COMUNE DI BRESCIA AREA GESTIONE DEL TERRITORIO UNITA DI PROGETTO UFFICIO PROGETTO CARMINE. PIANO DI RECUPERO PROGETTO CARMINE (art. 27 legge 457/1978)

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1 COMUNE DI BRESCIA AREA GESTIONE DEL TERRITORIO UNITA DI PROGETTO UFFICIO PROGETTO CARMINE PIANO DI RECUPERO PROGETTO CARMINE (art. 27 legge 457/1978) VARIANTE anno 2007 (Fase approvazione 2007) NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Il Responsabile dell Area Gestione del Territorio (Dott. Giandomenico Brambilla) Il Dirigente Amministrativo dell Ufficio Progetto Carmine (D.ssa Daria Rossi) Il Responsabile del Procedimento (Arch. Marina Lorusso) NOVEMBRE 2007

2 NORME TECNICHE D ATTUAZIONE VARIANTE 2007 AL PIANO DI RECUPERO INDICE TITOLO I - Disposizioni generali Art. 1 Specificità delle previsioni Art. 2 Elementi costitutivi del Piano 2001 e delle successive varianti Art. 3 Lessico TITOLO II - Regole edificatorie Art. 4 Unità Minime d intervento Art. 5 Interventi edilizi ammessi Art. 6 Destinazioni d uso Art. 6 bis Disposizioni particolari per i centri di telefonia in sede fissa Art. 7 Particolari disposizioni TITOLO III - Attuazione Art. 8 Intervento pubblico Art. 9 Intervento privato Art. 10 Modalità Art. 11 Norma Transitoria 2

3 NORME TECNICHE D ATTUAZIONE TITOLO I Disposizioni generali Art. 1 - Specificità delle previsioni Le presenti Norme disciplinano i tempi e le modalità di intervento per tutti gli immobili pubblici e privati e per gli spazi aperti: strade e vicoli, slarghi e piazze, giardini e fasce verdi, ecc., ricompresi nel perimetro del Piano di Recupero individuato secondo i disposti dell art. 27 della Legge n 457/1978. Le presenti Norme come gli elaborati grafici di progetto, prevalgono su qualsiasi disposizione contenute nelle Norme di Attuazione del Prg vigente e del Regolamento Edilizio; diversamente per quanto non espressamente disposto, valgono le norme e i regolamenti comunali, regionali e nazionali vigenti in materia. Gli elaborati grafici - planimetrie illustrative e prescrittive con gli abachi - le linee guida e le simulazioni e le presenti Norme, fissano le categorie degli interventi edilizi ammessi, le destinazioni d uso, il progetto di suolo degli spazi aperti e l uso dei materiali che costituiscono vincolo progettuale per l attuazione del piano. Art. 2 - Elementi costitutivi del Piano e delle successive varianti 2.1 Il Piano di recupero (2001) é costituito dagli elaborati sotto elencati: - A Relazione illustrativa, nota metodologica e costi complessivi - B Norme d attuazione - C Estratto Prg vigente, 1980 e successive integrazioni e modifiche (Individuazione delle Zone di Recupero, scala 1/2000) - D Estratto Prg adottato, 1998 (Uso del Suolo e modalità d intervento, scala 1/1000) - E Estratto NCEU, scala 1/ F Elenco delle Ditte Catastali - G Documentazione stato di fatto, piante e prospetti, scala 1/200 - H Abaco viario - I Linee guida per la pubblica illuminazione - L Simulazioni - M Stima parametrica dei costi di sistemazione degli spazi aperti - N Schemi tipologici Palazzo delle Comunicazioni, scala 1/ Tav. 1 Perimetrazione della Zona di Recupero e del Piano di Recupero, scala 1/ Tav. 2 Progetto di recupero, scala 1/ Tav. 3A, 3B, 3C Individuazione unità d intervento, pianta piano terra, scala 1/500 - Tav. 4 Individuazione unità d intervento, pianta piano terra, quadro d unione, scala 1/ Tav. 5 A e 5 B Modalità di intervento ex cinema Eden - Tav 6 Perimetrazione ambiti interclusi a nuovi phone center L All. L, Simulazioni, non ha carattere prescrittivi, ma fornisce uno schema esemplificativo del progetto di suolo di alcuni luoghi particolarmente significativi da adottare come indirizzo per l elaborazione del progetto dell opera. 3

