6 Censimento generale dell agricoltura Prima analisi dei dati provvisori

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3 6 Censimento generale dell agricoltura Prima analisi dei dati provvisori Nel periodo compreso fra i due censimenti dell agricoltura (-), relativamente alla regione Umbria, si assiste ad una marcata riduzione del numero delle aziende agricole e zooteniche (d ora in avanti indicate come aziende), fenomeno che si presenta particolarmente consistente nella provincia di Terni. Tale andamento è stato riassunto nella tabella n. 1 di seguito riportata. Tab. n. 1 - in complesso, SAU e SAT Umbria - Prov. Var. SAU SAU Var. SAT SAT Var. Perugia , , ,43-7, , ,7-9,0 Terni , , ,98-19, , ,1-23,3 Umbria , , ,41-10, , ,8-14,4 Fonte: Regione Umbria-Istat La contrazione, come già accennato, si concentra soprattutto nella provincia di Terni, dove si assiste ad un diminuzione in termini assoluti di aziende agricole pari al -41,6 del totale; a Perugia la diminuzione delle aziende evidenzia una cifra ancora superiore, pari a , ma percentualmente meno rilevante (-25,0). L andamento relativo al numero delle aziende agricole si conferma anche per le altre variabili prese in considerazione nella tabella n. 1, rispettivamente la superficie agricola utilizzata (d ora in avanti indicata come SAU) e la superficie agricola totale (d ora in avanti indicata come SAT). Anche in questa occasione la provincia di Terni si segnala per delle diminuzioni i cui valori equivalgono a più doppio di quelle registrate a Perugia. Nel caso della SAU, mentre a Terni la contrazione nel decennio considerato è pari al -19,8 a Perugia si attesta al -7,7. Nel caso della SAT, a Terni si registra un calo pari a ben il 23,3 mentre a Perugia del -9,0. Nella tabella n. 2, in appendice, abbiamo proposto le stesse variabili relativamente a tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda il calo delle aziende agricole, il risultato che emerge è di una sostanziale omogeneità in tutto il territorio nazionale, pari mediamente a -32,2, molto simile al dato umbro del -30,4, mentre appaiono divergere di molto le percentuali relative alla SAU e la SAT. Nel primo caso la Prima analisi dei dati provvisori 3

4 media regionale dell Umbria si attesta sul -10,5 mentre in Italia è pari al -2,3; rispetto alla seconda variabile i valori sono rispettivamente del -14,4 contro il -8,0. Ricordiamo che quando si prendono in considerazione le medie, si parla di medie ponderate, che tengono conto cioè che il territorio della provincia di Perugia si presenta con un estensione tre volte superiore a quello della provincia di Terni. Il riferimento al dato nazionale rischia di essere foriero di analisi approssimative, viste le grandi differenziazioni territoriali di cui il nostro Paese è particolarmente ricco; di conseguenza meglio riaggregare per macro-territori le variabili fino a questo momento considerate in dettaglio. I dati suddivisi per macro-aree dimostrano un andamento non del tutto univoco. Osserviamo, per quello che concerne in numero di aziende agrarie, una diminuzione praticamente generalizzata; guardando nello specifico, notiamo una regressione più contenuta nell Italia meridionale (-25,2) mentre ben altra diminuzione appartiene al Centro, che arriva al -40,0. Andamento ancora più complesso si presenta rispetto alla SAU dove ad una diminuzione generalizzata delle regioni del Centro-Nord, il cui massimo è rappresentato dal Centro con il -9,5, si assiste ad una diminuzione decisamente meno importante nel meridione (-0,9) e addirittura ad un aumento della superficie nell Italia insulare +10,3. La tendenza in Umbria rispecchia quella del Centro, con il -10,53. La diminuzione della SAT presenta delle percentuali superiori alla variabile prima considerata e anche in questo caso le regioni meridionali si presentano con un andamento in controtendenza; infatti mentre le regioni del Centro-Nord riducono la loro superficie con percentuali a due cifre, le isole registrano il -1,30 e il meridione il - 5,6. Anche in questo caso l Umbria si presenta con una percentuale (-14,4) superiore di circa due volte alla media nazionale, superiore anche alla media del Centro-Nord. Con l ausilio della tabella n. 3 prendiamo in considerazione la variabile dimensione media delle aziende agricole, suddividendo i valori per le provincie dell Umbria. Tab. n. 3 Dimensione media delle aziende in ettari per SAU e SAT Umbria - Territorio SAU media SAU media SAT media SAT media Perugia 9,9 8,0 23,3 16,0 13,1 21,6 Terni 7,0 5,1 37,3 11,9 9,9 21,0 UMBRIA 9,1 7,1 28,7 14,9 12,1 23,1 ITALIA 7,9 5,5 44,4 10,6 7,8 35,9 Fonte: Regione Umbria-Istat Prima analisi dei dati provvisori 4

