DOSSIER LAGHI 2008 LAGO TRASIMENO
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- Davide Conti
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1 DOSSIER LAGHI 2008 LAGO TRASIMENO 1. Descrizione e inquadramento territoriale e naturale IlLagoTrasimeno,conunasuperficiedi124km²,èilpiùestesolagodell'Italiapeninsulare, quartotrailaghiitalianiappenadopoillagodicomo.e unlagolaminare(profonditàmediaa massimo invaso di 4.72 m). E privo di immissari naturali e i livelli lacustri dipendono quindi dall andamento stagionale delle piogge. Questa caratteristica, unitamente ai consistenti processi di evaporazione ed evapotraspirazione, determina persistenti crisi idriche che condizionano l ecologia lacustre(i tempi di ricambio del lago sono superiori a 24 anni). L ultima crisiidricarisalenteal2003havistoillivellodellagoraggiungereil-185cmeattualmente siamo a cm al di sotto dello zero idrometrico. Il paesaggio è caratterizzato da dolci colline coltivate prevalentemente ad olivi, dal susseguirsi di centri rivieraschi e i piccoli borghi di pescatori e dalla presenza di tre isole: l'isola Polvese, la più estesa, di proprietà della Provincia di Perugia, che è utilizzata come centro didattico e di studio ambientale; l'isola Maggiore, la seconda in ordine di grandezza, in cui è un grazioso borgo di pescatori risalente al '400; l'isola Minore, di proprietà privata. Le coltivazioni intensive, per lungo tempo, hanno costituito l indirizzo colturale prevalente, soltanto recentemente, a causa delle ripetute crisi idriche, si è optato per la valorizzazione di colture tipiche e meno idroesigenti, e per sistemi di irrigazione localizzati ed ad alta efficacia per ridurre i consumi idrici. 2. Dati sulla balneazione e condizione del sistema fognario e depurativo nei Comuni del bacino Dai periodici controlli effettuati dall ARPA risulta che i valori dei parametri rientrano generalmente tutti nei limiti normativi, fatta eccezione per quelli relativi a ph, ossigeno disciolto e trasparenza. Il superamento dei limiti, per questi parametri, è dovuto prevalentemente a cause del tutto naturali, legate ad alcune peculiarità ambientali del lago Trasimeno.LevariazionidipHsonodovuteaiforticonsumidiCO 2 dapartedelfitoplanctone dalle estese praterie di macrofite acquatiche. Sempre fitoplancton e piante acquatiche possono causare, soprattutto nel periodo estivo, sovrasutazione di ossigeno disciolto. L abbassamento dei valori di trasparenza dell acqua è invece determinato dalla bassa profondità dell acqua e dal conseguente rimescolamento del fondo dal parte del moto ondoso. Si tratta quindi di fenomeni caratteristici del lago Trasimeno, che tuttavia non arrecano pericoli dal punto di vista igienicosanitario. Va però messo in evidenza che, in occasione dell edizione 2007 di Goletta dei Laghi, dopo un abbondante precipitazione, il sistema fognario in sovraccarico ha provocato sversamenti tali da compromettere le qualità delle acque. Infatti, le analisi condotte nel mese di giugno dai tecnici di Legambiente nei 12 punti lungo il perimetro del Trasimeno ad una settimana da abbondanti precipitazioni, hanno evidenziato la presenza coliformi fecali e escherichia coli molto superiori ai limiti di legge. Altrettanto indicativo è il problema dell'eutrofizzazione nel Trasimeno, che determina il superamento dei valori di ossigeno in quasi tutti i campioni. Questo fenomeno ha costretto negli anni a Regione Umbria a chiedere al Ministero della Salute una deroga ai limiti dell'ossigeno, della torbidità e del ph. La deroga ha permesso comunque all'umbria di assegnare la balneabilità al Trasimeno, ma non risolve il problema della salute dell'ecosistema lago. Particolarmente delicato è l equilibrio trofico. In particolare l eccesso di sostanze minerali e biomassa organica di origine esterna ed interna (alghe e piante acquatiche) influenza i processi di mineralizzano che, come noto, comportano forti consumo di ossigeno. Da quest ultimo dipendono sia la qualità dell acqua che le possibilità di sopravvivenza delle componenti viventi(dal plancton ai pesci). 1
