L opinione dell ANTA sul teleriscaldamento

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1 L opinione dl ANTA sul riscaldamento In generale, per riscaldamento si intende un sistema che cede calore a terzi. Nla deinizione uiciale di riscaldamento sono stati introdotti concetti come servizio pubblico e non discriminazione, concetti che ben poco hanno a che vedere con la tecnica. All ANTA interessa capire se una soluzione è vantaggiosa o meno per il Cittadino Sovrano, dal punto di vista energetico, economico ed ambientale, senza arsi distrarre da considerazioni di altro tipo. E chiaro che il trasporto d calore, sotto qualsiasi orma, introduce dei costi energetici per dispersioni di calore ed energia ettrica per pompaggio. Al giorno d oggi si ottengono le medesime prestazioni, in termini di rendimento energetico, da un buon impianto autonomo e da un buon impianto centralizzato. Anzi, l estensione di un impianto di riscaldamento tradizionale a servire utenze di vani scala diversi o peggio ancora, di abbricati distinti, porta ad un decadimento dle prestazioni energetiche in quanto si aggiungono solo maggiori costi energetici a causa dle dispersioni termiche dle reti di distribuzione e d consumo di energia ettrica dei circolatori. Reti mal progettate possono causare anche autentici disastri energetici, soprattutto nei periodi di basso prievo, per esempio se si ornisce con reti estese anche il servizio di produzione dl acqua calda sanitaria. Preso atto di questo atto oggettivo (il costo energetico dl estensione di una rete), un sistema di riscaldamento può convenire quando si disponga di energia di scarto o di risorse locali non utilizzabili altrimenti. Esempi tipici di queste situazioni sono impianti di cogenerazione, inceneritori o utilizzo di biomassa di produzione locale (scarti di segheria). Dove ci sia cascame termico può darsi che convenga sventrare le strade e posare chilometri di tubazioni per distribuire un po di calore. Il rischio in questo settore è che prolierino impianti in cui l impianto di riscaldamento non sia inalizzato prevalentemente alla distribuzione d calore di scarto ma soprattutto alla vendita di calore prodotto con caldaie ordinarie. Ciò è acilitato da una norma iscale che da un vantaggio notevole a chi gestisce reti di riscaldamento in cui una parte dl energia sia prodotta da cogenerazione: è suiciente che venga prodotta energia ettrica per un quantitativo pari solo al 10% dl energia termica venduta per riconoscere anche a tutto il gas utilizzato dalle caldaie di integrazione e soccorso l accisa agevolata per gli impieghi industriali (Decreto legge 331/93, convertito con legge 427/93, cr. Circolare d 17/05/1995 n Min. Finanze - Dip. Dogane Imposizione Indiretta Ispet. II). Un gestore può quindi costruire una rete di riscaldamento e piazzare un piccolo cogeneratore. Nla stagione invernale e nle ore vuote (ore di basso abbisogno ettrico, che comprendono anche il sabato, la domenica ed i estivi) è costretto ad integrare con dle normali caldaie, che non saranno certo a condensazione visto le usuali temperature di esercizio di una rete di riscaldamento. Però siccome il suo impianto è di tipo cogenerativo, paga tutto il metano (e non solo qulo d cogeneratore) ad un prezzo ineriore rispetto ai privati cittadini perché soggetto ad accisa agevolata (0,0125 /m³ anziché 0,17 0,186 /m³). In questo modo riesce ad essere competitivo anche sulla pura energia termica, godendo di un vantaggio, IVA compresa, di 0,20 0,22 /m³ n costo dla materia prima. Si noti che questo vantaggio non deriva da una maggiore eicienza energetica ma da una riduzione dle accise. Ciò produce di ato una distorsione dla concorrenza ra impianti a generazione locale ed impianti di riscaldamento (poco) cogenerativi. Il riscaldamento beneicia anche di un aiutino extra: è l unico sistema di ornitura d calore per il quale vige l obbligo per legge di predisposizione all allacciamento. Se poi il gestore dl impianto di riscaldamento è in qualche modo collegato col locale distributore di altri vettori energetici a rete, si innesca un evidente problema di conlitto di interesse. E chiaro quindi che il riscaldamento è uno strumento di risparmio energetico quando distribuisca prevalentemente d calore di risulta, povero o non utilizzabile altrimenti. Diventa un operazione negativa sotto il proilo energetico quando invece distribuisca molto calore generato per ustione in caldaie ordinarie. Come are a distinguere un riscaldamento ove si usino realmente cascami termici, da uno che genera il calore prevalentemente con caldaie? 1

