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1 SARS-CoV Meningococco REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 1

2 Elaborazione a cura di: - Dirigenza Medica Ospedaliera - Servizio Infezioni Ospedaliere - Servizio Prevenzione Protezione Verificato da: - C.I.O. - U.O. di Malattie Infettive Il presente documento sostituisce tutti i precedenti documenti inerenti le precauzioni per la prevenzione della trasmissione di agenti infettivi messe in atto presso le strutture dell AULSS 21. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 2

3 SOMMARIO Introduzione pag. 5 Scopo...pag. 5 Campo di applicazione..pag. 5 Terminologia...pag. 6 Responsabilità...pag. 6 Descrizione delle precauzioni per la prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi in ambito sanitario...pag. 7 Elementi fondamentali per l'applicazione corretta delle precauzioni per la prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi in ambito sanitario..... pag. 9 Le precauzioni per la prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi pag standard (S). pag via aerea (A).pag precauzioni aggiuntive per TBC... pag precauzioni aggiuntive per FEV... pag droplet ( goccioline) (D)... pag contatto (C)... pag precauzioni CJD. pag. 39 Tabella delle misure di isolamento, classi di notifica, incubazione, contagiosità e profilassi per infezione o condizioni selezionate..... pag. 43 Bibliografia pag. 75 Archiviazione pag. 75 Allegati. pag. 77 REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 3

4 Pianificare (Plan) Creare Conoscenza Agire (Act) Fare (Do) Gestione della Conoscenza Imparare e Migliorare Distribuire Conoscenza Verificare Misurare gli (Check) effetti REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 4

5 1. INTRODUZIONE In ambito ospedaliero il problema delle infezioni assume particolare rilevanza per l elevata incidenza dei casi di patologie infettive, per l affollamento dei reparti di degenza, per le numerose occasioni di contagio dovute alle pratiche assistenziali e per la maggiore suscettibilità alle infezioni della popolazione ospedaliera; poiché nel processo infettivo i fattori agente e ospite sono difficili da controllare, la lotta contro la diffusione di malattie infettive in ospedale si avvale di misure tese ad interrompere il contagio, intervenendo sulle modalità di trasmissione. Sensibile a questa tematica e con lo scopo di proteggere i pazienti, il personale e i visitatori dai rischi di contagio, il Comitato di Controllo delle Infezioni Ospedaliere, in collaborazione con il Servizio Prevenzione Protezione e l U.O. di Malattie Infettive, ha provveduto a definire questo primo Protocollo Operativo che deve essere letto come strumento che indica misure adeguate a prevenire la trasmissione nosocomiale delle infezioni, riducendo l isolamento, inteso come segregazione fisica, all indispensabile. Ricordiamo che: La funzione degli operatori sanitari è quella di assistere, non di isolare Il documento si avvale delle indicazioni dettate dalle Linee-guida dell HICPAC (Healthcare Infection Control Pratices Advisory Committee) del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) di Atlanta e dalla Circolare n 4 del 13 Marzo Ministero della Sanità - Misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica. Il testo è articolato in varie parti: - una prima parte nella quale vengono definiti i concetti fondamentali riguardanti la catena epidemiologica delle infezioni, che individua in una sorgente, una trasmissione ed un ospite i tre elementi fondamentali per la trasmissione degli agenti infettivi. - una seconda parte che riguarda gli elementi fondamentali delle precauzioni necessarie per ridurre il rischio di trasmissione dei microrganismi e che si traducono in principi generali di igiene ospedaliera. - una terza parte che comprende i livelli di precauzioni per prevenire la trasmissione di agenti infettivi nei vari ambiti sanitari: un primo livello di precauzioni destinate all assistenza di tutti i pazienti; un secondo livello dove sono descritte le precauzioni da adottare nei confronti di specifici pazienti, riconosciuti o sospetti essere infetti o colonizzati da patogeni epidemiologicamente importanti. - una quarta parte ordinata in una griglia che identifica per le diverse infezioni o condizioni selezionate, le precauzioni necessarie, espresse tramite una codifica colore (verde, rosso, blu, fucsia, giallo, arancio), le classi di notifica (per le infezioni a notifica obbligatoria), i tempi d incubazione, i periodi di contagiosità e le misure di profilassi. 2. SCOPO Gli operatori sanitari devono disporre di indicazioni semplici e di facile consultazione circa i comportamenti da adottare rispetto alle diverse patologie infettive e alle procedure che costituiscono "potenziali fonti di rischio". Viene riaffermato che le Precauzioni Standard sono il fondamento per prevenire sia l esposizione occupazionale del personale sia la trasmissione di agenti infettivi durante l assistenza al paziente in tutti gli ambiti sanitari. L auspicio è anche quello di riuscire a fornire una risorsa, la più pratica possibile, per contribuire ad una sempre maggiore e più scrupolosa applicazione delle misure di controllo delle infezioni ospedaliere. 3. CAMPO DI APPLICAZIONE Le precauzioni riportate devono essere sistematicamente adottate in tutti gli ambiti di assistenza da parte del personale sanitario, nel rispetto delle varie competenze professionali. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 5