2 Il contenimento dei carichi esterni è affidato all efficacia degli impianti di depurazione. Di seguito l elenco degli impianti di depurazione (fonte Lago Blu 2004 pubblicazione del Comando dei Carabinieri per la Tutela Ambientale t.htm), dati aggiornati ad oggi con un intervista telefonica fatta da Legambiente Umbria a Antonio Pagnotta responsabile depuratori Umbria Acque spa, da cui si può rilevare che sono stati fatti negli ultimi anni interventi di manutenzione e miglioramento degli impianti, tali da raddoppiare quasi la capacità di depurazione degli impianti, fino a raggiungere una potenzialità per abitanti equivalenti di Se questo dato è assolutamente incoraggiante rispetto alla popolazione che è di abitanti, rimane comunque sottodimensionato se si considera il notevole numero di turisti che insistono nell area del Trasimeno soprattutto nel periodo estivo, quando i livelli del lago sono più critici. La presenza turistica al Trasimeno infatti supera un milione di presenze l anno. Vasegnalatocomunquecheil90%delleutenzeèservitodallaretefognariaecheèprevisto un intervento strutturale a tutta la rete circunlacustre che sarà convogliata al depuratore di Montesperello (Magione) in modo da rendere più efficace la depurazione delle acque e collegare anche le utenze non servite. Comune Abitanti Anno di entrata in funzione Potenzialità per abitanti equivalenti del depuratore anno 2004(Fonte Comando Carabinieri Tutela Ambientale) Potenzialità per abitanti equivalenti del depuratore anno 2008(dati rilevati tramite intervista) Recenti interventi migliorativi agli sugli impianti Panicale Manutenzione ordinaria Tuoro Manutenzione sistema areazione e grigliatura Castiglione del Lago Loc.Bonazzoli Madonna del Soccorso Loc.Bonazzoli Madonna del Soccorso Rifatto completamente impianto nel 2005 con abbattimento fosforo in base alle nuove normative 1986 Loc.Pineta Loc. Pineta Potenziato sistema delle griglie Magione Loc.Sant Arcangelo Loc.Montesperello Loc.Sant Arcangelo Loc. Montesperello Manutenzione grigliatura, areazione, ispessimento dei fanghi Nuovo impianto di depurazione ampliato e modificato, inserito sistema di 2
3 Passignano sul Trasimeno disinfestazione con raggi ultravioletti Modificato il sistema di grigliatura ed estrazione delle sabbie 3.Illegalità accertate e/o vertenze locali Nel corso di questi ultimi anni l attenzione di Legambiente Umbria è stata posta prevalentemente alle modalità di gestione da parte degli enti delle crisi idriche del bacino del Trasimeno, all urbanizzazione eccessiva che interessa soprattutto alcune aree di pregio ambientale e alla gestione e la manutenzione ordinaria del bacino lacustre. Di seguito il dettaglio di delle ultime e più importanti vertenze: Lottizzazione a Montalcino di S.Feliciano a Magione, progetto che va avanti dal 1994, primacon53.000mc.oradiventaticirca43.000mc,macondeiseminterratiche,in sostanza, fanno tornare la cubatura allo stesso livello precedente. Il progetto prevede che nella piccola frazione di S.Feliciano si costruiscano 10 palazzi e 32 casette a schiera, per un totale di 250 appartamenti. Contro la lottizzazione le tre associazioni Italia Nostra, WWF e Legambiente si sono ripetutamente opposte dapprima con una sottoscrizione che ha raccolto circa firme, poi presentando un esposto alla magistratura e agli enti locali preposti al controllo. Pare, ora, che dopo le numerose proteste e le decise prese di posizione, contrarie, il progetto verrà ridimensionato. Richiesta alla Provincia di Perugia di sospensione immediata degli interventi di dragaggio eseguiti nel mese di febbraio Legambiente Umbria ha rilevato che gli interventi in questione consistono in un vero e proprio decorticamento del fondo del lago-ilfondovienescavatoedilmaterialevienepoiaspiratoerigettatoinaltrearee del Lago e che gli effetti negativi prodotti sono tali da causare alterazioni gravi dell ecosistema con la distruzione degli habitat caratteristici del fondo, la scomparsa di specie vegetali ed animali, l alterazione della qualità dell'acqua e degli habitat di interesse ittico con gravi conseguenze sul pescato, oltre a quella della vegetazione acquatica litoranea. Nella richiesta di sospensione immediata dei lavori Legambiente Umbria ha ribadito inoltre la necessità che questo tipo di interventi debbano essere valutati e gestiti nell'ambito di quanto previsto dalla Rete Natura 2000, denunciando che, nonostante il Trasimeno sia contemporaneamente SIC e ZPS, tutte le norme in questione non sono applicate e peggio ancora le azioni negative esercitate su habitat e specie, sono considerate del tutto compatibili. 