Disposizioni integrative e correttive al D.lgs. n. 169/2016, concernente le Autorità portuali di cui alla legge n. 84/1994

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1 Disposizioni integrative e correttive al D.lgs. n. 169/2016, concernente le Autorità portuali di cui alla legge n. 84/1994 A.G. 455 Nota di verifica n novembre 2017 Informazioni sugli atti di riferimento Natura atto: Schema di decreto legislativo Atto del Governo: 455 Titolo: Disposizioni integrative e correttive al D.lgs. n. 169/2016, concernente le Autorità portuali di cui alla legge n. 84/1994 Norma di riferimento: Articolo 8, commi 1, lettera f), 5 e 6, della legge 7 agosto 2015, n. 124 Relatore per la Commissione di merito: Tullo Gruppo: PD Relazione tecnica (RT): presente Commissione competente : IX Trasporti Finalità Il provvedimento adottato in attuazione della delega contenuta nella legge n. 125/2014 reca schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al D.lgs. n. 169/2016, concernente le Autorità portuali di cui alla legge n. 84/1994. L'articolo 8, comma 1, lett. f) della legge n. 124/2015, tra i principi e criteri direttivi per l'esercizio della delega in materia di riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato di cui al medesimo articolo 8, prevede - con riferimento agli enti pubblici non economici nazionali che svolgono attività omogenee - la riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali, con particolare riferimento al numero, all'individuazione di autorità di sistema nonché alla govemance. Alla disposizione non sono stati ascritti effetti finanziari sui saldi di finanza pubblica. Alla delega in riferimento è stata data attuazione con il D. lgs. n. 169/2016 (Cfr. Verifica delle quantificazioni n. 402, del 6 luglio 2016, relativa all'a.g. 303) che ha definito il nuovo assetto organizzativo e funzionale delle autorità di gestione portuale. Alle norme del decreto legislativo non sono stati ascritti effetti finanziari sui saldi di finanza pubblica (AdSP). La relativa relazione tecnica, con riguardo al medesimo decreto legislativo, ha escluso nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica evidenziando l'invarianza della spesa pubblica. L'articolo 8, comma 6 della legge n. 124/2015 prevede che, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi di cui al comma 1, il Governo possa adottare, nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi e della procedura del medesimo articolo, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive. Lo schema di decreto legislativo è corredato di relazione tecnica. Nella presente Nota sono riportati sinteticamente i contenuti delle disposizioni dello schema di decreto che presentano profili di carattere finanziario e le informazioni fornite dalla relazione tecnica [vedi tabella]. Vengono quindi esposti gli elementi di analisi e le richieste di chiarimento considerati rilevanti ai fini di una verifica delle quantificazioni riportate nella relazione tecnica. Verifica delle quantificazioni Disposizioni dell'accordo che presentano profili finanziari Articolo 1: individua le norme della legge n. 84/1994, come modificate dal D. lgs. n. 169/2016 oggetto di modifica e integrazione da Elementi forniti dalla relazione tecnica La relazione tecnica afferma che il provvedimento non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Con riguardo

2 parte del provvedimento in esame. Articolo 2: novella l'articolo 4 della legge n. 84/1994, in materia di classificazione dei porti. Nello specifico si prevede il superamento della divisione in classi dei porti nazionali, prevista nel testo vigente [porti di I categoria (difesa militare) e II categoria (specifiche aree portuali classificate a seconda della rilevanza: internazionale, I classe; nazionale, II classe; regionale III classe)]. I porti vengono, in particolare, distinti in tre categorie: porti, o specifiche aree portuali, finalizzati alla difesa militare e alla sicurezza dello Stato (categoria I); porti di rilevanza internazionale e nazionale, o specifiche aree portuali, costituenti nodi delle grandi reti di trasporto e di navigazione di rilevanza transeuropea, e comunque quelli rientranti nelle Autorità di servizi portuali (AdSP) di cui all'articolo 6 (categoria