5 Nel decennio intercorso tra i due censimenti, si assiste nella nostra regione ad un deciso aumento delle dimensioni medie delle aziende agricole; per quanto concerne la SAU l aumento è pari al 28,7, e raggiunge in provincia di Terni il 37,3; più contenuto è l incremento se consideriamo la SAT, dove ad un aumento medio del 23,1 si osserva praticamente una concomitanza nell andamento delle due provincie umbre. Per meglio descrivere quanto appena esposto ci avvaliamo delle tabelle 3a e 3b, relative rispettivamente alla provincia di Perugia e a quella di Terni. Si nota come rispetto alla classe dimensionale più piccola (meno di un ettaro) in tutte e due le province si registri una forte diminuzione delle aziende che toccano ben il -50,9 a Perugia, ma la percentuale di tutto rispetto viene superata nella provincia ternana dove si raggiunge il -59,6; la contrazione subisce una ulteriore conferma per la classe dimensionale immediatamente superiore (da un ettaro a un ettaro e novantanove) dove a Perugia la diminuzione è di circa un terzo (-30,4) mentre a Terni rimane su livelli decisamente più alti (-46,3). Queste drastiche diminuzioni trovano il loro corrispettivo in un'altra accentuata contrazione, sia della SAU che della SAT a livello provinciale: a Perugia le due variabili conoscono un decremento percentuale, nella classe dimensionale più piccola, decisamente sostanzioso (rispettivamente del 44,6 e del 47,0). Ancora più rivelanti i decrementi in provincia di Terni: -53,6 e -55,3. Nel complesso la diminuzione della Sau in provincia di Perugia è pari al -10,4 e della SAT del -11,2; in provincia di Terni, le stesse variabili si presentano con diminuzioni ben più consistenti, rispettivamente del -21,0 e del -30,5. L aumento medio della superficie delle aziende agricole è una tendenza che appartiene a tutto il territorio nazionale (si veda la tabella n. 4) e che trova il suo massimo valore, per quanto riguarda la SAU e la SAT, nella macro-area delle isole, dove l incremento è rispettivamente pari all 80,0 e al 60,9. Tutte le zone d Italia si segnalano per la consistenza dell incremento per cui, all opposto, la crescita in Umbria pare tutto sommato di lieve entità essendo del 10,8 in riferimento alla SAU (contro il valore del Centro del 31,5) e del 6,2 per la SAT(Centro 29,0). Tab. 4 Dimensione media delle aziende in ettari per SAU e SAT e macro-territori Italia - Territori SAU media SAU media SAT media SAT media N/Occident. 14,9 10,2 46,3 19,5 14,1 37,6 N/Orientale 9,8 7,1 37,8 14,1 10,9 29,7 Centro 8,6 5,7 51,3 13,6 9,1 48,5 Meridione 5,1 3,8 32,6 6,3 5,0 26,2 Prima analisi dei dati provvisori 5

6 Isole 9,1 5,1 80,0 10,8 6,7 60,9 ITALIA 7,9 5,5 44,4 10,6 7,8 35,9 Umbria 9,1 7,1 28,7 14,9 12,1 23,1 Fonte: Regione Umbria-Istat Strettamente connesso all ultima tabella proposta è l andamento delle aziende agricole suddivise per la loro estensione. Nella tabella n. 5a dove sono riportati i dati dell Umbria e 5b dove si considerano i dati dell Italia (in appendice), viene proposta la suddivisione del terreno agricolo sia per SAU che per SAT, per classe di superficie SAU mettendo a confronto gli ultimi due censimenti. Risulta drastico il calo delle micro imprese (meno di un ettaro) che perdono in valore assoluto ben unità, percentualmente pari al -52,6: in pratica, nel censimento il numero di aziende appartenenti a questa classe dimensionale è meno della metà del censimento precedente. Si sottolinea tuttavia che la definizione di azienda agricola del censimento è più inclusiva di quella del censimento e che pertanto i confronti devono essere fatti con cautela. La diminuzione si evidenzia in tutte le classi dimensionali, anche se in modo differenziato. Così, le aziende comprese tra un ettaro e l ettaro e novantanove conoscono un decremento pari a unità, pari al -32.8; dall altro lato, la classe dimensionale più ampia, quella dai cento ettari e più, si segnala per una contrazione di 59 unità, equivalente al -12,8. Questa importante diminuzione trova la sua conferma anche in riferimento sia alla SAU che alla SAT; per quanto riguarda la prima, assistiamo ad una diminuzione della superficie totale di ,96 ettari, pari -12,9. Nella classe dimensionale più piccola (meno di un ettaro) si raggiunge la percentuale più alta di diminuzione, pari a- 46,5 (equivalente a 4.414,21 ettari in meno). Lo stesso discorso vale se consideriamo la SAT (Superficie agricola totale) dove il calo in termini assoluti di ,79 ettari rappresenta più del doppio rispetto alla SAU con una percentuale del -16,4. Anche in questo caso la micro azienda rappresenta la diminuzione più cospicua: meno 9.273,29 ettari, corrispondenti al -48,4. Per quanto riguarda l Italia (tabella 5b) l andamento generale non si discosta sostanzialmente da quello visto per l Umbria; le micro aziende subiscono un calo del 50,18; la diminuzione si osserva con percentuali analoghe alla nostra regione fino alla classe dimensionale compresa fra i dieci e venti ettari; le classi dimensionali maggiori fanno registrare un valore positivo, il maggiore dei quali appartiene alla classe dimensionale dei cento ettari e più, che evidenzia un incremento pari al 13,1. Analogo andamento riguarda la SAU, mentre il quadro si presenta leggermente più articolato rispetto alla SAT; non va però dimenticato che mentre la SAU complessivamente diminuisce a livello nazionale del -2,3, la SAT è al -8,0. A questo punto una parentesi è dedicata esclusivamente ad alcune variabili riguardanti l Umbria. Iniziamo dalla visione della tabella n. 6 (in appendice) dove viene riportata la suddivisione delle aziende agricole per forma giuridica. Prima analisi dei dati provvisori 6

