APPROCCIO E PRIMO SOCCORSO AL FERITO DA INCIDENTE STRADALE

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1 APPROCCIO E PRIMO SOCCORSO AL FERITO DA INCIDENTE STRADALE F. Sirica R. Ferrante A. Annunziata

2 Medici Questo opuscolo vuole essere un nostro contributo alla promozione della cultura dell emergenza. Una cittadinanza informata e pronta contribuisce a rendere le strade e gli ambienti di vita più sicuri. Capita spesso di assistere impotenti a incidenti stradali od eventi traumatici. E importante in questi momenti non perdere la calma. Che abbiate seguito un corso di primo soccorso oppure no, le cose che potete fare per aiutare eventuali feriti sono poche e semplici. In questo opuscolo troverete le necessarie informazioni per sapere cosa fare e cosa non fare in caso di incidente stradale in attesa dei soccorsi. Verranno illustrate le modalità di attivazione del 118 e le manovre di primo soccorso che, se ben attuate, possono migliorare o almeno non far peggiorare le condizioni del soggetto vittima di un incidente in attesa dei soccorsi qualificati. COS È IL? È il numero telefonico gratuito e attivabile dai telefoni fissi e mobili che permette a qualsiasi cittadino di mettersi in comunicazione con una centrale operativa provinciale che gestisce e coordina le emergenze sanitarie sul territorio. Risponderà al telefono (attivo giorno e notte) un infermiere professionale particolarmente addestrato nelle tecniche di valutazione dell emergenza e nell attivazione delle procedure di intervento appropriate. Quando chiami il 118 l infermiere professionale ti farà una serie di domande come: Cosa è successo? In caso di incidente stradale: riferire quanti veicoli sono coinvolti nell incidente, il numero dei feriti e le loro condizioni (se il ferito è cosciente, se respira). Dove è successo? Indicare esattamente il luogo dell evento, specificando il nome della città o del Comune e la via. Se ci si trova su di una strada fuori dal centro urbano, è necessario indicare dei punti di riferimento, se ci si trova in autostrada, indicare il senso di marcia, il km o un uscita vicina. Ricordate che è meglio impiegare qualche secondo in più al telefono, che rischiare che l ambulanza non riesca a localizzare il luogo di intervento, quindi: Non considerare queste domande come una perdita di tempo!

3 Il loro scopo è quello di riuscire ad inquadrare l evento nella sua giusta dimensione. In base alle risposte fornite, la Centrale Operativa potrà disporre l invio dei mezzi più idonei a risolvere quel tipo di problema (una o più ambulanze, forze dell ordine, vigili del fuoco, elicottero). Solo attraverso le informazioni precise comunicate da chi contatta la centrale, l emergenza sanitaria territoriale può veramente essere efficace ed efficiente, quindi: mantieni la calma, rispondi con chiarezza alle domande, rimani in linea fino a quando ti viene richiesto, non chiudere mai la conversazione per primo, comunica il tuo recapito telefonico e mantieni la linea libera. Quando non chiamare il 118: E importante non usare in maniera inappropriata i mezzi di emergenza sanitaria, qualcuno potrebbe averne più bisogno. L ambulanza è un mezzo di soccorso, non un taxi: per evitare un inutile spreco di risorse, che potrebbero essere necessarie per eventi più gravi, limitate le richieste di intervento ai soli casi realmente necessari. Ovunque ci sia un uomo, c è qualcuno che ha bisogno di aiuto. Seneca

4 Il primo soccorritore Gli immediati obiettivi del primo soccorritore possono essere sintetizzati da tre lettere facili da ricordare: P. A. S. (Proteggere, Avvertire, Soccorrere). PROTEGGERE Pensate prima alla vostra protezione. Valutate la sicurezza dell ambiente prima di avvicinarvi ad un eventuale persona ferita. Non fate gli eroi! Spegnete le sigarette e vietate ai presenti di fumare. Spegnete il motore del veicolo, togliete la chiave di accensione e tirate il freno a mano. Incaricate qualcuno dei presenti di fare delle segnalazioni ai veicoli in arrivo. Evitate di entrare in contatto diretto con sangue o altri liquidi organici. Se avete guanti, indossateli. AVVERTIRE Il sistema di emergenza sanitaria territoriale SOCCORRERE. Una volta valutata e ottenuta la sicurezza ambientale rivolgete la vostra attenzione al ferito, ricercando la presenza di situazioni che mettono a rischio la sua vita ed in particolare: 1. ostruzione delle vie respiratorie, 2. grosse emorragie, 3. lesioni cranio-vertebrali.

