L ANALISI FUNZIONALE NEI COMPORTAMENTI PROBLEMA
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1 L ANALISI FUNZIONALE NEI COMPORTAMENTI PROBLEMA 1 Aprile 2011 Dott.ssa Sabrina Urbani
2 A COSA SERVE? Elena è aggressiva. Mattia a casa è un discolo Fabrizio non ha le competenze per lavorare in gruppo. Giorgia non si può mai lasciare da sola. Cosa fanno Elena, Mattia, Fabrizio e Giorgia?
3 A COSA SERVE? L analisi funzionale è uno strumento che serve a descrivere gli eventi in modo tale da misurarli obiettivamente. Solo se conosciamo un comportamento possiamo programmare efficacemente un intervento per modificarlo.
4 A COSA SERVE? Descrive in modo operazionale i comportamenti. Elena dà un morso al braccio destro dell inserviente. È un ausilio per prevedere i tempi e le situazioni del comportamento in esame Elena dà un morso al braccio destro dell inserviente a pranzo quando le vengono serviti gli spinaci. Aiuta a identificare le variabili che mantengono un dato comportamento. Elena dà un morso al braccio destro dell inserviente a pranzo quando le vengono serviti gli spinaci. Dopo di che l inserviente urla, i bambini seduti al tavolo ridono, accorre l insegnante che porta Elena nella stanza di sostegno.
5 A COSA SERVE? L obiettivo non è solo quello di descrivere un comportamento da eliminare, ma serve a comprendere la struttura e la funzione di un dato comportamento per insegnare alla persona delle alternative funzionali al raggiungimento dello scopo che la persona stessa si era prefissa.
6 A COSA SERVE? Aiuta a comprendere il significato, la funzione di un comportamento. Perché Elena dà un morso al braccio destro dell inserviente a pranzo quando le vengono serviti gli spinaci? Cosa vuole ottenere?
7 A COSA SERVE? Quasi tutti i comportamenti possono essere descritti attraverso le funzioni: Richiesta di attenzione motivazione Richiesta di oggetti e/o attività preferite sociale Fuga da un compito e/o da una situazione Ricerca di stimolazione sensoriale Ricerca di sollievo dal dolore fisico motivazione automatica
8 A COSA SERVE? Comportamento: Elena dà un morso al braccio destro dell inserviente a pranzo quando le vengono serviti gli spinaci. Perché? Qual è la funzione di questo comportamento? Attenzione? l inserviente urla, i bambini seduti al tavolo ridono, accorre l insegnante che porta Elena nella stanza di sostegno. Fuga da una situazione? accorre l insegnante che porta Elena nella stanza di sostegno. NO IPOTESI PREDEFINITE!
9 COMPRENSIONE DEL SIGNIFICATO DI UN COMPORTAMENTI Generalmente le persone hanno un pattern ricorrente di comportamenti che utilizzano in una data situazione; I comportamenti problema sono la strategia migliore che la persona ha escogitato per raggiungere i propri scopi; Uno stesso obiettivo può essere perseguito con strategie e comportamento differenti; Comportamenti diversi possono essere impiegati per ottenere uno stesso scopo.
10 COMPRENSIONE DEL SIGNIFICATO DI UN COMPORTAMENTI L analisi funzionale serve per: definire il comportamento e le situazioni che saranno oggetto dell intervento educativo; definire la funzione, lo scopo di un dato comportamento; definire quali stimoli ambientali tendono a far produrre un dato comportamento; definire quali stimoli ambientali mantengono un dato comportamento.
11 COME SI FA 1. Scegliere un comportamento da esaminare. 2. Descrivere il comportamento in modo operazionale (tutto quello che il soggetto fa e/o dice). 3. Segnare quando il comportamento si verifica; chi è presente in quel momento; quando e dove accade. 4. Determinare la possibile funzione del comportamento esaminato.
12 SCEGLIERE UN COMPORTAMENTO DA ESAMINARE Creare una gerarchia di possibili comportamenti che la persona dovrebbe modificare/incrementare/ diminuire. Elena dovrebbe: 1. Non mordere; 2. Parlare a bassa voce a ricreazione; 3. Imparare a masticare con la bocca chiusa; 4.