7 L azienda individuale segna un drastico ridimensionamento rispetto al censimento precedente, con meno unità pari al -33,2, seppure sia da segnalare come questa forma di proprietà rimanga di gran lunga giuridicamente più rappresentata: infatti, sul totale delle aziende essa costituisce ancora il 93,9. A fronte di questa diminuzione, altre forme acquisiscono una maggiore visibilità anche se l aumento percentuale, a volte importante, non corrisponde a dei valori assoluti particolarmente elevati: le società di capitali, ad esempio, percentualmente registrano un aumento del 143,1, che in termini assoluti equivale a più 196 aziende; le società semplici presentano un aumento più elevato (510 aziende) equivalente al 64,7; al contrario la tipologia di Amministrazione o ente pubblico rappresenta, dal punto di vista delle percentuali, la contrazione più alta, pari al -85,9. Rispetto al titolo di possesso delle aziende (tabella n. 7 in appendice), la proprietà dell azienda conosce una forte riduzione ( unità, pari al -39,1); vista la sua consistenza numerica rimane di gran lunga la forma di possesso più diffusa, pari al 76,3 del totale. L affitto fa registrare un incremento del 96,3, con un aumento in termini assoluti di aziende; la diminuzione percentuale più elevata si nota alla voce solo proprietà ed uso gratuito, -42,9 con meno 850 aziende. Nella tabella n. 8 (in appendice) abbiamo riportato per SAU e SAT la forma di conduzione delle aziende agricole sempre confrontate con il censimento precedente. La conduzione diretta della coltivatore registra una netta diminuzione -29,0) rispetto alla SAU e una diminuzione più contenuta nel caso della SAT (-9,7); ancora più netto il decremento per quanto riguarda la conduzione con salariati che conosce una diminuzione del -66,1 nella SAU e del -41,4 per quanto riguarda la SAT; non è da considerarsi indicativa la voce altra forma di conduzione che conosce un incremento percentuale iperbolico, ottenuto con un aumento assoluto di lieve entità rispetto al totale (258 aziende), causato in maniera del tutto evidente dalla scarsità di questa forma di conduzione nel precedente censimento del. Nelle successive due tabelle sono individuate quantità e tipologia della manodopera attiva nel settore agricolo. Nella tabella n. 9, sempre in appendice, abbiamo proposto il numero di aziende, persone e relative giornate di lavoro standard per categoria di manodopera aziendale, sempre mettendo a confronto gli ultimi due censimenti. L unica categoria di manodopera che si distingue per il segno positivo è quella relativa ad altra manodopera aziendale in forma continuativa, che si evidenzia per un aumento delle unità lavorative pari a ( +81,9) equivalente +44,6 per quanto riguarda le giornate lavorate. Tutte le altre forme di lavoro diminuiscono; la più penalizzata è la voce altra manodopera aziendale in forma saltuaria il cui decremento percentuale in giornate è del -51,89, seguita dalla tipologia del coniuge che lavora in azienda con il -43,5. Nella tabella n. 10 sono indicate le persone e le relative giornate di lavoro delle varie categorie di manodopera, suddivise per sesso. Tutte le categorie di manodopera conoscono una contrazione. Per quanto riguarda i conduttori di azienda, la componente maschile conosce una riduzione di tre volte superiore a quella femminile, il -35,1 contro il -11,8, mentre come manodopera fornita dal coniuge, la Prima analisi dei dati provvisori 7