4 2.2 La variante al Piano di Recupero del Quartiere Carmine 2004/2005 è costituita dagli elaborati sottoelencati: A Relazione illustrativa B Norme tecniche di attuazione C Elenco ditte catastali TAV. 1 Zone di recupero - scala 1/ Emendata TAV. 2 Progetto di recupero - Variante P.D.R. Carmine 2004 scala 1/ Emendata 2.3 La variante al Piano di Recupero del Quartiere Carmine 2007 è costituita dagli elaborati sottoelencati: A Relazione illustrativa B Norme tecniche di attuazione C Elenco ditte catastali TAV. 1 Zone di recupero - scala 1/2000 VARIANTE 2007 TAV. 2 Progetto di recupero - Variante P.d.R. Carmine scala 1/1000 VARIANTE 2007 Art. 3 - Lessico Nelle presenti Norme, come negli elaborati grafici di progetto, sono utilizzati alcuni termini specifici che definiscono ed esplicano il linguaggio del piano e il campo d azione dello stesso. Unità Minima di Intervento: individua l estensione minima di territorio: edifici e spazi aperti da sottoporre ad unico intervento secondo i tempi e le modalità previste nelle presenti Norme e negli elaborati grafici di progetto, Livello di degrado, 1 e 2, definisce lo stato di conservazione degli edifici distinguendo: - grado 1, edifici non manutentati, interessati da fenomeni di dissesto statico e lesioni strutturali e/o di degrado igenico-sanitario-impiantistico e dal deperimento dei materiali utilizzati - grado 2, edifici sottoposti a modesti e discontinui interventi manutentivi, interessati da un deperimento dei materiali utilizzati, Destinazioni d uso: si intende il complesso delle funzioni previste ed ammesse negli immobili e negli spazi aperti. Per quanto riguarda la definizione dei tipi di intervento ammessi: Manutenzione straordinaria, Restauro, Risanamento conservativo, Ristrutturazione e Nuova edificazione e dei parametri edilizi: Slp e Volume, si rimanda a quanto riportato nelle Norme di Attuazione del Prg vigente e dalla normativa vigente in materia. Gli interventi di ristrutturazione dovranno comunque garantire il rispetto degli elementi tipologici formali e strutturali dell organismo edilizio anche attraverso un adeguato impiego di tecnologie e materiali da documentare all atto della presentazione della domanda del permesso di costruire. 4

