Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge

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1 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 1 di 31 Mosè discende dal monte Sinai con il volto raggiante (Es. 34, 29) Gianni Mazzucchelli Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Airolo, Ginevra, Olivone e Leontica: occasioni mancate Ghiffa (Italia): tutto da scoprire Pietra e Storia CH Dongio Via Lucomagno Prima edizione, 2006

2 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 2 di 31...e se queste absidi doppie fossero la traccia di una pratica religiosa prima largamente diffusa, poi scomparsa o censurata o ancora camuffata? Cioé che significato poteva avere questa tipologia finora negletta da tutti gli storici?. Ghigonetto [2000] San Remigio (Pallanza, Italia) San Geminiano (Cagliari, Sardegna) Sezioni di chiese biabsidali asimmetriche a pieno centro. La posizione geografica lascia intravvedere la grande estensione dello stile architettonico e religioso.

3 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 3 di 31 Vocabolarietto utile Paleo [dal greco palaiós, antico]: Primo elemento di parole composte della terminologia dotta che significa in genere antico e più in partic. anteriore, primitivo, originario. Abside: Costruzione coperta da una semicupola, è un incavo semicircolare, poligonale o lobato del muro perimetrale di un edificio. Era la parte terminale delle antiche basiliche romane e conteneva la tribuna in cui sedevano i magistrati. Nelle chiese cristiane termina in genere la navata centrale, che contiene il coro; il soffitto della semicupola è detto catino. Alcune chiese romaniche hanno più absidi uguali: due contrapposte (doppia abside) o tre (abside triconica). Nell architettura gotica, lungo il perimetro dell abside si trovano talvolta absidi più piccole (absidìole). Abside [l Etimologico, 2003]: 1) Termine usato in astronomia, dal secolo XIV, per designare l estremo dell asse maggiore di un orbita ellittica. 2) Sostantivo femminile. Costruzione rotonda o poligonale, posta specialmente nelle chiese cristiane al termine della navata maggiore. 3) Absidato, a forma di abside. Absidale, relativo all abside. Basilica [l Etimologico, 2003]: 1) Edificio pubblico romano con grandi sale per adunanze, comizi, letture. 2) Edificio dell antica architettura cristiana, derivato dalla basilica romana e destinato al culto. Basilica: Parola di origine greca per definire un edificio rettangolare con una navata centrale fiancheggiata da due (o quattro) minori, più basse, divise da colonne o pilastri, si apriva sul foro della città ed era centro di riunioni, di affari, luogo dove si amministrava la giustizia. Il vocabolo deriva dal latino basilica; dal greco basilikè che significa reggia. Si è pensato che nome e tipo derivino dalla Basileios sgoà dell'agorà di Atene, ma più probabile è che il termine derivi dall'aula regia dei palazzi ellenistici. Livio (XXVI, 27, 3) attesta che nel 210 a.c. non esisteva ancora alcuna basilica in Roma. Paleocristiano [l Etimologico, 2003]: Si denomina paleocristiano lo stile architettonico e artistico dei primi cinque secoli della nostra era. Durante questo periodo di dominazione romana, appare il Cristianesimo. La stessa arte è presente nell Oriente e viene chiamata bizantina. Romanico [l Etimologico, 2003]: Stile affermatosi nell Europa occidentale a partire dal sec. XI, caratterizzato in architetture da volte a botte o a crociera, in pittura e scultura da una plasticità rude ed essenziale. Medioevo [l Etimologico, 2003]: Età compresa tra l evo antico e quello moderno, convenzionalmente fissata tra il 476 e il 1492 dell e.v., era volgare o d.c., dopo Cristo. L anno 313 e.v. Dopo l Editto di Milano, rilasciato da Costantino nell anno 313, il Cristianesimo divenne religione pubblica e libera. In seguito alla pace ecclesiastica dell anno 313, fiorì la costruzione delle basiliche.

