Ferroni unità 4 (vedere e guardare) Donatella Sellari segreteria e logistica ntonella Ubaldi dirigente scolastico (scuola partner di progetto) ngiolo Pierini consulente scientifico unità 5 Marinella ceto unità 5 (capire e comprendere) Giancarlo lunno esperto unità 4 Daniela Toccacieli consulente scientifico unità 3 Questo progetto è stato finanziato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca per il tramite dell'i.n.d.i.r.e. di Firenze

4 i n s e g n a n t e I N S I E M E P E R I g u i d a L e g e n d a ll interno di questa guida, sono stati usati diversi simboli. Essi sono: I Introduzione al percorso didattico Legenda F U V M Disabilità Disabilità Disabilità fisiche dell udito della vista Disabilità di tipo psichicomentale durata indicativa intera sezione durata indicativa dell attività materiali forniti materiali da procurarsi percorso per i più piccoli percorso per i più grandi percorso di approfondimento lavoro individuale lavoro di gruppo discussione guidata discussione guidata discussione guidata gioco lettura lettura compito per casa brainstorming role-play visione filmato ascolto cassetta uscita didattica intervista obiettivi scheda di lavoro

5 i n s e g n a n t e I N S I E M E P E R I g u i d a Presentazione Presentazione Insieme per è una proposta educativa che affronta il tema della comprensione di alcune disabilità attraverso un approccio di tipo sistemico ed organico, con una prospettiva tipica della pedagogia istituzionale. Questa prospettiva fa riferimento ai due termini di istituito e istituente. Il gergo non spaventi: si tratta di tener conto di una realtà che ha una componente già data, organizzata, appunto istituita; e un altra che si sviluppa, è progetto, cresce (istituente). Nel caso della disabilità, il richiamo a questo binomio è particolarmente importante. Può essere che la disabilità sia percepita come un blocco immutabile da cui non nasce un progetto, e che sia unicamente istituita senza la componente istituente. Sostituiamo queste due parole con altre: possono essere le coppie vissuto/vivente, narrato/narrante o comunque un aspetto già dato, e un altro in attività, o in fase processuale. Si potrebbe richiamare una nutrita serie di studiosi di diverse prospettive e discipline, da Merleau-Ponty e Sartre, a Franco Fornari, a Maturana e Varela ; ma non è questo il contesto, e il richiamo a possibili sviluppi, appena accennato in questo modo, potrà interessare qualcuno, e infastidire qualche altro. Ma il fastidio è già finito, perché l accenno termina qui. Più volte è stato sottolineato, anche da chi scrive queste note introduttive, che vi è una differenza davvero fondamentale fra deficit e handicap. Ed è anch essa riconducibile alla coppia istituito/istituente. Non distinguendo deficit e handicap, vengono saldate, per così dire, le due componenti; e per molti handicap vuol dire parte immobile, e quindi deficit. Handicap è invece parte mobile, variabile secondo i contesti e secondo le possibilità e capacità organizzative. In queste, una parte importante possono avere le conoscenze, perché attraverso di esse diminuisce l insensatezza. nche un dolore fisico può diminuire se chi lo vive conosce e capisce di più. È opportuno riferirsi alle tragiche esperienze dei campi di sterminio, e ricordare ciò che i sopravvissuti hanno testimoniato: la capacità di resistenza alla sofferenza era connessa alle possibilità di conoscere e di collocare e collocarsi rispetto ad un ambiente che mantenesse un orizzonte ampio. In questo senso si muove l ICF, ovvero il testo proposto dall OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (Erickson, Gardolo di Trento, 2002, ediz. Originale 2001), proponendo un attenzione che privilegi gli adattamenti organizzativi, le capacità e le potenzialità, ovvero il funzionamento prima della disabilità. È anche un impegno: avere uno sguardo che valorizzi. Ma non può essere un atteggiamento di contemplazione benevola; deve essere un percorso di organizzazione delle conoscenze, attivo e che attiva. Per questo richiamo la dimensione sistemica. È riscontrabile anzitutto nel fatto che la proposta è rivolta all intero gruppo classe, ma anche perché essa si propone di mettere in relazione gli alunni con i servizi e le persone che lavorano sul territorio. La scuola, i servizi, i singoli esperti, gli insegnanti e chi apprende si trovano così coinvolti assieme in un compito di ricerca, di osservazione e di azione diretta. I bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze ai quali questo progetto educativo si rivolge infatti vengono chiamati a più