6 4. TERMINOLOGIA, ABBREVIAZIONI, SIMBOLI Contatto: persona che ha condiviso lo stesso spazio con paziente contagioso per un tempo sufficientemente lungo da rendere possibile la trasmissione dell agente infettivo. Contatto stretto: persona che ha avuto esposizione non protetta a paziente con patologia contagiosa di intensità e durata paragonabile a quella del contatto familiare. In pratica lo stesso spazio è stato condiviso per giorni o settimane, non minuti o ore. Contatto abituale e occasionale si riferisce a persona che ha condiviso lo stesso spazio chiuso con periodicità frequente o, rispettivamente, in modo occasionale. Conviventi: tutti coloro che condividono con il paziente la stessa abitazione. Coorti: Sistemazione spaziale per medesima condizione patologica Droplet - nuclei: goccioline con diametro maggiore di 5 micron, emesse parlando starnutendo e tossendo, provenienti dalla faringe e dalle alte vie respiratorie, destinate a depositarsi nel raggio di circa un metro. DPI: Dispositivo di Protezione Individuale = qualsiasi dispositivo che, indossato dal lavoratore durante il lavoro, che lo protegga dall esposizione a rischi lavorativi (biologici, chimici, fisici, ecc.). FFP2-FFP3 (Fattore di Filtrazione P2 o P3): fattore di filtrazione di un facciale filtrante, dispositivo che protegge le vie aere da polveri, fumi, nebbie ed altre particelle aereodisperse in ragione del 97% o del 99%. Filtro HEPA (High Efficiency Particulate Air): dispositivo di protezione delle vie reaspiratorie con fattore di filtrazione di particelle aerodisperse pari al 99,97%. ICI: infermiere addetto al controllo delle infezioni ospedaliere ICPA: infezione correlata alle pratiche assistenziali. Notifica: segnalazione all autorità sanitaria competente di qualsiasi caso di malattia infettiva e diffusiva o sospetta di esserlo, pericolosa per la salute pubblica. OS: operatore sanitario. Precauzioni standard: (CDC 1996 Draft 2004) sono tali tutte le misure protettive a carattere generale che l operatore sanitario deve mettere in atto sistematicamente quando assiste un paziente, indipendentemente dalla conoscenza dello stato infettivo del paziente stesso (es. lavaggio mani, uso dei guanti, ecc). Precauzioni Aggiuntive: (CDC 1996 Draft 2004), sono precauzioni da applicare, in aggiunta alle precauzioni standard, durante l assistenza a pazienti con infezione trasmissibile per via aerea, attraverso droplet nuclei, per contatto. Stanza isolamento: stanza singola con bagno e filtro, con sistema di aerazione, possibilmente a pressione negativa. 5. RESPONSABILITA L adozione delle misure precauzionali descritte nel presente documento deve avvenire in maniera sistematica da parte di tutto il personale sanitario (medici, infermieri e personale di supporto), nel rispetto delle specifiche competenze. Al Dirigente e al Coordinatore Sanitario (Caposala/Capotecnico) dell U.O. è demandata la verifica periodica che il personale si attenga alle disposizioni contenute nel Protocollo. Gli esiti di tale verifica devono essere documentati su adeguato supporto (allegato 1 pag. 78). REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 6

7 6. DESCRIZIONE DELLE PRECAUZIONI PER LA PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE DEGLI AGENTI INFETTIVI IN AMBITO SANITARIO La trasmissione di un infezione in ambiente ospedaliero necessita di tre elementi: - una SORGENTE di microrganismi infettanti La fonte umana di infezione dei microrganismi in ospedale può essere rappresentata da pazienti, personale e occasionalmente da visitatori; possono comprendere persone con malattie acute in atto, persone con malattie in incubazione, persone colonizzate da un agente infettante o persone portatrici croniche. Altre sorgenti di microrganismi infettanti possono essere la flora endogena del paziente stesso, l'ambiente inanimato e gli oggetti che possono essere o sono stati contaminati, compresi strumenti, attrezzature e farmaci. - un OSPITE suscettibile La resistenza dell'individuo ai microrganismi patogeni varia da soggetto a soggetto. Infatti alcune persone possono essere immuni all'infezione o possono essere resistenti alla colonizzazione di un agente infettante; altre, esposte allo stesso agente possono stabilire un rapporto di commensalismo e l'ospite può divenire un portatore asintomatico; altre persone, infine, sviluppano la malattia. Il paziente può essere poi maggiormente suscettibile alle infezioni a causa di fattori predisponenti quali l'età avanzata, la mal nutrizione, i trattamenti immunosopressivi, l'immunodeficit congenito o acquisito, ecc.. - un MEZZO DI TRASMISSIONE dei microrganismi I microrganismi sono trasmessi attraverso varie modalità e, in alcuni casi, lo stesso agente può seguire più di una modalità di trasmissione. Le principali vie di trasmissione sono cinque: contatto, goccioline, via aerea, comuni veicoli e vettori. 1- Contatto E' la più importante e frequente modalità di trasmissione delle infezioni nosocomiali e viene solitamente distinta in: contatto diretto e contatto indiretto. Contatto diretto: avviene attraverso il contatto diretto tra persona e persona con il trasferimento diretto di microrganismi da una persona infetta o colonizzata (sorgente o fonte) ad un ospite suscettibile, come può accadere quando gli operatori sanitari effettuano attività di assistenza che richiedono un contatto diretto con il malato, ad esempio la mobilizzazione di un paziente, l'igiene personale del malato, ecc. La trasmissione per contatto diretto può avvenire, inoltre, fra due pazienti, purchè uno sia fonte di microrganismi e l'altro ospite suscettibile. Contatto indiretto: la trasmissione di microrganismi per contatto indiretto avviene quando vi è un contatto tra un ospite suscettibile e un oggetto contaminato, ad esempio strumentario contaminato, aghi, guanti usati per assistere più malati. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 7

8 2 - Droplet (goccioline) Teoricamente è una forma di trasmissione per contatto. Tuttavia, il meccanismo di trasmissione dei patogeni all'ospite è distinto dalle altre forme di contatto diretto e indiretto, e per questa ragione, in questo manuale, la trasmissione attraverso le goccioline sarà trattata come una via distinta di trasmissione. La trasmissione si verifica quando le goccioline contenenti microrganismi patogeni generate da soggetti infetti, vengono espulse a breve distanza nell'aria durante la tosse, gli starnuti, parlando, durante l'esecuzione di alcune procedure come l'aspirazione e la broncoscopia, e si depositano sulla congiuntiva, sulla mucosa nasale o nel cavo orale dell'ospite. Poiché le goccioline non rimangono sospese nell'aria, ma tendono a depositarsi quasi immediatamente, l'infezione si trasmette solo ai soggetti posti nelle immediate vicinanze della fonte e pertanto la trasmissione di questo tipo non deve essere confusa con la trasmissione per via aerea. 3 - Via aerea Avviene attraverso la disseminazione sia di nuclei di goccioline ("droplet nuclei", residui di piccole particelle (diametro di 5 μm o meno), di goccioline evaporate contenenti microrganismi che rimangono sospese nell'aria per lungo tempo), sia di particelle di polveri contenenti l'agente patogeno. I microrganismi trasportati mediante questa via possono essere largamente dispersi attraverso le correnti d'aria e possono venire inalati dall'ospite suscettibile all'interno della stessa stanza oppure a lunga distanza (lontano) dalla sorgente. 4 - Veicoli comuni di trasmissione. Interessano microrganismi trasmessi attraverso la contaminazione di oggetti o altri materiali come acqua, alimenti, farmaci, disinfettanti, strumenti e macchinari. 5 - Vettori. La trasmissione avviene quando vettori come topi, zanzare, mosche, ed insetti nocivi trasmettono microrganismi. Figura 1- "La Catena di infezione" MODALITA DI TRASMISSIONE Contatto Veicolo comune Via aerea Vettore AGENTE Patogenicità Virulenza Invasività Dose Altri fattori (caratteristiche antigeniche, resistenza, ecc.) Serbatoio Fonte OSPITE Meccanismi di difesa aspecifici Immunità naturale Immunità acquisita REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 8

