IMU e TASI: le novità 2014

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1 Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N IMU e TASI: le novità 2014 Sugli immobili diversi dall abitazione principale il carico fiscale si farà sentire. Categoria: Imposte locali Sottocategoria: IMU Arrivano le prime novità del Governo Renzi in tema di IMU. Il D.L. n. 16/2014 recepisce gli accordi assunti fra il precedente Governo e i Comuni relativi alla possibilità di aumentare le aliquote Tasi rispetto a quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2014, oltre ad apportare significativi interventi di razionalizzazione su alcune norme della fiscalità locale. I più colpiti dal carico fiscale gli altri immobili e cioè seconde case, fabbricati delle imprese e aree fabbricabili. Premessa Arrivano le prime novità del Governo Renzi in tema di IMU. Il D.L. n. 16/2014 recepisce gli accordi assunti fra il precedente Governo e i Comuni relativi alla possibilità di aumentare le aliquote Tasi rispetto a quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2014, oltre ad apportare significativi interventi di razionalizzazione su alcune norme della fiscalità locale. Aliquote massime della TASI La fondamentale modifica apportata alla normativa Tasi (tributo sui servizi indivisibili) dal D.L. n. 16 del 6 marzo 2014, recante Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche, approvato dal CdM del 28 febbraio 2014 e pubblicato in G.U. n. 54 del 6 marzo 2014, ha realizzato quanto era stato deciso e preannunciato dal precedente Governo a seguito degli accordi intercorsi con i Comuni. 1

2 Praticamente è stato: concesso agli enti impositori di poter elevare di una percentuale che può arrivare fino allo 0,8 per mille l aliquota massima Tasi, stabilita per il 2014 dalla recente Legge di Stabilità nella misura del 2,5 per mille, tetto che è quindi stato ora portato al 3,3 per mille. Ciò integrando il comma 677 della Legge di Stabilità 2014 (L. n. 147/2013) ai sensi del quale: Il comune, con la medesima deliberazione di cui al comma 676, può determinare l aliquota rispettando in ogni caso il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della Tasi e dell Imu per ciascuna tipologia di immobile non sia superiore all aliquota massima consentita dalla legge statale per l Imu al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile. Per il 2014, l aliquota massima non può eccedere il 2,5 per mille. Orbene, l art. 1, comma 1, del D.L. ha ora stabilito, aggiungendo i periodi di seguito precisati in coda al comma 677, che: Per lo stesso anno 2014, nella determinazione delle aliquote Tasi possono essere superati i limiti stabiliti nel primo e nel secondo periodo, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari ad esse equiparate di cui all art. 13, comma 2, del D.L. n. 201/2011 ( ), detrazioni d imposta o altre misure, tali da generare effetti sul carico di imposta Tasi equivalenti a quelli determinatisi con riferimento all Imu relativamente alla stessa tipologia di immobili, anche tenendo conto di quanto previsto dall articolo 13 del citato Decreto-Legge n. 201 del Si noti, tuttavia, che il D.L. consente che l aliquota massima della Tasi per l anno 2014 per ciascuna tipologia di immobile possa essere aumentata per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille. Dunque, con ciascuna tipologia di immobile si intende: - le abitazioni principali ; - e gli altri immobili ; fatta eccezione per i fabbricati rurali strumentali, soggetti a Tasi con aliquota massima dell 1 per mille. 2

