SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA"

Transcript

1 (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Dipartimento della Protezione Civile 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: Nazionale 2 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: RIDRISV 3 (La RIDuzione del RIschio Sismico e Vulcanico in Italia) 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: B (Protezione civile) Area di intervento 04: Ricerca e monitoraggio zone a rischio 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: PREMESSA Dopo una breve descrizione del progetto verrà analizzato in dettaglio il contesto settoriale e territoriale entro cui il progetto stesso è collocato. In questo senso, poiché il Dipartimento di Protezione Civile opera sul piano nazionale, il contesto di riferimento è necessariamente nazionale. Successivamente verrà svolta un analisi SWOT, utilizzata usualmente per il supporto alle decisioni, che permetterà di evidenziare i punti di forza (Strengths) e le debolezze (Weaknesses), al fine di far emergere le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) che caratterizzano il contesto di riferimento. Il progetto RIDRISV 3 si pone in continuità con i progetti RIDRISV e RIDRISV 2 proseguendo nella realizzazione delle attività finalizzate alla mitigazione del rischio sismico e vulcanico nelle quali è impegnato il Dipartimento della Protezione Civile. Nel Progetto RIDRISV3 vengono mantenute le attività, già previste in RIDRISV2, 1

2 relativamente alla caratterizzazione della pericolosità sismica locale (microzonazione sismica) ed alla valutazione e mitigazione del rischio sismico di edifici scolastici, che costituiscono due temi individuati dal programma nazionale per la prevenzione del rischio sismico al quale sono destinati fondi distribuiti su 7 annualità ( ). Si è voluto, inoltre, dedicare maggiore attenzione al tema della vulnerabilità del patrimonio edilizio pubblico e privato, con riferimento alla gestione delle informazioni relative alle verifiche sismiche degli edifici strategici e rilevanti previste dalla OPCM 3274/2003, ed alle attività di preparazione alla gestione tecnica dell emergenza, anche in relazione all istituzione del Nucleo Tecnico Nazionale ed al Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico. INQUADRAMENTO ISTITUZIONALE A seguito del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 novembre 2012, pubblicato sulla G.U. n. 55 del 6 marzo 2013, è stato modificato l assetto del Dipartimento di Protezione Civile. Nell ambito delle attività correlate nello specifico alla valutazione, prevenzione, previsione e mitigazione del rischio sismico e vulcanico, il Dipartimento, attraverso l Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico: elabora, propone criteri e metodologie ed esegue analisi per: - la valutazione e la mitigazione dei rischi sismico e vulcanico; - la previsione dell impatto degli eventi sismici e vulcanici sul territorio; - l ottimizzazione degli interventi in condizioni di emergenza e ricostruzione post-evento; - i programmi di prevenzione, nonché per la classificazione e la normativa sismica; integra le attività del Centro Funzionale Centrale e della rete dei Centri Funzionali decentrati, anche attraverso le attività di monitoraggio strumentale del territorio, effettuata dall Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dagli altri Centri di Competenza; assicura il coordinamento con i Centri di Competenza e altri enti di ricerca; cura i rapporti con la comunità scientifica, con gli ordini professionali, con il sistema produttivo; assicura il supporto tecnico necessario alle attività della Commissione Nazionale per la previsione e prevenzione dei Grandi Rischi; fornisce inoltre il supporto tecnico-scientifico nell ambito delle attività ed opere post-emergenza sismica e vulcanica. La riduzione del rischio sismico è affrontata attraverso: il miglioramento della conoscenza del fenomeno, anche attraverso il monitoraggio del territorio e la valutazione adeguata del pericolo a cui è esposto il patrimonio abitativo, la popolazione e i sistemi infrastrutturali; l attuazione di politiche di riduzione della vulnerabilità dell edilizia esistente, degli edifici "rilevanti" (scuole, beni monumentali), degli edifici strategici (ospedali, strutture adibite alla gestione dell emergenza), attraverso un ottimizzazione delle risorse utilizzate per il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio; l aggiornamento della classificazione sismica e della normativa; l ampliamento della conoscenza sulla consistenza e qualità dei beni culturali esposti al rischio con particolare riguardo ai centri storici; lo sviluppo, insieme con Regioni ed Enti Locali, degli studi di microzonazione sismica per un corretto utilizzo degli strumenti ordinari di 2

3 pianificazione, per conseguire nel tempo un riassetto del territorio che tenga conto del rischio sismico e per migliorare l operatività e lo standard di gestione dell emergenza a seguito di un terremoto; l intervento sulla popolazione con una costante e incisiva azione di informazione e sensibilizzazione anche relativamente ai finanziamenti statali finalizzati alla mitigazione del rischio sismico, fruibili anche ai privati; la pianificazione e la preparazione alla gestione delle attività postemergenziali. Per quanto concerne il rischio vulcanico, tra le attività svolte vi sono: la promozione di iniziative necessarie per fronteggiare i rischi conseguenti ad eventi vulcanici; la cura, la gestione e lo sviluppo del Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico (CFC-RV); la promozione, la realizzazione e lo sviluppo, anche attraverso i Centri di Competenza, di reti e sistemi, compresi quelli di interesse europeo, per la sorveglianza in tempo reale dell attività vulcanica; la partecipazione alle attività di vigilanza dei presidi territoriali e la preparazione di atti di indirizzo per programmi di previsione e prevenzione; la promozione di piani e programmi di intervento anche infrastrutturali per la mitigazione del rischio; la partecipazione all elaborazione dei piani nazionali attraverso la predispone gli scenari di rischio per le attività di valutazione e allertamento in tempo reale. In particolare, nell ambito del Rischio Vulcanico il CFC-RV è la struttura di supporto tecnico-scientifico interna del Dipartimento della Protezione Civile. Nel CFC-RV convergono i segnali dei principali sistemi di monitoraggio e sorveglianza gestiti dai Centri di Competenza, per consentire, nell eventualità del verificarsi di una crisi vulcanica, la condivisione in tempo reale di dati e informazioni e la rapida valutazione delle criticità. Tali informazioni unitamente a quelle ricavate dalla promozione di studi e ricerche risultano indispensabili per la predisposizione degli scenari di rischio e per le attività di valutazione e allertamento. CONTESTO TERRITORIALE L Italia è un paese ad elevata sismicità per la frequenza degli eventi che hanno interessato il suo territorio e per l intensità che alcuni di essi hanno storicamente raggiunto, determinando un rilevante impatto sociale ed economico. In Italia il rapporto tra i danni prodotti dai terremoti e l energia rilasciata nel corso degli eventi è molto più alto rispetto a quello che si verifica normalmente in altri paesi ad elevata sismicità, quali la California o il Giappone, vista la vulnerabilità molto elevata delle costruzioni presenti sul territorio, poiché la maggior parte di queste è stata costruita senza criteri antisismici. La dimensione del problema legato al rischio sismico in Italia è commensurabile tenendo in considerazione: oltre eventi sismici di media e forte intensità a partire dall anno 1000 d.c. ad oggi, dei quali 200 disastrosi; oltre vittime nell ultimo secolo; circa 100 miliardi di euro di danni negli ultimi trenta anni. Dal punto di vista territoriale, la sismicità è diffusa su tutto il territorio nazionale; mentre la maggiore concentrazione di forti terremoti è nell Italia centro-meridionale 3

