ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI LAC Bologna, 14 giugno

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1 In caso di mancato recapito inviare all ufficio CMP Roserio - Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Anno MMXV, n Poste Italiane Spa spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB MIlano ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI LAC Bologna, 14 giugno

2 > CALENDARI VENATORI LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE REGOLE CERTE Lo scorso autunno la Commissione europea, attraverso la Procedura Pilot EU PILOT 6955/14/ENVI - CALENDARI VE- NATORI, ha posto allo Stato italiano alcuni quesiti riguardo la corretta formulazione dei Calendari venatori in relazione alla rispondenza di questi rispetto alla Direttiva 2009/147/CE. In particolare la Commissione europea chiede di conoscere: a) in che modo le autorità Italiane intendano garantire che la caccia rispetti i principi di una saggia utilizzazione e che si mantengano le popolazioni delle specie di uccelli, in particolari quelle migratrici, a un livello che corrisponda alle esigenze ecologiche; b) in riferimento alle specie in cattivo stato di conservazione (SPEC 2 e SPEC 3), quali siano i dati dei carnieri realizzati nelle ultime tre stagioni venatorie e altri dati relativi alla consistenza del prelievo venatorio. Inoltre, come questi dati vengano raccolti e analizzati e, in specifico riguardo al tesserino venatorio, se gli abbattimenti vengano segnati immediatamente o a fine giornata e quanti e quali controlli vengano effettuati; c) se esistano piani di gestione/conservazione sia nazionali che regionali per le specie in cattivo stato di conservazione; d) quali studi e monitoraggi esistano rispetto alla dinamica e alla consistenza delle popolazioni di uccelli oggetto di prelievo venatorio, e quale impatto tale prelievo eserciti, con particolare riferimento alle specie in cattivo stato di conservazione; e) in che modo le autorità italiane intendano garantire che non si eserciti l attività venatoria durante il periodo della riproduzione e durante il ritorno al luogo di riproduzione (migrazione prenuziale), così come stabilito dalla direttiva 2009/147/CE ( Uccelli ) e dall articolo 18 della legge 157/92 così come modificato dalla legge Comunitaria Nello specifico, la Commissione ha rilevato che in molte regioni, nella stagione venatoria 2014/15, per tre specie (Tordo bottaccio, Cesena, Beccaccia) si era consentita l attività venatoria fino al 31 gennaio, quindi in fase di migrazione prenuziale di tali specie, visto che secondo il documento Key Concept la migrazione verso i luoghi di riproduzione inizia la seconda decade di gennaio (11 gennaio). In sostanza, le domande della Commissione riguardano tre punti. 1. Come viene misurata la sostenibilità dell attività venatoria. Questo genere di valutazione richiede che vengano posti in relazione i dati dei carnieri riferiti alle singole stagioni venatorie e l analisi puntuale delle dinamiche delle popolazioni degli uccelli selvatici, che vivono nel nostro territorio o vi transitano, e richiede inoltre che tale relazione sia effettuata tenendo conto di dati scientifici omogenei, pubblicati su riviste nazionali e internazionali referenziate e dotate di impact factor. In merito ai dati dei carnieri, sicuramente l adozione dei tesserini a lettura ottica, già realizzata in alcune regioni e in via di realizzazione in altre, può agevolare il processo di analisi, ma è più che ovvio che senza l obbligo per il cacciatore di annotare sul tesserino, dopo ogni singolo abbattimento, l animale abbattuto, sia esso appartenente a fauna stanziale o fauna migratrice, i dati sul prelievo rischiano di essere fortemente falsati. Il rischio è che, per dolo o per colpa, gli abbattimenti a fine giornata non siano affatto segnati. In previsione della stesura dei prossimi calendari venatori, al fine di dotarsi di un sistema di una corretta valutazione del prelievo venatorio, è necessario che sia adottato da tutte le amministrazioni regionali il tesserino venatorio a lettura ottica e che sia previsto l obbligo di segnare sul tesserino la fauna abbattuta immediatamente dopo ogni abbattimento. 2. Quali misure sono prese per garantire la conservazione delle specie selvatiche oggetto di prelievo venatorio e in particolare rispetto alle specie SPEC 2 e SPEC 3. Rispetto a tale quesito, si ricorda che l articolo 1 della legge 157/1992 Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio, così come modificato dall articolo 42 della legge Comunitaria 2009, impone appunto che lo Stato, le regioni e le province autonome adottino le misure necessarie per mantenere o adeguare le popolazioni di uccelli selvatici corrispondente alle esigenze ecologiche. Si tratta del recepimento dell articolo 1 della direttiva 2009/147/CE ( Uccelli ) concernente l obbligo, per gli Stati membri (obbligo che la norma italiana estende a regioni e province autonome), di mantenere ovvero riportare ad un livello di conservazione soddisfacente le specie e le popolazioni degli uccelli selvatici protetti dalla direttiva, secondo il principio fondamentale della direttiva Uccelli, la cui finalità generale consiste nella conservazione degli uccelli selvatici. Rispetto al prelievo venatorio, nella Guida interpretativa alla Direttiva 79/409/ CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici in merito all attività venatoria, la Commissione europea ha chiarito che la caccia non debba essere esercitata nei confronti di quelle specie che versano in un cattivo o sfavorevole stato di conservazione anche se la causa non è ascrivibile al prelievo venatorio. Nello specifico, la Commissione precisa che la caccia non possa essere considerata sostenibile a meno che non faccia parte di un piano di gestione adeguato che preveda anche la conservazione degli habitat e altre misure in grado di rallentare e di invertire la tendenza al declino. Dunque, in assenza (ovvero in attesa) di adeguati piani di gestione per le specie e le popolazioni di uccelli in stato di conservazione non favorevole, l attività venatoria su queste specie non può essere considerata sostenibile. Essa è dunque tale da deteriorare ulteriormente lo status e quindi, ai sensi della normativa comunitaria e statale, non può essere autorizzata. Pertanto, in previsione della stesura dei 2

