IL DIRITTO ISLAMICO. E' impossibile capire il mondo islamico senza capire il DIRITTO ISLAMICO

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1 IL DIRITTO ISLAMICO E' impossibile capire il mondo islamico senza capire il DIRITTO ISLAMICO

2 FONTI DEL DIRITTO ISLAMICO Concezione del diritto: non una branca autonoma della scienza, ma uno di volti della religione dell Islam. Come l ebraismo l Islam è una: religione della legge. FONTI: Corano Sunna Ig thiād Ig mā - qiyās.

3 IL CORANO Rappresenta la base del diritto musulmano e si compone delle rivelazioni fatte da Allah all ultimo dei suoi profeti, Maometto Il contenuto giuridico del Corano si ritrova in un certo numero di versetti ( versetti legali )

4 versetti che regolano lo statuto personale (n. 70) relativi al diritto civile (n. 70) relativi al diritto penale (n. 30) relativi alla procedura (n. 13) riguardanti la costituzione (n. 10) relativi all economia ed alle finanze (n. 10) relativi al diritto internazionale (n. 25)

5 SUNNA Narra il modo di vivere e di comportarsi del profeta per servire come guida ai credenti E composta dall insieme degli ahādīt, ossia le tradizioni relative ad atti e parole di Maometto riporatate da una catena ininterrotta di intermediari

6 IG TIHAD Sforzo interpretativo che ha consentito di costruire una teoria dei rapporti fra la rivelazione (Corano-Sunna) e ragione umana

7 IG MA Accordo unanime dei dottori della legge. Si distingue dalla consuetudine in quanto non si richiede il consenso della folla dei credenti o la rispondenza al sentimento comune di tutti i membri della comunità: l unanimità necessaria è quella delle persone competenti, il cui accordo conferisce alla soluzione giuridica ammessa forza di legge.

8 QIYAS Ragionamento per analogia, inteso come modo di interpretazione edi applicazione del diritto

9 Sharī a: legge rivelata quale risulta dal Corano e dalla Sunna, prescrive ai credenti cosa debbano o non debbano fare Fiqh: lettura della Sharī a, la via da seguire in vista della sua comprensione esatta. Si traduce come scienza del diritto che consente il rispetto scrupoloso della Sharī a ed indica a musulmano come debba comportarsi secondo la religione

10 Categorie degli atti Esistono 5 categorie, tali per cui un atto può essere: DOVEROSO / OBBLIGATORIO: la sua esecuzione è premiata; la sua trascuratezza è punita RACCOMANDABILE / CONSIGLIABILE: la sua esecuzione è premiata, ma la sua omissione non è punita

11 PERMESSO / LEGITTIMO: la sua esecuzione e la sua omissione non sono né premiata, né punita RIPROVEVOLE / SCONSIGLIABILE: non è punibile giuridicamente, ma religiosamente deve essere evitato PROIBITO / EVITATO: atto proibito e punibile secondo legge

12 La sottomissione dello Stato ai principii del diritto musulmano è proclamata dalla Costituzione in Marocco, Tunisia, Algeria, Mauritania, Siria, Yemen, Iran, Pakistan, Sudan, Egitto N.B. non bisogna confondere il diritto islamico, che è diritto religioso, con il diritto positivo dei paesi musulmani.

13 Il sistema bancario islamico Il sistema bancario islamico costituisce un alternativa al sistema bancario convenzionale basato sul concetto di interesse. Operare secondo i precetti della Sharia aiuta il raggiungimento degli obiettivi socio-economici della societa islamica.

14 Mudaraba Le banche islamiche adottano il principio del Mudaraba, cioe basato sul concetto di compartecipazione sulla fiducia, come base per i rapporti tra loro e l investitore o il cliente depositante.

15 Secondo questo concetto quando la banca fornisce il capitale all investitore sulle basi di un contratto di Mudaraba, essa non puo richiedere la restituzione del capitale se vi e una perdita nel corso dell investimento a meno che da parte dell imprenditore non vi sia stato un comportamento scorretto o abbia violato i termine dell accordo di Mudaraba.

16 Accordo tra due parti delle quali una fornisce il 100% del capitale per un affare e l altra, indicata come il mudarib,conduce l affare usando le sue capacita. I profitti derivanti dall affare sono distribuiti secondo percentuali stabilite in anticipo. Le perdite sono a carico solamente di chi fornisce il capitale mentre il mudarib perde solo il tempo, gli sforzi e la possibilita del guadagno derivanti dall operazione.

17 I principi economici religiosi Riba => divieto del tasso d interesse Gharar => divieto dell incertezza Maysir => divieto della speculazione Haram (vietato) vs Halal (consentito) Zakāt => la tassa islamica

18 Riba o divieto d'interesse Storicamente tutte le religioni monoteiste hanno condannato l usura e l interesse. Nel cristianesimo del Basso Medioevo, l'usura era qualsiasi pagamento dovuto per un prestito di denaro, considerato proibito in base a un passo del Vangelo di Luca (6,34s.).