4 e in Friuli. Le eruzioni vulcaniche rappresentano un forte rischio per le zone densamente popolate del territorio italiano, l Italia insieme all Islanda presenta infatti la maggiore concentrazione di vulcani attivi in Europa ed è uno dei primi al mondo per numero di abitanti esposti a rischio vulcanico. Di qui una forte richiesta, da parte delle istituzioni preposte sul territorio alla prevenzione e messa in sicurezza dei cittadini e dei beni, di sistemi di monitoraggio, di acquisizione dati, di organizzazione e preparazione nella gestione delle attività post emergenziali, al fine di poter garantire un rapido ripristino delle normali condizioni di vita. Tra gli eventi sismici più significativi che hanno colpito il territorio italiano negli ultimi 15 anni si ricordano: terremoto dell Umbria-Marche (1997) con 11 vittime; terremoto di San Giuliano (2002) con 30 vittime, di cui 27 bambini; terremoto di L Aquila (2009) con 309 vittime; terremoto in Emilia Romagna (2012) con 17 vittime. Questi dati, che mostrano un aumento delle perdite e dei disastri a fronte di un occorrenza di eventi approssimativamente costante, si spiegano con un aumento del rischio a seguito della crescita e dello sviluppo, principalmente in relazione a due fattori: una significante crescita delle aree urbane potenzialmente soggette ad eventi sismici e vulcanici; l elevata vulnerabilità sismica degli edifici esistenti. causata dalla presenza di un gran numero di edifici a carattere storico-artistico da un lato e da molti relativamente nuovi ma che non presentano caratteristiche antisismiche adeguate alle più recenti normative antisismiche. Tuttavia, ancora poco viene fatto ai fini della prevenzione dai fenomeni naturali e in particolare dal rischio sismico e dal rischio vulcanico. Ciò che sorprende sono due aspetti: I) la conoscenza del livello oggettivo di rischio è spesso mancante; II) le innovazioni tecnologiche non sono utilizzate nella pratica. Questi due aspetti comportano una generale sottostima del problema e, quando invece ben percepito, una non corretta riduzione dello stesso. Il primo passo verso una corretta valutazione dei rischi sismico e vulcanico e l avvio di azioni efficaci per la sua riduzione consiste nel miglioramento delle conoscenze, nella riduzione della vulnerabilità e dell esposizione, attraverso azioni indirette (normativa, pianificazione) e azioni dirette (interventi di rafforzamento locale e miglioramento delle costruzioni), nella mitigazione del rischio. Rischio sismico Gli studi di pericolosità sismica concorrono alla classificazione sismica del territorio nazionale, che definisce il tipo di azione utilizzata nella progettazione degli edifici nuovi e nell adeguamento di quelli esistenti. Con l Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del 2003, promossa dal Dipartimento della Protezione Civile, si è provveduto a riclassificare il territorio sismico italiano, venendo a colmare un periodo di stasi di circa 20 anni. Nel 2003 i Comuni classificati in zona 1, la più pericolosa, sono circa raddoppiati, passando da 368 a 716, e quelli in zona 3 sono passati da 11 a E stata inoltre prevista una zona 4, la meno pericolosa, che comprende altri 3427 Comuni. Di fatto tutta l Italia è stata classificata come sismica. Una tabella di contingenza relativa al 4

5 Comuni classificati sismici prima e dopo il 2003 è riportata in Figura 1. Figura 1. Tabella di contingenza dei Comuni classificati sismici prima e dopo OPCM 3274 A livello territoriale, la classificazione sismica italiana prima e dopo il 2003 è riportata in Figura 2. Figura 2. Classificazione sismica in Italia prima e dopo il 2003 Il fatto che molti Comuni abbiano subito un incremento di classificazione sismica comporta che numerose opere siano oggi sottoprotette rispetto all azione sismica. Questo è tanto più rilevante quanto più la struttura sottoprotetta svolge un ruolo essenziale nel corso dell emergenza sismica, come nel caso di Ospedali, Caserme, centri di gestione dell emergenza. Tuttavia non è immediato determinare e portare a conoscenza dei cittadini e delle istituzioni preposte quale è il livello di sicurezza degli edifici esistenti. Essi sono stati progettati in altri tempi con criteri diversi da quelli attuali, con diversi modelli di calcolo e con diversi materiali. Inoltre, l edificio esistente in uso presenta delle ovvie difficoltà di conoscenza dei dettagli costruttivi, spesso nascosti ad una indagine visiva (si pensi alle barre di armatura annegate nel cemento armato), che richiedono estese demolizioni per poter essere indagati. Nel 2010, a seguito del terremoto nella Regione Abruzzo del 6 aprile 2009, per ovviare a questa carenza di conoscenza del territorio e di interventi sulle costruzioni esistenti è stato avviato un Piano Nazionale per la Prevenzione del Rischio Sismico, previsto dall art. 11 del DL n. 39/2009, la cosiddetta legge Abruzzo, convertito con la legge n. 77/2009. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, con l OPCM 3907/10 ha predisposto i criteri, le priorità, i metodi di indagine e le modalità di 5

6 spesa del fondo per la prevenzione del rischio sismico relativamente all annualità Analogamente, per le annualità successive tali fondi sono stati regolamentati rispettivamente con l OPCM 4007/12 per l annualità 2011, l OCDPC 52/2013 per l annualità 2012, l OCDPC 171/2014 per l annualità Il programma prevede una somma complessiva di circa 1 miliardo di euro, ripartiti su sette anni a partire dal Al fine di definire lo stato dell arte e i criteri di utilizzazione delle conoscenze ad oggi consolidate o di quelle conseguibili nell arco temporale previsto dall art. 11 della L. 77/2009 è stata preventivamente condotta un analisi del problema, esaminando singolarmente i fattori che concorrono al rischio sismico: Pericolosità sismica, intesa come probabilità che in un determinato intervallo di tempo si verifichino eventi di una data magnitudo in una data zona, con i conseguenti effetti in termini di scuotimento del suolo e di possibili effetti cosismici; Vulnerabilità sismica, intesa come propensione delle costruzioni a danneggiarsi a causa dello scuotimento sismico; Esposizione, intesa come valore esposto al rischio, espresso in termini di persone e cose. Il Dipartimento della Protezione Civile ripartisce i contributi tra le Regioni sulla base dell indice medio di rischio sismico. Le Regioni gestiscono i contributi per le indagini di microzonazione sismica e predispongono i programmi degli interventi sugli edifici pubblici e privati, sentiti i Comuni interessati. Studi di microzonazione sismica I contributi sono concessi, nel limite delle risorse disponibili, alle Regioni e agli Enti Locali; le Regioni, sentiti gli Enti Locali interessati, individuano con proprio provvedimento i territori nei quali è prioritaria la realizzazione degli studi. Il documento tecnico di riferimento per la realizzazione degli studi è rappresentato dagli Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica approvati il 13 novembre 2008 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Per supportare e monitorare a livello nazionale gli studi è istituita una Commissione Tecnica che opera a titolo gratuito presso il Dipartimento della Protezione Civile. La Commissione è presieduta dal direttore dell Ufficio valutazione, prevenzione e mitigazione del rischio sismico. Gli Enti Locali si impegnano a favorire le indagini sul territorio sia tecnicamente sia logisticamente, fornendo tutti i dati utili agli studi. Con l OPCM 4007/12 è stata introdotta anche l analisi della Condizione Limite per l Emergenza (CLE) definita come quella condizione per la quale dopo un terremoto viene garantita la funzionalità degli elementi (edifici strategici, aree di emergenza, vie di accesso e connessione) indispensabili alla gestione dell emergenza. La CLE integra le conoscenze degli studi di microzonazione sismica per una corretta pianificazione. Interventi di rafforzamento locale, miglioramento sismico, demolizione e ricostruzione su edifici pubblici e privati I finanziamenti relativi ad edifici pubblici (edifici strategici, opere infrastrutturali ed edifici rilevanti) e a quelli di proprietà privata sono gestiti dalle Regioni secondo specifici criteri definiti dalle OPCM 3907/10, OPCM 4007/12, OCDPC 52/13, OCDPC 171/14. Per gli interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico o, eventualmente, 6

7 di demolizione e ricostruzione relativi agli edifici pubblici (di cui all art 2 comma 1 lettera b), il costo convenzionale di intervento è determinato nella misura massima prevista dagli articoli 8, 9 e 10 delle citate Ordinanze. La selezione degli interventi è affidata alla Regioni, che assicurano l omogeneità dei criteri e delle verifiche eseguite. Il contributo concesso è pari ad una quota del costo convenzionale di intervento dipendente dall esito della verifica tecnica, che è espresso in termini di livello di adeguatezza, definito dal rapporto tra capacità (resistenza effettiva dell opera) e domanda (resistenza che ha un opera nuova). Per gli interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico o, eventualmente di demolizione e ricostruzione destinatari dei contributi di edifici privati (di cui all art 2 comma 1 lettera c) delle citate Ordinanze, il contributo per il singolo edificio, destinato alle sole parti strutturali, è specificato all art 12 delle citate Ordinanze. Tale finanziamento, facoltativo per la prima annualità (2010, OPCM 3907), è divenuto obbligatorio dalla successiva ordinanza (OPCM 4007) per tutte le Regioni beneficiarie delle citate Ordinanze, ovvero con Comuni ricompresi nell Allegato 7 (art 2 c.2 OPCM 3907 e seguenti); pertanto queste sono tenute ad impegnare su tale finanziamento una percentuale delle risorse loro assegnate su base annuale, dal decreto di ripartizione delle risorse. Il successivo articolo 14 disciplina le modalità e le tempistiche per la definizione delle graduatorie Regionali degli interventi finanziabili e la conclusione degli stessi. Altri interventi urgenti e indifferibili per la mitigazione del rischio sismico Con particolare riferimento a situazioni di elevata vulnerabilità ed esposizione, anche afferenti alle strutture pubbliche a carattere strategico o per assicurare la migliore attuazione dei piani di protezione civile. L individuazione degli interventi finanziabili è effettuata dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sentito il Presidente della Regione interessata. Edifici e opere strategiche e rilevanti Agli edifici ed opere strategiche e rilevanti è dedicato uno specifico progetto del Dipartimento della Protezione Civile, Sistema Informativo Verifiche sismiche per OPCM 3274 (SIV3274), sviluppato dalla società Selex e presente sul portale del DPC. 7