4. Studi ambientali sull ecosistema lacustre L unico studio effettuato sui sedimenti è piuttosto datato. L analisi di questa importante componente ambientale non rientra nell ambito delle attività di monitoraggio di ARPA Umbra e questa lacuna andrebbe rapidamente colmata soprattutto in considerazione dei dati allarmanti scaturiti dallo studio precedentemente citato. Analoga considerazione vale per le principali categorie ecologiche(fito e zooplancton, benthos). Diversa la situazione per la fauna ittica che è oggetto di sfruttamento intensivo (pesca sportiva e professionale) e per l avifauna. La Provincia di Perugia e la Regione Umbria promuovono studi specifici ai fini del monitoraggio ed il controllo delle specie ittiche e dell avifauna. La diffusione di specie esotiche, soprattutto del carassio dorato, costituisce un forte elemento di perturbazione della comunità ittica che arreca gravi danni all ecosistema e alla pesca professionale. 3
4 5. Turismo Il carico di turisti, nel periodo estivo, raggiunge dimensioni ragguardevoli (oltre 1 milione di presenze). I conseguenti benefici economici che ne derivano dovrebbero essere associati alle inevitabili sollecitazioni ambientali trasmesse all ecosistema acquatico. Si pensi soltanto al sistema di depurazione dimensionato per la popolazione locale e non per quella fluttuante (turismo). Analoga preoccupazione vale per la creazione di infrastrutture quali ad esempio darsene, moli, spiagge che finiscono per alterare in modo irreparabile gli habitat della fascia litoranea. Legambiente non si oppone alla valorizzazione turistica del lago ma ritiene che, come nel caso dei dragaggi, debbano essere messi a punti specifici protocolli di intervento per la regolamentazione di tali attività. In particolare debbano essere applicate in modo rigoroso (rispetto delle normative previste dalla rete Natura 2000) le procedure per la valutazione di incidenza. Sarebbe inoltre auspicabile che per tutti gli interventi in questione debba essere elaborato uno specifico piano di settore. Ciò permetterebbe di quantificare e qualificare gli interventi stabilendo un limite all uso delle risorse della fascia costiera e individuando quelle non disponibili in quanto ritenute di interesse prioritario. Va segnalato comunque che la Comunità Montana Monti del Trasimeno nell ambito dell Agenda 21 locale ha promosso il «Manifesto Ambientale e della qualità del servizio turistico», un marchio di garanzia e tutela per i turisti e i residenti. Viene assegnato, mediante la verifica da parte di un agenzia specializzata in certificazione, alle attività turistiche che garantiscono sistemi di gestione e servizi di qualità rispettosi dell ambiente. Ad ogni attività che supera positivamente la verifica vengono assegnati uno, due o tre aironi in relazione al livello di certificazione ottenuto. Attualmente hanno aderito al manifesto 18 strutture tra cui hotel, agriturismi, bed& breakfast e tutti i campeggi. 6.Presenza di zone di pregio naturale e paesaggistico, riserve naturali e parchi, Dal punto di vista zoologico tutto il territorio del Trasimeno è considerata"area regionale di particolare interesse faunistico", tutta la zona umida infatti è inserita in un area classificata come Sito di Importanza Comunitaria(SIC) e Zona di Protezione Speciale(ZPS), nonché zona umida di valore internazionale. Inoltre nel 1995 è stato Istituito il Parco Regionale del Trasimeno. Laboscagliaigrofilaconisalici,ipioppiegliontani,ipratiumidiedimpregnatid'acquaperla maggior parte dell'anno, il fitto canneto che si estende ancora per vaste aree, il lamineto formato dagli estesi tappeti delle foglie galleggianti delle piante acquatiche tra le quali ancora è possibile osservare qualche esemplare di Ninfea Bianca ed infine le piante acquatiche sommerse che costituiscono estese e fitte praterie che occupano tutto il lago: sono questi gli ambienti naturali, habitat ideali per la vita delle oltre 201 specie di uccelli che si trovano al Trasimeno. Di queste 84 specie sono nidificanti, mentre 96 sono svernanti: ogni anno fino a uccelli acquatici scelgono di trascorrere l'inverno nelle acque più miti del Trasimeno prima di partire per raggiungere le aree di nidificazione del Nord Europa. Tra i nidificanti si può osservare l Airone rosso, l'airone cenerino, la Sgarza ciuffetto, la Nitticora, l'airone guardabuoi, il Tarabusino, il Cavaliere d Italia