9 7. ELEMENTI FONDAMENTALI PER L'APPLICAZIONE CORRETTA DELLE PRECAUZIONI PER LA PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE DEGLI AGENTI INFETTIVI IN AMBITO SANITARIO Per ridurre il rischio di trasmissione dei microrganismi in ospedale è fondamentale applicare sempre le misure di controllo delle infezioni quali: a) Le MISURE BARRIERA 1.1 Lavaggio delle mani - Il lavaggio delle mani è la misura più importante ed efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni. - Il lavaggio delle mani riduce la carica batterica normalmente presente sulla cute. - E' fondamentale lavare le mani prontamente e con accuratezza al termine dell'assistenza prestata ai pazienti, anche se si sono usati i guanti. - E' doveroso lavare le mani prima di assistere il malato. - E' importante lavare le mani prontamente e con accuratezza tra una procedura assistenziale e l'altra, anche se eseguita allo stesso paziente. - E' fondamentale lavare le mani prontamente e con accuratezza dopo ogni contatto con sangue, fluidi corporei, secrezioni, escrezioni e strumenti o materiali contaminati da essi. - E' necessario prevenire e curare screpolature, abrasioni e piccole ferite della cute facendo regolarmente uso di creme emollienti e idratanti alla fine dell'attività lavorativa. - E' controindicato indossare anelli, bracciali, orologi e altri monili perchè questi oggetti sono ottimi ricettacoli di germi e impediscono la completa detersione o antisepsi delle mani. - Le unghie devono essere mantenute corte. - In relazione al tipo di prestazione che l'operatore si accinge a svolgere può essere richiesto un diverso tipo di lavaggio Lavaggio sociale o semplice: questo lavaggio si esegue usando detergente liquido. Questa operazione deve essere effettuata con un vigoroso sfregamento delle mani per almeno 10 secondi, ad esempio tra un contatto e l'altro fra pazienti, dopo aver utilizzato i servizi igienici, prima e dopo aver mangiato, dopo aver rifatto i letti, dopo la rimozione dei guanti, etc Lavaggio antisettico: il lavaggio antisettico consiste nell'usare un antisettico e nell'estendere il lavaggio ai polsi e ad una parte dell'avambraccio procedendo nel seguente modo: q Bagnare le mani e versare l antisettico, azionando con il gomito l apposito erogatore, q Lavare le mani, i polsi e parte dell avambraccio per 1 2 minuti usando lo spazzolino monouso solo per pulire a fondo le unghie. Il lavaggio antisettico è obbligatorio prima di eseguire procedure invasive sul paziente e dopo aver toccato una superficie che può essere contaminata con patogeni. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 9

10 Figura 2 - Ruolo delle mani ( azioni compiute) nella trasmissione delle infezioni ospedaliere LA MANO PRENDE dalla cute dalle ferite infette dal pus dalle secrezioni dalla faccia dal corpo dalle mani dai vestiti LA MANO INFETTA pazienti operati bambini malati gravi malati cronici anziani personale sanitario LA MANO TRASFERISCE LA MANO CONTAMINA attrezzature sanitarie biancheria pulita bagni, piatti e posate ecc. alle lenzuola alla biancheria sporca agli asciugamani umidi e bacinelle e lavandini ai bagni 1.2 Guanti - Il guanto ha un ruolo indiscutibile nella prevenzione delle infezioni ospedaliere, infatti, indossare i guanti riduce la probabilità che i microrganismi presenti sulla cute delle mani del personale vengano trasmessi al paziente nel corso di procedure invasive o assistenziali che implicano il contatto con mucosa o cute non integra. - Il guanto è una barriera fisica tra la cute delle mani e l'ambiente esterno. - Il guanto, se usato correttamente, è un mezzo di protezione individuale indispensabile per prevenire i rischi occupazionali tra gli operatori sanitari. - Il guanto deve essere indossato per ridurre la probabilità che le mani del personale, contaminate con microrganismi da un paziente o da un fòmite, possano trasmettere questi patogeni ad un altro paziente. I guanti devono essere sostituiti durante i contatti tra un paziente e l'altro. Le mani devono essere lavate dopo la rimozione dei guanti e dopo l'uso devono essere eliminati nei contenitori per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (clinipak). ATTENZIONE: INDOSSARE I GUANTI NON SOSTITUISCE LA NECESSITA' DI LAVARE LE MANI, POICHE' : 1) I GUANTI POSSONO PRESENTARE DIFETTI INVISIBILI O POSSONO LACERARSI DURANTE L'USO. 2) LE MANI POSSONO CONTAMINARSI DURANTE LA RIMOZIONE DEI GUANTI. 3) I GUANTI POSSONO VENIRE CONTAMINATI MENTRE SI INDOSSANO. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 10

