Consistenza del patrimonio suinicolo nella U.E.-15 dal 2008 al 2011 (migliaia di capi)
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- Raffaella Vecchi
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1 Allevamento suini
2 Consistenza del patrimonio suinicolo nella U.E.-15 dal 2008 al 2011 (migliaia di capi) Stati membri U.E Diff. 2010/ 2009 capi % capi % capi % capi % % Germania , , , ,4 1,9 Spagna , , , ,3-0,3 Francia , , , ,4 0,2 Olanda , , , ,1-0,8 Danimarca , , , ,3 0,4 Italia , , , ,3 0,3 Belgio , , , ,3 2,5 Regno Unito , , , ,9-1,3 Austria , , , ,0-4,1 Portogallo , , , ,3 3,5 Svezia , , , ,0 3,5 Irlanda , , , ,1-2,4 Finlandia , , , ,9-3,7 Grecia , , , ,7 2,0 Lussemburgo 86 0,1 89 0,1 89 0,1 91 0,1 2,1 Totale U.E , , , ,1 +0,4 Fonte: EUROSTAT censimento dicembre 2011 (elaborazione C.R.P.A. 2012)
3 REGIONE NUMERO CAPI PIEMONTE VALLE D AOSTA 212 Patrimonio suinicolo Italiano e distribuzione dei capi per territorio LOMBARDIA LIGURIA 972 TRENTINO VENETO FRIULI EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA ITALIA NORD-OCCIDENTALE ITALIA NORD-ORIENTALE ITALIA CENTRALE ITALIA MERIDIONALE ITALIA INSULARE TOTALE
4 Tipologie di allevamento Œ a ciclo chiuso o integrato Vantaggi: Igienici Genetici Economici riproduzione a ciclo aperto ingrasso
5 LA GESTIONE DEI DATI NELL ALLEVAMENTO SUINICOLO
6 La raccolta dei dati di allevamento Come, quando, perché Modalità di raccolta Quali dati raccogliere e target (per la riproduzione e per l ingrasso)
7 Tipologie di allevamento Œ a ciclo chiuso o integrato Vantaggi: Igienici Genetici Economici riproduzione a ciclo aperto ingrasso
8 Dati da registrare e target di riferimento per la riproduzione
9 Dati da registrare e target di riferimento per la riproduzione
10 Per migliorare la produttività numerica l allevatore ha a disposizione diverse prospettive: 1. accorciamento della lattazione: da 30 a 21 d è una tecnica priva di inconvenienti e comporta una riduzione dell interparto da 160 a 151 d 2. riduzione dell intervallo svezzamento-fecondazione: può essere effettuato eliminando le scrofe che non ritornano in calore entro10-12 d dallo svezzamento e quelle che ritornano in calore dopo la copertura 3. innalzamento del tasso di sopravvivenza dei suinetti: adeguate tecniche di svezzamento, rispetto delle norme igienico-sanitarie la combinazione dei tre sistemi permette di avere un numero molto maggiore di suinetti (quasi 4)
11 La produttività della scrofa è fortemente influenzata dall intervallo interparto e soprattutto dalla mancata o ritardata comparsa del calore dopo lo svezzamento I motivi principali di questa anomalia sono dovuti essenzialmente: Esaurimento eccessivo per errata alimentazione durante la lattazione Mancata stimolazione Svezzamento troppo precoce La maggior parte dei mancati o ritardati ritardi in calore dopo l anaestro postsvezzamento è legata a una eccessiva debilitazione della scrofa La lunghezza dell intervallo svezzamento-estro è risulta in stretta correlazione con: Perdita di peso durante la precedente lattazione Body Condition Score Spessore del grasso dorsale I problemi riproduttivi sono essenzialmente legati all eccessiva perdita di tessuto adiposo e, quindi, all impossibilità da parte dell organismo di disporre dei lipidi necessari per la produzione degli ormoni implicati nella ripresa del ciclo.
