Programma preliminare bacini di accumulo a basso impatto ambientale
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- Silvana Sartori
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1 R e g g i o E m i l i a 2 5 G e n n a i o C o n f e r e n z a d i P i a n i f i c a z i o n e Programma preliminare bacini di accumulo a basso impatto ambientale IX SESSIONE TEMATICA PTCP2007 Tutela quali-quantitativa quantitativa delle acque Adeguamento del PTCP al Piano regionale di Tutela delle Acque Barbara Casoli Servizio Pianificazione Territoriale, Paesaggistica e Ambientale Provincia di Reggio Emilia S a l a d e l C o n s i g l i o d e l l a P r o v i n c i a d i R e g g i o E m i l i a
2 Una delle azioni previste nel piano provinciale in adeguamento al PTA è rappresentata dalla realizzazione di invasi a basso impatto ambientale (art. 9, comma 1, lett. b delle norme regionali) con la finalità di: compensare il deficit idrico indotto dall applicazione del deflusso minimo vitale (DMV) per i corpi idrici; incrementare la disponibilità idrica a fini irrigui e allo stesso tempo sfruttare l opportunità di miglioramento della situazione ambientale attuale, con la creazione, l ampliamento e/o l interconnessione di zone a pregio naturalistico-ambientale e zone umide. L identificazione delle aree/siti di ubicazione dei bacini e relativi volumi è effettuata nello specifico "Programma bacini di accumulo a basso impatto ambientale" (in appendice alla relazione di approfondimento del Documento Preliminare) formulato, coerentemente ai criteri regionali, sulla base delle conoscenze di maggior dettaglio acquisite attraverso gli approfondimenti conoscitivi appositamente effettuati.
3 Consulenza tecnico-scientifica per la verifica di fattibilità dell utilizzo ad usi plurimi delle casse di Montecchio e la individuazione di altri potenziali accumuli idrici sul Torrente Enza (Prof.( Ing. Sandro Artina) Scenario di riferimento: aree estrattive PIAE vigente areali potenzialmente idonei alla localizzazione di invasi - Studio preliminare per recupero cave a fini irrigui (Consorzio Bonifica Bentivoglio Enza) Finalità: ottimizzazione della risorsa idrica immagazzinabile attraverso la programmazione su base modellistica del suo impiego temporale valutazione degli aspetti idraulici del sistema
4 Processo di simulazione numerica con i seguenti assunti: individuazione dei 4 canali irrigui principali (Canale d Enza, Canalina Bibbiano, Canalina Pozzoferrato, Canale della Vernazza) assegnazione a ciascuno dei canali di un gruppo di invasi in base a ubicazione, distanza, dislivelli portate erogate dagli invasi nel reticolo irriguo per multipli di 100 l/s determinazione, per ogni invaso, della portata media e del numero di giorni di erogazione per ciascun mese (giugno settembre) ripartizione mensile della somma dei volumi erogati secondo percentuali appositamente calcolate
5 Rappresentazione schematica dell ubicazione degli invasi all interno del reticolo irriguo Invasi potenziali e relativi volumi secondo quanto previsto dal PIAE e proposto dal CBBE Traversa di Cerezzola Canale Spelta (Q MAX 2200 l/s) ENZA ENZA Buvolo m 3 Tassobbio Chiaviconi m 3 Canale Vernazza Spalletti m 3 ( m 3 ) Canalina Bibbiano Carbonizzo Barcaccia Barco Aiola S Aiola N m m m m m 3 Partitore di Fontaneto CANALE D ENZA (Q MAX 2200 l/s )
6 Portate medie giornaliere erogate in giugno e percentuale di riempimento dei singoli invasi al 30/06 Portate medie giornaliere erogate in giugno e volumi disponibili nelle casse al 30/06 Traversa di Cerezzola ENZA Canale Spelta (Q MAX 2200 l/s) ENZA PIENO VUOTO Canale Buvolo 0 l/s Tassobbio Chiaviconi 200 l/s Vernazza Spalletti l/s Canalina Bibbiano Carbonizzo 200 l/s Barcaccia 200 l/s Barco 200 l/s Aiola S 200 l/s Aiola N 200 l/s Partitore di Fontaneto CANALE D ENZA (Q MAX 2200 l/s )
7 Max portata immessa GIUGNO C d Enza C. Bibbiano C. Vernazza l/s gg l/s gg l/s gg Portata e numero di giorni di funzionamento mensili riferiti al canale di recapito degli invasi Barcaccia Barco Aiola Sud Aiola Nord Carbonizzo Chiaviconi Spalletti
8 Approfondimenti successivi Proposte di localizzazione poli estrattivi compresi nel PIAE vigente aree limitrofe alle previsioni di PIAE areali con caratteristiche idonee ad ospitare bacini (presenza di rete irrigua, incidenza sui territori irrigui, ecc.) opere pubbliche appositamente progettate Fattori condizionanti natura dei terreni elevata permeabilità dislivello di quota tra monte e valle per bacini di dimensioni elevate tempistica degli interventi fattibilità economica ecc.
9 Bacino Enza Comune Prevista nel PIAE Vigente Volume invasabile (m 3 ) E01 Buvolo Vetto no E02 Carbonizzo Canossa si E03 Chiaviconi S. Polo si E04 Cornacchia Sud S. Polo si E05 Cornacchia Nord S. Polo si E06 Barco Bibbiano no E07 Aiola Sud Montecchio no E08 Spalletti Montecchio si E09 Castellana Gattatico si E10 Calerno S. Ilario si E11 Casse Espan. Enza Montecchio (parte) no Totale (m 3 )
10 Bacino Enza
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13 Bacino Secchia Comune Prevista nel PIAE vigente Volume invasabile (m 3 ) S01 Sistemazione invaso di Castellarano Castellarano no S02 Muraglione Baiso/ Castellarano no S03 S. Lorenzo Casalgrande sì S04 Cerreto Casalgrande sì Totale (m 3 )
14 Bacino Secchia
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17 Rapporti tra gli strumenti di pianificazione vigenti/in formazione La realizzazione dei bacini ad uso irriguo negli invasi di cava rappresenta un opportunità per implementare l integrazione tra le politiche di sostenibilità ambientale che guidano i diversi piani settoriali
18 Integrazione tra le politiche del PTCP Rete ecologica provinciale Interventi di miglioramento ambientale Attraverso i piani di coltivazione e i progetti di recupero (PCS) le cave possono rappresentare opportunità per la formazione di tasselli di nuova natura in appoggio alla rete ecologica. Il ruolo ecologico degli ambiti di cava è sostanzialmente dipendente, oltre che dalla localizzazione e dalla tipologia di cava, dalla qualità del recupero: un PCS attento agli esiti finali del recupero costituisce una componente importante dell efficacia ecologica dell assetto finale.
19 Integrazione tra le politiche del PTCP Rete ecologica provinciale Governo ecosistemico del sistema delle acque Contestualizzati entro la rete ecologica, i bacini per lo stoccaggio delle acque al servizio dell agricoltura possono costituire, in prospettiva, punti di forza della rete stessa è necessaria la differenziazione dei progetti in relazione alle caratteristiche e alle funzioni delle connessioni e degli ecomosaici di appoggio.
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