e la Moretta tabaccata. Tra gli svernanti, tutti individui provenienti esclusivamente dal nord est europeo, sono state censite nell ultimo anno Folaghe, Germani reali, Moriglioni, Alzavole, Svassi maggiori e 300 Morette tabaccate. Quest ultima specie, in particolare, testimonia l importanza del lago come luogo di svernamento essendo rara, bastano infatti 100 individui presenti in una data area per decretarla di importanza internazionale. Oltre alla presenza di una grande varietà di specie di uccelli acquatici, al Trasimeno vivono anche22speciedimammiferi,tracuil'istriceètraquellepiùinteressanti dapuntodivista naturalistico; 7 specie di anfibi, la classe di vertebrati maggiormente vulnerabile e minacciata a causa della scomparsa e nella modificazione degli habitat da questi utilizzati, tra questi il più vulnerabile il tritone punteggiato. Abbastanza ricca è anche la fauna ittica, con 18 specie 4
5 presenti nel bacino lacustre di cui soltanto 5 sono autoctone: tinca, cavedano, scardola, luccio, anguilla. Le ultime due sono considerate parzialmente minacciate. le altre specie, sono state tutte introdotte negli ultimi settanta anni, con ripopolamenti per motivi legati allo sviluppo della pesca commerciale. Oasi naturalistica la valle L'area denominata la Valle è un'oasi di protezione Faunistica ricompresa nel Parco Naturale Regionale del Trasimeno che si trova nei pressi della frazione di San Savino di Magione, sulla sponda sud orientale del lago, dove più esteso è lo straordinario ambiente del canneto. Di proprietà della Provincia di Perugia, è gestita dal 1996 da Legambiente Umbria. Aperta al pubblico tutto l anno, rappresenta un accesso privilegiato per conoscere il Parco del Trasimeno e il suo patrimonio ambientale e culturale: la sua ricchezza naturale, gli aspetti geologici e morfologici, lo storico sistema di approvvigionamento del Lago. Muniti di binocolo o del cannocchiale, messi a disposizione di ogni visitatori, percorrendo la passerella che si inoltra nel canneto è possibile osservare la parata nuziale dello Svasso maggiore, il volo del Falco di palude, la mimetizzazione dell Airone rosso, o le decine di migliaia di uccelli svernanti. L Isola Polvese LaPolveseèunadelletreisolecheemergonodalleacquedelTrasimenoeconisuoi69,60 ettaridisuperficieèlapiùestesa.diproprietàdellaprovinciadiperugiaèstataoggettoda parte dell Ente di sperimentazione su scala reale di politiche di sviluppo sostenibile, di protezione e valorizzazione dell ambiente allo scopo di esportarle anche ad aree più vaste e critiche del territorio provinciale. Il processo di certificazione ha avuto inizio nel 2000 e, nel 2005 si è arrivati al conseguimento del certificato secondo la Norma ISO 14001/2004. L implementazione del Sistema di Gestione Ambientale secondo la Norma ISO 14001/2004 ha reso necessaria la redazione del documento di politica ambientale finalizzato all ottenimento di una migliore gestione delle problematiche ambientali, tecniche e amministrative. Nello specifico la Provincia di Perugia si è impegnata a: - rispettare le leggi, i regolamenti e gli standard applicabili nel campo ambientale, utilizzare le risorse al minimo richiesto adottando tutte le precauzioni per assicurarne la fruizione alle generazioni future; - stabilire traguardi ed obiettivi al fine di un miglioramento continuo dell efficienza ambientale; gestire e controllare i residui e gli scarichi delle attività al fine di ridurne l impatto ambientale; adottare le migliori tecnologie disponibili impiegando preferibilmente quelle che utilizzano fonti rinnovabili coinvolgere tutti gli operatori economici di Isola Polvese nell attivazione di tutte le misure per assicurare oltre al rispetto delle normative vigenti in campo ambientale, anche il rispetto degli obiettivi prefissati della Provincia per il raggiungimento della certificazione ambientale; - incrementare con corsi di formazione periodici la conoscenza di tutti i dipendenti riguardo la corretta gestione delle attività svolte nel sito della Polvese e riguardo le principali normative ambientali applicabili nel territorio; - diffondere e rendere pubblico il documento di Politica - estendere, entro tre anni dall ottenimento della certificazione ISO14001 dell Ufficio Isola Polvese, la certificazione all intero assessorato all Ambiente della Provincia di Perugia; - favorire la partecipazione