11 La scelta e l'impiego dei guanti deve essere appropriata all'uso per il quale sono stati prodotti, pertanto si ricorda che : guanti in neoprene devono essere usati per la decontaminazione, la sanificazione e la disinfezione dei materiali ed apparecchiature sanitarie. I guanti possono essere personali, lavati e disinfettati sulla superficie esterna (es. soluzione a base di cloro, cloroderivati > ppm di cloro disponibile) e conservati asciutti. Se contaminati all interno i guanti vanno sostituiti guanti in lattice o nitrile, non sterili e senza polvere devono essere usati per attività in cui è importante mantenere una buona sensibilità tattile (es. prelievo ematico) e che possono comportare contatto con materiale organico, sangue, ecc guanti in lattice o nitrile, sterili e senza polvere devono essere usati per attività in cui è richiesta asepsi (interventi chirurgici, manovre strumentali e/o invasive: cateterismo vescicale, punture esplorative, biopsie, cateterismo venoso e arterioso centrale, ecc.). Prima di indossarli è obbligatorio il lavaggio antisettico delle mani guanti in PVC per uso domestico devono essere usati per le attività di decontaminazione, sanificazione e disinfezione ambientale. 1.3 Uso di mascherine chirurgiche, facciali filtranti, protezioni oculari, visiere Mascherine chirurgiche: sono indicate per contenere e filtrare le goccioline provenienti dal cavo oro-rinofaringeo. Perchè la mascherina sia efficace: - Deve essere indossata sulla bocca e sul naso: la mascherina deve trattenere tutto quanto è presente nell' espirato. - Deve essere legata dietro la testa in modo corretto, cioè con i lacci superiori legati dietro la testa e i lacci inferiori dietro la nuca; i lacci non devono essere incrociati dietro la testa perchè ciò deformerebbe la sagoma della mascherina sulle guance. - Deve essere ben adesa al volto: aiuta ad evitare l'appannamento degli occhiali. - Deve essere manipolata solo per i lacci o per gli elastici auricolari, evitando di toccare la parte frontale della maschera per mantenerla pulita. - Una volta indossata non deve essere mai abbassata. - Deve essere rimossa slacciando prima il laccio inferiore e poi quello superiore, in modo che la mascherina non ricada sul collo o sul camice contaminandoli. - Deve essere usata una sola volta e poi gettata nel contenitore dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (clinipak). - Deve essere rimossa evitando di toccare la parte anteriore. E sufficiente slegare i lacci. - Dopo la rimozione, l operatore deve lavarsi accuratamente le mani. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 11

12 La mascherina contribuisce a scoraggiare chi la indossa a toccarsi il naso e la bocca. Quando si indossa la mascherina è buona norma parlare il meno possibile Facciale filtrante: è un DPI e deve essere utilizzato dal personale durante l assistenza a pazienti affetti da patologia contagiosa trasmissibile per via aerea, sospetta o accertata. I facciali filtranti possono essere dotati o meno di valvola espiratoria (membrana che si chiude durante l atto inspiratorio e si apre durante l espirazione) che garantisce un maggior comfort per l utilizzatore. Le istruzioni per il corretto utilizzo del facciale filtrante sono descritte a pag Protezioni oculari: comprendono occhiali di sicurezza e visiere; indossati da soli o in combinazione con la mascherina o il facciale filtrante, forniscono una barriera di protezione alle mucose degli occhi, del naso e della bocca dal contatto con patogeni trasmissibili. Le protezioni per gli occhi: - Devono essere usate obbligatoriamente durante le attività di prassi e di assistenza al paziente che possono generare schizzi o spruzzi di sangue, fluidi corporei, secrezioni o escrezioni. - Dopo l'uso devono essere sanificate e disinfettate (come indicato dalla Casa Produttrice). - Devono essere indossate senza toccare lo schermo o le lenti. - Devono essere rimosse senza toccare lo schermo o le lenti. - Non devono essere toccate durante le manovre assistenziali. - Dopo la rimozione della protezione, lavarsi accuratamente le mani. E' preferibile l'utilizzo di protezioni personali. L'utilizzo delle protezioni non esclude l'uso del facciale filtrante per le patologie infettive a trasmissione aerea. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 12

13 1.4 Camici e indumenti protettivi I camici e gli indumenti protettivi (calzari, ecc.) sono indossati per prevenire la contaminazione degli abiti e per proteggere la cute del personale dall'esposizione al sangue e ai liquidi biologici. - Devono essere indossati dal personale quando è possibile sporcarsi con secrezioni ed escrezioni (es. paziente incontinenti con diarrea, infezioni respiratorie, ecc.). - Devono essere indossati durante l'assistenza ai pazienti infetti da microrganismi epidemiologicamente importanti (ad es. pz. affetti da Herpes zoster disseminato). - Devono essere indossati da chiunque entra nella stanza di un paziente altamente contagioso. - Devono essere preferibilmente monouso. - Devono essere rimossi prima di lasciare la stanza. - Devono essere indossati camici idrorepellenti ogni qualvolta sussista il rischio di schizzi di sangue o altri materiali biologici (es. per le attività di sala operatoria e sala parto). - I camici riutilizzabili dopo l'uso devono essere raccolti nei sacchi idrosolubili, all interno di sacchi rossi, e avviati alla lavanderia. - I camici monouso devono essere smaltiti nei contenitori per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (clinipak). - Dopo aver tolto il camice si devono lavare le mani. b) COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Una adeguata collocazione del paziente è una componente significativa delle precauzioni per la prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi in ambito sanitario: - Ogni reparto deve disporre di camera singola con servizi igienici indipendenti. - La camera singola è indicata per i pazienti con infezioni altamente contagiose. - Deve essere assegnata se il livello igienico del paziente è insufficiente. - Se il paziente non collabora. - Se il paziente contamina l'ambiente attraverso le mani e oggetti personali (ad es. bambini o pazienti con stato mentale alterato). - La camera deve essere dotata possibilmente di zona filtro. - Quando non è disponibile una camera singola, è possibile far condividere la camera a pazienti infettati con lo stesso microrganismo (coorte di pazienti). Questa soluzione può essere adottata solo a condizione di escludere la trasmissione di altri microrganismi e quando la possibilità di reinfezione con lo stesso agente patogeno è minima. - E' anche possibile, soprattutto durante episodi epidemici, raggruppare i pazienti infetti (es. durante una epidemia da Rotavirus). La separazione del malato infetto dagli altri malati, oltre a ridurre la possibilità di trasmissione, facilita l'adozione delle tecniche di profilassi da parte del personale. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 13