3 calendari venatori è necessario che siano escluse dalla lista delle specie cacciabili le 5 specie classificate come SPEC 2 (Pernice rossa, Coturnice, Pavoncella, Combattente, Moriglione) e le 14 specie classificate come SPEC 3 (Fagiano di monte, Pernice sarda, Starna, Canapiglia, Moretta, Codone, Mestolone, Marzaiola, Beccaccino, Frullino, Quaglia, Beccaccia, Tortora, Allodola), nonché la Pernice bianca, nell attesa della predisposizione di adeguati piani di gestione e programmi conservazionistici per le specie interessate e i relativi habitat. Si rammenta che i limiti di carniere previsti dai singoli calendari venatori non possono essere in alcun modo equiparati a Piani di gestione, che debbono prevedere opportune misure per la conservazione delle specie, anche la di fuori della stagione venatoria, riguardanti anche la conservazione degli habitat. 3. Come si intende garantire che l attività venatoria non venga esercitata durante la riproduzione e la migrazione prenuziale. L esercizio venatorio è vietato per legge per ogni singola specie durante il ritorno al luogo di nidificazione (migrazione prenuziale) e durante il periodo della nidificazione e le fasi della riproduzione e della dipendenza degli uccelli. Si ricorda che le date dell inizio della migrazione prenuziale e della fine del periodo della riproduzione sono indicate per ogni singolo Stato membro nel documento scientifico Key Concept redatto dal Comitato Ornis per conto della Commissione europea. Sulla scorta di tale documento, e sull analisi dei dati in proprio possesso, l Ispra ha redatto la Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della Legge 157/92, così modificata dalla Legge Comunitaria 2009, art. 42, in cui sono chiaramente indicate le date di apertura e di chiusura della stagione venatoria da adottare per ogni singola specie, al fine di rispettare pienamente il dettato del comma 1 bis dell articolo 18 della legge 157 e dell articolo 7 della direttiva 2009/147/CE. Ricordiamo che, proprio in relazione alle date di chiusura, la Commissione ha rimarcato come in molte regioni nella stagione venatoria appena conclusa, in particolare, si sia indebitamente permessa la caccia nei confronti di tre specie nel periodo della migrazione prenuziale. A tal proposito il Ministero dell Ambiente e della tutela del territorio e del mare, in una comunicazione inviata il 4 dicembre scorso alle amministrazione regionali, invitava a modificare tempestivamente le date di chiusura della stagione venatoria relativamente a quelle specie, al fine di scongiurare l apertura di una procedura di infrazione. Purtroppo, in alcuni casi il Ministro è dovuto ricorrere ai poteri sostitutivi per procedere alla modifica della stagione venatoria. Pertanto, al fine di garantire quanto richiesto dalla Commissione europea, in ossequio dell articolo 7 della Direttiva 2009/147/ CE, in previsione della stesura dei prossimi calendari venatori, è necessario che le amministrazioni regionali adottino le date di apertura e di chiusura indicate nella Guida redatta dall Ispra, e in particolare: chiusura della stagione venatoria al 31 dicembre per la specie Beccaccia; chiusura della stagione venatoria al 10 gennaio per le specie Tordo bottaccio, Tordo sassello, Cesena; chiusura della stagione venatoria al 20 gennaio per le specie Folaga, Combattente, Germano reale, Alzavola, Codone, Canapiglia, Marzaiola, Mestolone, Moriglione, Moretta, Beccaccino, Pavoncella, Porciglione, Gallinella d acqua, Frullino; apertura generale della stagione venatoria al 1 ottobre, evitando ogni forma di preapertura. > ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI LAC Il 14 giugno 2015 a Bologna, al Centro Natura in via degli Albari 6, Sala B si terrà l assemblea generale degli aderenti alla Lega per l Abolizione della Caccia. Questo è l anno in cui si rinnovano le cariche sociali, ai soci in regola con l iscrizione che interverranno all assemblea sarà quindi chiesto di scegliere i componenti del Direttivo che rimarranno in carica per i prossimi due anni. L assemblea è convocata (in seconda convocazione) alle ore 10,30 - prima convocazione alle 9 - con il seguente ordine del giorno: 1) Relazione del presidente 2) Relazione del segretario 3) Relazione del tesoriere 4) Relazione dei revisori dei conti 5) Ratifica dell esclusione di soci 6) Approvazione del bilancio consuntivo ) Elezione del consiglio direttivo per il biennio ) Nomina dei revisori dei conti 9) Programma di attività. I temi da discutere saranno molti, a cominciare dalla formulazione dei calendari venatori, di cui si è molto discusso dopo l intervento della Commissione europea lo scorso dicembre (Procedura Pilot). Si parlerà dei problemi di convivenza con gli animali selvatici, dagli orsi trentini ai lupi, dalle nutrie agli scoiattoli, e della posizione della LAC. E prevista una relazione su una delle attività più seguite della LAC, i campi antibracconaggio, e anche un intervento di un esperto sul Piano di gestione del cinghiale. Di questo ed altro si parlerà il 14 giugno a Bologna: vi aspettiamo! N.B. La sede dell assemblea è raggiungibile a piedi in circa 10 minuti dalla stazione di Bologna. 3

4 > PONZA IN CORSO IL CAMPO LAC Ponza il Campo antibracconaggio A LAC conta già le prime vittime. E' stata rinvenuta una lunga rete a tramaglio dalle volontarie del primo turno. Nonostante fosse danneggiata e presumibilmente abbandonata, catturava ancora. Oltre a vecchi resti di piccoli uccelli (ver- zellino, usignolo, pettirosso, upupa) sono stati trovati anche usignoli, pettirossi, intrappolati e deceduti invece da pochi giorni. Si pensa che la rete sia stata abbandonata dopo le denunce fatte dal CABS, che ogni anno arriva prima del campo di aprile per castigare i bracconieri in collaborazione con gli agenti del Corpo forestale. Intanto sull'isola proseguono i presidi e i sopralluoghi per le segnalazioni di spari. Il campo dura dal 13 aprile al 13 maggio, con la partecipazione di una ventina di volontari. > PINEROLO IL GRUPPO GUARDIE IN AZIONE Proseguono i controlli sull'attività venatoria da parte delle guardie volontarie della LAC, sul territorio pinerolese, intensificati a seguito delle svariate segnalazioni pervenute da cittadini allarmati che si lamentano sempre più spesso di spari vicino alle abitazioni. A Pinerolo le guardie hanno sorpreso l'ennesimo cacciatore ad abbattere un esemplare di minilepre in periodo di divieto. Il responsabile è stato segnalato all'autorità Giudiziaria e sanzionato per esercizio venatorio nel raggio di cento metri da un immobile. Nella stessa giornata in Località Roncaglia, comune di Roletto, sventato anche il tentativo di trafugare un esemplare di cinghiale abbattuto, risultato privo di fascetta e non annotato sul tesserino regionale. Le sessanta vittime di questa stagione venatoria dovrebbero fare riflettere, negligenza e mancato rispetto delle regole sono spesso concause della tragedia. Sabato 13 dicembre durante un regolare servizio di vigilanza sull'attività venatoria, gli agenti del Servizio Guardie Venatorie Volontarie della LAC di Pinerolo accertavano tra le boscaglie ripariali del torrente Pellice sul territorio di Bricherasio, l'abbattimento e il successivo occultamento di due esemplari di minilepre. La specie risulta di fatto cacciabile dal 28 settembre al 30 novembre, nonostante il Consiglio Regionale della Regione Piemonte abbia previsto per questa specie un limite di carniere stagionale di ben 60 esemplari per ogni singolo cacciatore, con un limite giornaliero di 15 capi!, pare che la categoria non risulti ancora abbastanza soddisfatta. Nel corso dello stesso accertamento sono stati rivenuti altri esemplari di avifauna migratoria appar- 4 tenenti alle specie cesena e tordo sassello, anch'essi volutamente non annotati sul tesserino venatorio. Gli agenti hanno proceduto a sanzionare i trasgressori e a segnalare all'autorità Giudiziaria il responsabile dell'abbattimento in periodo di divieto. Con i tagli, agli Enti preposti ai controlli sull'ambiente e sulla caccia, il territorio tende sempre più ad assomigliare a un Far West, con ricadute preoccupanti non solo sulla fauna selvatica ma anche sulla salute e sicurezza dei cittadini che fruiscono del territorio.