8 Edifici scolastici Una ulteriore attività di competenza del Dipartimento di Protezione Civile è il programma di interventi per adeguamento strutturale ed antisismico di edifici appartenenti al sistema scolastico nazionale, finanziato attraverso il fondo per interventi straordinari della Presidenza del Consiglio dei Ministri, istituito ai sensi dell art. 32 bis del D.L. 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla L. 24 novembre 2003, n. 326, ed incrementato con la legge 24 dicembre 2007, n. 244, di 20 milioni di Euro all anno a partire dal Ad oggi risultano attivate 4 annualità del programma con circa 200 interventi finanziati. E stato recentemente firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri il Decreto che assegna le risorse finanziarie delle annualità 2012 e 2013 per altri 40 milioni di Euro. La gestione ed il monitoraggio del programma viene effettuata tramite una piattaforma WebGis, realizzato da Eucentre, denominato Obiettivo Sicurezza delle Scuole (OSDS) e riportato in figura successiva. La piattaforma è in corso di aggiornamento per poter ospitare al suo interno anche gli interventi sulle scuole finanziati tramite l art. 11 del D.L. n. 39/

9 Miglioramento del sistema di gestione delle attività tecniche in emergenza I momenti, immediatamente successivi ad un evento sismico di forte intensità, sono i più delicati ed impegnativi per il sistema di protezione civile attivato in base alla Legge 225/92 e successive modifiche ed integrazioni. Infatti, mentre da un lato l intero sistema è completamente volto a prestare un urgente soccorso alle popolazioni colpite attraverso il recupero dei feriti e delle vittime e nel dare un primo alloggio seppur temporaneo agli scampati, con il concorso di tutte le Autorità civili e militari assieme alle organizzazioni di volontariato, dall altro occorre sin dai primi giorni programmare e pianificare una rapida ed efficace campagna di rilievo del danno e della conseguente valutazione dell agibilità degli edifici compresi sia nell area più colpita che al suo contorno. Tra le attività poste in essere nelle emergenze post sismiche, il censimento danni ed il rilevo di agibilità sui manufatti interessati dal sisma hanno assunto, soprattutto nella storia degli ultimi eventi, un ruolo di particolare importanza. Tale funzione rappresenta senza dubbio una delle attività di maggior impegno per la quantità delle forze in campo richieste, oltre che di maggior impatto per le implicazioni conseguenti nella gestione dell'emergenza e nella fase della ricostruzione. La valutazione dell'agibilità sismica è, in prima battuta, finalizzata a valutare le condizioni di agibilità degli edifici colpiti dal sisma, così da permettere il rientro della popolazione nelle proprie case e la ripresa delle attività sociali ed economiche. Da tale attività scaturiscono, inoltre, indicazioni per le operazioni di pronto intervento per la messa in sicurezza degli edifici e per la salvaguardia della pubblica e/o privata incolumità, oltre che per la valutazione del danno e dei costi di intervento, nella successiva fase della ricostruzione. Infine, i dati raccolti nell ambito di tali campagne di sopralluogo vanno ad arricchire le banche dati esistenti, rappresentando un prezioso strumento per studi ed analisi su vulnerabilità e rischio sismico del patrimonio costruttivo presente sul territorio nazionale. Miglioramento della base dati macrosismica e del rilievo macrosismico speditivo in emergenza In Italia, più che in ogni altro paese al mondo, qualsiasi metodologia di valutazione della pericolosità sismica, è basata sulle informazioni macrosismiche contenute nei database di riferimento. Ed analogamente, gli scenari di scuotimento su cui basare l'organizzazione e la gestione dell'emergenza post evento sismico, si basano sulla imponente mole di informazioni sugli effetti cosismici associate agli eventi storici. 9

10 Sugli stessi dati ed in relazione ad essi, negli ultimi 20 anni, da parte di questo Dipartimento, si è sempre realizzato il rilievo macrosismico speditivo, con finalità di supporto organizzativo e decisionale del Capo Dipartimento. Rischio vulcanico Sebbene meno frequenti e devastanti dei terremoti, le eruzioni vulcaniche rappresentano un forte rischio per le zone densamente popolate del territorio italiano. Il rischio vulcanico, coerentemente con la corrente definizione di rischio, si può definire come il prodotto della probabilità di occorrenza di un evento eruttivo per il danno che ne potrebbe conseguire. Il rischio è traducibile nell'equazione R = P x V x E, dove: P = Pericolosità (Hazard): è la probabilità che un fenomeno di determinata intensità si verifichi in un certo intervallo di tempo e in una data area; V = Vulnerabilità: la vulnerabilità di un elemento - persone, edifici, infrastrutture, attività economiche - è la propensione a subire danneggiamenti in conseguenza delle sollecitazioni indotte da un evento di una certa intensità; E = Esposizione o Valore esposto: è il numero di unità, o valore, di ognuno degli elementi a rischio, come vite umane o case, presenti in una data area. In generale la Vulnerabilità delle persone e degli edifici risulta sempre elevata quando si tratta di fenomenologie vulcaniche. Il rischio è minimo solo quando lo sono anche la Pericolosità o il Valore esposto. E il caso di vulcani "estinti"; vulcani che presentano fenomenologie a pericolosità limitata; oppure di vulcani che si trovano in zone non abitate. Quanto maggiore è la probabilità di eruzione, tanto maggiore è il rischio. A parità di Pericolosità invece il rischio aumenta con l aumentare dell urbanizzazione dell area circostante il vulcano. Le eruzioni vulcaniche si verificano quando il magma, proveniente dall'interno della Terra, fuoriesce in superficie. Possono avvenire dalla bocca del vulcano - è il caso del Vesuvio - o da bocche che si aprono in punti diversi, nel caso dei Campi Flegrei o dell Etna. La durata delle eruzioni vulcaniche è variabile: possono durare poche ore o anche decine d'anni. Il vulcano Kilauea nelle isole Hawaii, ad esempio, è in eruzione dal Fenomeni precursori. In genere, le eruzioni vulcaniche sono precedute e accompagnate da alcuni fenomeni, tra cui: a) l'innesco di fratture (terremoti) causato dall'induzione di tensioni b) meccaniche nelle rocce; c) il rigonfiamento o cambiamento di forma dell'edificio vulcanico d) provocato dall'intrusione del magma; e) variazioni del campo gravimetrico e magnetico nell'intorno dell'edificio f) vulcanico; g) l'incremento e cambiamento di composizione delle emanazioni gassose h) dai crateri e dal suolo; i) variazioni delle caratteristiche fisico-chimiche delle acque di falda. Questi fenomeni, che accompagnano la risalita del magma, possono essere rilevati da opportune reti strumentali fisse, in acquisizione 24 ore al giorno, oppure attraverso la reiterazione periodica di campagne di misura. Per i vulcani non esiste una scala di magnitudo come quella usata per i terremoti ma vi sono diverse misure e informazioni che possono aiutare nella classificazione delle eruzioni. Una prima classificazione distingue le eruzioni vulcaniche in effusive o esplosive. Le prime sono caratterizzate da una bassa esplosività e da emissioni di magma fluido che scorre lungo i fianchi del vulcano. Nelle seconde, il magma si frammenta in brandelli di varie dimensioni, chiamati piroclasti, che vengono espulsi dal vulcano con violenza. Una seconda classificazione delle eruzioni vulcaniche si ottiene dalla 10

