Fonemi e allofoni 28/04/15. Due /pi di allofonia
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- Agostina Giusti
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1 Fonemi e allofoni Linguis/ca Generale a.a FONOLOGIA I fonemi di una lingua sono quei segmen/ che hanno valore dis/n/vo nella lingua stessa; sono traf dall inventario della Gramma/ca Universale. I fonemi con valore dis/n/vo si possono individuare ajraverso le coppie minime: /som:o/ vs. /son:o/ vs. /soɲ:o/ /pasto/ vs. /tasto/ vs. /kasto/ /bare/ vs. /dare/ vs. /gare/ Due /pi di allofonia I fonemi si possono individuare ajraverso l esame della distribuzione: due suoni A e B sono in distribuzione complementare : non hanno valore dis/n/vo (es. ɱ- n, ŋ- n) due suoni A e B sono in distribuzione sovrapposta: hanno valore dis/n/vo (es m, n, ɲ ) Si ha allofonia condizionata quando gli allofoni sono determina/ dal contesto linguis/co e sono in distribuzione complementare (in tuf i contes/ in cui appare A non appare B, e viceversa) es. /n/ [ɱ] [n] [ŋ] 1
2 Si ha variazione libera quando gli allofoni non sono sensibili al contesto (in tuf i contes/ in cui appare A può apparire B, e viceversa) es. /r/ [r] [ʋ] Una opposizione può avere valore dis/n/vo in una lingua e non dis/n/vo in un altra: Ingl. /sin/ peccato vs. /siŋ/ cantare In italiano, invece, ŋ è un allofono di n. approssimante vibrante [r] approssimante labiodentale [ʋ] ( erre moscia ) I traf Una opposizione dis/n/va può essere neutralizzata in alcuni contes/ Es. ital. /e/ vs. /ɛ/, /o/ vs. /ɔ/ (trajo ATR) è neutralizzata in posizione atona Es. / kɔl:o/ ma /ko l:are/ / sɛrvo/ ma /ser vire/ I fonemi sono analizzabili in termini di traf binari, che indicano la presenza/assenza di una proprietà. Es. per il sistema delle vocali: [±alto], [±basso]: gradi di altezza della lingua [±arretrato]: posizione avanzata/arretrata del corpo della lingua [±ATR]: avanzamento della radice della lingua [±nasale]: passaggio di aria nella cavità nasale [±arrotondato]: arrotondamento delle labbra 2
3 [- arretrato] [+arretrato] ([+arrotondato]) alte i u +alto, - basso Né alte né basse e o - alto, - basso Né alte né basse ɛ ɔ - alto, - basso basse a +basso, - alto /i/ = [+alto], [- basso], [- arretrato], [- arrotondato], [+ATR] /e/ = [- alto], [- basso], [- arretrato], [- arrotondato], [+ATR] /ɛ/ = [- alto], [- basso], [- arretrato], [- arrotondato], [- ATR] /a/ = [- alto], [+basso], [- arrotondato], [- ATR] /u/ = [+alto], [- basso], [+ arretrato], [+arrotondato], [+ATR] /o/ = [- alto], [- basso], [+ arretrato], [+arrotondato], [+ATR] /ɔ/ = [- alto], [- basso], [+ arretrato], [+arrotondato], [- ATR] NB: talvolta /ɛ/ ed /ɔ/ sono classificate come [+basso] 9 Un trajo può avere valore dis/n/vo in una lingua ma non in un altra. Nel sistema vocalico italiano, [+arretrato] à [+arrotondato]: il trajo di arrotondamento è ridondante. In francese ci sono vocali [- arretrate] dis/nte per l arrotondamento: /e/ [- arrot] vs. /ø/ [+arrot] (es. peu poco ), /i/ [- arrot] vs. /y/ [+arrot] (es. lu lejo ) In inglese ci sono vocali [+arretrate] dis/nte per l arrotondamento: /ɔ/ [+arrot] vs. /ʌ/ [- arrot] (es. /bʌtn/ bojon ) Un trajo può avere valore dis/n/vo solo per un sojoinsieme