5 > BRESCIA CONTROLLI ANCHE A PRIMAVERA La decenza non c è mai stata, e ogni esperienza sul campo dimostra che non esistono neppure confini geografici e temporali. Ogni volta che si solleva il tappeto, il mondo venatorio bresciano appare per quello che è: una palude nella quale l illegalità diffusa in ogni angolo della provincia e in ogni stagione e la menzogna sono i muri portanti di una indifendibile facciata di rispettabilità. Questa realtà è stata sottolineata ancora una volta dai risultati ottenuti dai volontari della LAC i quali, insieme al CABS (Committee against bird slaughter), hanno dato vita nuovamente a un campo antibracconaggio primaverile in provincia di Brescia: un occasione per dimostrare che i soliti noti saccheggiano un patrimonio di tutti ogni volta che possono, ma anche che dietro l ufficialità di attività formalmente legali, come quella dell allevamento certificato di uccelli da richiamo, si nasconde, sempre, un sommerso totalmente illegale. E tra un bracconiere smascherato e l altro c è stato anche il tempo per ridere amaramente, scoprendo come una tesa di reti sia capace si mettere in moto un meccanismo perverso, nel quale un ladro - l uccellatore proprietario dei tramagli - viene derubato da altri ladri, presumibilmente con licenza di caccia, che approfittano dei tordi finiti nel suo impianto di cattura. Questa scena, ridicola quanto triste, i volontari della Lac e del Cabs l hanno registrata a Pisogne, alle porte della Valcamonica, dopo aver individuato la tesa primaverile di un bracconiere che veniva inseguito inutilmente da un paio di stagioni, e che questa volta, finalmente, è > GROSSETO STRAGE DI UCCELLINI Quando il bracconiere è stato fermato alle 12.30, aveva già ucciso 43 uccellini, chissà quanti altri ne avrebbe uccisi se non fossero intervenute le guardie LAC. Quando è stato fermato aveva appena estratto un pettirosso da una tagliola e provvedeva a riattivarla. Ovviamente l'uomo è stato denunciato per furto venatorio, uccellagione, uso di mezzi vietati per l'attività venatoria, caccia in periodo di divieto generale, detenzione e uccisione di fauna particolarmente protetta. Una successiva visita presso la sua residenza ha permesso alle guardie LAC di contestare altri 1.600,00 di sanzioni amministrative per 8 cani detenuti illegalmente. Grosseto 20 febbraio finito nelle mani degli agenti del Nucleo Operativo Antibracconaggio della forestale: denunciato il proprietario delle reti, e denunciato pure il ladro di tordi che ne derubava un altro. La Valsabbia è stato poi un altro terreno di attività per il campo primaverile, e sorvolando sulle reti scoperte qua e là e che è stato necessario rimuovere direttamente per l impossibilità di organizzare appostamenti, il territorio di Agnosine ha offerto una dimostrazione della determinazione degli uccellatori professionisti bresciani. In questo caso a finire nelle mani del NOA dopo l individuazione della sua tesa di quattro reti è stato l esponente di una «dinastia» di bracconieri i cui componenti - nonno, padre e due figli - sono stati sorpresi e denunciati complessivamente otto volte negli ultimi anni, ma continuano sistematicamente a riempire i rispettivi congelatori con uccelli di specie protette e a garantirsi ricchi guadagni in nero rivendendo gli esemplari cacciabili e utilizzabili come richiami. Più o meno la stessa attività svolta da un allevatore certificato di Travagliato. Segnalato al NOA è stato visitato dai forestali, i quali hanno effettivamente rilevato nella sua proprietà la presenza di voliere attrezzate e di soggetti riproduttori, ma anche quella di venti esemplari vivi tra fringuelli e peppole catturati illegalmente e privi di qualsiasi anellino di riconoscimento, e di un freezer che conteneva 80 capi abbattuti a fucilate tutti protetti dalla legge: frosoni, storni, tortore dal collare, pettirossi e fringuelli. In qualche caso le tese appena scoperte sono state anche «bruciate» per l incontro a distanza con i proprietari, e così è stato necessario rimuovere direttamente il materiale, e complessivamente, il mini campo primaverile ha portato in pochi giorni al sequestro di 17 reti, di una gabbia trappola per cornacchie che ne conteneva una viva come richiamo, di ben 180 archetti depositati in un rustico valsabbino e di 17 lacci per volpi. 5

6 > SIENA LAC A DIFESA DEI LUPI UNA SPECIE CHE DEVE ESSERE PROTETTA Quello che vorremmo fare è un po' di informazione per tutti coloro che in questo periodo hanno letto regolarmente articoli contenenti informazioni non solo scorrette, ma che sembrano finalizzate a creare paura e intolleranza nei confronti di una specie che in realtà ha bisogno del nostro aiuto per continuare a sopravvivere nei nostri territori e in tutta l'europa. Sulla biologia, il comportamento ed il fondamentale ruolo ecologico svolto dal lupo, la cui sopravvivenza garantisce anche la nostra, come quella della altre specie animali e vegetali, si rimanda alla lettura di buona letteratura scientifica facilmente reperibile anche sui siti che citeremo in fondo all'articolo. Nessuno nega che i lupi si nutrano di erbivori e nessuno vuole negare che un attacco da parte di predatori (lupi, cani o ibridi) costituisca un danno economico per gli allevatori del senese. Il numero