11 combinazione di dati quantitativi (come volume dei prodotti emessi, frammentazione del magma ed altezza della colonna eruttiva) e da osservazioni qualitative. Si esprime attraverso l Indice di Esplosività Vulcanica, (VEI )-Volcanic Explosivity Index un indice empirico che classifica l energia delle eruzioni esplosive con valori che vanno da 0 a 8. In base a questa classificazione, le eruzioni si distinguono in: Hawaiana, Stromboliana, Stromboliana/Vulcaniana, Vulcaniana, Sub-pliniana, Pliniana, Krakatoiana, Ultra-pliniana. L attività di un vulcano può essere caratterizzata dall emissione di modeste quantità di magma, con limitati effetti sull ambiente, o al contrario da eventi eruttivi catastrofici capaci di modificare profondamente l ambiente circostante il vulcano e perturbare il clima anche a livello globale. Vi sono inoltre altri fenomeni che, anche se non direttamente connessi all attività vulcanica e poco frequenti, risultano pericolosi e possono determinare significative variazioni sul territorio, quali fenomeni franosi o l attività vulcanica sottomarina che può dare origine a maremoti. Uno dei parametri considerati dalla comunità scientifica internazionale per classificare i vulcani italiani è lo stato di attività, in base al quale si suddividono in estinti, quiescenti ed attivi. Si definiscono estinti i vulcani la cui ultima eruzione risale ad oltre 10mila anni fa. Tra questi ci sono i vulcani Amiata, Vulsini, Cimini, Vico, Sabatini, Isole Pontine, Roccamonfina e Vulture. Si tratta di vulcani che hanno dato eruzioni negli ultimi 10mila anni ma che attualmente si trovano in una fase di riposo. Secondo una definizione più rigorosa, si considerano quiescenti i vulcani il cui tempo di riposo attuale è inferiore al più lungo periodo di riposo registrato in precedenza. Si trovano in questa situazione: Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Salina, Lipari, Vulcano, Isola Ferdinandea e Pantelleria. Tra questi, Vesuvio, Vulcano e Campi Flegrei, hanno una frequenza eruttiva molto bassa e si trovano in condizioni di condotto ostruito. Non tutti i vulcani quiescenti presentano lo stesso livello di rischio, sia per la pericolosità dei fenomeni attesi, sia per la diversa entità della popolazione esposta. Inoltre alcuni presentano fenomeni di vulcanismo secondario - come degassamento dal suolo, fumarole che nell ordinario possono indurre a situazioni di rischio. Infine, si definiscono attivi i vulcani che hanno dato eruzioni negli ultimi anni. Si tratta dei vulcani Etna e Stromboli che eruttano frequentemente e che, per le condizioni di attività a condotto aperto, presentano una pericolosità ridotta ed a breve termine. L attività vulcanica in Italia è concentrata anche nelle zone sommerse del Mar Tirreno e del Canale di Sicilia. Alcuni vulcani sottomarini sono ancora attivi, altri ormai estinti rappresentano delle vere e proprie montagne sottomarine. Oltre ai più noti Marsili, Vavilov e Magnaghi, vanno ricordati i vulcani sottomarini Palinuro, Glauco, Eolo, Sisifo, Enarete e i numerosi apparati vulcanici nel Canale di Sicilia. CONTESTO SETTORIALE Il progetto si inserisce in un più ampio programma di attività e azioni nel settore della riduzione del rischio sismico e vulcanico. Tra le principali attività portate avanti in questo ambito, all interno del Dipartimento, vi sono: la valutazione e la mitigazione della vulnerabilità di edifici pubblici e privati, sia mediante verifiche sismiche, che attraverso la realizzazione di interventi migliorativi del comportamento sismico; la gestione delle emergenze: coordinamento delle attività tecniche di censimento danno ed agibilità post evento, acquisizione, condivisione, sintesi ed elaborazione dei dati provenienti dai Centri di Competenza responsabili del monitoraggio e della sorveglianza dei vulcani attivi italiani; la valutazione delle amplificazioni locali e degli effetti cosismici, quali frane, 11

12 fagliazione e liquefazione (microzonazione sismica); la valutazione del rischio vulcanico e le attività di mitigazione ad esso connesse; individuazione e parametrizzazione di strutture sismogenetiche e raccolta delle informazioni macrosismiche relative a terremoti storici e attuali. Il progetto, descritto compiutamente nel seguito, nasce dall intento di proseguire un percorso di aumento della conoscenza e trasferimento della conoscenza al fine di una riduzione del rischio sismico e vulcanico e si sviluppa su sette temi, suddivisi per aree di attività: AREA TECNICO - INGEGNERISTICA a) gestione, implementazione e valutazione dei dati presenti nell applicativo SIV3274 (Sistema Informativo Verifiche sismiche per OPCM 3274), sviluppato dalla società Selex e presente sul portale del DPC. L applicativo è relativo alla: raccolta delle informazioni relative al censimento generale degli edifici e delle opere strategiche e rilevanti; raccolta delle informazioni relative ai risultati delle verifiche sismiche degli edifici e delle opere strategiche e rilevanti; raccolta delle informazioni relative al monitoraggio dei finanziamenti per interventi di riduzione del rischio sismico. b) Miglioramento del sistema di gestione delle attività tecniche in emergenza attraverso l aggiornamento degli indirizzi e delle procedure per l attivazione e la gestione della Funzione Censimento Danni ed Agibilità post evento delle costruzioni, gestione del Nucleo Tecnico Nazionale. c) Miglioramento dei criteri di gestione e monitoraggio dei finanziamenti ad edifici pubblici e privati al fine di predisporre di un quadro di sintesi costantemente aggiornato, nonché di strumenti conoscitivi ed elaborazioni statistiche a scala nazionale sull efficacia dei provvedimenti anche a supporto del costituendo Tavolo Tecnico introdotto dalla OCDPC 171/2014. d) Supporto al programma nazionale di adeguamento statico e sismico di edifici del sistema scolastico nazionale (L. 24 dicembre 2007, n. 244). Integrazione con il programma di miglioramento sismico di edifici scolastici (DL n. 39/2009, art. 11). Integrazione con le attività di cui ai punti a) e c). AREA TECNICO - GEOLOGICA e) Supporto alle attività di coordinamento e monitoraggio previste dalle Ordinanze di attuazione dell art. 11 della L 77/2009 lettera a): microzonazione sismica e condizione limite per l emergenza. f) Miglioramento delle conoscenze degli effetti dei terremoti passati e della gestione del rilievo macrosismico a supporto della gestione dell'emergenza 12

13 post-evento. AREA VULCANOLOGICA g) Analisi, comparazione e implementazione dei prodotti elaborati dai Centri di Competenza per il rischio vulcanico, nell ambito di specifici progetti di ricerca finanziati dal Dipartimento. Nel dettaglio a) Sistema Informativo Verifiche sismiche per OPCM 3274 (SIV3274) L Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del 20 marzo 2003 e successive modificazioni, ha previsto che i soggetti proprietari di edifici ed infrastrutture strategiche ai fini della protezione civile o che possono assumere rilevanza in caso di collasso post-sisma debbano procedere alla loro verifica sismica, sulla base della normativa tecnica contenuta nell Ordinanza stessa, entro 5 anni a decorrere dall 8 maggio Dall obbligo sono escluse le opere che sono già state progettate sismicamente o adeguate in conformità alle norme emanate dopo il 1984, purché il comune in cui sono situate non sia stato in seguito classificato in una zona sismica più gravosa. Successivamente con decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n del 21 ottobre 2003 sono state individuate le tipologie di opere da verificare sismicamente che ricadono nella competenza statale, ovvero relative ad Amministrazioni dello Stato ed Enti ad essi collegati. All interno di tale contesto normativo il Servizio Vulnerabilità Normativa Tecnica ed Interventi di mitigazione dell Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico del DPC ha sviluppato delle schede di raccolta delle informazioni tecniche in relazione ai livelli di verifica previsti dal suddetto Decreto n. 3685/2003. Tali schede sono state diffuse a Regioni ed Amministrazioni dello Stato al fine di consentire una raccolta dei risultati effettuata con criteri e formati il più possibile omogenei, sì da poter pervenire ad una organica banca dati. Per la raccolta delle informazioni relative al censimento generale delle opere da verificare sono state predisposte le schede di livello 0 (L0) per gli edifici e per i ponti. Le schede sono complete di istruzioni per la corretta interpretazione dei campi e la relativa compilazione. Per la raccolta delle informazioni relative alle verifiche sismiche sono state predisposte le schede di livello 1-2 (L1/2) sia per gli edifici che per i ponti, che rappresentano la grande maggioranza delle opere. Anche queste schede sono complete di istruzioni per la corretta interpretazioni dei campi e la relativa compilazione. Le schede di livello 1 e 2 sono state concepite non solo per uniformare la restituzione dei risultati, ma per costituire una check list ad uso del professionista incaricato della verifica affinché consideri le informazioni basilari necessarie per portare a termine la verifica. Tali schede sono state adottate con l OPCM 3502 del 9 marzo 2006 che riguarda le Amministrazioni dello Stato. Alcune Regioni hanno recepito le schede tal quali, altre hanno introdotto in esse modifiche che riflettono i contenuti delle rispettive indicazioni tecniche; tuttavia le informazioni fondamentali sono comuni, anche se a volte restituite in campi differentemente numerati. Il sistema informativo rappresenta uno strumento di gestione del censimento di tutti gli edifici ed opere strategiche e rilevanti presenti sul territorio nazionale e la 13