6 I i n s e g n a n t e g u i d a Presentazione riprese ad assumere un ruolo attivo e costruttivo. d esempio, quando essi vengono invitati a predisporre un'intervista da rivolgere ad una persona con disabilità della vista (unità 4), oppure nell attività della Caccia all ostacolo (unità 2), o anche quando essi sono invitati a mettere in atto alcune strategie per aiutare una persona con difficoltà di apprendimento (unità 5). Sul piano dell apprendimento è facile rintracciare nei diversi momenti delle attività proposte una consapevole attenzione nei confronti dei diversi aspetti dello sviluppo della persona: la dimensione cognitiva e razionale, quella affettivo emotiva e quella sociorelazionale. L aspetto organico di questo pacchetto formativo deriva dal fatto che le diverse unità didattiche sono state create partendo da un percorso metodologico comune e condiviso. Questo percorso prevedeva, in particolare, che le diverse proposte connettessero al loro interno attività di assunzione di ruolo (roletaking), che consentissero ai bambini di mettersi nei panni di chi si trova a vivere diverse situazioni di disabilità; attività di conoscenza diretta di persone con disabilità o situazioni che possono creare ostacoli all integrazione; la definizione di azioni dirette che la scuola ed i singoli possono intraprendere per contribuire alla riduzione degli handicap di tipo ambientale e socio-culturale. Questa linea metodologica di fondo è stata poi adattata e modellata, come è giusto che sia, dai bambini e dagli insegnanti che assieme agli esperti esterni alla scuola hanno creato le diverse unità didattiche. Il progetto è dotato anche di un proprio strumento di valutazione, un questionario di ingresso ed uscita, che consentirà agli insegnanti di verificare direttamente i cambiamenti degli alunni e dei loro atteggiamenti nei confronti di persone con disabilità. La rete di esperti che si è attivata per la costruzione del pacchetto insieme per ne ha fatto un percorso estremamente ricco ed eterogeneo, sia per quanto riguarda i contenuti, sia per quanto riguarda la metodologia. La pluralità di codici comunicativi che sono presenti nella proposta la rendono adatta a tutti i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze di in un gruppo classe. In particolare, mi pare vada sottolineato la continua presenza di momenti di gioco, che consentono di vivere le diverse situazioni presentate e di interiorizzare gli apprendimenti in maniera gradevole e piacevole. La mano competente degli esperti è riscontrabile anche nell aspetto grafico attraente e coinvolgente delle schede di lavoro, e nella qualità delle riprese video, della regia e del montaggio dei filmati video, resi possibili dal finanziamento ricevuto dalla scuola capofila del progetto (il 7º Circolo Didattico di Perugia) attraverso il Ministero dell Istruzione e l INDIRE. desso si tratta di verificare sul campo le nostre ipotesi di lavoro e gli strumenti che abbiamo creato. Il nostro progetto infatti è stato provato in ambito locale e ristretto come percorso sperimentale e sarà interessante valutarne le possibilità di applicazione ed i risultati su scala più larga. Vorrei augurare ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze, agli insegnanti, agli esperti e a tutto il personale della scuola che intraprenderà questo percorso di riuscire veramente a " un po'" insieme agli altri, attraverso l'incontro con persone e storie nuove e interessanti. ndrea Canevaro Professore Ordinario di Pedagogia Speciale Università degli Studi di Bologna

7 i n s e g n a n t e I N S I E M E P E R I g u i d a I n t r o OBIETTIVI DURT TOTLE La mano nel cappello Introdurre il progetto di lavoro ai bambini e ai loro genitori. Conoscere le proprie diversità. Comprendere che "la normalità è la somma delle diversità di ciascuno". Comprendere il concetto di disabilità. Riflettere sulle parole usate parlando di handicap e sul loro significato. 3 ore 1.0 TITOLO PRESENTZIONE 30 minuti FORNITI Lettera di presentazione per i genitori(scheda I-1) Video-Spot introduttivo Questionario (scheda I-0) D PROCURRSI Nessun materiale. Per iniziare bisogna compilare un questionario di ingresso (scheda I-0). Questo questionario è molto importante, perché, al termine del progetto, esso vi consentirà di valutare con esattezza i progressi compiuti dalla classe riguardo la capacità di relazionarsi in modo corretto con persone in situazione di handicap. Spiegate quindi ai bambini che adesso darete loro un questionario. Ricordategli che non esistono risposte giuste o sbagliate e che nessuno darà loro un voto perché la scheda è anonima. Poi spiegate il senso del termine handicappato, usato nel testo, nella seguente maniera: La parola handicappato significa persona che, per diversi motivi legati al suo stato di salute, non riesce a fare sempre, nello stesso tempo, le stesse cose che fanno gli altri. Si tratta quindi di bambini diversi da te ; per esempio possono essere bambini che non ci vedono, o non parlano, o non camminano, oppure fanno queste cose in maniera diversa dagli altri. Spiegare inoltre che la parola bambino, che si trova nel testo, può riferirsi tanto ai maschi che alle femmine. Ricordate ai bambini che è importante rispondere a tutte le domande. Nel caso non trovino una opzione che li soddisfi, devono indicare quella che più si avvicina al loro pensiero. Ricordate anche che essi devono indicare una sola risposta per ogni domanda. questo punto distribuite le schede (I-0) e leggete assieme ai bambini la pagina introduttiva. Lasciate a tutti il tempo di completare il questionario, poi ritirateli i e metteteli da parte. Essi verranno somministrati nuovamente al termine del progetto. Il confronto tra i dati di ingresso e quelli di uscita, vi consentirà di monitorare i progressi della vostra classe (si veda il file: questionario.doc, per maggiori informazioni). 01