della popolazione anche utilizzando metodologie e strumenti mutuati dai programmi di Agenda 21 e/o inserendo il progetto all interno dei percorsi di Agenda 21 già avviati; favorire la crescita di un turismo sostenibile, mirando ad un rapporto più equilibrato delle presenze turistiche durante l anno, sostendendo attività didatticoeducative, progetti scientifici e culturali soprattutto nel periodo autunno-inverno di minor afflusso, anche con la prevenzione e repressione di comportamenti scorretti ambientalmente e scoraggiando invece un turismo usa e getta ; - proseguire l impegno della Provincia nell ampliare l utilizzo sia di mezzi di navigazione a basso impatto ambientale sia ad intensificare, in collaborazione con la Capitaneria di Porto e la Polizia 5
6 Provinciale, le funzioni di controllo e vigilanza sulle limitazioni vigenti della navigazione privata amotore. 7. Attività realizzate da Legambiente e le nostre proposte per un modello alternativo e più sostenibile della risorsa lago. Gestione Oasi naturalistica la Valle Legambiente Umbria gestisce dal 1996 l Oasi Naturalistica la Valle, svolgendo oltre che ad attività di manutenzione e gestione ordinaria dell Oasi, attività scientifica e di monitoraggio faunistico. L Oasi inoltre ospita un Centro di educazione ambientale che propone alle scuole percorsi didattici, laboratori ed escursioni per comprendere gli ambienti naturali e viverli come luoghi di esperienze concrete per la conservazione e la valorizzazione della diversità biologica. Inanellamento scientifico degli uccelli è una delle attività che Legambiente svolge all interno dell Oasi la Valle. La stazione di inanellamento dell Oasi è l unica in Umbria ad effettuare catture in maniera regolare e standardizzata. La stazione di Inanellamento si occupa essenzialmente dello studio delle popolazioni di Passeriformi e opera in continuità lungo tutto il corso dell'anno, in un unico sito di cattura utilizzando 10 reti collocate all interno del canneto. Tutti gli individui catturati vengono contrassegnati con anelli forniti dall'istituto Nazionale per lafaunaselvaticadotatidiuncodicealfanumericoesudiessivengonoeseguitiirilieviqualila determinazione della specie, del sesso e dell'età, la lunghezza dell ala, della terza penna remigante primaria e del tarso, viene valutata l entità dell accumulo di grasso e lo sviluppo delle fasce muscolari. Infine, una volta pesati vengono rilasciati. La Mappa della Primavera Progetto supportato e patrocinato dal Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e realizzato da Federparchi, Legambiente e Coldiretti che ha previsto negli anni 2006 e 2007 la mappatura delle fioriture nelle aree protette italiana. Di seguito e proposte che Legambiente Umbria per un modello alternativo e più sostenibile della risorsa lago: Dalla condizioni di estrema fragilità in cui si trova il Lago Trasimeno non è pensabile si possa uscire con episodici interventi, pur costosi ed impegnativi. A nostro avviso occorre adottare misure coerenti di salvaguardia e di ripristino ambientale che riguardino l intero bacino imbrifero del lago. 1)Osservanza del blocco totale degli attingimenti, previsto dal Piano Stralcio per il Trasimeno a quota -120 cm. sotto lo zero idrometrico, senza alcuna possibilità di deroga né per le concessioni regionali,né per quelle statali, né per le licenze provinciali. Unica eccezione l approvvigionamento idropotabile di Castiglione, ma con garanzie di tempi certi per l allaccio agli acquedotti consortili. 2)Smantellamento immediato delle stazioni di pompaggio(con eliminazione dei relativi canali adduttori) per evitare il perdurare dei prelievi anche al di fuori della stagione irrigua. 3)Censimento di tutti i laghetti di accumulo presenti nel bacino, eliminazione di quelli abusivi (non autorizzati o non dichiarati) con restituzione delle loro acque al lago, blocco delle nuove autorizzazioni. 4)Censimento e chiusura di tutti i pozzi abusivi(non autorizzati o non dichiarati) presenti nel bacino. 7)Riconversione colturale immediata, a parità di reddito per gli agricoltori, e ripristino delle scoline eliminate dai latifondisti per accorpare i terreni. 8)Istituzione di una fascia di rispetto intorno alle rive, a partire dal termine della fascia demaniale, che andrebbe chiaramente determinata, in cui sia vietata ogni coltivazione, con il suo inevitabile corredo di pesticidi e fertilizzanti, e siano ripristinati canneto e prati umidi, essenziali per la salute di un lago laminare. 6
