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1 PROGETTO KYOTO RICERCA SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI E IL CONTROLLO DEI GAS SERRA IN LOMBARDIA Progress Report dell Unità Operativa 2 Linea Emissioni Completamento dell inventario regionale delle emissioni per i nuovi gas serra e per alcune attività specifiche emettitrici di gas serra Descrizione dell UO 2 Linea Emissioni Responsabile di UO: ing. Anna Fraccaroli Staff: Stefano Caserini, Anna Fraccaroli, Anna Monguzzi, Marco Moretti (collaboratori di ARPA Lombardia per la gestione di Inemar, il database dell inventario regionale delle emissioni), Giuseppe Fossati, Elisabetta Angelino, Angelo Giudici Background dell UO 2 Linea Emissioni 1. Stato dell arte delle conoscenze dell UO: gestione del database Inemar, sviluppato per l inventario emissioni della regione Lombardia; le prime stime emissive sono state effettuate per l anno 1997, mentre è stato ultimato l aggiornamento dell inventario all anno 2001 attualmente in public review. 2. Pubblicazioni dell UO: non vi sono state pubblicazioni sul tema specifico del progetto. Activity Report Gli HFC o idrofluorocarburi hanno sostituito i CFC e gli HCFC dopo la loro messa al bando attraverso il Protocollo di Montreal del Il loro potenziale ODP (Ozone Depletion Potential) è infatti nullo, hanno basse tossicità ed infiammabilità ma anche un GWP (Global Warming Potential) da 1000 a 3000 volte più elevato della CO2. Oltre alle emissioni dovute alla loro produzione i gas fluorurati presentano emissioni legate ai loro usi principali: fluidi refrigeranti negli impianti di refrigerazione e condizionamento; agenti espandenti nelle schiume isolanti; propellenti per aerosol ed inalatori metrici predosati (MDI); solventi di sgrassaggio e per la pulizia di precisione; agenti estinguenti negli estintori. A questi usi si aggiungono anche quelli dell esafluoruro di zolfo (SF6), utilizzato principalmente come mezzo isolante e di estinzione dell arco elettrico; le sue emissioni si verificano, oltre al momento della produzione, anche nelle seguenti attività: produzione di alluminio; produzione di magnesio; produzione di semiconduttori. Le tipologie di fluidi utilizzati con i rispettivi settori di impiego sono riportate nelle tabelle 1 e 2. In tabella 3 sono invece riportati i potenziali di effetto serra dei gas considerati.

2 HFC-23 HFC-32 HFC-125 HFC-134a HFC-143a HFC 227ea SF6 C2F6 CF4 NF3 C3F8 C4F8 Aerosol Schiume isolanti Refrigerazione Condizionamento Estinguenti Semiconduttori Apparecchiature elettriche Tab. 1 Gas fluorurati utilizzati. HFC-32 HFC-125 HFC-134a HFC-143a R % 4% 52% R % 50% R-407c 23% 25% 52% R-410a 50% 50% Tab. 2 Composizione delle miscele fluorurate utilizzate nella refrigerazione (R404, R507) e nel condizionamento (R407c, R410a). GWP HFC 134a HFC HFC HFC HFC143a SF C2F CF NF C3F C4F Tab. 3 Potenziali GWP di effetto serra per i gas fluorurati considerati. Le emissioni si sviluppano in più fasi del ciclo di vita degli HFC: alla produzione del fluido, alla manipolazione per farne un prodotto, durante l utilizzo ed infine alla dismissione; per ogni stadio del ciclo di vita sono considerati quindi opportuni fattori di emissione. L obiettivo generale del presente lavoro è l estensione dell inventario delle emissioni di gas serra alle emissioni di esafluoruro di zolfo (SF6), idrofluorocarburi (HFC) e perfluorocarburi (PFC). Nello specifico, le attività responsabili delle emissioni di tali composti sono le seguenti: o sistemi di refrigerazione e di condizionamento dell aria; o produzione di schiume isolanti; o estintori; o aerosol; o apparecchiature elettriche; o produzione di semiconduttori. Le attività previste riguardano la raccolta e l inserimento in Inemar dei fattori di emissione IPCC e dei relativi indicatori, l analisi di eventuali metodologie di dettaglio per la stima delle emissioni, il controllo di qualità e l analisi delle incertezze. 1. Metodologia di lavoro adottata La metodologia per la stima delle emissioni di gas fluorurati è dettata dall IPCC: i metodi di stima si basano sulla distinzione tra emissioni potenziali (Tier1) ed emissioni effettive (Tier2 e seguenti). La metodologia Tier1 considera le emissioni potenziali a partire dal mercato del prodotto nell anno considerato:

3 Tier1 E = produzione + importazioni esportazioni dismissione Questo metodo non considera dunque l accumulo dei gas nei prodotti o i possibili rilasci e ciò porta ad una sovrastima delle emissioni per il breve periodo. Le emissioni effettive invece prendono in considerazione il tempo che intercorre tra l immissione sul mercato di un prodotto e l emissione del gas contenuto, che in alcuni casi può essere considerevole (ad es. agenti estinguenti, schiume isolanti). In particolare per i sostituti delle sostanze lesive dell ozono, ovvero per tutti i settori in cui precedentemente venivano utilizzati i CFC (refrigerazione, condizionamento, propellenti ), si utilizza la metodologia Tier2 che si basa sul consumo di ogni singolo HFC in ogni settore (refrigerazione, schiume, ecc.). A sua volta la Tier2 è distinta in due classi: Tier2a Tier2b E = emissioni da installazione + emissioni in esercizio + emissioni alla dismissione E = vendite annuali (carica nuovi apparecchi carica ritirata) In un solo caso è stata utilizzata la metodologia più accurata, ovvero il metodo Tier3 del bilancio di massa, per la stima delle emissioni di SF6 dalle apparecchiature elettriche: Tier3 E = emissioni alla produzione + emissioni all installazione + emissioni in esercizio + emissioni alla dismissione. 2. Dati di base acquisiti La ricerca dei dati attraverso Internet ha permesso di ottenere solo parzialmente un quadro dei consumi in Italia di HFC per i diversi settori; si è così proceduto ad utilizzare soprattutto i dati raccolti a livello nazionale dall APAT per ottenere le stime emissive in Lombardia in ogni settore. Le diverse metodologie utilizzate sono illustrate nel dettaglio nei singoli settori. Aerosol Prima del bando dei CFC il propellente maggiormente utilizzato era il CFC12, anche in miscela con l etilenossido; i sostituti odierni sono idrocarburi, dimetiletere, gas compressi (azoto, protossido d azoto, biossido di carbonio) e i gas fluorurati (HFC134a e HFC227ea). Il sito della federazione europea degli aerosol (FEA) fornisce dati sul mercato europeo del 2001 e del 2002: la produzione si attesta su 4,7 miliardi di unità, principalmente rappresentate dalla cosmetica e dai prodotti per la casa. L associazione italiana di riferimento per gli aerosol è l AIA che fornisce nel sito web i dati di mercato di bombole del 2000 e del 2001 suddivisi per tipo di prodotto (deodoranti, insetticidi, prodotti per auto, prodotti farmaceutici, vernici, ecc.). All interno di queste categorie l unico gas fluorurato ancora utilizzato è l HFC134a nei prodotti farmaceutici e nei novelty products. Quest ultimo termine definisce l insieme dei prodotti utilizzati per la decorazione (neve artificiale, ecc.). I dati elaborati da APAT riportano il quantitativo di HFC134a utilizzato negli aerosol farmaceutici (dati forniti dalle aziende produttrici); da questi è stata ricavata la carica media per bombola di HFC134a per i prodotti farmaceutici poi utilizzata per stimare anche il quantitativo caricato nei novelty products.

4 Solventi Questo settore non presenta in Italia emissioni di gas fluorurati. Nel lavaggio a secco si utilizzano infatti prevalentemente solventi clorurati (cloruro di metilene, tricloroetilene, percloroetilene, percloro e trielina) ma non solventi fluorurati. Da un indagine ENEA sull uso dei solventi in Italia vengono consumati annualmente circa tonnellate di solventi alogenati. Nel lavaggio industriale la maggior parte delle aziende usa detergenti a base acquosa e tra i solventi alogenati quello più usato è il percloroetilene. Schiume isolanti Il sito dello European Fluorocarbons Technical Committee (EFCTC) fornisce diversi documenti tra cui il consumo totale europeo di isolanti termici (lana di vetro, EPS polistirene espanso, PIR poliisocianurato, PUR poliuretano, XEPS polistirene estruso, schiume fenoliche). Secondo quanto riportato dalla stessa associazione solo il 10% utilizza però i gas fluorurati. Le informazioni ricavate dal sito EUROPUR permettono di conoscere i quantitativi di poliuretano prodotti in Italia e in Europa: il consumo di schiume poliuretaniche in Europa è suddiviso tra le costruzioni (60%), la refrigerazione industriale, domestica e nei trasporti (28%) ed altri usi (12%); secondo l associazione europea dei produttori di isocianato (utilizzato nella produzione del poliuretano) il 97% delle schiume utilizzate nei frigoriferi domestici europei usa come agente espandente gli idrocarburi. Il polistirene espanso prodotto in Italia non contiene invece HFC poiché l agente espandente utilizzato è il pentano. Refrigerazione e condizionamento I settori considerati sono la refrigerazione domestica e commerciale ed il condizionamento fisso e mobile. APAT ha stimato i quantitativi consumati nei diversi settori a partire dalla sostituzione del gas HCFC22 dal 1995 in poi con i gas fluorurati, tenendo conto dei diversi rapporti esistenti tra gli usi nella refrigerazione e nel condizionamento e dell entrata in vigore delle prescrizioni del regolamento europeo sugli HCFC. I gas considerati sono HFC23, HFC32, HFC125, HFC134a, HFC143a e le miscele di gas R404, R407c, R507 e R410a. I fattori di emissione utilizzati differiscono per le diverse categorie considerate (refrigerazione domestica, piccoli apparecchi commerciali, apparecchi per grandi impianti commerciali, grossi chiller, condizionatori di veicoli nuovi, condizionatori di veicoli sottoposti a retrofit). Apparecchiature elettriche ed elettroniche L esafluoruro di zolfo è utilizzato principalmente come mezzo isolante e mezzo di estinzione dell arco elettrico nelle apparecchiature di alta e media tensione (interruttori sigillati). L associazione ANIE raggruppa tutte le imprese legate all elettrotecnica ed elettronica e collabora con l APAT per l inventario delle emissioni di SF6 utilizzando il metodo Tier3. Questo metodo è il più accurato per stimare le emissioni poiché fa il bilancio di massa di quanto è immesso ogni anno dall industria e quanto viene smaltito e/o riciclato.