II); porti di rilevanza interregionale e regionale, o specifiche aree portuali, nei quali le regioni esercitano le funzioni relative al rilascio di concessioni demaniali marittime per finalità diverse da quelle di approvvigionamento di energia e di realizzazione delle opere infrastrutturali (categoria III) (comma 1). Le funzioni di ciascun porto, o di ciascuna specifica area portuale, sono determinate nel piano regolatore portuale (comma 2). Articolo 3: modifica l'articolo 5 della legge n. 84/1994. In particolare viene soppresso il riferimento ai porti di classe I, II e III, nonché il richiamo al rapporto di sicurezza da allegare al piano regolatore portuale dei porti aventi funzioni industriale e petrolifera, previsto dal DPR n. 175/1988, abrogato dall'art. 30, D.lgs. n. 334/1999. Articolo 4: reca modifiche formali e di coordinamento all'art. 6, della legge n. 84/1994. Viene, in particolare, soppresso, con riguardo alla definizione dei compiti delle AdSP (potere di affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale) il riferimento all'individuazione delle medesime attività con decreto del Ministro delle infrastrutture. all'articolo 1, la relazione tecnica ne ribadisce il contenuto e precisa che la disposizione è di carattere ordinamentale e, pertanto, non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. La relazione tecnica afferma che la disposizione è di carattere ordinamentale e, pertanto, non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Viene, inoltre, precisato che la classificazione dei porti della categoria II in classi era necessaria per la corretta ripartizione delle spese infrastrutturali fra Stato e enti locali. Considerato che non è più in vigore il vincolo di contribuzione, di cui all'articolo 13, comma 1, lett. d), della legge n. 84/1994 che faceva riferimento alla ripartizioni in classi dei porti - e tenuto conto, altresì, della istituzione delle Autorità di sistema portuale (AdSP), la relazione tecnica riferisce che si è ritenuto opportuno di procedere alla classificazione in via normativa e su base ricognitiva, distinguendo, pertanto i porti nelle tre categorie previste dalla disposizione. La relazione tecnica afferma che la disposizione è di carattere ordinamentale e, pertanto, non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. La relazione tecnica afferma che la disposizione è di carattere ordinamentale e, pertanto, non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. In particolare viene evidenziato che la norma prevede che i servizi di interesse generale non siano più individuati con decreto ministeriale. Infatti, la materia di tali servizi, dal 1994 ad oggi, ha subito un'evoluzione completa sia per quanto riguarda le competenze, ormai prevalentemente di comuni e regioni, sia per quanto riguarda le procedure di affidamento, da ultimo con il recepimento nel nuovo codice degli appalti 2

3 della direttiva UE sulle concessioni di servizi. La relazione tecnica precisa che le competenze delle Autorità di sistema portuale (AdSP) in materia di servizi di interesse generale sono state erose nel tempo (es. servizio idrico, raccolta rifiuti) e sono ormai residuali, il che renderebbe l'individuazione compiuta con decreto di natura meramente ricognitiva e non attributiva di competenze. L'individuazione dei servizi di propria competenza da affidarsi mediante gara può essere più utilmente compiuta dalla singola Autorità di sistema portuale (AdSP), nel rispetto delle vigenti normative in materia. La norma provvede, altresì, ad apportare mere correzioni linguistiche, nonché a rettificare alcuni richiami normativi. Articolo 5: apporta correzioni formali all'articolo 6-bis della legge n. 84/1994 e uniforma la disciplina relativa alle modalità di rilascio delle concessioni quadriennali da parte del Segretario generale o suo delegato preposto all'ufficio territoriale portuale - istituito in ciascun porto già sede di Autorità portuale ai sensi del D.lgs. n. 169/ con quella prevista con riferimento al Presidente dell'autorità di sistema portuale (AdSP). Articoli 6 10: modificano, rispettivamente, l'articolo 7 e 11-bis, della legge n. 84/1994. In particolare, viene soppresso il potere di determinare gli emolumenti del presidente e dei