3 > DELLO 0,8 PER MILLE ALIQUOTA TASI D.L. n.12/2014 ABITAZIONI PRINCIPALI ALTRI IMMOBILI FABBRICATI RURALI STRUMENTALI TASI ALL 1 PER MILLE SENZA AUMENTI L ente impositore non potrà aumentare dello 0,8 per mille, contemporaneamente, l aliquota massima di ciascuna tipologia di immobili, ma dovrà operare una scelta, se del caso ripartendo l incremento, fino a un massimo complessivo dello 0,8 per mille, sulle aliquote relative alle varie tipologie di immobili. La possibilità concessa dal D.L. ai Comuni di incrementare le aliquote Tasi ha necessariamente riguardato anche la disposizione della Legge di Stabilità (comma 677) secondo la quale, ferma restando per il 2014 l aliquota massima della Tasi al 2,5 (ora 3,3) per mille (fabbricati rurali strumentali esclusi), la somma delle aliquote della Tasi e dell Imu per ciascuna tipologia d immobile non può essere superiore all aliquota massima consentita dalla legge statale per l Imu al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille, e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile. Anche questo limite cumulativo (Imu + Tasi) deve dunque ora intendersi elevato fino a un massimo dello 0,8 per mille, con le precisazioni già formulate. Concludendo, a seguito del D.L., il range delle aliquote Tasi e per le varie tipologie di immobili nel 2014 potrà essere il seguente: RANGE DELLE ALIQUOTE TASI E IMU IMMOBILE TASI IMU TASI + IMU ABIT. PRINCIPALI NON DI LUSSO E ALTRE SITUAZIONI ASSIMILATE da 0 a 3,3 0 da 0 a 3,3 3

4 ABIT PRINCIPALI DI LUSSO A/1, A/8, A/9 da 0 a 3,3 da 2 a 6 da 2 a 6,8 FABBRICATI RURALI STRUMENTALI da 0 a 1 da 1 a 2 da 1 a 2 ALTRI IMMOBILI da 0 a 3,3 da 4 a 10,6 da 4 a 11,4 TERRENI AGRICOLI esclusi da 7,6 a 10,6 da 7,6 a 10,6 FABBRICATI MERCE COSTRUITI O RISTRUTTURATI E INVENDUTI 0-3,3 esenti 0-3,3 La tipologia che, in generale, subirà il più elevato carico impositivo sarà quella degli altri immobili e cioè seconde case, fabbricati delle imprese, aree fabbricabili, per i quali è stato elevato dal 10,6 all 11,4 per mille il tetto cumulativo Imu + Tasi. CARICO IMPOSITIVO PIU ELEVATO DAL 2014 ALTRI IMMOBILI (IMU+TASI DAL 10,6 -> 11,4 PER MILLE) Anche per le abitazioni principali di lusso (A/1, A/8, A/9) nel 2014 si renderà ancora applicabile l Imu, con l attenuazione, costituita dalle consuete detrazioni di legge, alla quale si aggiunge peraltro la Tasi, con la medesima base imponibile ma senza detrazioni. In questo caso, però, il limite cumulativo delle aliquote Imu più Tasi non potrà superare il 6,8 per mille. Circa le detrazioni, si ricorda che è venuta meno, dal 2014, la maggiorazione per i figli conviventi, di età non superiore a 26 anni. Per quanto riguarda invece le abitazioni principali non di lusso, ferma restando la loro esenzione dall Imu a partire dal 2014, le stesse sono soggette alla Tasi con un aliquota massima potenziale del 3,3 per mille, nell eventualità, del tutto improbabile, in cui il Comune decidesse di concentrare su questa tipologia di immobili l intero incremento dello 0,8 per mille consentitogli dal recente D.L. 4

