Facoltà di Lettere efilosofia, Cagliari

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1 L alfabeto greco L alfabeto greco consta di 24 lettere: 7 vocali e 17 consonanti. Maiuscola Minuscola Nome della lettera Trascrizione latina Pronuncia Α α Alfa a [a] es. amico Β β Beta b [b]es. base Γ γ Gamma g [g] es. gatto δ Delta d [d]es. dente Ε ε Epsilon ĕ [e]es. cena Ζ ζ Zeta z [z:]dolce es. zaino Η η Eta ē [è]es. remo Θ j Theta th t seguito da aspirazione Ι i Iota i [i]es. isola Κ κ Kappa c [k]es. cane Λ λ Lambda l [l]es. lana Μ µ Mi m [m]es. mare Ν ν Ni n [n]es. nido Ξ ξ Xi x [ks] es. xilofono Ο ο Omicron ŏ [ó]es. colpo Π π Pi p [p]es. pane Ρ ρ Rho r [r]es. rosa Σ s-, -s-, -v Sigma s [s]es. sasso Τ τ Tau t [t]es. tavolo Υ υ Üpsilon y [ü] come il tedesco für Φ φ Phi ph [f, ph]es. fare, filo Χ χ Chi ch [kh, k] seguito da aspirazione Ψ ψ Psi ps [ps] es. psicologia Ω ω Omèga ō [ò]es: oro In origine l alfabeto greco presentava altri 5 segni. Rilevanti per le conseguenze a livello di fonetica sono: 1. jod (j) indica il suono della i semiconsonante indoeuropea: es. ieri; 2. digamma (#) trascrive il suono della u/w semiconsonante indoeuropea: es. uomo; 1

2 trasformati in valore numerico i segni: 3. stigma (ς) assume il valore numerico di koppa (@) assume il valore numerico di sampi (*) assume il valore numerico di 900. Pronuncia La pronuncia scolastica attuale riprende quella erasmiana: k, g hanno sempre un suono gutturale, anche davanti a vocale palatale (e, h, i): geénov pron. ghénos stripe gògav pron. ghìgas gigante g conserva il suono gutturale anche davanti a l e n (come glicine) glìscrov pron. g-lìschros tenace gignwéskw pron. gig-nòsco conosco g seguito da k, g, c, x si pronuncia /n/: a\naégkh pron. anànche necessità a\ggeéllw pron. anghéllo annuncio z si pronuncia sempre con il suono dolce dell italiano zanzara, zero k ha sempre una pronuncia velare o gutturale (casa) j: per pronunciarne correttamente il suono, si dovrebbe articolare la dentale sorda /t/ seguita da aspirazione, ma poiché in italiano questo suono non esiste, si pronuncia come /t/ o come /tz/ f: per pronunciarne correttamente il suono, si dovrebbe articolare la labiale sorda aspirata /ph/, ma generalmente si pronuncia come una f c: per pronunciarne correttamente il suono, si dovrebbe articolare una gutturale sorda seguita da aspirazione, ma generalmente si pronuncia come una velare sorda /k/, come nella parola casa u: si pronuncia come la ü francese ou: si pronuncia u 2

3 Vocali Le vocali sono 7: a, e, h, i, o, u, w Le vocali si distinguono in: brevi, indicate con il segno posto sopra la vocale, lunghe, indicate con il segno - e posto sopra la vocale. Lunghe: h, w Brevi: e, o Ancipiti: a, i, u (ossia la vocale può essere breve o lunga a seconda del contesto) Le vocali si distinguono anche in: Aspre o forti: a, e,h, o, w Dolci o deboli: i, u Le tabelle, ove non specificato, sono tratte da A. SIVIERI-P. VIVIAN, Grammatica greca, Messina-Firenze 1998 Dittonghi Sono formati dall unione di una vocale e una semivocale. Nelle grammatiche tradizionali si trova che il dittongo è costituito da una vocale aspra seguita da una dolce 3

4 Consonanti Le consonanti del greco sono 17 e si dividono in semplici e doppie: 1. le consonanti semplici sono quelle che riproducono un suono semplice: b, g, d, j, k,l, m, n, p, r, s, t, f, c. 2. Le consonanti doppie sono formate dall unione di 2 suoni differenti: z = s + d (d + j; g + j) x = k, g, c +s y = p, b, f +s Secondo il modo dell articolazione si distinguono in 1. occlusive o mute o momentanee: b, g, d, j, k, p, t, f, c; 2. continue o fricative si distinguono in: nasali: m, n ; liquide: l (laterale) r (vibrante); sibilante: s Secondo il grado di articolazione si distinguono in 1. sorde (quando non vibrano le corde vocali): p, k, t 2. sonore (quando vibrano le corde vocali): b, g, d 3. aspirate: f, c, j Secondo il luogo o punto di articolazione si distinguono in 1. labiali: p, b, f, 2. dentali: t, d, j 3. velari o gutturali: k, g, c 4

5 Segni di interpunzione I segni d interpunzione sono 4: 1. il punto in basso (.) corrisponde al punto fermo italiano 2. la virgola (,) corrisponde alla virgola italiana 3. il punto in alto (:) che corrisponde ai due punti o al punto e virgola italiani 4. il punto e virgola (;) che corrisponde al punto interrogativo dell italiano Altri segni sono: l apostrofo, usato come in italiano ad indicarel elisione di una vocale finale; la coronide del tutto simile ad uno spirito dolce, si trova nel corso della parola ad indicare la crasi (ta&lla per taè a"lla), la dieresi ad indicare che due vocali non formano dittongo. I segni diacritici Lo spirito è un segno che compare all inizio delle parole che iniziano per vocale, dittongo o per r ed indica la presenza o meno di aspirazione iniziale. Lo spirito può essere: aspro ( ) ed indica aspirazione; dolce ( \) indica assenza di aspirazione Lo spirito si colloca: 1. Sopra la lettera minuscola: e\leuéqerov libero ; u poé sotto 2. In alto a sinistra della lettera maiuscola: \Eleuéqerov; Upoé 3. Se la parola inizia per dittongo lo spirito si colloca sulla seconda vocale: au\loév flauto ; oi\kòa casa L accento Nel greco troviamo tre tipi di accento: acuto, grave e circonflesso. L accento acuto ( é) può cadere sull ultima (ossitona), sulla penultima (parossitona) e sulla terzultima (proparossitona) sillaba e non oltre; l accento grave ( è) si trova su una parola ossitona seguita da un altra parola senza segno di interpunzione: a\delfoév, ui oév, ma a\delfoèv kaiè ui oév; 5

6 l accento circonflesso ( %) può cadere sull ultima (perispomena) e sulla penultima (properispomena) purché sillabe lunghe. Posizione dell accento L accento cade solo sulle vocali (l acuto su brevi, lunghe e dittonghi; il circonflesso solo su lunghe e dittonghi). Se spirito e accento cadono sulla stessa lettera, lo spirito si pone a sinistra dell accento acuto e sotto il circonflesso. Se la vocale è maiuscola, l accento si pone in alto a sinistra; sul dittongo cade sempre sul secondo elemento. Proclitiche ed enclitiche Alcune parole non hanno un accento proprio e si appoggiano pertanto alla parola vicina: si chiamano enclitiche se si appoggiano alla parola che precede: es. basileiéa sou. Si chiamano invece proclitiche se si appoggiano alla parola che segue: es. o loégov, e\n ou\ran %. 6

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