4 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 4 di 31 La religione precedente all attuale Nella descrizione dei risultati raggiunti dall archeologia ticinese, pubblicata dal Giornale del Popolo del 12 gennaio 1998, viene citato l esempio della chiesa di Santa Maria di Chiggiogna. Gli scavi hanno portato alla luce, tra l altro, la sezione a absidi zoppe e...importanti testimonianze murarie e pittoriche relative ad edifici di culto precedenti all attuale. [...] Ora l indagine archeologica ha permesso di ricostruire la storia architettonica della chiesa, partendo dall epoca altomedievale, nella quale è ipotizzabile una costruzione di culto in gran parte ancora celata sotto il pavimento granitico di epoca romanica. Epoca romanica o epoca romana? (domanda dell autore). Edifici di culto a doppia abside L opera di Ghigonetto [2000], tratta per la prima volta il fenomeno architettonico e culturale delle chiese a doppia abside non opposte, ma parallele e la loro varietà tipologica. Nella Nota per il lettore, a pagina 7, Ghigonetto [2000] mette in guardia il lettore: Le apparenti lacune che si potranno rilevare durante la lettura del testo sono, malgrado gli sforzi, le inevitabili conseguenze del vuoto che fino ad oggi ha circondato nove secoli di storia (paleocristiana e medievale), riducendo in brandelli un particolare aspetto dell architettura sacra, quello relativo agli edifici di culto a doppia abside affiancata. Tipologia censurata, camuffata Nel testo di presentazione di André Corboz, a pagina 12, leggo che Ghigonetto [2000] trova un'importante spiegazione ai fenomeni storici e archeologici inspiegabili :...e se queste absidi doppie fossero la traccia di una pratica religiosa prima largamente diffusa, poi scomparsa o censurata o ancora camuffata? Cioé che significato poteva avere questa tipologia finora negletta da tutti gli storici?. La conservatività vallerana La presenza di numerose chiese biabsidate nelle valli più impervie, contrasta con la povertà di ritrovi nelle pianure e nelle agglomerazioni urbane. Questo fenomeno conferma una volta di più la capacità conservatrice delle popolazioni vallerane, dovuta anche alle scarse risorse finanziarie che non consentivano costosi rinnovamenti e frequenti ampliamenti degli edifici popolari e sacrali. Paleocristiano, precristiano, ebraico? L antico edificio addetto al culto non possedeva da sempre un architettura precisa. La sua funzione, riti e costumi conferirono all edificio forme e addobbi particolari. L aspetto dell edificio addetto al culto religioso si distinse così sempre più dall edificio comune. I testi di archeologia non si decidono, purtroppo, a individuare storicamente e socialmente l aggettivo paleocristiano che in moltissimi casi dovrebbe essere sostituito da precristiano e da ebraico. Seguendo le definizioni sopraccitate è chiaro che le classificazioni archeologiche chiesa paleocristiana e chiesa romanica sono divise tra loro da quasi un millennio, così come la semplice definizione medievale comporta lo spazio di tempo di 1000 anni. Constato inoltre che paleo significa anche anteriore, fatto che disapprova la classificazione degli edifici in questione unicamente appartenenti al primo cristianesimo, ma che permette di definirle pre-cristiane.

5 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 5 di 31 Esempi di chiese biabsidate Malvaglia (TI) A sinistra: Particolare della chiesa di San Martino, Malvaglia (Valle di Blenio) che mostra le fondamenta di un edificio biabsidato, rilevate dal Berta nel 1913 e descritte da Gilardoni [1967]. Semione (TI) A destra: Il lastrone con le tavole della Legge, trovato a Semione, nel riale sottostante alla stradetta che conduce a monte. Ricuperato e depositato provvisoriamente in attesa di sistemazione migliore. Ritrovamento di Giuliano Strazzini e foto di Mariella Becchio. Chiggiogna (TI) Sotto: Testimonianze murarie venute alla luce durante gli scavi della chiesa di Santa Maria di Chiggiogna (TI) nel Ben visibili le absidi zoppe. Le botole potrebbero essere genizah, ripostigli per documenti e scritti sacri di rito ebraico, divenuti inutilizzabili.

6 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 6 di 31 Le case del culto: Sinagoga e chiesa Synagoghè è la traduzione greca dell espressione ebraica beth ha-kenèset, casa dell adunanza, in cui si riunisce appunto la kehillà, la comunità dei fedeli: così come dal latino ecclesia, nel significato di assemblea, deriva il termine chiesa. Il dialetto alemannico svizzero usa il termine Chille per chiesa (ted. Kirche). Sancta sanctorum, l area del tabernacolo Nel libro dell Antico Testamento (Cronache 3, 14) viene descritta la parte del Tempio chiamata Santo dei Santi, nella quale era deposta l Arca che conteneva le tavole della Legge mosaica. La parte dell edificio era nascosta agli occhi dei fedeli da un velo e dalle ali delle statue dei Cherubini. L Aron ha-qodesh e la tevà L Aron o Arca santa, è la nicchia o l armadietto applicato alla parete orientata verso Gerusalemme (ca. 117 S/O), che contiene i rotoli della Legge, detti Sefer Torà, avvolti in un manto di tessuto pregiato e ricamato (parocheth). L abside Alla parte più preziosa e sacra di un edificio di culto venne data la forma particolare chiamata abside. Anche se l abside non viene ritenuta tipica per l architettura ebraica, non è da escludere che con essa si volle dare un impronta sacra all edificio più sacro della comunità. Nella descrizione della sinagoga di Urbino (Italia, regione Marche) di Maria Luisa Moscati Benigni [...] leggiamo: Uno dei lati corti della sala, quello volto a mizrach (al sorgere del sole, cioè verso Gerusalemme) è absidato e i rosoni della volta sono identici per numero e fattura a quelli del duomo di Urbino. Allorché, nella metà dell 8OO, la sinagoga venne completamente ristrutturata, l Aron antico (il ripostiglio dei rotoli della Thora) non trovava più posto nella mutata fisionomia dell ambiente: la parete curva dell abside richiedeva un mobile completamente diverso. La forma concava dell abside presenta inoltre il vantaggio di amplificare la voce del celebrante. La simmetria romana La basilica romana era caratterizzata da una a tre (cinque) navate, sostenute e separate da colonne e chiuse ognuna da un abside. L asimmetria absidale o le absidi zoppe La presenza di absidi di diverso volume produce un asimmetria voluta che disturba il concetto estetico predominante nell architettura antica e moderna. Disturbo realizzato seguendo sicuramente un principio comune a tutte le costruzioni sacrali biabsidate in questione. Le due absidi e le Tavole della Legge La separazione dei fedeli di sesso maschile da quelli di sesso femminile nell edificio addetto al culto è un fenomeno panglobale. La sezione biabsidale delle sinagoghe/chiese potrebbe perseguire questo scopo che venne poi risolto in molti casi con l aggiunta di un matroneo, di una balconata, riservata solo alle donne e che oggi serve nella maggior parte dei casi, all organo musicale a canne.