5 TITOLO II - Regole edificatorie Art. 4 - Unità minime d intervento Negli elaborati grafici di progetto sono individuate, le Unità minime di intervento corrispondenti alle unità edilizie rilevate. L intervento di ristrutturazione deve riguardare l intera o più intere Unità minime di intervento; nelle singole unità immobiliari sono consentiti interventi fino alla manutenzione straordinaria Art. 5 - Interventi edilizi ammessi Nel piano sono ammessi interventi di: Ristrutturazione edilizia per gli edifici con livello di degrado 1, Risanamento conservativo per gli edifici con livello di degrado 2. Nel primo caso è consentita la fusione di più Unità minime d intervento. Per gli edifici destinati a servizi e attrezzature pubbliche o d uso pubblico sono ammessi interventi, come riportato nella Tav. 2 (PdR 2001) degli elaborati grafici di progetto: di Restauro, di Ristrutturazione e di Nuova costruzione. Negli edifici sottoposti a ristrutturazione e destinati a servizi e attrezzature pubbliche o d uso pubblico, é possibile inserire nuovi orizzontamenti nel rispetto delle altezze massime e degli allineamenti stradali esistenti. In casi particolari, sempre per detti edifici é possibile procedere ad un intervento sostitutivo, a mezzo demolizione e ricostruzione,del volume esistente. Art. 6 - Destinazioni d uso Sono ammesse le destinazioni d uso secondo la classificazione in sub sistemi: R1, L2, L4 e L5, riportate nelle tavole di azzonamento del Prg vigente con le precisazioni sotto riportate. Sub sistema R1, inoltre sono ammesse, al piano terra attività terziarie e/o attività artigianali (di servizio e botteghe artigiane e artistiche), al primo piano attività direzionali (uffici privati e studi professionali). Sub sistema L5 inoltre sono ammesse al piano terra attività artigianali (uffici privati e studi professionali). E altresì possibile mantenere la destinazione residenziale oltre il 50% della Slp esistente. Per i mutamenti di destinazione non è richiesto l adeguamento delle pertinenze a parcheggio. Le funzioni amministrative pubbliche sono ammesse in tutti gli edifici. Per i servizi e attrezzature pubbliche o di uso pubblico valgono le destinazioni previste dal Prg vigente per i diversi sub sistemi, fatto salvo eventuali particolari disposizioni previste nella Tav. 2 degli elaborati grafici del Piano di Recupero Art. 6 bis Disposizioni particolari per i centri di telefonia in sede fissa Nell ambito indicato nella Tavola 6 Perimetrazione ambiti interclusi a nuovi phone center, è fatto divieto di attivare nuovi centri di telefonia in sede fissa nonchè di 5

6 riattivare analoga attività qualora intercorra un periodo superiore a 90 giorni dalla chiusura di un precedente centro di telefonia in sede fissa. Per centri di telefonia in sede fissa si intendono gli esercizi definito dall art. 2 della L.R. 6/2006, compresi gli esercizi internet point che svolgono servizi di telefonia vocale. Ai centri di telefonia in sede fissa presenti ed attivi all interno dell area individuata nella predetta tavola, alla data di adozione della presente norma, è consentita la rilocalizzazione, nel rispetto della normativa prevista da PRG, anche all interno dell ambito individuato nella tavola sopraccitata. (La norma di cui sopra è stata adottata con deliberazione del Consiglio Comunale in data 16 marzo 2007 n. 50/4296 P.G. cui si fa rinvio.) Art. 7 - Particolari disposizioni Per alcuni edifici destinati a servizi e attrezzature pubbliche o di uso pubblico, di proprietà pubblica e privata, sono previste le seguenti particolari disposizioni normative: Immobile di via Porta Pile ang. via delle Battaglie. E previsto l insediamento di servizi didattici universitari a complemento delle dotazioni già presenti in zona con l integrazione eventuale di massimo due alloggi destinati a foresteria temporanea per il personale dell Università. La destinazione d uso dell immobile è, pertanto, la seguente: Servizi Universitari (S.U.). Nuovo edificio di via Dante. E prevista la realizzazione di un nuovo edificio su un area di proprietà comunale, parzialmente occupata da edifici da demolire. La densità fondiaria massima é di 1,66 mq/mq di Slp pari a 5,00 mc/mq, e non potrà eccedere né in pianta né in altezza dagli schemi tipologici, di cui la Tav. 4 degli elaborati grafici di progetto. Al piano terra è prevista una galleria di uso pubblico. Al fine della verifica della densità fondiaria non si computano: loggiati, balconi, portici o gallerie pubbliche. E consentito la realizzazione di un piano interrato da destinare anche a pertinenze dei contigui edifici. Sono ammesse le destinazioni di cui al sistema L2 del PRG. La progettazione definitiva del progetto dovrà risolvere gli eventuali conflitti con la contigua stazione del metrobus. Il futuro progetto dovrà attenersi alle linee guida stabilite dall Amministrazione che verranno indicate nel bando pubblico di assegnazione dell aerea. TITOLO III - Attuazione Art. 8 - Intervento pubblico L intervento pubblico, del Comune di Brescia, riguarda gli spazi aperti: strade e vicoli, slarghi e piazze, giardini e fasce verdi, ecc. e gli edifici destinati a servizi e attrezzature pubbliche o d uso pubblico. Gli interventi sugli edifici destinati a servizi e attrezzature pubbliche o di uso pubblico attuati da altri soggetti dovranno essere regolati da apposita convenzione che ne assicuri le destinazioni d uso e se del caso ne disciplini l utilizzo. Per quanto riguarda gli spazi aperti, sia gli interventi manutentivi, inclusi quelli sulla pubblica illuminazione, sia quelli di completa trasformazione devono rispettare le indicazioni e prescrizioni contenute nell All. H Abaco e nell All. I Linee guida per la pubblica illuminazione. 6

