REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE DI MILANO. Sezione specializzata in materia di impresa. Sezione A

Transcript

1 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE DI MILANO Sezione specializzata in materia di impresa Sezione A Il Tribunale in composizione collegiale, nella persona dei seguenti magistrati: Dott. Paola Maria Gandolfi Dott. Anna Bellesi Dott. Silvia Giani ha pronunciato la seguente Presidente Giudice Giudice SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al N /2013 R.G. promossa da: FALL.TO BONTEMPI SRL (c.f ), con il patrocinio degli avv. PRADO IURI MARIA e, ATTORE; contro: ATTORE pagina 1 di 5

2 CITAGENIX INC. (C.F. ), con il patrocinio dell avv. CARLUCCIO SHARMINE e CONVENUTO CONVENUTO Conclusioni delle parti: sono state precisate all udienza del 26/1/16 e devono qui ritenersi integralmente riportate. ***** SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con atto di citazione notificato il 22/5/13 il Fallimento Bontempi s.r.l., ritenuta l inopponibilità nei suoi confronti della assunta cessione dei marchi canadese e statunitense registrati dalla fallita, chiedeva dichiararsi la cessionaria Citagenix Inc. responsabile di atti di concorrenza sleale o comunque illeciti ex art in relazione alla diffida alla loro vendita (ed a quella del marchio comunitario) inviata al Curatore in data 2/5/12. La procedura attrice allegava che, fra i cespiti della fallita, erano presenti un marchio comunitario n , depositato con domanda del 13/6/02, un marchio canadese n , depositato con domanda 4/9/02, ed un marchio statunitense n , di cui alla domanda 18/10/02, tutti aventi ad oggetto la dicitura Bontempi. In data 3/3/12 la s.n.c. Bontempi aveva presentato proposta irrevocabile per l acquisto dell intero attivo fallimentare e la vendita era stata fissata per il 29/5/12. Tuttavia, in data 2/5/12 era pervenuta una missiva della Citagenix Inc., società canadese che si affermava titolare delle privative canadese e statunitense e invitava a non vendere neppure quella comunitaria, paventando una sua azione per contestarne la validità. Avendo rilevato che la presunta cessione sarebbe avvenuta nel gennaio 2009, con scrittura privata priva di data certa e trascritta nei rispettivi registri nazionali solo nella medesima data del deposito della sentenza di fallimento (ed il giorno dopo quello canadese), quindi successivamente alla dichiarazione di fallimento, la procedura attrice ne rilevava l inopponibilità alla massa e chiedeva, previo accertamento in tal senso, di ritenere illecita la missiva 2/5/12. Si costituiva Citagenix e, ricostruite le vicende dei marchi in questione, rilevava che la formalità di trascrizione, per i diritti nazionali statunitense e canadese, non ha alcuna efficacia costitutiva, ma solo dichiarativa, al fine di renderla opponibile agli aventi causa del medesimo titolare che abbiano trascritto il loro titolo successivamente, sicchè doveva ritenersi la validità della cessione. Quanto alla data certa anteriore al fallimento della scrittura di cessione, la stessa era attestata dalla stessa sua trascrizione in data 11/11/11. La convenuta non riteneva applicabile alla fattispecie l art. 45 L.F. e pagina 2 di 5

3 comunque sottolineava che per la previsione dell art. 16,II L.F. gli effetti del fallimento si producono nei confronti dei terzi dalla data di iscrizione della sentenza sul registro delle imprese, intervenuta solo il 14/11/11. Infine Citagenix contestava l illiceità della lettera 2/5/12 che si limitava a fare presente l esistenza dei suoi diritti e sottolineava l opponibilità ex art. 111 c.p.c. della sentenza nel presente processo alla acquirente a titolo particolare dal Fallimento attore. All udienza del 16/4/14 il G.I. assegnava i termini di cui all art. 183,VI c.p.c. Con comparsa 9/7/14 interveniva in giudizio Bontempi s.n.c., ad adiuvandum delle pretese del Fallimento attore. Senza istruttoria, all udienza del 26/1/16 la causa veniva rimessa in decisione. MOTIVI DELLA DECISIONE Quale premessa per le sue pretese risarcitorie, parte attrice ha chiesto accertarsi e dichiararsi l inopponibilità al Fallimento Bontempi della cessione dei marchi canadese e statunitense di cui in narrativa, mentre la convenuta ha chiesto, in via principale, accertarsi l opponibilità. In proposito, il Tribunale osserva che per la regola generale di cui all art. 45 L.F. le formalità necessarie per rendere opponibili gli atti ai terzi, se compiute dopo la data di dichiarazione di fallimento sono senza effetto rispetto ai creditori. Per giurisprudenza pacifica, l 'opponibilità al fallimento del venditore di un suo atto di vendita immobiliare richiede che l'atto stesso abbia data certa, a norma dell'art c.c., e che le formalità necessarie a rendere opponibili gli atti ai terzi - nella specie, la trascrizione - siano compiute, ex art. 45 l.fall., in data anteriore all'apertura della procedura concorsuale (Cass /15), che viene pacificamente considerata coincidente con le ore del giorno di pubblicazione, quindi, per quanto ci occupa, del 11/11/11. Ora, le formalità di annotazione sui registri della PI dei rispettivi Paesi è avventa il giorno stesso della pubblicazione della dichiarazione di Fallimento o quello successivo, sicchè vanno considerati necessariamente compiuti dopo tale data. Gli atti di cessione peraltro non sono muniti di data certa ex art c.c. (né la loro registrazione deve fare presumere che abbiano data anteriore alla formalità). Certamente nei sistemi statunitense e canadese, come in quello italiano, l annotazione di un atto di trasferimento sul registro marchi non ha alcuna efficacia costitutiva, bensì meramente dichiarativa, essendo finalizzata a renderla opponibile ai terzi in conflitto sulla titolarità del segno, come nel caso di specie va considerata la massa dei creditori della Bontempi s.r.l. La relativa trascrizione deve quindi essere considerata tra quelle disciplinate dall art. 45 L.F. e sottoposta, nei confronti della massa fallimentare, alla relativa disciplina. Tuttavia, non può non considerarsi come l art. 16 L.F. (come novellato dal D.lvo 5/06 e D.lvo 169/07) preveda che la sentenza dichiarativa di fallimento produce i suoi effetti pagina 3 di 5