5 A tal proposito dobbiamo ricordare tre concetti fondamentali: 1) Nel traumatizzato soprattutto se incosciente la pervietà delle vie respiratorie è sempre la priorità assoluta. Infatti l asfissia, provocata dalla semplice caduta della lingua o dalla presenza di sangue, vomito o corpi estranei nelle prime vie aeree, può portare a morte in pochi minuti. 2) Le ferite con lesioni di grosse arterie possono portare rapidamente a shock emorragico. 3) Il traumatizzato grave, soprattutto se incosciente, va considerato e va trattato come un soggetto con lesione alla colonna vertebrale e al midollo spinale fino a che non viene provato il contrario. Particolare attenzione deve essere rivolta alla protezione della colonna vertebrale ed alla immobilizzazione del tratto cervicale che, in un primo momento, deve essere effettuata manualmente, in attesa dei soccorsi specializzati, che immobilizzeranno il tratto cervicale della colonna con apposito collare cervicale. Alla luce di quanto affermato: se c è un ferito che ha subito un trauma, non tentate di spostarlo. Un ferito va spostato il meno possibile, e solo se è indispensabile per la sicurezza sua o dei soccorritori, oppure per prestargli le cure necessarie. Questo perché muovendo un ferito è possibile provocare danni anche gravi, se sono presenti lesioni alla colonna vertebrale. Quando vi è necessità di spostare un traumatizzato, il corpo del ferito deve essere sollevato da almeno tre soccorritori, mantenendo allineati testa-collotronco evitando di piegare la colonna vertebrale. Se l'infortunato è incosciente e si trova in posizione prona (pancia a terra), è necessario girarlo per valutare il respiro. Per muovere una persona correttamente è necessario essere almeno in tre. Lo spostamento deve avvenire in asse. Ciò significa che dovrete immaginare una linea che parte dalla testa e arriva ai piedi. Tale linea durante i movimenti non deve subire alcun tipo di curva, bensì rimanere una retta. Per questo motivo un soccorritore si posizionerà alla testa afferrandola con le mani. Le altre due persone si metteranno di lato con le braccia incrociate tra loro nella posizione della foto. Ciò permette una rotazione "in asse". Posizionate il ferito più orizzontale e fermo possibile, in posizione supina, cioè sdraiato sulla

6 schiena. La rimozione del casco La rimozione del casco è una manovra complessa, che richiede esperienza. La regola fondamentale è: se la persona è cosciente, non deve essere mobilizzata e quindi anche il casco non andrà rimosso. Limitatevi a posizionarvi alla testa dell' infortunato tranquillizzandolo e facendo in modo che non faccia lui stesso dei movimenti. Il casco deve essere rimosso solo nel caso in cui la persona sia incosciente, per permettere una valutazione della respirazione. La manovra richiede la presenza di due persone per essere attuata correttamente e va effettuata con l'infortunato in posizione supina. Il primo soccorritore si posiziona in ginocchio dietro la testa ed afferra con le mani la base del casco e il mento. Quando è stabile, lo comunica al secondo soccorritore che, solo a questo punto, apre la visiera, toglie, se presenti, gli occhiali, sfila la cinghia di chiusura del casco e afferra il collo e la testa. Solo a questo punto il primo soccorritore allarga il più possibile il casco e lo sfila dapprima sopra il naso per liberarlo e poi verso di sé. Il secondo soccorritore continua a tenere saldamente il capo in modo che non faccia nessun movimento durante l'estrazione. Una volta rimosso il casco, il primo soccorritore riprende in mano la testa, appoggiando le dita sulle orecchie e sulla mandibola. «Il destino di un ferito risiede nelle mani di colui che esegue la prima medicazione» Nicholas Senn, MD ( ) Chirurgo (Chicago,Illinois)