8 contrazione di ben il -57,0. L unica eccezione al trend negativo è costituita dalla voce altra manodopera aziendale in forma continuativa, che si segnala per un aumento del 25,3 della componente maschile e di ben il 188,4 in quella femminile. Con la serie tabelle n. 11 riprendiamo il percorso intrapreso all inizio considerando i dati dell Umbria posti a confronto con i relativi dati italiani. Un altro settore legato all agricoltura che quello relativo alla zootecnia o se si vuole all allevamento degli animali dove abbiamo preso in considerazione i dati relativi alle principali specie allevate sia in Umbria che in Italia. Per iniziare, nella tabella n. 12a abbiamo proposto la suddivisione degli allevamenti bovini per provincia e per numero di capi fra i due censimenti in Umbria. In generale nella regione si assiste ad una diminuzione delle aziende che praticano questo tipo di allevamento del -24,5 con un dato piuttosto omogeneo fra le due provincie; a questa percentuale non corrisponde un altrettanta diminuzione nel numero dei capi che percentualmente arrivano ad un modesto -4,0 in presenza di forte differenziazione fra le due provincie infatti Terni arriva al -14,3, mentre Perugia si ferma al -1,1. Tab. n. 11a con allevamenti bovini e relativi capi - Umbria - Territorio Bovini Az. Bovini Az. Bovini capi Bovini capi Perugia , ,1 Terni , ,3 Umbria , ,0 Italia , ,1 A livello di macro-aree italiane (tabella n. 11b) l Italia nord-orientale e il Centro si segnalano per la diminuzione dei capi più rilevante, superiore al dieci per cento, mentre le Isole registrano un aumento pari al 5,4, sempre lo stesso territorio si segnala per una diminuzione delle aziende piuttosto contenuto -4,2, niente a che vedere con le percentuali delle altre aree tutte a due cifre che portano la media italiana al -27,7. Tab. 11b con allevamenti bovini e relativi capi Italia - Territori Bovini Az. Bovini Az. Bovini capi Bovini capi Prima analisi dei dati provvisori 8

9 N/Occident , ,42 N/Orientale , ,7 Centro , ,1 Meridione , ,1 Isole , ,4 Italia , ,1 Nella tabella n. 11c abbiamo proposto un altro tipo di allevamento relativo a quello dei suini. Per quanto riguarda l Umbria e le aziende dedite a questo tipo di allevamento ci troviamo di fronte a dei dati per un verso sconcertanti; la diminuzione media è pari al - 89,6, dove la provincia di Terni raggiunge il -93,0, dati per altro in linea con l andamento nazionale pari al -86,2. Tali diminuzioni non trovano un riscontro relativamente al numero dei capi allevati dove infatti osserviamo una diminuzione più contenuta; mediamente in Umbria si assiste ad un calo del 27,7 anche se, sempre nella provincia di Terni, il numero dei suini quasi si dimezza con una percentuale pari al -46,3. Bisogna comunque notare come la diminuzione dei capi sia in contro tendenza rispetto all andamento nazionale dove si assiste ad un aumento complessivo dei suini pari al 10,3. Tab. n. 11c con allevamenti Suini e relativi capi Umbria - Territorio Suini Az. Suini Az. Suini capi Suini capi Perugia , ,4 Terni , ,3 Umbria , ,7 Italia , ,3 L andamento illustrato per l Umbria relativamente alle aziende si adatta perfettamente al quadro italiano suddiviso per macro-aree; da notare come l area Centro subisca una diminuzione praticamente uguale a quella vista per la nostra regione. Diminuzioni minori, seppur sempre notevoli, si possono osservare nell Italia nord/occidentale (-65,7) e nelle isole (-63,2). Prima analisi dei dati provvisori 9

10 Come accennato a proposito dell Umbria, la tendenza nazionale rispetto al numero di capi è di un aumento anche se concentrato quasi esclusivamente nell area nord/occidentale dove l aumento dei capi è pari a unità equivalenti al 22,7; un leggero aumento si nota anche nell area nord/orientale +0,6. Tab. 11d con allevamenti Suini e relativi capi Italia - Territori Suini Az. Suini Az. Suini capi Suini capi N/Occident , ,7 N/Orientale , ,6 Centro , ,0 Meridione , ,0 Isole , ,4 Italia , ,3 Un altro allevamento di una certa consistenza praticato nella nostra regione è quello relativo agli ovini (tabella n. 11e). Per quanto riguarda il numero delle aziende il dato umbro in diminuzione (-61,3) supera di gran lunga la media italiana (-47,3); anche rispetto al numero dei capi questo confronto si presenta con dei contorni ancora peggiori: infatti mentre in Italia si assiste ad una diminuzione media del -2,7, in Umbria la stessa media raggiunge il -28,6 equivalenti a ovini. Tab. n. 11e con allevamenti Ovini e relativi capi Umbria - Territori Ovini Ovini Var. Ovini Capi Ovini Capi Var. Perugia , ,0 Terni , ,1 Umbria , ,6 Prima analisi dei dati provvisori 10