5 L incremento in questione, se applicato per intero, avvicinerebbe di molto l aliquota massima della Tasi (3,3 per mille) all aliquota Imu standard (4 per mille), con la differenza che quest ultima era assistita da un presidio minimo rappresentato dalla detrazione di legge (almeno 200 euro annui garantiti a ogni unità immobiliare, suscettibili di essere elevati con delibera comunale fino a concorrenza dell intera Imu dovuta) oltre alla già richiamata maggiorazione per i figli, quest ultima limitatamente al biennio Presidio che nella Tasi, invece, mancherà, almeno nei termini minimi garantiti dalla legge per l Imu. Si consideri, tuttavia, che, secondo il periodo finale ora introdotto nel comma 677, la possibilità di incrementare le aliquote in discorso è stata espressamente subordinata al fatto che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari ad esse equiparate di cui all articolo 13, comma 2, del D.L. n. 201/2013 ( ) detrazioni d imposta o altre misure, tali da generare effetti sul carico di imposta Tasi equivalenti a quelli determinatisi con riferimento all Imu relativamente alla stessa tipologia di immobili, anche tenendo conto di quanto previsto dall articolo 13 del citato Decreto-Legge n. 201, del Al riguardo, il comunicato pubblicato sul sito del Governo al termine del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2014 ha sottolineato che l incremento può essere deliberato dai Comuni a condizione che il gettito relativo sia destinato a finanziare detrazioni o altre misure relative all abitazione principale in modo tale che gli effetti sul carico della Tasi siano equivalenti a quelli dell Imu sull abitazione principale. La formulazione è piuttosto generica e con aloni di indeterminatezza rilevanti. Non è chiaro rispetto all imposizione Imu di quale anno debba essere perseguita l equivalenza citata dalla norma. La dottrina esclude il riferimento all anno 2014, essendo venuta meno l Imu per le abitazioni principali non di lusso e per le situazioni equiparate, né ritiene che il confronto in questione debba essere fatto con l aliquota Imu 2014 deliberata per le abitazioni principali di lusso. Anche l utilizzo del termine determinatisi, anziché della locuzione che si determinerebbero, sembra sottintendere uno sguardo al passato più che al presente: il confronto potrebbe allora essere riferito all Imu teoricamente dovuta per il 2013, tenendo conto della detrazione deliberata dai singoli Comuni per tale anno, senza però tener conto della maggiorazione relativa ai figli in quanto quest ultima, in ogni caso, dal 2014 non sarebbe più applicabile. 5

6 Il fatto che la prima parte del comma 677 della Legge di Stabilità come riformulato proprio dall art. 1 del D.L. n. 16/ richiami espressamente le aliquote Imu in vigore al 31 dicembre 2013 sembra idonea a rafforzare l interpretazione da noi proposta. Peraltro, se i Comuni volessero conseguire una situazione di effettiva equivalenza fra la Tasi e l Imu per ogni singola posizione dovrebbero deliberare una vera e propria clausola di salvaguardia che ponga un limite alla nuova imposizione Tasi in misura non superiore a quella che a ogni singola unità immobiliare sarebbe in concreto derivata con l applicazione dell Imu. In ogni caso, gli sgravi dovranno essere tanto più corposi quanto più basso è il valore catastale rivalutato delle abitazioni, al fine di replicare, almeno tendenzialmente, gli effetti che avrebbero prodotto le detrazioni Imu. Questo è il tema con cui tutti i Comuni saranno chiamati a cimentarsi nelle prossime settimane: deliberare degli sgravi che compensino tendenzialmente l aggravio impositivo, rispetto all Imu, che altrimenti la Tasi determinerebbe sul contribuente per la mancanza delle detrazioni. Sgravi che dovranno essere tanto più elevati quanto minore è il valore imponibile dell abitazione. Per compensare il mancato gettito che perverrà ai Comuni in ragione della differenza tra l aliquota di base della Tasi per la prima casa (2,5 per mille) rispetto all aliquota Imu di base (4 per mille), il contributo dello Stato di 500 milioni di euro per il 2014, già attribuito ai Comuni dalla Legge di Stabilità 2014 (comma 731), è stato incrementato dal D.L. per l anno 2014 di altri 125 milioni di euro. Il riparto dei predetti fondi nelle varie quote di spettanza di ciascun Comune sarà stabilito con un decreto del Ministro dell Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro dell Interno, secondo una metodologia condivisa con l ANCI, tenendo conto dei gettiti standard ed effettivi dell Imu e della Tasi. Nella riformulazione del comma 731 è stato però eliminato dal D.L. il vincolo di destinazione del predetto contributo alle detrazioni previsto dalla Legge di Stabilità ( finalizzato a finanziare la previsione, da parte dei medesimi comuni, di detrazioni dalla Tasi a favore dell abitazione principale e delle pertinenze della stessa, nonché dei familiari dimoranti abitualmente e residenti anagraficamente nell unità immobiliare adibita ad abitazione principale. Le risorse di cui al precedente periodo possono essere utilizzate dai comuni anche per finanziare detrazioni in favore dei cittadini italiani iscritti nell Anagrafe degli italiani residenti all estero (AIRE). 6