14 gestione dei risultati delle verifiche sismiche finanziate con OPCM 3362 e 3376 del ed OPCM 3502 e 3505 del L applicativo è inoltre interoperabile con l applicativo SITDPC presente sul portale SNIP-DPC. b) Miglioramento del sistema di gestione delle attività tecniche in emergenza La condivisione e la standardizzazione dei criteri in tema di valutazione della vulnerabilità, del danno e dell agibilità post-sismica, e della relativa gestione tecnica nell'emergenza sismica, è condizione fondamentale per un approccio omogeneo a livello nazionale, che permetta la comparazione e, quindi, l omogeneizzazione delle valutazioni effettuate da tecnici con diversa formazione, provenienti da Enti, Strutture ed Istituzioni differenti. Inoltre, un elemento cruciale che caratterizza i rilievi post-sisma riguarda senza dubbio la tempestività dell intervento, che sempre più richiede un gran numero di tecnici competenti pronti ad operare nell immediatezza ed in grado di garantire continuità di intervento, con omogeneità di comportamento e di strumenti, per un certo numero di mesi a copertura delle esigenze poste dallo stato emergenziale in atto. Il Dipartimento della Protezione Civile sta attualmente compiendo numerosi sforzi per migliorare il sistema di gestione delle operazioni tecniche di rilievo del danno e valutazione dell agibilità nell emergenza post-sismica, attraverso la definizione di un sistema strutturato in grado di garantire un organizzazione efficiente, con particolare riguardo alle modalità ed alle procedure di mobilitazione di tecnici appositamente formati. A tal riguardo, il Dipartimento di Protezione Civile ha sottoscritto Accordi di Collaborazione con i Consigli Nazionali dei professionisti, al fine di disciplinare, tra l altro, l attività di formazione sul tema Gestione tecnica dell emergenza, Rilievo del danno, Agibilità post sismica. In questo contesto, il Dipartimento della Protezione Civile ha, altresì, già avviato da tempo un percorso di condivisione finalizzato all avvio di una collaborazione strutturata con le Regioni e quindi ad un efficace coordinamento delle attività formative sul tema rivolte ad Ordini, Collegi e/o Federazioni e Consulte regionali di professionisti. In tale contesto si inquadra l istituzione del Nucleo Tecnico Nazionale (NTN), coordinato dal Dipartimento stesso, consistente in una sorta di Elenco Federato, nel quale afferiscono gli Elenchi istituiti dalle Regioni, più gli Elenchi di tecnici rappresentativi di altri Soggetti istituzionali, comunque coinvolti in emergenza in attività di natura tecnica. L istituzione del NTN va nella direzione di razionalizzare, secondo uno schema predefinito in tempo di pace, la mobilitazione di tecnici esperti per le verifiche di agibilità post sismica in emergenza. L istituzione del NTN consentirà di disciplinare tutti gli aspetti riguardanti la composizione, i requisiti per l iscrizione, le modalità di gestione e coordinamento, le modalità di attivazione e di impiego, gli oneri finanziari e le coperture assicurative, le responsabilità dei tecnici coinvolti. c) Gestione e monitoraggio dei finanziamenti ad edifici pubblici e privati. L articolo 2 comma 1 lettere b) e c) delle Ordinanze 3907 e seguenti, destina le somme disponibili per ogni annualità rispettivamente ad edifici pubblici (strategici rilevanti nonché opere infrastrutturali) e privati. In particolare, la linea di finanziamento relativa ad interventi strutturali su edifici privati (art.2 comma 1 lettera c), ha costituito sin dalla prima annualità un assoluta novità. Ferma restando l esigenza da parte del Dipartimento, di avere un quadro di sintesi 14

15 dello stato di avanzamento relativamente ad entrambe le linee di finanziamento, il notevole riscontro della linea di finanziamento per privati (lettera c) avuto nelle annualità passate (dalla OPCM 3907 alla OCDPC 51) e sottolineato dal grande numero di richieste di finanziamento da parte dei cittadini, ha evidenziato la necessità di un rafforzamento delle misure di monitoraggio, gestione ed elaborazione statistica di dati ed informazioni connesse specificamente su tale provvedimento. L iter relativo alla gestione della linea di finanziamento, (di cui all art.14 delle citate Ordinanze) prevede che le richieste di contributo una volta raccolte a livello comunale siano successivamente collazionate a livello Regionale ove vengono stilate dalle Regioni medesime le graduatorie, relative ad ogni annualità, e definiti i contributi assegnabili a ciascuna richiesta fino ad esaurimento delle risorse stanziate per tale voce. L acquisizione dei DB Regionali relativi alle precedenti Ordinanze che il Dipartimento ha acquisito nei mesi addietro (acquisizione divenuta cogente con l art 14 c.12 dell OCDPC 171/2014) ha consentito di delineare un quadro di sintesi a scala nazionale sullo stato di avanzamento del provvedimento, nonché di mettere in luce alcune criticità legate alla gestione di database e graduatorie, da cui è emersa l esigenza di un più stringente controllo relativamente alla gestione della linea di finanziamento in oggetto. Lo stesso quadro ha altresì evidenziato il notevole riscontro che la linea di finanziamento ha avuto da parte dei privati, di cui allo stato attuale può essere soddisfatta solo una minima percentuale delle richieste inferiore all 10%, dall altra la situazione di criticità manifestata da alcune Regioni, sopra menzionate, nel condurre l attività in oggetto e parimenti nel rispondere a richieste da parte di questo Dipartimento. Tenuto conto del suddetto quadro, nonché della contestuale esigenza di seguire lo stato di avanzamento degli interventi finanziati dalla linea gestito dalle regioni, è attualmente in fase di sviluppo una piattaforma WEB GIS rivolta in modo specifico alla gestione del provvedimento in oggetto. La piattaforma, tuttora in fase di implementazione, è tesa da una parte a snellire il caricamento dei DB Regionali, compreso l eventuale aggiornamento ed il caricamento delle Delibere Regionali, dall altra a consentire da parte delle Regioni l aggiornamento dello stato di avanzamento di ogni intervento finanziato secondo le tempistiche di cui al citato articolo 14, nonché a fornire alcune informazioni sull andamento dei finanziamenti ai cittadini medesimi. Propedeutiche alla gestione e all aggiornamento della piattaforma sono una serie di attività da gestire a livello centralizzato che prevedono la collazione, il controllo preliminare e di congruenza, il caricamento dei suddetti DB sulla piattaforma, nonché l acquisizione di Delibere Regionali relative a tale linea di finanziamento. d) Attuazione, monitoraggio e disseminazione dei risultati del programma degli interventi di mitigazione del rischio sismico su edifici del sistema scolastico nazionale (OPCM 3728 e successive, art. 11 DL 39/2009) Il fondo per interventi straordinari della Presidenza del Consiglio dei Ministri, istituito ai sensi dell art. 32 bis del D.L 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla L. 24 novembre 2003, n. 326, è stato incrementato con la legge 24 dicembre 2007, n. 244, di 20 milioni di Euro all anno a partire dal 2008, da destinare ad interventi di adeguamento strutturale ed antisismico di edifici appartenenti al sistema scolastico nazionale. La prima annualità del programma è stata disciplinata dall Ordinanza del Presidente 15