componenti del Comitato di gestione dell'asdp da parte del medesimo Comitato, demandando tale compito ad un decreto ministeriale che, nel testo vigente della disposizione modificata, si limita a determinare i limiti massimi di tali emolumenti (articolo 6, comma 1, lett. a)). Viene, inoltre, soppressa la disposizione che prevede la gratuità della partecipazione all'attività dell'organismo di partenariato della risorsa mare e che eventuali rimborsi spese siano a carico delle amministrazioni, enti e associazioni che designano i rispettivi rappresentanti presso tale Organismo [articolo 6, comma 1, lett. b) e c)]. La disposizione soppressa, da ultimo citata, viene, altresì, reintrodotta al comma 2, dell'art. 11-bis che disciplina l'organismo di partenariato della risorsa mare (articolo 10). Articolo 7: modifica l'art. 8, della legge n. 84/1994. In particolare si prevede che il Presidente dell'adsp adotti il Piano della disposizione ed afferma che questa è di carattere ordinamentale e, pertanto, non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. delle norme e, con riguardo specifico all'articolo 6, comma 1, lett. a), precisa che tale disposizione non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica in quanto i nuovi compiti previsti in capo al Ministero delle infrastrutture per la determinazione dei compensi dei presidenti di AsDP verranno svolti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. In merito all'articolo 6, comma 1, lett. b) e c) e all'articolo 10, la relazione tecnica evidenzia la natura ordinamentale delle disposizioni e l'assenza di oneri per la finanza pubblica, essendo queste finalizzate al coordinamento e all'armonizzazione del testo della legge n. 84/1994. In particolare le disposizioni prevedono la traslazione della norma che disciplina il regime degli emolumenti dei componenti dell'organismo di partenariato della risorsa mare, dall'art. 7, della legge n. 84/1994, relativo agli organi delle AsDP, nel testo dell'articolo 11-bis, della medesima legge disciplinante il summenzionato Organismo. delle norme e, con riguardo al comma 1, lett. d) precisa che il Piano ha valore di documento 3

4 dell'organico del porto dei lavoratori delle imprese di cui agli articoli 16 (definizione di operazioni e servizi portuali), 17 (disciplina delle imprese e agenzie che forniscono lavoro temporaneo per attività portuali) e 18 (concessione di aree demaniali o banchine per esecuzioni di servizi o operazioni portuali), della medesima legge, previa delibera del Comitato di gestione, sentita la Commissione consultiva, sulla base dei piani di impresa, degli organici e del fabbisogno lavorativo comunicati dalle imprese di cui agli articoli 16 e 18 e dell'organico del soggetto di cui all'articolo 17 (comma 1, lett. d)). Si prevede, inoltre, che sulla base del Piano, sentito il Ministero delle infrastrutture, il Presidente AdSP possa adottare piani operativi di intervento per il lavoro portuale finalizzati alla formazione professionale per la riqualificazione o la riconversione del personale interessato (comma 1, lett. e)). Articolo 8: modifica l'articolo 9 della legge avente ad oggetto il comitato di gestione portuale. In particolare, viene modificato il comma 1, lettera e) che nel testo vigente individua tra i componenti del comitato medesimo un rappresentante dell'autorità marittima, prevedendo la partecipazione anche di comandanti di porti diversi da quello sede dell'adsp, nel caso in cui siano affrontate questioni relative a tali porti. La nuova formulazione della norma prevede che il comitato sia composto, nello specifico, dal direttore marittimo nella cui giurisdizione rientra strategico, di ricognizione e analisi dei fabbisogni lavorativi in porto e non produce vincoli per i soggetti titolari di autorizzazioni e concessioni di cui agli articoli 16 e 18, fatti salvi i relativi piani di impresa e di traffico. I citati piani di impresa costituiscono una proposta di investimento, con annessi impegni sui volumi di traffico ed assunzioni, che il potenziale terminalista propone all'adsp per l'ottenimento della concessione. Sulla base del Piano dell'organico del porto il Presidente può conseguentemente adottare (comma 1, lett. e)) piani operativi di intervento per il lavoro