dell inventario fonema/co. Ad es., per le consonan/, [+sonorante] à [+sonoro]: Il trajo [±sonoro] è dis/n/vo solo per i segmen/ [- sonoran/] (cioè le ostruen/): è ridondante, e non deve essere memorizzato, per le [+sonoran/] (principio di economia) Consonan/, traf per il modo di ar/colazione: [±sonorante]: la pressione dell aria nella cavità orale è simile a quella esterna. Dis/ngue le sonoran/ dalle ostruen/ [±con/nuo]: fra le [- sonoran/], dis/ngue le frica/ve dalle occlusive e affricate. (Per le [+sonoran/] è ridondante; le nasali sono classificate come [- con/nuo] se il trajo fa riferimento alla cavità orale) [±rilascio ritardato]: fra le [- con/nue], dis/ngue le affricate dalle occlusive [±nasale]: fra le [+sonoran/], dis/ngue le nasali dalle liquide [±laterale]: fra le [- nasali], dis/ngue le laterali dalle vibran/ 3
4 [sonorante] - + [con/nuo] [nasale] [ril.rit] /f v s z ʃ/ [laterale] /n,m, ɲ/ /p b t d k g/ /ts dz tʃ dʒ/ /r/ /l, ʎ/ Consonan/, traf per il punto di ar/colazione: [±anteriore] (o [± avanzato]): suono prodojo con costrizione nella zona alveolare o anteriore a questa. Dis/ngue le bilabiali, labiodentali, dentali e alveolari dalle palatali e velari [± coronale]: suono prodojo con la corona (apice e lamina) della lingua. Fra le [+anteriori], dis/ngue bilabiali, labio- dentali e la nasale /m/ : [- coronale] dalle dentali e alveolari, incluse /n/ e /l/: [+coronale] fra le [- anteriori], dis/ngue le alveopalatali /ʃ tʃ dʒ / : [+coronale] dalle palatali /ɲ ʎ / ele velari /k g/ : [- coronale] In italiano ques/ traf sono sufficien/ perché, all interno di ciascuna delle quajro classi, le consonan/ sono dis/nte per il modo di ar/colazione e/o per il trajo [± sonoro] (trajo laringale). Anche alcuni traf soprasegmentali possono avere valore dis/n/vo (v. più avan/): lunghezza consonan/ca: /caro/ vs. /car:o/ lunghezza vocalica (in la/no, non in italiano): mālus (melo) vs. mălus (malvagio) accento: / ankora/ vs. /an kora/, / papa/ vs. /pa pa/, ecc. 4
5 Ipotesi fondamentali: i fonemi sono fasci di traf dis/n/vi i traf dis/n/vi iden/ficano classi naturali di fonemi le regole fonologiche operano sui traf. Nom.SG. Gen.SG. (russo) 1. vagon vagona ve#ura 2. vetʃer vetʃera sera 3. glas glaza occhio 4. golos golosa voce 5. ras raza tempo 6. res resa foresta 7. porok poroga soglia 8. urok uroka lezione 9. grip griba fungo Nom.SG. Gen.SG. (russo) 1. vagon vagona ve#ura 2. vetʃer vetʃera sera 3. glas glaza occhio 4. golos golosa voce 5. ras raza tempo 6. res resa foresta 7. porok poroga soglia 8. urok uroka lezione 9. grip griba fungo Esercizio: provate a formulare una regola fonologica che renda conto di questo paradigma descivendo i due /pi di contesto nel modo seguente: Nom sg. Gen. Sg. VC #..VC+V (dove # = confine (dove +V= il suffisso a) di parola) 5
