Il Salto di Fondi : storia di una felice integrazione. Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema

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1 Il Salto di Fondi : storia di una felice integrazione. Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema

2 Agli inizi del XIV sec la piana di Fondi non era abitabile a causa della palude che giungeva sino alle mura della città. Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Solo attorno al 1924 si dette inizio a opere razionali di ingegneria grazie all iniziativa del marchese Vincenzo Evangelista Bisleti di Veroli.

3 La tenuta del Marchese contava centinaia di ettari e si estendeva dal Canale di Santa Anastasia al Canale Torre Canneto. Alle spalle era chiusa dal Lago di Fondi e di fronte era bagnata dal Mar Tirreno

4 Il marchese avviò i primi lavori nel 1924 affidandosi alle braccia forti e operose di quattro giovani boscaioli di Veroli: Vincenzo, Giovanni, Donato e Luigi Cristini.

5 Il territorio si presentava paludoso sul versante del lago, con zanzare e rettili, salubre sul lato mare. Nella parte alta abbondavano piante di quercia, di frassino, qualche leccio, molti olmi e specie arboree dal fusto sottile (vetica in dialetto). Il bosco era poco penetrabile, fatto ad arte, per rendere più stabile la dimora dei cinghiali. Nei terreni bassi erano presenti per lo più sterpaglie, canne e spine.

6 Al loro arrivo nella tenuta Bisleti c erano pochi fabbricati: la dimora del marchese, due piccoli stabili in muratura per i due ingegneri della bonifica

7 e una piccola chiesa in muratura.

8 Il disboscamento ebbe iniziò a nord della tenuta Bisleti, vicino al canale Canneto e proprio lì i Cristini costruirono la loro prima capanna.

9 Nel 1938 ebbero una vera casa formata però solo da una cucina e da due stanze da letto alla quale aggiunsero una baracca in legno dove avrebbero dormito i ragazzi.

10 Per un periodo lungo ben diciassette anni tutti i giorni i Cristini e l intera squadra di operai andavano nei boschi per tagliare gli alberi con tutta l attrezzatura necessaria ( ronca, accetta, segone, picco, falce falcetto) e tornavano solo a tarda notte, stanchi ed affamati. Ma la giornata per loro continuava ancora, perché bisognava preparare il carbone da vendere.

11 Finalmente nel 1934 nuova manodopera arrivò nella piana di Fondi dietro l invito del capitano Fadigati, amico del marchese Bisleti. I NOGAROTTO erano una famiglia numerosa originaria di Malintrada, una località sita nel Comune di Motta di Livenza, in provincia di Treviso e giunsero nella piana del Salto di Fondi per cercar fortuna.

12 Ricevettero un casolare dal marchese e del terreno che coltivarono a grano, granoturco, fagioli, patate, carciofi, cocomeri. Per consumo familiare di latte e burro ebbero il permesso di allevare una mucca, un maiale e del pollame.

13 Alla famiglia venne affidato un cavallo e un carrozzino per andare a prendere il medico, la levatrice e il prete quando qualcuno doveva ricevere l Olio Santo in procinto di morte.

14 Al loro arrivo al Salto non c erano scuole. Siete venuti al Salto per lavorare non per studiare gli rispondevano. Ma finalmente, grazie alle insistenti richieste dei Nogarotto venne istituita la prima scuola al Salto.

15 La vita in classe non era semplice. Erano più le cose che ci dividevano che quelle che ci accumunavano. Parlavamo un altro dialetto e anche il modo di vestire era diverso.