16 del Consiglio dei Ministri 3728 del 28/12/2008 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 15 gennaio Le annualità successive (2009, 2010 e 2011) sono state disciplinate rispettivamente dalle Ordinanze 3864/2010, 3879/2010 e 3927/2011. La legge istitutiva del fondo straordinario della Presidenza prevede che gli interventi siano individuati con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Sulla base dei piani presentati dalle Regioni, ed approvati dalla Commissione Mista di cui all art.3, comma 7, dell OPCM 3827/2008, sono stati quindi emanati i citati decreti relativi alle annualità 2008, 2009, 2010 e 2011 del programma. I decreti sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 12/01/2010, 26/02/2010, 04/12/2010, 04/03/2011, 19/04/2011, 14/03/2011 ed hanno finanziato interventi di adeguamento sismico su 46, 52 e 40 e 57 edifici scolastici, rispettivamente per le annualità 2008, 2009, 2010 e Le relative risorse economiche sono state trasferite alle relative Regioni. Le Ordinanze 3728/2008, 3864/2010, 3879/2010 e 3927/2011 prevedono l affidamento dell incarico di progettazione entro 4 mesi dalla data di pubblicazione del decreto di finanziamento e l aggiudicazione della gara di affidamento dei lavori entro 12 mesi dalla data di pubblicazione dello stesso decreto di finanziamento. Ad oggi risultano quindi attivate 4 annualità del programma con circa 200 interventi finanziati. E stato recentemente firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri il Decreto che assegna le risorse finanziarie delle annualità 2012 e 2013 per altri 40 milioni di Euro. La gestione ed il monitoraggio del programma viene effettuata tramite una piattaforma WebGis, realizzato da Eucentre, denominato Obiettivo Sicurezza delle Scuole (OSDS) e riportato in figura successiva. La piattaforma è in corso di aggiornamento per poter ospitare al suo interno anche gli interventi sulle scuole finanziati tramite l art. 11 del DL n. 39/2009. e) Coordinamento e monitoraggio delle attività di microzonazione sismica e condizione limite per l emergenza A seguito del terremoto dell Aquila del 6 aprile 2009, è stato istituito un fondo di protezione civile finalizzato alla mitigazione del rischio sismico in Italia (Articolo 11 della legge 77/2009). Tale fondo, ripartito in sette anni, è oggi utilizzato per quattro linee di attività per la mitigazione del rischio sismico a livello nazionale. In particolare, una linea di attività riguarda la predisposizione degli studi di Microzonazione Sismica (MS) e dell analisi della Condizione Limite per l Emergenza (CLE). La MS è finalizzata a conoscere con il dettaglio della scala urbana la pericolosità sismica e la CLE è finalizzata ad analizzare il sistema di gestione dell emergenza. Attualmente, gli studi sono in corso seguendo la programmazione prevista, ma già emergono alcune interessanti considerazioni: - la strategia programmata ha conseguito i primi risultati previsti e ha dato avvio ad alcuni processi virtuosi di cui tener conto per il futuro; - l intera attività ha visto la totale partecipazione delle Regioni e degli Enti Locali; - le Regioni hanno legiferato per recepire nella pianificazione le indagini di MS e le analisi della CLE, definendo il regime di cofinanziamento previsto dalle ordinanze attuative, pur nel ben noto contesto di difficoltà economicofinanziarie; - vi è stato un ampio coinvolgimento degli Ordini Professionali e dei relativi iscritti che hanno riconosciuto nell iniziativa un primo momento di accrescimento culturale e di partecipazione ad un processo di miglioramento delle condizioni conoscitive finalizzate alla mitigazione del rischio sismico a livello locale; 16

17 - è stato avviato un processo pluriennale di messa in sicurezza di edifici strategici finalizzati alla gestione dell emergenza. L alto livello qualitativo, la standardizzazione e l omogeneità dei risultati, su tutto il territorio nazionale, sono stati garantiti attraverso una apposita Commissione tecnica (DPCM 21 aprile 2011) di supporto e monitoraggio nella quale sono rappresentate le Regioni e le Province autonome, il Dipartimento della Protezione Civile, il Ministero delle infrastrutture, l ANCI, l UPI, l UNCEM e gli Ordini professionali (Geologi, Ingegneri, Architetti, Geometri). Tale Commissione ha costituito il presupposto indispensabile per il supporto, il monitoraggio e la valutazione di tutte le attività, attraverso la predisposizione di standard, linee guida, strumenti e procedure operative, costruiti in modo condiviso e attraverso procedimenti di consultazione allargata. Al fine di garantire: - la piena e coerente sinergia delle azioni programmate con i fondi dell Articolo 11 della Legge 77/2009; - la continuità di azione già intrapresa dalle Regioni e dalle Province Autonome; - la partecipazione e condivisione dei processi di supporto e monitoraggio da parte di tutte le componenti istituzionali e tecnico scientifiche, Il Dipartimento della Protezione Civile (Ufficio SIV) si è dotato di una struttura tecnico scientifica che è impiegata nel coordinamento e monitoraggio delle attività. I volontari che verranno assegnati a questo tema del progetto saranno parte integrante di questa struttura tecnico scientifica. f) Miglioramento della base dati macrosismica e del rilievo macrosismico speditivo in emergenza Negli ultimi venti anni, ed in particolare a partire dai terremoti dell'umbria Marche 1997, attraverso i successivi della Calabria 1998, Molise 2002, L'Aquila 2009 ed Emilia 2012, la base conoscitiva fornita progressivamente località per località in tempo reale, ed in forma conclusiva in poche decine di giorni dopo l'evento grazie al Rilievo Macrosismico è sempre stato un imprescindibile strumento per la gestione dell'emergenza da parte del Capo Dipartimento, così come di supporto per l'emanazione di decreti legislativi a favore delle popolazioni e delle attività colpite già a pochi giorni dal sisma. Il DPC ha maturato in questi anni al proprio interno la capacità sia di coordinamento di tutti gli esperti sul territorio nazionale che di rilievo autonomo in termini di indici di danneggiamento per la finalità gestionali dell'emergenza (scala MCS), anche sulla base dell'imponente mole di dati macrosismici relativi agli eventi storici nazionali raccolti nel corso delle attività ordinarie dell'ufficio ed attualmente costituenti uno dei più importanti archivi di tale materiale in Italia. I volontari, che anche in passato sono afferiti a tali attività, parteciperanno alle attività di raccolta, conoscenza, organizzazione ed informatizzazione del materiale macrosimico. g) Rischio Vulcanico Il Dipartimento, direttamente o in collaborazione con altri soggetti del Servizio Nazionale di Protezione Civile, svolge attività di previsione, prevenzione e mitigazione del rischio vulcanico sul territorio italiano e adotta misure per ridurre la perdita di vite umane e di beni in caso di eruzione. Si occupa inoltre di seguire le fasi di gestione e superamento delle emergenze vulcaniche. Per quanto concerne la riduzione del rischio vulcanico, il progetto offre al volontario 17

18 l opportunità di effettuare la ricerca e lo studio dei prodotti sviluppati dall INGV per il rischio vulcanico, nell ambito dello specifico Accordo Quadro. L Accordo, oltre che regolamentare le attività di monitoraggio e sorveglianza, prevede lo svolgimento di studi sui fenomeni vulcanici delle regioni italiane, finalizzato allo sviluppo e alla messa in opera di sistemi di valutazione della pericolosità sismica e vulcanica, anche con il coinvolgimento di altri enti di ricerca e università. I prodotti consegnati al Dipartimento sono di diversa tipologia: cartografici, sotto forma di mappe; tool informatici, ovvero simulatori, nonché articoli scientifici. L analisi e l implementazione di questi dati in un sistema informativo integrato potrà essere utilizzato dal Dipartimento per la gestione di eventuali fasi di unrest vulcanici, nonché per elaborare scenari di rischio in caso di riattivazione. ANALISI SWOT DEL CONTESTO NAZIONALE SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICO E VULCANICO Punti di forza (Strengths) Italia paese trainante nello predisposizione e implementazione di politiche di mitigazione del rischio naturale. Italia paese con strutture di previsione e prevenzione dei rischi naturali e strutture di intervento in emergenza fortemente integrate. Italia paese all avanguardia nell organizzazione delle attività tecniche in emergenza. Debolezze (Weaknesses) Territorio sensibile al rischio naturale solo dopo grandi catastrofi. Richiesta di fondi elevati per la riduzione concreta del rischio. Metodi e indirizzi per la pianificazione per l'emergenza sismica e vulcanica scarsamente applicati dalle Amministrazioni locali. Opportunità (Opportunities) Miglioramento delle conoscenze tecniche della pericolosità locale. Miglioramento delle conoscenze tecniche per la riduzione della vulnerabilità degli edifici. Contributo al miglioramento degli indirizzi, delle procedure e degli strumenti per la gestione tecnica dell emergenza sismica. Contributo al miglioramento della conoscenza sulle metodologie per la pianificazione per l'emergenza sismica e vulcanica. Minacce (Threats) Assenza di interesse politico ad investire nella riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici. Scarso ritorno immediato nelle politiche di mitigazione del rischio sismico e vulcanico. Gestione delle emergenze post-calamità estemporanee con possibilità di aggravi per l'incolumità della popolazione colpita. Destinatari del progetto I destinatari di questo progetto sono rappresentati da tutte quelle istituzioni e da tutti quei privati che potranno beneficiare dell aumento di conoscenza e del trasferimento di conoscenza operato dal progetto. In particolare, risultati di carattere scientifico e banche dati saranno utilizzabili dalla comunità scientifica; banche dati saranno 18