7 9)Creazione di una seconda fascia circumlacuale in cui siano possibili solo colture biologiche non idroesigenti, ricorrendo ad appositi incentivi. 10)Divieto di fertirrigazione in tutto il bacino imbrifero ed obbligo di smaltire i reflui degli allevamenti, alcuni dei quali non censiti né controllati, attraverso impianti di depurazione consortili appositamente costituiti con adeguati incentivi. 11)Creazione di un anello fognario circumlacuale che, collegando e completando le fognature già esistenti, raccolga e convogli fuori dal bacino i reflui sia civili che industriali, dotando nel contempo i Comuni interessati di depuratori efficienti, adeguati a sostenere il carico di presenze turistiche estive e sottoposti a periodica manutenzione ordinaria. 12)Effettuazione obbligatoria, ad intervalli regolari e frequenti, di analisi della qualità delle acque del lago da parte di un unico ente responsabile adeguatamente attrezzato con pubblicazione in tempi reali dei relativi risultati. 13)Sostituzione in tempi brevi dei motori a due tempi per la navigazione da diporto, ormai vietata sui laghi dalla normativa europea, con motori a quattro tempi notoriamente assai meno inquinanti. 14)Moratoria degli interventi edilizi sulle rive fino a che il livello delle acque non sia tornato normale, per evitare di ingessare il lago sui livelli attuali. Stop a nuovi porti, ora del tutto inutili, a nuovi campeggi od altre strutture ricettive sulle rive e pure agli ampliamenti di quelle già esistenti con ulteriore consumo delle sponde. Niente piscine sulla fascia demaniale né in posizioni tali da creare problemi al ripristino del livello delle acque. Nessuna spiaggia artificiale la cui sabbia, a causa del moto ondoso,andrebbe ad aggravare l interrimento. 15)Limitare le azioni di dragaggio esclusivamente alle aree lacustri di interesse per la navigazione pubblica considerando prioritaria la messa a punto di un protocollo di intervento (modalità di intervento, tempi e protezione degli habitat di interesse per la flora e per la fauna, modalità di stoccaggio). Per lo stocaggio del materiale dragato si potrebbero utilizzare le cave dismesse. 16)Non consentire attività estrattive nel bacino imbrifero del lago. 17)Dotare i corsi d acqua affluenti, di briglie, che trattengano i corpi solidi, e di colmate avanti lo sbocco nel lago, da svuotare regolarmente dai sedimenti, utilizzabili in luogo delle estrazioni da nuove cave. 18)Controllo del rispetto da parte dei privati dell obbligo loro imposto dalla legge di curare la manutenzione dei fossi e delle scoline di loro competenza per aumentare il coefficiente di deflusso delle acque meteoriche verso il lago. Regolare manutenzione di quelli di competenza pubblica. 19)Adeguamento sollecito dei P.R.G. alla normativa del Piano Stralcio per il Trasimeno con rigorosi controlli sulla sua attuazione. 20)Ridurre le cubature massime previste dai P.R.G. nelle zone vincolate paesaggisticamente a misure analoghe a quelle consentite nelle zone agricole di pregio. Scoraggiare l uso indiscriminato delle mobile home considerandole, come in realtà sono, cubature a tutti gli effetti. Incentivare il corretto recupero dei vecchi casali abbandonati e la riutilizzazione ragionata dei complessi monumentali. Vincolare l uso del suolo sulle aree collinari alle destinazioni storiche per evitare la distruzione di oliveti secolari e di boschi con ulteriori deturpanti lottizzazioni. 21)Revisione del Piano del Parco in senso prescrittivo, con indicazioni chiare di quello che si puòfareechenonsipuòfarealsuointerno:quelloattualmenteincorsodiapprovazionesi limita a discorsi generici pieni di buone intenzioni ed a fotografare l esistente. 22)Riforma degli organi dell Ente Parco con attribuzione di più incisivi poteri di indirizzo e di controllo su quanto attiene il lago. Affidamento della gestione a tecnici di comprovata esperienza nel settore. 23)Allargamento della perimetrazione del Parco del Trasimeno all intero bacino imbrifero come originariamente predisposto dalla Regione nel Sistema Parchi Ambiente. Perugia, giugno 2008 A cura di Legambiente Umbria 7
- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali
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