19 Era una categoria morale negativa anche per Aristotele che nell'etica Nicomachea spiegava come solo dal lavoro umano o dal suo intelletto potesse nascere la ricchezza, mentre quella prodotta dal denaro era dannosa. Secondo Aristotele: il denaro non può generare denaro

20 Non mancano tuttavia anche nell'ambito di popolazioni la cui religione vietava il pagamento di interesse, forme di prestito retribuito. Era sufficiente escogitare forme diverse di retribuzione per ottenere lo stesso risultato, senza che sembrasse un prestito a interesse. I monte di pietà, monte di pietà, fortemente sostenuti dai francescani, ammettevano l'emissione del credito dietro un pegno e dietro il pagamento di una modica somma che serviva a coprire i costi di gestione del monte.

21 Successivamente interviene la riforma luterana e le idee di Calvino a sostenere la necessità di accettare il pagamento di interessi. Con la rivoluzione francese e il codice civile del 1804 napoleonico si liberalizza il contratto di prestito, le cui caratteristiche vengono lasciate alla determinazione delle parti.

22 Nel Corano invece... Nel Corano vi è una ferma condanna del ribā, interpretato inizialmente come divieto della pratica dell usura. Oggi il consenso prevalente tra i musulmani è che il ribā includa qualsiasi forma di interesse. ribā trova fondamento nel principio secondo cui non vi può essere alcun ritorno senza l assunzione di un rischio

23 Gharār e Maysir La proibizione del gharār e del maysir implica che ogni transazione o contratto deve essere libero da ogni forma di rischio o incertezza. Mentre la proibizione del riba è assoluta il gharār è vietato solo se rilevante. Alcune interpretazioni giuridiche assimilano l eccessiva incertezza alla scommessa (alqimar) espressamente vietata dalla legge islamica.

24 Haram vs Halal proibito vs consentito La Sharīa proibisce il consumo e l investimento in attività economiche connesse alla produzione e distribuzione di alcol, armi, carne suina, gioco d azzardo, pornografia, tabacco. Se da un lato l islam riconosce libertà nell attività imprenditoriale e negoziale dall altro indica i paletti entro cui tale libertà può essere esercitata => sacralità dei contratti

25 L Islam e lo sviluppo economico finanziario Alla fine del decimo secolo, i paesi islamici erano una regione fra le più avanzate del mondo in termini di standard di vita, progresso tecnologico, tecniche agricole, livello di istruzione. Solo la Cina poteva considerarsi più sviluppata. Baghdad, Damasco ed il Cairo erano città ben più ricche e popolose di Londra, Parigi o Roma

26 Nei quattro secoli che separano la morte di Maometto (632 d.c) alla massima espansione della nazione islamica l apparato religioso, ideologico ed istituzionale trova una sua compiuta definizione. Vennero scritti codici e leggi che dovevano servire a governare un impero esteso dalla Spagna all India.

27 Vi era l assoluta necessità di creare un unità culturale oltre che politica poiché entrambe erano state fortemente intaccate dalle continue dispute tribali e sopratutto dalla frattura fra sciiti e sunniti. La pragmatica tolleranza verso le popolazione locali, numericamente ben superiori agli arabi, assieme alle aspirazioni di giustizia ed eguaglianza sociale, erano state un elemento fondamentale per accattivarsi il supporto delle popolazioni locali.

28 Otto secoli Le strutture allora formatesi, particolarmente consone a garantire lo sviluppo di quel periodo rimasero poi sostanzialmente immutate sino al XVII secolo. Alla fine del 1700 le pratiche creditizie e produttive praticate al Cairo risultavano praticamente identiche a quelle prevalenti otto secoli prima

29 Perché i paesi islamici non sono riusciti a seguire le trasformazioni istituzionali che hanno permesso all occidente di aumentare enormemente la sua capacità di mobilitare risorse economiche?

30 Molti hanno additato la religione islamica come la causa: i principi islamici, o meglio il modo con cui tali principi sono stati codificati, sarebbero l elemento ostativo alla trasfor-mazione delle istituzioni. 1) il valore normativo della tradizione, 2) la fondamentale funzione dei testi sacri per l elaborazione del diritto musulmano, 3) l ossessiva tensione a disposizioni giuridicocomportamentali, 4) l attitudine a perpetuare piuttosto che ad innovare.

31 Questioni Perchè, almeno nei primi cinque secoli dalla sua nascita, la religione islamica è stata un fattore di enorme sviluppo economico e culturale? Perchè, alcuni paesi islamici hanno conosciuto un discreto e duraturo sviluppo economico? Perchè nonostante in origine molte prescrizioni fossero comuni alle altre religioni monoteiste, le civiltà ad esse sottostanti abbiamo conosciuto sviluppi così differenti?

32 All inizio il divieto al tasso d interesse era comune Il divieto si inserisce in un tessuto sociale già fortemente avvezzo a restrizioni di natura finanziaria: codice Hammurabi, la legge di Solon, Torah, Vangeli. In origine i vincoli imposti al pagamento dei tassi d interesse riguardavano i crediti al consumo => l esigenza di tutelare le classi meno abbienti.