di 320 lupi, letto in alcuni articoli, corrisponde alla stima degli individui presenti in tutta la Toscana, non a quelli presenti in provincia di Siena. Problematica, semmai, è la gestione e la stima degli ibridi cane-lupo di fenotipo (aspetto) a volte identico a quello del lupo, ma il cui patrimonio genetico è diverso (vedi progetto Life+ibriwolf attivo nella provincia di Grosseto, compresa la zona amiatina). Per quanto riguarda la preoccupazione per un attacco all'uomo non esistono testimonianze di aggressioni negli ultimi 200 anni, né in Italia, né in Europa. Non si parla di incontri ravvicinati con l'uomo, bensì di attacchi veri e propri ed "Le presenze di rondini in città - hanno detto Alessandro Sperotto della LAC e Guido Iemmi della LAV - sono diminuite di circa il 19% e i balestrucci di circa il 25%. Molti nidi, quest anno, sono rimasti senza inquilini". Se sono in calo le rondini e i balestrucci, rimontano, invece, gli esemplari di rondine montana che svernano a Pordenone. Parliamo di esemplari protetti e per quei cittadini che nutrono dubbi a riguardo dovrebbero rivolgersi agli enti preposti a tali scopi, l'amministrazione Provinciale o il Corpo forestale dello Stato, anziché scrivere ad un giornale. La Regione Toscana ha dedicato agli allevatori un contributo finanziario all'interno del PRAF, la misura A.1.5, per acquistare mezzi di prevenzione come recinzioni anti-lupo. La misura, oggi scaduta, potrebbe essere ripristinata in caso di richiesta da parte delle province, come si legge sul sito della Regione. Il Life + Medwolf, dei quali le associazioni di categoria CIA, Coldiretti e Confagricoltura di Grosseto sono beneficiari associati (e quindi hanno tutte le informazioni da divulgare ai propri soci), prevede aiuti economici agli allevatori che partecipino ai bandi in termini di acquisto e messa in posa di recinzioni e affidamento di cani da guardianìa; è di qualche mese fa l'assegnazione di 8 pastori maremmano-abruzzese a 4 allevatori del grossetano con la dote di un anno di mangime per il mantenimento, assistenza veterinaria e assistenza comportamentale per 2 anni, altre aziende sono in lista per le prossime adozioni. Per ricevere un aiuto concreto suggeriamo agli allevatori di fare pressione su associazioni di categoria ed enti locali, ricordando loro che esistono proprio per tutelare e seguire imprenditori e cittadini, anche se ciò comporta loro costi e fatiche. Per approfondire le tematiche ed i progetti europei e nazionali in corso: Margherita Vigni, delegata LAC per la provincia di Siena > PORDENONE UN AIUTO ALLE RONDINI Nidi senza inquilini sotto i portici in Corso Vittorio e scatta il progetto rondine con animalisti, LAC, LAV e LIPU in prima linea assieme al Comune di Pordenone. La nuova iniziativa prevede dieci anni di ricerche e monitoraggio sui nidi di rondine, con l elaborazione di una mappa in gps oltre al via libera sui nidi artificiali (realizzati in cemento e paglia) per incrementare gli alloggi sui cornicioni. 6 sto la città delle rondini lancia il progetto salvezza. "Questo venerdì a palazzo Badini - ha anticipato Sperotto si svolgerà la conferenza Le rondini a Pordenone. Con noi ci saranno l assessore Vincenzo Romor, Umberto Chalvien, biologo conservatore del Museo civico di storia naturale, l avvocato Alessandra Marchi e Pierluigi Taiariol, ornitologo nonché coordinatore del censimento delle rondi-

7 > GROSSETO FINALMENTE APERTO IL RIFUGIO LAC Del nuovo Centro aperto dalla sezione di Grosseto per l accoglimento di animali esotici sotto sequestro si parlerà diffusamente nei prossimi numeri dello Strillozzo. Anticipiamo intanto queste bellissime foto di alcuni ospiti giunti recentemente. Questa mattina sono arrivati nel nostro centro due asini amiatini (mamma e figlia), già nel pomeriggio non si riconoscevano più, dopo ore di pulizia... Per le capre invece c'è una nostra denuncia: attendiamo esito della Procura, ma la ASL ci ha già scritto: le mantenete voi, le iscriviamo a vostro nome (quindi diventerete voi i padroni) e non rompete più... Cari saluti da Grosseto, Raimondo ni a Pordenone". Gli inquilini sono diminuiti sui cornicioni dei portici in Corso Vittorio e aumentati in via Cavallotti dove sono stati contati una decina di nidi. "I cantieri aperti nei palazzi in corso Vittorio hanno aumentato le rondini in via Cavallotti - riporta il monitoraggio effettuato dagli operatori di EUPOLIS - perché sono state in grado di trovare un habitat per loro sostenibile". Come noto, le rondini funzionano anche da indicatore biologico della qualità dell ambiente e delle mutazioni climatiche. "Da Pordenone non se ne sono andate - aveva indicato Davide Pasut di EUPOLIS nei monitoraggi - ma la location da un anno all altro può certamente mutare. La nidificazione si è concentrata anche fuori dal corso in seguito ai lavori di ristrutturazione degli edifici. Un alta concentrazione di 7 rondini montane si è registrata, per esempio, nelle strutture dell ospedale civile di via Montereale". Le location a maggiore intensità di presenza di rondini a Pordenone - dove una quarantina di coppie nidificano due volte all anno - sono via Cavallotti, piazzetta San Marco, il porticato di Corso Vittorio e i padiglioni dell ospedale di via Montereale. (c.b.)