6 Due regole possibili: (i) Una C ostruente (occlusiva/frica/va/ affricata) diventa sonora in posizione intervocalica: C [- sonorante] à [+sonoro] / V V (ii) Una C ostruente sonora diventa sorda in posizione finale: C [- sonorante] à [- sonoro] / # (i) C [- sonorante] à [+sonoro] / V V 1. vagon vagona ve#ura 2. vetʃer vetʃera sera non applicabile 3. glas glaza occhio 4. golos golosa voce! 5. ras raza tempo 6. res resa foresta! 7. porok poroga soglia 8. urok uroka lezione! 9. grip griba fungo (ii) C [- sonorante] à [- sonoro] / # 1. vagon vagona ve#ura 2. vetʃer vetʃera sera non applicabile 3. glas glaza occhio 4. golos golosa voce applic. vacua 5. ras raza tempo 6. res resa foresta applic. vacua 7. porok poroga soglia 8. urok uroka lezione applic. vacua 9. grip griba fungo Il trajo [- sonorante] iden/fica una classe naturale di suoni che sono soggef alla regola La regola modifica la forma soggiacente (fonologica) della radice e produce una realizzazione fone/ca diversa Il cambiamento riguarda il valore del trajo [± sonoro]; gli altri traf restano immuta/. 6
7 (1) a. dis- fare, dis- togliere, dis- connejere b. diz- dire, diz- broʎare, diz- ʤjunʤere, diz- armare (2) a. s- fajo, s- tarato, s- polpato, s- contento b. z- valutato, z- dentato, z- bendato, z- gasato Provare a formulare una regola che renda conto di queste forme (1) a. dis- fare, dis- togliere, dis- connejere b.diz- dire, diz- broʎare, diz- ʤjunʤere, diz- armare (2) a. s- fajo, s- tarato, s- polpato, s- contento b. z- valutato, z- dentato, z- bendato, z- gasato s à [+sonoro] / [+sonoro] [- sonorante], [+con/nuo], [+anteriore], [+coronale] [- sonoro] Questa regola produce un assimilazione regressiva nel trajo di sonorità. L inglese non ha l assimilazione regressiva di /s/. I parlan/ italiani spesso applicano erroneamente la regola di assimilazione alle parole inglesi: smile, smoke, snake, Cosa succede, invece, nelle seguen/ forme del plurale dei nomi comuni? cat+ /s/ map+ /s/ rock+ /s/ dog+ /z/ tab+ /z/ tag+ /z/ wall+ /z/ car+/z/ L inglese non ha l assimilazione regressiva di /s/. I parlan/ italiani spesso applicano erroneamente la regola di assimilazione alle parole inglesi: smile, smoke, snake, L inglese ha una assimilazione progressiva di s plurale à allomorfia fonologicamente condizionata cat+ /s/ map+ /s/ rock+ /s/ dog+ /z/ tab+ /z/ tag+ /z/ wall+ /z/ car+/z/ S à [+sonoro] / [+sonoro] 7
8 Variazione dialejale e regionale: nell italiano sejentrionale, /s/ viene sempre sonorizzata in posizione intervocalica: S à [+sonoro] / V V (dove V sta per qualsiasi segmento [- consonan/co] e [+sillabico]) [ kaza] vs. toscano [ kasa] [ kɔza] vs. toscano [ kɔsa] Come carajerizzare questa variazione? [ pɛnso] [ pɛntso] [ borsa] [ bortsa] [ korso] [ kortso] [ falso] [ faltso] [ salsa] [ saltsa] Come carajerizzare questa variazione? [ pɛnso] [ pɛntso] [ borsa] [ bortsa] [ korso] [ kortso] [ falso] [ faltso] [ salsa] [ saltsa] à Affricazione di /s/ dopo consonante (sonorante) S à [- con/nuo], [+consonan/co] [+consonan/co], [+rilascio rit.] ([+sonorante]) [- coronale], [- sonorante], [+anteriore] [+con/nuo] à Affricazione di /s/ dopo consonante (sonorante) à E un fenomeno di rafforzamento (crescita della forza consonan/ca: aggiunta di occlusione completa) 8