14 c) TRASPORTO DI PAZIENTI INFETTI Ridurre gli spostamenti dei pazienti con patologie infettive dalla loro stanza ad altri ambienti (es. Radiologia, Elettrocardiografia, ecc.) consente di limitare le opportunità di trasmissione di microrganismi in ospedale. Se il paziente deve lasciare la sua stanza è assolutamente indispensabile che: - Il paziente indossi o usi appropriate misure di barriera (es. mascherina chirurgica, indumenti non permeabili) qualora la patologia infettiva di cui è affetto comporti dei rischi di contaminazione diretta del personale, dei visitatori, dei malati e indiretta dell'ambiente. - Il personale dell'area in cui il paziente viene trasferito venga avvisato dell'imminente arrivo del malato e delle precauzioni da usarsi per ridurre il rischio di infezione. - Il paziente venga informato della sua malattia, delle vie di trasmissione e delle modalità per prevenire la trasmissione dei microrganismi infettanti di cui è portatore. Tali precauzioni devono essere rese operative anche durante un trasporto con ambulanza. d) TRATTAMENTO DEI DISPOSITIVI MEDICI UTILIZZATI PER L'ASSISTENZA AL PAZIENTE I dispositivi medici vengono distinti in: - Dispositivi medici ad alto rischio o critici. Sono quei materiali che penetrano in tessuti sterili o nel sistema vascolare (es. cateteri intravascolari, endoscopi, ferri chirurgici e tutti i materiali che vengono a contatto con sangue e liquidi biologici intracavitari). - Dispositivi medici a medio rischio o semicritici, quando entrano in contatto con mucose (es. endoscopi). - Dispositivi medici a basso rischio o non critici, quando entrano in contatto con cute integra. I dispositivi medici semicritici possono divenire critici se durante l'uso vengono a contatto diretto o indiretto con tessuti sterili o il sistema vascolare. I dispositivi non critici possono divenire semicritici o critici se durante l utilizzo vengono a contatto diretto o indiretto con tessuti sterili, il sistema vascolare o le mucose. - I dispositivi medici usati su pazienti infetti devono essere considerati critici, perchè contaminati. - I dispositivi medici non critici usati per pazienti immunocompromessi devono essere sottoposti a disinfezione ad alto livello o sterilizzati (trattati come semicritici) prima dell uso. - I dispositivi medici riutilizzabili dopo l'uso devono essere decontaminati, sanificati, disinfettati o sterilizzati secondo le specifiche contenute nella Procedura per la Sterilizzazione. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 14

15 Gli operatori che eseguono la decontaminazione e la sanificazione devono indossare impermeabile e guanti antitaglio (in neoprene). visiera, camice Perchè i dispositivi medici riutilizzabili non divengano veicoli di infezione correlata alle pratiche assistenziali (ICPA) è fondamentale che la decontaminazione, la sanificazione, la disinfezione o la sterilizzazione venga effettuata nel più assoluto rispetto delle specifiche della Procedura per la Sterilizzazione. Perchè i dispositivi medici riutilizzabili e monouso non divengano veicolo di IPCA è fondamentale che la manipolazione, il trasporto e la conservazione vengano effettuate correttamente secondo le specifiche della citata Procedura. Perchè la disinfezione dei dispositivi medici sia efficace è essenziale che la diluizione e il tempo d'azione dei disinfettanti sia rispettato. e) TRATTAMENTO DELLE STOVIGLIE Le stoviglie devono essere sempre lavate in lavastoviglie perché è il trattamento igienico più sicuro nella maggior parte dei casi. La combinazione di acqua calda e detersivo usata nelle lavastoviglie è sufficiente per decontaminare piatti, bicchieri, tazze e altre stoviglie. Per la somministrazione dei pasti ai malati sottoposti a misure d isolamento possono essere utilizzati piatti e stoviglie sia monouso che riutilizzabili. f) RACCOLTA E TRATTAMENTO DI BIANCHERIA ED EFFETTI LETTERECCI. - La biancheria, qualora risulti contaminata (es. intrisa di sangue o liquidi organici potenzialmente infetti), deve essere posta in sacchi idrosolubili e deve essere immediatamente rimossa dalle zone destinate alla cura del paziente. - Il sacco idrosolubile deve essere a sua volta posto nel sacco di colore rosso. - La biancheria contaminata deve essere manipolata e scossa il meno possibile. - I cuscini e i materassi contaminati da sangue e/o liquidi organici, devono essere raccolti in sacchi impermeabili ed inviati in lavanderia per il lavaggio e la disinfezione. Gli operatori sanitari devono prestare particolare attenzione allo smaltimento della biancheria affinchè nel sacco di raccolta della biancheria non cadano accidentalmente gli strumenti (rasoi, pinze, aghi, ecc.) usati durante l'assistenza al paziente mettendo a rischio di contagio gli operatori addetti allo smaltimento della biancheria sporca. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 15

16 g) CAMPIONI BIOLOGICI I campioni biologici (es. sangue, urine, feci, prelievi bioptici, ecc.) devono essere: Prelevati in provette e contenitori con tappo a chiusura ermetica e sicura e non devono essere imbrattati di liquido biologico. Manipolati utilizzando idonei dispositivi di protezione individuale (visiere, guanti, camici, ecc.). Trasportati negli appositi contenitori a valigetta a chiusura ermetica; i contenitori a valigetta dopo l uso devono essere decontaminati, detersi, disinfettati e/o sterilizzati. Fare comunque sempre riferimento alla Procedura Trasporto materiali infettivi e campioni diagnostici. h) SMALTIMENTO DEI RIFIUTI La raccolta differenziata dei rifiuti sanitari deve essere eseguita come indicato dalle disposizioni ospedaliere vigenti. - Tutti i materiali provenienti dal malato devono essere raccolti nei contenitori per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (clinipak). - Tutti i materiali taglienti e pungenti provenienti dal malato devono essere smaltiti nei contenitori imperforabili (halibox). - Gli halibox non devono essere riempiti per più di 3/4 della loro capacità, devono essere richiusi ermeticamente ed eliminati nei clinipak. - I materiali pungenti e/o taglienti devono essere riposti negli halibox con le parti taglienti e/o pungenti rivolte verso il fondo del contenitore. - Controllare sempre che gli oggetti smaltiti negli halibox non sporgano dal contenitore. - Tutti i contenitori non devono essere riempiti oltre i ¾ del loro volume. - Sui contenitori clinipak deve essere sempre indicata la provenienza (apporre il nome o la sigla del reparto) e la data. - I contenitori per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (clinipak) devono essere sistemati in posizione comoda, sicura e il più possibile vicina al posto dove devono essere utilizzati. - Evitare di prelevare materiale dai contenitori per rifiuti potenzialmente infetti. - Utilizzare dispositivi per la protezione della cute e delle mucose durante le fasi di raccolta dei rifiuti potenzialmente infetti e manipolazione o chiusura dei contenitori. - Evitare di trascinare i contenitori per rifiuti potenzialmente infetti, di appoggiarli al corpo e di effettuare qualsiasi altra manovra che possa pregiudicare la propria ed altrui sicurezza. - La raccolta dei rifiuti deve essere eseguita come indicato dal Protocollo "Rifiuti sanitari - Modalità di raccolta e norme di comportamento. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 16