8 > GROSSETO MARTORA A MASSA MARITTIMA La mattina dell'8 aprile le guardie della sezione regionale toscana della Lac, dopo aver accertato la presenza di alcuni lacci lungo il perimetro di un pollaio nel comune di Massa Marittima, hanno atteso l arrivo del presunto autore delle violazioni di carattere penale. All interno del pollaio si trovava una martora (specie particolarmente protetta), morta e legata appesa per una zampa, probabilmente dal giorno precedente. Poco dopo si è presentato sul posto un uomo che, entrato all interno del pollaio, è stato fermato e identificato dalle guardie della Lac. Sul posto è giunta una pattuglia della polizia provinciale di Grosseto che ha provveduto al sequestro dei lacci, di una gabbia trappola trovata all interno del pollaio con esca e tracce di sangue, riconducibili probabilmente alla cattura nonché all'uccisione della martora, e della martora stessa. L uomo è stato segnalato all autorità giudiziaria per vari reati inerenti l attività venatoria (esercizio di caccia in periodo di divieto generale e uso di mezzi vietati) VITA DA GALLINE OVAIOLE Durante un controllo di alcuni cani da caccia nel Comune di Grosseto, le guardie della Sez. Regionale Toscana della LAC hanno scoperto un allevamento di conigli e galline abusivo, ma cosa inammissibile gli animali erano detenuti in piccolissime gabbie che ne impedivano completamente la libertà di movimento. I conigli chiusi in anguste gabbie non potevano nemmeno sollevarsi in piedi, tanto che alcuni di loro avevano grossi problemi alle gambe posteriori non potendo muoversi. In pochi centimetri quadrati erano stati collocati anche tre conigli insieme. Non meglio andava alle galline, detenute per la produzione di uova, in nonché per la detenzione di specie particolarmente protetta anche da convenzione internazionale. Ulteriori accertamenti saranno richiesti per l eventuale responsabilità del proprietario del terreno. La Lac condanna espressamente l episo- gabbie talmente strette e basse che ne impedivano qualsiasi movimento, tranne tirar fuori la testa e il collo da fessure delle gabbie nella parte superiore. Un vero e proprio campo lager per galline e conigli, in vita solo per essere sfruttati, detenuti senza un briciolo di comprensione per la loro breve vita. Le guardie hanno chiesto l intervento del servizio veterinario della USL 9 di Grosseto, che giunto sul posto ha immediatamente ordinato la liberazione di tutti gli animali dalle anguste gabbie. Il proprietario è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Grosseto dalle guardie della LAC, per maltrattamento di dio ed esprime rammarico per l uccisione di animali rari come la martora che oltre ad essere particolarmente protette in quanto utili sono a rischio di estinzione. animali, in violazione degli art. 727 e 544 ter del codice di procedura penale, per aver detenuto animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Non meglio andava per alcuni cani da caccia sempre dello stesso proprietario, che oltre dover provvedere immediatamente a sistemare gli animali in strutture idonee, dovrà pagare una sanzione di 600 euro, per la detenzione di tre cani non iscritti all anagrafe canina Regionale. Direttore Nazionale Vigilanza LAC Raimondo Silveri 8

9 > PADOVA SENTENZA DI CONDANNA PER MALTRATTAMENTO DI UN CARLINO Sequestro operato dalle Guardie Zoofile Lac Nucleo di Padova Dopo circa un anno si chiude il procedimento a carico di A.M con la condanna (art.727 C.P. II comma) a euro di ammenda ridotte a 500 e confisca del cane Carlino di cui era proprietaria perché "deteneva, appunto, un cane Carlino in condizioni incompatibili con la sua natura e produttive di gravi sofferenze tenendolo chiuso, all'aperto, in un trasportino per gatti di ridotte dimensioni, all'interno del quale era inibito nei movimenti". Le Guardie Zoofile LAC del Nucleo di Padova che hanno effettuato il sequestro si congratulano col P.M. ed il Giudice per aver definito in tempi celeri una sentenza di condanna che possa essere da monito a quanti non detengono in modo idoneo i propri animali procurando loro sofferenza. SUCCEDE AD AVELLINO Anche quest anno a più di un mese dalla chiusura della caccia (ufficialmente chiusa il 31/1/2015 ma in Campania purtroppo il 9/2/2015) ci si ritrova a fare i conti con il solito bollettino di guerra; se analizzassimo i dati delle vittime causate da quest assurda pratica ormai anacronistica (circa l 80% degli italiani è ormai contrario) potremmo tranquillamente alludere alla guerra. Ogni qualvolta una guerra finisce, si contano i caduti e i feriti; anche quest anno il numero delle vittime è stato inquietante: tra settembre 2014 e gennaio 2015 sono ben 82, di cui 22 morti e 66 feriti tra cui si contano 4 morti e 21 feriti tra i civili. I danni all ambiente e alla fauna sono invece incalcolabili (riguardo ai danni ambientali numerose ricerche hanno dimostrato come il munizionamento da caccia rappresenta una fonte non trascurabile d inquinamento da piombo, in grado di avvelenare gli uccelli selvatici, contaminare il terreno e determinare un rischio sanitario per l uomo). Incalcolabili sono anche le infrazioni che vengono commesse durante e oltre la stagione venatoria; tra i reati più frequenti da chi imbraccia un fucile, abbiamo l abbattimento di fauna protetta, l utilizzo di mezzi vietati come richiami o tagliole, il mancato rispetto delle distanze previste dalla legge per cacciare vicino alle abitazioni, strade o luoghi di lavoro; la caccia con documenti non in regola o lo svolgimento della stessa pratica anche a stagione venatoria ormai conclusa, anche a livello locale,come testimonia il caso avvenuto in località Morroni,fraz. Bonito (AV) il 7/03/2015 dove, al passaggio migratorio di gru e aironi sono stati avvertiti degli spari. Diverse situazioni provano altri tipi di reati, assolutamente da non