12 Evoluzione!degli!indici!tecnici!degli! allevamenti!suinicoli!italiani! Indici tecnici Interparto (d) Parti per scrofa (n.) 2,19 2,22 2,23 2,25 Suinetti nati per parto (n.) 11,35 11,31 11,35 11,55 Suinetti nati vivi per parto (n.) 10,64 10,94 11,12 11,30 Suinetti nati morti (%) 6,2 3,3 2,0 2,1 Suinetti svezzati per parto (n.) 9,55 9,78 9,87 10,13 Suinetti svezzati per scrofa (n/anno) 20,91 21,71 22,01 22,79 Mortalità pre-svezzamento (%) 10,20 10,6 11,2 10,3 Età allo svezzamento (d) 26,80 26,75 27,5 26,9 Fonte: elaborazione C.R.P.A. (2012) Il campione è rappresentato da un totale di scrofe
13 TEMPI!IMPRODUTTIVI! Momenti produttivi: -Gestazione -Lattazione -Intervallo svezzamento-calore di 5-6 giorni Nell insieme formano l interparto minimo ed ideale Tutti gli altri momenti della carriera della scrofa sono da considerare tempi improduttivi e sono il parametro con la correlazione più alta con la produttività ovvero una loro riduzione porta ad un aumento dei svezzati/scrofa/anno
14 Come si calcolano i giorni improduttivi: TEMPI IMPRODUTTIVI (parti/scrofa/anno teorico ideale parti/scrofa/anno registrato) x interparto previsto Per cui (2,48-2,34) x 147= 21 giorni improduttivi
15 La valutazione obiettiva dello stato delle riserve corporee attraverso: Alcuni parametri innovativi Ävalutazione del BCS Ävalutazione ponderale Ävalutazione dello spessore del lardo in P2 (CHIAVE PRATICA FRA NUTRIZIONE E RIPRODUZIONE) Sito P2 ultima costola
16 Punteggio Giudizio molto magra magra insufficiente stato di nutrizione sufficiente stato di nutrizione buono stato di nutrizione troppo grassa valutazione del BCS Dorso Regione tra le cosce Aspetto della cute apofisi spinose molto prominenti fortissimo dimagramento aspetto molto scadente, setole lunghe e opache, presenza di ascessi sottocutanei apofisi spinose prominenti diminuzione del volume delle masse muscolari aspetto scadente, setole lunghe e opache, pelle secca, frequente presenza di ascessi sottocutanei colonna vertebrale visibile e poco coperta di adipe masse muscolari evidenti sotto una pelle sottile mediocre, setole opache dorso un po stretto, linea dorsale regolare tessuto adiposo poco abbondante normale dorso piatto, linea dorsale regolare presenza di pliche adipose buono, setole lucide, cute integra dorso molto largo, concavo, pieghe adipose presenza di pliche adipose molto abbondanti ottimo
17 La valutazione obiettiva dello stato delle riserve corporee Ävalutazione dello spessore del lardo in P2 Bilaterale! Sito P2 ultima costola
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19 OBIETTIVI DI SPESSORE DEL LARDO IN P2 COMPATIBILI CON LE SCROFE ATTUALI E BUONE PERFORMANCE mm AL PARTO 16-19mm ALLO SVEZZAMENTO VARIAZIONE PARTO/SVEZZ. DI SOLI 2-4 mm
20 Dati da registrare e target di riferimento per l accrescimento e l ingrasso
21 Dati da registrare e target di riferimento per l accrescimento e l ingrasso
22 Rappresentazione schematica di un allevamento suinicolo a ciclo chiuso
23 I settori dell allevamento F Rimonta (e quarantena) F Attesa calore - fecondazione F Gestazione F Maternità F Post - svezzamento F Accrescimento ingrasso
24 -Per ogni settore Periodo fisiologico ed animali presenti Sistema di stabulazione Caratteristiche ambientali Alimentazione Osservazioni / manualità
25 Il settore Rimonta La quarantena e l allevamento di scrofette e verretti
26 La riforma
27 La riforma
28 La riforma volontaria: perchè
29 La riforma volontaria: perchè
30 Distribuzione ottimale delle scrofe in relazione all ordine di parto La riforma volontaria: perchè 90 % circa delle scrofe comprese fra 0 e 6 parti 60% circa fra 3 e 6 parti
31 La rimonta esterna: la quarantena Obiettivi della quarantena: Ü evitare l introduzione nell allevamento ricevente di microrganismi assenti fino a quel momento Ü evitare l insorgenza di patologie conclamate negli animali da introdurre nell allevamento
32 La rimonta esterna: la quarantena
33 La rimonta esterna: la quarantena La Quarantena in pratica: Giorno 0 Giorno 1 F arrivo dei soggetti F trattamento antiparassitario Giorno 5 Giorno 5-10 Giorno 7 F inizio piano vaccinale F controllo e registrazione dei calori F inizio somministrazione feci (scrofe) 3 volte a settimana per 3 settimane Giorno 14 Giorno 16 F contatto nasale con scrofe di riforma F contatto diretto con lattoni (25-30Kg) per tre settimane (uno ogni 3-5 scrofette) Giorno F introduzione animali in allevamento da Bertacchini F., Campani I. Manuale di allevamento suino, Edagricole, Bologna, 2001.