2 Una prima evidenza, che dovrebbe essere un dovere prima ancora che una operazione di trasparenza, è la dichiarazione d attore di conversione in energia primaria da parte d gestore. Ciò rientra nei criteri di veriicabilità che l ANTA ritiene indispensabile applicare per evitare la prolierazione di risparmi teorici. Come noto, la progettazione termotecnica e la certiicazione energetica degli ediici richiedono la valutazione d abbisogno di energia primaria degli ediici. Il progettista/certiicatore eettua il calcolo dle quantità di energia richieste dall'ediicio per i servizi riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, suddivise per vettori energetici (ustibile ossile, energia ettrica, calore da riscaldamento). Successivamente ne eettua la conversione in energia primaria, che è una somma pesata dei vari vettori energetici in base al rispettivo attore di conversione in energia primaria. In Italia viene usato come unità dl'energia primaria il ustibile ossile disponibile all'impianto. Per l'energia ettrica, la deinizione d attore di conversione, ai ini dla certiicazione energetica degli ediici, è demandata all AEEG e vale attualmente 2,17 (ciò corrisponde al atto che si ritiene che per disporre di 1 kwh di energia ettrica all'ediicio, occorre rende disponibili 2,17 kwh di energia da ustibile ossile alle centrali ettriche italiane). Il attore di conversione rativo al calore da riscaldamento deve essere dichiarato dal ornitore, così come stabilito dall'art. 3 d D.M. 11 marzo 2008 e da altre legislazioni. Ciò è logico ed inevitabile, in quanto l'energia primaria necessaria per rendere disponibile un kwh sotto orma di energia termica all'utenza dipende dalla tipologia di impianto di produzione e dalla sua gestione, ementi noti solo al gestore dl impianto di riscaldamento. La norma tecnica europea EN stabilisce il principio generale di calcolo per determinare il attore di conversione in energia primaria di un sistema di riscaldamento. Si tratta di un bilancio di energia primaria. Le ipotesi di base sono: il sistema di riscaldamento utilizza vettori energetici il cui attore di conversione in energia primaria è noto; le uscite di energia sono solo due: energia ettrica netta alla rete ed energia termica netta consegnata agli utenti; all'energia ettrica netta ornita alla rete si attribuisce il attore di conversione in energia primaria ordinario(2,17); l'energia primaria restante viene distribuita sul calore netto ceduto all'utenza. Con rierimento allo schema seguente: se si assume: 2

3 quantitativo di ustibile ossile consumato, espresso in kwh. Deve essere conteggiato tutto il ustibile impiegato dal sistema per ornire l energia ettrica e termica alle utenze, anche qulo di eventuali caldaie di integrazione. attore di conversione in energia primaria d ustibile energia ettrica netta ceduta alla rete, espresso in kwh. Deve essere conteggiata solo l energia ettrica venduta alle utenze, al netto di tutti i consumi per gli ausiliari dla centrale e per il unzionamento dla rete di riscaldamento. attore di conversione in energia primaria dl'energia ettrica energia termica netta ceduta alle utenze, espresso in kwh, misurato al punto di consegna attore di conversione in energia primaria d calore da riscaldamento E il attore indispensabile al progettista per poter determinare l'energia primaria consumata dall'ediicio. Il bilancio dl'energia primaria si scrive: da cui si ricava: che è l'espressione d attore di conversione in energia primaria d calore ornito dal sistema di riscaldamento. Alcuni esempi di applicazione di questo principio sono i seguenti: + Metano kwh 1 1, kwh Elettricità alla rete 30 kwh 2,5 75 kwh 40 kwh 0, kwh 1 100kWh 75kWh 25kWh 25kWh 40kWh 0,625 Esempio di sistema di riscaldamento da cogenerazione 3

4 Metano kwh 1 1, kwh Elettricità alla rete 40 kwh 2,17 87 kwh Riiuti kwh 2 0, kwh 70 kwh 0, kwh kWh + 20kWh 87kWh 53kWh 53kWh 70kWh 0,757 Esempio di sistema di riscaldamento da termovalorizzazione riiuti Metano kwh 1 1, kwh 75 kwh 1, kwh kwh 100kWh 75kWh 1,333 Esempio di riscaldamento con centrale termica di quartiere Come si può constatare, il attore di conversione in energia primaria d calore ceduto alle utenze termiche, oltre ad essere un dato necessario per la corretta certiicazione energetica dei sistemi ediicio/impianto serviti, è un ottimo indicatore d reale beneicio energetico d sistema di riscaldamento. Sarebbe un operazione di notevole trasparenza la pubblica dichiarazione d attore di conversione in energia primaria dle reti di riscaldamento, sia di qulo di progetto sia di qulo in esercizio, di anno in anno. Non si tratta certo di un onere signiicativo. Anzi, se un gestore di un impianto obiettasse di non conoscere: i ustibili acquistati; il calore venduto alle utenze termiche; l energia ettrica venduta alle utenze ettriche; il tutto a preventivo ed a consuntivo, ci chiederemmo come abbia potuto redigere rispettivamente il suo piano inanziario ed i bilanci iscali di esercizio. Da ultimo, il attore di conversione in energia primaria d calore ceduto alle utenze termiche è anche un dato molto acilmente veriicabile, perché sono richieste solo quantità acquistate/vendute a preventivo/consuntivo e non complicate ucubrazioni matematiche. 4

5 Un secondo indicatore semplice ed utile è il prezzo d calore ceduto. Il prezzo d kwh termico prodotto da una centrale termica a gas si calcola come segue: costo gas C gas 0,70 /m³ potere caloriico gas Hi 9,6 kwh/m³ rendimento di generazione η H,gen 98%...105% con caldaie a condensazione da cui si ricava che il costo d MWh prodotto dalla centrale C MWht è di: Cgas CMWht 69,4 74,4 /MWh H η i H, gen con i valori ipotizzati. Lasciamo a ciascuno il compitino di correggere i dati, ripetere il calcolo e conrontare il costo speciico risultante con quanto addebitato in bolletta. Conclusione L ANTA è avorevole al riscaldamento quando ciò sia inalizzato all utilizzo di cascami termici. La mera produzione centralizzata di calore con sistemi a ustione non sembra invece conveniente. Ai gestori dovrebbe essere esplicitamente richiesto il calcolo annuale e la pubblica dichiarazione dei attori di conversione in energia primaria d calore venduto, dato necessario per qualsiasi valutazione dla prestazione energetica dle utenze servite. Il Presidente ANTA 5

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