19 utilizzabili anche dalle istituzioni preposte alla valutazione di scenari sismici, quali il Dipartimento della Protezione Civile stesso, e dalle Regioni, Province e Comuni nei loro settori di Protezione Civile. Per quanto riguarda i risultati di carattere tecnico, questi saranno fruibili dal mondo professionale (ingegneri, architetti, geologi). Infine risultati nel settore della gestione dell emergenza saranno utilizzabili dal Dipartimento della Protezione Civile stesso e dalle Regioni, Province e Comuni nei loro settori di Protezione Civile. In senso lato, tutti i cittadini esposti a rischio sismico beneficeranno in qualche modo dei risultati del progetto. Ma anche quelli non esposti ne potranno trarre un vantaggio in quanto risulteranno in qualche modo ridotte in futuro le perdite economiche di eventi sismici, che ad oggi ricadono sulla intera collettività. Innovatività del progetto Il censimento di tutti gli edifici ed opere strategici e rilevanti, la raccolta dei risultati delle verifiche sismiche e la verifica dello stato di avanzamento di finanziamenti e relativi interventi su edifici pubblici e privati (OPCM 3907/2010 e successive), presentano un interesse rilevante in considerazione dell impatto sulle politiche di riduzione della vulnerabilità e quindi del rischio sul territorio nazionale. La messa a punto di procedure aggiornate per le attività di censimento danni ed agibilità post evento, la formazione specialistica di tecnici da impiegare nelle campagne di sopralluogo, la regolamentazione del Nucleo Tecnico Nazionale di recente istituzione, consentono di migliorare il sistema di gestione delle attività tecniche in emergenza, anche alla luce del Programma Nazionale di Soccorso per il rischio sismico, recentemente approvato. Il tema della riduzione del rischio strutturale ed antisismico di edifici del sistema scolastico nazionale è di evidente importanza, per le ovvie ricadute sociali di un simile programma di prevenzione. Attraverso il presente progetto verranno raggiunti i seguenti obiettivi: i) aumento della qualità del programma di interventi da ottenersi attraverso un più continuo monitoraggio del programma stesso, ii) aumento della trasparenza degli obiettivi del programma di interventi, delle risorse utilizzate, dei risultati conseguiti e della tempistica necessaria. L innovatività consiste nel dotarsi di strumenti che consentano al mondo politico, agli amministratori, ai cittadini ed ai tecnici di settore, di venire a conoscenza delle iniziative intraprese dall Amministrazione e poter valutare il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Il tema riguardante la microzonazione sismica e la condizione limite per l emergenza, nell ambito dell attuazione dell art.11 della L. 77/09, rappresenta, per il panorama italiano la prima iniziativa a scala nazionale di prevenzione con l ausilio di finanziamenti, ripartiti su più annualità, per strutture pubbliche e private. La conoscenza e la pronta accessibilità delle informazioni macrosismiche e territoriali degli eventi sismici del passato è uno strumento imprescindibile per la corretta esecuzione del rilievo macrosismico dei terremoti futuri e per la loro parametrizzazione e comparazione con gli eventi storici Per quanto riguarda la riduzione del rischio vulcanico ad oggi non è stata condotta un analisi comparata di tutti i prodotti vulcanologici sviluppati nell ambito dei progetti di ricerca con i Centri di Competenza. Questo consentirà al Dipartimento di indirizzare al meglio future ricerche. 19

20 7) Obiettivi del progetto: Obiettivi generali del progetto sono: Migliorare le conoscenze degli edifici ed opere strategiche e rilevanti; Migliorare i criteri per conseguire un quadro di sintesi costantemente aggiornato dei finanziamenti ed interventi su edifici pubblici e privati (lettere b e c dell art.2 comma 1 delle Ordinanze 3907 e seguenti), a supporto del Tavolo Tecnico introdotto dalla OCDPC 171/2014; Migliorare la gestione dell emergenza da parte del Dipartimento della Protezione Civile, con particolare riferimento al sistema di gestione delle attività tecniche in emergenza post sismica; Migliorare le metodologie per la pianificazione di emergenza per il rischio sismico; Relativamente al tema della riduzione del rischio strutturale ed antisismico di edifici del sistema scolastico nazionale: i) aumento della qualità del programma di interventi da ottenersi attraverso un più continuo monitoraggio del programma stesso; ii) aumento della trasparenza degli obiettivi del programma di interventi, delle risorse utilizzate, dei risultati conseguiti e della tempistica necessaria; Migliorare le conoscenze sulla pericolosità sismica locale raggiungendo una copertura degli studi di microzonazione sismica almeno di livello 1 per la maggior parte dei comuni italiani classificati in zona 1 e 2. Innescare un processo virtuoso di conoscenza del sottosuolo nei centri abitati a rischio sismico; Migliorare la conoscenza e l'accessibilità delle informazioni sugli effetti cosismici degli eventi storici per una più esatta rappresentazione del rilievo macrosismico e di possibili scenari di rischio; Migliorare la conoscenza scientifica sugli apparati vulcanici presenti in Italia e ricercare nuove possibili tematiche, alla luce di quanto già elaborato, per i futuri progetti di ricerca; Migliorare la capacità di diffusione delle informazioni e dei dati, al fine di aumentare negli enti e nelle strutture preposte alle attività di soccorso, nonché nella popolazione la percezione delle effettive condizioni di rischio presenti sul territorio. Obiettivi specifici del progetto, legati a quelli generali sopra individuati, sono: Gestire, implementare e valutare i dati presenti nell applicativo SIV3274 (Sistema Informativo Verifiche sismiche per OPCM 3274); Redigere procedure aggiornate per le attività di gestione tecnica; implementare il data base del Nucleo tecnico nazionale e relativo regolamento di gestione; supportare la gestione delle attività formative per i tecnici; Acquisire, valutare, elaborare dati ed informazioni relativi ad edifici pubblici e privati, mantenendo aggiornata la piattaforma Web GIS specifica per la gestione della linea di finanziamento ai privati a supporto di Regioni e DPC; Supportare l uso da parte delle Regioni del sistema Web-GIS OSDS per la sottomissione, approvazione e monitoraggio dei piani di intervento su edifici del sistema scolastico nazionale; Facilitare l integrazione nel sistema Web-Gis OSDS degli interventi sulle 20

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

Prevenzione Formazione ed Informazione

Prevenzione Formazione ed Informazione Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il

Dettagli

La microzonazione sismica, oggi, in Italia: uno strumento per la mitigazione del rischio. Giuseppe Naso DPC - Ufficio Rischio sismico e vulcanico

La microzonazione sismica, oggi, in Italia: uno strumento per la mitigazione del rischio. Giuseppe Naso DPC - Ufficio Rischio sismico e vulcanico La microzonazione sismica, oggi, in Italia: uno strumento per la mitigazione del rischio Giuseppe Naso DPC - Ufficio Rischio sismico e vulcanico La microzonazione sismica prima del 2008 MS dopo evento

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

La gestione del rischio sismico in Italia

La gestione del rischio sismico in Italia La gestione del rischio sismico in Italia Mauro Dolce Direttore Generale, Dipartimento della Protezione Civile Presidenza del Consiglio dei Ministri Ordinario di Tecnica delle Costruzioni, Università di

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA 1) Ente proponente il progetto: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile 2) Codice di accreditamento:

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina

Dettagli

INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER I COMUNI DEL CRATERE

INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER I COMUNI DEL CRATERE INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER I COMUNI DEL CRATERE Il Ministro dell economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro per la pubblica amministrazione

