TERRE E ROCCE DA SCAVO TECNICHE DI CAMPIONAMENTO IN SITO. Tolmezzo 15/05/2015
|
|
- Leona Franco
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 TERRE E ROCCE DA SCAVO TECNICHE DI CAMPIONAMENTO IN SITO Tolmezzo 15/05/2015 SRV indagini geologiche srl Geologo Massimo Valent- Geologo Stefano Russo
2 NORMATIVA VIGENTE 2
3 DEFINIZIONI - «PRODUTTORE», coincidente col costruttore e/o titolare del cantiere edile; - «PROPONENTE», coincidente col committente dei lavori, ossia col titolare del permesso edilizio; - «SITO DI PRODUZIONE» (il cantiere che origina i materiali); - «SITO DI DESTINAZIONE» (quello presso cui è previsto il riutilizzo); - RIFIUTO: qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o l obbligo di disfarsi; - SOTTOPRODOTTO: NON È UN RIFIUTO; per sottoprodotto si intende un RESIDUO DI PRODUZIONE INDESIDERATO RIUTILIZZABILE SENZA TRASFORMAZIONI NEL CORSO DEL PROCESSO DI PRODUZIONE, attraverso normali pratiche industriali; - CSC: Concentrazione Soglia di Contaminazione. 3
4 DEFINIZIONI In particolare: - CSC: Concentrazione Soglia di Contaminazione, ovvero rappresentano quei livelli di contaminazione delle matrici ambientali al di sopra dei quali è necessaria la caratterizzazione del sito e l analisi di rischio sito specifica; vedi colonne A e B della tabella 1 dell'allegato 5, alla parte quarta, del decreto legislativo n. 152 del CSR: sono quei livelli di contaminazione delle matrici ambientali, da determinare caso per caso con l'applicazione della procedura di analisi di rischio sito specifica, il cui superamento richiede la messa in sicurezza e la bonifica. I livelli di concentrazione così definiti costituiscono i livelli di accettabilità per il sito in questione. 4
5 DEFINIZIONI Costituiscono un trattamento di NORMALE PRATICA INDUSTRIALE quelle operazioni alle quali può essere sottoposto il materiale da scavo finalizzate al miglioramento delle sue caratteristiche merceologiche: la selezione granulometrica del materiale da scavo; la riduzione volumetrica mediante macinazione; la stabilizzazione a calce, a cemento; la stesa al suolo per consentire l'asciugatura e la maturazione del materiale da scavo; la riduzione della presenza nel materiale da scavo degli elementi/materiali antropici (ivi inclusi, a titolo esemplificativo, frammenti di vetroresina, cementiti, bentoniti) 5
6 NORMATIVA VIGENTE A partire dal 21 agosto 2013 è in vigore la nuova disciplina per l utilizzo delle terre e rocce da scavo come SOTTOPRODOTTI L art. 41-bis del D.L. 69/2013 ( Decreto del Fare ), introdotto dalla legge di conversione n. 98/13, innova la precedente normativa di settore disponendo i requisiti e le condizioni per operare con le terre e rocce da scavo provenienti da attività di piccole dimensioni (<6.000 mc) o da attività o opere non soggette a valutazione d impatto ambientale (VIA) o ad autorizzazione integrata ambientale (AIA). 6
7 NORMATIVA VIGENTE Tipologia di procedimento Attività od Volumi opere NON soggette a VIA o AIA > mc Art. 41-bis D.L. 69/13 come convertito dalla L. 98/13 <= mc Art. 41-bis D.L. 69/13 come convertito dalla L. 98/13 Attività od opere soggette a VIA o AIA D.M. 161/12 Art. 41-bis D.L. 69/13 come convertito dalla L. 98/13 7
8 NORMATIVA VIGENTE 8
9 NORMATIVA VIGENTE Dal 21 agosto 2013 è quindi in vigore la nuova disciplina per l utilizzo delle terre e rocce da scavo come SOTTOPRODOTTI. La nuova norma prevede all art. 41 bis che il proponente o il produttore attesti il rispetto dei QUATTRO PUNTI (comma 1) che consentono di considerare i materiali da scavo come sottoprodotti e non rifiuti anche mediante una autocertificazione (dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi del DPR 445/2000) da presentare all Arpa (comma 2) territorialmente competente. Le attività di scavo devono essere autorizzate dagli enti competenti in quanto attività edilizie e quindi il processo di autocertificazione dovrà comunque essere coordinato con l iter edilizio. Il produttore (comma 3) deve inoltre confermare l avvenuto utilizzo alle Arpa in riferimento al luogo di produzione e di utilizzo. Il trasporto (comma 4) avviene come bene/prodotto. La dichiarazione deve contenere SUFFICIENTI indicazioni sulla QUANTITÀ e QUALITÀ dei materiali da scavo e sui siti interessati (produzione, deposito e utilizzo), al fine di permettere la verifica del rispetto delle quattro condizioni (indicate nel comma 1 dell art. 41bis) indispensabili per poter classificare il materiale come sottoprodotto. 9
10 AUTOCERTIFICAZIONE PROPONENTE/PRODUTTORE Considerato che si tratta di una DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ e che il dichiarante si assume tutte le relative responsabilità soprattutto penali nel caso di falsa o inesatta dichiarazione, si potrà omettere l allegazione di eventuali certificazioni rilasciate da soggetti terzi sulla natura dei terreni ecc. che comunque è opportuno che il produttore/proponente abbia fatto predisporre 10
11 NORMATIVA VIGENTE Per ottemperare a quanto disposto dall art. 41-bis il proponente o il produttore deve attestare: a) che è CERTA la DESTINAZIONE ALL'UTILIZZO direttamente presso uno o più siti o cicli produttivi determinati; b) che, in caso di destinazione a recuperi, ripristini, rimodellamenti, riempimenti ambientali o altri utilizzi sul suolo, NON SONO SUPERATI I VALORI DELLE CONCENTRAZIONI SOGLIA DI CONTAMINAZIONE di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell'allegato 5 alla parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006, con riferimento alle caratteristiche delle matrici ambientali e alla destinazione d'uso urbanistica del sito di destinazione e i materiali non costituiscono fonte di contaminazione diretta o indiretta per le acque sotterranee, fatti salvi i valori di fondo naturale; 11