8 g u i d a I i n s e g n a n t e I n t r o Mostrate alla classe il Video-spot contenuto nel DVD Insieme per Crescere (distribuito dall INDIRE di Firenze). Chiedete ai bambini di commentare il filmato (cosa hanno visto? Cosa fanno i bambini dello Spot? Sono diversi o simili a loro? Perchè?). Successivamente introducete il progetto Insieme per Crescere, spiegando che nelle prossime settimane lavorerete assieme per capire cosa significa vivere in una situazione di handicap e come si può fare in modo che le persone con disabilità possano stare meglio assieme a noi. Date ai bambini la lettera di presentazione (scheda I - 1) chiedendo loro di farla leggere ai propri genitori. questo punto chiedete alla classe se sono tutti pronti perché si inizia con un gioco: 1.1 TITOLO La mano nel cappello 45 minuti FORNITI Nessun materiale. D PROCURRSI 1 cartoncino colorato di cm 10 X 5 per ciascun bambino della classe. 1 cappello a cilindro (vero o di cartone). 1 cartellone bristol per appendere i cartoncini. Colla, scotch. Indicazioni per lo svolgimento da dare ai bambini: Ciascuno di voi prenda uno dei cartoncini colorati. Dovrai scriverci sopra una cosa che secondo teti rende diverso/a dagli altri. Può essere qualcosa che sai, oppure qualcosa che tu sai fare e che ti rende speciale agli occhi dei tuoi compagni, oppure una particolare esperienza che hai vissuto, o anche una tua caratteristica fisica. Per aiutarti a trovarla ti facciamo alcuni esempi. - Kahlid, un bambino che si è trasferito dal Marocco, scrive: So parlare l'arabo. - Maria, una bambina che ha una nonna di Bologna scrive: So preparare i tortellini fatti in casa. - Claudia, che ha un papà che fa il muratore scrive: So impastare il cemento e costruire un muro con dei mattoni. - Michele, appassionato di computer: So usare un computer e navigare in internet. Quando hai scritto, piega il cartoncino a metà e mettilo nel cilindro che ti porgerà l'insegnate (l'insegnante o un suo incaricato raccoglieranno tutti i cartoncini). Una volta completata la raccolta, l'insegnante passerà tra i banchi e ciascun bambino dovrà pescare un cartoncino dal cappello (se dovesse pescare quello che ha scritto lui stesso dovrà rimetterlo dentro e prenderne un altro). ppena pescato un cartoncino, lo legge alla classe, che deve indovinare a chi appartiene la diversità in esso indicata. Ogni volta che qualcuno indovina il nome della persona che ha le caratterisitche indicate, riceve un punto. lla fine del gioco, chi ha preso più punti vince il gioco. 02

9 g u i d a I i n s e g n a n t e I n t r o Per concludere, è possibile incollare su un cartellone i cartoncini di tutti ed esporli in classe (trovate voi il titolo da dare assieme ai bambini). Nota: E' importante che ciascuno scriva sul cartoncino una propria abilità, cioè una caratteristica positiva che lo distingue dagli altri. questo proposito è importante che l'insegnante si prepari per suggerire ai bambini più timidi, l'abilità che ciascuno può scrivere, per intervenire in caso di necessità. l termine dell'attività, commentate il gioco con i bambini, facendo notare come esso ci aiuta a capire che la diversità è qualcosa che ci riguarda tutti. Ciascuno di noi è diverso, in qualcosa, dagli altri. variante per i più grandi: Con i più grandi è possibile costruire una vera e propria carta d'identità delle diversità, compilando un elenco di cose che mi rendono unico. Le carte d'identità, possono essere raccolte e costituire l'identità del gruppo classe. variante per i più piccoli L'insegnante descrive una persona del gruppo, chi indovina prima rivece un punto; si fa poi un cartellone riassuntivo (bambini con i capelli scuri bambini con gli occhi azzurri bambini che sanno parlare il francese ecc ). 1.2 TITOLO Uguali o diversi? 30 minuti FORNITI Scheda di lavoro I-2 D PROCURRSI Nessun materiale. Molto spesso le diversità sono solo esterne, riguardano cioè dei tratti fisici. Ma una diversità fisica non indicano necessariamente delle diversità nel carattere, negli stati d'animo o in altre caratteristiche della persona. questo proposito è possibile lavorare con la scheda I - 2 Essa conduce i bambini a riflettere sul fatto che, nonostante vi possano essere differenze fisiche con altre persone, vi sono anche tanti tratti che ci accomunano agli altri. Passate la scheda ai bambini e spiegate loro che essi dovranno leggere le tre storie, poi completare la tabella. In seguito, analizzando la tabella, potranno evidenziare le caratteristiche che essi stessi hanno in comune con i bambini dei quali viene raccontata la storia personale. Potete poi completare l'attività con una discussione guidata, chiedendo agli alunni se hanno mai incontrato delle persone con le quali hanno scoperto di avere delle caratteristiche in comune che non si sarebbero immaginati; oppure assegnare il seguente compito per casa. ssegnate il seguente tema da svolgere come compito per casa: Racconta di una persona che hai conosciuto che si è rivelata diversa da come ti era sembrata inizialmente. 03