11 Italia , ,7 A livello italiano il Centro conferma la sua tendenza negativa anche in questo tipo di allevamento registrando un -67,0 per quanto riguarda le aziende e un -15,8 per quanto riguarda il numero dei capi; a questa contrazione altre aree fanno registrare un aumento come la nord/occidentale (+5,2) e le Isole (+6,4) il che consente alla media nazionale di segnalare una percentuale in diminuzione ma piuttosto contenuta pari al -2,7 Tab. 11f con allevamenti Ovini e relativi capi Italia - Territori Ovini Ovini Var. Ovini Capi Ovini Capi Var. N/Occident , ,2 N/Orientale , ,4 Centro , ,8 Meridione , ,4 Isole , ,4 Italia , ,7 Con la serie di tabelle che vanno dalla n. 12 a alla n. 12l cerchiamo di proporre la visione di quale sia l utilizzo del terreno agricolo (superficie investita) partendo dai dati riguardanti i seminativi e la regione Umbria. Tab. n. 12a e relativa superficie investita in seminativi Umbria - Territorio Seminativi Az. Seminativi Az. Seminativi ha. Seminativi ha. Prima analisi dei dati provvisori 11

12 Perugia , , ,7-7,4 Terni , , ,0-15,7 Umbria , ,61-9,4 Italia , , ,3-3,7 La tendenza regionale si manifesta verso un netto calo delle aziende agricole dedite a questo tipo di produzione che si estende all utilizzazione del terreno agricolo per la produzione di seminativi; la contrazione media regionale è pari al -9,4 con la provincia di Terni che presenta un valore (-15,7) all incirca doppio rispetto a quella di Perugia (-7,4); da sottolineare come a livello nazionale questa tendenza si attesti intorno al -3,7. Vediamo quest ultima considerazione disaggregando il dato per macro-aree (tabella 5b). Tab. 12b e relativa superficie investita in seminativi Italia - Territori Seminativi Az. Seminativi Az. Seminativi ha. Seminativi ha. N/Occident , , ,42-3,9 N/Orientale , , ,81-3,1 Centro , , ,00-7,6 Meridione , , ,70-1,5 Isole , , ,54 1,5 Italia , ,0-32, , ,3-3,7 Dall osservazione della tabella appena proposta si conferma la tendenza della nostra regione ad una contrazione più accentuata della superficie agricola destinata alla produzione di seminativi; il dato si presenta più alto rispetto anche alla media del Centro (-7,6) che rappresenta la percentuale più alta tra le macro-aree italiane; sostanzialmente il linea la diminuzione di aziende dedite a questa produzione. Prima analisi dei dati provvisori 12

13 Nella successiva tabella n. 12c sono proposte le aree destinate alla coltivazione delle legnose agrarie che in pratica corrispondono agli alberi da frutto. Anche in questo caso sul versante delle aziende dedite a questo tipo di produzione assistiamo ad un calo consistente che raggiunge in Umbria il -29,6, che non la discosta in modo particolare dal dato italiano (-32,0); al contrario, per quanto riguarda la superficie dedicata alla coltivazione di piante da frutto notiamo un aumento, seppur contenuto, in provincia di Perugia (1,5) mentre la provincia di Terni presenta un dato assolutamente negativo -18,2, ben aldilà della media regionale -5,5 e nazionale - 3,0. Tab. n. 12c e relativa superficie investita in legnose agrarie Umbria - Territorio Legn.agrarie Az. Legn. Agrarie Az. Legn.agrarie ha. Legn.agrarie ha. Perugia , , ,19 1,5 Terni , , ,57-18,2 Umbria , , ,76-5,5 Italia , , ,7-3,0 Disaggregando il dato appena proposto per le macro-aree italiane, relativamente alla superficie dedita alla produzione in esame, notiamo un andamento che oramai abbiamo più volte visto; si conferma il dato relativo alla diminuzione verticale delle aziende dedite a questa produzione, ma a tale andamento non corrisponde una diminuzione proporzionale della superficie, che seppur in calo risulta essere abbastanza contenuto e che nel caso del Meridione conosce anche un piccolo aumento. (0,7). Tab. 12d e relativa superficie investita in legnose agrarie Italia - Territori Legn.agrarie Az. Legn. Agrarie Az. Legn.agrarie ha. Legn.agrarie ha. N/Occident , , ,44-2,6 N/Orientale , , ,81-5,4 Prima analisi dei dati provvisori 13