12 NORMATIVA VIGENTE c) che, in caso di destinazione ad un successivo ciclo di produzione, l'utilizzo NON DETERMINA RISCHI per la salute né variazioni qualitative o quantitative delle emissioni rispetto alnormale utilizzo delle materie prime; d) che ai fini di cui alle lettere b) e c) NON È NECESSARIO SOTTOPORRE I MATERIALI DA SCAVO AD ALCUN PREVENTIVO TRATTAMENTO, fatte salve le normali pratiche industriali e di cantiere. autorizzazione all attività di scavo e di utilizzo (titolo edilizio) Le condizioni sopra riportate devono essere rese con dichiarazione all ARPA FVG ai sensi e per gli effetti del D.P.R. 445/00, precisando in particolare: le quantità destinate all utilizzo; il sito di deposito; i tempi previsti per l utilizzo. 12
13 NORMATIVA VIGENTE Se non si conosce la destinazione finale del materiale di scavo si può indicare nel modulo 1 solo il sito di deposito intermedio? NO Infatti secondo l art. 41-bis perché il materiale possa essere considerato sottoprodotto la destinazione finale (e non provvisoria o temporanea o intermedia) deve essere sempre CERTA e quindi nota e dichiarata. 13
14 NORMATIVA VIGENTE ATTENZIONE: In presenza di suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di un attività di costruzione, OVE SIA CERTO CHE ESSO VERRÀ RIUTILIZZATO A FINI DI COSTRUZIONI ALLO STATO NATURALE E NELLO STESSO SITO IN CUI È SCAVATO (art. 185, comma 1, lett. c) del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.) NON SI DEVE PROCEDERE CON LE NORMATIVE RELATIVE AI SOTTOPRODOTTI Tale materiale infatti è escluso dal campo di applicazione della Parte IV del D.Lgs. 152/06 14
15 NORMATIVA VIGENTE FUNZIONI ARPA FVG Fermo restando il ruolo di supporto tecnico ambientale dell Agenzia a tutti i livelli della Pubblica Amministrazione, nell ambito della gestione delle terre e rocce da scavo il legislatore ha attribuito FUNZIONI ALLE ARPA in presenza di materiali da scavo qualificati dal produttore/proponente come SOTTOPRODOTTI Con l entrata in vigore dell art. 41-bis a partire dal 21 agosto 2013 ARPA ha il compito di ricevere le dichiarazioni dei proponenti/produttori attestanti il rispetto delle condizioni che identificano il materiale inequivocabilmente come sottoprodotto e che sono riportate nello stesso articolo di legge. ARPA non è titolare di procedimenti in materia di terre e rocce da scavo, non autorizza la loro gestione come sottoprodotti, ma è garante dei requisiti di qualità ambientale previsti dalle norme 15
16 AUTOCERTIFICAZIONE PROPONENTE/PRODUTTORE Quando è necessario fare le analisi della terra da scavare? Il comma 1 lett. b) dell art. 41-bis prevede che chi intende riutilizzare le terre da scavo dimostri "che, in caso di destinazione a recuperi, ripristini, rimodellamenti, riempimenti ambientali o altri utilizzi su/suolo, non sono superati i valori delle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell'allegato 5 alla parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006, con riferimento alle caratteristiche delle matrici ambientali e alla destinazione d'uso urbanistica del sito di destinazione. Poiché tale dimostrazione è possibile solo avendo a disposizione i valori di concentrazione dei potenziali contaminanti nel terreno da scavare, l analisi deve essere sempre fatta quando il terreno è destinato a riutilizzo in un sito diverso da quello di produzione (da ARPAV) 16
17 CARATTERIZZAZIONE N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) La caratterizzazione ambientale viene svolta per ACCERTARE LA SUSSISTENZA DEI REQUISITI DI QUALITÀ AMBIENTALE DEI MATERIALI DA SCAVO e deve essere inserita nella progettazione dell'opera. LA CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE VIENE SVOLTA A CARICO DEL PROPONENTE IN FASE PROGETTUALE E COMUNQUE PRIMA DELL'INIZIO DELLO SCAVO, nel rispetto di quanto riportato agli allegati 2 e 4. Inoltre, LA CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE DEVE AVERE UN GRADO DI APPROFONDIMENTO CONOSCITIVO ALMENO PARI A QUELLO DELLA LIVELLO PROGETTUALE SOGGETTO ALL'ESPLETAMENTO DELLA PROCEDURA DI APPROVAZIONE DELL'OPERA e nella caratterizzazione ambientale devono essere esplicitate le informazioni necessarie, recuperate anche da accertamenti documentali, per poter valutare la caratterizzazione stessa producendo i documenti di cui all'allegato 5. 17
18 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) Il prelievo dei campioni deve essere eseguito in modo che esso sia RAPPRESENTATIVO dell intera massa da caratterizzare: Le tecniche di campionamento devono essere tali da preservare le caratteristiche delle matrici da analizzare; Se serve, devono poter fornire campioni indisturbati per le analisi di laboratorio chimiche, geologiche e geotecniche; Si possono adottare contemporaneamente differenti tecniche di campionamento in base alle esigenze della modellizzazione 18
19 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) La caratterizzazione ambientale dovrà essere eseguita preferibilmente mediante INDAGINI DIRETTE (scavi, trincee, sondaggi). La DENSITÀ DEI PUNTI DI INDAGINE nonché la loro ubicazione dovrà basarsi su un modello concettuale preliminare delle aree (campionamento ragionato) o sulla base di considerazioni di tipo statistico (campionamento sistematico su griglia o casuale). Nel caso in cui si proceda con una disposizione a GRIGLIA, il LATO DI OGNI MAGLIA POTRÀ VARIARE DA 10 A 100 M a secondo del tipo e delle dimensioni del sito oggetto dello scavo. I punti d'indagine potranno essere localizzati in corrispondenza dei nodi della griglia (ubicazione sistematica) oppure all'interno di ogni maglia in posizione opportuna (ubicazione sistematica causale). IL NUMERO DI PUNTI D'INDAGINE NON SARÀ MAI INFERIORE A 3 e, in base alle dimensioni dell'area d'intervento, dovrà essere aumentato secondo il criterio esemplificativo di riportato nella Tabella seguente. 19