10 g u i d a I i n s e g n a n t e I n t r o 1.3 TITOLO LE PROLE PER DIRLO minuti FORNITI Nessun materiale. D PROCURRSI Fotocopie di articoli di giornale che parlino di persone con disabilità. N. 1 cartellone. Colla, scotch, pennarelli. Leggete con i bambini alcuni articoli di giornale che si riferiscono a persone con diversi tipi di disabilità, e scrivete su un cartellone i termini che fanno riferimento alla dimensione dell'handicap o del deficit (non vedente, non udente, non deambulante, handicappato, ecc. ecc.). Riflettete assieme tramite una discussione guidata:i termini che si usano per parlare degli altri hanno un peso importante che non deve essere sottovalutato. nessuno piace essere chiamato con soprannomi negativi. Il progetto di lavoro insieme per servirà proprio per imparare a riferirsi alle persone, non alla disabilità che esse possono avere. Queste disabilità non devono, naturalmente essere ignorate, ma non possono neppure divenire il tratto caratteristico principale della persona. Durante lo svolgimento del progetto, gli alunni avranno modo di conoscere persone con disabilità diverse (tramite i filmati, o attraverso incontri diretti, se vorrete organizzarli.). Essi impareranno che queste persone non si sentono definiti dalla loro disabilità, ma hanno un lavoro, una famiglia, degli hobby, proprio come ciascuno di noi. Il modo migliore per riferirsi ad una persona con disabilità è chiamarla per nome. desso rileggete gli articoli e provate a sostituire i termini che avevate scritto sul cartellone con le parole che sarebbero state usate dal giornalista se il protagonista non fosse stata una persona con disabilità (es: un passante, l'automobilista, il Sig. Rossi, ecc.). 04

11 i n s e g n a n t e I N S I E M E P E R I g u i d a F i s i c a OBIETTIVI DURT TOTLE Conoscere e comprendere le disabilità motorie. Comprendere le problematiche principali incontrate da una persona con disabilità motoria. nalizzare il proprio edificio scolastico per vedere se esso è adatto a accogliere persone con disabilità motorie. Elaborare alcune strategie per facilitare la comunicazione e l'accoglienza di una persona con disabilità motoria. 10 ore Muoversi e agire 2.1 TITOLO Gioco iniziale 1 ora FORNITI Nessun materiale. D PROCURRSI Dipende dal gioco che si sceglie di fare (vedi più avanti). Obiettivo di questa unità didattica è quello di cercare di far vivere agli alunni a livello emozionale e fisico-percettivo, attraverso attività ludiche e motorie particolari, la disabilità di tipo fisoco-motorio. Lo scopo è quello di far comprendere ai bambini che non hanno particolari problemi motori cosa significa agire senza poter controllare alcune parti del loro corpo (mani, gambe, ecc.). L'insegnante sceglierà uno o più dei seguenti giochi, per poi impostare una discussione guidata basata sulla scaletta riportata al termine della presentazione dei giochi. 05

12 g u i d a I i n s e g n a n t e F i s i c a GIOCO 1 FORNITI Bingo senza mani Nessun materiale 30 minuti D PROCURRSI Un cartellone con i numeri da 1 a 90; numeri in un sacchetto da 1 a 90; diverse cartelle tipo tombola abbastanza grandi i cui numeri possano essere chiusi con un movimento delle labbra o cancellati con un pennarello sempre mosso dalla bocca; pennarelli colorati, qualora si scelga di far cancellare i numeri dai bambini. L'insegnante può proporre agli alunni il gioco del Bingo, nel quale però c'è il divieto assoluto di usare le mani. Infatti l'insegnante dovrà procurarsi cartelle la cui chiusura possa essere effettuata con la bocca. Le regole del gioco sono quelle tipiche della tradizionale tombola: l'insegnante estrae i numeri e li colloca su un cartellone; gli alunni, cercano il numero estratto nella/e loro cartella/e e devono coprirlo o chiuderlo usando solo la bocca. Le cartelle, di conseguenza, devono essere grandi abbastanza da permettere all'alunno di segnarle con un pennarello mosso solo con la bocca oppure avere un sistema di chiusura tale da poter essere attivato senza usare le mani (per esempio per mezzo di un bastoncino del tipo usato nei ristoranti cinesi, che i bambini possono usare tenendo tra i denti). Finalità del gioco è quella di far capire agli alunni che azioni che quotidianamente eseguiamo con l'ausilio delle braccia e delle mani possono essere effettuate utilizzando altre parti del nostro corpo. GIOCO 2 FORNITI Murales Nessun materiale 30 minuti D PROCURRSI Schede preparate dall'insegnante con figure o semplici disegni in bianco e nero. Colori (pastelli, pennarelli, tempere, acquerelli, etc ). Il gioco consiste nel presentare agli alunni semplici figure o disegni che devono essere colorati solo usando la bocca. Il soggetto del disegno e la sua grandezza sono a discrezione dell'insegnante, così come la scelta del tipo di colore da usare. Finalità del gioco è sempre quella di far capire all'alunno che azioni che quotidianamente eseguiamo con l'ausilio delle braccia e delle mani possono essere effettuate utilizzando altre parti del nostro corpo. 06