14 Centro , , ,06-6,8 Meridione , , ,21 0,7 Isole , , ,20-6,5 Italia , , ,7-3,0 Nella Tabella n. 12e abbiamo proposto la distribuzione della superficie agricola destinata alla produzione sempre delle legnose agraria ma aggiungendo un di cui impegnata dalla coltivazione della Vite. In tutte e due le variabili considerate: numero delle aziende e superficie investita, per quanto riguarda le due provincie umbre si assiste ad un netto prevalere del segno meno soprattutto a carico della variabile aziende agricole. Rispetto alla variabile superficie investita le due provincie umbre, seppur in presenza di un segno meno denotano una forte differenziazione del dato: Perugia registra un dato del -7,4, Terni arriva a ben il 19,1, anche in questo caso oltre il dato regionale e nazionale. Tab. n. 12e e relativa superficie investita in legnose agrarie di cui Vite Umbria - Territorio di cui Vite Az. di cui Vite Az. di cui Vite ha. di cui Vite ha. Perugia , , ,30-7,4 Terni , , ,79-19,1 Umbria , , ,09-15,2 Italia , , ,78-11,9 Sul territorio nazionale rispetto al numero di aziende agrarie coltivatrici di Vite si assiste ad una generalizzata diminuzione dei valori percentuali tra di loro molto simili, il dato più alto si riscontra anche questa volta a carico del Centro con il -55,3 contro una media nazionale del -51,5. Prima analisi dei dati provvisori 14

15 La superficie investita a Vite conosce anche lei una contrazione ma, anche in questo caso, molto più contenuta rispetto alle percentuali delle aziende. La percentuale di riduzione più contenuta si riscontra nell area dell Italia orientale (- 0,6); in questo caso ricordiamo che le aziende agricole avevano ottenuto una diminuzione pari al 43,1; percentuali più alte fanno registrare le altre macro-aree, anche il questo caso il Centro rappresenta il massimo con il -18,1. Tab. 12f e relativa superficie investita in legnose agrarie di cui Vite Italia - Territori di cui Vite Az. di cui Vite Az. di cui Vite ha. di cui Vite ha. N/Occident , , ,17-9,1 N/Orientale , , ,83-0,6 Centro , , ,31-17,8 Meridione , , ,88-18,1 Isole , , ,59-15,5 Italia , , ,78-11,9 La superficie investita in orti familiari ha un andamento univoco sia in Umbria che nel resto della penisola (tabelle n. 12g e 12h) e si segnalano per una netta diminuzione soprattutto delle aziende dedite a questa attività agricola. In Umbria la media delle aziende segnano una diminuzione si avvicina al cinquanta per cento (- 46,2); in questo caso le due provincie dimostrano praticamente la stessa tendenza anche in termini percentuali. Decisamente sostanzioso anche il calo relativo alla superficie investita e in questo caso bisogna riscontrare come la distanza percentuale fra le aziende e la superficie non conosca la differenza più volte osservata a proposito di altre variabili osservate: la media regionale si attesta in fatti al -29,1 che si dimostra essere superiore alla stessa media nazionale. Tab. n. 12g e relativa superficie investita in Orti familiari Umbria - Territorio Orti fam Az. Orti fam Az. Orti fam ha. Orti fam ha. Prima analisi dei dati provvisori 15

16 Perugia ,1 667,60 956,71-30,2 Terni ,6 230,28 308,53-25,3 Umbria ,2 897, ,24-29,1 Italia , , ,86-23,9 Lo stesso andamento si registra, come abbiamo detto, per la stessa variabile considerata sul territorio nazionale. In generale il dato italiano si assesta sul -39,0 relativamente al numero delle aziende, con la percentuale più alta da assegnarsi ancora una volta all area del Centro con il -47,3. Il dato a sua volta corrisponde, anche se non in maniera diretta, in una consistente diminuzione della superficie agricola il cui risultato finale a livello nazionale corrisponde al -23,9 e che trova il suo massimo questa volta nell Italia nord/occidentale dove si assiste ad un calo di circa un terzo della superficie dedicata a questo tipo di produzione (-32,8). Tab. 12h e relativa superficie investita in Orti familiari Italia - Territori Orti fam. Az. Orti fam. Az. Orti fam. ha. Orti fam. ha. N/Occident , , ,21-32,8 N/Orientale , , ,99-18,2 Centro , , ,74-31,6 Meridione , , ,15-19,9 Isole , , ,77-17,9 Italia , , ,86-23,9 L ultima parte dedicata all utilizzo del terreno agricolo è dedicata alla superficie dedicata ai prati permanente e pascoli (tabella n. 12i e 12l)). Le aziende nel decennio fra i due censimenti sono leggermente più che dimezzate (-52,0), mentre rispetto al terreno dedicato si nota una forte differenziazione fra le due provincie: mentre Perugia registra una diminuzione del -11,9, in provincia di Terni in valore quasi si triplica arrivando al 34,6, valori ben al di la della media italiana. Prima analisi dei dati provvisori 16