7 La valutazione del ferito. Cercate di capire se il traumatizzato è cosciente: chiamatelo, bloccandogli la testa in posizione neutra e vedete se vi risponde. Il ferito che parla e che risponde alle vostre domande, ha evidentemente le vie aeree pervie ed attività respiratoria presente. In questo caso bisogna solo convincerlo a rimanere immobile e limitarsi a trattare eventuali emorragie o fratture. Nel traumatizzato non cosciente, o scarsamente reattivo, valutate il respiro. Come fare a capire se un ferito incosciente respira? Avvicinate guancia e orecchio alla sua bocca e osservate il suo torace per una decina di secondi. Potrete osservare se si espande il torace, ascoltare eventuali rumori o rantoli del respiro e sentire se soffia aria verso la vostra guancia. (GAS:Guardo Ascolto Sento) Se il ferito, sebbene incosciente, respira autonomamente, non muoverlo dalla posizione in cui si trova, se non è necessario. Se il ferito incosciente non respira, o respira male (respiro russante), è probabile che abbia le vie aeree parzialmente o totalmente ostruite dalla sua stessa lingua; pertanto, è di vitale importanza, assicurare la pervietà delle prime vie aeree. I soccorritori sanitari provvedono alla apertura delle vie aeree senza iperestendere il capo con la sublussazione della mandibola. Tale manovra è difficoltosa da apprendere ed eseguire, pertanto, ai soccorritori laici (cioè non sanitari), anche in caso di sospetto trauma, viene espressamente indicato di aprire le vie aeree usando la manovra di iperestensione del capo e sollevamento del mento (linee guida ERC 2005), dando la priorità assoluta al tentativo di evitare l asfissia.

8 Spesso basta già questo per permettere ad un infortunato incosciente di riprendere a respirare. Se notate in bocca la presenza di sangue, muco o saliva, che ostruiscono le vie respiratorie, o l infortunato inizia a vomitare giratelo, su un fianco con l aiuto di almeno altri due soccorritori, tenendo allineati testa collo tronco; questa manovra facilita la fuoriuscita dei liquidi dalla bocca. Se, nonostante l apertura delle vie aeree, il ferito non respira, eseguite le manovre di rianimazione cardio-polmonare solo se siete esperti e se avete seguito un apposito corso di primo soccorso. E fondamentale conoscere bene questa tecnica con apposite esercitazioni teoriche e pratiche, prima di metterla in atto. COSA NON FARE Non trasportare l infortunato con propri mezzi. Non muovere l infortunato se non è realmente necessario. Non rimuovere il casco se non addestrati a farlo. Non estrarre feriti dall auto se non necessario e se non addestrati a farlo, evitando pericolose manovre per la colonna vertebrale dell infortunato. Nel caso in cui vi siano situazioni di pericolo immediato, tali da compromettere la vita del ferito (paziente incosciente o con funzioni vitali compromesse) o del soccorritore (strada a scorrimento veloce, principio d incendio, pericolo di detonazione ecc.) può essere effettuata la manovra di ESTRICAZIONE RAPIDA (presa di Rautek). E una manovra che permette di estrarre dal veicolo un ferito non incastrato, garantendo un minimo di stabilità e di allineamento di testa-collo-tronco: a) fletti il gomito del paziente posto dalla tua parte e fai passare il suo avambraccio sotto l'ascella opposta. b) infila il tuo avambraccio dal basso tra il suo gomito flesso e il suo tronco e afferra con la tua mano la mandibola del paziente. c) accosta il tuo volto a quello del paziente e fletti la tua spalla dietro la nuca del paziente; in tal modo la sua testa è immobilizzata fra la tua mano, la tua testa e la tua spalla.