7 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 7 di 31 Nella descrizione della sinagoga di Urbino di Maria Luisa Moscati Benigni [...] si legge: L ingresso riservato alle donne è infatti quello di sinistra dal quale parte la scala che conduce al piano superiore in cui è situato un vasto matroneo, altro elemento sempre presente nelle sinagoghe o anche in piccoli oratori. Oggi ancora, nelle chiese calviniste olandesi (Staphorst), donne e uomini siedono separati gli uni dagli altri. La sezione delle chiese biabsidate riproduce le tavole della Legge mosaica, elemento fondamentale della religione ebraica e cristiana. Elementi ebraici-cristiani - Nell ingresso della maggior parte delle sinagoghe c è una fontanella per il lavaggio delle mani. - In molte sinagoghe è presente anche un mikwè (profonda vasca per un bagno purificatore ad immersione totale), spesso sistemato in un altro edificio del ghetto. - Incassate nella parete si trovano le bossole per le offerte con le scritte per le diverse destinazioni. E facile notare che ogni chiesa cristiana-cattolica possiede all entrata oggi ancora una o due acquasantiere, un battistero e una o più bussole per le offerte. Anche l altare è diviso dal resto dell edificio tramite gradini, balaustre, cancelli o inferriate. Siamo così giunti al punto nel quale un esatta confrontazione tra gli elementi presenti nelle chiese cristiane e nelle sinagoghe ebraiche permette di tradurre paleocristiano con ebraico. L abside ottagonale La chiesa del villaggio di rito protestante (dal 1529) di Rothenfluh (Basilea Campagna) presenta tre fasi architettoniche. La prima cappella a sezione quadrata, risale a un epoca non identificata. La seconda (tratteggiata) presenta un abside a tre lati (segmento ottagonale) che, insieme a cinque tombe, venne portata alla luce durante i lavori di restauro nel 1966 e venne sommariamente datata dell XI secolo. La chiesa moderna (rettangolo esterno) venne ricostruita nel 1856 allorché il villaggio di Rothenfluh aveva ben 844 abitanti (oggi ca. 700), possedeva due matronei o balconate (ted. Empore) per dar posto ai numerosi fedeli. Il campanile è del Esempio che testimonia la funzione sacrale e decorativa assunta nel tempo dall abside. Nord

8 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 8 di 31 Le chiese biabsidali a absidi gemellari e le Tavole della Legge Molte chiese cattoliche presentano, oltre all abside centrale che fa da cornice all altare maggiore, due absidi laterali provviste di altari di minore importanza. La sezione della chiesa assume così la forma della croce cristiana. Molte chiese dell Alto Canton Ticino e di molte regioni italiane e europee, sono dotate di due absidi costruite l una affianco all altra, definite gemellari. Un esempio tratto da Ghigonetto [2000]. A sinistra: San Martino in Malvaglia, in Val di Blenio. A destra: La stessa chiesa così come rilevata dal Berta nel 1913 e descritta da Gilardoni [1967]. La sezione cruciforme Nell evoluzione architettonica degli edifici sacri si constata la ferma decisione di associare la pianta dell edificio al simbolo adottato dal cristianesimo: la Croce. Ghigonetto [2000] cita la decisione presa dal Concilio di Nicea nell anno 778 e.v., che permetteva o esortava l uso dei simboli cristiani nell architettura sacrale. La chiesa di Reichenau (a sinistra), costruita pochi anni dopo il Concilio sopraccitato, presenta la forma cruciforme, così come la chiesa di Camploro (a destra) del X secolo (Sardegna). E possibile ipotizzare che la sezione cruciforme venne anche imposta agli edifici sacri ritenuti pagani, così come l aggiunta del campanile, imposta dalla chiesa cattolica a partire dal XVI secolo.