7 Le riduzioni che saranno deliberate per le abitazioni principali non di lusso e per le situazioni a esse assimilate, potranno essere finanziate con gli incrementi delle aliquote a carico di altre tipologie di immobili e di contribuenti. Rilevanza ai fini TASI delle assimilazioni all abitazione principale ai fini IMU L art. 1 del D.L 16/2014., nel subordinare gli aumenti dell aliquota Tasi alla previsione di detrazioni d imposta o altre misure, tali da generare effetti sul carico di imposta Tasi equivalenti a quelli determinatisi con riferimento all Imu, ha richiamato le abitazioni principali, ma anche le unità immobiliari ad esse equiparate, di cui all art. 13, comma 2 del D.L. Salva Italia n. 201/2011. Tale richiamo fa capire che ai fini Tasi, assumono rilevanza le molteplici assimilazioni disposte o consentite dalla normativa in materia di Imu e cioè: - le abitazioni principali (ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9) con estensione anche alle relative pertinenze nei limiti stabiliti per l Imu (anche se la normativa Tasi non prevede espressamente particolari salvaguardie per queste ultime); - unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari; - fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali come definiti dal D.M. 22 aprile 2008; - casa coniugale assegnata al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio; - un unico immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduto, e non concesso in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare e da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile, nonché dal personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e, fatto salvo quanto previsto dall art. 28, comma 1, del D.Lgs. 19 maggio 2000, n. 139, dal personale appartenente alla carriera prefettizia, per il quale non sono richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza anagrafica. IMMOBILI ASSIMILATI EX LEGE ALL ABITAZIONE PRINCIPALE TIPOLOGIA IMMOBILE ABITAZIONI PRINCIPALI + PERTINENZE IMMOBILI APPARTENENTI ALLE COOPERATIVE EDILIZIE A PROPRIETÀ 7

8 INDIVISA ALLOGGI SOCIALI CASA CONIUGALE ASSEGNATA AL CONIUGE IMMOBILI DELLE FORZE ARMATE CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA OPERA Il carico Imu + Tasi non sarà superiore a quello generato dalla sola Imu. Inoltre, oltre alle assimilazioni ex lege, il comma 2 dell articolo 13 del D.L. Salva Italia stabilisce che I comuni possono considerare direttamente adibita ad abitazione principale l unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata, l unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata, nonché l unità immobiliare concessa in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzano come abitazione principale, prevedendo che l agevolazione operi o limitatamente alla quota di rendita risultante in catasto non eccedente il valore di euro 500 oppure nel solo caso in cui il comodatario appartenga a un nucleo familiare con ISEE non superiore a euro annui. In caso di più unità immobiliari, la predetta agevolazione può essere applicata ad una sola unità immobiliare. IMMOBILI ASSIMILATI ALL ABITAZIONE PRINCIPALE, DELIBERATE DAI COMUNI TIPOLOGIA IMMOBILE ANZIANI E DISABILI CHE TRASFERISCONO LA RESIDENZA NELL ISTITUTO DI RICOVERO IMMOBILI DEGLI ISCRITTI ALL AIRE IMMOBILI IN COMODATO AI FIGLI CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA NON OPERA se il Comune non delibera l assimilazione ai fini dell Imu, il carico Imu + Tasi può risultare superiore a quello generato dalla sola Imu. 8

9 Per il primo gruppo di assimilazioni, ex lege, lo scopo della norma di salvaguardia è di evitare che l introduzione della Tasi vanifichi l esenzione dall Imu, comportando per il contribuente un aggravio addirittura superiore a quello che gli sarebbe derivato dall Imu. Con riferimento al secondo gruppo di situazioni suscettibili di essere assimilate alle abitazioni principali con delibera comunale, se il Comune decide di non deliberare l assimilazione ai fini dell Imu, è da ritenere che la specifica norma di salvaguardia non operi e che il carico Imu + Tasi possa risultare superiore a quello generato dalla sola Imu al pari di quanto accadrà, di regola, per gli altri immobili, ferma restando la possibilità, per il Comune, di operare sulle singole fattispecie nei termini e con i limiti consentiti dai commi 679 e Riproduzione riservata - 9