5 Produzione di semiconduttori L unico produttore presente in Lombardia è l ST Microelectronics che ha due sedi, Cornaredo ed Agrate Brianza, entrambe in provincia di Milano, oltre alla sede di Catania; l altro produttore italiano, Micron Technology, ha invece un solo stabilimento ad Avezzano (AQ). I dati di emissione di gas fluorurati forniti dalla ST per il 2002 e il 2003 si riferiscono alle emissioni complessive dei due stabilimenti lombardi e sono distinte per tipo di gas; i dati utilizzati da APAT sono invece complessivi di tutti i tre stabilimenti ST in Italia. Estintori I sistemi antincendio utilizzati in Italia impiegano, tra gli altri, tre gas fluorurati: HFC23, HFC125 e HFC227ea. Di questi solo il dato relativo all HFC227ea è disponibile in quanto l associazione UMAN che riunisce i costruttori di materiale antincendio non ha fornito alcun dato. Produzione di HFC, PFC e SF6 L unico produttore italiano di gas fluorurati e di esafluoruro di zolfo è la Solvay Soleis (e Ausimont) che ha diversi siti produttivi: Spinetta Marengo (AL), Porto Marghera (VE) e Bussi sul Tirino (PE) ma nessuno in Lombardia. La sede di Bollate (MI) è infatti solo amministrativa. Le emissioni da questa attività, riportata nel settore SNAP 4.8 Produzione di idrocarburi alogenati ed esafluoruro di zolfo, non sono state dunque considerate. Produzione di magnesio Produzione primaria di alluminio Le emissioni da queste attività non sono state considerate in quanto non presenti in Lombardia. 3. Fasi e tempi del lavoro svolto La ricerca dei dati necessari e le successive stime delle emissioni si sono sviluppate nell arco di sei mesi, da gennaio a giugno Obiettivi raggiunti La stima effettuata in questa sede si è basata principalmente sui dati raccolti dall APAT a livello nazionale e disaggregata a livello regionale in base alla popolazione residente. Le emissioni totali in Lombardia nel 2001 da gas fluorurati sono riportate nelle tabelle 4 e 5 per ogni gas e per modalità di utilizzo, sia in termini assoluti sia in base al loro potenziale GWP. HFC 134a HFC23 HFC32 HFC125 HFC143a SF6 C2F6 CF4 NF3 C3F8 C4F8 aerosol 23 schiume 4 refrigerazione e condizionamento 166 0, semiconduttori 0, ,1 apparecchiature elettriche 2 estintori TOTALE in t 193 0, Tab. 4 Emissioni in Lombardia di gas fluorurati espresse in t/anno per l anno ,1