9 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 9 di 31 La Croce e le croci Paolo Ostinelli [1998]: Particolare importanza assumono le croci, conservate all interno degli edifici sacri o disseminate nel paesaggio rurale. In quasi tutti i documenti [...] viene accordata un indulgenza a coloro che si raccolgono in preghiera davanti alle croci astili, siano esse esposte sugli altari o altrove, all interno delle chiese, oppure portate in processione. [...] Il 14 maggio 1452 la crux beatissimi confessoris Sancti Bernardi de Albe viene portata nella chiesa di Sant Andrea in Faido (CH), dove riceve la solenne consacrazione da parte del vescovo Gregorio di Trebisonda, il quale concede a coloro che di fronte a essa si inginocchieranno e reciteranno cinque Pater Noster e cinque Ave Maria quaranta giorni di remissione della pena, moltiplicati per il numero dei santi raffigurati. [...] In questo caso, la posizione di preminenza della croce rispetto alla cappella non fa che confermare il significato di tali oggetti sacri nella concezione e nella pratica religiosa della popolazione rurale. E evidente l intenzione di porre il simbolo della croce al centro della fede popolare. Absidi gemellari: Le tavole della Legge mosaica Durante gli anni nei quali gli Israeliti vagarono nel deserto, recarono sempre due casse accostate l una all altra. La prima conteneva le ossa di Giuseppe (Esodo 13, 19) mentre nella seconda giacevano le tavole della Legge con i dieci Comandamenti. A chi domandava lo scopo delle due casse, gli Israeliti rispondevano che l una era per i morti e l altra per Dio. Chi voleva saperne di più domandava se fosse logico e lodevole vagare con un morto e con la presenza divina. Gli Israeliti rispondevano che il defunto Giuseppe aveva adempito perfettamente ciò che Dio aveva dettato. Petukowski [1981]. Le chiese biabsidali asimmetriche o a schemi zoppi Perché troviamo molti casi nei quali le absidi mostrano dimensioni diverse? Nell analisi architettonica eseguita da Silvana Ghigonetto [2000] domina il modello di chiesa binavata con absidi di dimensioni diverse. Mi sembra logico vedere nella pianta, che riproduce chiaramente le due tavole della Legge mosaica dei dieci Comandamenti, l intenzione di dare al luogo sacro la forma consona ai fondamenti religiosi vigenti nel tempo precedente al cristianesimo. La sezione cruciforme delle chiese cristiane dimostra la validità di questo ragionamento. Dimensioni diverse La diversità delle dimensioni delle tavole e delle absidi, indica che i dieci Comandamenti furono divisi in due categorie. Petuchowski [1981]:...dass die eine Tafel sich mit dem Verhältnis zu Gott, die andere Tafel sich mit dem Verhältnis zum Menschen befasste. La prima tavola descrive il rapporto dell umano con Dio, mentre la seconda definisce il rapporto tra gli umani. 5 descrivono il rapporto tra Dio e l umano, 5 descrivono il rapporto tra gli umani E facile capire che la prima tavola fosse ritenuta più importante della seconda e che questa importanza venisse sottolineata nelle dimensioni, anche se le Tavole rappresentano un unità indissolubile. I dieci Comandamenti originali sono descritti nel libro biblico chiamato Esodo e più precisamente nei capitoli: I: 20, 2 II: 20, 3-6 III: 20, 7 IV: 20, 8 V: 20, 12 VI: 20, 13 VII: 20, 14 VIII: 20, 15 IX: 20, 16 X: 20, 17.

10 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 10 di 31 Sopra: Altri esempi tratti dal libro di Silvana Ghigonetto [2000] Resti di una chiesa biabsidale a Comprovasco (TI). Il vicino Mikwée (bagno rituale ebraico) venne trasformato in garage. Tra le due absidi è visibile la Genizà.

11 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 11 di 31 La presenza ebraica La posizione geografica delle varie chiese a doppia abside non è dettata dal caso, ma combacia con le tavole dei ritrovamenti di architettura biabsidale nel libro di Silvana Ghigonetto [2000] e delle aree dei ritrovamenti archeologici descritte nel libro di Ludwig Berger [2005]. E così possibile riscontrare la presenza ebraica dal Medio Oriente fino alle alte valli del Reno. Le prime presenze di ebrei a Venezia si perdono nella notte dei secoli, vi furono certamente mercanti che trafficavano coll'oriente e anche provenienti dai paesi dell'est. Altri ebrei erano arrivati dall'impero Bizantino e dalle colonie veneziane. Vi erano quindi a Venezia ebrei levantini, ponentini, romanioti, italiani e ashkenaziti, impegnati non solo nei commerci ma anche banchieri di notevole importanza. Negare la presenza ebraica per qualsiasi ragione non è solo inopportuno, ma rende impossibile la conoscenza storica vera e propria. Il sottofondo chiesastico che oggi ancora domina e dirige certi gruppi di potere, sfocia nell oscurantismo, la cui cronicità genera disastrose lacune nella storia dell arte e delle religioni. Intravvedere nelle chiese biabsidali edifici eretti secondo la simbologia ebraica o pre-cristiana, conduce al ragionamento che la religione cristiana venne preceduta da altre religioni o, meglio ancora, attinse alle acque di religioni precedenti. Considerando che i Dieci Comandamenti sono elemento comune delle religioni cristiana e ebraica, ritengo facile individuare le radici comuni delle religioni monoteistiche nei rotoli della Thora. Leventina, levantini? Gli Ebrei levantini, provenienti cioé dall Impero ottomano, potrebbero aver portato con sé lo stile architettonico orientale, cupole e absidi. Il toponimo ticinese Val Leventina potrebbe essere un ulteriore testimonianza della presenza di popolazioni ebraiche orientali. I punti neri indicano la presenza di chiese biabsidali, così come descritto da Silvana Ghigonetto [2000], mentre le zone grige della tavola di Berger [2005] indicano l area nella quale vennero fatti ritrovamenti archeologici attribuiti alla presenza ebraica. Kehillà, Ecclesia, Chille Dopo il Concilio di Nicea dell anno 778 d.c., le chiese cristiane adottarono per lungo tempo la sezione cruciforme formata dall'abside principale e da due absidi diametralmente opposte. Così come la Croce rappresenta il segno dei Cristiani, le Tavole della Legge sono di importanza fondamentale per gli Ebrei. Ecco parzialmente spiegata la forma a absidi gemellari delle più antiche sinagoghe, oggi trasformate in chiese cristiane. Particolare curioso: Il dialetto alemannico usa oggi ancora il termine Chille per indicare la chiesa cristiana in generale. Termine nel quale risuona la voce ebraica kehillà, la comunità dei fedeli.