7 Gli edifici destinati a servizi pubblici e attrezzature pubbliche o di uso pubblico se non già nella disponibilità del Comune di Brescia, saranno acquisiti mediante procedura espropriativa. Art. 9 - Intervento privato Gli edifici di livello di degrado 1 devono essere sottoposti a intervento di recupero integrale, estesa all intera Unità minima di intervento, entro il termine di 5 (cinque) anni dall approvazione del Piano. Entro un anno dalla data di approvazione della presente variante al piano è fatto obbligo ai proprietari di presentare la domanda di concessione edilizia; diversamente, scaduto il termine si procederà secondo quanto disposto dall art. 28 lettera b), punto 3, della Legge n. 457/1978. Si precisa che, per quanto riguarda gli immobili inseriti nel Piano di Recupero 2001 e nella successiva variante, si applicano le norme tecniche di attuazione vigenti al momento dell inserimento riguardo ai tempi di conclusione dell intervento quantificati in 5 anni dall approvazione del Piano di riferimento. Gli edifici di livello di degrado 2 devono essere sottoposti ad intervento di recupero entro il termine di 10 anni dall approvazione del piano. Art Misure incentivanti Il piano di recupero e le sue varianti hanno una validità di 10 anni e per la loro migliore attuazione saranno disposte agevolazioni di varia natura. Gli interventi potranno usufruire: di contributi economici per la realizzazione di alloggi da destinare alla residenza, dell esonero del pagamento degli oneri di concessione e del costo di costruzione di una collaborazione da parte del Comune per il reperimento di alloggi sostitutivi destinati agli inquilini con regolare contratto di locazione alla data di adozione della presente variante al piano, di contributi economici per il mantenimento e lo sviluppo delle attività artigianali. Gli interventi che potranno usufruire di detti contributi e agevolazioni dovranno prevedere un numero adeguato di alloggi, anche destinati alla locazione, di almeno tre locali e/o alloggi destinati a studenti, e/o a categorie di utenza debole, da individuare in sede di apposita convenzione con la proprietà. Gli interventi che usufruiranno di dette misure incentivanti saranno disciplinati da apposita convenzione o atto d obbligo. Si precisa, inoltre che le predette agevolazioni si applicheranno alle seguenti destinazioni d uso degli immobili oggetto di recupero, così come individuate dalle Norme di Attuazione del PRG vigente: Residenze (R) Attività ricettive e pubblici esercizi (Tr) Servizi e attrezzature di proprietà pubblica e privata (S) Le agevolazioni verranno accordate solo in seguito a sottoscrizione di apposito atto di impegno/convenzione da parte dei proprietari degli edifici. In particolare, per quanto riguarda le attività ricettive dovrà essere sottoscritta apposita convenzione con la quale il richiedente si impegna a garantire, su richiesta del Comune, per un determinato periodo di tempo ed entro determinati limiti nell arco temporale annuale, l uso di parte della struttura a prezzi agevolati. 7

8 Art Norma Transitoria Per gli edifici stralciati dal Piano mentre sono in corso i lavori del loro recupero, valgono le norme del Piano sino alla fine dei lavori per quanto attiene la valutazione delle eventuali varianti. 8

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