sottovalutare, come ad esempio il blitz avvenuto(sempre a livello locale) a Taurasi (AV), in cui durante il normale servizio di vigilanza, le guardie ambientali dell organizzazione ambiente e/è vita hanno individuato tre scrofe di cui 2 gravide e una con sette cuccioli ibridi; nelle immediate vicinanze le stesse guardie si sono imbattute in tre noti bracconieri del posto che hanno prontamente giustificato la loro presenza in quel dato luogo e in quel preciso momento, dicendo che era dovuta al fine di recuperare i loro cani da caccia. > VICENZA TRASPORTO SU STRADA, DALLA PARTE DEGLI ANIMALI Martedì 20 gennaio nei locali del Distretto S. Sanitario di Marostica (VI), si è tenuto un seminario dal titolo "Controllo del benessere degli animali durante il trasporto su strada" organizzato di concerto fra le sedi Lac ed Enpa sezioni di Vicenza. Il docente/formatore è stato l'ass. Capo della Polizia stradale Dott. Luca Dal Monte, esperto del trasporto nazionale ed internazionale di animali vivi, membro del gruppo di lavoro istituito presso il Ministero dell'interno, Servizio Polizia Stradale, coadiuvato dal Sovr. Walter Zuin, sempre della Polizia Stradale. Il seminario ha trattato Il Regolamento CE 1/2005; gli allegati al Regolamento CE 1/2005; il sistema sanzionatorio D.Lgs.vo 151/2007 di applicazione al Regolamento 1/2005; trasporto Nazionale ed internazionale; analisi degli aspetti legati al benessere animale durante il trasporto su strada. Alla teoria è seguita una giornata di pratica direttamente su strada. L'adesione al seminario è andata oltre ogni previsione dell'organizzazione, segno tangibile del sentito interesse sulle tematiche legate al benessere e al rispetto degli animali da parte delle istituzioni preposte e alla forte necessità di creare eventi atti a formare detto personale. A dimostrazione di tale interesse hanno preso parte al seminario circa 80 funzionari di vari corpi di Polizia compresi fra Polizia stradale, (di Vicenza, Padova, Verona e Rovigo), Polizia Provinciale, Corpo forestale dello Stato, Polizia Municipale di diversi comuni del vicentino, Polizia di Stato e Guardie Zoofile delle associazioni Lac ed Enpa di Vicenza. Alla fine del seminario ad ogni partecipante è stato consegnato un CD con tutto il materiale necessario per effettuare controlli dei mezzi trasportatori di animali su strada, consultabile in ogni momento di necessità. 9

10 NATURALMENTE E il nome di battaglia del progetto Connettiamo Milano alla Natura, presentato dal Comune di Locate Triulzi (MI) nell ambito dei Bandi Cariplo 2014 per l area Ambiente. La LAC, insieme all Oasi dello Smeraldino di Rozzano è uno degli enti protagonisti della rete di questo progetto, che ha per tema la connessione ecologica che tra il Lambro meridionale e il Naviglio Pavese, attraversa i Comuni di Milano, Rozzano, Opera, Pieve Emanuele, Locate Triulzi e Basiglio. Lo scopo è studiare la connessione delle diverse forme di vita nei corridoi ecologici in un area densamente urbanizzata, e di trovarne criticità e valorizzazioni, con il criterio della sostenibilità. Il progetto intende, sulla scorta dei dati raccolti, proporre di individuare i punti da tutelare, sottopassi, sovrappassi e dissuasori da realizzare per ridurre i danni del traffico sugli animali, didattica nelle scuole e realizzazione di nuove aree naturali protette come l Oasi dello Smeraldino. Un progetto dove batte un cuore LAC e dove la sostenibilità è dettata dalle regole della natura. Grandi sorprese durante lo studio come l avvistamento durante i censimenti del Pettazzurro nelle risaie di Tolcinasco, della stre- pitosa Cicogna nera, l Albanella reale, il Fanello, la Pavoncella, il Saltimpalo, lo Stiaccino. Il lavoro proseguirà fino ad aprile del 2016: si cercano volontari con esperienza sul campo e una discreta conoscenza della materia nella zona Milano e dintorni. Foto di Stefano Grimelli > GOVERNO > LAC PIEMONTE SOSPESI RICHIAMI VIVI PER PERICOLO DI AVIARIA Con dispositivo del 23 dicembre 2014 il Ministero della salute ha sospeso la deroga per l'utilizzo di richiami vivi appartenenti agli ordini Anseriformi e Caradriiformi su tutto il territorio nazionale. La sospensione è motivata dalla conferma di positività ad un virus influenzale sottotipo H5N8 ad alta patogenicità in un allevamento di tacchini da carne in provincia di Rovigo. CAMBIO DI SEDE La sede della LAC Piemonte si è trasferita da Torino a Collegno (TO). La nuova sede dispone di un ampio spazio interno per riunioni, assemblee e di una area esterna in parte coperta per iniziative divulgative, promozionali. Oltre a questi spazi, che saranno gestiti in accordo con altre associazioni, all interno la LAC ha la disponibilità esclusiva di una stanza. In primavera sarà organizzata l inaugurazione ufficiale. Nuovo Consiglio Direttivo Il nuovo Consiglio Direttivo della Sezione Piemonte è composto da Enrico Bonetto, Mauro Cavagliato, Giulia Costanzo, Marco Lorenzelli, Silvia Roagna. Presidente è stato eletto Marco Lorenzelli. Vicepresidente Mauro Cavagliato. Tra le decisioni assunte dal nuovo organo vi è l incarico di Tesoriere affidato ad Arcangelo Bo- 10 sco, quello di Referente per il comune di Collegno affidato a Giuseppe Bonino. Roberto Piana continuerà ad occuparsi della gestione dei Soci. Tra le iniziative che saranno avviate vi è un incontro in ricordo di Guerino Balzano il prossimo 23 maggio 2015, l organizzazione di un convegno sul cinghiale, la partecipazione con un banchetto informativo a Follia in Fiore, mostra mercato sul Florovivaismo dal 27 al 29 marzo 2015 nel Chiostro restaurato della Certosa Reale a Collegno.