portuale, finalizzati alla formazione professionale per la riqualificazione o la riconversione del personale interessato. La relazione tecnica specifica che non viene introdotta una nuova attribuzione, ma traslata dalla competenza generica dell'ente al suo Presidente in ragione della valenza che assume il lavoro portuale nel contesto del ruolo e della governance dell'adsp. Tale ruolo consente, in perfetta aderenza con i principi contenuti nella legge delega, anche un controllo della consistenza organica, della specialità e specializzazione dei lavoratori. La relazione tecnica evidenzia, inoltre, che l'adsp già svolge le funzioni relativamente alla gestione del lavoro portuale. Viene confermato, a tale riguardo, come dal provvedimento non derivano nuovi o maggiori oneri rispettivamente per il personale, dotazioni ed infrastrutture, rispetto agli stanziamenti di bilancio disponibili a legislazione vigente che supportano la dotazione organica e l'attività. di istituto dell'adsp. Ciò trova riscontro nella circostanza che il complesso delle attività che saranno poste in essere dall'adsp verranno svolte con l'impiego del personale dipendente e costituiranno funzioni ordinariamente svolte nel quadro delle attività di competenza, disimpegnate compatibilmente con le risorse strumentali ' disponibili. della norma ed afferma che questa ha carattere ordinamentale e non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Con riguardo specifico al comma 1, lett. a)) viene precisato che la partecipazione ai lavori del comitato di gestione anche di comandanti di porti diversi da quello sede dell'adsp avverrà senza nuovi o ulteriori oneri a carico della finanza pubblica, in quanto la partecipazione sarà assicurata entro i limiti degli stanziamenti di bilancio disponibili a legislazione vigente che supportano la dotazione organica e l'attività di 4

5 il porto sede dell'adsp e, su designazione di quest'ultimo, dal appresentante dell'autorità marittima competente in ordine ai temi trattati in relazione ai porti compresi nell'adsp (comma 1, lett. a)). Articolo 9: modifica l'art. 11, della legge n. 84/1994, disponendo che i pareri delibere nel testo vigente della disposizione - emessi dal collegio dei revisori dei conti sono espressi a maggioranza dei componenti. Articolo 11: modifica l'art. 14 della legge n. 84/94, sostituendo la dizione di Autorità portuale, ivi prevista, con quella di Autorità di sistema portuale (AdSP). Articolo 12: modifica l'art. 15, della legge n. 84/1994 disciplinante le Commissioni consultive operanti presso le AdSP. In particolare viene novellato il comma 2 prevedendo che le funzioni consultive delle Commissioni - oltre che in ordine all'organizzazione del lavoro in porto, agli organici delle imprese, all'avviamento della manodopera e alla formazione professionale dei lavoratori nonché alla sospensione o alla revoca delle autorizzazioni di cui all'articolo 17, della legge n. 84/ vengano esercitate anche in relazione alle autorizzazioni concesse alle imprese di cui agli articoli 16 e 18 della legge 84/1994. Articolo 13: stabilisce che le modalità organizzative e di funzionamento dello Sportello Unico Amministrativo, disciplinato dall'articolo 15-bis della legge, siano disciplinate con decreto del Presidente dell'autorità di sistema portuale. istituto del Corpo delle Capitanerie di Porto. Viene confermato, a tal riguardo, come dalla norma non derivano, in effetti, nuovi o maggiori oneri, rispettivamente per il personale, dotazioni ed infrastrutture, rispetto agli stanziamenti di bilancio disponibili a legislazione vigente che supportano la dotazione organica e l'attività di istituto dell'autorità Marittima. La relazione tecnica afferma che, poiché il collegio dei revisori, di cui all'articolo 11 della legge n. 84/94, è costituito al massimo da tre persone, la maggioranza. dei componenti non può che essere di 2/3 e quindi è necessariamente assoluta. La relazione tecnica afferma che, pertanto, la norma è di carattere ordinamentale e non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.. della norma ed afferma che la stessa è di carattere ordinamentale e non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. della norma ed afferma che questa non attribuisce nuove