9 Le regole finora elencate sono regole contestuali: specificano cioé un contesto di applicazione Vi sono anche regole non contestuali (context- free). Es. Stopping nel linguaggio infan/le inglese: le frica/ve o affricate diventano occlusive (con lo stesso luogo di ar/colazione): X à Y /.. mouth /maʊθ/ mouse / maʊz/ [maʊt] Input output contesto di applicazione Ma: plurale di mouse = [maʊtɪd]: la frica/va /z/ è presente nella rappresentazione soggiacente e fa scajare l allomorfo appropriato del plurale /- ɪz/ (poi realizzato con stopping dell ul/ma C frica/va) La sillaba Una parola fonologica è suddivisa in sillabe. La realtà psicologica della sillaba emerge da: sistemi di scrijura sillabici strujura metrica della poesia Il nucleo della sillaba (obbligatorio) è una vocale o dijongo, liquida o nasale: ingl. bojon [ bʌ.tn, lijle [ lɪ.tl]) Due sillabe rimano se sono iden/che dal nucleo in avan/: es. cat, rat, fat σ ajacco rima nucleo coda /p/ /e/ /r/ 9
10 La rima come cos/tuente sillabico Sillabe chiuse: hanno una coda (es. : cin, par, ) Sillabe aperte: non hanno coda (du, pre,..) Sillabe leggere: con vocale breve, senza coda Sillabe pesan/: con vocale lunga e/o coda à Restrizione fonologica sui morfemi er e est in inglese: la base deve essere monosillabica o bisillabica con la seconda sillaba leggera (happy, funny, gentle; non: dubious, formal ) à L ajacco non gioca alcun ruolo! La distribuzione dei fonemi nella sillaba rispeja tendenzialmente una Scala di Sonorità: il grado di sonorità sale dall ajacco al nucleo e scende dopo il nucleo La scala di sonorità (correla con il grado di apertura del trajo vocale): + 1. Vocali - 2. Semi- vocali 3. Liquide 4. Nasali 5. Frica/ve 6. Occlusive occlusive frica/ve nasali liquide semivocali vocali + ATTACCO CODA Pre vs. *rpe ort vs. *otr Cla vs. * lca olc vs. *ocl Fri vs. *rfi mint vs. *mitn Fla vs. *lfa Fwo vs. *wfo Unica eccezione: /s/ può precedere l attacco (extra-sillabica): Spre, scle, scra, sfri, sflo, (le lingue hanno poi ulteriori restrizioni fonotattiche) centrale : Cen.trale oppure cent.rale? conforto : con.forto oppure conf.orto? Principio di massimizzazione dell ajacco: ove sia rispejato il principio di sonorità (e eventuali altre restrizioni fonotafche), un segmento è sillabificato in ajacco piujosto che in coda. 10
11 Allomorfia dell ar/colo indetermina/vo CV è la strujura sillabica non marcata, che si trova in tuje le lingue. In alcune lingue è l unica strujura possibile (es. senufu) Alcune lingue non permejono sequenze di consonan/ nell ajacco *CCV... Es. giapponese sprint à supurinto L italiano, a differenza dell inglese, non permeje sequenze di consonan/ nella coda *..VCC (es. land, comb; ital. sport è un pres/to non adajato) un caso uno scudo un porto uno specchio un traino uno straccio un pranzo uno spreco uno psicologo un carro uno xilofono un naso un pneuma/co un dio uno zio un seme uno scienziato un nano uno gnomo à La grafia è ingannevole e non ci permeje di fare una generalizzazione. Un kaso un porto un traino un pranzo un karro Un naso uno skudo uno specchio uno straccio uno spreco uno psicologo uno ksilofono uno pneuma/co uno skudo à u.nos.ku.do uno specchio à u.nos.pɛk.kjo uno straccio à u.nos.tratʃ:jo uno spreco à u.nos.pre.ko uno psicologo à u.nop.si.kɔ.lo.go uno ksilofono à u.nok.si.lɔ.fo.no uno pneuma/co à u.nop.new.ma./.ko un dio uno dzio un seme uno ʃenziato un nano uno ɲomo à Nesso /s/+c o /s/+cc : s è esterna all ajacco sillabico à Nesso C+/s/: non è un ajacco possibile in italiano (la seconda C deve essere sonorante) à Dz, ʃ, ɲ sono sempre doppie in posizione intervocalica (toscano/italiano standard) uno dzio à u.nodz.dzi.o uno ʃenziato à u.noʃ.ʃen.tzja.to uno ɲomo à u.noɲ. ɲɔmo Ipotesi: in italiano si ha risillabificazione post- sintafca La cancellazione della vocale dell ar/colo è bloccata quando serve a preservare una strujura sillabica ben formata. 11