33 Nel medioevo i teologi cristiani come quelli musulmani estesero il divieto all impiego produttivo. In realtà il divieto al credito fu spesso eluso. Il divieto non prevedeva alcuna pena. => divieto pertinente più alla sfera della coscienza individuale che alla prassi politica o giuridica.

34 di conseguenza La semi-legalità del credito aumentava in maniera sensibile il costo dei finanziamenti, riducendone in maniera rilevante la domanda; ostacola lo sviluppo di intermediari finanziari (banche) così come la nascita di grosse imprese commerciali; aumenta il grado di litigiosità; penalizza lo sviluppo economico; ridistribuisce la ricchezza dai debitori ai creditori.

35 in occidente nascono le BANCHE Contrariamente all opinione generale ben prima della rivoluzione protestante il mondo cattolico cominciava a distinguere fra prestito ed usura. Il XIII secolo vede la nascita delle prime banche in Italia e Spagna La riforma protestante non fece altro che amplificare questi fenomeni dando legittimità all attività creditizia. L attività creditizia troverà definitiva dignità nelle opere di Adam Smith e David Riccardo

36 Allo sviluppo dell attività finanziarie si accompagnò una straordinaria crescita dei commerci e delle altre attività produttive. Le iniziative individuali, seppure di famiglie molto ricche, piano, piano si trasformarono in società commerciali a responsabilità limitata, con un azionariato sempre più diffuso. L avvento della rivoluzione industriale non fu altro che l essenziale completamento di una processo già a lungo in atto. Evoluzione morale, economica e finanziaria risultarono allora intimamente legate fra loro.

37 L islam decade a causa del suo egualitarismo? Alcuni studiosi ed in particolare Timur Kumar, hanno identificato nel sistema ereditario la causa del mancato sviluppo del mondo islamico. Il Corano sancisce un dettagliato sistema di ripartizione ereditaria: due terzi dei beni di un defunto vengano divisi tra un gradissimo numero di parenti. Ciò risponde ai principi islamici di eguaglianza economico-sociale.

38 Questo col tempo diventò un ostacolo all evolversi del partenariato. Infatti, alla morte di un qualsiasi membro la sua quota doveva essere ripartita fra un grandissimo numero di eredi.

39 I n occidente le sacre scritture non imponevano nessuna prescrizione in materia di eredità. In molti paesi si fece strada, specialmente nell aristocrazia, la primogenitura o l ultimogeniura. Questo facilitò l accumulazione di grandi ricchezze finanziarie e la creazione di partenariati-società sempre più grandi, articolati e stabili.

40 L impero ottomano affida la finanza agli stranieri All inizio del diciannovesimo secolo una serie di sultani, educati in occidente, tentarono di riformare il decadente l Impero Ottomano. Nel periodo di Tanzimat (riorganizzazione) che va dal si tentò di importare dall occidente un accelerato sviluppo socioeconomico al fine di permettere all Impero, almeno di sopravvivere.

41 Col decreto di riforma del 1856 vennero autorizzate ad operare istituzioni bancarie a capitale straniero, legalizzando in tal modo il pagamento degli interessi Nello spazio di pochissimi anni si svilupparono rapidamente non solo banche a capitale inglese e francese, ma anche italiano, austriaco, russo e sopratutto greco.

42 Sin dalla sua fondazione l Islam era stato piuttosto tollerante con le minoranze monoteiste. Ebrei e cristiani godevano di uno statuto di protezione : in cambio della sudditanza politica e di un livello di tassazione più elevato essi potevano vivere abbastanza liberamente professare la loro religione e svolgere, numerose attività Alla fine del settecento Ebrei sefarditi e cristiani levantini giocarono un ruolo assolutamente rilevate nel commercio e nella finanza grazie ai legami che intrattenevano con i paesi di origine ed al fatto che potevano usare la loro struttura giuridico-normativa

43 Dal socialismo all integralismo islamico Alla fine della seconda guerra mondiale lo sviluppo dei movimenti nazionalisti prima e di quelli socialisti poi, trasformarono la storia del mondo islamico. tali ideologie professavano il laicismo ed erano o totalmente in contraddizione con l etica mussulmana della giustizia sociale. Negli stessi anni migliaia di occidentali furono costretti a lasciare i paesi arabi e le banche nazionalizzate

44 Il venir meno delle ideologie socialiste hanno condotto ad un ulteriore cambio di direzione nel modo arabo. Alcuni paesi hanno avviato, seppure timidamente un processo di privatizzazione e liberalizzazione almeno economico se non ancora politico (il sistema bancario è stato di nuovo aperto all estero). Contestualmente ha ripreso vigore un processo di islamizzazione dell economia e della finanza musulmana sotto la spinta del crescente confronto ideologico, culturale e militare con l occidente.