funzioni alle Commissioni consultive. Viene precisato che le funzioni previste continuano a essere svolte nei limiti degli stanziamenti di bilancio. La disposizione è, comunque, di carattere ordinamentale e non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. La relazione tecnica afferma che in considerazione della diversificazione dei modelli delle AdSP (costituite da uno, due o più porti) e delle diverse modalità organizzative dalle quali provengono e che le stesse possono adottare, si ritiene più opportuno e maggiormente funzionale che lo Sportello Unico Amministrativo venga disciplinato da ogni singola autorità con proprio provvedimento con maggiori caratteristiche di flessibilità ed adattabilità alle peculiarità locali piuttosto che con un regolamento ministeriale, strumento sovradimensionato rispetto all'esigenza organizzativa di procedimenti che fanno capo a un soggetto diverso dal Ministero, e rigido rispetto alle esigenze di adeguamento/modifica. La norma non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, in quanto i compiti 5

6 previsti in capo alle Autorità portuali sono svolti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. Articolo 14: rettifica la rubrica dell'articolo 18-bis, sostituendo il riferimento all'autorità portuale con quello all'autorità di sistema portuale. Articolo 15: reca modifiche di coordinamento agli articoli 13, 16, 17,18 e all'allegato I della legge n. 84/1994 nonché al D.lgs. n. 169/2016 e al DPR n. 616/1977. In particolare viene modificato l'art. 22, comma 6, del D.lgs. n. 169/2016 prevedendo che nei porti nei quali è istituita un'adsp e nei quali sia già stato adottato dal comitato portuale alla data del 15 settembre 2016 (data di entrata in vigore della disposizione) fino all'approvazione dei piani regolatori di sistema portuale, sono ammesse varianti localizzate ai piani regolatori portuali vigenti, purché la loro adozione da parte del Comitato di gestione avvenga entro il 31 marzo Le varianti localizzate sono sottoposte al medesimo procedimento previsto per l'approvazione delle varianti-stralcio di cui all'art. 5, comma 5, della legge n. 84/1994 (comma 7). Articolo 16: prevede che dall'attuazione del provvedimento in esame non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e che le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti previsti dallo stesso con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. della disposizione ed afferma che questa ha carattere ordinamentale e non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. della norma ed afferma che questa è di carattere ordinamentale e non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Viene inoltre precisato. della disposizione e precisa che, il contenuto dell'articolo 16, oltre a recare la norma di chiusura in tema di invarianza finanziaria della spesa, sancisce che, rispetto alle innovazioni del quadro normativo apportate e in linea con gli indirizzi degli organi di vigilanza finanziaria, l'attuazione degli adempimenti discendenti dall'attuazione del provvedimento comporta l'impiego di risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. In merito ai profili di quantificazione, non si hanno osservazioni da formulare considerata la natura ordinamentale delle disposizioni in esame adottate ad integrazione della nuova disciplina organizzativa e funzionale delle Autorità di servizi portuali (AdSP) prevista dal D.lgs. n. 169/2016. In merito ai profili di copertura finanziaria, la norma dispone che dall'attuazione dello schema di decreto in esame non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e che le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti previsti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. In considerazione del contenuto dell'articolo 16 in commento, volto ad affermare la neutralità sul piano finanziario delle norme contenute nel presente schema di decreto, andrebbe valutata l'opportunità di riformularne la rubrica, sostituendo le parole: "Disposizioni finanziarie" con le seguenti: "Clausola di invarianza finanziaria". VQAG455 Servizio Bilancio dello Stato bs_segreteria@camera.it La documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.i contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.