20 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) Dimensione dell'area Punti di prelievo Inferiore a metri quadri Minimo 3 Tra e metri quadri Oltre i metri quadri ogni metri quadri ogni metri quadri eccedenti 20
21 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) CAMPIONAMENTO CASUALE: prelievo di campioni da un area in modo casuale 21
22 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) CAMPIONAMENTO SISTEMATICO: prelievo di campioni da un area suddivisa in una griglia di campionamento a maglie regolari 22
23 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) CAMPIONAMENTO STRATIFICATO: prelievo di campioni da un volume in modo casuale all interno di ogni strato 23
24 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) In generale, LA PROFONDITÀ D'INDAGINE sarà determinata in base alle profondità previste degli scavi. I campioni da sottoporre ad analisi chimico-fisiche saranno come minimo: - campione 1: da 0 a 1 m dal piano campagna; - campione 2: nella zona di fondo scavo; - campione 3: nella zona intermedia tra i due; In ogni caso andrà previsto un campione rappresentativo di ogni orizzonte stratigrafico individuato ed un campione in caso di evidenze organolettiche di potenziale contaminazione anche mediante PID (Photo Ionization Detec): Monitoraggio in sito della concentrazione di VOC mediante fotoionizzatore portatile PID 24
25 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) In ogni caso andrà previsto 1 CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DI OGNI ORIZZONTE STRATIGRAFICO individuato ed un campione in caso di evidenze organolettiche di potenziale contaminazione. Per scavi superficiali, di profondità inferiore a 2 metri, i campioni da sottoporre ad analisi chimico-fisiche POSSONO ESSERE ALMENO 2: uno per ciascun metro di profondità. 25
26 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) Nel caso in cui gli scavi interessino la porzione SATURA DEL TERRENO, per ciascun sondaggio oltre ai campioni sopra elencati sarà necessario acquisire 1 CAMPIONE DELLE ACQUE SOTTERRANEE, preferibilmente e compatibilmente con la situazione locale, con campionamento dinamico. In presenza di sostanze volatili si dovrà procedere con altre tecniche adeguate a conservare la significatività del prelievo /05/2015 TERRE E ROCCE DA SCVAVO TECNICHE CAMPIONAMENTO SRV indagini geologiche srl geologiche.it
27 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) Nel caso di SCAVO ESPLORATIVO, al fine di considerare una rappresentatività media, si prospettano le seguenti casistiche: - campione composito di fondo scavo; - campione composito su singola parete o campioni compositi su più pareti in relazione agli orizzonti individuabili e/o variazioni laterali /05/2015 TERRE E ROCCE DA SCVAVO TECNICHE CAMPIONAMENTO SRV indagini geologiche srl geologiche.it
28 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) Nel caso di SONDAGGI A CAROTAGGIO il campione sarà composto da più spezzoni di carota rappresentativi dell'orizzonte individuato al fine di considerare una rappresentatività media. Invece i campioni volti all'individuazione di eventuali contaminazioni ambientali (come nel caso di evidenze organolettiche) dovranno essere prelevati con il criterio puntuale. Qualora si riscontri la presenza di RIPORTO, non essendo nota l'origine dei materiali inerti che lo costituiscono, la caratterizzazione ambientale, dovrà prevedere: l'ubicazione DEI CAMPIONAMENTI in modo tale da poter caratterizzare ogni porzione di suolo interessata dai riporti, data la possibile eterogeneità verticale ed orizzontale degli stessi; la VALUTAZIONE DELLA PERCENTUALE IN MASSA DEGLI ELEMENTI DI ORIGINE ANTRO PICA. 28
29 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) RIPORTO: Sia per il riutilizzo nello stesso sito che, a maggior ragione, per il riutilizzo in altro sito diverso da quello di produzione I MATERIALI DI RIPORTO DEVONO ESSERE SOTTOPOSTI A TEST DI CESSIONE effettuato sui materiali granulari ai sensi dell'articolo 9 del decreto del Ministro dell'ambiente 5 febbraio 1998, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 16 aprile 1998, n.88, ai fini delle metodiche da utilizzare, per escludere rischi di contaminazione delle acque sotterranee. Le matrici materiali di riporto che non siano risultate conformi ai limiti del test di cessione sono fonte di contaminazione e come tali devono: O essere rimosse; O devono essere sottoposte a messa in sicurezza permanente utilizzando le migliori tecniche disponibili e a costi sostenibili che consentano di utilizzare l area secondo la destinazione urbanistica senza rischi per la salute; 29
30 CAMPIONAMENTO N.B. principi generali (D.M. 161/12 da Piano di Riutilizzo) 30
31 ESEMPI CAMPIONAMENTO DA TRINCEE / SCAVI 31
32 ESEMPI CAMPIONAMENTO DA TRINCEE / SCAVI 32
33 ESEMPI CAMPIONAMENTO DA TRINCEE / SCAVI 33
34 ESEMPI DIFFICOLTA DI ACCESSO/PRELIEVO 34
35 ESEMPI DIFFICOLTA DI ACCESSO/PRELIEVO 35
36 ESEMPI DIFFICOLTA DI ACCESSO/PRELIEVO 36
37 ESEMPI CAMPIONAMENTO PROFONDO 37
38 ESEMPI CAMPIONAMENTO PROFONDO 38
39 ESEMPI CAMPIONAMENTO PROFONDO 39
40 ESEMPI CAMPIONAMENTO IN LUOGHI SEGREGATI E PERICOLOSI 40
41 ESEMPI CAMPIONAMENTO IN LUOGHI SEGREGATI E PERICOLOSI 41
42 ESEMPI CAMPIONAMENTO IN LUOGHI SEGREGATI E PERICOLOSI 42
43 ESEMPI CAMPIONAMENTO IN SPAZI RISTRETTI 43
44 ESEMPI CAMPIONAMENTO LUNGO VIABILITA AD ELEVATO TRAFFICO 44
45 ESEMPI CAMPIONAMENTO IN CORRISPONDENZA DI CANTIERI CON EVIDENZE ARCHEOLOGICHE 45
46 ESEMPI CAMPIONAMENTO IN CORRISPONDENZA DI CANTIERI CON EVIDENZE ARCHEOLOGICHE 46
47 ESEMPI CAMPIONAMENTO ED ANALISI I SITO 47
48 CAMPIONAMENTO DEVE ESSERE RAPPRESENTATIVO: - PER POSIZIONE; - ORIZZONTE OMOGENEO; - PRIVO DI RIMANEGGIAMENTI 48
49 GRAZIE PER L ATTENZIONE SRV indagini geologiche srl Geologo Massimo Valent- Geologo Stefano Russo
Compilazione del modulo di dichiarazione per l utilizzo terre e rocce da scavo come sottoprodotto, ai sensi della legge 9 agosto 2013 n.