12 Esercizio Conosco un bravo scienziato. (Di scienzia/), ne conosco uno bravo. * (Di scienzia/), ne conosco un bravo. Ipotesi: ne (=pro- N) si sposta dalla posizione che segue l ar/colo: il.lɔ.dʒi.ko *il.la.kri.me in.la.kri.me ir.ri.ve.ren.te *ir.ri.tar.do in.ri.tar.do im.ma.tu.ro *im.ma.ske.ra in.ma.ske.ra Ne+ conosco [ DP uno [ NP t [ AP bravo]]]] à La regola di cancellazione della vocale è sensibile alla presenza della traccia (regola post- lessicale) Fonologia sopra- segmentale In ogni parola fonologica c è una sillaba tonica, che ha maggiore prominenza (accento) rispejo alle altre sillabe atone. In italiano, l accento corrisponde alla maggiore intensità (aumento di volume) e correla anche con una maggiore durata della vocale. Gli elemen/ cli/ci non sono parole fonologiche indipenden/, ma si appoggiano all accento di un altra parola: es. lo védo. In IPA la sillaba tonica è preceduta da un apice: / ve.do/ Lingue con accento in posizione fissa: sull ul/ma sillaba (es. francese) sulla prima sillaba (es. ungherese) sulla penul/ma (es. polacco) Lingue con accento libero (es. italiano): sull ul/ma (parola tronca): /ka f:e/ sulla penul/ma (parola piana): / lat:e/ sulla terzul/ma (parola sdrucciola): / pɔvero/ à Qui l accento può avere valore dis/n/vo à Cf. inglese /ɪm pɔ:t/ (V) vs. / ɪmpɔ:t/ (N) 12
13 Il tono è invece l altezza musicale (pitch) con cui è pronunciata la sillaba: dipende dalla velocità e frequenza di vibrazione delle corde vocali, che determinano la frequenza fondamentale (f0): maggiore frequenza = tono alto, minore frequenza = tono basso; innalzamento = tono ascendente, ecc. In alcune lingue (es. cinese mandarino), il tono ha valore dis/n/vo: má (ascendente) lino mà (discendente) ingiuriare mˇa (disc- asc) cavallo ma (neutro) part. interroga/va Nella maggior parte delle lingue, le variazioni di altezza della frequenza fondamentale creano una curva melodica (intonazione) che riguarda unità prosodiche più ampie della singola parola, fino ad interi enuncia/ L intonazione veicola la forza illocu/va dell enunciato (ed altri valori pragma/ci) Porta una torta? (curva ascendente) Porta una torta. (piana o discendente) All interno di un enunciato (ovvero : sintagma intona/vo), una sillaba porta la prominenza principale. In italiano, la prominenza è collocata normalmente sull ul/ma sillaba tonica, ma può essere spostata in strujure prosodicamente marcate. La sillaba tonica è carajerizzata da un accento melodico (pitch accent), la cui variazione trasmeje valori pragma/ci. A: Gianni e Maria sono anda/ in viaggio di nozze alle Isole Vergini. B: Ti sbagli Alle Maldive sono anda/ in viaggio di nozze! (fonte: Bianchi, Bocci & Cruschina 2014) 13
14 E io che pensavo non avessero un soldo Pensa tu: Alle Maldive sono anda/ in viaggio di nozze! (fonte: Bianchi, Bocci & Cruschina 2014) 14
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