45 L analisi sinora svolta ci porta a concludere che non vi sia nulla nella religione islamica di intrinsecamente contrario alla crescita economica. Sono piuttosto le istituzionali che in alcuni casi si sono formante nei paesi arabi che hanno ostacolato lo sviluppo

46 La ri-nascita dell economia e della finanza islamica Nel 1975 per l iniziativa dei ministri delle finanze di alcuni paesi arabi riuniti presso l Organization of the Islamic Conference (OIC), venne create la Islamic Developmente Bank (IDB). Nel 1979 il Pakistan fu il primo paese ad islamizzare tutto il sistema bancario del paese, mentre nel 1983 seguì l Iran ed infine nel 1992 il Sudan.

47 Oggi si stima che l industria dei servizi finanziari islamici, presente in oltre 65 paesi sia a maggioranza mussulmana, gestisca fondi per circa 750 miliardi di dollari e continui a crescere al ritmo del 10% -15% all anno. Le banche totalmente islamiche o dotate di uno sportello islamico sarebbero quasi 350. Oltre 250 fondi d investimento seguono i principi della Shari ah.

48 Le ragioni della crescita L arretratezza e le disuguaglianze nella maggior parte dai paesi mussulmani La sensazione che le economie occidentali fossero le uniche a beneficiare del modello di sviluppo capitalistico. Il fallimento delle esperienze socialiste con la loro forte componente di laicismo. La contrapposizione ideologico e politica con l occidente

49 Rispondere agli effettivi bisogni delle imprese e della gente. La necessità di diversificare gli ingenti surplus petroliferi. Ia lotta al terrorismo dopo 11 settembre ha incrinato la fiducia verso le istituzioni finanziare occidentali Le istituzioni finanziare occidentali hanno aperto delle islamic windows

50 Homo islamicus Le risorse naturali appartengono a Dio, che le conferisce all umanità al fine di contribuire alla sviluppo. Crescita economica e la tutela della natura devono essere coniugati. La proprietà privata pur essendo debitamente garantita trova parecchie limitazioni: la sobrietà e l austerità il rispetto del prossimo. rilevanza del modo con cui vengono accumulate le ricchezze.

51 L Islam incoraggia il lavoro, il guadagno l investimento. Tuttavia l uomo d affari non deve essere motivato solo dal profitto atteso, ma anche: dal desiderio di servire la sua comunità. non barare, mentire o comportarsi in maniera disonesta i dipendenti vanno remunerati in maniera equa L indulgenza, l educazione, la fratellanza e l amicizia sul lavoro sono considerate virtù importati.

52 L uguaglianza fra gli uomini è un cardine importante così come l aiutare quelli che hanno bisogno senza aspettarsi nulla in cambio. Il monopolio è esplicitamente proibito Ogni libertà infatti deve infatti passare dal filtro islamico

53 Lo Stato gioca un ruolo rilevante al fine di rafforzare la coerenza sociale. Disoccupazione ed inflazione sono poi visti come nemici da combattere senza quartiere Le partecipazioni azionarie risultano benviste. Tuttavia la partenership di tipo islamico presuppone un pieno coinvolgimento delle parti in causa.

54 Quando la funzione di utilità include l aldilà A livello micro no alla tradizionale funzione del consumo: la felicità\utilità di un buon mussulmano è strettamente legata a quella degli altri e deve essere guidata da comportamenti che gli permettono di massimizzare non solo il suo benessere su questa terra ma anche nell aldilà. Il desiderio di risparmio non deve essere motivato dalle aspettative di maggiori ritorni ma da altre ragioni (vecchiaia tranquilla) => Keynes.

55 Il buon musulmano deve inoltre ricordarsi di devolvere parte del suo reddito in beneficenza Infine, egli non deve consumare beni vietati ne eccedere in spese frugali

56 Quando l impresa non deve massimizzare solo i profitti L obiettivo del management deve essere il benessere dell intera comunità. Il profitto non deve essere l unico valore che sorregge la vita dell impresa. Lo stato in qualunque momento può intervenire per tutelare gli interessi della comunità quando questa è messa in discussione, per esempio, da un comportamenti monopolistici. Tutto ciò significa introdurre un filtro morale nei comportamenti e negli obiettivi degli individui.

57 ...e non hai debiti Modigliani e Miller hanno dimostrato come, in un mondo perfetto, la struttura finanziaria di una impresa sia irrilevante. I mezzi propri diventano più convenienti quando: I costi di fallimento sono alti: le imprese più indebitate hanno una maggiore volatilità dei profitti e quindi premio per il rischio. i risultati di un investimento risultano molto incerti

58 COERENZA EC. ISLAMICA l debito diventa invece più vantaggioso a causa di una struttura fiscale, che permette di dedurre gli interessi ma non i dividendi. in imprese in settori maturi: i manager sono vincolati a pagare gli interessi. le imprese più piccole e più giovani che non sono in grado di offrire garanzie

59 Un sistema economico senza debiti risulta più stabile di uno in cui imprese e privati hanno accesso al credito. Le società a responsabilità limitata, tendono ad indebitarsi eccessivamente, giacché sopportano solo parzialmente i costi del fallimento. Le banche tendono ed erogare più credito nei momenti di ciclo alto (Fisher e poi Minsky)

60 Lo Stato islamico ha sempre un bilancio in pareggio L intervento pubblico trova un importante vincolo nel fatto che esso dovrebbe essere finanziato quasi esclusivamente attraverso le tasse o la creazione di moneta, date le difficoltà di emettere titoli legati ai profitti e alle perdite. Questo naturalmente può provocare un serio svantaggio in termini di benessere soprattutto quando si debbono intraprendere progetti di cui godranno le generazioni future.