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Piano delle Performance

Piano delle Performance Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa

Dettagli

SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO

SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO Elaborata a cura del U.N.U.C.I. Gruppo Provinciale Protezione Civile Ten. F. MESSINA Non dobbiamo mai dare per scontato che a risolvere i nostri problemi siano sempre

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo

Dettagli

IL CONSIGLIO COMUNALE

IL CONSIGLIO COMUNALE Si chiede di iniziare dal punto 3 dell ordine del giorno. I Consiglieri sono d accordo. Illustra l Assessore Diegoli. IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE: - rientra tra gli obiettivi dell Amministrazione

Dettagli

Ordinanza n. 114 del 3 Ottobre 2013

Ordinanza n. 114 del 3 Ottobre 2013 IL PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1, COMMA 2, DEL D.L. N. 74/2012 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 122/2012 Ordinanza n. 114 del 3 Ottobre 2013 Approvazione disposizioni

Dettagli

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Avviso pubblico esplorativo per la ricerca e la selezione di proposte progettuali, ai sensi dell art. 60 del Regolamento generale per l attività contrattuale

Dettagli

MS e CLE: sistemi informativi e diffusione. Maria Ioannilli Università di Roma Tor Vergata

MS e CLE: sistemi informativi e diffusione. Maria Ioannilli Università di Roma Tor Vergata MS e CLE: sistemi informativi e diffusione Maria Ioannilli Università di Roma Tor Vergata La prevenzione del rischio sismico Dopo il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, lo Stato ha emanato un nuovo

Dettagli

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29; OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto

Dettagli

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014; Richiamate le delibera del Cda n. 20 del 30/12/2010 e dell Assemblea n. 5 del 13/06/2013 con le quali si recepisce il trasferimento all Unione dei Comuni il servizio per la gestione in forma associata

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI Art. 1: Ambito di applicazione. CAPO 1 Oggetto e soggetti Il presente Regolamento definisce

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni TITOLO I PRINCIPI GENERALI art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina organizzazione, strumenti e modalità di svolgimento dei controlli

Dettagli

Ministero dell Economia e delle Finanze

Ministero dell Economia e delle Finanze Prot: DT 97060-19/12/2014 Ogni riproduzione su supporto cartaceo costituisce una copia del documento elettronico originale firmato digitalmente e conservato presso MEF ai sensi della normativa vigente.

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 ottobre 2007 Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SALUDECIO Provincia di Rimini ******************************** REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI ART. 3 D.L.10.10.2012 n.174 convertito nella L. 07.12.2012 n.213 Approvato con delibera

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

convengono quanto segue

convengono quanto segue INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER LA CITTA DELL AQUILA Il Ministro dell economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro per la pubblica amministrazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ; Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

Scheda A Descrizione del progetto di accompagnamento

Scheda A Descrizione del progetto di accompagnamento Scheda A Descrizione del progetto di accompagnamento Si ricorda che il Programma Housing della Compagnia di San Paolo finanzierà il progetto di accompagnamento per un massimo di 12 mesi 1. Denominazione

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA e LA REGIONE LOMBARDIA VISTI - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di

Dettagli

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In

Dettagli

SISTEMA REGIONALE DI PRESIDIO TERRITORIALE IDROGEOLOGICO E IDRAULICO A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE

SISTEMA REGIONALE DI PRESIDIO TERRITORIALE IDROGEOLOGICO E IDRAULICO A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE SISTEMA REGIONALE DI PRESIDIO TERRITORIALE IDROGEOLOGICO E IDRAULICO A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE SCHEMA DI PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE CAMPANIA E L ORDINE REGIONALE DEI GEOLOGI

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 Non essendo l evento sismico prevedibile, non è possibile stabilire delle soglie di allerta come, ad esempio, per gli eventi idrogeologici.

Dettagli

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO

Dettagli

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Capo I - PARTE GENERALE

Capo I - PARTE GENERALE Regolamento delle procedure di trasferimento e di mobilità interna dei professori ordinari, dei professori associati e dei ricercatori, ai sensi degli artt. 1, comma II, e 3 della legge 3 luglio 1998,

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI FINI DELLA ELIMIAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE.

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI FINI DELLA ELIMIAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE. REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI FINI DELLA ELIMIAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE. (Approvato con atto di Consiglio comunale n. 81 del 11/11/2005) indice ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4

Dettagli

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE Circolare n. 5 del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE 1 Premessa... 2 2 Detassazione dei premi di produttività... 2 2.1 Regime

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...

Dettagli

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni:

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni: REGIONE PIEMONTE BU1 05/01/2012 Deliberazione della Giunta Regionale 28 novembre 2011, n. 117-3019 Approvazione dello schema di Protocollo di Intenti fra la Regione Piemonte e la Fondazione A.N.I.A. (Associazione

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri VISTO l articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, il quale dispone che, a decorrere dall anno finanziario 1990, una quota pari all otto per mille dell imposta sul reddito delle persone

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE SERVIZIO AMBIENTE REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.63 del 09.08.2012 1 Sommario ART. 1 - Finalità

Dettagli

Settore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo. X Gestione del territorio

Settore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo. X Gestione del territorio REGIONANDO 2001 REGIONE LIGURIA Settore Assetto del territorio e Controllo Tecnico ATTIVITÀ REGIONALI PER LA QUALIFICAZIONE E SOSTEGNO DEGLI ENTI LOCALI LIGURI NELLA DIFESA DEL SUOLO E NELLA TUTELA DELLA

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Il sistema di allertamento per il rischio idraulico e le altre misure di Protezione civile previste nell ambito della Direttiva 2007/60/CE

Il sistema di allertamento per il rischio idraulico e le altre misure di Protezione civile previste nell ambito della Direttiva 2007/60/CE Il sistema di allertamento per il rischio idraulico e le altre misure di Protezione civile previste nell ambito della Direttiva 2007/60/CE Il piano di gestione del rischio di alluvioni Autorità di bacino

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa

PROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa Il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella pubblica amministrazione Il Presidente del Consiglio di Stato PROTOCOLLO D INTESA Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi

Dettagli

OGGETTO: parere in merito al regime autorizzativo di impianti fotovoltaici collocati su serre

OGGETTO: parere in merito al regime autorizzativo di impianti fotovoltaici collocati su serre DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ

SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ PAR.6.6.1 QCS 2000/06 TAVOLA DI MONITORAGGIO AMMINISTRAZIONI CENTRALI Legenda a fondo pagina PON TRASPORTI -Ministero delle Infrastrutture

Dettagli

Linee di indirizzo per la stesura del Piano aziendale della formazione e del Rapporto annuale della formazione (PAF e RAF)

Linee di indirizzo per la stesura del Piano aziendale della formazione e del Rapporto annuale della formazione (PAF e RAF) Allegato 6. Commissione regionale per la formazione continua Linee di indirizzo per la stesura del Piano aziendale della formazione e del Rapporto annuale della formazione (PAF e RAF) Giugno 2015 Indice

Dettagli

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato

Dettagli

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata: 10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale

Dettagli

Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05

Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Comune di Nembro Progetti dematerializzazione del Comune di Bergamo 26/092011 Finalità e caratteristiche

Dettagli

DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012

DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012 DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012 OGGETTO: L. 365/00. Istanza di aggiornamento PAI Tagliamento, ai sensi dell art. 6 delle Norme di Attuazione, a seguito della progettazione di interventi urgenti

Dettagli

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

Chi può richiedere il Voucher Formativo?

Chi può richiedere il Voucher Formativo? COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale

Dettagli

PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011

PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011 PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011 L avanzamento del PON FESR nel 2011 in sintesi L attuazione del PON FESR mantiene e rafforza gli elementi

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 Premessa Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma

Dettagli

Ordinanza n. 20 del 19 febbraio 2013

Ordinanza n. 20 del 19 febbraio 2013 IL PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 2 DEL D.L.N. 74/2012 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE N. 122/2012 Ordinanza n. 20 del 19 febbraio 2013 Programmazione

Dettagli

SLAM: UN PROGETTO PER LA MAPPATURA E IL MONITORAGGIO DELLE FRANE

SLAM: UN PROGETTO PER LA MAPPATURA E IL MONITORAGGIO DELLE FRANE ORDINE REGIONALE DEI GEOLOGI PUGLIA SLAM: UN PROGETTO PER LA MAPPATURA E IL MONITORAGGIO DELLE FRANE Antonio Buonavoglia & Vincenzo Barbieri Planetek Italia s.r.l. n 2/2004 pagg. 32-36 PREMESSA Il progetto

Dettagli