Compilazione del modulo di dichiarazione per l utilizzo terre e rocce da scavo come sottoprodotto, ai sensi della legge 9 agosto 2013 n. 98 A seguito dell entrata in vigore della Legge 09.08.2013 n. 98,
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ
DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)
Spett.le ARPA Lombardia DIPARTIMENTO DI.. Via...... (indirizzare all ARPA territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei materiali da scavo) Dichiarazione relativa al rispetto delle
DettagliTERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA
TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al
DettagliMODELLO 1 DA UTILIZZARE PER LA COMUNICAZIONE ALL ARPAV AI SENSI DELL ART. 41BIS, COMMA 1, DELLA LEGGE N. 98/2013 E PER LE EVENTUALI MODIFICHE
MODELLO 1 DA UTILIZZARE PER LA COMUNICAZIONE ALL ARPAV AI SENSI DELL ART. 41BIS, COMMA 1, DELLA LEGGE N. 98/2013 E PER LE EVENTUALI MODIFICHE Dichiarazione del proponente/produttore in merito al rispetto
DettagliTERRE E ROCCE DA SCAVO da allegare al progetto dei lavori privati soggetti a Permesso di Costruire, D.I.A.,SCIA, VIA, AIA
Modello 13 rev.1 del 31/03/2014 relativo alla PO per il sistema della reportistica e modalità di gestione dei procedimenti e dei pareri di competenza del Servizio Ambiente RIFERIMENTO A: PERMESSO di COSTRUIRE:
DettagliLa classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero. Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl
La classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl Definizione di rifiuto Rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto che rientra
DettagliAllegato 1 DICHIARA. che le terre e rocce da scavo provenienti dal suddetto intervento (barrare la/le voce/i, che interessa/no):
CRITERI PER LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO E MATERIALE DI RISULTA DA ATTIVITA DI CANTIERE (Decreto legislativo 03.04.2006 n 152 e s. m. i. art. 186) Allegato 1 Schema di dichiarazione relativa
DettagliISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. Normativa di riferimento: La gestione delle terre e rocce da scavo può avvenire:
ISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO Normativa di riferimento: art. 186 del D.Lgs. 152/06 D.G.R.V. N. 2424 del 08/08/2008 art. 20, comma 10-sexies del D.L. 29/11/2008 n. 185 La gestione
DettagliLA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO AL DI FUORI DEL REGIME DELLE TRS
LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO AL DI FUORI DEL REGIME DELLE TRS Seminario del 29 maggio 2013 Stefania Alemani Provincia di Torino TERRE E ROCCE DA SCAVO L INTERESSE SI SPOSTA DA: PRODUTTORE DELLA TERRA
DettagliBILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI...
INDICE 1 PREMESSA... 2 2 BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI... 2 3 CRITERI PER LA LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DELLE AREE DI CANTIERE DA ADIBIRE A DEPOSITO TEMPORANEO... 3 File: 13-033_gen01es_r0
DettagliPIANO DI UTILIZZO DEI MATERIALI DA SCAVO (D.M. 10/8/2012, N.161)
Spett.le Comune di (autorità competente)... Via... n Il sottoscritto (cognome)... (nome)..., C.F..., nato a..., il..., residente in..., prov. (.), via... n..., C.A.P...., in qualità di:...... ai sensi
DettagliAssessorato territorio e ambiente Dipartimento territorio e ambiente
Assessorato territorio e ambiente Dipartimento territorio e ambiente LINEE-GUIDA PER LA GESTIONE DEI MATERIALI/RIFIUTI INERTI DERIVANTI DALLE ATTIVITÀ DI DEMOLIZIONE, COSTRUZIONE E SCAVO, COMPRESE LE COSTRUZIONI
DettagliLE LINEE GUIDA PROVINCIALI
LE LINEE GUIDA PROVINCIALI 2) INDICAZIONI PER LA CORRETTA COMPILAZIONE DEI MODULI ELABORATO PROGETTUALE (Mod.( A) predisposto dal produttore delle terre e rocce da scavo va presentato all autorità competente
DettagliCANTIERI TEMPORANEI E MOBILI: GESTIONE RIFIUTI E SOTTOPRODOTTI
CANTIERI TEMPORANEI E MOBILI: GESTIONE RIFIUTI E SOTTOPRODOTTI 1. LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO COME SOTTOPRODOTTI 2. I SITI CONTAMINATI 3. LA GESTIONE IN IMPIANTO DI RECUPERO DEI RIFIUTI DA
DettagliWORKSHOP OICE AMBIENTE
WORKSHOP OICE AMBIENTE Roma 21 Marzo 2013 Aspetti legislativi Sulla gestione dei materiali da scavo Avvocato Elena Nieri QUALIFICAZIONE GIURIDICA DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO Definizione di rifiuto ex
DettagliIl sottoscritto (cognome) (nome) nato a il codice fiscale residente a in via/loc.