61 La regolamentazione In un economia islamica la regolamentazione e la vigilanza assumono un ruolo ancora più importante. Infatti: sono più acuto i problemi di azzardo morale e quindi la necessità di tutela degli investitori\risparmiatori. l islam, non è una religione dotata di un autorità centrale in grado d imporre un unico dogma. Questo può creare una forte frammentazione del mercato (Shari a risk,)

62 Al fine di risolvere questi problemi, all inizio, degli anni novanta vennero creati una serie di organismi internazionali Accounting and Auditing Organisation for Islamic Financial Institutions (AAOIFI) l International Financial Sevices Board (IFSB) International Islamic Financial Market (IIFM), International Islamic Rating Agency (IIRA)

63 LA BANCA ISLAMICA La banca islamica, pur possedendo notevoli peculiarità, presenta tratti più vicini al modello avanzato di banca (distributore di prodotti finanziari creatori di veicoli ) non al modello di banca tradizionale (passivo depositi attivo impieghi). La banca islamica si configura come un gestore/distributore di fondi, attività e progetti.

64 La raccolta 1) I conti d investimento in cui il depositante (utilizzando contratti mudaraba) non beneficia della protezione del valore nominale del deposito la cui remunerazione è una partecipazione ai guadagni della banca e ai progetti

65 Il depositante in conti d investimento è quindi una figura simile all investitore in fondi comuni d investimento ed in termini di profilo rischi/rendimento si colloca a metà strada tra l azionista ed il depositante tradizionale: come il primo rischia il capitale versato; come il secondo non ha alcun diritto di voto

66 2) Accanto ai conti d investimento, che rappresentano la parte più rilevante delle passività, la banca islamica prevede anche conti correnti (wadia) il cui capitale è garantito ma senza riconoscere alcun tipo di remunerazione.

67 Gli impieghi A differenza di una banca convenzionale la banca islamica non concede prestiti, bensì investe in operazioni che hanno come attività sottostante un bene reale nella forma di contratti di scambio (Murabaha) o in misura meno rilevante di partecipazione (Mudaraba) La remunerazione della banca è direttamente legata ai ritorni dei progetti finanziati e non al merito creditizio o alle garanzie del debitore

68 Sharīa board La banca islamica prevede anche un organo composto da Sharīa Scholars (esperti in legge islamica) che ha la funzione di certificare che l attività bancaria avvenga nel rispetto dei principi islamici.

69 Microcredito la lotta alla povertà, un forte spirito egualitario, una decisa connotazione etico-morale delle azioni intraprese una lotta senza quartiere all usura la valorizzazione di lo spirito imprenditoriale degli individui,

70 l importanza del gruppo negli affari, la condivisione dei rischi nell attività economica le strutture di partenership. la natura mutualistica la strategia di valutazione dei rischi, basata sulla bontà dei progetti più che la solidità patrimoniale delle parti o la presenza di garanzie

71 Numerosi musulmani più o meno conservatori hanno accusato Yunus e la sua Banca Grameen di distruggere la cultura e la religione musulmana. Essi infatti ritengono che: qualsiasi forma di credito remunerato con interesse sia inaccettabile; la concessione dell elemosina, di fatto osteggiata da Yunus ed i suoi, sia uno dei principi cardine dell islam; il ruolo giocato dalle donne nelle istituzioni di microcredito sia in contrasto con l etica musulmana.

72 Le principali tecniche di finanza islamica Caratteristiche di fondo di queste tipizzazioni sono (i) di basarsi sulla relazione diretta tra il finanziere e il bene la cui acquisizione o la cui disponibilità da parte del cliente costituisce scopo ultimo del contratto (ii) di comportare la condivisione da parte del finanziere del rischio di impresa corso dal cliente (risk sharing transactions). Vedremo, nell esame dei diversi tipi, come queste modalità fondamentali vengano declinate.

73 Murabahah (o finanza del costo più un margine) Il murabahah è il più diffuso dei contratti di finanza islamica. Viene impiegato ogni volta che il cliente della banca ha bisogno che gli sia finanziata l acquisizione di un bene. E il contratto che è stato impiegato per l acquisto, nel 2007, del capitale della Aston Martin, in una operazione dal 1,2 miliardi di dollari, portata a termine dal fondo kuwaitiano Investment Dar.

74 Se nelle tecniche di finanza convenzionali questo bisogno è soddisfatto dal banchiere mettendo a disposizione del cliente i fondi necessari, se del caso dietro rilascio di garanzie, contro il pagamento di un interesse, nella finanza islamica la banca si interpone tra il cliente e il suo fornitore acquistando lei stessa il bene e rivendendolo immediatamente al cliente con un margine che è funzione del valore del denaro per il tempo concesso a dilazione del pagamento.