17 i) IGIENE AMBIENTALE La corretta e quotidiana sanificazione delle unità di degenza di pazienti con patologie infettive deve essere svolta come indicato nel Capitolato Sanificazione e Disinfezione. E' necessario tenere presente che, sebbene i microrganismi possano essere presenti su pareti, pavimenti e superfici ambientali, se non visibilmente contaminate, raramente sono causa di contagio. Alcuni patogeni infettanti possono sopravvivere per lunghi periodi di tempo su superfici inanimate, per tale ragione tutti gli oggetti utilizzati (es. letto, comodino, pomelli delle porte e delle finestre, rubinetti, ecc.) dal/per il paziente e presenti nell'unità di degenza possono essere stati contaminati e pertanto devono essere decontaminati, sanificati e disinfettati. Tutti gli oggetti non necessari e che non possono essere decontaminati, sanificati e disinfettati devono essere rimossi. Alla dimissione, al trasferimento e/o al decesso del paziente deve essere eseguita la sanificazione e la disinfezione come indicato nel Capitolato Sanificazione Disinfezione, adottando le stesse precauzioni usate quando il paziente era presente nella stanza (misura barriera). Per le modalità di sanificazione e disinfezione devono essere seguite le indicazioni riportate nel Capitolato citato. l) EDUCAZIONE SANITARIA AL PAZIENTE E AI FAMILIARI Per evitare la diffusione dell'infezione attraverso gli oggetti personali dei pazienti e dei ricoverati è importante educare il paziente e i suoi familiari sulle modalità di trasmissione del suo stato di infezione o di portatore. E' necessario fornire al paziente le norme da attuare nell'ambito ospedaliero e in seguito al proprio domicilio per proteggere i familiari dal contagio. L'atteggiamento professionale degli operatori (alla base di ogni intervento di prevenzione e promozione della salute) farà accettare più facilmente al paziente le precauzioni per la prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi in ambito sanitario. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 17

18 REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 18

19 LE PRECAUZIONI PER LA PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE DEGLI AGENTI INFETTIVI REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 19

20 8. LE PRECAUZIONI PER LA PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE DEGLI AGENTI INFETTIVI Le precauzioni universali e le precauzioni per il materiale biologico sono riunite in un unico gruppo di misure definite: "Precauzioni Standard" (S) PRECAUZIONI STANDARD ("S") Le Precauzioni Standard (Codifica Colore = VERDE) devono essere APPLICATE A TUTTI I PAZIENTI in ospedale senza tenere conto della loro diagnosi o dello stato di infezione presunta. La costante e corretta applicazione delle Precauzioni Standard è la prima strategia per un controllo delle ICPA. Le Precauzioni Standard devono essere applicate a: 1) sangue; 2) tutti i liquidi corporei, secrezioni, escrezioni escluso il sudore, senza tenere conto se contengono sangue visibile; 3) cute non integra; 4) mucose. Le Precauzioni Standard hanno lo scopo di ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi in ospedale sia da fonti note che da quelle ignote. Le vie di trasmissione degli agenti infettivi si possono ridurre a tre: - via aerea (A) - droplet (goccioline) (D) - contatto (C). Secondo la tipologia della via di trasmissione degli agenti infettivi, oltre alle Precauzioni Standard, devono essere adottate anche particolari Precauzioni Aggiuntive. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 20

21 8.1. LE PRECAUZIONI AGGIUNTIVE PER LA PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE DEGLI AGENTI PRECAUZIONI PER LA TRASMISSIONE AEREA ("A") Le Precauzioni per la Trasmissione Aerea (Codifica Colore = GIALLO) devono essere APPLICATE AI PAZIENTI CON MALATTIA A TRASMISSIONE AEREA CERTA O SOSPETTA (es. tubercolosi, varicella, herpes zoster disseminato, etc.). Queste precauzioni hanno lo scopo di prevenire la disseminazione aerea di nuclei di goccioline nell'aria (dimensioni inferiori ai 5 micron ) di goccioline evaporate contenenti i microrganismi che rimangono sospesi in aria e che possono essere dispersi dovunque dalle correnti d'aria all'interno della stanza o per NOTEVOLI DISTANZE. Le Precauzioni a trasmissione per via aerea devono essere applicate in aggiunta alle Precauzioni Standard. PRECAUZIONI PER LA TRASMISSIONE ATTRAVERSO DROPLET/ GOCCIOLINE ("D") Le Precauzioni per la Trasmissione attraverso Droplet/Goccioline (Codifica Colore = BLU) devono essere APPLICATE A TUTTI I PAZIENTI CON MALATTIA CERTA O SOSPETTA che si trasmette attraverso i droplet o goccioline (es. meningite, polmonite e sepsi causate da Haemophilus influenzae tipo b, influenza, parotite, rosolia, polmonite da micoplasma, pertosse, ecc.). Questo tipo di trasmissione è distinto dalla via aerea poichè le goccioline (grosse particelle dalle dimensioni di 5 micron o più) sono generate dalla persona durante lo starnuto, la tosse, nel parlare e durante l'esecuzione di alcune procedure quali l'aspirazione e la broncoscopia. La trasmissione avviene quando le goccioline contenenti i microrganismi provenienti dalla persona infetta si propagano a BREVE DISTANZA (un metro o meno) attraverso l'aria e si depositano sulla congiuntiva, sul naso o nel cavo orale dell'ospite. Questo tipo di trasmissione richiede necessariamente uno stretto contatto tra la persona fonte e la persona ospite. Le Precauzioni per la trasmissione attraverso droplet/goccioline devono essere applicate in aggiunta alle Precauzioni Standard REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 21