12 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 12 di 31 Nel 300 e.v. (a.c.) gli ebrei erano disseminati in tutto l'impero romano, eccetto che in Britannia. Era loro garantita la libertà religiosa e potevano risolvere le loro dispute in tribunali ebraici. Erano esenti dal servizio militare. Nel 300 e.v. vi erano probabilmente tre milioni di ebrei, di cui un milione viveva a occidente della Macedonia. Martin Gilbert [vedi bibliografia].

13 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 13 di 31 L'illustrazione mostra una persona che prende a bastonate tre ebrei, contraddistinti dall'emblema delle Tavole della Legge cucite sugli abiti. Questo distintivo venne dichiarato obbligatorio il 29 aprile del 1221 dalla bolla papale di Honorius III Ad nostram noveritis audientiam nella quale il papa obbligava gli ebrei a portare un segno distintivo, proibiva loro di occupare funzioni pubbliche e di sedersi alla stessa mensa con i cristiani. L'illustrazione, tratta dalla rivista GEO-Epoche No. 20 del 2006, viene commentata dal redattore con il semplice avviso che i tre ebrei recano "rattoppi bianchi" (ted. weisse Flicken) quale contraddistinzione della loro entità. Deduco da questo fatto che il redattore della famosa rivista non identifica, per ignoranza, la forma dei rattoppi e che le Tavole della Legge ebbero e hanno un ruolo eminente, anche se in questo caso servirono da distintivo denigratorio. Vie di pellegrinaggio attraverso la Svizzera e localizzazioni di chiese biabsidali. Da Costanza si prosegue verso la Renania, da Genova verso Santiago de Compostela, mentre da Como si va e viene da Roma e da Gerusalemme. Ghigonetto [2000].