75 Il margine appare come di origine commerciale il profitto di una compravendita ma viene immancabilmente commisurato al costo del denaro sui mercati del credito (ad esempio al LIBOR o all EuRIBOR) più un ulteriore spread che è legato al rischio di credito della controparte.

76 operazione Murabahah Il cliente manifesta l interesse di comprare un certo bene (può trattarsi di un bene fisico, ma anche di azioni ed altri prodotti finanziari) dalla banca ad un certo prezzo (che sarà la somma del prezzo di mercato di quel bene più il margine finanziario) e con consegna a certa data. La banca acquista il bene da un fornitore e lo offre in vendita al cliente. Il cliente accetta l offerta e acquista la proprietà del bene, contro pagamento del prezzo alla data convenuta.

77 Si noti come non sia infrequente che la banca nomini il cliente come proprio mandatario (spesso senza rappresentanza) per l acquisto del bene (Wakeel), così da evitare di essere direttamente coinvolta nell operazione di acquisto e da soddisfare l interesse del cliente a non avere la banca che si interpone nelle sue relazioni con i propri fornitori.

78 La banca può anche controllare l operazione con due strumenti negoziali: Il mudaraba, che è un contratto che vede quali parti il mudareb o agente di sindacazione e gli investitori (Rab al Maal); il mandato di investimento (Investment agency agreement), con il quale la banca controparte diretta del cliente è investita del potere di concludere l operazione per conto proprio e dei suoi mandanti.

79 l Murabaha l Murabaha può sostituire alcune forme di prestito ed è utile per gli acquisti di beni immobili (auto, elettrodomestici, altre spese per la famiglia) Si differenzia rispetto ai prestiti offerti da vari istituti di credito in quanto viene giustificato dall obiettivo e sottintende un bene reale. L importo dovuto è ratealizzabile e il mark up costituisce una sorta di premio per il servizio offerto dalla banca e per il rischio che essa sopporta nel tempo in cui il bene rimane di sua proprietà.

80 G. M. Piccinelli, Banche Islamiche in Contesto non Islamico. Materiali e Strumenti Giuridici, IPO, Roma, 1996, p. 157

81 Tavarruq o Murabaha inverso In questo schema negoziale, il bisogno che viene soddisfatto è mettere a disposizione del cliente una somma di denaro, per un certo periodo. Il tavarruq usa spesso come sottostante commodities come i metalli (rame, platino, non oro e argento, perché ciò è proibito dal Corano, essendo assimilati al denaro).

82 La banca acquista spot una partita di merci pagandola a pronti a prezzo di mercato e la rivende al cliente con pagamento differito al prezzo di acquisto più un margine che, de facto, è l interesse dell operazione. Il cliente rivende immediatamente la partita di merci a un terzo a prezzo di mercato (realizzando una perdita che è pari al margine del banchiere).

83 Il risultato per il cliente è la disponibilità di una somma di denaro per il tempo della dilazione di pagamento del prezzo al banchiere. Si noti che,onde evitare che lo schema venga qualificato come meramente finanziario, il contratto di vendita dal cliente al terzo è documentato separatamente rispetto al contratto di tavarruq.

84 Broker A Broker B Bene Consegna Immediata Pagamento Immediato Prezzo Pagamento immediato prezzo Bene Consegna Immediata Bene (Consegna Immediata) Cliente Banca Pagamento differito del prezzo (mark up)

85 Poiché il tavarruq tende a soddisfare una pura esigenza di finanziamento del cliente e non è inteso, come il murabaha, a dotarlo di un bene che questi usi nella propria attività commerciale, la prassi di finanza islamica, se pure con le perplessità di qualche scuola, ha sviluppato, recentemente, alcuni metodi di rinnovazione dell operazione (revolving tavarruq).

86 In pratica, alla scadenza del termine di pagamento del prezzo di fornitura per il cliente, la banca accorda una nuova operazione di tavarruq, spostando in avanti la scadenza. Onde evitare movimenti inutili di denaro, - si tratta infatti di confermare la linea di credito già accordata -, i soggetti coinvolti, il primo fornitore, la banca, il cliente e l acquirente finale, stipulano un accordo di compensazione delle partite in forza del quale le posizioni a debito e a credito vengono nettate senza movimento di contante.

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88 Musharaka Il contratto di musharaka ha la funzione di regolare operazioni di venture capital. E stato utilizzato per sostenere grandi progetti a medio lungo termine, come la realizzazione di autostrade in Turchia, i pozzi di perforazione in Malesia o per finanziare il budget del governo iraniano.

89 Caratteristica tipica del contratto in esame è che è richiesto ad entrambi i soggetti, lo sponsor finanziario e il cliente, di apportare mezzi all iniziativa, siano essi in danaro o in natura, divenendo così entrambi partners. Normalmente il cliente conferisce mezzi in natura in una misura che deve essere almeno il 30% del totale dei mezzi apportati.