13 DESCRIVERE IL COMPORTAMENTO IN MODO OPERAZIONALE Regole da seguire per la descrizione: Descrivere solo ciò che si può osservare: ciò che la persona dice o fa Non utilizzare etichette generali No: Elena è aggressiva Si: Elena dà un morso al braccio destro dell inserviente Evitare le interpretazioni No: Elena morde perché è metereopatica Descrivere la più piccola unità di comportamento No: Elena dà un morso al braccio destro dell inserviente con il quale sta reggendo il piatto Si: Elena morde
14 SEGNARE QUANDO IL COMPORTAMENTO SI VERIFICA; CHI È PRESENTE IN QUEL MOMENTO; QUANDO E DOVE ACCADE Si utilizzano delle schede ABC nelle quali si descrivono: antecedenti (A): quali fatti sono avvenuti immediatamente prima de comportamento oggetto di analisi; comportamento (B): descrizione puntuale di ciò che la persona ha detto o fatto; conseguenze (C): cosa è accaduto immediatamente dopo che la persona ha emesso il comportamento osservato. Si segnano anche quali persone sono presenti, il luogo e quando il comportamento si è verificato.
15 SEGNARE QUANDO IL COMPORTAMENTO SI VERIFICA; CHI È PRESENTE IN QUEL MOMENTO; QUANDO E DOVE ACCADE Data Ora Dove Con chi Antecedente (A) Comportamento (B) Conseguenze (C) Lun Sala mensa, al tavolo predefinito per la sua classe Inservie nte Gianni (serve) e compag ni di classe (seduti al tavolo) Elena è seduta, ha finito il primo, vede che nel piatto che l inserviente le sta porgendo ci sono gli spinaci Elena morde la mano dell inserviente che regge il piatto con la verdura. L inserviente urla, i bambini seduti al tavolo ridono, contemporanea mente, accorre l insegnante che porta Elena nella stanza di sostegno Aula di sostegno Insegna nte di sostegn o L inserviente urla, i bambini seduti al tavolo ridono, contemporaneam ente, accorre l insegnante che porta Elena nella stanza di sostegno Elena si siede al tavolo Elena sorride e prende un giornale
16 DETERMINARE LA POSSIBILE FUNZIONE DEL COMPORTAMENTO ESAMINATO. Per determinare correttamente la funzione di un comportamento sono necessarie più osservazioni ripetute nel tempo. Le schede ABC devono comprendere più osservazioni dello stesso comportamento in esame.
17 SEGNARE QUANDO IL COMPORTAMENTO SI VERIFICA; CHI È PRESENTE IN QUEL MOMENTO; QUANDO E DOVE ACCADE Data Ora Dove Con chi Antecedente (A) Comportamento (B) Conseguenze (C) Giov Sala mensa, al tavolo predefinit o per la sua classe Inservient e Gianni (serve) e compagni di classe (seduti al tavolo) Elena è seduta, ha finito il primo, vede che nel piatto che l inserviente le sta porgendo ci sono i piselli Elena morde la mano dell inserviente che regge il piatto con la verdura. L inserviente poggia in fretta il piatto e se ne va. L inserviente poggia in fretta il piatto e se ne va. Elena si alza. L insegnante dice a Elena Siediti. Elena non si fa male alle persone
18 SEGNARE QUANDO IL COMPORTAMENTO SI VERIFICA; CHI È PRESENTE IN QUEL MOMENTO; QUANDO E DOVE ACCADE Data Ora Dove Con chi Antecedente (A) Comportamento (B) Conseguenze (C) Ven Sala mensa, al tavolo predefinito per la sua classe Inservie nte Paola (serve) e compag ni di classe (seduti al tavolo) Elena è seduta, vede che nel piatto che l inserviente l le sta porgendo c èc la pasta con le zucchine Elena morde la mano dell inserviente che regge il piatto con il primo. L inserviente emette un suono di dolore e porta via il piatto. L inserviente emette un suono di dolore e porta via il piatto. Elena rimane seduta. Elena guarda e sorride ai compagni che la salutano.