14 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 14 di 31 La sinagoga Secondo The Jewish Encyclopedia l origine della denominazione della casa del popolo è riscontrabile nell espressione aramaica bet amma. Le sinagoge dell antica Palestina prendono il loro nome dall interpretazione di mo ade el, dal Libro dei Salmi 1, XXIV. Anche la sinagoga nel Tempio di Gerusalemme viene citata dalla halakic tradition già nel IV secolo. Gli Evangelisti indicano la presenza di sinagoghe a Nazareth (Matteo 13, 54) e di Cafarnao (Luca VII, 5). Beth ha-keneseth è la casa dell adunanza, ma anche una "casa di studio", detta anche "Scola". Il documento più antico nella storia della presenza ebraica in Egitto venne portato alla luce nel 1902 nell antica regione di Shedia, a 20 chilometri da Alessandria e recante l iscrizione in lingua greca: In onore al re Tolomeo e alla regina Berenice, a sua sorella, alla moglie e ai figli, gli Ebrei dedicano questa sinagoga. Sinagoghe cristianizzate Secondo The Jewish Encyclopedia. Otto anni prima che i cristiani di Alessandria, incitati dal vescovo Cirillo, espropriassero gli Ebrei delle sinagoghe cacciandoli in esilio (415 d.c.), si riscontra che la grande sinagoga di Costantinopoli venne trasformata nella Chiesa della Madre Maria. Dopo che Belisario soggiogò l Africa settentrionale all impero bizantino, Giustiniano comandò (535 d.c.) che tutte le sinagoghe venissero trasformate in chiese cristiane. Durante il regno di Teodorico il Grande sorsero a Roma diverse sinagoghe, ma un editto del Senato puniva chi faceva offerte per finanziarne la costruzione e la manutenzione. Papa Gregorio Magno 1 promulgò la strategia di trasformare in chiese cristiane le sinagoghe, invece di abbatterle. Prima e dopo il nefasto 1492, allorché gli Ebrei vennero espulsi dal territorio spagnolo, moltissime sinagoghe vennero distrutte o adattate al culto cristiano. La grande sinagoga di Toledo divenne così Chiesa della Nostra Signora di San Benita (o del Transito), la sinagoga di Siviglia venne trasformata nella Chiesa di San Bartolomeo nel La sinagoga di Segovia divenne Chiesa del Corpus Christi. Ferdinando I d Austria volle trasformare, nel 1557, la sinagoga di Praga in chiesa cristiana, ma il progetto non venne realizzato. Nel 1670, dopo la cacciata degli Ebrei da Vienna, la sinagoga venne demolita per far posto a una chiesa cristiana. L antica sinagoga di Worms (Germania) datata nell XI secolo, la sinagoga di Amsterdam del 1675 e la sinagoga di Londra del 1701 (Bevis Marks Synagogue) dimostrano la presenza ebraica su un vasto territorio. Sinagoghe trasformate Yerushaimi [1991]: L'immagine dell'ebreo non scomparve di colpo dalla mente del popolo spagnolo nel 1492, né l'ebraismo sparì in Portogallo dopo il battesimo di massa del Nel XVI e XVII secolo, e anche in seguito, le stamperie della penisola iberica pubblicavano ancora libri e opuscoli indirizzati «contra los judios de nuestros tiempos». I tribunali dell Inquisizione continuavano a infliggere punizioni o a condannare al rogo i presunti giudaizzanti 2 e il popolo accorreva in massa allo spettacolo degli autodafé. Molto tempo dopo la consacrazione delle sinagoghe alla Vergine, dai pulpiti spagnoli e portoghesi si tuonava contro la perfidia degli ebrei. L'«ebreo» era ancora oggetto di derisione sui palcoscenici e bersaglio delle burle dei 1 Gregorio Magno ( ; papa dal 510 al 604). 2 Giudaizzanti: Ebrei convertiti al cristianesimo che però conservavano un legame profondo verso la religione ebraica.

15 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 15 di 31 monelli di strada. Nei barrios 3 di Madrid si era pronti a credere alle dicerìe di complotti ebraici per la presa del potere in Spagna. Lo spagnolo o il portoghese che aspirava a qualche onorificenza o carica poteva ben temere che, nel controllo del suo albero genealogico, venisse scoperto un ebreo in un ramo anche remoto della sua famiglia. I sambenitos 4 indossati da coloro che l'inquisizione aveva riconvertito, rimanevano poi appesi per decenni e generazioni nelle chiese dove i loro discendenti andavano a pregare. I manifesti esposti in luoghi pubblici riportavano ancora una lista di tipiche cerimonie ebraiche, e chiedevano ai fedeli di denunciare chiunque, a loro conoscenza, fosse rimasto fedele agli esecrabili riti della legge di Mosè. Pozzo, forno e bagno rituale Altri elementi presenti nelle costruzioni sinagogali erano il pozzo e il forno. Il primo forniva l acqua di sorgente per il lavaggio delle mani e per impastare i pani azzimi per gli otto giorni di Pessach (Pasqua ebraica). Il forno non poteva essere usato per cuocere cibi lievitati ed era sotto il controllo severo del rabbino. Le donne non entravano dall ingresso centrale, come gli uomini, ma da una porta laterale che comunicava con la scala che portava al matroneo rialzato. Una fontanella serviva al lavaggio delle mani con acqua sorgente. In molte sinagoghe è presente anche un miqweh, profonda vasca per un bagno purificatore ad immersione totale. Il miqweh poteva anche essere situato ai margini dell abitato, così come in molte località delle alte Valli ticinesi: Dongio, Malvaglia, Biasca, ecc. Mazzucchelli [2005] e della sponda destra del Lago Maggiore. L Aron ha-qodesh e la tevà L Aron o Arca santa è la nicchia o l armadio addossato alla parete orientata verso Sud-Est, cioé verso Gerusalemme. In esso venivano conservati i rotoli della Thora. Sia nella nicchia che sulla parete non dovevano esserci raffigurazioni che distogliessero la mente del fedele. Il parocheth, la tenda ricamata, proteggeva all interno dell Arca i rotoli della Torah, sormontati dalla corona in argento detta Keter. Davanti alla nicchia dell Aron era situato il tavolo per la lettura della Torah, detto Tevah. Davanti all Aron è sempre accesa una lampada (ner tamid) simbolo della luce eterna della Torà, tradizione ancora presente nelle chiese cattoliche. All architettura che vedeva dapprima la parete che ospitava l Aron rivolta verso Gerusalemme, verso l oriente, seguì il periodo nel quale l abside assunse queste funzioni. L aron nell abside della sinagoga di Urbino (Marche, Italia) Benigni [...]: I rotoli della Torà sono di pergamena, interamente scritti a mano in caratteri ebraici e conservati nell armadietto detto Aron. Davanti all Aron è sempre accesa una lampada (ner tamid) simbolo della luce eterna della Torà. È evidente che, quello che può sembrare semplicemente un armadio, è in realtà l elemento più importante della sinagoga e quindi oggetto di particolare attenzione nel momento in cui ne viene progettata la costruzione. Allorché, nella metà dell 8OO, la sinagoga venne completamente ristrutturata, l Aron antico (6) non trovava più posto nella mutata fisionomia dell ambiente: la parete curva dell abside richiedeva un mobile completamente diverso. 3 Barrios: Rione, quartiere. 4 Sambenitos: Veste d infamia indossata dai processati e condannati dall inquisizione spagnola. Veste che ricorda nella sua forma il mantello detto poncho. Saco benito, sacco benedetto, per assimilazione fonetica, sambenito. Dare un sambenito è sinonimo di incolpare ingiustamente.