90 Le clausole del contratto che regolano i vari aspetti dell affare, stabiliscono normalmente che: la gestione del musharaka, con la responsabilità di investire e condurre gli asset, sia affidata al cliente;

91 i profitti possano essere suddivisi secondo liberi accordi tra i partners, ma le perdite vadano sempre divise in proporzione agli apporti effettuati. Spesso allo sponsor sono attribuiti diritti preferenziali nella ripartizione dei profitti, cosicché questi possa recuperare dall operazione il capitale investito più una certa remunerazione prestabilita, il resto rimanendo nella disponibilità del cliente/manager;

92 il cliente/manager possa addebitare a carico degli asset oggetto di investimento un compenso di gestione, anche se spesso si tratta di valori minimali; il cliente/manager si sottometta a una serie di impegni (covenants) la cui violazione possa fare scattare il diritto dello sponsor a vedersi restituire il capitale e un certo profitto.

93 Anche le operazioni di musharaka possono vedere la partecipazione di più di un investitore, ma anche qui il rapporto con il cliente è tenuto da un solo operatore finanziario che stipula a monte il contratto di investimento.

94 Musharaka Apporto in natura almeno 30% Cliente Manager Musharaka Sponsor Sponsor Apporto in denaro Sindacazione

95 Mudaraba Il mudaraba è un contratto associativo (in lingua anglosassone si traduce con participation financing) stipulato tra un gruppo di investitori (Rab al Maal) e un gestore (Mudareb). Gli investitori apportano capitale e il gestore lo investe.

96 Usi strumento di sindacazione tra più operatori finanziari a supporto di operazioni di finanza islamica quali murabaha, tawarruq e ijara. Come si è avuto modo di dire è caratteristica di tali operazioni che la controparte finanziaria sia sempre un solo soggetto, in questo caso il Mudareb, e che i suoi accordi con i cofinanziatori siano stipulati in atti separati rispetto al contratto oggetto di finanziamento; allo scopo di istituire un fondo di investimento nel quale il Mudareb agisca come gestore professionale.

97 I l mudaraba è usato anche per la raccolta del risparmio bancario. I Rab al Maal sono i risparmiatori e il Mudareb la banca. La banca investe i risparmi in operazioni finanziarie lecite e cerca di ottenere da queste un rendimento tale da potere assicurare ai propri clienti il rendimento di un deposito di risparmio convenzionale. Tuttavia, a differenza di quanto accade in contesti bancari convenzionali, il rendimento del deposito non è garantito al cliente, ma dipende dall esito degli investimenti del Mudareb.

98 Mudareb Investitori /Cofinanziatori (Rb al Maal) Investimento di fondi Partecipazion e ai profitti e alle perdite FONDO Compensi di gestione basati sui profitti Gestore (Mudareb) Servizi di investiment o e gestione PROGETTO /IMPRESA

99 Musharakah e Murdarabah DIFFERENZE

100 Contributo del Capitale Musharakah Tutti i partners contribuiscono all'investimento Murdarabah Il capitale è fornito da un solo partner(rabbu-ulmail) ma non dal mudarib

101 Forma societaria Musharakah Come società di persone (la responsibilità non è limitata ai capitali conferiti) Murdarabah Simile a Società di capitali (a responsibilità limitata)

102 Gestione dell'investimento Musharakah Tutti i soci partecipano alla gestione della società Murdarabah Solo il mudarib è deputato alla gestione

103 Perdite Musharakah Tutte le parti partecipano alla diminuizione del capitale per perdite Murdarabah Il rabb-ul-mal sopporta le perdite per intero a meno che il mudarib non abbia agito ultra vires

104 Remunerazione Musharakah Le parti sono remunerate secondo le regole di profit-sharing Murdarabah Il il mudarib viene remunerato secondo % stabilite a priori nel contratto.

105 Possesso ei beni immobili Musharakah Rimangono di proprietà di chi li conferisce e se liquidati i proventi vengono ntermente conferiti al proprietario. Se acquistati con i fondi della società allora sono della Soc. Murdarabah Sono sempre e solo della società

106 Ijara (o leasing operat. e finanziario) Questo contratto soddisfa le funzioni che nel nostro ordinamento sono fatte proprie dal leasing operativo. La sua variante ijara wa-iktina, che assegna al cliente il diritto di riscattare il bene al termine della locazione, è invece molto simile, sul piano funzionale, al leasing finanziario.

107 Istituzione Finanziaria/LESSOR Locazione Pagamento a rate Contratto di servizio LESSE

108 DIFFERENZE le obbligazioni di assicurazione e manutenzione straordinaria dei beni oggetto di ijara vanno tenute in capo al lessor (BANCA). L'obbligo di pagamento del canone di locazione in tanto può sussistere in quanto il bene esista e sia idoneo all uso; se il bene va perduto, distrutto o perde ogni idoneità funzionale, tale obbligo cade

109 Istisna a Questo contratto è usato per finanziare grossi progetti industriali o la costruzione di beni di grande valore, come aerei o navi. La banca finanzia il costruttore ai vari stadi di avanzamento dei lavori, acquista al completamento delle opere la loro proprietà al prezzo pattuito dal cliente ed immediatamente rivende le stesse al cliente finale ad un prezzo incrementato dell interesse, concedendogli una dilazione di pagamento.