22 PRECAUZIONI DA CONTATTO ("C") Le Precauzioni da Contatto (Codifica Colore = FUCSIA) devono essere applicate per ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi epidemiologicamente importanti attraverso contatti diretti o indiretti (es. scabbia, clostridium difficilis, salmonella non tifoide, etc.). La trasmissione può avvenire per contatto diretto, mediante un contatto di cute con cute e il trasferimento fisico di un microrganismo a un ospite suscettibile da una persona infetta o colonizzata (es. le mani dell'operatore durante le attività di assistenza), o un contatto tra due pazienti (es. per il contatto delle mani) e per contatto indiretto attraverso il contatto di un ospite suscettibile con materiali o superfici ambientali contaminate. Le Precauzioni per la trasmissione da contatto devono essere applicate in aggiunta alle Precauzioni Standard PAZIENTI IMMUNOCOMPROMESSI I pazienti immunocompromessi variano rispetto alla loro suscettibilità alle ICPA, a seconda della gravità e della durata della immunosoppressione. Per tali ragioni l'impiego delle Precauzioni Standard per tutti i pazienti e delle Precauzioni "A" - "C" - "D" riducono l'acquisizione di ICPA (infezioni correlate alle pratiche assistenziali). REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 22

23 8.2. SPECIFICHE DELLE PRECAUZIONI STANDARD ED AGGIUNTIVE PER LA PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE DEGLI AGENTI PRECAUZIONI STANDARD " S " Da utilizzare nell'assistenza di tutti i pazienti indipendentemente dal loro stato infettivo IGIENE DELLE MANI - Le mani devono essere lavate immediatamente e con accuratezza se si verifica un accidentale contatto con il sangue, fluidi corporei, secreti, escreti e oggetti contaminati, anche se l'operatore indossa i guanti. - E' obbligatorio lavare le mani prima di assistere il malato. - Le mani devono essere lavate prontamente e con accuratezza tra una procedura assistenziale e l'altra, anche se eseguita allo stesso paziente. - Le mani devono essere lavate prontamente e con accuratezza al termine dell'assistenza prestata ai pazienti, anche se si sono usati i guanti. - E' necessario prevenire e curare screpolature, abrasioni e piccole ferite della cute facendo regolarmente uso di creme emollienti e idratanti alla fine dell'attività lavorativa. - Le unghie devono essere mantenute corte, pulite e prive di smalto. - E' vietato indossare anelli, bracciali, orologi e altri monili quando si presta assistenza al paziente. - E' obbligatorio il lavaggio antisettico delle mani prima di eseguire procedure invasive sul paziente, dopo aver toccato un fomite che può essere contaminato con patogeni e in specifiche circostanze (es. controllo di epidemie, infezioni permanentemente endemiche). - Le mani devono essere sempre lavate dopo la rimozione dei guanti. ATTENZIONE! Il ricorso all applicazione di unghie artificiali è ampiamente sconsigliato in quanto il residuo di germi riscontrato sotto di esse rappresenta una carica importante di contaminazione e quindi una probabile fonte di trasmissione. Analoga considerazione per le unghie smaltate. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 23

24 GUANTI - Devono essere indossati guanti della misura adeguata e del tipo idoneo alla prestazione da effettuare. - Devono essere indossati prima di venire in contatto con: sangue, fluidi corporei, secreti, escreti, mucose, cute non intatta dei pazienti e oggetti contaminati. - E' vietato rispondere al telefono, toccare maniglie, premere i tasti dell ascensore, ecc. con i guanti. - I guanti devono essere sostituiti durante i contatti tra un paziente e l'altro. - I guanti devono essere sostituiti durante procedure effettuate sullo stesso paziente, ma in zone differenti. - Devono essere immediatamente rimossi quando si rompono o si verifica una puntura o una lacerazione. - I guanti devono essere prontamente e correttamente rimossi dopo l'uso. - Dopo la rimozione dei guanti, le mani devono sempre essere lavate. - I guanti dopo l'uso devono essere eliminati nei contenitori per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (clinipak). MASCHERINA CHIRURGICA, FACCIALE FILTRANTE, OCCHIALI PROTETTIVI/VISIERA - La mascherina chirurgica, il facciale filtrante e/o gli occhiali protettivi devono essere utilizzati per proteggere le mucose di occhi, naso e bocca durante l'esecuzione di procedure che possono determinare schizzi di sangue o di altri liquidi biologici, come ad esempio, prelievi, procedure aspirazione di liquidi biologici, broncoscopie, ecc.. - La mascherina chirurgica e il facciale filtrante sono monouso. - Devono essere indossati sulla bocca e sul naso. - Devono essere fissati correttamente dietro la testa. - Devono essere ben adesi al volto. - Non devono essere mai abbassati. - Dopo l uso, devono essere gettati nel contenitore dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (clinipak); - Dopo la rimozione lavare accuratamente le mani. - La visiera o gli occhiali protettivi devono essere indossati correttamente e dopo l'uso devono essere adeguatamente trattati. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 24