6 HFC 134a HFC23 HFC32 HFC125 HFC143a SF6 C2F6 CF4 NF3 C3F8 C4F8 CO2eq aerosol schiume refrigerazione e condizionamento semiconduttori apparecchiature elettriche estintori - TOTALE in t CO2eq Tab. 5 Emissioni in Lombardia di gas fluorurati espresse in t CO2eq/anno per l anno Il totale delle emissioni di gas fluorurati in tonnellate di CO2 equivalente ammonta a circa 600 ktco2eq che corrisponde allo 0,7% del totale delle emissioni di CO2eq in Lombardia (85479 ktco2eq). In figura 1 è riportata la composizione percentuale dei vari settori di utilizzo dei gas fluorurati: si nota il notevole contributo dei fluidi refrigeranti, in particolare l HFC134a, nei settori della refrigerazione del condizionamento dell aria (66%). 6% 5% 1% aerosol 22% schiume refrigerazione e condizionamento semiconduttori 66% apparecchiature elettriche Fig. 1 Distribuzione percentuale dei settori di utilizzo di gas fluorurati sul totale delle emissioni. Le emissioni classificate secondo lo SNAP sono riportate nella tabella seguente: HFC PFC SF6 NF Fabbricazione di componenti elettronici 0, , Sistemi di refrigerazione e condizionamento Produzione di schiume Contenitori per aerosol Apparecchiature elettriche 2 TOTALE in t ,8 TOTALE in t CO2eq Tab. 6 Emissioni in Lombardia da gas fluorurati secondo la classificazione SNAP per l anno 2001.

7 11% 1% 16% HFC PFC SF6 NF3 72% Fig. 2 Distribuzione percentuale dei gas fluorurati sul totale emesso in t CO2eq. 5. Eventuali criticità emerse La stima dei consumi di gas fluorurati su cui si basa la metodologia IPCC per il calcolo delle emissioni necessita di notevoli dati in ingresso. A questo proposito il Greenhouse Gases Emissions Estimating Consortium, un organizzazione creata nel 1999 tra governi, imprese e ONG (Organizzazioni Non Governative) per stimare le emissioni dai gas industriali, ha finanziato un database realizzato ad hoc dall Ecole des Mines per la stima delle emissioni dalla refrigerazione e dal condizionamento dell aria. Questo strumento è stato utilizzato nel 2002 per stimare le emissioni globali di gas fluorurati da questi settori, considerati prioritari a livello mondiale, per 68 stati nel mondo nel periodo Il database RIEP (Refrigerant Inventories and Emission Previsions) organizza le informazioni per ogni paese secondo la struttura seguente: per ognuno dei sei settori considerati (refrigerazione domestica, industriale e commerciale, trasporti refrigerati, climatizzazione fissa e mobile) sono necessari dati sul mercato dei fluidi utilizzati (quantità importata ed esportata), le cariche medie per tipo di applicazione, le quantità accumulate anno per anno, i fattori di emissione alla produzione, all installazione, in esercizio e alla dismissione. Per ogni settore è necessaria dunque un indagine approfondita che non può essere confinata al territorio regionale ma va invece approntata a livello nazionale. Il database RIEP è disponibile presso il Centre d Energétique de l Ecole des Mines al prezzo di 250 euro. Altre due ricerche sono in corso attraverso il GGEEC, una riguardante le emissioni dagli agenti espandenti usati nelle schiume isolanti e l altra sugli agenti estinguenti, considerate insieme alla refrigerazione e al condizionamento come settori prioritari d indagine per la stima delle emissioni dai gas fluorurati. La tabella 7 riepiloga le fonti di provenienza dei dati che sono stati utilizzati in questo studio per la stima delle emissioni dai gas fluorurati e quali dati non sono stati invece necessari in quanto le attività non sono presenti in Lombardia.

8 dati APAT dati supplementari attività non presente aerosol solventi schiume refrigerazione e condizionamento produzione di HFC, PFC e SF6 semiconduttori apparecchiature elettriche estintori produzione di magnesio produzione di alluminio Tab. 7 Provenienza dei dati disponibili per le stime delle emissioni dai gas fluorurati. In tabella 8 sono invece evidenziati i dati già disponibili e quelli invece ricavabili attraverso un apposita indagine. In particolare, per i settori della refrigerazione e del condizionamento, che danno peraltro il contributo più importante alle emissioni totali da gas fluorurati, potrebbe essere utile ottenere il database RIEP descritto precedentemente ed utilizzarlo per la stima di queste emissioni. Per la refrigerazione ed il condizionamento, per le schiume isolanti e gli estintori si ritiene dunque che siano necessari ulteriori approfondimenti. dati già disponibili dati disponibili previa apposita indagine dati non disponibili aerosol schiume refrigerazione e condizionamento semiconduttori apparecchiature elettriche estintori Tab. 8 Disponibilità dei dati necessari alla stima delle emissioni di gas fluorurati. Raccordi e collegamenti Le altre UO del Progetto Kyoto che hanno collegamenti con questa sono in primo luogo la UO1 Linea Emissioni Completamento inventario delle emissioni (PRQA) per l armonizzazione con le metodologie IPCC in quanto relativa allo stesso database (Inemar), nonché le UO afferenti alla Linea Scenari.

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