110 Bai salam Il bai salam è altra tecnica simile al murabaha utilizzata per finanziare il capitale circolante di una impresa. La differenza con questa è che qui la banca paga un bene o una partita di beni in anticipo rispetto alla loro consegna, per un prezzo che è pari al loro valore di mercato scontato un margine pari all interesse

111 E normale che la banca si copra dal rischio di invenduto chiudendo immediatamente un altro contratto di bai salam con un terzo che intenda acquistare quelle stesse merci ad un prezzo pari a quello pagato al produttore, senza considerare il margine di interesse, incrementato di un ulteriore margine per tenere conto dell eventuale dilazione di pagamento

112 FINANZA ISLAMICA Il sistema finanziario islamico, ovvero il sistema di banche commerciali, banche di investimento, banche offshore operanti nel rispetto delle norme dettate dal Corano, e diventato una forza con la quale oggi il sistema finanziario convenzionale deve confrontarsi. Dalla costituzione della prima banca islamica avvenuta circa 22 anni fa, Bahrain oggi ospita 16 istituzioni finanziarie islamiche delle quali 2 sono banche commerciali, 2 sono banche offshore e 12 sono banche di investimento.

113 Il patrimonio totale di queste banche raggiunge la cifra di 1,6 miliardi di dollari. La dimensione globale del sistema finanziario islamico consiste in oltre 200 istituzioni con un totale di oltre 200 miliardi di dollari di fondi gestiti, una capitalizzazione degli istituti superiore ai 7 miliardi di dollari e un tasso di crescita annuale del 15% con previsioni di incremento nei prossimi anni.

114 1973 Il sistema finanziario islamico nel 1973 trova la sua data di nascita determinata dall accordo tra i paesi membri dell Organizzazione della Conferenza Islamica per la costituzione di una banca islamica internazionale finalizzata all incremento dello sviluppo economico e al progresso sociale dei paesi musulmani, nel rispetto dei principi della shari a ovvero della legge canonica rivelata dall Islam e derivata dal Corano

115 nacque cosi nel 1975 l Islamic Development Bank, la cui sede era a Jeddah in Arabia Saudita. Islamic Banking in Bahrain e un sistema in continua crescita e l autorita monetaria del paese, Bahrain Monetary Agency perseguendo il fine di un consolidamento della positiva reputazione del paese come centro finanziario internazionale, ha raccomandato alle banche islamiche operanti nel paese di aderire agli standards determinati da Accounting and Auditing Organization for Islamic Financial

116 Bahrain e uno dei due paesi che adottano gli standards AAOIFI, insieme al Sudan. Il trattato che regola il sistema finanziario islamico determinato da AAOIFI e l equivalente del trattato di Basilea per la vigilanza bancaria per le banche convenzionali.

117 stata fondata nel 1991, AAOIFI e ha la sua sede a Bahrain, e composta da 71 membri che sono banche islamiche, banche convenzionali con sezioni deputate alla finanza islamica, societa internazionali di revisione di 17 paesi.

118 Bahrain il paese e stato scelto come sede per ospitare una nuova istituzione nata recentemente, Islamic Agency for Credit rating :

119 compito dell Agenzia sara determinare le potenzialita delle istituzioni finanziarie islamiche e valutare il loro volume di rischio nell ambito del mercato monetario cio incrementera la fiducia negli investitori e rafforzera il mercato finanziario islamico nell ambito dello sviluppo dell intero sistema economico islamico.

120 Nell ambito del rispetto della Shari a le istituzioni finanziarie islamiche non possono investire o avere interessi in comune con societa i cui business riguardino l attivita bancaria basata sul sistema degli interessi; l alcool; il tabacco; il gioco; la produzione, la lavorazione e la confezione del maiale; tutte le attivita che rechino offesa ai principi dell Islam.

121 1.Banche commerciali, banche offshore, banche di investimento Questo tipo di istituzioni bancarie operanti secondo i principi islamici nell ambito del sistema finanziario nel Bahrain richiedono per la loro costituzione e la loro operativita l osservanza degli stessi standards previsti per le banche convenzionali summenzionate.

122 Il paese oggi ospita quindici istituzioni finanziarie islamiche cosi divise: Banche commerciali Bahrain Islamic Bank B.S.C. Faysal Islamic Bank of Bahrain E.C. Banche offshore Al Baraka Banking Group E. C. Faysal Islamic Bank of Bahrain E.C.

123 Banche di investimento Arab Banking Corporation (ABC) Islamic Bank E.C. Arab Banking Corporation (ABC) Islamic Fund E.C. Al Baraka Islamic Bank B.S.C. (E.C.) Al Khaleej Islamic Investment Bank B.S.C. (E.C.) Arab Islamic Bank E.C. Bahrain Islamic Investment Co. B.S.C. Citi Islamic Investment Bank E.C. Faysal Investment Bank of Bahrain E.C. First Islamic Investment Bank E.C.

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