Indicatori sviluppo. Estensione geografica
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- Gianfranco Pinna
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1 Indicatori sviluppo Estensione geografica Table 1.1 Top 10 land area (1000 km 2 ), 1999 country size % of world sum % 1 Russia 16, China 9, Canada 9, USA 9, Brazil 8, Australia 7, India 2, Argentina 2, Kazakhstan 2, Algeria 2,
2 Popolazione Table 1.1 Top 10 population (millions), 1999 country size % of world sum % 1 China India USA Indonesia Brazil Russia Pakistan Bangladesh Japan Nigeria Reddito Sappiamo che per misurare il valore di tutti i beni e servizi distinguiamo: PIL = Prodotto interno lordo (sulla base della localizzazione della produzione ) PNL = Prodotto nazionale lordo (sulla base della residenza) PIL + redditi netti da/verso estero dei fattori produttivi = PNL 2
3 Il GNP (Gross National Product) (PNL) pro-capite, spesso utilizzato quale indice sommario del benessere economico complessivo dei diversi paesi è calcolato come il valore aggiunto totale interno e estero prodotto dai residenti di una nazione senza tenere conto del deprezzamento dello stock di capitale interno. Il Gross Domestic Product (GDP) (PIL) misura il valore totale dei prodotti finali prodotti da un economia, da residenti e non residenti. GDP (PIL) = indicatore di crescita economica. Tale indice, è adottato dalla Banca Mondiale ha una rilevanza pratica notevole perché in base ad esso si classificano i paesi che ricorrono ai prestiti e si stabiliscono condizioni più favorevoli di accesso al credito. 3
4 Difficoltà di misurazione del PIL. Viene calcolato utilizzando il valore ai prezzi di mercato della produzione di tutti i beni e servizi finali e di quella intermedia; si sottrae la seconda dalla prima e si ottiene il valore aggiunto totale. Presenza di economia sommersa: sottovalutazione della produzione nazionale. I risultati vengono valutati ai prezzi di mercato. Ciò esclude la sua applicazione ai servizi della P. A: (che però vengono valutati al costo dei fattori) e tutto ciò che viene direttamente consumato dai produttori (autoconsumo). Passaggio dal valore del PIL all'indice da utilizzare come criterio di confronto tra paesi diversi. Passaggio dal Prodotto Totale al Prodotto medio o pro capite e ridurre i valori espressi nella valuta di ciascun paese ad un'unica unità di misura. Primo problema: rapportare il PIL alla popolazione censita o solo alla parte attiva di questa? Secondo problema: come interpretare una diminuzione del PIL pro capite dovuta ad un incremento della popolazione a prodotto totale costante: un peggioramento o un miglioramento? 4
5 Conversione in un'unica moneta, che nelle statistiche internazionali è il dollaro. Rischio di sopravvalutazioni o sottovalutazioni. Perché? 1. il tasso di cambio ufficiale fissato dal governo o dalla banca centrale non sempre riflette gli effettivi rapporti economici che esistono tra un paese e l'altro. Nei paesi periferici è spesso sopravvalutato per favorire le importazioni di mezzi di produzione. 2. in caso di oscillazioni del cambio, ciò può riflettersi nella valutazione del PIL senza che ci siano variazioni reali. 3. il tasso di cambio di un paese, anche se determinato dal mercato, dipende dalla domanda e offerta della sua moneta, connesse agli scambi di merci con il resto del mondo. Correzione adottata: Metodo delle parità del potere d'acquisto (PPP - Purchasing Power Parity): tiene conto delle strutture dei prezzi nei diversi paesi e arriva a calcolare una unità di valore chiamata "dollaro internazionale" corrispondente alla stessa quota di prodotto nazionale per ogni paese. Più precisamente, la parità del potere d acquisto è definita come il numero di unità di valuta straniera necessaria ad acquistare la stessa quantità di beni e servizi nel mercato locale che è capace un cittadino americano di acquistare con $1 negli Stati Uniti. Il gap di reddito tra paesi ricchi e poveri tende ad assottigliarsi quando si ricorre al PPPs. 5
6 Differenze strutturali e caratteristiche comuni dei PVS Il sistema di classificazione dei paesi adottato dalla Banca Mondiale low-income (con GNI (Gross National Income) pro-capite $ 875 (63 paesi); lower middle income ( $876 GNI 3.465$) (54 paesi); upper middle income ( $3.466 GNI $ ) (38 paesi); high income (GNI $ ) (52 paesi, tra cui Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Qatar che rientrano tra i paesi del Terzo Mondo e 23 paesi membri dell'oecd). Le economie low-income e middle-income ( che vengono comprese in un'unica categoria di developing countries) sono classificate anche per area geografica. Le regioni geografiche individuate sono le seguenti: East Asia e Pacifico (23 developing countries); Europa e Asia Centrale (28 developing countries); America Latina e Caraibi (32 developing countries); Medio Oriente e Nord Africa (16 developing countries); Asia del Sud (8 developing countries); Africa sub-sahariana (48 developing countries). 6