17 Tab. n. 12i e relativa superficie investita in Prati permanenti e pascoli Umbria - Territorio Prati pascoli Az. Prati pascoli Az. Prati pascoli ha. Prati pascoli ha. Perugia , , ,87-11,9 Terni , , ,93-34,6 Umbria , , ,80-16,3 Italia , , ,91 1,6 Particolari si presentano i dati relativi ai prati permanenti e pascoli in Italia soprattutto se considerati rispetto alla superficie. In pratica ci si trova ad un Paese diviso in due con le regioni del centro/nord che segnano un calo più o meno contenuto mentre nel Meridione e soprattutto nelle isole si assiste ad un aumento che raggiunge per l ultima area il +33,2. Tab. 12l e relativa superficie investita in Prati permanenti e pascoli Italia - Territori Prati pascoli Az. Prati pascoli Az. Prati pascoli ha. Prati pascoli ha. N/Occident , , ,99-7,1 N/Orientale , , ,44-13,3 Centro , , ,63-17,0 Meridione , , ,75 4,7 Isole , , ,10 33,2 Italia , , ,91 1,6 Prima analisi dei dati provvisori 17

18 Prima analisi dei dati provvisori 18

19 6 Censimento generale dell agricoltura Prima analisi dei dati provvisori Tabelle appendice Tab. n. 2 - in complesso, SAU e SAT Macro-aree Italia - Territ. Var. Var. SAU SAU Var. Var. SAT SAT Var. Var. Italia , , , ,86-2, , , ,69-7,98 N/Occ , , , ,30-4, , , ,40-10,27 N./Est , , , ,93-6, , , ,62-11,06 Centro , , , ,54-9, , , ,71-11,02 Merid , , , ,06-0, , , ,44-5,64 Insulare , , , ,97 10, , , ,52-1,30 Umbria , , , ,00-10, , , ,82-14,39 Fonte: Urc-Istat Prima analisi dei dati provvisori 19

20 Tavola 3a - in complesso, Superficie Agricola Utilizzata e Superficie Totale per classi di Superficie Totale. Perugia Anni e Classi di Superficie totale in ha Var. Var. SAU SAU Var. Var. SAT SAT Var. Var. no superficie Meno di 1, , , , ,00-44, , , ,66-47,04 1,00-1, , , , ,79-30, , , ,30-33,03 2,00-4, , , , ,92-17, , , ,78-22,48 5,00-9, , , , ,29-11, , , ,43-16,3 10,00-19, , , , ,18-9, , , ,37-13,67 20,00-29, , , , ,59-6, , , ,74-6,37 30,00-49, , , , ,43 8, , , ,34 6,84 50,00-99, , , ,92-909,22-2, , , ,19-2, e , , , ,19-14, , , ,76-13,46 Totale , , , ,75-10, , , ,89-11,2 Prima analisi dei dati provvisori 20

21 Tavola 3b - in complesso, Superficie Agricola Utilizzata e Superficie Totale per classi di Superficie Totale. Terni Anni e Classi di Superficie totale in ha Var. Var. SAU SAU Var. Var. SAT SAT Var. Var. Senza superficie Meno di 1, , , , ,15-53, , , ,01-55,26 1,00-1, , , , ,16-45, , , ,29-47,80 2,00-4, , , , ,70-31, , , ,67-34,65 5,00-9, , , , ,06-28, , , ,70-32,22 10,00-19, , , , ,02-12, , , ,49-17,92 20,00-29, , , ,23-499,95-8, , , ,60-12,39 30,00-49, , , ,18-913,23-10, , , ,46-14,33 50,00-99, , , ,95 780,32 7, , ,06-544,32-3, e , , , ,26-28, , , ,36-40,47 Totale , , , ,21-20, , , ,90-30,50 Prima analisi dei dati provvisori 21

22 Tab. n. 5 - in complesso, SAU e SAT per classe di superficie SAU - Umbria - Classi di sup. Ha Var. Var. SAU SAU Var. Var. SAT SAT Var. Var. no superficie , ,09 128,91-92,82-72,00-1, , , , ,21-46, , , ,29-48,37 1,0-1, , , , ,96-33, , , ,40-26,41 2,0-4, , , , ,94-20, , , ,12-20,96 5,0-9, , , , ,72-11, , , ,04-9,59 10,0-19, , , , ,64-7, , , ,67-3,55 20,0-29, , , ,40-989,71-3, , , ,55-2,29 30,0-49, , , ,74-643,14-1, , , ,32-2,45 50,0-99, , , , ,60-4, , , ,32-17, e , , , ,44-18,41 148,172, , ,26-24,83 Totale , , , ,96-12, , , ,79-16,34 Fonte: Urc-Istat Prima analisi dei dati provvisori 22