9 d) mantenendo l'immobilizzazione della testa, estrai il paziente dall' abitacolo, deponendolo sul terreno. E M O R R A G I E Il primo soccorritore, può svolgere un ruolo importante soprattutto in questi casi. Come si presentano: le emorragie esterne possono essere: Arteriose: la ferita ha determinato la lesione di una o più arterie e il sangue spinto dalle pulsazioni del cuore fuoriesce a fiotti-schizzi e per tale motivo può comportare la perdita di notevoli quantità di sangue in poco tempo con possibilità di shock emorragico. Venose: la ferita ha lesionato una o più vene, in questi vasi il sangue scorre a pressione molto più bassa e fuoriesce dalla ferita con flusso costante traboccando dai margini della lesione. Esistono poi le emorragie interne, nelle quali il sangue si riversa nelle cavità chiuse del nostro corpo (addominale, toracica, ecc.) e il soccorritore non vede il sangue all esterno. COSA FARE Applica una compressione diretta sulla ferita tramite la tua mano,protetta dal guanto con un tampone di garze o un fazzoletto pulito. Pratica una fasciatura leggermente compressiva che blocchi il tampone sulla lesione.se è interessato un arto, sollevalo più in alto rispetto al corpo. Le gravi emorragie arteriose, quelle al collo, all'inguine o alla coscia, non possono essere bloccate da una compressione sul punto di sanguinamento. In questo caso la compressione verrà effettuata lontano dal punto di sanguinamento, schiacciando l'arteria con le mani (compressione digitale a distanza). Ecco alcuni punti di compressione:

10 Arteria carotide: per emorragie al collo si comprime l arteria al di sotto della ferita, a lato della trachea comprimendo con il pollice verso il basso, in direzione delle vertebre e non della trachea, ponendo le altre dita dietro il collo. Arteria succlavia: per emorragie della spalla, si comprime con la punta delle dita dietro alla clavicola, spingendo l'arteria succlavia in basso sulla prima costola. Arteria ascellare: per emorragie dalla spalla al gomito, si comprime con i due pollici paralleli al centro dell'ascella, abbracciando con le altre dita incrociate la spalla. Arteria omerale: se l'emorragia è dal gomito, si solleva il più possibile il braccio dell'infortunato e si comprime con le dita sulla faccia interna del braccio, a metà altezza sotto al bicipite, l'arteria omerale sull'omero. Se l'emorragia è dell'avambraccio o della mano, si comprime con i due pollici tenuti paralleli nella piega del gomito mentre con le altre dita incrociate si abbraccia il gomito stesso. Arteria femorale: per emorragie della coscia, si preme con tutto il peso del corpo, con il pugno chiuso e il braccio teso nella piega inguinale. Arteria poplitea: per emorragie dal ginocchio alla caviglia e del piede, si preme con i pollici paralleli all'interno della piega del ginocchio, stringendo con le altre dita incrociate il ginocchio stesso. La compressione digitale a distanza va mantenuta fino all'arrivo del personale del 118. In caso di amputazioni o quando è impossibile fermare in altro modo l emorragia arteriosa, si applica un laccio emostatico alla radice dell arto, usando lacci piuttosto larghi, meglio se di stoffa (cravatte, parti di camicia, fazzoletti). COSA NON FARE