13 g u i d a I i n s e g n a n t e F i s i c a GIOCO 3 FORNITI Le labbra parlanti Nessun materiale 30 minuti D PROCURRSI - diversi fogli di carta da pacchi bianca; - pennarelli. Questa è un gara tra due squadre. Scopo del gioco è indovinare, entro 60 secondi, un semplice oggetto disegnato da un compagno di squadra su un cartellone bianco. Il disegno può essere creato solo con l'ausilio della bocca (tenendo un pennarello tra i denti). Le due squadre si alternano nell'effettuare il disegno. La squadra che indovina più disegni vince. Finalità del gioco è quella di far capire che azioni che quotidianamente eseguiamo con l'ausilio delle braccia e delle mani possono essere effettuate utilizzando altre parti del nostro corpo. GIOCO 4 FORNITI Il pazzo puzzle a pezzi Nessun materiale 30 minuti D PROCURRSI Un paio di moffole (guanti palmari per bambini). Puzzle di pezzi abbastanza grandi in numero variabile (uno per ogni alunno o coppia di alunni). L'insegnante deve preparare alcuni puzzle con uno stesso numero di pezzi e circa della stessa grandezza(il soggetto non è, naturalmente, rilevante), e deve procurarsi un paio di moffole per ogni alunno. Il gioco consiste nel dare agli alunni il puzzle smontato, chiedendo loro di ricostruirlo indossando le moffole. Gli alunni, disporranno di una prensione palmare parziale e quindi si troveranno in difficoltà nel sollevare e nel comporre i vari pezzi del puzzle. Il gioco può essere svolto singolarmente o a coppie (in questo caso gli alunni potranno aiutarsi a vicenda, elaborando assieme strategie comuni per ricostruire il puzzle). Finalità del gioco è quella di far capire che, al di là degli impedimenti fisici, alcuni movimenti ed azioni che quotidianamente eseguiamo con l'ausilio delle mani, possono essere comunque effettuati. 07

14 g u i d a I i n s e g n a n t e F i s i c a GIOCO 5 FORNITI La bandiera strisciante Nessun materiale 30 minuti D PROCURRSI Un fazzoletto. Nastro adesivo. L'insegnante divide la classe in due squadre che prepara al tradizionale gioco della bandiera, che in questo caso viene svolto con gli alunni stesi a terra, con le gambe legate insieme dal nastro adesivo. Gli alunni, quando viene chiamato il proprio numero, si sposteranno nella palestra non correndo ma strisciando, facendo leva sulle braccia e trascinando le gambe. Vince la squadra che nel tempo stabilito ha conquistato un punteggio maggiore o quella squadra che arriva per prima ad un determinato punteggio precedentemente stabilito Finalità del gioco è quella di far capire che, al di là degli impedimenti fisici, alcuni movimenti ed azioni, che quotidianamente eseguiamo coordinando le nostre gambe, possono essere comunque effettuati. GIOCO 6 FORNITI Mondo rovesciato Nessun materiale 30 minuti D PROCURRSI Gessi bianchi e colorati. Nastro adesivo. Preparazione del terreno di gioco L'insegnante traccia sul pavimento della palestra dei cerchi ben distanziati tra di loro (2-3 mt). ll'interno di ogni cerchio viene scritto il nome di una città, mentre un cerchio verrà contrassegnato come Mondo. tutti gli alunni vengono legate insieme le gambe con il nastro adesivo. Il gioco quindi si svolge strisciando (vedi gioco n. 5) oppure saltellando a piedi uniti. Svolgimento Ciascun alunno viene assegnato ad una città e uno viene collocato nel cerchio del MONDO. L'alunno che occupa il cerchio del MONDO dichiara guerra ad una città e l'alunno che occupa tale città deve cercare di strisciare via senza farsi prendere. Dopo un determinato lasso di tempo, l'alunno che occupava il mondo scambia il proprio territorio con un compagno. lla fine del gioco, vince quell'alunno che come MONDO ha conquistato, acchiappandole, più città. questo punto discutete insieme ai vostri alunni: 08