23 Tab. n. 5b - in complesso, SAU e SAT per classe di superficie SAU - Italia - Classi di sup. Ha Var. Var. SAU SAU Var. Var. SAT SAT Var. Var. no superficie , , , ,65-42,99-1, , , , ,69-43, , , ,41-47,77 1,0-1, , , , ,59-30, , , ,39-32,07 2,0-4, , , , ,95-22, , , ,51-23,62 5,0-9, , , , ,39-15, , , ,74-14,56 10,0-19, , , , ,74-7, , , ,04-7,96 20,0-29, , , , ,96 0, , , ,56-1,58 30,0-49, , , , ,68 11, , , ,85 7,79 50,0-99, , , , ,88 22, , , ,80 14, e , , , ,98 8, , , ,35-5,29 Totale , , , ,86-2, , , ,70-7,98 Fonte: Urc-Istat Prima analisi dei dati provvisori 23

24 Tab. n. 6 - in complesso, SAU e SAT per forma giuridica - Umbria - Forma Giuridica Az. Az. Variaz. Variaz. SAU SAU Variaz. Variaz. SAT SAT Variaz. Variaz. Azienda individuale , , , ,32-18, , , ,42-21,82 Societa' semplice , , , ,62 45, , , ,11 44,53 Altra societa' di persone , , , ,86-42, , , ,33-54,29 Societa' di capitali , , , ,77 129, , , ,73 185,28 Societa' cooperativa , , , ,96-47, , , ,51-45,04 Amministrazione o Ente pubblico Ente o Comune che gest. proprieta' collettive Ente privato senza fini di lucro , , , ,15-71, , , ,57-72, , , ,02 100,0 32,448, ,69 100, , , ,07 100, , ,63 100,00 Altra forma giuridica ,46 650, , ,15-91, , , ,12-90,85 Totale , , , ,96-12, , , ,79-16,34 Fonte: Urc-Istat Prima analisi dei dati provvisori 24

25 Tab. n. 7 - in complesso per titolo di possesso della Superficie Totale Umbria - Forma Giuridica Variaz. Solo proprietà ,05 Solo affitto ,26 Solo uso gratuito ,17 Solo proprietà e affitto ,33 Solo proprietà e uso gratuito ,89 Solo affitto e uso gratuito ,54 Proprietà affitto e uso gratuito ,84 Totale ,19 Fonte: Urc-Istat Prima analisi dei dati provvisori 25

26 Tab. n. 8 - in complesso, SAU e SAT per classe di superficie SAU - Umbria - Forma conduzione Variaz. Var. SAU SAU Variaz. Var. SAT SAT Var. Conduzione diretta del coltivatore , , , ,50-8, , , ,89-11,87 Conduzione con salariati , , , ,84-36, , , ,69-41,42 Altra forma di conduzione , ,75 352, , , ,94 798, , ,02 Totale , , , ,96-12, , , ,79-16,34 Fonte: Urc-Istat Prima analisi dei dati provvisori 26

27 Tabella n. 9 - Numero di aziende, persone e relative giornate di lavoro standard per categoria di manodopera aziendale. Anni e. Umbria - Categoria di manodopera aziendale Persone Persone Giornate lavoro Giornate lavoro Conduttore , , ,54 Coniuge che lavora in azienda , , ,46 Coniuge che non lavora in azienda , ,03 Altri componenti della famiglia che lavorano in azienda Altri componenti della famiglia che non lavorano in azienda , , , , ,21 Parenti del conduttore che lavorano , , ,26 in azienda Totale manodopera familiare , , ,44 Altra manodopera aziendale in , , ,63 forma continuativa Altra manodopera aziendale in forma saltuaria , , ,89 Totale altra manodopera aziendale , , ,45 Totale manodopera aziendale , , ,47 Prima analisi dei dati provvisori 27

28 Tab. n Numero di aziende, persone e relative giornate di lavoro delle varie categoria di manodopera aziendale per sesso. Umbria - Categoria di manodopera aziendale Persone Persone Giornate lavoro Giornate lavoro CONDUTTORE , , ,54 Maschi , , ,11 Femmine , , ,82 CONIUGE , , ,46 Maschi , , ,06 Femmine , , ,03 FAMILIARI DEL CONDUTTORE , , ,21 Maschi , , ,68 Femmine , , ,23 PARENTI DEL CONDUTTORE , , ,26 Maschi , , ,71 Femmine , , ,06 ALTRA MANODOPERA AZIENDALE (in forma continuativa) , , ,63 Maschi , , ,28 Femmine , , ,43 ALTRA MANODOPERA AZIENDALE (in forma saltuaria) , , ,89 Maschi , , ,91 Femmine , , ,04 TOTALE MANODOPERA AZIENDALE , , ,47 Maschi , , ,82 Femmine , , ,96 Fonte: Urc Umbria- Istat Prima analisi dei dati provvisori 28