4 nei confronti dei terzi dalla data di iscrizione nel registro delle imprese (avvenuta, nel caso di cui si controverte, in data 14/11/11). Parte dei commentatori ritiene che le modifiche introdotte dalla riforma in materia di pubblicità della sentenza di fallimento non abbiano introdotto una deroga alla disciplina degli effetti del fallimento, che resta demandata agli artt L.F. Di conseguenza, lo spossessamento determina la particolare sanzione dell inefficacia dell atto che continuerebbe ad essere automaticamente prodotta, ex art. 44 L.F., a prescindere dall indagine sulla buona fede del terzo. Anche l art. 45 L.F., che disciplina l inopponibilità dell atto di disposizione, non è stato in alcun modo modificato dalla riforma, continuando a fare riferimento alla data della sentenza, continuerebbe quindi a non avere rilievo la circostanza che la sentenza sia stata o meno iscritta nel registro delle imprese ed in quale data. A fronte di tale opzione interpretativa sembra essere più di recente radicata l opposta soluzione per cui tutti gli effetti nei confronti dei terzi si producano esclusivamente dalla data di iscrizione della sentenza nel registro delle imprese. Come accennato, questo giudice è stato chiamato dal Fallimento a considerare l inopponibilità ex art. 45 L.F. quale premessa valutare il carattere illecito della missiva 2/5/12 (doc. 5 att.) con cui il legale di Citagenix Inc. affermava che nella lista dei beni da vendere vi sarebbe stato un errore in quanto i marchi canadese e statunitense sarebbero stati di proprietà della sua assistita. A fronte della contraddittorietà interpretativa sopra rilevata in ordine alla decorrenza dell inopponibilità alla massa ex art. 45 L.F., non può sostenersi che la comunicazione della propria titolarità dei segni costituisse di per sé un ingiustificato intralcio del corso della procedura con il vanto indebito di titoli oggetto di trasferimenti improbabili e di trascrizioni inopponibili ex art. 45 L.F. Ovviamente del tutto insussistente è la possibilità, allegata nella stessa missiva, di contestare la validità del marchio comunitario, registrato in data anteriore (mentre certamente le registrazioni statunitensi e canadesi sono dalla stesa dipendenti e cedute ai distributori in vai meramente fiduciaria, subordinatamente alla permanenza del rapporto di distribuzione con la casa produttrice italiana). Tuttavia l affermazione in questione non sembra di per sé avere in alcun modo intralciato l esitazione dell attivo fallimentare. Pertanto la domanda del Fallimento attore non può trovare accoglimento. Come rilevato in narrativa, la convenuta chiede in via riconvenzionale che il Tribunale accerti l opponibilità al fallimento attore dell atto di trasferimento a suo favore dei marchi nordamericano e canadese. Rileva tuttavia questo Tribunale che, a fronte dell apprensione dei marchi stessi alla massa attiva della procedura, siffatto accertamento si risolve in una sostanziale azione di rivendica dei titoli in questione nei confronti del Fallimento. Deve tuttavia ricordarsi che le domande di rivendicazione o restituzione di beni mobili o immobili nei confronti della massa fallimentare può svolgersi esclusivamente nelle pagina 4 di 5

5 forme dell insinuazione al passivo ex art. 93 L.F. o 101 L.F. e che solo con la proposizione di tale domanda il terzo avrebbe potuto chiedere la sospensione della liquidazione dei beni oggetto della sua pretesa. La riforma ha infatti introdotto un'unica forma di domanda processuale tanto per l accertamento dei crediti che per il diritto alla restituzione o la rivendicazione di beni, tutti sottoposti in via esclusiva alle medesime regole di accertamento concorsuale nei confronti della massa dei creditori. Pertanto, la domanda di accertamento di opponibilità nei confronti del fallimento attore, svolta nelle forme ordinarie e non dell accertamento del passivo, deve ritenersi inammissibile. Considerata la reciproca soccombenza sulle domande contrapposte, il Collegio ritiene sussistano le condizioni per compensare integralmente tra le parti le spese di lite. P.Q.M. Il Tribunale, definitivamente pronunciando sulle domande proposte con atto di citazione notificato il 22/5/13 dal Fallimento Bontempi s.r.l. nei confronti di Citagenix Inc., ogni altra domanda ed eccezione disattesa, A) rigetta la domanda della procedura attrice; B) dichiara inammissibile la domanda riconvenzionale di Citagenix Inc.; C) compensa interamente tra le parti le spese di lite. Così deciso in Milano, Camera di Consiglio del 28/4/16 In Milano, nella camera di consiglio del Il Giudice estensore Paola Maria Gandolfi Il Presidente est. Dott. Paola Gandolfi Il Presidente Paola Maria Gandolfi pagina 5 di 5