25 CAMICI E INDUMENTI PROTETTIVI I camici: - Devono essere indossati per proteggere la cute e prevenire l'imbrattamento della divisa durante l'esecuzione di procedure che possono determinare schizzi di sangue o di altri liquidi biologici. - Se si prevedono grosse contaminazioni, devono essere indossati camici idrorepellenti. - Possono essere monouso. - Devono essere rimossi prima di lasciare la stanza. - se monouso, devono essere smaltiti nei contenitori per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (clinipak). - se riutilizzabili, dopo l uso devono essere collocati all interno di sacchi idrosolubili e poi nei sacchi rossi. - Dopo aver tolto il camice e/o gli indumenti protettivi, si devono lavare le mani. MANOVRE RIANIMATORIE - Durante le manovre rianimatorie il personale deve sempre indossare: guanti, camice, mascherine di tipo chirurgico con elastici, visiera. - Palloni ambu, boccagli, va e vieni, ecc. devono essere decontaminati, sanificati, disinfettati e/o sterilizzati MANIPOLAZIONE DI STRUMENTI/OGGETTI TAGLIENTI - Tutti gli operatori devono adottare le misure necessarie a prevenire incidenti causati da aghi, bisturi e altri dispositivi taglienti o pungenti durante il loro utilizzo, nelle fasi di decontaminazione, di sanificazione e di smaltimento. - Aghi e oggetti taglienti non devono essere indirizzati verso parti del corpo. - Non devono essere presi "al volo" strumenti taglienti e/o pungenti se stanno cadendo. - Non devono essere raccolti con le mani gli strumenti taglienti e/o pungenti caduti ma si devono usare pinze o utensili similari. - Non devono essere portati strumenti taglienti e/o pungenti in tasca. - Non devono essere piegate o rotte lame, aghi e altri oggetti pungenti. - Non devono essere sfilate con le mani le lame dei bisturi dal manico. - E' assolutamente vietato reincappucciare gli aghi dopo l'uso. - Gli aghi usati non devono essere rimossi con le mani. - Tutti gli strumenti taglienti e pungenti devono essere smaltiti negli appositi contenitori (halibox).tali contenitori devono essere posti in vicinanza ed in posizione comoda rispetto alla zona nella quale i presidi vengono utilizzati. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 25

26 ATTREZZATURA PER L IGIENE DEL PAZIENTE - Materiali taglienti o abrasivi necessari per l igiene del paziente, quali forbici, tagliaunghie, rasoi, spazzolini per unghie, ecc., devono essere personali. - Se il paziente risulta sfornito di tali oggetti utilizzare materiale monouso o materiale riutilizzabile sterile. - Il materiale tagliente riutilizzabile prima di essere sterilizzato deve essere decontaminato e sanificato. ATTREZZATURE PER L'ASSISTENZA AL PAZIENTE - Tutte le attrezzature impiegate per l'assistenza al paziente che risultano essere contaminate con sangue, liquidi corporei, secreti ed escreti devono essere manipolate con attenzione in modo da prevenire l'esposizione di cute, mucose e indumenti. - Le attrezzature riutilizzabili non devono essere usate su altri pazienti prima di essere state ricondizionate. - Gli strumenti dopo l'uso devono essere decontaminati, sanificati, disinfettati o sterilizzati seguendo le specifiche indicate nella Procedura Sterilizzazione. Per l'individuazione del trattamento idoneo è necessario considerare il rischio potenziale di infezione associato all uso degli strumenti e pertanto è utile consultare la loro classificazione (Spaulding). - I materiali sanitari sporchi devono essere decontaminati secondo le specifiche indicate nella Procedura Sterilizzazione. - Deve essere sempre fatta una corretta diluizione dei detergenti e dei disinfettanti e devono essere sempre rispettati i tempi d'azione dei disinfettanti. - I dispositivi medici monouso non devono essere riprocessati, ma devono essere smaltiti immediatamente dopo l'uso negli appositi contenitori (clinipak). SMALTIMENTO RIFIUTI - La raccolta differenziata dei rifiuti sanitari deve essere effettuata seguendo le indicazioni dettate nel Protocollo "Rifiuti sanitari - Modalità di raccolta e norme di comportamento - Lo smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo deve avvenire attraverso l'utilizzo degli appositi contenitori (clinipak). - Tutti i contenitori non devono essere riempiti oltre i ¾ del loro volume. - I contenitori devono essere sistemati in posizione comoda, sicura e vicina al posto dove devono essere utilizzati; - Deve essere evitato, nel modo più assoluto, di prelevare materiale dai contenitori per rifiuti. - Evitare di trascinare i contenitori dei rifiuti, di appoggiarli al corpo e di effettuare qualsiasi altra manovra che possa pregiudicare la propria e altrui sicurezza. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 26

27 BIANCHERIA - La biancheria, qualora risulti imbrattata di sangue o liquidi organici, secreti ed escreti, deve essere riposta in sacchi idrosolubili, contenuti a loro volta in sacchi impermeabili rossi. - I cuscini e i materassi contaminati da sangue e/o liquidi organici, devono essere immediatamente raccolti in sacchi impermeabili ed inviati in lavanderia per il lavaggio e la disinfezione. CAMPIONI BIOLOGICI I campioni biologici (es. sangue, urine, feci, prelievi bioptici, ecc.) devono essere: - Prelevati in provette e contenitori a chiusura ermetica e non devono essere imbrattati di liquido biologico. - Manipolati utilizzando i dispositivi di protezione (visiere, guanti, camici, ecc.). - Trasportati negli appositi contenitori a chiusura ermetica; i contenitori dopo l'uso devono essere decontaminati, sanificati, disinfettati e/o sterilizzati. SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE AMBIENTALE - La sanificazione ambientale deve essere svolta quotidianamente e correttamente. - La decontaminazione ambientale deve essere fatta in presenza di superfici contaminate da schizzi di sangue e materiale organico. - La disinfezione deve essere effettuata in aree ad alto rischio e in presenza di superfici imbrattate (dopo decontaminazione e sanificazione). - La sanificazione e la disinfezione devono essere eseguite alla dimissione, al trasferimento e/o al decesso del paziente. Le modalità di decontaminazione, sanificazione e disinfezione sono descritte nel Capitolato Sanificazione - aree ad Alto Rischio - Deve essere sempre fatta una corretta diluizione dei detergenti e dei disinfettanti e devono essere sempre rispettati i tempi d'azione dei disinfettanti. REV. 0 C.I.O. - Dirigenza Medica Ospedaliera - U.O. Malattie Infettive - Servizio Prevenzione Protezione Pag. 27

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