15 g u i d a I i n s e g n a n t e F i s i c a - come si sono sentiti gli alunni nel giocare in questo modo particolare (nervosi, frustrati, impediti, ecc.) - hanno chiesto aiuto a qualcuno per completare il gioco. - quale tipo di supporti li avrebbero aiutati (stampella bastone ) - che cosa avrebbe reso più facile muoversi. - ecc. I commenti e le impressioni vengono raccolte su un cartellone intitolato quando muoversi è difficile.... Concludete spiegando agli alunni che nei prossimi giorni lavorerete assieme cercando di comprendere le disabilità motorie, con particolare riferimento al ruolo svolto dall'adattamento delle persone e dell'ambiente. 2.2 TITOLO Presentazione di una storia. 1 ora e 30 minuti FORNITI Scheda di lavoro F-1 D PROCURRSI Cartellone bristol Scotch, pennarelli. Leggete insieme agli alunni il brano riportato (scheda F-1) e poi fateli rispondere alle domande di comprensione ed approfondimento del testo. Dopo aver letto assieme alcune delle risposte relative alla scheda di lavoro F 1, attraverso una discussione guidata allargate l'argomento e conducete gli alunni a parlare delle loro esperienze in merito alla disabilità Motoria. Tra le altre cose di cui potete parlare, potete chiedere: - Come definireste una disabilità motoria? - vete mai visto una persona su una sedia a rotelle? In quale occasione? Cosa avete pensato e provato? - Cosa pensi le possa essere successo? - Quali ostacoli pensi che una persona con disabilità motoria possa incontrare? - Quali azioni pensi possano essere svolte anche da una persona con disabilità motoria? (rifersi anche al gioco dell'unità 2.1) questo punto è possibile fornire una prima definizione di disabilità motoria, così come essa scaturisce dalla discussione con gli alunni. ppendete un cartellone bristol alla parete e scrivete: una persona con disabilità motoria è una persona che... (fate completare la frase dagli alunni). lla fine del lavoro, nella metà rimasta bianca, si scriverà una nuova definizione. 09

16 g u i d a I i n s e g n a n t e F i s i c a 2.3 TITOLO Caccia all ostacolo. 2 ore FORNITI Scheda di lavoro F-2 D PROCURRSI -Fotocopie della mappa dell edificio scolastico. Matite, gomme, penne. Un cartellone. Obiettivo di questa terza unità didattica è quello di individuare la presenza di elementi ambientali che sono di ostacolo per una persona con disabilità, sensibilizzando anche gli alunni nei confronti dei problemi generati dalle barriere architettoniche. Proponiamo agli alunni un gioco che ci aiuti ad individuare gli elementi che ostacolano la libera circolazione di persone con disabilità motoria all'interno dell'edificio scolastico. L'insegnante divide gli alunni della classe in gruppi, facendo attenzione che all'interno di ciascuno di essi vi siano bambini con abilità espressive diverse (grafico, linguistiche, d'osservazione, ecc.). ciascun gruppo viene fornita una copia della mappa dell'edificio scolastico. I gruppi vengono poi inviati in missione in giro per l'edificio. Il loro scopo è trovare ostacoli che possono mettere in difficoltà una persona che si muove con la sedia a rotelle. Ogni volta che i bambini trovano un ostacolo, essi dovranno indicarlo sulla mappa con una sigla e registrarlo nella scheda F-2. Nella scheda è inserito anche un esempio relativo ad una rampa di scale. Eventualmente è possibile fare un secondo esempio con un ostacolo evidente che si trova in classe o nelle vicinanze. Terminata la ricognizione per l'individuazione degli ostacoli presenti nell'edificio scolastico, si costruisce un cartellone di sintesi. Cartellone finale del gioco Caccia all'ostacolo Il cartellone finale è strutturato esattamente come ciascuna delle schede in possesso degli alunni. Si tratta di registrare tutti gli elementi trovati dai diversi gruppi di lavoro durante il gioco, per avere una visione generale d'insieme. Questo cartellone verrà ripreso più avanti durante l'intervista ad un esperto. Lo stesso tipo di caccia all'ostacolo può essere svolta come ricerca all'interno del quartiere o paese dove vivono gli alunni. In particolare si potrà chiedere loro di trovare: - Segnali relativi alla disabilità motoria. - Particolari costruzioni che pongono barriere architettoniche. - Particolari accorgimenti architettonici che invece favoriscono la mobilità di persone disabili. - Rampe di accesso e discesa dai marciapiedi (qualora sui marciapiedi incontriamo le rampe di discesa per i disabili, verificare se sono evidenziate da appositi cartelli e se sono lasciate libere e/o intralciate da ostacoli). - Verificare, nelle costruzioni dotate di ascensore, se esso è adatto ed accessibile da persone su sedia a rotelle. 10