11 Non applicare, se non necessario, il laccio emostatico poiché, se non correttamente posto, può comportare gravi danni ai vasi ed ai nervi dell arto interessato. FRATTURE Le fratture possono essere chiuse, se non complicate da perforazione della pelle che ricopre l osso, ed esposte, quelle con perforazione della pelle e maggiore tendenza alle infezioni fin dall inizio. Le fratture possono poi essere scomposte, se i frammenti dell osso non sono allineati, o composte, nel caso di allineamento degli stessi. Come si presentano: deformità dell osso, dolore e gonfiore sul sito della frattura, impossibilità, se non con intenso dolore, dei movimenti. Di fronte ad un incidente stradale dobbiamo sempre sospettare la presenza di una frattura. Se la persona è cosciente chiederemo all' infortunato dove sente dolore e ciò ci orienterà sulla localizzazione di eventuali traumi. Considerando che ci troviamo sulla strada e abbiamo chiamato il 118, tutte le manovre di immobilizzazione saranno demandate ai soccorritori avanzati, ai quali il primo soccorritore, comunicherà tutte le preziose informazioni relative alla dinamica dell incidente e alla sintomatologia riferita dal ferito. Noi ci limiteremo a tranquillizzare l infortunato e a mantenere immobile la parte interessata, lo copriremo con una coperta o con degli indumenti, dopo aver eventualmente tagliato gli abiti per vedere se ci sono lesioni evidenti. Se la frattura è esposta, proteggere la ferita con garze sterili o teli puliti. COSA NON FARE Non far vedere la frattura al ferito. Non tentare di Raddrizzare gli arti, questa manovra può determinare lesione dei vasi e dei nervi, che corrono lungo i frammenti ossei diventati taglienti. FRATTURE VERTEBRALI Le fratture delle vertebre possono comportare una lesione del midollo spinale che alloggia nel canale vertebrale, con conseguenze drammatiche dal punto di vista neurologico (paraplegia, tetraplegia, morte). Tali fratture sono pericolosissime, perché tendono a passare inosservate. Sospettare sempre la presenza di frattura se c'è stato un

12 trauma diretto alla schiena, se il ferito riferisce dolore, o presenta paralisi. Nel dubbio, meglio eccedere in prudenza comportandoci come in presenza di frattura: non muovere il ferito, se non per assoluta necessità, tenerlo disteso su un piano rigido, tranquillizzarlo, immobilizzare il capo, posizionandoci dietro la testa e trattenendolo con le mani. La copertura termica anche in questo caso è molto importante. TRAUMA CRANICO Come si presenta: in genere con ferite o ematomi al volto o al cuoio capelluto; tuttavia il dolore può essere l unico disturbo lamentato dal soggetto. Nei traumi maggiori possono comparire stato confusionale, sonnolenza, convulsioni, nausea, vomito e perdita di coscienza. La gravità del danno dipende dal tipo di lesione subita dal cervello. Nel caso di frattura delle ossa del cranio potremmo avere fenomeni emorragici o fuoriuscita di un liquido trasparente (come l acqua) dal naso o dalle orecchie, chiamato liquido cefalorachidiano. Questo liquido riveste e nutre il cervello e il midollo spinale, la sua fuoriuscita indica una seria compromissione della base cranica e del cervello. Una cosa importante, da tenere ben presente, è che di fronte ad un sospetto trauma cranico dobbiamo sempre trattare il ferito come se avesse un associato trauma vertebrale cervicale. Se il ferito è cosciente convincilo a rimanere immobile, preferibilmente supino e limitati a tranquillizzarlo posizionandoti alla testa, immobilizzandola in posizione neutra per evitare pericolosi movimenti del collo, tampona le grosse emorragie cutanee, coprilo con una coperta ed attendi l'arrivo dei soccorritori. Se il ferito è incosciente si dovrà procedere con la valutazione della respirazione e, se assente, con le manovre di apertura delle vie aeree e, se si è addestrati, con la rianimazione cardiopolmonare. COSA NON FARE Non somministrare bevande. Non ruotare, flettere o iperestendere la testa. Non allontanarti dall infortunato. Non tentare di fermare la fuoriuscita di sangue o liquidi acquosi dalla bocca, dal naso o dall orecchio, ma limitati ad assorbirli.