19 SEGNARE QUANDO IL COMPORTAMENTO SI VERIFICA; CHI È PRESENTE IN QUEL MOMENTO; QUANDO E DOVE ACCADE Data Ora Dove Con chi Antecedente (A) Comportamento (B) Conseguenze (C) Lun Sala mensa, al tavolo predefinito per la sua classe L insegn ate Flavia (serve) e compag ni di classe (seduti al tavolo) Elena è seduta, vede che nel piatto che l insegnante l le sta porgendo ci sono dei fagiolini. Elena morde la mano dell insegnante che regge il piatto con la verdura. L inserviente fa cadere il piatto e dice Elena, non si fa L inserviente fa cadere il piatto e dice Elena, non si fa Elena ride L insegnante fa portare la bistecca e Elena mangia
20 DETERMINARE LA POSSIBILE FUNZIONE DEL COMPORTAMENTO ESAMINATO. Dopo altri episodi similari si raccolgono tutte le schede ABC e si esaminano le ricorrenze. Dagli elementi comuni si possono ipotizzare le funzioni di un dato comportamento. Il comportamento si osserva, quasi sempre, quando è presente una data persona? Si verificano quasi sempre le stesse conseguenze? Accade quasi sempre in un dato giorno o in una data attività? Accade quasi sempre quando gli stimoli ambientali sono troppo invasivi (es. troppo rumore)? Accade quando la persona non è impegnata in attività? Accade quando la persona ha un dolore fisico?
21 DETERMINARE LA POSSIBILE FUNZIONE DEL COMPORTAMENTO ESAMINATO. COSA NON SI RIPETE? Quando Elena morde, quali elementi cambiano nelle varie situazioni? Antecedenti: persone diverse; pietanze diverse; Conseguenze: Elena è portata nella sua aula di sostegno, sgridata, non le viene data attenzione Quasi sicuramente questi elementi non sono inerenti alla funzione e scopo del comportamento.
22 DETERMINARE LA POSSIBILE FUNZIONE DEL COMPORTAMENTO ESAMINATO. COSA SI RIPETE? Quando Elena morde, quali elementi sono ricorrenti nelle varie situazioni? Antecedenti: sala mensa; le vengono servite delle pietanze; Conseguenze: non mangia il cibo contenuto nel piatto che le viene portato. Molto probabilmente, una di queste variabili è fondamentale nel determinare la funzione del comportamento. Solo manipolando (modificando) la variabile che sembra maggiormente saliente possiamo esseri certi della funzione del comportamento.
23 DETERMINARE LA POSSIBILE FUNZIONE DEL COMPORTAMENTO ESAMINATO. Ad un ulteriore analisi emerge che tutte le pietanze sono verdi o contengono del cibo verde (spinaci, piselli, pasta con le zucchine ) Spesso, solo attraverso una rilevazione precisa ed operazionale delle ricorrenze si può ipotizzare la funzione di un comportamento
24 DETERMINARE LA POSSIBILE FUNZIONE DEL COMPORTAMENTO ESAMINATO. Elena attraverso il suo comportamento problema esprime il rifiuto per mangiare cose verdi.
25 Secondo Neef e Iwata (1994) l analisi funzionale non si conclude con l identificazione dello scopo di un dato comportamento, ma è anche: LA MANIPOLAZIONE SPERIMENTALE DELLE VARIABILI ANTECEDENTI E CONSEGUENTI CHE SONO STATE IDENTIFICATE COME AGENTI DI CONTROLLO DI QUELLO SPECIFICO COMPORTAMENTO
26 INTERVENTO Per modificare un comportamento non è sufficiente e, a volte, neppure efficace, punire o vietare una data condotta. Per modificare un comportamento, quasi sempre, dobbiamo modificare antecedenti, e/o conseguenze e/o fornire strategie alternative di comportamento affinchè la persona raggiunga un determinato scopo.
27 INTERVENTO Ci si deve porre la domanda: perché per Elena la strategia migliore per comunicare agli altri la sua avversione per i cibi verdi è il morso? Elena sa parlare? Sa utilizzare dei simboli visivi, sa fare il gesto del no? È consapevole del fatto che può rifiutare qualcosa? Se si, viene ascoltata? Sempre? Qualche volta? Il nostro obiettivo è farle mangiare cose verdi o insegnarle strategie alternative e socialmente adeguate per rifiutare/accettare, ecc?
28 INTERVENTO L analisi funzionale è quindi un passo nella programmazione e nell implementazione di un intervento che deve considerare non solo e unicamente il comportamento problema, ma le abilità, i bisogni, i desideri. della persona.
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