11 LEGITTIMI I CONTROLLI VENATORI ASSOLTE LE GUARDIE GIURATE CHE AVEVANO CHIESTO I DOCUMENTI DI CACCIA Nessun abuso delle funzioni pubbliche: le guardie particolari zoofile che svolgono i controlli venatori (senza compiere atti da ufficiale o agente di polizia giudiziaria) non commettono alcun reato. Lo ha stabilito il giudice, che ha mandato assolti (il fatto non sussiste) Raimondo Silveri e Guerrino Rocchetti. Le due guardie erano finite sotto inchiesta dopo che tempo fa avevano chiesto i documenti di caccia a chi stava esercitando l attività venatoria. Il caso era stato segnalato dalla Provincia alla Procura, che aveva aperto un fascicolo. Il sospetto era che le guardie zoofile avessero poteri di intervento limitati agli animali di affezione (cani e gatti, in sostanza), a prescindere dalla qualifica di polizia giudiziaria. E questa era la linea sostenuta dalla Procura, che al termine del dibattimento aveva chiesto la condanna. Il giudice è stato di diverso parere, dichiarando innanzi tutto che non è possibile "affermare che le guardie giurate particolari abbiano i poteri di agenti o ufficiali di pg anche nel controllo sugli animali diversi da quelli di affezione" e si è concentrato sul decreto prefettizio di nomina degli imputati quali guardie particolari > PADOVA SEQUESTRATI A PIAZZOLA SUL BRENTA DUE CANI AD OPERA DELLE GUARDIE ZOOFILE DELLA LAC NUCLEO DI PADOVA ACCOMPAGNATI DAI CARABINIERI DELLA CASERMA DI PIAZZOLA. Il tutto era iniziato con una segnalazione di un passante che aveva notato passando in macchina un abitazione in Via Rolando con all interno tre cani a catena. Uno dei cani, un cucciolo, era addirittura sprovvisto di cuccia e un altro cucciolo non era riparato in modo idoneo. Le guardie si sono prontamente attivate avvertendo la proprietaria di provvedere immediatamente a fornire un riparo consono ai due cani (che risultavano provenire dal sud) per la salute degli stessi tenendo conto anche del periodo molto freddo, ma la proprietaria sembrava non intendere ragione. Seguivano diversi appostamenti delle guardie che in diversi orari nei giorni successivi monitoravano la situazione verificando che nulla era giurate, riconoscendone la piena validità ed efficacia per Silveri - cui era stato sospeso e poi rinnovato nel 2011 al termine delle pendenze penali. È vero che quel decreto prescrive che l attività protezionistica degli animali debba essere limitata agli animali di affezione ma il giudice ritiene tale limitazione illegittima perché contrastante con la legge sulla caccia (la 157 del 1992), in particolare con l articolo 27. "Ragionando diversamente - prosegue il giudice - si consentirebbe al prefetto la nomina di figure atipiche di guardie particolari giurate - veri e propri ibridi, con poteri ampi (anche quali agenti e ufficiali di pg) in determinati settori, e sprovvisti invece di qualsiasi potere di controllo in altri - in palese contrasto con la normativa nazionale". Silveri e Rocchetti sono stati quindi assolti perché "in occasione degli episodi contestati, si limitavano a esercitare l attività di controllo venatorio, come era loro consentito in qualità di guardie particolari giurate nominate ai sensi dell articolo 138 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, senza compiere alcun atto richiedente i poteri di agenti o ufficiali di pg". Grosseto, 14 gennaio 2015 stato modificato dalla proprietaria che continuava a lasciare i cani all aperto senza riparo accovacciati sull asfalto bagnato. Quello che lasciava molto perplessi era il fatto che non si capiva come la proprietaria si fosse fatta portare i cani da due strutture del sud per tenerli in quelle condizioni e forse nessuno aveva predisposto i controlli pre e post affidi. Le guardie informavano il magistrato di turno della situazione che autorizzava il sequestro vista anche l abbondante nevicata del giorno precedente, nevicata che non aveva intimorito né smosso la coscienza della proprietaria insensibile alle temperature gelide del periodo. Ora i cani possono essere dati in affidamento sperando che possano trovare tanto amore ed una famiglia che possa considerarli parte del nucleo e non relegati a semplici oggetti. Il capo nucleo delle GG.ZZ LAC precisa che sono molto importanti i controlli pre e post affidi per evitare che cani che vivono spesso già situazioni precarie da dove arrivano, dopo spesso interminabili viaggi dal sud subiscano trattamenti configurati come maltrattamenti. Padova, 23 gennaio Grazie a tutti coloro che sostengono le battaglie della LAC Luigi Andena MI > 50 Agostina Barni MI > 50 Vilmo e Laura Bellasi CO > 50 Giandomenico Beltrame VE > 50 Dario Biasi TV > 50 Lionella Bracelli MI > 100 Dea Brusorio MI > 50 Andrea Carniti RM > 60 Giuseppe Catalano GE > 50 Roberto Centinajo MI > 50 Clelia Ciresa BG > 50 Ines Ciresa MI > 50 in ricordo di Guido Silvio Colaone CO > 80 Lucilla Coletto TO > 500 in ricordo di Ines Coletto Gianfranca Cusin MI > 50 Sara D Angelo e Giuliano Floris MI > 100 Francesco Debollario MI > 200 Anna dell Acqua e Giuseppe Catalano GE > 100 Raffaela De Bortoli e Gary Fitzsimmons PU > 125 Stefano Deliperi CA > 250 antibracconaggio Giuliano Della Pietà TV > 50 Manuela Emanuelli MI > 50 Giuseppina Ferrario MI > 100 Paolo Fuccaro PD > 50 Carlo Gattoni MI > 50 Ans Gelderman RM > 100 in memoria di Filippo e Aldo Maffey Silvia Genovese BI > 50 Giovanni Giallombardo MI > 50 Cristiana Lai RM > 100 Cinzia Lamponi GE > 100 in memoria di Maurizio Lamponi Bernadette Loeffen VI > 100 Giuseppe Lorenzi RM > 250 Federica Maestrini MN > 50 Franca Marchese MI > 100 Maria Martelli GR > 100 Alfonso Marzocchi MI > 184 Angelo Meola MI > 1500 Stefania Meola MI > 50 Liliana Merlini Arfani MI > 100 Carlo Micheletti MI > 50 Nicoletta Montelatici TV > 50 Fulvio Muzio MI > 75 Rossella Ognibene RE > 50 Gavino Pallara LE > 100 Giovanni Parlavecchia SI > 100 Bruna Pedrocchi BS > 50 Fiorella Persegoni MI > 70 Annamaria Pozzoni MI > 120 Maria Rabozzi VA > 100 Liliana Radaelli MI > 100 Sonia Ravasio MB > 50 Attilio Rinaldi BS > 50 Sabrina Rovere PU > 100 Gabriele Rubegni GR > 100 Flavio Selva MI > 50 Armanda Simondi MI > 50 Angela Sturaro BG > 50 Augusto Tolotti BS > 100 Giuseppe Trovati MS > 50 Olga Vacondio MO > 100 Paola Vecchi MO > 120 Giovanni Viassolo SV > 100 Laura Vincenzi FE > 100 John Young MI > 100 Meytal Zeira MI > 60