17 g u i d a I i n s e g n a n t e F i s i c a 2.4 TITOLO Ridurre handicap motori 1 ora FORNITI Nessun materiale. D PROCURRSI Un cartellone, pennarelli. Vedi gioco che deciderete di svolgere. Ricollegandosi alla Caccia all'ostacolo aiutate gli alunni a comprendere che la disabilità è uno svantaggio che viene amplificato quando la persona disabile incontra ostacoli nell'ambiente esterno. E' importante che chi ha una disabilità faccia del proprio meglio per imparare strategie e modalità per adattarsi all'ambiente, ma è altrettanto importante che chi è responsabile di un ambiente si preoccupi di come fare a renderlo più accogliente nei confronti di tutti. Gli alunni hanno già effettuato una ricognizione per individuare gli ostacoli presenti all'interno dell'edificio scolastico. desso è il caso di fare mente locale con loro per pensare a quali accorgimenti architettonici per i disabili sono presenti all'interno del proprio edificio scolastico. In particolare pensate se: - l'ingresso esterno della scuola, a fianco delle scale, presenta la rampa liscia percorribile dalla sedia a rotelle del disabile. - all'interno della scuola c'è il bagno attrezzato per i disabili. - La palestra è attrezzata nei servizi e nell'ingresso per i disabili. - I piani alti dell'edificio sono accessibili da tutti (ascensore, scale con l'elevatore, ecc.). - La sala mensa è sufficientemente spaziosa per consentire l'accesso di una persona che si muove con la sedia a rotelle. - ecc. Proponete un altro gioco di movimento scelto tra quelli presentati nella unità 2.1 (oppure inventatene uno voi, anche modificando le regole di giochi usualmente fatti dai bambini). Come possiamo aiutare le persone con disabilità motoria? Scrivete su un cartellone le ipotesi venute fuori dalla conversazione guidata stimolata da questa domanda. Nella discussione, tenete presente gli elementi che sono emersi nel lavoro svolto finora con la classe (adattamento dell'ambiente, possibilità di coinvolgere tutti nelle attività, possibilità di svolgere più facilmente determinati compiti se sono presenti degli ausili, ecc.) Mostrare alla classe il logo della disabilità motoria. Chiedere se il logo è stato visto, dove, in quale occasione. E' probabile che molti avranno visto questo simbolo nelle aree di parcheggio riservate a persone con disabilità. Riflettete sul fatto che queste aree sono state progettate per facilitare l'accesso delle persone che si muovono con più difficoltà ad edifici pubblici e comunque a luoghi che anche loro hanno il diritto di frequentare (per esempio, questi parcheggi sono sempre collocati vicino ai marciapiedi, alle rampe di accesso o agli ascensori). Chiedete agli alunni di ricordarsi come si sentivano quando hanno fatto uno dei giochi presentati nella unità 2.1, e domandate loro come si sentirà, secondo loro, una persona disabile che non può parcheggiare vicino all'ascensore perché qualcuno ha preso il suo posto senza averne diritto. Scrivete le risposte su un cartellone. 11

18 g u i d a I i n s e g n a n t e F i s i c a Per approfondire la conoscenza delle norme che regolano la predisposizione degli ambienti, potete effettuare con i bambini una visita ad un cantiere edile e verificare la presenza (sia nel progetto che nella sua esecuzione) dei vari elementi pensati per facilitare l'accesso di persone disabili (abbattimento delle barriere architettoniche, presenza di posti per persone disabili nei parcheggi, presenza di ascensore per disabili, ecc.). 2.5 TITOLO L intervista e la lettera 4 ore FORNITI Cartellone della caccia all ostacolo (vedi 2.3). D PROCURRSI Penna, carta. Computer o macchina da scrivere. Registratore e/o telecamera. Cartelloni, pennarelli, scotch. questo punto disponiamo di tutti gli elementi necessari per passare sul piano dell'azione con la nostra classe. Ripercorrete l'itinerario effettuato con gli alunni, in particolare rileggete i risultati della caccia all'ostacolo che avevate svolto durante l'unità 2.3. Individuate, anche tramite una consultazione con la direzione didattica, una figura tecnica ed esperta che potrebbe essere intervistata dalla classe riguardo il tema delle barriere architettoniche (a seconda della realtà in cui vi trovate, potrà essere il geometra responsabile dei lavori e/o geometra tecnico della Circoscrizione di appartenenza o del Comune, l'assessore ai lavori pubblici, un responsabile di una associazione che opera a favore delle persone disabili, ecc.). Per preparare l'intervista possiamo proporre un lavoro di gruppo: Dividere la classe in gruppi di lavoro, ed assegnare loro i seguenti compiti: - preparazione, scrittura ed invio di una lettera di invito (indicare anche la data, il N. di telefono dell'insegnante, l'indirizzo della scuola, ecc.). - preparazione di una semplice accoglienza e presentazione della classe (chi siamo, cosa si è fatto, perché ) - preparazione di una lista di domande da porre all'esperto (ev. per questo punto è possibile fare più gruppi). Per preparare le domande da porre all'esperto, si può usare come punto di partenza il cartellone iniziale in cui sono stati riportati i risultati del gioco Caccia all'ostacolo, in particolare quelli della colonna delle possibili soluzioni indicate dagli alunni circa la rimozione degli ostacoli incontrati all'interno dell'edificio scolastico. Nel preparare le domande lasciate comunque spazio alla spontaneità degli alunni; Fra le domande da porre circa la messa a norma dell'edificio scolastico, chiedere all'esperto chi è l'autorità alla quale rivolgersi per ottenere l'abbattimento degli ostacoli individuati con la caccia all'ostacolo. Svolgete l'intervista con l'esperto, ricordandovi di registrare (almeno in audio) l'evento. Mostrategli il cartellone della caccia all'ostacolo e chiedete il suo parere sulle possibili soluzioni da adottare per abbattere gli ostacoli individuati. Nei giorni seguenti potete rielaborare i contenuti principali emersi dall'intervista, magari trascrivendoli su un cartellone. E' anche utile e simpatico scrivere un bigliettino di ringraziamento all'esperto e magari inviarglielo assieme alla sintesi fatta dagli alunni. 12