16 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 16 di 31 Nella figura tratta dall opera di Virgilio Gilardoni [1967] possiamo ammirare la prima costruzione sulla quale fonda la chiesa di Sant Ambrogio di Chironico (CH). Il primo oratorio mostra un abside sola, la cui parete destra (non rappresentata) volge a Levante. La costruzione seguente orientò le absidi verso Levante. La freccia a sinistra indica l asse Sud-Nord. Sotto: Chiesa di San Mamete I di Mezzovico (TI). "L'edificio antico era una bassa e piccola cappella, il cui coro guardava l'oriente, come di regola..." Rahn [1976]. L'ampliamento produce così un cambiamento di direzione dell'asse principale dell'edificio di più di 90 gradi. Chiesa descritta minuziosamente da Gilardoni [1967].

17 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 17 di 31 Le Tavole della Legge L architettura che vede la sezione rettangolare della sinagoga terminare in una o due absidi, richiama alla mente e all occhio le Tavole della Legge, che elencano i rapporti tra l essere umano e Dio e tra umano e umano. Dopo il Concilio di Nicea dell anno 778 d.c., si permetteva o si consigliava di dare alle chiese cristiane la sezione cruciforme. Questo fatto lascia supporre che gli ebrei davano alle sinagoghe la forma delle Tavole della Legge. Chiesa biabsidata di Leontica. Fase No. 3, datata nel 1400, periodo nel quale viene aggiunto il secondo edificio o la seconda Tavola della Legge, con l abside di dimensioni minori, a destra. Ciò spiega in parte la presenza di numerose tombe sull area che, prima dell aggiunta, fiancheggiava l edificio più antico, a sinistra. Un masso coppellare (vedi pagina seguente), rinvenuto nel punto indicato dal cerchio, indicava la presenza di un area cimiteriale. Agli ebrei, fino al 1848, non era permesso contrassegnare le sepolture con lapidi e iscrizioni di qualsiasi genere. La scoperta di questo masso coppellare è di grandissima importanza per chiarire parzialmente l associazione tra massi ornati da coppelle e aree cimiteriali.

18 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 18 di 31 Le coppelle, contrassegni funebri? Le regole ebraiche che definiscono purezza e impurità dei cadaveri e delle parti del corpo umano dopo la morte, elencate tra l altro nei libri Nazir, 6,2.3 e Pesahim, 7,7 dicono:...se finalmente uno si siede su una pietra, non sapendo che sotto c erano ossa di morti o un cadavere, prende l'impurità dell abisso (= impurità sconosciuta)... P.E. Testa [1962]. Deduco che molti massi coppellari segnano la presenza di sepolture umane sotto il masso stesso o nelle sue vicinanze, avvenute in epoca precristiana e oltre (G. Mazzucchelli [2003]). La moderna sezione cruciforme adottata definitivamente dalla chiesa di San Giovanni di Leontica con l ampliamento e il restauro avvenuti negli anni dal 1778 al Le fasi di costruzione: Fase 1: XII secolo, primo edificio monoabsidale (a sinistra). Fase 2: Aggiunta del portico. Gli scavi portano alla luce tombe coeve al porticato. Fase 3: Trasformazione in edificio biabsidato, nella prima metà del Fase 4: La chiesa riceve un coro poligonale, mentre l edificio biabsidato viene demolito. Fase 5: La chiesa riceve tra il 1778 e il 1884 l aspetto attuale a sezione prettamente cruciforme.. L'antica chiesa di Leontica venne descritta da San Carlo Borromeo nel 1567 e da Federico Borromeo nel 1608:...ecclesia facit duas naves..., cioé a due navate Gilardoni [1967]. Durante gli scavi vennero alla luce, oltre alle due navate e alle due absidi, varie tombe del 1200, la cui locazione era marcata su un masso coppellare (vedi intervista con Mariella Becchio, a pagina 21). E interessante notare la presenza della genizah, costruzione rettangolare situata dietro alle due absidi semicircolari, che conteneva carte scritte in lingua ebraica, portate frettolosamente alla Curia di Lugano e nascoste, fino a oggi, agli occhi degli interessati. Nella genizah si riponevano scritti resi inusabili dal tempo, ma che non potevano essere distrutti.