34 La rimonta esterna: Il numero delle scrofette Esempio allevamento di 500 scrofe con tasso di riforma 30% necessarie 150 scrofette nuove/anno
35 L allevamento delle scrofette OBIETTIVI ÜRaggiungimento precoce della pubertà (entro 6 mesi) ÜRaggiungimento della pubertà ad un peso sufficiente (100 kg) ÜRaggiungimento della pubertà con uno stato corporeo sufficiente (>12-14 mm in P2) ÜCopertura al 2-3 calore a d con peso di kg e spessore del lardo dorsale di 16-18mm
36 Box collettivi, spazio, ginnastica funzionale L allevamento delle scrofette Sistema di stabulazione pronta comparsa della pubertà robustezza degli arti sviluppo armonico dell organismo stimolazione di appetito e capacità di ingestione basso numero di capi per box (6-8) ampia superficie/capo: 2-2,5m 2 /capo
37 L allevamento delle scrofette Sistema di stabulazione (il testo di legge che definisce gli elementi riguardanti le norme minime per la protezione dei suini è la Direttiva 2008/120/Ce recepita in Italia dal D. Lgs 7 luglio 2011 n 122. Quanto descritto e stabilito dalla normativa si applica dal 1 gennaio 2013.) le seguenti misure minime di superficie libera devono essere garantite a ciascun animale: suini al di sotto dei 10 kg = minimo 0,15 m2 / capo suini di peso compreso tra 10 e 20 kg = minimo 0,20 m2 / capo suini di peso compreso tra 20 e 30 kg = minimo 0,30 m2 / capo suini di peso compreso tra 30 e 50 kg = minimo 0,40 m2 / capo suini di peso compreso tra 50 e 85 kg = minimo 0,55 m2 / capo suini di peso compreso tra 85 e 110 kg = minimo 0,65 m2 / capo suini di peso superiore a 110 kg = minimo 1,00 m2 / capo I box devono contenere soggetti allevati in gruppo e devono essere costruiti facendo le corrette proporzioni tenendo conto delle superfici/capo sopra descritte. In alcuni casi sono possibili lievi cambiamenti nel calcolo delle proporzioni: - gruppi numericamente grandi con numerosità di oltre 40 suini possono essere allevati in box la cui superficie può essere ridotta fino al 10% - gruppi piccoli composti da meno di 6 animali devono avere superficie libera totale aumentata del 10%
38 L allevamento delle scrofette Sistema di stabulazione (il testo di legge che definisce gli elementi riguardanti le norme minime per la protezione dei suini è la Direttiva 2008/120/Ce recepita in Italia dal D. Lgs 7 luglio 2011 n 122. Quanto descritto e stabilito dalla normativa si applica dal 1 gennaio 2013.) Le scrofette in accrescimento e in attesa della prima fecondazione verranno considerate come appartenenti alle analoghe categorie di suini in produzione e quindi dovranno essere rispettate le disposizioni relative ai suini appartenenti alle corrispondenti categorie di peso. Fino all età di 10 settimane: - travetti di dimensione minima 50 mm (5 cm) - fessure di dimensione massima 14 mm (1,4cm) Dopo le 10 settimane di età: - travetti di dimensione minima 80 mm (8 cm) - fessure di dimensione massima 18 mm (1,8cm)
39 L allevamento delle scrofette Sistema di stabulazione (il testo di legge che definisce gli elementi riguardanti le norme minime per la protezione dei suini è la Direttiva 2008/120/Ce recepita in Italia dal D. Lgs 7 luglio 2011 n 122. Quanto descritto e stabilito dalla normativa si applica dal 1 gennaio 2013.) Le pavimentazioni utilizzate per non incorrere nel rischio di recare sofferenze, lesioni e traumi devono inoltre essere senza asperità, non sdrucciolevoli e, se eccessivamente usurate prontamente sostituite.