7 Classificazione per livelli di indebitamento: severely indebted; moderately indebted; less indebted; not classified by indebted. Gli indicatori utilizzati sono: il valore attuale degli interessi sul debito (debt service) sul GNI; e il valore attuale degli interessi sul debito sulle esportazioni. Le Nazioni Unite classificano i paesi del Terzo Mondo in tre gruppi principali: least developed (i 44 paesi più poveri, denominati anche Quarto Mondo); developing countries (88) paesi non esportatori di petrolio; paesi esportatori di petrolio appartenenti all'opec (13). 7
8 L'OECD (Organization Economic Cooperation and Development) adotta la seguente classificazione dei paesi del Terzo Mondo (che comprende anche paesi e territori non inclusi nel sistema delle Nazioni Unite): low-income countries (LICs) (61 paesi con un reddito pro-capite inferiore a $650, compresi 29 least developd countries, o LDCs); middle-income countries (MICs) 73 paesi; newly industrializing countries (NICs) 11 paesi; paesi-membri dell'opec (13). Income per capita, ppp 9,900 to 41,300 (42) 4,500 to 9,900 (37) 2,100 to 4,500 (37) 400 to 2,100 (44) 8
9 Poverty map GNI per capita Altas method (Current US$) Source: World Bank 2004 Less than ,250 1,250-3,000 3,000-9,130 More than 9,130 No data Il concetto di sviluppo ha connotazioni ideologiche e per questo è più difficile elaborare un indice del grado di sviluppo o sottosviluppo di un paese. Limiti del PIL: non dà indicazioni sulla distribuzione del reddito. Bisognerebbe accompagnare l'indicatore del PIL con un indice di distribuzione del reddito. Non tutte le voci incluse nel PIL corrispondono ad incrementi del benessere ma anzi a "spese spiacevoli" (spese sanitarie, spese per disinquinamento, ecc.) 9
10 Possibili indicatori sociali come misure alternative di sviluppo Esistono 2 gruppi di indicatori sociali - quelli che cercano di misurare lo sviluppo in termini di sentiero "normale" o "ottimale" di interazione tra fattori sociali, economici e politici e quelli che misurano lo sviluppo in termini di qualità della vita. 1. Indicatori compositi. Proposta dell UNRISD (United Nations Research Institute for Social Development) nel Selezione di 16 indicatori (9 sociali e 7 economici) scelti sulla base del grado di correlazione tra gli indicatori e l'indice di sviluppo, ciascun indicatore ponderato in base al grado di correlazione; 10
11 2. Proposta di Adelman e Morris: hanno classificato 74 developing countries in base a 40 variabili; La critica principale rivolta a questo gruppo di indici compositi è che cercano di misurare lo sviluppo in termini di cambiamenti strutturali piuttosto che in termini di benessere individuale. C'è inoltre l'implicita assunzione che i developing countries debbano svilupparsi lungo il sentiero di sviluppo percorso dai paesi sviluppati 3. Indice di qualità fisica della vita (PQLI) proposto da Morris D. Indice composito semplice composto da tre indicatori: aspettative di vita al primo anno di vita, mortalità infantile e alfabetizzazione. Per ciascun indicatore, la performance di ciascuna nazione si misura su una scala da 1 a 100, dove 1 rappresenta la peggiore performance e 100 la migliore. L'indice composito per ogni nazione si calcola facendo la media aritmetica dei tre rating. 11
12 4. HDI (Human Development Index) = indicatore di sviluppo economico. Dal 1990 viene stimato annualmente dall'undp (United Nations Development Programme). l'hdi classifica tutti i paesi sulla base di una scala che va da 0 (il più basso sviluppo umano) a 1 (il più alto) basata su tre scopi o prodotti finali dello sviluppo: longevità misurata tramite l'aspettativa di vita alla nascita, la conoscenza misurata dalla media ponderata dell'alfabetizzazione degli adulti (due terzi) e la media degli anni di scuola (un terzo), e standard di vita misurato dal reddito reale pro capite aggiustato per il differente potere d'acquisto di ciascuna valuta nazionale. 12
13 L'HDI classifica tutti i paesi in tre gruppi: basso sviluppo umano ( ), medio sviluppo umano ( ) e alto sviluppo umano ( ) E' una misura relativa non assoluta che è finalizzata al raggiungimento degli scopi più che degli strumenti. 13
14 14
15 Durante gli anni 70 si adottò il concetto di povertà assoluta. Esso significa individuare uno specifico livello minimo di reddito necessario a soddisfare i bisogni fisici di base che assicurino la sopravvivenza. Si stabilì una livello internazionale di povertà pari $370 U.S. (valore del dollaro nel 1985) e il tentativo di stimare tale valore in potere d acquisto equivalente nella valuta corrente dei PVS. Si trovano al di sotto del livello internazionale di povertà coloro che hanno un reddito reale di $1 al giorno in 1985 PPP dollari). 15
16 nei paesi in via di sviluppo sono considerati poveri assoluti coloro che assumono non più di 2250 calorie pro capite giornaliere (verso la fine del settecento 2000 calorie). Salute Indicatore: Tassi di mortalità infantile (numero di bambini morte prima del primo anno di vita ogni 1,000 nascite); la malnutrizione e il deficit calorico costituiscono più un problema di povertà che di produzione di cibo, anche se i due fattori sono correlati. 16
17 Indicatori: tasso di alfabetizzazione e tassi di abbandono scolastico. Il tentativo di diffondere le opportunità di istruzione hanno costituito sinora il più significativo degli sforzi dei PVS 17
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