DICHIARAZIONE SERVIZIO GOVERNO DEL TERRITORIO IN MATERIA DI TERRE E ROCCE DA SCAVO (art. 186 D.Lgs 152/2006 come modificato da D.Lgs. n. 4/08) Oggetto : Riutilizzo delle terre e rocce da scavo ai sensi
DettagliFORUM SICUREZZA NEI CANTIERI EDILI NORMATIVA E CRITICITA IRRISOLTE. Il Coordinatore della Sicurezza e le recenti modifiche legislative
Ing. Marco CONTI FORUM SICUREZZA NEI CANTIERI EDILI NORMATIVA E CRITICITA IRRISOLTE Il Coordinatore della Sicurezza e le recenti modifiche legislative INTRODUZIONE Legge 1 ottobre 2012, n. 177 Modifiche
Dettagliparagrafo successivo, in cui sono indicate le modalità di riutilizzo, omettendo la parte anagrafica già compilata nel presente paragrafo.
Riutilizzo Terre e Rocce da Scavo DECRETO LEGISLATIVO 3 aprile 2006, n 152 - Art. 186, come modificato dal D.lgs. N. 4/08 Il sottoscritto (cognome) (nome) nato a il in qualità di Titolare, Legale Rappresentante,
DettagliPIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.)
REGIONE MARCHE Giunta Regionale PIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.) DIRETTIVA PER I CASI IN CUI DALLA REALIZZAZIONE DI OPERE PUBBLICHE (articolo 6, comma 2, lettera f) della L.R. 1 dicembre
DettagliNota in merito alla gestione delle terre e rocce da scavo
Nota in merito alla gestione delle terre e rocce da scavo Indice 1 PREMESSA... 2 2 RIFERIMENTI NORMATIVI... 2 3 BILANCIO DEI MATERIALI IN PROGETTO... 6 4 CONFERIMENTO A IMPIANTI DI TRATTAMENTO... 7 5 CARATTERIZZAZIONE
DettagliUna metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:
10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.
DettagliPARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI
CITTÀ DI BARLETTA COMANDO POLIZIA MUNICIPALE PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI Tutte le attività produttive, che nell esercizio del ciclo lavorativo producono rifiuti speciali, devono
DettagliPIANO DI GESTIONE DELLE TERRE
PIANO DI GESTIONE DELLE TERRE PROGETTO.. Richiedente: Tecnico: PREMESSA Il presente Piano di Gestione delle terre è stato redatto nel rispetto e in ottemperanza delle seguenti normative specifiche in materia:
DettagliStudio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo
Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo Premesse Ai sensi dell art. 185 e 186 del decreto legislativo 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni, le terre e rocce da scavo riutilizzate
DettagliVADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI
VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Riferimenti legislativi: D.Lgs 152/2006 e sue integrazioni con il D.Lgs 4/2008 art.242-245-248-249-304-allegato 4, parte IV Realizzazione di un
DettagliLa gestione dei rifiuti in edilizia
La gestione dei rifiuti in edilizia L Aquila, 26 febbraio 2008 ANCE ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI Direzione Legislazione Mercato Privato 1 EDILIZIA E CODICE AMBIENTE NUOVA EDIFICAZIONE INTERVENTI
DettagliR E G I O N E P U G L I A
- Visto il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.22 (sostituito dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152); - Visto il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n.36; - Visto il decreto ministeriale 5 febbraio
DettagliTRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI.
TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI. PRECISAZIONI Il presente documento nasce dalla pressante richiesta di iscritti
DettagliRelazione Geologica e Relazione Geotecnica
Relazione Geologica e Relazione Geotecnica La Relazione Geologica e la Relazione Geotecnica sono due documenti progettuali sempre distinti. La Relazione Geologica è essenziale per il geotecnico e lo strutturista,
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliRELAZIONE DI RIFERIMENTO D.M. 272/14
RELAZIONE DI RIFERIMENTO D.M. 272/14 UNA NUOVA NORMATIVA IN MATERIA AMBIENTALE Con il D.M. n.272/2014 e il D.lgs n.46/2014 l Italia ha accolto le indicazioni normative provenienti dalla Direttiva Europea
DettagliIl concetto di gestione dei rifiuti
Autorizzazioni e adempimenti per la gestione dei rifiuti Relatore: Laura Pampaloni Il concetto di gestione dei rifiuti Il D.lgs n. 152/2006 definisce la GESTIONE come la raccolta, il trasporto, il recupero
DettagliTerre e rocce da scavo
Terre e rocce da scavo INERTI DA TRATTAMENTO RIFIUTI TERRE E ROCCE DA SCAVO EVOLUZIONE NORMATIVA DELLE TERRE DI SCAVO 1997 Le terre e rocce da scavo in un primo tempo erano state escluse dall applicazione
DettagliA.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO
Associata al sistema Confindustria A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO ai sensi del D.Lgs 156/06 s.m.i. e della
DettagliSERIE GENERALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA. PARTE PRIMA Roma - Venerdì, 21 settembre 2012 AVVISO AL PUBBLICO
SERIE GENERALE Spediz. abb. post. - art. 45% 1, - comma art. 2, 1 comma 20/b Legge 27-02-2004, 23-12-1996, n. n. 46662 - Filiale - Filiale di Roma di Roma GAZZETTA Anno 153 - Numero 221 UFFICIALE DELLA
DettagliSviluppo dell anagrafe dei siti contaminati nella Provincia Autonoma di Trento
Sviluppo dell anagrafe dei siti contaminati nella Provincia Autonoma di Trento A. Camin I. Castellani G. Rampanelli Rimini 5-8/11/2008 L Anagrafe dei siti contaminati Il 15/12/1999, sul Supplemento Ordinario
DettagliLa nuova gestione delle TERRE E ROCCE DA SCAVO / CARBONIA IGLESIAS 30 MAGGIO 2014 Dott. Geol. Massimo Ranieri
Geologia e progettazione ambientale Dott. geol. Massimo Ranieri Via Pollidoro di Mastro Renzo, 1b - 66034 Lanciano CH Tel/Fax 0872.45413 3385846651 georanieri @alice.it / ranieri@negrisud.it MATERIALE
DettagliII decreto correttivo d.lgs.152/06
II decreto correttivo d.lgs.152/06 Posizione Ministero e posizione condivisa tra il Ministero dell ambiente e gli assessori delle Regioni 21 Marzo 2007 PARTE RIFIUTI Problemi: 1. Definizione di recupero;
DettagliNewsletter n.83 Gennaio 2011
Newsletter n.83 Gennaio 2011 Approfondimento_41 STUDI DI FATTIBILITÀ: Dal DPR 207 del 5/10/2010 disposizioni per lo sviluppo, composizione e contenuti Schema dettagliato per project financing e dialogo
DettagliParere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.
Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito
DettagliB.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie
B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile
DettagliCITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE. 1 settembre 2015
Direzione Territorio e Ambiente 2015 03815/126 Area Ambiente Servizio Adempimenti Tecnico Ambientali CITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE 1 settembre 2015 inserire la camicia della delibera
DettagliCriteri e indicazioni per la gestione delle terre e rocce da scavo ai sensi del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e dell art. 41 bis, Legge 98/2013.
Criteri e indicazioni per la gestione delle terre e rocce da scavo ai sensi del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e dell art. 41 bis, Legge 98/2013. Criteri e indicazioni per la gestione delle terre e rocce da scavo
DettagliQuadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.
L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria
DettagliRistrutturazione del complesso ENAV di Roma ACC - Ciampino Roma Progetto definitivo delle strutture - RELAZIONE GEOTECNICA
INDICE 1 PREMESSA... 2 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO... 2 3 SISMICITA DELL AREA... 3 4 LE INDAGINI GEOGNOSTICHE... 3 5 ASPETTI IDROGEOLOGICI GENERALI... 5 6 ASPETTI GEOTECNICI DEL PROGETTO LE STRUTTURE FONDALI...
DettagliADEMPIMENTI IN CASO DI EVENTO POTENZIALMENTE CONTAMINANTE
ADEMPIMENTI IN CASO DI EVENTO POTENZIALMENTE CONTAMINANTE Settore Ambiente Adempimenti in caso di evento potenzialmente contaminante Soggetti interessati Responsabile dell inquinamento Proprietario o gestore
DettagliPordenone, 5 aprile 2011. Codice dell Ambiente. ANCE Direzione Legislazione Mercato Privato. Marcello Cruciani
Pordenone, 5 aprile 2011 Codice dell Ambiente ANCE Direzione Legislazione Mercato Privato Marcello Cruciani 1 Il quadro normativo D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 D.M. 17 dicembre
DettagliSeminario Tecnico sulla Nuova Disciplina relativa alla terre e rocce da scavo
Seminario Tecnico sulla Nuova Disciplina relativa alla terre e rocce da scavo Vicenza, 23/11/2012 Palazzo Bonin Longare Relatore: Ing. Andrea Meneghini Consulente Ambientale Il punto della situazione Con
DettagliLINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO
Assessorato Ambiente, Parchi e Aree Protette, Promozione del risparmio energetico Risorse Idriche, Acque Minerali e Termali LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO PREMESSA Con l emanazione
DettagliSCHEDA TECNICA DI OMOLOGA DEL RIFIUTO DESTINATO AL RECUPERO 1. CLIENTE. Ragione sociale:... 2. C.E.R. (DECISIONE N. 2000/535/CE E S.M.I.
N CARD ASSEGNATO DA ECOSAVONA L DA UTILIZZARE PER LA PRENOTAZIONE DEI CONFERIMENTI ED ALTRE COMUNICAZIONI RELATIVE ALL OMOLOGA. 1. CLIENTE Ragione sociale:.... PRODUTTORE /DETENTORE DEL RIFIUTO Ragione
DettagliArt. 2. Finalità Art. 3. Ambiti di applicazione ed esclusione Art. 4. Disposizioni generali Art. 5. Piano di Utilizzo
Decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del Territorio e del Mare 10 agosto 2012, n. 161 Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da scavo (G.U. n. 221 del 21
DettagliI criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA
I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità Valeria Frittelloni ISPRA Analisi della Commissione europea sulla conformità del DM 27 settembre 2010 inclusione del codice
DettagliLINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO
Assessorato Ambiente, Parchi e Aree Protette, Promozione del risparmio energetico Risorse Idriche, Acque Minerali e Termali LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO PREMESSA Con l emanazione
DettagliScheda A Descrizione del progetto di accompagnamento
Scheda A Descrizione del progetto di accompagnamento Si ricorda che il Programma Housing della Compagnia di San Paolo finanzierà il progetto di accompagnamento per un massimo di 12 mesi 1. Denominazione
DettagliAMIAT S.p.A. - Torino
AMIAT S.p.A. - Torino Area EX CEAT Caratterizzazione terreno quale rifiuto Consuntivazione e Quadro economico Progetto Ing. Marta Gamerro Il Responsabile Ing. Giuseppe Passarello L Amministratore Delegato
DettagliAspetti normativi e procedure amministrative
Comune di Milano Settore Piani e Programmi Esecutivi per l Edilizia Servizio Piani di Bonifica Aspetti normativi e procedure amministrative Ing Alba De Salvia Servizio Piani di Bonifica Settore Piani e
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO
PARERE 16 APRILE 2015 172/2015/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE APPROVAZIONE DI UN MODELLO UNICO PER LA REALIZZAZIONE, LA CONNESSIONE E L ESERCIZIO DI PICCOLI
DettagliIL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE
Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.