40 Sistema di stabulazione L allevamento delle scrofette Il settore rimonta: esempio di ricovero per scrofette Porcilaia per scrofette (fino a 70Kg p.v.) con 2 file di box a pavimento parzialmente fessurato, alimentazione in truogolo, 24 box da 8 scrofette ciascuno. Superficie coperta: 0,98 m 2 /capo.
41 L allevamento delle scrofette Caratteristiche ambientali TEMPERATURA c UMIDITA RELATIVA 60-70% NH3 <10 ppm H2S <2,5 ppm CO2 <2500 ppm ore luce/d intensità 500 lux
42 L allevamento delle scrofette Caratteristiche ambientali
43 L allevamento delle scrofette Alimentazione
44 L allevamento delle scrofette Alimentazione 2,6 2,9 kg/d fino al flushing
45 L allevamento delle scrofette Osservazioni / manualità la prima selezione fenotipica (allo svezzamento) il trasferimento nel settore rimonta (a 25 30Kg) l allevamento in box collettivi a bassa densità (6 8 capi) la seconda selezione Þ a ~ 4 5 mesi di vita la stimolazione Þ a ~ 100 Kg di peso vivo (~ giorni di vita) la selezione finale Þ a 7 8 mesi di vita
46 L allevamento delle scrofette Osservazioni / manualità
47 La rimonta interna: L allevamento di scrofette e verretti nascita svezzamento (1 a selezione) rimonta 2 a selezione (60 70 Kg) stimolazione settore fecondazione (>120 Kg) (~30 Kg) Fasi di allevamento e categorie di animali Diradamento nidiate flushing SCROFETTE 28d ~80d ~130d ~160d ~230d Gabbia coll. (0,2 m2/capo) Box collettivo (6 8 capi) Prestarter ad libitum Starter e Accrescimento ad libitum 8000/8200 Kcal/d (E.D.) ~2,6kg/d mang. accr.
48 La rimonta interna: L allevamento di scrofette e verretti Fasi di allevamento e categorie di animali nascita svezzamento (7/8 Kg) selezione gerarchica scelta finale (tempo latenza) Inizio carriera riproduttiva VERRETTI (~30 Kg) 0d 28d ~80d ~130d ~180d ~240d Prestarter ad libitum Starter ad libitum Mang. accrescimento ad libitum
49 Il settore attesa calore fecondazione Periodo fisiologico ed animali presenti Sistema di stabulazione Caratteristiche ambientali Alimentazione Osservazioni / manualità
50 Il settore attesa-calore / fecondazione Periodo fisiologico ed animali presenti - Scrofette dopo la comparsa della pubertà Dopo 180 d, in occasione del secondo calore e fino alla conferma di gravidanza oppure fino a 40 d di gestazione - Scrofe di ritorno dalla sala parto Dopo lo svezzamento e fino alla conferma di gravidanza oppure fino a 40 d di gestazione -Verro /verri ruffiani o utilizzati per la FA Presenza utile sia alla stimolazione che al rilievo del calore e altresì al mantenimento della gravidanza
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