12 Anche quest anno il tuo 5x1000 alla LAC! Codice Fiscale: MAI PIÙ RICHIAMI VIVI LAC SEDE NAZIONALE Sede: Via Andrea Solari Milano tel/fax C.F CCP CCB su Banca Prossima IBAN IT21 G Presidenza: Graziella Zavalloni Via A. Solari Milano ALESSANDRIA c/o Stefano Bovone (delegato esponsabile) Via Inviziati Alessandria tel. 348/ ASCOLI PICENO c/o Sabrina Simonetti Via Cavour Offida AP tel. 328/ ASTI Via Carducci Asti info e segnalazioni: Arcangelo Bosco Coord. Nucleo Guardie cell Claudio Ferraris tel. 347/ lacat@abolizionecaccia.it AVELLINO c/o Emilio Mauro Merola Via Piave Bonito AV tel. 0825/ emilio.mauro.merola@alice.it BERGAMO c/o Giuseppe Mangoni Via Marconi Treviglio (BG) tel. 0363/47201 lacbg@abolizionecaccia.it BIELLA c/o Silvana Tuninetti c/o CSV Biella Via Orfanotrofio Biella BI tel. 320/ lacbi@abolizionecaccia.it BRESCIA c/o Katia Impellittiere Via Cocchetti Brescia tel. 030/ cell. 335/ katimpe@libero.it CAMPANIA Via Sebastiano Enrico De Martino, Meta NA tel. 347/ con segreteria cell. 339/ Maria Gabriella Vanin Viale Giuseppe Sirtori Roma RM tel. 06/ fax 06/ CUNEO Giovanni Salomone (Presidente) c/o Enrico Bonetto tel. 338/ laccn@abolizionecaccia.it EMILIA ROMAGNA c/o Carla Carrara Via Vallescura Bologna tel. & fax 051/ lacbo@abolizionecaccia.it FOGGIA c/o Francesco Fortinguerra Via Bezzecca Torremaggiore FG tel. 320/ f.fortinguerra@yahoo.it FRIULI VENEZIA GIULIA c/o Alessandro Sperotto Via del Boccolo San Quirino PN tel. 347/ lacfvg@abolizionecaccia.it FROSINONE e LATINA c/o Roberto Vecchio c.p. 5, Via Arcinazzo 59/A Fiuggi FR tel. 06/ (uff.) 333/ sbeo69@inwind.it ccp LAZIO Via Angelo Bassini Roma laclazio@abolizionecaccia.it CCP C.F Sala delle riunioni: c/o Casa delle associazioni Via Sergio Tofano Roma tel. 06/ , fax O6/ Delegato responsabile: Roberto Vecchio tel. 06/ (uff.)333/ LECCO c/o Luigi Parea Via Primule 18/a Malgrate (LC) tel laclc@abolizionecaccia.it LIGURIA Via Martiri della Libertà 23/ Genova tel. 02/ lacliguria@abolizionecaccia.it LIVORNO c/o Francesca Tomassini delegato responsabile) Via del Canale Capoliveri (LI) tel francescat@gmail.com LOMBARDIA CCP Sede: Lega Abolizione Caccia Via Solari Milano tel./fax info@abolizionecaccia.it Graziella Zavalloni MANTOVA c/o Fabrizio Artigiani Via Monteverdi Marmirolo MN cell. 340/ fabrizio.artigiani@gmail.com MARCHE c/o Danilo Baldini loc. Pian di Morro II n Cerreto d Esi (AN) tel. 0732/ / (spento in orario di ufficio) lacmarche@abolizionecaccia.it MODENA c/o Emilio Salemme Via Panni Modena tel. 347/ / (e fax) lacmodena@yahoo.it NOVARA Antonio Turtoro c/o Centro di servizio del volontariato C.so Cavallotti 9, Novara lacnovara@abolizionecaccia.it PADOVA tel. 331/ ccp IBAN IT38K lacpd@abolizionecaccia.it PAVIA c/o Roberta Casarini Via Vittorio Emanuele 56 Montalto Pavese PV tel. 328/ lacpv@abolizionecaccia.it PESCARA c/o Marco Corazzini Via Aldo Moro Popoli PE tel. 085/ lacpe@libero.it PIEMONTE Strada comunale della Varda n Collegno (TO) tel (Orario: 15-19) lacpiemonte@abolizionecaccia.it lacpiemonte@pcert.postecert.it CCP: CF: IBAN: IT81T Presidente Marco Lorenzelli Servizio di vigilanza: vigilanza@abolizionecaccia.it PINEROLO c/o Barbara Fera (Delegata responsabile) Via Clemente Lequio n Pinerolo (TO) cell lacpinerolo@abolizionecaccia.it PUGLIA Via Puccini Molfetta BA tel/fax 080/ Pasquale Salvemini pasqualesalvemini@libero.it REGGIO EMILIA Via Pieve Gualtieri (RE) Lorena Battista cell telefax lorenabattista@libero.it SARDEGNA c/o Stefano Deliperi Via Asti Cagliari tel grigsardegna5@gmail.com SAVONA c/o Valentina Scasso Via Mazzini 45/3, Cengio SV tel. 333/ / lacsv@abolizionecaccia.it SIENA c/o Margherita Vigni Strada di Maggiano loc. La Senese Casole d Elsa (SI) Tel lacsi@abolizionecaccia.it TOSCANA c/o Raimondo Silveri Strada Prov.le Aurelia 1 Loc. Lupo Giuncarico (GR) tel/fax cell lactoscana@abolizionecaccia.it TRENTINO-ALTO ADIGE e TRENTO c/o Katia Marino Via F. Biasi 36, San Michele all Adige TN tel. 0461/ / lactnaa@gmail.com TREVISO c/o Maurizio Gatto Via Stuparich Treviso tel. 366/ ivaga@libero.it TRIESTE c/o Marco Bonin Via Umago Trieste tel. 346/ marcobonin@ymail.com UDINE c/o Alessandro Zuliani Piazza Savonarola Tavagnacco (UD) tel. 331/ alessandrozuliani@gmail.com VALLED AOSTA c/o Marco Vagliasindi Strada Gran Ru 2/f, Courmayeur (AO) tel. 333/ lacvda@abolizionecaccia.it VENETO Andrea Zanoni Via Cadore 15/C int Treviso tel. 347/ lacveneto@ecorete.it VENEZIA c/o Maria Caburazzi Via Palazzo Venezia Mestre VE tel. 041/ / fax 041/ info@abolizionecaccia.it VERBANIA c/o Laura Sommaruga Via Casali Amore 5a Cannobio VB tel. 0323/ / laura.somm@libero.it VERCELLI c/o Centro Servizi del Volontariato Corso Libertà Vercelli tel. 320/ lacbi@abolizionecaccia.it Delegato responsabile: Silvana Tuninetti VERONA c/o Miranda Bizjak Via Belvedere 169, San Felice Extra, VR tel. 045/ lacvr@abolizionecaccia.it VICENZA c/o Enpa Thiene Piazza Aldo Moro 4, Zanè Delegato responsabile: Ezio Cantù tel. 333/ lacvi@abolizionecaccia.it IBAN IT 30 M Lo Strillozzo Periodico bimestrale della LAC Lega per l Abolizione della Caccia Registrato al tribunale di Milano il 28/1/1995 al n. 37 Iscrizione al ROC n Edizione LAC Abbonamento annuo 20,00 da versare su CCP Intestato a: Lega per l abolizione della Caccia Onlus Finito di stampare il 14 maggio 2015 REDAZIONE: Paola Verganti Amministrazione; Viale Solari n Milano Tel/Fax: DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Riscassi GRAFICA: Autorizzazione alla riproduzione L autorizzazione alla riproduzione dei contenuti è consentita solo a fini divulgativi e citando la fonte. 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