13 "...l'opera non è stata composta per chi ha già una completa padronanza dell'argomento,bensì per il piacere di coloro che,con tutta probabilità,non hanno nozioni sufficienti in materia...". Locke, Saggio sull'intelletto Umano. RIFERIMENTI NORMATIVI Il mancato soccorso è punito dal codice penale (oltre che dalla propria coscienza). E' nostro dovere civile, etico e morale dare una mano a chi è in difficoltà. Giova ricordare che le norme attualmente in vigore si applicano a tutti i cittadini indipendentemente dalla loro qualifica professionale. Sebbene timori e paura giocano un ruolo fondamentale nella decisione di intervenire o no nei confronti di un ferito, la legge italiana impone al cittadino di intervenire in qualche modo per non incorrere nel reato di omissione di soccorso. L omissione di soccorso L art. 593 del Codice Penale cita: E perseguibile del reato di omissione di soccorso colui che trovando abbandonato persona incapace di provvedere a se stessa omette di darne avviso all Autorità Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l assistenza occorrente o di darne immediato avviso all Autorità. Non si pensi perciò che omettere il soccorso sia solo investire una persona con la propria automobile e non fermarsi. Trascurare o ignorare persone non coscienti o chiaramente incapaci di provvedere a se stesse, comporta lo stesso obbligo giuridico, anche quando non si hanno responsabilità nella causa iniziale del danno. E importante notare che la cosa fondamentale è AVVERTIRE L AUTORITA. Ciò sembra sottolineare che la telefonata al 118, al 113 o agli altri numeri di emergenza rappresenti di per sé un opera di soccorso. L avviso all autorità, ossia agli enti che istituzionalmente sono preposti a rispondere ad un emergenza, sembra così mettere al riparo il cittadino dalla possibilità di compiere il reato di omissione di soccorso. Non è così, purtroppo, perché gli articoli di legge impongono di tenere un comportamento di maggiore responsabilità. Come visto, l art. 593 parla di avviso all autorità e di prestare l assistenza occorrente. La legge non precisa se il soccorritore sia libero di scegliere tra l una o l altra iniziativa, ma sembra dare indicazioni sulla necessità di agire in entrambi i sensi. Lo dimostra una sentenza della Corte di Cassazione che ha emesso un verdetto relativo al reato di omissione di soccorso che getta nuova luce sull'interpretazione dell'art. 593 del C.P. Citiamo testualmente: "L'imputato aveva scorto una persona priva di sensi distesa al centro della strada, si era fermato il tempo necessario per chiamare i soccorsi con il cellulare e poi se n'era andato, senza curarsi oltre della sorte del malcapitato. I Supremi giudici (sentenza n dd 14/12/04) l'hanno ritenuto colpevole di omissione di soccorso, poiché non ha prestato la necessaria assistenza. In questo caso, è stato precisato, il reo avrebbe dovuto adottare tutte le precauzioni necessarie a scongiurare il pericolo che la persona priva di sensi potesse subire danni ulteriori (es. essere investito da un automezzo)". Non si tratta, quindi, solo

14 ed esclusivamente di un azione di tipo sanitario in senso stretto. Deve essere chiaro che il primo soccorritore non è un eroe senza macchia né paura che sfida la sorte per salvare vite umane a scapito della sua. La tutela della sicurezza del soccorritore stesso è sempre anteposta a tutte le altre azioni da intraprendere. Una delle maggiori preoccupazioni per il primo soccorritore è relativa alle conseguenze di eventuali danni cagionati alla vittima. A proposito dei danni eventualmente causati, ci viene in aiuto l articolo 54 del codice penale (Stato di Necessità): Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.. Solo con un comportamento maturo e responsabile possiamo ridurre gli esiti invalidanti e le morti per incidente stradale.

15 Questo opuscolo, completamente gratuito, è dedicato alla memoria del Dott. Antonio Cesareo, Aniello Sirica, Livio Mancuso, Filomena Raimo, Giovanni Esposito, Ivano Crescenzo e di tanti altri ragazzi tragicamente scomparsi in incidenti stradali. FONTI BIBLIOGRAFICHE PHTLS Prehospital Trauma Life Support NAEMT (Committee of the National Association of Emergency Medical Technicians. VI Edizione 2007). BLS IRC (Italian Resuscitation Council) Linee Guida PTC Prehospital Trauma Care IRC Febbraio RINGRAZIAMENTI: Dott.ssa G. Montella (Direttore Area Emergenza -Urgenza ex ASL SA1) D. Pagano, G. Palescandolo, A.C.Guerra, M. Volpe, S.Palazzo (Volontari Sarnese P. Assistenza) Galasso Domenico (Consigliere Delegato) Angelo Di Marino (Direttore Responsabile)

16 Indirizzi : frasir@inwind.it, rosalbaferrante@hotmail.it, alberto.annunziata@alice.it Opuscolo n 1. Finito di stampare Maggio 2010.

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