DettagliFanghi di escavazione Problema ancora senza soluzione?
Fanghi di escavazione Problema ancora senza soluzione? Ordinarie operazioni di ricavatura di un corso d acqua Il problema fanghi in Toscana Per evidenziare l estensione del problema a livello regionale
DettagliOGGETTO: Localizzazione dell intervento: Individuazione catastale: Il sottoscritto, quale titolare del Permesso DICHIARA CHE
DENUNCIA DI I N I Z I O L A V O R I - art. 31 R.E.C. - = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = IL PRESENTE MODELLO SE NON COMPILATO IN TUTTE LE SUE PARTI E SENZA GLI ALLEGATI E PRIVO DI EFFICACIA
DettagliINTRODUZIONE. 4 RIMOZIONE MASSICCIATA STRADALE. 5 DEMOLIZIONE MANUFATTI EDILI E STRADALI. 5 SCAVO TRADIZIONALE ALL APERTO.
SOMMARIO 1 INTRODUZIONE... 4 2 RIMOZIONE MASSICCIATA STRADALE... 5 3 DEMOLIZIONE MANUFATTI EDILI E STRADALI... 5 4 SCAVO TRADIZIONALE ALL APERTO... 6 5 TRIVELLAZIONI... 6 6 CARATTERIZZAZIONE CHIMICA...
DettagliORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI LATINA
Lezione 1 - giovedì 3 aprile 2014 - h. 15.00 19.00 Gestione dei Rifiuti - Quadro generale della normativa; - Definizioni, la nozione di rifiuto; l esclusione dei sottoprodotti e delle materie prima secondarie;
DettagliCITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA
CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19
Dettagli- per la violazione dei commi 3, 5, primo periodo, e 13, la sanzione pecuniaria da centocinquanta (150) a duecentocinquanta (250) quote.
Sanzioni ex D. Lgs. 231/2001 e succ.modd. in relazione alla commissione di reati previsti dal Codice dell Ambiente (D. Lgs. 152/2006 e succ.modd.) (cfr. art. 2 co. 2,6,7,8 D. Lgs. 7 luglio 2011 n. 121)
DettagliUfficio Scolastico Regionale per la Lombardia - Direzione Generale
Prot. MIURAOODRLO R.U. 22232 Milano, 9 dicembre 2009 Ai Signori Dirigenti degli UU.SS.PP. della Lombardia Ai Signori Dirigenti delle Istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado della Lombardia
Dettagli(1). IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
D.P.R. 14 settembre 2011, n. 177 (1). Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'articolo
DettagliAllegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento
Allegato II Schema di corsi di formazione per preposti e lavoratori, addetti alle attività di pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si
DettagliD.l.vo 152/06 art. 186 riprende lo stesso concetto senza modifiche sostanziali. D.l.vo 4/08 modifica alcuni articoli del testo unico tra cui il 186
TERRE E ROCCE DA SCAVO NEI CANTIERI EDILI A partire dal 2001 con la legge 443 (detta legge Lunardi) è stata normata la gestione delle terre e rocce da scavo al di fuori del regime rifiuti. D.l.vo 152/06
DettagliPIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.)
REGIONE MARCHE Giunta Regionale PIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.) DIRETTIVA PER LE CAVE DI PRESTITO (articolo 6, comma 2, lettera e) della L.R. 1 dicembre 1997, n. 71) Art. 1 Definizioni e
DettagliI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI IN TEMA DI BONIFICHE
Settore Bonifiche Bonifiche ed edilizia: criticità ed opportunità I PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI IN TEMA DI BONIFICHE Alternative procedimentali e opportunità di semplificazione. Gli interventi in deroga
DettagliPROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO
PROT. N. 23690 DEL 3 MAGGIO 2012 Oggetto: Art. 208 D.lgs. 152/2006 e s.m.i. GIONTELLA QUINTO EREDI S.A.S DI ANTONIO GIONTELLA & C. Autorizzazione unica per un nuovo impianto di recupero di rifiuti speciali
DettagliApproccio Normativo e problematiche Gestionali Discariche
. Approccio Normativo e problematiche Gestionali Discariche Dott. Geol. Raffaele Rizzo Dott.Geol.. RAFFAELE RIZZO - ROMA 4 maggio 2011 1 Normativa Europea di riferimento: - Direttiva 1999/31 31/CE relativa
DettagliACEA Distribuzione Direzione Operazioni Rete AT
Capitolato Tecnico per le prestazioni professionali relative alla redazione di documentazione inerente la gestione delle terre e rocce da scavo DATA rev. 00 ottobre 2012 Elaborato N. 7-3-329 REDATTO VERIFICATO
DettagliCATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA
1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99
DettagliMinistero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali IL MINISTRO VISTO l articolo 9 del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502, e successive modifiche e integrazioni, il quale prevede la costituzione
DettagliIL DIRETTORE DELL AGENZIA. In base alle attribuzioni conferitegli dalle norme riportate nel seguito del presente provvedimento, Dispone:
N. 2007/120811 Disposizioni in materia di individuazione dei criteri utili per la determinazione del valore normale dei fabbricati di cui all articolo 1, comma 307 della legge 27 dicembre 2006, n. 296
DettagliINDAGINI E BONIFICHE AMBIENTALI dalla progettazione all esecuzione: VIOLAZIONI E SANZIONI
INDAGINI E BONIFICHE AMBIENTALI dalla progettazione all esecuzione: VIOLAZIONI E SANZIONI Dott. Alessandro Lucchesini, Responsabile Tecnico CECAM srl, Firenze Direttiva europea 2004/35/CE sulla responsabilità
DettagliCATASTO SITI CONTAMINATI ARPA EMILIA-ROMAGNA
CATASTO SITI CONTAMINATI ARPA EMILIA-ROMAGNA Indice 1. Introduzione 1 2. Descrizione del catasto 2 2.1 Sezione A: Anagrafica 4 2.2 Sezione B: Tecnica 7 2.3 Sezione C: Procedurale 10 2.4 Sezione D: Interventi
DettagliPARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali
PARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali 51 1. Funzione della Parte Speciale - 3 - Per effetto del D.Lgs. n. 121/2011, dal 16 agosto 2011 è in vigore l'art.25 - undecies, D.Lgs. n. 231/2001, che prevede
Dettagli1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA
RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DI TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE ART. 2, COMMI SESTO, SETTIMO ED OTTAVO DELLA LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 A cura dell Osservatorio Regionale Agenti Fisici Direzione
DettagliIl Ministro dello Sviluppo Economico
Il Ministro dello Sviluppo Economico Visto la legge 15 aprile 1886, n. 3818, recante la disciplina della costituzione legale delle società di mutuo soccorso (in seguito SMS), modificata dall art. 23 D.L.
DettagliRegolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni
Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni (G.U. n.
DettagliEpigrafe. Premessa. Art. 2. L.R. 18 dicembre 2012, n. 62
Pagina 1 di 5 Leggi Regionali d'italia Abruzzo L.R. 18-12-2012 n. 62 Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 15 ottobre 2012, n. 49 «Norme per l'attuazione dell'articolo 5 del D.L. 13 maggio 2011,
Dettagli16,00 del Comune di CUNEO Settore Ambiente e Territorio
Marca da bollo Preg.mo Sig. SINDACO 16,00 del Comune di CUNEO Settore Ambiente e Territorio OGGETTO: ART. 15 L.R. 26/03/1990 N. 13, L.R. 48/93, L.R. 37/96, D.Lvo 152//06 e s.m.i., L.R. 6/03. Domanda di
Dettaglirimozione e livellamento di opere in terra; materiali litoidi in genere e comunque tutte le altre plausibili frazioni granulometriche provenienti da
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Decreto 10 agosto 2012, n. 161 (Gu 21 settembre 2012 n. 221) Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da
DettagliCOMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna
1 COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna Area Programmazione e Gestione del Territorio ALLEGATO 1 DETERMINAZIONE VALORI DI RIFERIMENTO DELLE AREE INSERITE NEL P.R.G., NEL P.S.C. E NEL R.U.E.
DettagliN. I / 2 / 188305 /2002 protocollo
N. I / 2 / 188305 /2002 protocollo Approvazione dei modelli AA7/7 e AA9/7 da utilizzare per le dichiarazioni di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini dell imposta sul valore aggiunto.
DettagliProposta di integrazione del Protocollo Operativo per il campionamento e l analisi dei siti contaminati Fondo scavo e Pareti
Sito di Interesse Nazionale di Porto Marghera Proposta di integrazione del Protocollo Operativo per il campionamento e l analisi dei siti contaminati Fondo scavo e Pareti Novembre 2006 Elaborato da: Ing.
DettagliREGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI
REGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI REGOLAMENTO SULLA FACOLTA DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI Sommario Art. 1 - Principi, finalità, e oggetto...3 Art. 2 -
DettagliLa gestione dei materiali da scavo e la problematica di riporto: l'esperienza del Comune di Milano
La gestione dei materiali da scavo e la problematica di riporto: l'esperienza del Comune di Milano Mario Lagorio Convegno sul tema: La gestione dei materiali da scavo Ferrara, 19 Settembre 2014 Il Comune
DettagliCOMUNE DI VILLENEUVE
COMUNE DI VILLENEUVE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. CHAMPLONG DESSUS NEL COMUNE DI VILLENEUVE DI 2^ CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI. Approvato
DettagliREALIZZAZIONE TOMBE GIARDINO
REALIZZAZIONE TOMBE GIARDINO (con Prime indicazioni per la stesura dei piani di sicurezza) INDICE Premessa pag. 2 Inquadramento urbanistico 2 Requisiti del progetto e descrizione dell intervento: 2 Valutazione
DettagliLa prevenzione incendi
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Direzione Regionale Emilia-Romagna Stabilimenti a rischio di incidente rilevante Nuova scheda tecnica (D.G.R. 392/2009: Direttiva per l applicazionel dell art. 2 della
Dettagli1 PREMESSA 2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI
INDICE 1 PREMESSA 2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI 3 - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI IN PROGETTO 4 BILANCIO DEI MATERIALI DI RISULTA 5 INDIVIDUAZIONE DELLE CAVE DI DEPOSITO 1 1 - PREMESSA La presente relazione
DettagliREGOLAMENTO PER LE INIZIATIVE DI TUTELA AMBIENTALE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI
REGOLAMENTO PER LE INIZIATIVE DI TUTELA AMBIENTALE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI Approvato con delibera C.P. n. 107 del 21.12.2001 * * * * Art. 1 PREMESSE Con il presente
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliDISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006. Claudio Boldori
DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006 Claudio Boldori CON LA PUBBLICAZIONE DEL RONCHI TER, SEMBRA CONCLUSA LA PRIMA E DOVEROSA FASE DI COMPLETAMENTO
DettagliNORME GEOLOGICHE DI PIANO
STUDIO DI GEOLOGIA APPLICATA www.geologia-applicata.com COMUNE DI CADORAGO DEFINIZIONE DELLA COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO NORME GEOLOGICHE DI PIANO
DettagliAccordo di Programma SIN di Trieste
Accordo di Programma SIN di Trieste Presentazione alle Aziende 29 maggio 2012 Il Sito inquinato di Interesse Nazionale di TS Individuazione del Sito di Interesse Nazionale: D.M. 18/09/2001 n. 468 Perimetrazione
Dettagli