19 g u i d a I i n s e g n a n t e F i s i c a la lettera al sindaco questo punto disponete di tutti gli elementi necessari per cercare di migliorare il vostro edificio scolastico e renderlo più accessibile da parte di tutti. Scrivete assieme alla classe una lettera al sindaco della vostra città/paese e indirizzatela in copia anche ad altre autorità indicate dall'esperto che avete intervistato. Nella lettera spiegate chi siete, quello che avete fatto e poi riportate l'elenco degli ostacoli individuati nella vostra scuola e le possibili soluzioni adottabili per eliminarli. Nella lettera mettete una data entro la quale vi aspettate di ricevere una risposta (lasciate almeno 60 giorni di tempo ai destinatari). 2.6 TITOLO Conclusioni 30 minuti FORNITI Cartellone con la definizione di disabilità motoria (vedi sezione 2.2). D PROCURRSI Pennarelli. questo punto possiamo riprendere in esame il cartellone con le definizioni di disabilità motoria che erano state date all'inizio della unità. L'insegnante ripropone il simbolo della disabilità motoria e chiede agli alunni di scrivere sulla seconda parte del cartellone iniziale, dopo una breve consultazione tra loro, una definitiva definizione di disabilità motoria commentando l'eventuale differenza tra la descrizione iniziale e quella attuale. Indicare agli alunni che questa nuova definizione dovrebbe porre l'accento sulle possibilità che anche una persona con disabilità motoria può avere di lavorare e vivere assieme agli altri e sulle attenzioni che bisogna porre sulla organizzazione ambientale. Per finire si può svolgere un ultimo gioco scegliendolo tra quelli presentati all'inizio di questa unità didattica 13

20 i n s e g n a n t e I N S I E M E P E R I g u i d a U d i t o OBIETTIVI DURT TOTLE Sentire e ascoltare Conoscere e comprendere le disabilità dell'udito. Comprendere le problematiche principali incontrate da una persona con disabilità dell'udito. Elaborare alcune strategie per facilitare la comunicazione e l'accoglienza di una persona con disabilità dell'udito. Conoscere i sistemi comunicativi solitamente usati dalle persone con disabilità dell udito 7 ore 3.1 TITOLO Definizione iniziale 1 ora e 45 minuti FORNITI Scheda U-1. D PROCURRSI Una coppia di tappi di cera, un riproduttore audio o una radio con cuffiette. ccordarsi con i due alunni che dovranno svolgere la simulazione (vedi riquadro). L'insegnante inizia disegnando alla lavagna il simbolo della disabilità uditiva (l'orecchio sbarrato). Successivamente chiede ai bambini se conoscono questo simbolo e se hanno mai incontrato una persona profondamente o lievemente sorda, intavolando una breve discussione con loro. Durante questa discussione, ad un orario concordato, avrà luogo la seguente simulazione: Per questa simulazione sono necessari tre alunni: uno di loro interpreterà la parte di un bambino sordo, un altro quella di un docente nella scena 1, un terzo quella di un altro docente nella scena 2. L'alunno sordo può quindi restare lo stesso nelle due scene, il docente deve invece essere interpretato da bambini diversi. Le varie parti devono essere spiegate e concordate prima di iniziare la lezione, attraverso le carte dei ruoli contenute nella scheda U-1. Nessun altro conosce la situazione in questione al momento della simulazione. L' alunno che ricoprirà il ruolo del sordo, verrà dotato di tappi di cera che egli stesso si applicherà bene, ma con delicatezza, alle orecchie, e cuffiette per ascoltare la musica (per coprire meglio i suoni ambientali). Importante: i vari attori non devono leggere le carte con i copioni degli altri! 14

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