19 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 19 di 31 Che cos è la Genizà o Genizah? Termine ebraico dal significato di ripostiglio od archivio, designante il deposito di manoscritti ebraici considerati sacri, di cui la Legge vieta la distruzione quando siano fuori uso. Dalla Genizah della sinagoga di Esdra (Cairo), alla fine del XIX secolo furono recuperati e trasportati a Cambridge ed in altre biblioteche circa frammenti, tra i quali importanti erano quelli di gran parte del testo ebraico dell Ecclesiastico (v.), la traduzione greca dell Antico Testamento di Aquila, e frammenti del Patto di Damasco. È stato ipotizzato che le grotte di Ein Feshka, dove nel 1947 vennero ritrovati importantissimi frammenti (v. Manoscritti del Mar Morto), costituissero una Genizà. La Genizà può essere localizzata all interno delle sinagoghe o nelle loro vicinanze. Periodicamente la g. viene svuotata e il suo contenuto seppellito nel cimitero ebraico. La "Mimöira" La "Memoria", o come dicono i bleniesi (TI) "Mimöira" è il luogo dove si ricordano i defunti. In quel luogo la mente rievoca, spera e riposa. E facile individuare nel termine memoria la funzione della Genizà, nella quale si conservavano documenti e testi sacri resi inusabili dal tempo e che non potevano essere gettati via, perché contenevano ricordi a volte centenari. Le regole ebraiche proponevano di ridare alla terra ciò che aveva servito alla religione, ai riti e agli usi. Giornico, chiesa di San Nicola. Al centro i resti sotterranei della presunta memoria. La costruzione si trovava sotto il pavimento dell antica chiesa. Virgilio Gilardoni [1967] concede molte pagine alla descrizione della chiesa di Giornico, ma accenna solo di striscio alla presenza della costruzione muraria sotterranea che servì di sicuro da Genizà. In mezzo alla chiesa, durante la rimozione del pavimento, nel 1945, fu trovato un minuscolo locale sotterraneo, volto a settentrione, affiancante pressapoco la linea dell ipotetica tribuna trasversale. La celletta quadrata, di m 0,65 di lato, con muri di 80 cm ca. di spessore, aveva un ingresso meridionale segnato da un arco di scarico di sesto bassissimo, cui si accedeva per un minuscolo corridoio a fianchi convergenti. Non si sa se i muri offrissero elementi atti a indicare la copertura del vano e del corridoio. Non è escluso che il misterioso vano sotterraneo fosse il relitto di un antica memoria. Ricordiamo a questo punto di ammirare con attenzione a pagina 5 la fotografia dell abside maggiore della chiesa di Chiggiogna e a pagina 16 quella di Leontica. L attento osservatore troverà due Genizà.

20 Le chiese a doppia abside e le Tavole della Legge Gianni Mazzucchelli, 2005 Pagina 20 di 31 La Mimöira o memoria di Giornico (chiesa di S. Nicola): Minuscolo ipogeo con corridoio d accesso e porta sotterranea ritrovato durante i restauri. Gilardoni [1967]. Mimöira e Mimöria Guido Bolla [1931]: I popoli che vivevano in quei tempi nella nostra Valle: o etruschi, o liguri, o orobi, o galli, o celti, si raggruppavano in grosse famiglie o tribù, e si internavano nelle valli laterali. La loro religione non era indubbiamente la cristiana. I loro sacrifici erano cruenti. Le loro «are votive» si trovavano in fondo a queste valli laterali, nei luoghi dove il bosco era più folto. Avevano i loro cimiteri generalmente alla confluenza di due fiumi, ed i loro morti li seppellivano in piccole fosse (60X60 cm) lo spazio che occupa un uomo seduto. Camillo Flammarion racconta che seppellissero i loro morti vicino ai fiumi per la comodità della sabbia, e che ogni cimitero aveva il suo sabbiaio. Composto il defunto nella fossa, seguiva una danza accompagnata da canti, poi un pranzo, e tutti gli avanzi (ossa spolpate, corna, vasi, armi) venivano deposti ai piedi del cadavere, indi si riempiva la fossa con sabbia fina ed asciutta, e sopra, a guisa di monumento si rizzava una pietra avente naturalmente la forma di piramide, chiamata «menhirs», pronunciato «minörs». Nel 1905, quando si rifece il muro di sostegno di Zizei, sul fianco sinistro della strada che conduce a Chiesa, tra la Ducetta e l'imbocco della Carrale della Mova, furono scoperte cinque tombe, che avevano tutti i caratteri delle sopradescritte e che il Flammarion classifica per «tombe celtiche» (!). Personalmente vuotai le tombe, crivellando la sabbia finissima e pulita, e raccolsi in una cassetta dei frammenti di ossa. Cercai attentamente e febbrilmente se vi fossero vasi, armi, anelli, ma ogni mia speranza andò delusa. Faccio notare che il fondo della tomba era plasmato con uno strato di argilla. Un sasso, che feci conservare, e che tutti possono vedere sull'angolo di Zizei, ha per me

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